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[5° Appuntamento] MINARDI M194 | A FAENZA ARRIVA MICHELE ALBORETO E IL TRAGUARDO DEI 150 GP

La stagione 1994 inizia sotto il nuovo assetto societario, con l’ingresso del gruppo di soci guidato da Lucchini ed una nuova livrea.

Sul fronte piloti, la Minardi-Scuderia Italia, si affida a Pierluigi Martini e Michele Alboreto, entrambi molto esperti e veloci. Per il talentuoso pilota milanese si è trattato di un ritorno a Faenza con Gian Carlo Minardi , avendo già festeggiato insieme una straordinaria vittoria in Formula 2, nel 1981 sul tracciato di Misano (6 settembre 1981).

1981-09-06 GP Misano 1°Michele Alboreto (Formula 2 – Archivio Minardi Team)

Con la M193B Alboreto e Martini conquistano rispettivamente un sesto e quinto posto a Monaco e Spagna prima di portare al debutto la nuova vettura, la M194, presentata in occasione del Gran Premio di Canada a Montreal il 12 giugno, sesto appuntamento del mondiale.

Dotata del motore Ford HB V8 da 3500 cc è un’evoluzione della 193, presenta le modifiche aereodinamiche conseguenti al nuovo regolamento tecnico adottato dopo gli incidenti di Imola e Monaco, tra i quali lo skid block, riduzione delle dimensioni dei diffusori e dei deviatori di flusso sull’ala anteriore.

Nonostante l’introduzione a metà campionato del nuovo regolamento che penalizza notevolmente il team faentino sul lato economico, in Ungheria Alboreto sperimenta il cambio elettro-idraulico, introdotto da Spa-Francorchamps anche sulla vettura di Martini.

Il primo sigillo della M194 non tarda ad arrivare: a Magny-Cours (3 luglio) Pierluigi Martini è nuovamente in zona punti, col quinto posto alle spalle della Sauber di Heinz-Harald Frentzen, dopo esser scattato dalla 16° posizione.

Durante i 16 GP, la Minardi conquista ulteriori sette attivi nella top 10 (in quel periodo i punti venivano attribuiti solamente ai primi 6 classificati): 8° posto al debutto in Brasile, 9° in Canada, 10° a Silverstone, 7° in Ungheria, 8° e 9° posto sul selettivo e veloce tracciato di Spa-Francorchamp con cui Martini e Alboreto celebrano, il 28 agosto, i 150 GP del Minardi Team e 9° posto ad Adelaide.

Dal Gran Premio del Giappone, penultimo appuntamento, viene introdotto il nuovo cofano motore.

La decima stagione in Formula 1 si chiude con ulteriori 5 punti e il 10° posto nella classifica Costruttori, con 14 team iscritti.

 

 

[4° Appuntamento] MINARDI M193 – STAGIONE DA RECORD. DAL “LINK” ALLA PAURA DI MONZA

La M193 è frutto dell’ottimo lavoro congiunto tra Gustav Brunner, neo acquisto del team faentino, Aldo Costa e Gabriele Tredozi.

Oltre ad una livrea nuova in cui Gian Carlo decide di privilegiare il bianco, è la prima monoposto dotata di sospensioni idrauliche. Il regolamento prevedeva l’utilizzo delle sospensioni attive e, per questo, a Faenza si progetta la M193 con le sospensioni passive in ottica di un passaggio a quelle attive nella stagione successiva.

L’impianto prevedeva un innovativo collegamento (link) tra l’asse anteriore e posteriore che consentiva di minimizzare le variazioni di beccheggio della vettura in fase di frenata e di accelerazione. Tale soluzione innovativa, purtroppo, ha vita breve poiché viene bandita dal regolamento tecnico ‘94.

Il 1993 è anche l’anno dell’adozione del primo cambio sequenziale Minardi. La monoposto si dimostrò estremamente performante in gara soprattutto grazie al propulsore Ford HB V8, non potentissimo ma con bassi consumi che permetteva un minor carico di benzina, arrivando a risparmiare circa 10-15 kg di carico rispetto agli avversari con un evidente vantaggio in gara.

Alla prima gara della stagione, il gran Premio di Sud Africa del 14 marzo, Christian Fittipaldi conquista un’incredibile 4° posto a cui faranno seguito i due 6° posti conquistati in occasione del GP d’Europa, corso a Donington Park, e a Imola da Fabrizio Barbazza e al 5° assoluto tra le stradine del principato di Montecarlo il 23 maggio.

Durante la stagione 1993 la Minardi dimostra una crescita importante conquistando due 7° posti (Donington Park e Monza con Pierluigi Martini che era subentrato a Barbazza), tre 8° posti (Montmelò, Magny-Cours e Monza), due 9° posti (Montreal ed Estoril) e un 10° posto in Giappone a Suzuka.

Dal Gran Premio di Gran Bretagna, Pierluigi Martini torna a Faenza ereditando il sedile di Fabrizio Barbazza e fin da subito i due piloti dimostrano un grande feeling. Probabilmente, però, proprio un’incomprensione tra Martini e Fittipaldi crea un drammatico incidente il 12 settembre, negli ultimi metri di un combattuto GP d’Italia a Monza.

Il pilota brasiliano (8°) tampona con la sua Minardi la vettura gemella di Martini (7°) volando con un perfetto looping su se stesso riuscendo a tagliare il traguardo. La telemetria ha ricostruito la dinamica: la vettura del brasiliano viene “risucchiata” dalla scia di Piero e il tamponamento fu inevitabile, così come lo svenimento della madre di Christian, presente sul muretto box.

Alla fine dei 16 Gran Premi, i punti conquistati dal Minardi Team sono 7 che gli valgono l’ottavo posto tra i Costruttori (su 13 scuderie). La M193 riesce a fare meglio delle “sorelle” M189 e M191 che si erano fermate ad un bottino di 6 punti.

Gian Carlo dispone di un personale tecnico e sportivo di primo livello, ma a destare preoccupazione è sempre il lato economico. Alla fine della stagione Minardi vende i due terzi della scuderia a Beppe Lucchini dando forma alla Minardi-Scuderia Italia, con Gian Carlo Minardi che mantiene il ruolo di Presidente e Amministratore Delegato assieme all’ingegnere Gianpaolo Stanzani.