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F1 | Video-intervista con Gian Carlo Minardi nei box di Imola

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A Imola, in occasione dell’appuntamento del Campionato BossGp, abbiamo incontrato nei box del Minardi Team Gian Carlo Minardi. Ecco cosa ci ha raccontato.

 

F1, Minardi «La F1 massima espressione della velocità. Alle LMP1 la ricerca tecnologica »

Il mondo dei motori è entrato nel fine settimana che ci porterà ad assistere alla gara più famosa al mondo nel panorama endurance: la 24 Ore di Le Mans. Sul fronte della Formula 1 ci siamo appena lasciati alle spalle il Gran Premio del Canada. Abbiamo quindi voluto incontrare Gian Carlo Minardi per una chiacchierata a 360° sui problemi del Circus e non solo

La Formula 1 non sta attraversando il suo momento migliore. Le cause dove le possiamo trovare?
In questo momento la Formula 1 deve ritrovare il suo appeal. Abbiamo gare troppo complicate da leggere e interpretare. A volte gli stessi addetti e telecronisti sono in difficoltà. Inoltre assistiamo a riunioni che non portano a niente.  Ultimamente si è parlato per l’ennesima volta della vettura in leasing e del ritorno dei rifornimenti, senza valutare la ricaduta economica di queste operazioni. Le vetture costruite per vincere un Campionato del Mondo hanno strategie di costruzione e costi di gestione nettamente superiori alle monoposto di fascia B. Questa strada l’ho studiata personalmente nel 1996. Per fortuna, a quanto sembra, in Canada i Team Principal hanno fatto un passo indietro sui rifornimenti. Vedo troppa confusione e poca professionalità. L’apice si è toccato proprio a Montreal in occasione delle penalità inflitte a Vettel e Verstappen. Dalla classifica provvisiona a quella ufficiale sono passate la bellezza di 6 ore. Un’eternità. Vuol dire che i regolamenti sono talmente incasinati che chi li ha scritti non riesce a tradurli e leggerli facilmente

Quale potrebbe essere la ricetta per una rinascita?
Non ho la bacchetta magica, ma sostengo da tempo che lo Strategy-Group debba essere composto da persone esterne ai team. Da tecnici all’avanguardia sulle ultime tecnologie e che conoscono l’ambiente F1, ma non coinvolti direttamente dei team. Diversamente ognuno tira, anche giustamente, l’acqua al suo mulino. La Formula 1 deve essere gestita dalla FIA, per la stesura dei regolamenti sportivi e tecnici, e dalla FOA, per quanto riguarda la comunicazione e la promozione. Un passo in avanti è stato compiuto da Jean Todt che ha rafforzato il suo gruppo di lavoro affiancando agli esperti Charlie Whiting e Jo Bauer anche  l’aerodinamico Marcin Budkowski. Servono regole semplici e durature. Così facendo si attirano anche i nuovi costruttori. Oggi tutte le case hanno una Power-Unit  pronta al banco, ma con queste incertezze nessuno è così pazzo da entrare.

Problemi a cui bisogna aggiungere la difficoltà tecnica di tre team
Viviamo una supremazia netta da parte di Mercedes, grazie anche alla sua Power-Unit- Su otto monoposto con motorizzazione tedesca, sette occupano costantemente la top ten. Di contro abbiamo tre team (Red Bull, Toro Rosso e McLaren), non in difficoltà economica, che soffrono i problemi tecnici di Renault e Honda. Ribadisco che l’automobilismo dovrebbe avere nelle LMP1 la massima espressione della ricerca tecnologica con le case impegnate a trasferire le tecnologie dalla pista alle strade. La F1 deve essere la massima espressione delle velocità, tecnica e spettacolo.

Quale futuro vedi per queste due realtà?
Ci sono stati diversi consigli di amministrazione in queste ultime settimane e sinceramente non vedo grandi soluzioni o scenari piacevoli. Honda è un nome storico e non sto vedendo alcun miglioramento fino ad oggi. I giapponesi non sono esenti da colpi di testa eclatanti, così come non vedo roseo il futuro dei francesi.

Questo fine settimana si correrà la 24 Ore di Le Mans e, dopo il ritorno della Nissan, il 2016 sarà il turno della Ford
Il FIA WEC, il cui calendario comprende la maratona francese, deve richiamare tutte le case costruttrici al fine di sviluppare le ultime tecnologie, da trasferire poi sulle auto di serie. Avrei infatti visto di buon occhio l’utilizzo delle PU in questo panorama, poiché il futuro dell’auto di serie andrà verso il turbo e l’ibrido.  Le gare endurance hanno rappresentato da sempre questo tipo di sfide per le Case, mentre è diverso l’approccio per la F1.

Al via ci sarà anche Nico Hulkenberg. Sei favorevole a questi scambi?
Nei contratti che ho stipulato coi miei piloti, ho sempre  inserito la clausola nei confronti della 24H poiché nasconde troppe insidie, per la conformazione del tracciato, le velocità che si raggiungono e le diverse vetture in pista contemporaneamente. Pertanto non vedo di buon occhio questi scambi. Ci sono tantissimi piloti validi. Non vedo la necessità di dover andare a pescare tra i 22 della F1.

Dopo il gran premio del Canada Kimi Raikkonen è entrato nell’occhio del ciclone
Come dice Maurizio Arrivabene, Kimi sa esattamente cosa deve fare per ottenere il rinnovo con Ferrari. Da quello che ho visto in queste prime gare a mio avviso non è un pilota per Maranello, che può già contare su un quattro volte Campione del Mondo, a cui gli affiancherei un giovane. Non è all’altezza della situazione così come l’anno scorso

A proposito di giovani. Nei test in Australia Fuoco farà il suo debutto al volante della Ferrari
Sono molto contento di questa notizia. Il programma FDA è molto ambizioso. Sono convinto che il prossimo compagno di Vettel arriverà proprio dall’Academy. La situazione attuale richiederà diversi mesi per recuperare il gap tecnico nei confronti della Mercedes. Pertanto sarebbe interessante appoggiarsi ad un giovane da far crescere, che non richiede grandi investimenti dirottando questi ultimi sullo  sviluppo di tutto il complesso tecnico

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