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F1 | Clamoroso, Nico Rosberg si ritira. Minardi «Si scatenerà la terza guerra mondiale»

A sorpresa, tramite il suo account ufficiale, Nico Rosberg ha annunciato il suo ritiro immediato dalla Formula 1. Il Campione del Mondo  ha detto basta

Da 25 anni era il mio sogno, la mia ossessione: diventare campione del mondo di Formula 1. Attraverso il duro lavoro, il dolore, i sacrifici, questo è stato il mio obiettivo. A ora ce l’ho fatta. Ho scalato la mia montagna, sono sulla vetta

Nico appende al chiodo tuta, guanti e casco per dedicarsi alla famiglia “Questa stagione è stata dannatamente difficile. E’ stato un sacrificio da parte di famiglia, tutto è stato posto dietro il mio obiettivo.  Domenica mattina ad Abu Dhabi sapevo che sarebbe potuta essere la mia ultima gara e questo era sempre più chiaro prima della partenza. Volevo godermi ogni momento della gara, sapendo che sarebbe stata l’ultima… e poi le luci si sono spente e ho avuto i 55 giri più intensi della mia vita. Ho preso la mia decisione lunedì sera” queste le parole di Nico Rosberg

Abbiamo voluto sentire il parere di Gian Carlo Minardi, impegnato alla presentazione del Motor Show di Bologna, che non ha mai nascosto il suo tifo per il tedesco di casa Mercedes in questa lunga cavalcata “E’ una notizia incredibile e difficilissima da prendere. Bisogna rispettarla e fa onore ad un campione come Nico Rosberg, che ha dimostrato in tutti questi anni grande attaccamento al marchio Mercedes. Questa sua decisione scatenerà certamente l’apocalisse nel paddock. Chi avrà la possibilità di svincolarsi contrattualmente lo farà. Di colpo, si è liberato, il volante e il sedile della migliore macchina del Circus, una macchina che quest’anno è riuscita a conquistare 19 vittorie su 21 gran premi – commenta il manager faentino – La Mercedes dovrà fare delle attente valutazioni per costruire la squadra 2017 insieme ad un pilota, Lewis Hamilton, che non è stato così limpido col team

In un comunicato la Mercedes saluta e ringrazia il suo campione, tramite le parole di Toto WolffQuesta è una decisione coraggiosa da parte di Nico e una prova della sua forza di carattere. Ha scelto di lasciare al vertice della sua carriera, da campione del mondo. Ho accettato la sua decisione appena me l’ha comunicata. Per il tea è una situazione certamente inaspettata. Entriamo in una nuova era del regolamento con un volante da assegnare per le prossime stagioni. Ci prenderemo tutto il tempo per valutare le nostre opzioni e cercare la migliore soluzione

F1 | Gp Abu Dhabi – Minardi “Hamilton da licenziare”

Oltre ad aver ignorato un ordine di squadra, Lewis Hamilton ha usato parole forti contro la Mercedes sia nel pre-gara che sul podio di Abu Dhabi. Un atteggiamento che non è passato inosservato dall’entourage guidato da Toto Wolff

“Lewis sta mettendo se stesso davanti alla squadra. Ha ignorato un preciso ordine e l’anarchia non funziona in nessun ambiente” ha dichiarato il Team Principal che ricorda di aver lasciato liberi i due piloti di lottare per tutta la stagione.

Parole e atteggiamenti che continua a dividere il paddock. “Non condivido, non accetto e non approvo in alcun modo le parole espresse da Lewis Hamilton sia nel pre-gara che sul podio. Un pilota non può permettersi di criticare e giudicare il lavoro del proprio datore di lavoro puntando il dito contro gli errori e i problemi di affidabilità, soprattutto quando la squadra mette in condizioni i due piloti di lottare apertamente – commenta Gian Carlo Minardi – Fossi in Toto Wolff lo lascerei a piedi.

Lo sport ci insegna che ci sono sempre episodi a favore e contro, dettati anche dalla fortuna. Lo stesso Rosberg è stato vittima di decisioni soggettive e non oggettive da parte dei commissari che lo hanno privato di punti importanti. Per tutta la stagione hanno avuto a disposizione una vettura imbattibile e le piccole sbavature hanno fatto la differenza. Ha perso il mondiale per soli cinque punti, alla fine di una stagione lunga ventuno gare. Dovrebbe farsi un esame poiché non è esente da colpe. Bisogna essere più signori” conclude il manager faentino

F1 | Terremoto McLaren Minardi “Nuovi scenari all’orizzonte”

Ron Dennis si è dimesso da presidente e a.d del gruppo McLaren dopo aver visto respingersi il ricorso all’Alta Corte. Dopo 35 anni finisce un’era importante legata al mondo della Formula 1.  Il 69enne manager britannico era entrato alla McLaren nel 1980 prendendone il pieno controllo l’anno successivo. Sotto la sua guida la scuderia ha vinto diciassette titoli mondiali (10 piloti con Laura, Prost, Senna, Hakkinen ed Hamilton e 7 Costruttori). Il 2015 è l’anno nero, arrivato in concomitanza con la partnership Honda.

Dalla propria sede, l’ormai ex azionasta McLaren ha annunciato di voler mettersi nuovamente in gioco, intraprendendo nuovi progetti

 “Con la bocciatura dell’Alta Corte in casa McLaren finisce un’era importante, iniziata nel 1980, ricca certamente di successi ma non priva di errori – commenta il manager faentino, interpellato da www.minardi.it – Questo cambiamento al vertice potrebbe riaprire le porte a scenari già smentiti nei mesi precedenti, con importanti risvolti economici e tecnici per il futuro prossimo. Mi riservo ulteriori approfondimenti appena le indiscrezioni si tramuteranno in certezze” conclude il manager faentino 

F1 | Gp Brasile – Minardi “Voto 10 a Verstappen”

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Considerando le impervie condizioni atmosferiche con cui hanno dovuto lottare i piloti credo sia giusto fare un plauso a tutti, indipendentemente che siano arrivati al traguardo o siano stati protagonisti di incidenti. La visibilità era ridotta e il rischio di aquaplaning era dietro l’angolo.

Tuttavia voglio dare un bel 10 a Max Verstappen che ci ha fatto divertire con sorpassi importanti, staccate e controsterzi degni di nota riuscendo a rimontare fino al terzo posto nonostante l’azzardo del muretto box. A parità di machina e mescole ha battuto la concorrenza del compagno di squadra, il primo avversario.

10 anche a Felipe Massa che ha corso il suo ultimo gran premio in Brasile e che tra quindici giorni, ad Abu Dhabi, chiuderà la sua carriera in F1. E’ stato emozionante l’affetto che gli hanno dimostrato. In questi anni Felipe si è dimostrato un onesto gregario e un ottimo lavoratore. Ha fatto sognare i tifosi Ferrari che hanno festeggiato insieme a lui – anche se per pochi secondi – il titolo mondiale.

Il Gran Premio del Brasile è stato importante anche per diverse scuderie come Toro Rosso, che ha conquistato con Carlo Sainz il sesto posto, e Sauber che in zona cesarini  ha agguantati due punti con Nasr, sopravanzando in classifica la Manor (undicesima con un punto). Per alcuni momenti della gara Manor e Sauber sono state anche appaiate in classifica. E’ stata una bella lotta. Sui due muretti si saranno vissuti momenti di tensione.

#HistoricMinardiDay | Spazio alle Auto Classiche

Il prossimo 6-7 maggio 2017, all’Autodromo “Enzo e Dino” Ferrari di Imola si rinnoverà l’appuntamento con la storia del Minardi team e del motorport. La macchina organizzativa dell’Historic Minardi Day è al lavoro per preparare la seconda edizione, dopo il successo dello scorso 25 giugno con oltre settemila tifosi che hanno invaso i box e le tribune del Santerno

Resta confermata la formula della prima edizione con paddock e box – insieme alle tribune – aperti a tutti gli appassionati e tifosi che avranno l’opportunità di vedere e toccare con mano le monoposto e le vetture che hanno scritto le pagine importanti del motorsport. Punto focale saranno, ancora una volta, le monoposto di Formula 1 costruire nei ventin’anni dalla scuderia faentina insieme alle vetture che hanno reso grande questo sport.

Lo scorso giugno sono tornare a rombare le Ferrari di Alesi, Prost, Capelli e Niki Lauda, la Williams campione del mondo 1980 e la Tecno del 1972 insieme alla  March-BMW, alle Dallara F3, Renault F2000, Ralt F3000, Chevron-Toyota e numerose vetture Gran Turismo portando un parco vetture di oltre settanta vetture.

“La novità principale, insieme alle due giornate, sarà la forte presenza di bellissime Auto Classiche degli anni ’60 e ’70. Inoltre stiamo ricevendo  su numero incredibile di adesioni anche sul fronte delle Formula 1 che scenderanno in pista – commenta Gian Carlo Minardi – Abbiamo accolto la richiesta dei tifosi di svolgere l’evento nelle giornate di sabato e domenica, aggiungendo una punta di fascino scegliendo come data per la seconda edizione dell’Historic Minardi Day il week-end storico in cui si correva proprio il Gran Premio di San Marino”

F1 | Gp Brasile – Pista spettacolare, ma a rischio

Meno due. Dopo un cammino lungo diciannove appuntamenti, la Formula 1 è pronta a sbarcare in Brasile – San Paolo – per il penultimo round della stagione. Arriviamo su una pista impegnativa con la prima curva, in discesa, insidiosa e teatro di spettacolari contatti e sorpassi. Sarà la preoccupazione principale per Nico Rosberg che proverà a chiudere la partita col compagno su una pista in cui storicamente va forte.

Il Gran Premio del Brasile sarà anche l’ultima gara in “casa” per Felice Massa che proverà a regalare al suo pubblico un risultato importante, anche se la sua Williams sembra battere la fiacca. Una pista che lo ha incoronato campione del mondo per alcuni secondi, prima di consegnare lo scettro in modo definitivo a  Lewis Hamilton. San Paolo è stata terra di conquista anche per l’ultimo titolo mondiale pilota targato Ferrari grazie a Kimi Raikkonen. Una Ferrari  chiamata ad affrontare una situazione confusa. Ancora una volta dovrà fare i conti con il telaio e l’aerodinamica della Red Bull.

Sul fronte mescole, la Pirelli porterà Hard, Medium e Soft. Diversamente da Ferrari e Red Bull che porteranno sette mescole si soft per pilota, Hamilton e Rosberg avranno ciascuno otte set di “gialle” quattro di “bianche” medie e un solo set di “rosse” Soluzioni differenziate in casa Ferrari con cinque set di medie per Vettel e una hard contro le quattro medie di Raikkonen e due hard.

San Paolo fa parte di quelle realtà che potrebbero perdere il Circus, rinunciando a firmare il rinnovo. Auspico un grande afflusso di pubblico poiché è una pista che merita di restare in calendario per il layout affascinante e il calore del pubblico.

Una pista che mi rievoca importanti ricordi. Proprio col papà di Max Verstappen, Jos, nel 2003 avremo potuto conquistate un risultato storico. Ci trovavamo nelle posizioni di vertice quando, con l’arrivo della pioggia, finì fuori pista alla Curva do Sol.  Stessa situazione con Christian Fittipaldi che, purtroppo, non rientrò ai box per montale le rain, nonostante le indicazioni del muretto. 

Abbiamo avuto il piacere di collaborare con diversi piloti brasiliani – Tarso Marques, Christian Fittipaldi, Moreno Roberto – oltre ad aver firmato il nostro esordio nel mondiale di F1 il 5 aprile 1985 (a Rio) Proprio con Marques, nel 2001, abbiamo conquistato la top-10 chiudendo la corsa al nono posto, così come con Piero Martini nel 1990 (9°),  e Gianni Morbidelli  nel 1991 (8°) e 1992 (7°)  

 

F1 | Minardi “Servono eroi. Bisogna rivedere questa F1”

Per fortuna che c’è Nico Hulkenberg, verrebbe da dire osservando il silenzio che avvolge i giorni tra un gran premio è l’altro. Force India, Renault e Nico Hulkenberg hanno annunciato il trasferimento, a fine stagione, del tedesco da Silverstone ad Enstone.

Austin, Messico, San Paolo e Abu Dhabi saranno gli ultimi appuntamenti del 29enne al fianco di Sergio Perez e coi colori della Force India, vera rivelazione di questo mondiale con 134 punti che la consolidano al quarto posto nella classifica costruttori, davanti alla Williams (124). Stagione decisamente sottotono per la Renault, al rientro nel Mondiale in qualità di costruttore, con solamente 8 punti in bacheca. Grazie all’esperienza di “Hulk”, vincitore della 24 Ore di Le Mans nel 2015 e con già sei stagione nel mondiale alle spalle, il costruttore transalpino proverà a risalire la classifica, grazie anche all’importante cambio di regolamenti che interesserà la stagione 2017 del Circus. Non è ancora stato annunciato chi lascerà il posto, tra Magnussen e Palmer “Il passaggio di Nico in Renault aprirà a nuovi spostamenti. La Force India arriva da diverse stagioni in crescita e il suo sedile è ambito, nonostante i problemi finanziari” commenta Gian Carlo Minardi dal circuito del Mugello dov’è in atto l’ultimo appuntamento del Campionato italiana GT

Cercare eroi in F1

Visto il legame tra la Force India e la Mercedes vedrei di buon occhio l’arrivo di Pascal Wehrlein” prosegue il manager faentino che sottolinea l’importanza di ricostruire la Formula 1 “Osservando i giornali di settore, l’annuncio è passato quasi inosservato, tranne per dei piccoli trafiletti. Questa Formula 1 deve tornare ad essere attrattiva e bisogna tornare ad appassionarsi a questo sport, indipendentemente dai risultati in pista della Ferrari. Per raggiungere questo obiettivo bisogna intervenire urgentemente sullo spettacolo e sui regolamenti. Al Mugello è arrivata tantissima gente per assistere all’ultimo appuntamento del Campionato GT Italiano dove ci sono ben tre equipaggi in lotta per il titolo, oltre al ritorno in pista di un campione come Alex Zanardi. C’è bisogno di eroi

Minardi sottolinea la difficile situazione economica del Circus “Nelle settimane scorse è stato annunciato il calendario provvisorio per la stagione 2017 con tre circuiti in attesa di conferma: Montreal, Hockenheim e San Paolo. Da quello che mi risulta sono addirittura sei o sette i tracciati in difficoltà. E’ una F1 che deve ritrovarsi

Vettel-Ferrari

Situazione non facile anche in casa Ferrari dove Luca Baldisserri, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera indica in Marchionne e Arrivabene, rispettivamente Presidente e Team-Principal, uno dei problemi di Maranello «Purtroppo non hanno esperienza di corse, una cultura che oggi il vertice della Scuderia ha perso. All’interno del team c’è un clima di terrore” dichiara l’ex ingegnere di Irvine e Schumacher. Promossa invece la figura di Mattia Binotto, nuovo direttore tecnico al posto di Allison «Mattia ha grande esperienza ed è un grande motivatore, ma lo vedrei meglio in qualità di team principal» prosegue l’ingegnere, ora al seguito del giovane Stroll in orbita Williams.

Nel post-gp del Giappone l’ex-costruttore faentino aveva sottolineato il nervosismo tra Vettel e la Ferrari “I rapporti tra Seb e Maranello non sono idilliaci e lo si intuisce da tanti segnali. Mi sembra di ripercorrere i tempi di Fernando Alonso, ma non credo che il tedesco aspetti quattro anni

Hamilton-Mercedes

Situazione tesa anche in casa Mercedes, dove si consolano coi successi e il titolo costruttore (il terzo di file) già in bacheca. Il titolo piloti è solo questione di tempo. “Il comportamento di Hamilton non è passato inosservato” prosegue Minardi facendo chiari riferimenti agli eventi successi in Malesia (l’inglese ha urlato al sabotaggio) e Suzuka (dando pubblicamente dell’idiota ad un membro del team) “E’ iniziato un braccio di ferro tra lui e il team, tant’è che non ha provato le nuove gomme larghe della Pirelli, al differenza di Rosberg e Wehrlein. Appena la matematica incoronerà il nuovo campione del mondo, potrebbero arrivare delle novità in casa Mercedes” conclude Minardi

F1 | Gp Giappone – IL PUNTO di Gian Carlo Minardi

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La sveglia alle 7.00 del mattino è stata ripagata con un Gran Premio vivo e ricco di sorpassi, indipendentemente dal DRS. E’ la conferma che quando il Circus arriva su circuiti veri che, oltre alle difficoltà aggiungono anche l’incognita del rischio, assistiamo a gare stupende

Ancora una volta Lewis Hamilton ha “ciccato” la partenza favorendo così la fuga del poleman Nico Rosberg che ha gestito senza rischi la corsa mettendo un importante sigillo su quello che potrebbe essere il suo primo titolo mondiale. Ha portato il vantaggio sul suo compagno a 33 punti. Un bel bottino che gli permette di poter gestire il risultato, arrivando quattro volte secondo nelle altrettante gare che restano alla fine.

Da parte sua l’inglese si è reso protagonista di una bella rimonta, chiudendo al terzo posto, supporto da un’ottima Mercedes. Bella prestazione per Verstappen e per il duo di casa Ferrari, Vettel e Raikkonen, che hanno visto vanificare la prestazione in qualifica (terzo e quarto posto) rispettivamente per l’errore commesso in Malesia e per la sostituzione del cambio. Diversamente avrebbero potuto inserirsi nella lotta per la seconda posizione.

Abbiamo sentito diversi piloti lamentarsi per il troppo tempo perso nei doppiaggi, ma quando corri su tracciati al limite della larghezza e dov’è facile commettere errori, bisogna metterlo in conto. I campioni si vedono anche in queste situazioni. I doppiati stanno facendo la loro gara e potrebbero essere in bagarre.

Ora tutti ad Austin, prima di arrivare in Messico, Brasile e Abu Dhabi per il gran Finale

La F1 del domani. Carey punta sui “grandi eventi” Minardi “Servono gare più corte”

Poco alla volta Chase Carey, il nuovo volto della Formula 1 dopo l’acquisizione da parte di Liberty Media, svela il progetto legato alla nuova era del Circus. Reduce dal fine settimana di Marina Bay Street Circuit a Singapore, in un’intervista rilasciata al sito ufficiale del mondiale Carey parla di “grandi eventi” che dovranno interessare l’intera settimana del gran premio “Singapore è stupefacente. Si tratta di uno spettacolo lungo una settimana intera. Il Gran Premio di Formula 1 dovrà far parte di un grande evento, dove le macchine e i piloti saranno il nucleo. Le vetture sono incredibile così come la loro tecnologia, ma non basta

Sul fronte del mercato, Libery Media punterà molto sul territorio a stelle e strisce “Crediamo che la F1 debba arrivare nelle grandi città del mondo, come Miami, New York e Los Angeles

Singapore è stato il primo circuito a trasformare il Gran Premio in un evento con spettacoli e attrazioni diluiti nella settimana. Iniziativa che richiama tantissima gente e veramente molto bello, ma la F1 non può slegarsi dai circuiti veri e storici come Monza, Silverstone e Spa-Francorchamps-Monza” racconta Gian Carlo MinardiAnni fa i prati dei circuiti venivano presi d’assalto dai tifosi, trasformandoli in campeggi con tende e grigliate. Oggi purtroppo tutto questo è impossibile

Gli eventi di contorno vanno molto bene, ma bisognerebbe avere gare più corte e spettacolari, rivedendo completamente i regolamenti. Servono regole chiare, stabili e interpretabili anche dagli appassionati” prosegue il manager faentino, richiamando l’attenzione su un tema altamente di attualità.

Quanti di noi, guardando una gara, hanno rischiato di addormentarsi? Singapore, escludendo la bellissima lotta tra Kvyat-Verstappen, il sorpasso di Raikkonen su Hamilton e gli ultimi passaggi con la rimonta (non riuscita) di Ricciardo sul vincitore Rosberg, è stata una gara eterna, soporifera.

Negli Stati Uniti le  federazioni, dal basket alla Nascar e Indy ecc., stanno affrontando uno studio sul disinteresse dei giovani verso lo sport che chiedono eventi più veloci. Nei prossimi anni questa crisi interesserà anche il calcio. Novanta minuti di partita sono troppi” conclude Minardi aggiungendo “Il mondo sta cambiando. Negli ultimi 10 anni l’America è passata ad avere un 73% di neo-patentati ad un 45% attuale. E’ un segnale importante sugli interessi dei giovani di oggi e su come stiano cambiando le abitudini

Historic Minardi Day | Lo spettacolo tra pista e paddock con F1, musica e street food

Mancano solamente 30 giorni all’Historic Minardi Day, in programma nella giornata di sabato 25 giugno all’Autodromo di Imola. L’Enzo e Dino Ferrari si appresta a riabbracciale la Formula 1 e le monoposto di Formula 2 e Formula 3 che hanno contribuito a scrivere pagine importanti dei 35 anni della storia del Minardi Team, dell’autodromo imolese e del Motor-sport.

I motori verranno accesi a partire dalle ore 9.00 coi primi giri di pista delle vetture di Gran Turismo e Supercars, apripista alle esibizioni delle F2, F3 e F1. Il momento clou sarà alle 12,30 quando tutti i riflettori saranno rivolti verso le monoposto, grazie alla disponibilità dei numerosi collezionisti, firmate da Gian Carlo Minardi che dal Gran Premio del Brasile 1985 al GP di Cina 2005 hanno calcato la scena mondiale.

Lo spettacolo però non si svolgerà solamente lungo i quasi 4909 metri di pista. Dalle ore 8.00 i cancelli dell’area Paddock saranno aperti a tutti i tifosi e appassionati, che potranno vedere da vicino le monoposto del Minardi Team F1, della Scuderia Toro Rosso e alcuni pezzi unici e storici come la F3 Chevron-Toyota B38 dell’amico Nick Taylor con cui Elio De Angelis vinse la gara di Montecarlo ed il Campionato Italiano nel 1977, oltre ad incontrare Gian Carlo Minardi e i piloti che hanno contribuito a scrivere pagine importanti dell’avventura del team faentino nel Circus della F1. Non mancheranno le occasioni per mettersi alla prova con sfide virtuali grazie a simulatori professionali, nonchè l’angolo della musica con la Event-car Red Bull e dello Street Food con un’offerta culinaria differenziata grazie ai numerosi stand.

C’è grande attesa e fermento per questa giornata e non può che farmi piacere. L’Historic Minardi Day vuole essere una giornata di sport da vivere insieme a tutta la famiglia, un’occasione per abbracciare il mondo della F1 troppo spesso chiuso. Abbiamo voluto creare un evento dedicato completamente agli appassionati, aprendo non solamente le tribune, ma anche l’area Paddock e box. Sarà anche l’occasione per incontrare i membri dei “Minardi Fans Club San Francisco, Lauria e Paullo”, che hanno già aderito all’evento, e mi fa particolarmente piacere la presenza di Miguel Angel Guerra, il primo pilota che ha corso sotto i colori del Minardi Team in Formula 2” commenta Gian Carlo Minardi

Lo spettacolo proseguirà in pista e nell’area Paddock fino alle 18,30 prima del saluto davanti alla tribuna principale.

Per l’occasione è stato inaugurato il portale ufficiale dell’evento, www.MinardiDay.it,  dov’è disponibile l’intero programma dell’evento e tutti i dettagli sulla giornata all’Autodromo di Imola. Sarà possibile seguire gli aggiornamenti anche tramite i Social Network Facebook e Twitter, usando gli hashtag #HistoricMinardiDay e #MinardiDay, e il sito www.Minardi.it

Il costo del biglietto è di 10€ (gratis per gli Under 12) acquistabile direttamente in Autodromo oppure attraverso il portale Vivaticket (clicca qui)

Video, F1 | Gp Australia: IL PUNTO sulle qualifiche

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Non sembra esser cambiato nulla. Sembra di essere rimasti a Novembre 2015, con due Mercedes davanti a tutti. Ho l’impressione che non abbiano neanche mostrato tutte le loro carte. Ancora una volta Hamilton è stato fantastico, restando a solamente 3 decimi dal record assoluto della pista. Già questo dato dovrebbe far meditare FIA e Working Group in ottica Regolamenti 2017, dove si vorrebbero monoposto ancora più preformarti.

Come avevamo anticipato, la sorpresa è arrivata dalla Scuderia Toro Rosso. Due monoposto in Q3 con Verstappen in quinta posizione e Sainz al settimo, davanti alla Red Bull di Ricciardo. Hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione nonostante un motore 2015. Questo deve far riflettere la Ferrari, che può contare su una power-unit decisamente più evoluta. Nel post-qualifiche Vettel è sembra molto rammaricato e polemico sulle prestazioni.

In casa Mercedes, Aldo Costa ha rispolverato le sospensioni idrauliche che, insieme all’ingegnere Gabriele Tredozi, aveva già usato nel 93-94 sulla Minardi. Mi fa molto piacere che se ne ritorni a parlare. Metà classifica per la McLaren che ha saputo sfruttare al meglio le caratteristiche di questo tracciato. Se saranno supportati dall’affidabilità potranno puntare alla zona punti, il loro obiettivo primario in questo inizio di stagione.

Vergognoso lo spettacolo a cui abbiamo assistito in Q3. E’ inammissibile che non ci siano macchine in pista negli ultimi minuti a lottare per la pole position. Quando si sono accordi di non potersi avvicinare ai concorrenti, i team hanno risparmiato le gomme, come la Ferrari. Format che non condivido e che va assolutamente rivisto. In Q1 abbiamo assistito a due errori incredibili in casa Sauber e Red Bull con l’eliminazione si Kvyat. Per il resto nulla di emozionante.

Domani sarà interessante vedere la prima gara di campionato, a partire dalle ore 6.00

Video, F1 | Gian Carlo Minardi presenta la nuova stagione

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Dopo un silenzio quasi abissale lungo tre mesi, la Formula 1 è pronta a far parlare di sé in quel di Melbourne, teatro del primo dei ventuno appuntamenti mondiale. Siamo col fiato sospeso per vedere quanto di vero ci fosse nei risultati delle prove di Barcellona, che ci hanno consegnato una Ferrari competitiva. Da studiare il vero potenziale della Mercedes. Alle loro spalle ma auguro di poter assistere ad una bella bagarre.

Una stagione inizia già in salita per alcune realtà come Sauber e Force India, fortemente penalizzate da una difficile situazione economica. La compagine svizzera, anche se in ritardo, è riuscita a pagare gli stipendi ai suoi dipendenti, mentre il magnate Vijay Mallya è alle prese con la giustizia indiana. Restano diversi punti interrogativi sul fronte dei regolamenti, dove non si è arrivati ancora ad un punto di incontro. Questi ritardi non sono favorevoli all’avvicinarsi di altre case automobilistiche.

Mercedes e Ferrari
Tra pochi giorni scopriremo se le dichiarazioni di Niki Lauda sono solamente pre-tattica o meno. Il presidente non esecutivo della Mercedes parla di una Ferrari molto forte, a soli 2-3 decimi dalla corazzata tedesca. La SF16-H si è dimostrata particolarmente performante sul passo gara, ma creo che la Mercedes si sia nascosta

La possibile sorpresa
Alle spalle di Mercedes e Ferrari, mi aspetto una lotta tra Williams e Red Bull per il trono di terza forza del mondiale. Alle loro spalle ci sono diverse scuderie che giocheranno il tutto e per tutto nelle prime gare con l’obiettivo di raccogliere più punti possibili e costruirsi la classifica finale. La sorpresa potrebbe essere la Scuderia Toro Rosso. Mi è piaciuta molto durante le otto giornate di test e ho fiducia sia nel team che nei due giovani piloti, Max Verstappen e Carlos Sainz Jr. Già l’anno scorso avevano dimostrato di avere una buona vettura, rallentata però dai problemi alla power-unit transalpina. Con l’unità Ferrari (versione 2015) hanno compiuto tantissimi chilometri

Le nuove qualifiche
L’unica novità (insieme alle gomme Ultra Soft viola della Pirelli) dopo tante chiacchiere e riunioni. Da innamorato di questo sport, non lo vedo come un cambiamento positivo anche se potrà essere un modo diverso per approcciarsi alla pole position e per attirare i giovani. La capacità del pilota e le qualità della macchina non saranno gli unici ingredienti per primeggiare. Entrano in gioco anche fortuna, condizioni meteorologiche, possibili errori di strategie e il traffico. Una novità sicuramente da guardare a partire dalle ore 6.00 di sabato.

F1 | Fornitura motori, Gian Carlo Minardi avverte “Pericolo Honda”

Mentre i team sono impegnati nell’ultima sessione di test collettivi sulla pista di Barcellona, in preparazione del primo Gran Premio stagionale in Australia, nel dietro le quinte si continua a lavorare per cambiare la Formula 1.

Oltre alle modifiche alle qualifiche proposte dalla F1 Commission e Strategy Group che dovrebbero entrare in gioco già da quest’anno, a partire dal Gran Premio di Spagna come annunciato direttamente da Bernie Ecclestone “Il nuovo software per le eliminazioni non sarà pronto prima di maggio” si parla anche dei nuovi regolamenti legati alle forniture delle Power-Unit da parte dei motori. La proposta si indirizzerebbe verso una fornitura minima di due team per ciascun motorista, con un massimo di tre clienti. Ad oggi il Circus conta quattro fornitori (Mercedes, Ferrari, Renault e Honda) e undici scuderie (Mercedes, Ferrari, Williams, Red Bull Racing, Force India, Renault, Scuderia Toro Rosso, Manor e la new-entry americana Haas)

Stando ai risultati emersi dalle prime quattro giornate di test, la Mercedes resta ancora la motorizzazione di punta, non solamente sotto il profilo dell’affidabilità (coi suoi 3800 km percorsi) ma anche per la potenza con 950 CV accrediti, contro i 930 CV di casa Ferrari, i 900 CV di Renault e gli 850 CV di casa Honda. Ad oggi i Campioni del Mondi foniscono quattro team (Mercedes, Williams, Force India e Manor), così come la Ferrari. Due scuderie per i transalpini, con Renault e Red Bull, e McLaren con Honda. Proprio gli occhi sono puntati verso i giapponesi, chiamati ad un duro compito dopo un 2015 disastroso e il cambio al vertice

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GIAN CARLO MINARDIQualora le difficoltà dovessero proseguire anche quest’anno, Honda potrebbe decidere di ritirasi. A nessuno piace perdere per un periodo troppo lungo. Da quello che ho sentito, i giapponesi avrebbero problemi anche sulla lubrificazione del basamento. In aggiunta il cambio al vertice a stagione iniziata non è un buon segnale. Le nuove regole obbligherebbero ciascun motorista a fornire da due a tre team. In caso di un clamoroso dietro-front ecco che verrebbero a mancare le forniture. Sarebbe il caso di guardarsi attorno per far entrare un nuovo costruttore affidabile” prosegue il manager faentino interpellato da www.minardi.it “Dalla Spagna arrivano voci di un Fernando Alonso nervoso e preoccupato