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F1, Minardi “Macchine più semplici e duelli, altro che 1000 cv”

Dall’analisi dei primi quattro gran premi della stagione (leggi qui) è emerso un forte rimescolamento delle forze in campo rispetto solamente a dodici mesi fa: + 55 punti in casa Ferrari – passata da quarta a seconda forza del Mondiale, i  +19 Sauber e +12 Lotus compensano i segni negativi in casa McLaren (- 43 punti), Red Bull (-34) e Force India (-43), dettati dalla crisi tecnica di due costruttori come Renault e Honda, ma non solo come nel caso del team di Vijay Mallya.

Nonostante la conferma della line-up e del fornitore della power-unit (Mercedes) sono scivolati all’ottavo posto con solamente undici punti all’attivo. La colpa è da ricercare nella crisi economica che però sta toccando gran parte dello schieramento di partenza “Ad oggi si salvano finanziariamente solamente cinque  team e questo non può e non deve passare inosservato. E’ veramente inutile e ridicolo parlare di propulsori con 1000 cv o reintrodurre i rifornimenti di benzina, che complicherebbero solamente di più la lettura della gara oltre ad aumentare nuovamente i costi. Per uscire da questa crisi servono programmi ben definiti che intervengono sui regolamenti tecnici e sportivianalizza Gian Carlo Minardi ai microfoni del portale www.Minardi.it

Accetto, anche se non condivido, l’utilizzo di queste complicate e costose Power-unit nella Formula 1, poiché credo che lo scenario più corretto sia il Mondiale Endurance WEC. Fare un passo indietro verso i propulsori aspirati lo vedo complicato poiché il futuro delle auto di serie, a partire dal 2020, sarà rivolto verso l’ibrido, il recupero di energia, motorizzazioni turbo sempre meno inquinanti. Quello che non funziona sono gli elevatissimi costi che i team privati devo sostenere. Una PU assorbe praticamente 1/3 dell’intero budget per la maggioranza dei Team. Un sistema veramente insostenibile, che oggi stiamo toccando con mano” prosegue il manager faentino, la cui ricetta per curare il Circus è rivolta verso macchine con un’aerodinamica più semplice che metta in risalto le qualità del pilota, senza troppi aiuti

Il DRS è inutile poiché è una tecnologia che non troverà mai uno sbocco nelle auto di serie. Vogliamo poi parlare di quanto siano diventate complicate e onerose le ali? Oltre 100.000€ per una sola ala anteriore non è un costo spropositato? Sarebbe meglio avere un’aerodinamica più semplice che permetta sorpassi in pista, e non solamente attraverso le strategie dei box o l’uso delle due mescole obbligatorie. Se ora reintroduciamo anche la variabile del rifornimento, siamo veramente a posto… Oggi ci troviamo a guardare macchine che “soffrono” quando si avvicinano troppo a chi gli sta davanti. Non è normale”.

E’ giunto il momento di correre al riparo con soluzioni serie e veloci. Bisogna far innamorare gli appassionati, attirandoli con gare ricche di sorpassi e controsorpassi senza inventare chissà quali diavolerie tecnologiche. Bisogna trovare i nuovi marchi di fabbrica. Oggi tutti rimpiangono duelli alla Villeneuve-Arnoux oppure, andando più avanti nel tempo, al duello Schumacher-Hakkinen di Spa-Francorchamps. La F1 deve tornare ad essere la macchina da gara dei sogni, magari attraverso gomme più larghe, aerodinamica che permetta di sfruttare la scia e perché no, anche usando meno meccanici durante il pit stop. Una sola persona per gomma potrebbe creare più suspense.

Invece di sentir parlare solamente di strategie e gomme, non sarebbe meglio raccontare i duelli facendo stare il tifoso con il cuore in gola? “Si deve correre ai ripari. Non dimentichiamoci che i problemi di casa Renault stanno toccando due team finanziariamente solidi, come Red Bull e Toro Rosso. Non oso pensare come sarà il futuro per quei Team che già oggi sono in debito di ossigeno..” E ci siamo lasciati solamente alle spalle quattro dei diciannove appuntamenti… Una atmosfera quasi alla Alfred Hitchcock!

F1, Aspettando l’Europa – Promossi e rimandati

Con il Gran Premio del Bahrain la Formula 1 ha cavalcato il primo quinto di stagione. I primi quattro appuntamenti in calendario, dall’Australia al Bahrain passando per Malesia e Cina, sono volati via e il Circus si prepara a firmare il suo debutto nel Vecchio Continente col GP di Spagna in programma il week-end del 10 maggio. Tre settimane in cui i team lavoreranno acremente per portare quegli sviluppi già programmati da tempo.

Rispetto a dodici mesi fa, abbiamo però notato che la classifica Mondiale Costruttori si è rimescolata non poco e, pertanto, abbiamo voluto fare un raffronto tra i primi quattro appuntamenti 2014 e 2015 che si sono corsi sugli stessi tracciati, con una sola lieve differenza: Shanghai e Sakir si sono invertiti i week-end.

PROMOSSI
Mercedes: per chi è al top non è mai facile trovare gli stimoli per mantenersi al comando, ma in questo momento i Campioni del Mondo hanno più punti dello scorso anno (159 contro i 154), dimostrazione che nonostante gli errori di strategia restano la macchina da battere.

Ferrari: un inizio di stagione al di sopra di qualsiasi aspettativa. E’ fuori discussione, un rullino di marcia di questo tipo era impensabile dopo un 2014 a dir poco disastroso: sempre a podio con una vittoria in Malesia. Risultati ottenuti anche per la mancanza di due attori come McLaren e Red Bull che solamente un anno fa occupavano saldamente la zona punti. Comunque è certamente il team che ha fatto il maggior salto di qualità, anche se il gap con la Mercedes resta significativo.

Williams: forse ci si aspettava qualcosa in più, ma ha portato comunque a casa quasi il doppio dei punti rispetto al 2014 (61 contro i 36). Quest’anno Felipe Massa non è stato coinvolto in incidenti che l’anno passato avevano condizionato l’inizio stagione.

Sauber: hanno cambiato completamente la line–up dopo il pasticcio con Van Der Garde e complici le negatività di RB e McLaren, sta portando tanta “legna nella cambusa”. Dopo aver chiuso la passata stagione con uno “zero” in classifica, già ai primi 4 gp può contare su un bottino di 19 punti che vale, per il momento, il quinto posto tra i costruttori alle spalle della Red Bull.

Lotus: stessa line-up ma una PU Mercedes. Come il team di Peter Sauber sta provando a conquistare più punti possibili sfruttando il momento negativo di team più blasonati l. Anche Lotus aveva chiuso il 2014 senza punti, mentre al momento Grosjean ha già portato a casa 12 punti.

Toro Rosso: l’attuale classifica parla di un +4 rispetto a dodici mesi fa (12 contro 8 punti), nonostante i ritiri dovuti alla PU francese. Il doppio ritiro di Sakhir e l’out a tre giri dalla fine di Verstappen in Cina pesano veramente. Per il momento l’obiettivo del quinto posto, a loro portata e dichiarato a inizio stagione, potrebbe essere a rischio per la fragilità della PU.

RIMANDATI
McLaren: è senza alcun dubbio il “gambero 2015”. Il passivo è di 43 punti! Gara dopo gara sta facendo degli importanti passi in avanti, ma il divario è di quelli importanti. Il problema numero 1 è la PU Honda, ma sono certo che i giapponesi non staranno a guardare. Attenzione, nella seconda parte di stagione potrebbero risorgere.

Red Bull: certamente ha fatto un bel passo indietro. L’anno scorso erano la seconda forza del mondiale con la bellezza di 57 punti, mentre ora la coppia Ricciardo- Kvyat si deve accontentare di 23 punti e del quarto posto. Un gap di ben 34 punti in meno! La PU transalpina fa certamente la sua parte, come i ritiri dimostrano, ma a mio avviso non è il solo problema, manca l’equilibrio dell’intera vettura, punto di forza del passato.

Force India: stessa line-up e stessa motorizzazione 2014, ma all’appello mancano la bellezza di 43 punti! Ha certamente dei problemi interni economici che condizionano i risultati in pista. La macchina nuova ha debuttato solo negli ultimi giorni dei test invernali e questo ritardo lo stanno pagando. L’anno scorso in Bahrain, Sergio Perez festeggiava il terzo posto, mentre quest’anno il risultato migliore del duo Hulkenberg-Perez è un settimo posto firmato dal tedesco nella gara inaugura a Melbourne. Troppo poco.

Siamo solamente ad un quinto della stagione e tutto può essere ovviamente rivoluzionato. Ci sono tre settimane di stop e conosciamo molto bene quanti miglioramenti si possono fare in un lasso di tempo come questo. Basti pensare a cosa succede tra la fine dei test invernali e la prima gara. Siamo di fronte ad una classifica che vede al comando la Mercedes, davanti a Ferrari, Williams e Red Bull. Alle loro spalle è in corso la lotta per il quinto/sesto posto tra Toro Rosso, Sauber e Lotus.

Classifica team dopo 4 Gran Premi 2014
Classifica team dopo 4 Gran Premi 2015
1
Mercedes
154
1
Mercedes
159
2
Red Bull
57
2
Ferrari
107
3
Force India
54
3
Williams
61
4
Ferrari
52
4
Red Bull
23
5
McLaren
43
5
Sauber
19
6
Williams
36
6
Toro Rosso
12
7
Toro Rosso
8
7
Lotus
12
8
Lotus
0
8
Force India
11
9
Sauber
0
9
McLaren
0
10
Marussia
0
10
Manor
0
11
Caterham
0

Sul fronte piloti abbiamo invece un Lewis Hamilton da 10, non ha sbagliato niente. Ha vinto tre dei quattro gp corsi fino ad ora. Quando la vittoria non è arrivata, la colpa è da ricercarsi nelle strategie del team. Più sofferente invece Nico Rosberg. A questo punto della stagione l’anno scorso era in vetta al mondiale con 79 punti, mentre oggi insegue con un bottino di 66. Sta soffrendo in modo eccessivo i risultati positivi del compagno di box. In casa Ferrari Kimi Raikkonen si sta riabilitando dopo un 2014 disastroso. Si è risvegliato in lui il pilota che ha vinto un Mondiale. I risultati positivi sono uno stimolo importante per continuare a spingere e ridurre il gap che ancora esiste nei confronti della Mercedes. I risultati di Vettel stanno avvalorando la mia teoria su di lui: quando va tutto bene è un fenomeno, davanti al primo errore va in “confusione”, come è successo a Sakhir. Una fragilità che dovrà essere tenuta sotto controllo dal Team Manager.

Riprenderemo le nostre considerazioni sul Circus partendo da questa rivoluzione di forze in campo, più dettata dalle P.U. e da fattori economici che da vere modifiche progettuali,… ma questa è un’altra storia che vi racconteremo nei prossimi giorni.

F1, Gp Bahrain – IL PUNTO

Abbiamo appena vissuto un gran premio che solamente ad inizio anno era quasi insperato, indipendentemente dal fatto che le forze in campo siano per il momento Mercedes-Ferrari-Williams con una Power-Unit tedesca al comando, come ha dimostrato il duello Vettel-Bottas. Sebastian ha dimostrato, ancora una volta, di essere tra i più veloci del Circus nel giro secco scendendo, insieme solamente ad Hamilton, sotto il muro dell 1’33 in qualifica.

Le prime tre file della griglia di partenza hanno rispecchiato molto bene gli attuali valori in campo. Stiamo vivendo una Formula 1 dove il minimo errore viene pagato pesantemente. Lo abbiamo visto in particolar modo con Rosberg e Vettel. La gara si è giocata sulle strategie, ottime soprattutto nel caso di Raikkonen, sugli errori che potevano commettere i piloti e sull’affidabilità. La Mercedes negli ultimi giri ha accusato dei problemi ai freni, come ha dichiarato nel post gara lo stesso Nico. Con uno-due giri a disposizioni in più Kimi avrebbe potuto attaccare Lewis. Il finlandese è stato straordinario gestendo in modo magistrale sia le Soft che le Medium. Un Vettel invece che ha pagato i due errori passando dalla P2 alla P5 finale.

Una Mercedes che si conferma ancora al comando come dimostra la terza vittoria (su quattro gara) di Hamilton che sfrutta al meglio il suo potenziale. Alle sue spalle però abbiamo una Ferrari in netto recupero, che deve continuare a lavorare per provare a mettere pressione agli avversari. Abbiamo assistito a dei bei duelli e sorpassi e al vero potenziale di molte macchine, come Lotus e Force India che nonostante i problemi hanno conquistato punti importanti. Gli ingegneri e i tecnici ci stanno facendo vedere cose impensabili, ribaltando situazioni tecniche. Sportivamente parlando si sente la mancanza della Red Bull che ancora una volta ha dovuto farei conti coi problemi della Renault. Ricciardo ha tagliato il traguardo con il motore rotto, rischiando di ripetere quanto successo a Verstappen in Cina, costretto al ritiro a tre giri dalla fine. E’ andata peggio alla Toro Rosso che ha visto i suoi due piloti ritirati per problemi.

Al di la della figuraccia di Button che non ha potuto prendere il via al Gp, afflitto da problemi fin dal venerdì, la McLaren sta facendo dei passi in avanti gara dopo gara. Positiva la gara di Alonso, ance se il cammino è ancora lungo. Il lavoro però inizia a dare i frutti

Ora ci aspettano tre settimane di relax, in attesa del Gran Premio di Spagna. Come da tradizione il primo appuntamento europeo coincide con l’inserimento delle novità più importanti, gettoni per i motori compresi.

F1, #ARuotaLibera – Bahrain

Gian Carlo Minardi, attraverso la nuova video-clip di “A Ruota Libera” realizzata in collaborazione con SkySportHD, nella splendida location del Relais Villa Abbondanzi di Faenza, ci presenta il prossimo appuntamento del Mondiale di F1 sul tracciato di Sakhir in Bahrain. E’ la quarta tappa del campionato. Un quinto della stagione è già passata.

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F1 – Road to Bahrain

Ci avviciniamo velocemente al Bahrain, quarta tappa del Mondiale. Un quinto della stagione è percorso. Come sappiamo sarà una gara in notturna e questo potrebbe penalizzare la Ferrari togliendo una parte del vantaggio derivante dall’uso delle gomme Soft e delle Medium, anche se le temperature dell’asfalto resteranno comunque calde (ovviamente non ai livelli di Sepang). Arriviamo sul circuito che ha dato inizio, nel 2014, alla ristrutturazione Ferrari. Lo scorso anno a fine di una gara Fernando Alonso chiudeva nono e Kimi Raikkonen decimo. Quest’anno si arriva con uno spirito ben diverso.

La Ferrari si presenta come seconda forza del mondiale, prima tra i terresti. Un risultato che fa morale soprattutto dopo un 2014 ricco di tensione. Il cronometro, vero giudice imparziale, è però impietoso nei confronti di tutti. La corazzata tedesca in Cina ha dimostrato ancora una volta il suo strapotere soprattutto nei giri veloci, dettando legge dall’inizio alla fine. Lewis Hamilton ha giocato non solo con gli avversari, ma anche con il compagno creando qualche scaramuccia. Come abbiamo sentito nel post-gp da un Rosberg fra l’arrabbiato ed il frustrato.

Una Formula 1 che ci fa riflettere e ci preoccupa, soprattutto per quanto successo a Shanghai in casa Renault. La disastrosa domenica non è passata certamente inosservata, creando non poche perplessità e preoccupazioni. Kvyat e Verstappen si apprestano già a montare il terzo motore dei quattro disponibili. L’olandese della Toro Rosso è stato costretto a buttare via un ottavo posto conquistato sul campo a tre giri dalla fine. Fonti attendibili ci anticipano che prima del Gran Premio di Spagna si terrà un Consiglio di Amministrazione Straordinario indetto direttamente dal Chairman and CEO Renault, Carlos Ghosn, che tratterà proprio della situazione Renault in Formula 1.  Non è certamente un buon segno. Un Consiglio di Amministrazione finalizzato può aprire a due scenari: l’impegno diretto con un proprio team (ne abbiamo già parlato) o ad altre “situazioni” più drastiche. E’ vero che ci sono dei contratti fino al 2016 con Red Bull e Toro Rosso, ma non sarebbe la prima volta che un costruttore prende strade negative per il nostro sport. Non dimentichiamoci che c’è anche un altro colosso in grandissima difficoltà, la Honda. Navigare nelle retrovie, quando solamente dodici mesi fa la McLaren occupava saldamente la zona punti non è uno spettacolo appassionante.

Ritornando all’imminente Gran Premio del Bahrain: la Ferrari ha compiuto certamente un passo in avanti rispetto alla passata stagione. La vittoria e i due podi fanno morale e creano entusiasmo, speriamo sia utile a superare il divario che ancora esiste. La classifica attuale (1-Mercedes, 2-Ferrari, 3-Williams, 4-Sauber, 5-Red Bull, 6-Toro Rosso, 7-Force India, 8-Lotus, 9-McLaren, 10-Marussia) vede in difficoltà Red Bull, Force India, e soprattutto McLaren. La Sauber, approfittando delle difficoltà altrui, ha conquistato punti pesanti. Quanto alla Toro Rosso, ci auguriamo una conferma di uno stato positivo che la vede costantemente all’altezza ed anche superiore, sul campo, della stessa Red Bull.

Sarà comunque un weekend caldo nel retro box, tutti ad osservare i movimenti ed i contatti dei Team Principal e non solo, per intuire le possibili evoluzioni

F1, Gp Cina – PAGELLE

Lewis Hamilton – 10 assolutamente perfetto in tutto il week-end. Disarmante per tutti gli avversari quando al 30esimo passaggio (il 16esimo giro con le gomme Soft) segna il miglior crono in 1’42”208 contro un 1’42”565 di Rosberg  e in 1’43”018 di Vettel ( segnato al 15esimo passaggio, con gomme Soft fresche)

Sebastian Vettel – 8 non ha commesso errore sfruttando al meglio la sua Ferrari, confermandosi seconda forza del mondiale

Nico Rosberg – 8 il tentativo di strappare la pole al compagno (sfuggita per soli 42 millesimi di secondo) gli valgono il voto. Per il resto sembra rassegnato dallo strapotere di Lewis.

Kimi Raikkonen – 8 bellissima la partenza con un primo giro da vero Campione del Mondo che fa dimenticare una qualifica, ancora una volta, sotto le sue possibilità. Si è sbarazzato subito delle due Williams, contribuendo col quarto posto a consolidare la seconda posizione tra i Costruttori della Ferrari.

Felipe Massa – 8 continua ad impensierire il suo compagno di team difendendosi con una vettura che, per il momento, non è all’altezza del 2014. Ottimo il suo quarto posto in qualifica

Max Verstappen – 8 bella gara e avrebbe meritato quei punti sfuggiti, per un problema tecnico, negli ultimi km. Ci ha regalato dei bei sorpassi da veterano, e non da un ragazzo di 17 anni al debutto in un mondiale di F1 e su una pista come quella di Shanghai.

Romain Grosjean – 7 come incoraggiamento per aver portato punti alla Lotus che dovrà lavorare molto per  tornare ai livelli del 2013.

Fernando Alonso – 6.5 per la tenacia che sta mettendo in questo inizio di stagione. Certamente non se lo aspettava così duro

Mercedes – 10 ha voluto dimenticare fin da subito gli errori commessi a Sepang legittimando in pista il suo vantaggio tecnico.

Ferrari – 8 tutto perfetto sul fronte delle strategie e affidabilità. Attualmente sono la seconda forza del campionato, ma il lavoro non manca

Williams – 7 hanno voluto stravolgere un progetto nato bene come quello del 2014, facendo così un passo indietro

Sauber – 7 quarta forza del mondiale portando a casa punti importantissimi, in attesa del risveglio di Red Bull e McLaren

Toro Rosso – 7 bravi, peccato per i problemi tecnici alla PU Renault che hanno vanificato gli sforzi.

Red Bull – 5 hanno perso la stella polare. Strano per un team quattro volte campione del Mondo e con un potenziale tecnico ed economico fantastico. I problemi non arrivano solo dalla PU transalpina. Forse occorre più tranquillità e freddezza

Renault – 4 cercando la competitività stanno sacrificando l’affidabilità. Verstappen e Kvyiat saranno obbligati ad usare giù il terzo motore. E dobbiamo  assistere ancora il quarto gran premio stagionale

 

F1, Gp Cina – IL PUNTO

Il Gran Premio di Cina ha evidenziato le forze in campo attuali, con Mercedes-Ferrari-Williams. Alle loro  spalle una bella lotta per il quarto posto Costruttore con Sauber-Red Bull e Toro Rosso. Una Sauber che sta sfruttando al meglio un buon inizio di stagione portando due vetture in zona punti. Molto sfortunata la Toro Rosso che ha accusato un doppio problema tecnico alle sue macchine con il ritiro di Verstappen. L’obiettivo di conquistare nuovi punti si è infranto a due giri dalla fine con il ritiro per problemi tecnici a Verstappen, privandoci di un possibile duello Vettel-Raikkonen e chiudendo la gara in regime di safety-car. In precedenza anche Sainz Jr. aveva accusato ad un problema tecnico perdendo diverse posizioni, zona punti compresa.

La Mercedes ha dimostrato tutta la sua forza con una nuova doppietta e senza commettere errori di strategia. Il giro veloce di Hamilton appena prima di cambiare le gomme è un segnale importante. L’inglese ha giocato con i suoi avversari e con il suo compagno dimostrando tutta la sua forza anche all’interno del team. Ha gestito come voleva la corsa tirando e mettendo in difficoltà Rosberg, segnando quando serviva una serie di giri veloci.

Dopo la vittoria di quindici giorni fa è arrivato il terzo podio consecutivo per la Ferrari e Sebastian Vettel. Una SF15-T che con le Soft si difende meglio, grazie anche alla tipologia di asfalto. Con una partenza stupenda Raikkonen ha conquistato il posto ai piedi del podio, mettendosi fin da subito alle spalle le due Williams. Un podio che certamente fa morale.

Completano la Top-ten  le due Sauber e, in mezzo, la Red Bull di Daniel Ricciardo che ha lottato con le unghie e i denti per conquistare la posizione e Grosjean, che regala alla Lotus un settimo posto molto prezioso.

Una gara normale, con qualche bella lotta nelle retrovie con bei sorpassi tra Toro Rosso e Sauber. Mancando team importanti come Red Bull e McLaren, per i team di seconda fascia diventa più “facile” segnare punti. Devono cercare di sfruttare ogni occasione per aumentare il bottino. Non è detto che questi team a breve possano ritrovare competitività. La McLaren giro dopo giro compie dei passi in avanti, anche se sono ancora molto lontano

Tra otto giorni ci sarà un’altra gara importante in Bahrein dove la temperature dell’asfalto sarà determinante. La Pirelli porterà nuovamente Soft e Medium e, correndo in notturna, le temperatura saranno più basse. Pertanto la Ferrari potrebbe diminuire leggermente il suo gap

F1, Gp Malesia – PAGELLE

Dopo la bella vittoria di Sebastian Vettel e della Ferrari davanti al duo-Mercedes, diamo i voti la Gran Premio della Malesia

Sebastian Vettel – 10 prevedere la sua vittoria non era cosa facile, anzi. Tutti ci aspettavamo nuovamente due frecce d’argento imprendibili e invece è saltato fuori lui con la sua Ferrari #5. Veramente bravo, così come il muretto che non ha sbagliato nulla nelle strategie, fin dalle qualifiche. Costantemente all’attacco senza commettere il minimo errore. Molto bello il sorpasso ai datti del Campione del Mondo Hamilton
K

imi Raikkonen – 8 Errore di valutazione non da Campione del Mondo in qualifica, che gli è costato l’accesso in Q3, e un partenza al rallentato con il risultato di finire in mezzo al gruppetto e trovarsi con una gomma forata. E’ riuscito però a recuperare fino al quarto posto finale

Lewis Hamilton – 8 bella la pole position, ma penalizzato da una Mercedes in difficoltà con le gomme su questa pista. Buono il suo 1’43”161 al 41mo giro,  contro 1’43”782 di Vettel al 40esimo passaggio

Nico Rosberg – 7 ha portato a termine il suo compitino, guidando senza cattiveria, salvo segnare sul finale un tempo incredibile di 1’42’062, ovvero 1” più veloce del miglior giro in gara dell’anno scorso. Mi piacerebbe avere qualche spiegazione.

Felipe Massa e Valtteri Bottas – 6,5 dopo l’Australia ci si aspettava certamente di più, ma anche l’anno scorso la Williams si era trovata in difficoltà. Forse la macchina non si adatta al tracciato di Sepang o al forte caldo. Stando all’attuale classifica sono diventati la terza forza.

Molto belle le lotte in casa Red Bull, tra Daniil Kvyat (7.5) e Daniel Ricciardo (7), e Toro Rosso. I due giovanissimi Max Verstappen e Carlos Sainz Jr.  non stanno tradendo le attese. Per loro un bell’8 in pagella.

Pastor Maldonado – 5 la FIA gli toglie pure 3 punti dalla patente per eccesso velocità in regime di safety-car. Ormai ha diversi gran premi alle spalle.

Nico Hulkenberg 5 Sergio Perez 4 Week end da dimenticare per la Force India e i suoi piloti che chiudono rispettivamente in 14ma e 13ma posizione (su 15 macchine classificate) In più perdono 2 punti sulla patente per i contati ai danni di Kvyat e Grosjean

McLaren – NC ancora troppo lontane dal gruppo e dalle posizioni che contano, nonostante un miglioramento rispetto a quindici giorni fa.  C’è ancora molto lavoro da fare

F1, Road to Sepang

Dopo una prima gara in un circuito semi-cittadino come Melbourne, il Circus della F1 è pronto ad arrivare a Sepang, su un tracciato permanente con due rettilinei vicino al chilometri di lunghezza, curve medio-veloci e pneumatici abbastanza stressati. Si passa da velocità intorno agli 80-90 km/h in uscita di curva per raggiungere i 300 km/h alla fine del rettilineo, prima di scalare nuovamente in seconda marcia. La vettura lavora molto in appoggio e l’asfalto è abbastanza abrasivo.

Siamo nel periodo dei monsoni, pertanto il manto stradale sarà pulito, ma per il week-end sono attese temperature intorno ai 34°C. Per questo la Pirelli porterà mescole Medium e Hard. E’ un Gran Premio da 3-4 pit stop. L’anno scorso solamente la Force India tentò la carta delle due soste, chiudendo al quinto posto con un distacco di 47”, ma all’appello mancavano le due Williams – 7° e 8° dopo un gp in difficoltà – e la Ferrari di Kimi Raikkonen, fuori dalla zona punti. La scelta delle due soste mi sembra troppo azzardata, anche se quest’anno i pneumatici si degradano meno facilmente.

Superate le visite mediche, Fernando Alonso si metterà al volante della sua McLaren-Honda e Bottas sarà regolarmente in pista avendo recuperato perfettamente. In più il venerdì mattina ci sarà il ritorno in nostro portacolori in pista, con Raffaele Marciello impegnato al volante della Sauber. Le vetture in griglia dovrebbero tornare venti, dopo il forfait australiano della Manor. Insomma gli spunti interessanti non mancheranno.

Ancora una volta la lotta sarà tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg, con il tedesco costretto ad inventarsi qualcosa per non perdere il contatto dal compagno, senza commettere errori. Nella sfida interna per ora siamo 1-0 per il Campione del Mondo. Alle loro spalle vedo avvantaggiata la Williams sulla Ferrari, che dovrò vedersela con le altre motorizzazioni Mercedes (Lotus e Force India). Non sarà un fine settimana facile dove potenza e consumi potranno fare la differenza. Dopo il podio di Vettel, la Ferrari è chiamata a ripetersi. Bisogna però stare coi piedi per terra. Leggo troppi trionfalismi. Ricordiamoci che è uno sport di squadra con sviluppi step-by-step.

In casa Red Bull c’è un grande nervosismo, soprattutto nei confronti della Renault. Le voci sul disinteressamento verso la F1 da parte del patron Mateschitz sono sempre più insistenti e crescono gli incontri tra Toro Rosso e Renault. Questo fermento potrebbe togliere l’attenzione necessaria a recuperare il divario. Avendo dominato la scena per quattro anni, alzare così i toni alla prima difficoltà incolpando gli altri team di aver messo in atto una politica anti-RB per fermarli,  non lo trovo corretto. Preferisco nettamente la filosofia di Maranello quando dichiara di voler battere la Mercedes in pista

F1, Minardi “Un quarto del budgets per motore-cambio? Non ci siamo”

Il Gran Premio d’Australia, gara di apertura del Mondiale di F1, insieme ad una Mercedes pronta a dominare nuovamente la scena ci ha consegnato diversi team in forte difficoltà economica che stanno già chiedendo gli anticipi sui premi 2014.

Negli anni passati questi scenari si presentavano molto più in avanti, verso fine stagione. Oggi siamo in attesa solamente della seconda gara. Abbiamo avuto una Force India (sesta forza del mondiale nel 2014) costretta a girare con la vettura vecchia per la maggior parte dei test, una Manor che ad oggi non ha percorso neanche un giro di pista oltre ad aver perso la Caterham “E’ un aspetto molto serio che deve far meditare. Continuo a sostenere che il male principale sia il costo esagerato dei motori,” analizza Gian Carlo Minardi alle colonne di www.minardi.it “20-22 milioni di dollari sono una cifra da capogiro. La voce motore-cambio non può occupare un quarto del bilancio di un team. Parliamo sempre di circa dodici motori a stagione per scuderia. Quattro a macchina, più altri quattro per i test,” prosegue il manager faentino “Solamente le case costruttrici possono permettersi certe spese, ma al momento sono solo quattro (Mercedes, Ferrari, Honda e Renault), troppo poche per garantire lo spettacolo della F1. Per i team clienti è pazzesco. La Mercedes dichiara un fatturato di 440 milioni di dollari… Non può funzionare una competizione di questo genere. E’ troppo selettiva. A questi livelli di Budget l’attuale F1 rende difficile un adeguato ritorno economico per gli sponsor commerciali, come succedeva invece una volta che non siano le stesse Case Automobilistiche”.

Un famoso detto dice “Non tirare troppo la corda…perché prima o poi si spezza” Ed è un po’ quello che sta succedendo in questa Formula 1 “Bisogna rivedere i regolamenti. Si era partiti nel modo corretto bloccando il costo dei motori a 5 milioni. Si sarebbe dovuto proseguire su quella strada per stabilizzare i fatturati dei team”.

Altri segnali sgomentano: il dietrofront del Nurburgring è un altro segnale altamente negativo “La rinuncia degli organizzatori dello storico GP di Germania – da sempre in F1 – fa tremare i polsi e preoccupa per il futuro anche di casa nostra. Il 2016 si avvicina velocemente e a breve bisognerà dare le garanzie necessarie per il rinnovo del contratto del Gran Premio d’Italia. Il vecchio continente rischia di scomparire dal mondiale di Formula 1. Insieme a Silverstone e Monaco parliamo dei circuiti che hanno fatto la storia di questo sport” Al loro posto sono pronti a subentrare i nuovi attori come Qatar. “Saranno sufficienti per mantenere in vita il Circus? La F1 deve correre ai ripari per rimpossessarsi dei suoi tifosi, avvicinarli, trovare nuove risorse e studiare nuove strategie per ridurre i costi di gestione

F1, Gp Australia – PAGELLE

Aspettando di vivere il secondo gran premio stagionale, a Sepang il 29 marzo,  torniamo a Melbourne per darei voti

Lewis Hamilton – 10 cosa aggiungere di altro. Il Campione del Mondo è partito con Pole, giro veloce, vittoria

Mercedes – 10 sebbene dichiari un fatturato da capogiro con 400.000.000,00€ lo fa fruttare al meglio mettendo il sigillo sulla prima doppietta stagionale. Mantiene un vantaggio che difficilmente sarà colmabile

Nico Rosberg – 8 contro uno scatenato Lewis Hamilton, ha potuto fare veramente poco commettendo anche un piccolo errore in qualifica

Felipe Massa – 8 molto bene in qualifica. Purtroppo la gara gli è stata rovinata da una strategia discutibile da parte della Williams a cui va un 7 in condotta

Sebastian Vettel – 8 ha ottimizzato il materiale messo a disposizione dalla Ferrari. C’è ancora molto da lavorare perché un distacco di 1”40 in qualifica e 34” al traguardo sono eccessivi. Il terzo posto fa comunque morale e da gli stimoli giusti per proseguire la rincorsa

Felipe Nasr (Sauber) e Carlos Sainz Jr (Toro Rosso) 8 – per un ottimo debutto in qualifica e gara. Hanno regalato ai rispettivi team punti preziosi già nella gara di apertura

Daniel Ricciardo – 7 non è si è demoralizzato nonostante una power-unit Renault non all’altezza della concorrenza. Ha portato la sua Red Bull al sesto posto

Lotus – 6 di incoraggiamento per essere entrati in Top10 in qualifica

McLaren – senza voto, nella speranza di poterla giudicare positivamente fin dal prossimo week-end

F1, La McLaren a 5” dalla vetta. Minardi “Cosa penserà Ron Dennis?”

Con il Gran Premio d’Australia è partito il Mondiale di F1 2015 e la Mercedes non ha di certo tradito le attese dominando in lungo e in largo l’intero week-end. Dalla conquista della prima fila, alla prima doppietta stagionale con Lewis Hamilton vero mattatore (pole, giro veloce in gara e vittoria!) davanti al compagno Rosberg. Terzo gradino per la Ferrari di Vettel che chiude la “prima” in rosso lasciandosi alle spalle la Williams di Felipe Massa, orfana del finlandese Bottas.

Questo inizio di campionato ci porta a fare delle riflessioni. Se da un lato ci ha fatto conoscere le reali forze in campo e lo sviluppo dei team svolto nei mesi invernali, dall’altro purtroppo ci fa toccare con mano la crisi economica che non risparmia neanche il mondo dorato della Formula 1. Come sappiamo la Manor (ex Marussia) si è presentata in circuito lasciando però le vetture di Stevens e Merhi ferme ai box e ad oggi non si sa quando saranno realmente in grado di scendere in pista. La Lotus ha già chiesto a Bernie Ecclestone un anticipo sui premi FOA (derivanti dai risultati ottenuti nel 2014). In passato questa richiesta arrivava, dai piccoli team, dopo la seconda metà della stagione.  La Force India, in forte difficoltà già prima del via avendo dovuto portare al debutto la nuova vettura solo negli ultimi giorni di test invernali, pare sia alla ricerca di nuovi soluzioni finanziarie (forse attraverso Mr. E).

A questo panorama già abbastanza preoccupante ed oggetto di varie riunioni invernali dalle quali non sono emerse soluzioni concrete, si aggiunge anche la crisi tecnica di due costruttori come Renault e Honda.

In questo fine settimana la Red Bull non ha fatto mistero del suo malcontento nei confronti del partner motoristico (che quest’anno ha perso anche la Lotus, passata al Mercedes). Il Post-Australia sarà oggetto di riunioni infuocate. McLaren non pervenuta.  Ultimi in qualifica ad oltre 5” dalla pole di Hamilton, ultimi in gara con Button e Magnussen costretto al forfait ancora prima del via. Con questa tecnologia i giapponesi sembrano altamente in difficoltà e i problemi non saranno risolvibili in tempi brevi.

Scenario certamene poco allegro poiché parliamo di due Team che non soffrono la crisi economica, ma la mancanza di risultati potrebbe far perdere la pazienza ai propri finanziatori, Mr. Mateschitz e Takanobu Ito, neo Presidente e CEO Honda. Sono curioso di sapere cosa succederà nei prossimi giorni e, soprattutto, cosa dirà Ron Dennis, sempre molto critico nel passato coi piccoli Team che viaggiavano a 2-3” dalla pole. A suo dire non erano degni di occupare la griglia di partenza!

Dopo aver dominato la scena mondiale per quattro anni, cosa succederà in casa RB? Si inizia a vociferare la possibilità di salutare il Circus. Tra le altre cose proprio la Renault sarebbe interessata all’acquisto della Scuderia Toro Rosso.

Insomma, una Formula 1 che “corre” sui carboni ardenti. Alla prima gara ha portato al traguardo solamente undici vetture delle venti iscritte al campionato, con McLaren, Lotus e ovviamente Manor fuori dalla zona punti. Non succedeva da parecchio tempo

F1 – Gp Australia, IL PUNTO

Il Primo Gran Premio della stagione ci ha permesso di conoscere verità e realtà. E’ partita la rincorsa alle due Mercedes che, come si sapeva, faranno ancora una volta le lepri.

La Ferrari è tornata sul podio vincendo la sfida dei “numeri 2” e abbiamo avuto ben sette vetture differenti nei primi dieci posti, ma andrei molto cauto. Sono partite solamente 15 vetture su 20 iscritte e, in aggiunta, mancano due attori come Red Bull-Renault e McLaren-Honda, in ritardo sulla tabella di marcia.

Il Gran Premio va analizzato con la giusta interpretazione, e non da ultrà. La conferma è la Mercedes che fa gara a se con un ritmo pazzesco in gara, dopo una qualifica stratosferica andata a vantaggio di Hamilton su un Rosberg che ha commesso qualche errore in prova e non ha mai impensierito il compagno di squadra in gara. Hanno un vantaggio enorme sulla concorrenza. La Ferrari ha vinto la sua sfida contro gli attuali diretti avversari della Williams. Dopo aver chiuso la qualifica col quarto tempo dietro a Massa, Vettel si è preso il gradino del podio proprio ai danni del brasiliano. Un risultato che sarà da conquistare gran premio dopo gran premio. Nonostante sia venuto a mancare Raikkonen (costretto al ritiro per un errore ai box, cosa anomala per la Ferrari) la SF-15T si è dimostrata affidabile, mettendo in pista un importante sviluppo che la fa stare davanti a Red Bull e McLaren. Un podio che fa certamente morale, soprattutto pensando ai grandi cambiamenti invernali avvenuti a Maranello. Uno stimolo per continuare a fare meglio.

La realtà però va vista facendo il confronto coi numeri. Cronometro alla mano, il Circus ha avuto uno step evolutivo molto importante grazie al telaio, Power-Unit e gomme, ma in sostanza non è cambiato nulla in termini di distacco tra le Mercedes e i diretti avversari. Sabato il distacco di Vettel dalla pole è stato di 1”4, contro 1”5 di Alonso nel 2014. In gara Sebastian è arrivato terzo con un distacco di 34”. Dodici mesi fa Alonso aveva chiuso quarto a 35”. Questa è la dura realtà cronometrica. Chi è rimasto indietro, per il momento, sono Red Bull e McLaren che, secondo mie informazioni, avrebbe girato senza motore elettrico. Il telaio è all’altezza della concorrenza, ma i problemi, per il momento, arrivano dalla Power-Unit giapponese. La Red Bull resta ancora un’incognita. Ricciardo ha lottato con il coltello tra i denti con una macchina che non è competitiva e poco affidabile come dimostra il ritiro di Daniil Kvjat nel giro di ricognizione.

Ottimo debutto per Felipe Nasr della Sauber, subito a punti anche con Ericcson. L’anno scorso erano dispersi. Bene anche Sainz Jr. a punti con la Toro Rosso, costretto a lottare tutto il Gran Premio con una vettura danneggiata alla prima curva e con grandi difficoltà nel finale. Meno fortunato Verstappen costretto al ritiro per problemi tecnici quando era nei Top 10.

Insomma, abbiamo fatto conoscenza con il Mondiale di Formula 1 2015. Lasciamo Melbourne, circuito cittadino con caratteristiche particolari, per volare tra quindici giorni in Malesia – circuito permanente – vero banco di prova per le prestazioni dei team.