MONTECARLO – Abbiamo assistito ad un gran premio spettacolare. Dopo 78 giri sei macchine sono passate sotto la bandiera a scacchi racchiuse in appena sei secondi. Stiamo assistendo ad un dei campionati più intensi e competitivi della storia della F.1 che si giocherà fino all’ultimo, dove saranno decisivi i piazzamenti. Dopo sei appuntamenti (vinti da sei piloti diversi) non abbiamo ancora un leader.
Sono state portate a termine 78 tornate senza commettere errori, anche in condizioni non facile e con strategie differenti come per Sebastian Vettel che ha deciso di prendere il via con le soft, andando in controtendenza a tutto il gruppo. Partenza abbastanza sconsiderata per Grosjean. Qualcuno dovrà iniziare a dargli una registrata perché sta commettendo troppi errori. Peccato per la Lotus che ha una macchina abbastanza performante, anche se dovranno rivedere le strategie. Le gomme stanno rendendo difficile l’interpretazione e il lavoro degli ingegneri di pista. Stiamo notando anche delle differenze tra monoposto dello stesso team.
Bravi comunque Webber, Rosberg e Alonso che con questo terzo posto si porta al comando della classifica. Massa è riuscito a rientrare in Q3 e in gara è stato attaccato al gruppo. Credo che questo risultato possa essere una bella iniezione di fiducia. Podrà dare ancora il suo contributo alla Ferarri, per aiutarla ad entrare nei primi tre in campionato. Ora ci aspettano due gare che dovrebbero essere favorevoli alla Ferrari. La chiave di volta del gran premio è stata il trentesimo passaggio quando Alonso, prima di rientrare per la sosta, ha fatto segnare i due migliori intertempi della gara, rientrando poi in pista davanti ad Hamilton. Bravi i meccanici che hanno fatto il lavoro in 3.7 sec e bravo a Fernando che ha fatto la differenza nel momento decisivo.
Purtroppo sono venuti a mancare due protagonisti che avrebbero potuto rendere ancora più caldo e infiammato il GP: Maldonado e Schumacher. Viste le prestazioni e il suo feeling con il tracciato cittadino il venezuelano poteva essere protagonista di una bella rimonta, mentre il tedesco è tornato a fare la pole dopo tanto tempo, dimostrando di non demordere. Nel giro secco ha fatto un capolavoro.
Dispiace per Vergne che ha pagato a caro prezzo la scelta di cambiare le gomme al 18 passaggio. Vedendo le difficoltà del suo pilota il team ha pensato di giocare d’azzardo sperando nella pioggia, non è arrivata così copiosa come si poteva sperare. Negli ultimi 14 giri gli è venuta a mancare la gomma e anche senza la sosta sarebbe uscito dalla top 10, considerando anche il gruppo molto compatto. Stava facendo una bella gara, così come il suo compagno. E’ uno di quei giovani piloti da tenere sott’occhio nel proseguo della stagione. Gira su tempi interessanti crescendo gara dopo gara. Anche lui soffre delle strategie e degli errori che il team può commettere oppure per i giochi che vengono fatti per sopperire alle mancanze meccaniche.
Gian Carlo Minardi