TOTO Melbourne – Button vincente

Solo poche ore ci separano dal primo attesissimo semaforo verde della stagione che, come da tradizione, si accenderà all’Albert Park  vestito a festa per ospitare la prima delle diciannove tappe. Ad inaugurare il podio nella passata stagione ci avevano pensato il duo McLaren insieme alla Red Bull, con Jenson Button davanti a Vettel ed Hamilton. Il campione del mondo 2009 era stato il primo dei sette vincitori diversi in altrettanti gran premi.

Anche per quest’anno l’inglese è dato vincente al volante della sua MP4-28 grazie ad una guida che salvaguarda particolarmente le Pirelli, come dichiara Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it, che con il suo Minardi Team ha preso il via a ben ventuno edizioni“Tra i top team vedo favorito Jenson Button proprio perché ha dimostrato già nel 2012 di saper gestire e interpretare molto bene le Pirelli, soprattutto le medie che troveremo in Australia insieme alle super soft. Mi aspetto minimo tre pit stop. Per il podio vedo poi una bella lotta tra Ferrari e Red Bull. Sarà sicuramente un gp ricco di incognite dove in qualifica potrebbero saltar fuori sia Mercedes che Lotus. Dopo le prime quattro gare comunque avremmo un termometro più preciso della situazione”

Per il team Minardi il gran premio d’Australia ha rappresentato gioie e rimpianti sia per i risultati conquistati sia per quelli mancati “E’ sempre stato un gran premio interessante per noi, anche perché per gran parte degli anni rappresentava la corsa di chiusura, prima di andare ad inaugurare la stagione. Ho ricordi molto belli, ma anche toccati dalla sfortuna, come nel 1989 quando conquistammo in qualifica il terzo posto con Martini alle spalle di Mansel e Senna, dopo un warm up eccezionale. Purtroppo il lavoro fu vanificato dalla pioggia battente e chiudemmo al sesto posto, che voleva comunque dire un punto mondiale. Arrivavamo da tre risultati molto importanti come il quinto e sesto posto in Inghilterra, il quinto posto ad Estoril e il quarto miglior tempo nelle crono di Jerez.

Peccato che in quegli anni i punti venissero assegnati solamente ai primi sei. Forse con un sistema come quello di oggi la storia sarebbe cambiata… Ad esempio, nel 1985 – l’anno del debutto del Team Minardi nel mondiale di F1 – chiudemmo la stagione ad Adelaide con un ottavo posto con Martini. Oggi sarebbe un risultato eccezionale. Andando con la mente più vicino ai giorni nostri, arriviamo al 2002 quando al primo gran premio conquistammo un prezioso quinto posto con Mark Webber, pilota australiano esordiente” conclude il manager faentino

FOCUS Melbourne

Ebbene si, ci siamo. L’inverno è alle spalle, così come le presentazioni delle monoposto e i dodici giorni di test collettivi. Tra Jerez e Barcellona le scuderie hanno messo sotto torchio e verificato tutte le novità per la nuova stagione (o perlomeno per le prime gare) che si appresta a partire tra pochi giorni all’Albert Park.

Mentre i team hanno fatto tutte le loro valutazioni e verifiche, tifosi e appassionati nuotano in un mare di incertezza, ponendosi diverse domande “Quanta benzina avevano nei serbatoi? Che gomme sono state usate? Sono state testate tutte le novità? Avranno spinto al massimo? E naturalmente …. a che punto è la nuova Ferrari F138?

Domande tutte lecite e di quasi impossibile risposta in quanto si ha l’impressione che i vari team abbiano giocato a nascondino tra di loro testando gli upgrade in modo separato oltre a girare, in alcune occasioni, con gomme non marchiate e lavorando molto sull’affidabilità.

Partiamo però da alcuni punti fermi:

–   Le nuove gomme Pirelli hanno un degrado improvviso e importante, pertanto sarà fondamentale indovinare il momento ideale per il cambio gomme;

–   Rispetto al 2012 il regolamento non ha subito variazioni consistenti e siamo alla fine di un programma tecnico. Questo ha portato ad un innalzamento del livello delle prestazioni delle scuderie;

–   Entrando in casa Maranello, la Ferrari ha avuto un riscontro tra i dati della galleria del vento con quelli della pista, cosa che non era successo nella passata stagione.

Ma andiamo per step:

PIRELLI: come già successo nella passata stagione le Pirelli rappresentano l’incognita più grande di questo inizio di mondiale. Nei test hanno dimostrato di avere un degrado tanto importante quanto improvviso e potremmo assistere a numerosi pit-stop per gara (in base ai dati dei test di Barcellona, se oggi avesse luogo un gran premio sulla medesima pista, sarebbero previsti anche 4-5 pit-stop). Onestamente non so quanto sia corretto che tutto il lavoro svolto dai team sia in galleria del vento che al simulatore, durante l’inverno, debba essere condizionato così pesantemente dal degrado o dalla performance delle gomme.

FERRARI: si stanno riprendendo dallo shock dell’anno scorso, quando i riscontri cronometrici e il comportamento della vettura erano agli antipodi rispetto ai dati dettati da simulatore e galleria del vento. Hanno fatto certamente uno step evolutivo molto importante, ma saranno le prime gare a definire l’esatta evoluzione nei confronti della concorrenza.

MERCEDES: sul giro secco e con le gomme super soft hanno dimostrato di aver ottimizzato il lavoro. Dovranno ora dimostrare se la criticità evidenziata sia in gara che nei long run durante la stagione passata, è stata superata.

MCLAREN: macchina equilibrata, con un pilota giovane come Perez e un super collaudato Button che ha dimostrato in passato di saper colloquiare molto bene con le gomme. Questo aspetto potrebbe fare la differenza nei primi gran premi ed essere una sorpresa vincente.

RED BULL: sono i campioni in carica anche se è impossibile decifrare i riscontri. Questo è quello che fa più paura. Il potenziale non è quello espresso in Spagna e diventa difficile anche valutare il limite delle gomme. Entrambi i piloti si sono lamentati dell’usura, ma questo sarà un problema comune. Ostentano però una certa sicurezza, ottenendo buone prestazioni cronometriche con gomme “hard”.

LOTUS: la E21 è sicuramente da top team. La loquacità di Raikkonen sorprende con i suoi giudizi positivi e favorevoli, ciò significa che ha riscontrato un buon potenziale nella vettura, inserendosi così d’ufficio tra gli outsider in lotta per il titolo 2013.

Dopo i 5 top team, ci potrà essere una bella bagarre tra Sauber, con la macchina più valida dal lato tecnico, Williams, Force India e Toro Rosso, per conquistare quel sesto posto nel mondiale, che equivale al “primo” tra le squadre di seconda fascia. Il team svizzero è chiamato ad un salto di qualità aiutato da Nico Hulkenberg, anche se rimane l’incognita Gutierrez. Fanalino di coda per Marussia e Caterham, con il team russo in leggero vantaggio grazie alla coppia piloti.

Dopo l’analisi dei team, andrei ad esaminare le coppie di piloti  che daranno il miglior apporto in termini di punti ai rispettivi team.

HAMILTON/ROSBERG: tra i  5 top team, formano la coppia migliore sia come esperienze sia per affinità. Nico e Lewis hanno già corso insieme nelle formule propedeutiche. Rosberg potrebbe mettere anche in difficoltà il campione del mondo 2008. Possono rappresentare un buon tandem per il Campionato Costruttori.

ALONSO/MASSA: un Fernando in versione 2012, che si ripeterà certamente anche in questa stagione, insieme ad un Massa in crescita, come ha dimostrato a fine anno e nei test; potranno ambire a punti importanti per il mondiale

VETTEL/WEBBER: sono la coppia da battere. La loro rivalità ha permesso alla Red Bull di conquistare tre titoli mondiali costruttori. Per risultati hanno dimostrato di essere la coppia più prolifica, rimanendo il punto di riferimento.

RAIKKONEN/GROSJEAN: sono la principale incognita. Se il finlandese ha dimostrato di poter lottare per il titolo dopo i due anni di assenza, Grosjean aveva alternato gare fantastiche a cose catastrofiche, quindi, se l’inverno ha portato consiglio, la crescita del pilota francese può essere determinante per l’acquisizione di punti in ottica mondiale costruttori.

BUTTON/PEREZ: Nonostante la grande esperienza dell’inglese, anche nella gestione delle gomme, come evidenziato dai tre GP vinti nella passata stagione, il duo McLaren può dare meno garanzie in termini di prestazioni complessive; la scarsa esperienza del messicano potrebbe non essere sufficiente per confermare la loro posizione all’interno del mondiale.

MALDONADO/BOTTAS: tra le seconde linee la coppia Williams sarà quella che potrà portare a casa più punti. Sono giovani e determinati e, se Maldonado riuscirà a fare un ulteriore step, questo team potrà essere protagonista in qualche GP.

VERGNE/RICCIARDO: sono chiamati ad una conferma importante anche perché potranno contare entrambi su un anno di esperienza in più e, con un potenziale economico da sesto posto tra i team, dovranno compiere un doppio sforzo per dimostrare tutto il loro potenziale. La macchina faentina sembra esser nata molto bene e, per far sì che uno di loro possa ambire al posto di Webber in Red Bull, dovranno comportarsi da Top Driver.

BIANCHI/CHILTON: credo che Bianchi abbia fatto un’ottima scelta passando alla Marussia. Pur partecipando in una squadra non altamente competitiva, avrà la possibilità di crescere grazie ad una sana competizione con il compagno di squadra per dimostrare chi è il migliore. Il primo anno in F1 non è mai facile. In caso di firma con la Force India avrebbe avuto molta più pressione in quanto gli sarebbero stati chiesti certi risultati, oltre a doversi confrontare con un compagno esperto come Di Resta.

Gian Carlo Minardi “Solo a Melbourne la verità”

Con la seconda quattro giorni di Barcellona è calato il sipario sulle prove generali. Ora i riflettori e gli occhi sono tutti puntati verso Melbourne, il grande salone d’onore del primo gran premio di Formula 1 2013, che quest’anno si giocherà sui canali di SKY e RAI tra dirette e differite. Finalmente vedremo le monoposto con lo smoking su misura e tirato a lucido, completo di tutte le novità.

Ancora una volta le scuderia hanno giocato a nascondino con gli avversari, per evitare di regalare punti di riferimento, indicazioni sugli sviluppi e sul loro reale potenziale.

Si è chiuso anche il terzo turno di prove. Sono stati quattro giorni molto difficile da interpretare, se non impossibile, in quanto tutti i team sono stati molto bravi a nascondere i vari sviluppi. Ho avuto l’impressione che siano state testate le varie novità separatamente e, quindi, solamente a Melbourne, potrebbe vedere le macchine rivisitate con gli aggiornamenti aerodinamici.

A mio avviso nei primi GP le gomme saranno ancora gli arbitri, in quanto sono di difficile interpretazione e gestione. Tra dieci giorni, in Australia, potremmo vedere in azione  le “medium” e “super soft” che hanno condizionato la quattro giorni di Barcellona con un forte degrado creando non pochi problemi di gestione a piloti e team. Inoltre in Malesia si girerà con “hard” e “soft”. Quindi nei primi due week end potremmo avere una panoramica molto ampia delle nuove mescole create dalla Pirelli” commenta Gian Carlo Minardi

Ho l’impressione che la Red Bull abbia nuovamente giocato a nascondino e solamente in un occasione ha segnato un tempo molto interessante, prima di tornare a girare su un distacco di circa 1”-1.5” dalla vetta. Se fosse veritiero allora tutti i team dovrebbero preoccuparsi seriamente. Abbiamo avuto ben otto macchine racchiuse in un secondo, che in qualifica potrebbero diventare addirittura sedici. Per la Q3 vedo una lotta interessante tra Ferrari, Red Bull, McLaren e Mercedes (molto pimpante sul giro secco), oltre a Lotus e Williams che potrebbero inserirsi come outsider. Rispetto ad un anno fa il livello della competizione si è alzato come dimostrano i tempi fatti segnare, molto vicini se non addirittura inferiori alla pole 2012.”

La Ferrari sembra aver trovato una buona affidabilità e quello che fa più piacere sono le parole di Pat Fry e degli uomini in rosso quando dichiarano di aver trovato finalmente un riscontro tra i dati della galleria del vento (il virtuale) e la pista (la realtà).  Un arma importante per un team che ha sempre fatto dello sviluppo continuo il suo DNA

Gian Carlo Minardi “Siamo in una fase interlocutoria”

Con la quattro giorni di test sulla pista di Barcellona è andato in archivio anche il secondo, e penultimo, turno di test. Una sessione caratterizzata anche dal mal tempo che ne ha condizionato la giornata conclusiva in cui i team normalmente mettono a frutto il lavoro svolto, come analizza Gian Carlo Minardi

I team hanno iniziato a portare qualche novità realizzando degli step evolutivi di avvicinamento all’ultimo turno di prove e al primo GP. E’ sicuramente molto difficile decifrare quanto i team si siano esposti per dimostrare le performance delle vetture, anche se si inizia ad evidenziare una difficoltà nell’interpretazione delle mescole morbide. Ho ancora impressa la frase di Paul Hembery in occasione della presentazione delle nuove gomme, in cui ha sottolineato la volontà (o necessità) di rendere ancora più interessante la corsa” analizza il manager faentino

Nella seconda parte della passata stagione abbiamo avuto un livellamento delle prestazioni con le medie/hard dove i piloti effettuavano il pit stop perché lo prevedeva il regolamento. Confrontando i tempi nei primi primi giri dei long run e gli ultimi passaggi, si denotano dei decadimenti improvvisi e sostanziali in poco tempo. Sarà estremamente difficile e importante stabilire il momento esatto del pit stop. Pertanto nei primi gran premi assisteremo a variabili di strategia interessanti. Siamo ancora in una fase interlocutoria e la quattro giorni è stata interrotta dal mal tempo. Normalmente l’ultimo giorno mostra i risultati del lavoro, ma questa volta non è stato possibile

Barcellona ha confermato un compattamento dei tempi, con 7-8 squadre racchiuse nel famoso “secondo”. Pertanto sarà interessante osservare cosa succederà nel terzo, ed ultimo test (dal 28/02 al 03/03), che sarà ospitato ancora sull’asfalto di Barcellona. Bisognerà vedere quanto i team si mostreranno, anche se credo che faranno delle prove disgiunte per non dare dei riferimenti agli avversari. Ci aspettano due gare vicine (Australia e Malesia) mentre poi avremmo tre settimane prima della Cina, in cui potremmo vedere i correttivi

La Ferrari torna a far “discutere” “Siamo alla fine di un ciclo ed era un percorso da intraprendere. Può essere il frutto di una vettura nata in una galleria del vento di ultima generazione. Molti sbandamenti della passata stagione sicuramente erano legati ad una galleria del vento non perfetta” conclude il supervisore ACI CSAI

I piloti promuovono Bhai Tech

Sono stati giorni di intenso lavoro all’Advanced Vehicle Science Centre Bhai Tech, il nuovo polo tecnologico sorto a Mestrino (nei pressi di Padova) da un’idea dell’imprenditore Ferdinando Bada, che ha aperto le sue porte ad una tre giorni dedicata alle giovani promesse del Motor Sport Internazionale

Sette giovani piloti, provenienti dai principali campionati nazionali ed internazioni – Formula ACI CSAI Abarth, Formula 3, GP3 e GT – hanno avuto l’opportunità di testare l’avanzatissimo simulatore di guida a movimento integrale, sperimentando un percorso di preparazione fisica e mentale grazie ad una palestra attrezzata con i macchinari di ultima generazione e specialisti del settore, supportati dallo staff del Driver Program Center di Forlì.

Il centro è nato con l’obiettivo di accompagnare la crescita professionale di piloti e team contribuendo tecnologicamente alla messa a punto delle vetture sportive, come dichiara il direttore tecnico Roberto Costa dalle colonne di Autosprint “Un team che collabora con noi, ci fornisce le informazioni su gomme, assetti, carichi aerodinamici. Questi dati vengono inseriti nel sistema e una volta fissato un set-up di base iniziamo le simulazioni” Il punto focale dell’offerta di Bhai Tech è dettato proprio dal nuovo simulatore di guida 6-DOF, completamente circondato da cinque proiettori fuori bordo, uno schermo curvo del diametro di 210° e di 8m con immagini retro visive. “Molti team di F1 arrivano ad avere cento uomini coinvolti in quest’area” conclude Costa “noi invece riusciamo ad offrire questa tecnologia coinvolgendo solo poche persone, così i costi diventano alla portata dei team

A calarsi nell’abitacolo Bhai Tech sono così stati chiamati il pilota GT Nicola De Marco insieme ai giovanissimi driver provenienti dalla F. Abarth, Juan Branger e al campione rookie Santiago Urrutia che ha così commentato la sua prima esperienza al volante di un simulatore “E’ stata sicuramente una bellissima esperienza. Ho avuto la possibilità di compiere una ventina di giri sulla pista di Monza al volante di una GP2. E’ stato tutto nuovo per me, tranne la pista. Il simulatore è assolutamente realistico ed un bellissimo strumento. Credo che possa essere un valido sostituto ai test in pista” racconta il prossimo pilota dell’Open F3. Della stessa idea anche Alessandro Cicognani, 21 anni che nella scorsa stagione ha preso il via nella Carrera Cup “Ho trovato una struttura pazzesca con un simulatore professionale e molto realistico. Sono in grado di riproporre perfettamente la realtà. Quando sono sceso ero stanco come se avessi girato con la macchina in pista. Braccia e gambe sono sollecitate allo stesso modo, anche se richiede una maggiore concentrazione. Penso che sia lo strumento ideale per chi corre nei campionati di GP2 e WSR 3.5 dove si ha poco tempo per girare in pista e i test privati costano molto” conclude entusiasta il driver ravennate.

Gli fanno eco anche il campione in carica dell’Open F3, Niccolò Schirò e David Fumanelli, portacolori Trident in GP3 “Credo che possa essere un buon sostituito del test in pista. Per la prima volta ho guidato una Gp2 e mi sono trovato molto bene, anche se ho sofferto un po’ di mal di testa e per questo non sono riuscito a girare tantissimo” commenta Schirò “Sono rimasto stupito dalla struttura, all’avanguardia e modernissima. Attrezzata sotto ogni punto di vista. Sembra quella di un team di F1. Hanno un simulatore molto sviluppato e migliore anche dal punto di vista dei materiali. Considerando che sono all’inizio, la base di partenza è ottima. Anche io ho girato con la GP2, ma sulla pista di Barcellona” analizza Fumanelli “Non avevo mai provato questo tipo di vettura, ma sono rimasto impressionato dalla frenata. Credo che possa essere molto utile a preparare un week end di gara di GP3 o GP2 dove i tempi per girare sono molto ristretti. Ci si può esercitare per trovare i giusti punti di riferimenti per le staccate, ad esempio, oltre che lavorare sul set-up

Grande entusiasmo anche da parte di Nicolò Granzotto, prossimo portacolori dell’Antonelli Motorsport nella Carrera Cup “La struttura è pazzesca, composta da un team di veri professionisti dove nulla viene lasciato al caso. Il simulatore è incredibile e ripropone perfettamente la realtà. Dopo alcuni passaggi, diventa tutto automatico come se fossi veramente in macchina. E’ uno strumento fondamentale e da provare in quanto ti permette di lavorare sia sul bilanciamento della vettura, sia nel trovare i punti di riferimento in pista. Oltre al supporto degli ingegneri puoi analizzare anche la telemetria. I miei complimenti” conclude Nicolò “vanno anche allo staff del Driver Program Center che ci hanno seguiti prima e dopo la sessione con esercizi fisici e mentali

Presentazione Minardi M02 – F1 anno 2000

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Gian Carlo Minardi “A Jerez un primo assaggio del 2013”

Con la quattro giorni di Jerez è andata in archivio la prima sessione di test collettivi 2013. Quattro giorni in cui abbiamo iniziato a conoscere e vedere tutte le nuove monoposto (ad eccezione della sola Williams che si svelerà a Barcellona) che animeranno il mondiale di Formula 1, in cui si evince un innalzamento delle prestazioni.

C’è stata un’estremizzazione di un regolamento che si concluderà alla fine della stagione. Arrivati a questo punto è difficile inventare cose nuove e drastiche. Il denominatore comune è dato da pance molto rastremate che potrebbero dare problemi di surriscaldamento nella parte posteriore. Tutte le squadre si sono collocate in posizioni medio alte, con la Red Bull che rimane il punto di riferimento. La McLaren mi sembra molto interessante, così come Sauber e Toro Rosso. Buone sensazioni arrivano anche da casa Ferrari. I long run dei primi due giorni (13-14 tornate), in cui non si è ricercata la prestazioni, sono abbastanza positivi. Credo che abbiano usato la pista di Jerez per raccogliere più dati possibili e confrontarli con quelli ottenuti tra simulatore e galleria del vento. L’arrivo dello spagnolo come tester potrebbe aiutarli in questo senso. Dalle sue dichiarazione ai media pare che debbano migliorare nell’hardware del simulatore. Insieme al lavoro di Davide Rigon, che prosegue la sua ricerca, speriamo possano sopperire a quello che è una stonatura del mondo della F1. E’ inaccettabile il veto di provare prima di un mondiale così lungo. E’ importante trovare un compromesso decoroso che permetta ai team di scendere in pista anche in prospettiva 2014 con l’arrivo del motore turbo, aspetto interessante anche per il mondo delle auto di serie. Le prove vanno fatte fisicamente in pista, e non sono solo virtualmente” analizza Gian Carlo Minardi

I long run sono sempre stati una caratteristica di Sebastian Vettel e ho la sensazione che RB abbia lavorato principalmente su affidabilità e soluzione gara, piuttosto che sulla ricerca dei tempi. Al di la dei segnali positivi della Ferrari è difficile stabilire ancora una gerarchia in pista. Abbiamo certamente quattro team con una marcia in più, ma sarà interessante valutare gli step degli inseguitori. La Mercedes, dopo aver tentennato nelle prime due giornate, ha recuperato in affidabilità e percorrenza lasciandosi alle spalle quasi trecento tornate tra giovedì e venerdì.”

A Jerez i team hanno iniziato a rodare e affinare le novità portate in pista percorrendo centinaia di giri, in attesa di iniziare il lavoro sugli sviluppi evolutivi già previsti per Barcellona, che ospiterà i bolidi dal 19 al 22 febbraio e dal 28 al 3 marzo “Barcellona sarà un appuntamento interessante in quanto è teatro anche della prova del mondiale. Pertanto potremmo avere dei riscontri veritieri di macchine e piloti. Ci avvicineremo quindi al primo GP dell’anno e di conseguenza i team inizieranno a calare gli assi” conclude il manager faentino

Minardi “La F1 sta tornando agli anni ‘90”

Tra poco più di una settimana si riaccenderanno i riflettori sul mondiale di Formula 1 con le presentazione delle prime monoposto che animeranno la nuova stagione. La massima serie non è comunque indenne dal difficile momento che sta vivendo l’economia mondiale, come dimostrano i sedili ancora da assegnare , l’abbandono della cenerentola HRT e le difficoltà che manifestano altri Team.

Stiamo tornando agli anni ‘90, quando la griglia era composta da diciotto scuderie (prevalentemente privati) costretti a completare il budgets puntando sui piloti con la “valigia”. Premettendo che se un pilota arriva ad avere la Superlicenza merita la F.1, la mancanza di reperire il budgets attraverso le proprie sponsorizzazioni costringe la scuderia a preferire quei piloti che possono contare sull’appoggio di multinazionali o di Nazioni che usano il palcoscenico dello sport per promuovere il Turismo e i propri prodotti commerciali non seguendo una meritocrazia sportiva. La gestione finanziaria dei Team non migliorerà di certo con il ritorno del motore turbo nel 2014 con un ulteriore aumento dei costi”.

Negli ultimi anni sono stati fatti numerosi, e vani, tentativi per ridurre i costi passando per la limitazione ed eliminazione dei test privati e il numero di persone in pista “Le forze sono state solamente spostate da un settore all’altro. La limitazione dei test privati in pista ha costretto le scuderie a dirottare le forze verso nuovi settori, come il virtuale e la simulazione. Inoltre i top team possono contare su una squadra a “casa” che supporta il muretto nella gestione della corsa. Per diminuire realmente i costi bisognerebbe avere macchine meno sofisticate, limitare l’elettronica e la ricerca esasperata dell’aerodinamica e stabilire comunque regolamenti che favoriscono lo sviluppo di materiale e tecnologia che si possono traslare alla produzione di serie. Faccio comunque molta fatica a capire come si possano tenere sotto controllo i tetti di spesa” analizza il manager faentino Gian Carlo Minardi.

“Da sempre l’automobilismo è tra gli sport più costosi e fin dai tempi lontani i piloti che sono arrivati in F1 potevano contare sull’apporto della famiglia e di aziende importanti. E’ difficile vedere un ragazzo che va avanti solo con le proprie forze. La rivoluzione che sta portando avanti la FIA è atta a diminuire il numero di categorie, facilitando così l’individuazione del talento. Una volta avevamo solamente F1, F2 e F3. La F2 vedeva la presenza di 4-5 costruttori e altrettanti motoristi. In questo modo emergeva veramente il talento. Bisogna avere il coraggio di fare dei passi indietro, anche se non è facile. La CSAI ha preso una decisone sofferta e discutibile, come quella di sospendere l’attività della Formula 3 Italia, collaborando con Berger e la FIA, nell’intento di perseguire e appoggiare questo cambiamento

A pochi mesi dal via dei vari Campionati Nazionali molti team non hanno ancora completato il loro organico e ci sono molti contratti ancora da firmare e concludere “Oggi abbiamo ancora molti posti liberi in team di GP2, GP3 e WSR. Il fatto che team vincenti non abbiano ancora completato il loro organico è un campanello d’allarme non indifferente. In aggiunta stiamo assistendo anche ad un altro fenomeno particolare da tenere sotto controllo: molti genitori stanno entrando, o comprando, in prima persona il team per agevolare la crescita professionale del proprio figlio. Questo sicuramente nel presente dà stabilità e certezza ad alcuni Team, ma qualora i risultati non dovessero arrivare questi potrebbero abbandonare velocemente l’avventura. Un po’ com’era successo con l’ingresso in F1 delle case automobilistiche che, successivamente all’arrivo della crisi, hanno abbandonato la scena mettendo in difficoltà il sistema.” conclude Minardi

E’ Scomparso Guido Forti

E’ un giorno triste per il motorsport. All’età di 72 si è spento Guido Forti titolare e fondatore dell’omonima scuderia che prese parte al Mondiale nel 1995 e nel 1996

Oggi è venuto a mancare un avversario leale e un compagno di grandi sventure” racconta Gian Carlo Minardi che con il suo Minardi Team ha lottato proprio contro la scuderia alessandrina in F.1“Faccio le mie più sincere condoglianze a tutti i parenti e familiari

35 anni di corse, racchiusi in una serata

Lo scorso 15 dicembre il “Cavallino” di Faenza  si è vestito a festa trasformandosi nel salone d’onore di una bellissima rimpatriata, dove nell’arco di un pranzo sono andati in scena 35 anni di corse e di ricordi targati Minardi Team.

Un bellissimo regalo che tutti gli “Ex Minardi” hanno voluto fare a Gian Carlo Minardi che con i colori giallo-blu del Team ha emozionato milioni di tifosi, partecipando a scrivere una bella parte della storia del Motor Sport nostrano. Durante la serata i “ragazzi” hanno voluto rendere omaggio al Presidente Gian Carlo Minardi (all’interno della scuderia faentina tutti avevano un soprannome) firmando con una dedica il libro “Gian Carlo Minardi racconta 35 anni di corse, dalla F. Italia alla Formula 1”

Riparte un nuovo anno e augurando a tutti uno strepitoso 2013, colgo l’occasione per ringraziare tutti i “ragazzi” con i quali ho passato una magnifica giornata il 15 dicembre scorso. Grazie a tutti e buon anno

                            Gian Carlo Minardi

Gian Carlo Minardi "Ci manca solo il supporto di una casa automobilistica"

FAENZA – La crisi non guarda in faccia nessuno e sta colpendo in modo importante anche il mondo sportivo e, in particolar modo, il motor sport dove le risorse economiche hanno un ruolo vitale, sia per i team che per i piloti stessi. Il 6 dicembre sarà così ricordato come il giorno in cui la Federazione, in accordo con la FIA, ha deciso di fermare, dopo 49 edizioni, il suo campionato propedeutico di punta: la Formula 3 Italia.

Nel 2013 quindi gli sforzi dell’ACI CSAI e Federazione saranno concentrati sulla F. ACI CSAI Abarth, categoria che in questi primi anni di vita, si è dimostrata addestrativa grazie anche ad una vettura prestante e di alto livello tecnico come la Tatuus “In questo momento è molto facile criticare. Il 6 dicembre è stata presa una decisione sofferta, ma che potrà rilanciare alcune categorie. La CSAI ha preso questa decisione in collaborazione con la FIA, con cui ha costantemente collaborato. Oggi ci troviamo davanti a campionati che chiudono, come la Formula 2, o altri che hanno i calendari definiti ma senza una certezza sugli iscritti. Al di la dei proclami e difendere, o di essere addirittura coinvolti nel supportare alcune formule e categorie, la realtà è che ad oggi ci sono pochi contratti firmati. Per un certo senso abbiamo giocato di anticipo con una decisione che può sembrare anche impopolare e siamo pronti a supportare nuovi progetti ” commenta Gian Carlo Minardi”.

Nel 2013 saremmo quindi presenti con la migliore formula addestrativa che esista sul mercato e che potrà diventare, nel prossimo futuro, il punto di unione tra l’economica Formula 4 e le eventuali F.3 internazionali. Chi ha preso parte alla F. ACI CSAI Abarth, e alla Formula 3 Italia, è riuscito a mettersi in evidenza anche nelle categorie superiori. Ultimo su tutti Riccardo Agostini che, dopo aver militato nella F. Abarth e F.3 Italia, al debutto in WSR ha segnato tempi da prima fila. Il nostro unico problema è la mancanza del supporto da parte di una casa automobilistica. Vogliamo continuare a sostenere i nostri ragazzi talentuosi che purtroppo non hanno le disponibilità economiche per emergere e mettersi in mostra attraverso programmi studiati, come abbiamo fatto quest’anno con l’utilizzo dei telai Tatuss di proprietà della Federazione. Così facendo abbiamo dato la possibilità a quei giovanissimi di provare una vettura formativa durante in week end di gara, di mettersi in mostra e, contemporaneamente, di confrontarsi con i piloti più esperti della serie. Ben vengano quindi campionati a bassissimo costo per valorizzare i giovanissimi provenienti dal kart.
Per concludere, mi piacerebbe vedere qualche sponsor disposto a sposare la causa dei giovani piloti aiutandoli ad emergere. In cambio avrebbero un ritorno sia di immagine che economico non indifferente…
” conclude il manager faentino

BHAI TECH, il Made in Italy vincente

bhaitech.jpg'FAENZA – Complimenti ai nostri amici dell’Advanced Vehicle Science Centre Bhai Tech che con il loro nuovissimo Centro Tecnologico costruito a Mestrino (PD) sono stati tra i finalisti a Colonia per il premio come migliore struttura del 2012, superati solo sul finale del nuovo circuito di Austin.
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Video – Mark Webber Finish is home Grand Prix

Un bel contenuto video per Minardi Fan TV, la raccolta video che la nostra Community ci segnala.

Contributo di Zdeněk via Facebook

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