Il punto sui motori 2014

Per la Formula 1 sono stati giorni intensi, non soltanto per il caso test Pirelli-Mercedes che ha monopolizzato l’attenzione e le pagine dei giornali, ma anche per gli accordi legati alla fornitura dei nuovi propulsori turbo che dalla prossima stagione saranno il cuore pulsante della F1.

Ad oggi tutti gli undici team hanno firmato un accordo con Ferrari, Mercedes e Renault che hanno così completato il mosaico “Con la scelta di Mercedes di fornire anche la Williams, insieme a McLaren (fino a fine 2014) e Force India il parco team è stato coperto al 100%” analizza Gian Carlo Minardi “Questa scelta ha l’impressione di essere uno sbarramento per evitare l’ingresso di nuove case costruttrici ,anche se la parola fine è ancora lontana in quanto sappiamo molto bene che Porsche e Toyota sono molto avanti nella progettazione della nuova unità. In aggiunta anche Ford e BMW stanno pensando al circus

Le case costruttrici tornano quindi a guardare alla F1 “Il futuro dell’automobilismo di serie  è rivolto al KERS, turbo e  alla parte elettronica. Aspetti su cui i costruttori stanno già investendo. Pertanto fornire il proprio propulsore gratis o dietro il pagamento di un piccolo rimborso di spese potrebbe creare un valore aggiunto in termini di comunicazione e immagine. Bisogna tenere in considerazione anche che diversi team sono in difficoltà economica e la mancanza di sponsor, animali sempre più in via di estinzione, non aiuta in questo passaggio di generazione che porterà ad un aumento inevitabile dei costi. Si passa dai 6-8 milioni a circa 18-21 milioni per il turbo. Proprio per questo aspetto” conclude il manager faentino “potrebbero esserci delle novità in futuro e chi vorrà entrare dovrà dare una grande prova di forza. Si potrebbero aprire nuovi scenari interessanti”

Minardi “Raikkonen in direzione McLaren”

Il gran premio di Monaco ci ha regalato diversi spunti e sono tornati ad accendersi i riflettori su Romain Grosjean e sulla sua guida troppo irruente, che già nella passata stagione era stata pesantemente criticata dagli addetti ai lavori. La foga del driver svizzero, con passaporto francese, ad oggi non si è tradotta in risultati e punti per il suo team che, dei 112 totali conquistati tra l’Australia e il Principato, solo 26 sono attribuibili al 27enne.

Attraverso le colonne di www.minardi.it Gian Carlo Minardi commenta la difficile situazione economica della Lotus e il brutto week end di Grosjean a Monaco “A Montecarlo è stato coinvolto in un week end catastrofico. L’incidente con Ricciardo è sicuramente il più grave e imperdonabile. E’il risultato di una mancata valutazione. Il ragazzo inizia ad avere alle spalle un consistente numero di gran premi e certi errori non sono più ammessi” analizza Gian Carlo Minardi “Indubbiamente se fossi nel team Lotus inizierei a pensare anche in ottica futura, visto che la scuderia non naviga in acque semplici dal punto di vista economico. I punti in ottica mondiale che vengono a mancare hanno un peso notevole, in quanto a fine anno si traduco in minor entrate. Devono certamente salvaguardare il bilancio 2013 pensando anche al prossimo anno. Spero che venga data una chance a Valsecchi”

In difficile momento del team Lotus potrà tradursi anche in un cambio di casacca per Raikkonen, in direzione McLaren “In questa situazione difficilmente riusciranno a tenere Kimi, che al momento sta temporeggiando. Non mi stupirei se pensasse di tornare in McLaren” Il manager faentino indica anche le sue motivazioni di questo passaggio, Waking e non Milton. “In McLaren ci sono segnali di un Button interessato a fare un anno sabbatico se non cambiare addirittura vita. In Red Bull difficilmente Vettel accetterebbe il finlandese che potrebbe destabilizzare i valori in campo. Kimi è un pilota vincente ma difficile da gestire

[Immagine: Sutton-images.com]

Bhai Tech Racing in direzione Nurburgring

A distanza di tre settimane dall’appuntamento portoghese di Algarve, il team Bhai Tech Racing si prepara a tornare in pista questo fine settimana sul mitico Nürburgring, teatro del terzo appuntamento dell’International GT Open.

Forte della conquista dei primi punti con i suoi quattro alfieri Pantano/Suzuki e Van Der Drift/Razia proprio nell’ultimo round, la scuderia di Mestrino diretta dall’ing. Roberto Costa ha lavorato assiduamente nell’avveniristica sede dell’Advanced Vehicle Science Centre (2.800 mq disposti su tre piani) per preparare al meglio i due esemplari McLaren MP4-12C. Lo staff ha proseguito il lavoro di sviluppo sulla vettura analizzando i dati raccolti nei primi due appuntamenti, corsi in differenti condizioni atmosferiche “Stiamo facendo un lavoro di sviluppo a 360° e non ci siamo concentrati solamente sul prossimo appuntamento. Abbiamo fatto un programma a lungo termine che interessa anche i round successivi” analizza l’ing. Brasiliano

Ancora una volta sono attese basse temperature accompagnate da pioggia, condizioni che non si adattano ancora al binomio vettura-gomme “Purtroppo ancora una volta il meteo non sarà dalla nostra parte in quanto le gomme rain non dialogano nel modo corretto con la nostra vettura. Già al Paul Ricard avevamo dimostrato di aver un buon passo con l’asciutto, per poi incontrare diverse difficoltà in gara con la pioggia. Pertanto dovremmo cercare un set-up in ottica garaCon l’aiuto dei nostri drivers proseguiremo il lavoro di sviluppo

Contemporaneamente i piloti hanno svolto diverse sessioni di guida nella suite dedicata al nuovissimo Simulatore 6-DOF a movimento integrale, punto focale del polo tecnologico composto da uno schermo di 8 mt con apertura di 210° e da due schermi retro visivi che garantiscono la visione della parte posteriore della vettura riflettendo l’immagine sugli specchietti “I piloti hanno proseguito il lavoro al simulatore studiando e analizzando il tracciato tedesco, coprendo circa 850 tornate. Inoltre stiamo completando la seconda piattaforma dedicata alle vettura GT, da affiancare al modello da Formula” conclude Costa

Piloti e vetture saranno in pista fin dalla giornata di venerdì con le due sessioni di prove libere da 60 min ciascuna, per poi proseguire il programma sabato mattina con le due sessioni di qualifiche e la prima gara da 70’ con start alle 16.00. Domenica è in programma l’appuntamento conclusivo con la seconda gara da 50’ con semaforo verde alle ore 12,00.

Gp Monaco – Up & Down

Con il Gran Premio di Monaco alle spalle diamo i voti ai protagonisti

Nico Rosberg – 10 Ha fatto tutto bene. E’ stato costantemente il più veloce segnando un tempo strepitoso in qualifica. Sta vincendo il confronto con un compagno di scuderia che è considerato il miglior pilota della griglia. Ha meritato la vittoria

Lewis Hamilton – 8 Ha fatto tutto molto bene anche se non perfetto in partenza

Mercedes – 10 Al di la del test, hanno dimostrato che risolvendo i problemi con le gomme possono lottare per la vittoria. Hanno la miglior coppia di piloti sia in termini di prestazione che velocità e per i punti che possono mettere insieme

Vettel-Webber-Red Bull – 8 Hanno portato a termine il loro compito gestendo bene i problemi del venerdì. Se quando non sono al top chiudono secondi e terzi, allora c’è molto da preoccuparsi

Adrian Sutil Paul Di Resta – Force India – 8 Sono tra gli outsider più minacciosi e ancora una volta hanno piazzato in top ten due vetture portando via punti importanti ad Alonso. Lavorano bene e meritano la posizione che occupano.

Jenson Button – 7 Sta lottando con unghie e denti in un momento non facile. Ha ottenuto un posto insperato a inizio week end

Sergio Perez – 6 Se da un lato meriterebbe qualche penalità per la troppa irruenza dall’altro ha messo insieme dei bei duelli e sorpassi, che in una gara ci stanno. E’ un pilota che non vuole passare per seconda guida ma deve accumulare ancora parecchia esperienza

McLaren – 7 Nonostante il momento difficile sono riusciti a portare a casa punti importanti. Senza la troppa irruenza di Perez avrebbero messo due macchina in top 10

Fernando Alonso – 5 Troppo arrendevole nei sorpassi ricevuti da Button, Sutil e Perez. Dopo tanti week end esaltanti può capitare una gara opaca che ha coinciso con un fine settimana poco esaltante anche per il team. Sei punti importanti comunque in ottica campionato.

Ferrari – 5 Rimane il rammarico per aver lasciato per strada punti preziosi. Un week end difficile può capitare, ma sarà importante analizzare tutto il fine settimana

Jean-Eric Vergne – Toro Rosso – 8 vergne è stato costantemente nella top 10, sia in qualifica che in gara. hanno lottato azzeccando la strategia. Hanno una macchina che da qualche gran premio entra con regolarità in zona punti mantenendo così il settimo posto nel mondiale

Lotus – Kimi Raikkonen – 7 Continua il trend positivo grazie ad una macchina buona. Il finlandese si è difeso troppo chiudendo eccessivamente Perez

Romain Grosjean – 4 Non si possono commettere tutti questi errori in un solo week end. Il team dovrà riflettere. Mi auguro che Valsecchi abbia la possibilità di mettersi in mostra

Gp Monaco – IL PUNTO

Abbiamo vissuto un Montecarlo caratterizzato da numerosi incidenti, safety-car e da una Mercedes decisamente competitiva. Nonostante “una rondine non faccia primavera” – stiamo sempre parlando di un gran premio corso su un tracciato particolare, utilizzando due mescole che difficilmente ritroveremo ancora –  hanno dato comunque una grande prova di forza e, qualora confermassero di aver veramente risolto i problemi di degrado in gara, il campionato avrà trovato dei nuovi pretendenti per il titolo.

Uso ancora in condizionale in quanto i valori in campo cambiano molto velocemente da un gran premio all’altro, anche se hanno dimostrato di essere veloci fin dal primo giorno. Un plauso bisogna certamente farlo a Nico Rosberg, non soltanto per la vittoria, ma anche perché ha dimostrato di sapere gestire al meglio, sia in prova che in gara, il binomio macchina-gomme. Questo risultato in un certo senso riabilita anche Michael Schumacher che, al di la dell’età, aveva lottato contro un pilota che non è certamente di seconda fascia, ma un validissimo driver. Oggi invece sta vincendo il confronto con un pilota emergente, campione del mondo e considerato da tutti come il migliore, che in partenza ha dormito un po’.

Se da un lato il successo della Mercedes potrà regalarci maggiore suspense rendendo questa stagione ancora più incerta, di contro un avversario un più vuol dire maggiore difficoltà nel recuperare punti. Questo aspetto mette in evidenza maggiormente il week end poco felice della Ferrari e di Alonso, caratterizzato anche dal doppio incidente di Felipe Massa. Sarà importante rimboccarsi le maniche, cercando di mettere a fuoco tutti gli errori dopo il trionfo spagnolo. In Canada gomme e meteo potranno condizionare ancora il risultato.

Giornata positiva invece per Force India e Toro Rosso con il team di Vijay Mallya che si conferma al quinto posto e outsider veramente tosto. Grande esuberanza da parte di Perez che vuole dimostrare a tutti i costi di poter avere un futuro e di non essere di secondo piano. Molto irruente, ma anche sfortunato e non trattato benissimo dai colleghi. Lo stesso Raikkonen, che ha fatto gli ultimi 3-4 passaggi tiratissimi, ha stretto il messicano per ben due volte. E’ importante che i commissari usino lo stesso metro per tutti i piloti e in tutte le gare.

E’ stata una domenica ricca di polemica dove a tener banco ci ha pensato il test Mercedes-Pirelli. Mille chilometri avvallati dalla FIA, ma che la Mercedes non avrebbe svolto nel rispetto delle regole, ovvero non utilizzando una vettura vecchia almeno di due anni. Ci sono regolamenti chiari che però vengono interpretati a seconda delle varie esigenze dei team. Questo non va bene

 

 

 

 

 

GP Montecarlo
1. Nico Rosberg – Mercedes – 78 giri
2. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – +3″8
3. Mark Webber – Red Bull-Renault – +6″3
4. Lewis Hamilton – Mercedes – +13″8
5. Adrian Sutil – Force India-Mercedes – +21″4
6. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +23″1
7. Fernando Alonso – Ferrari – +26″7
8. Jean-Eric Vergne – Toro Rosso-Ferrari – +27″2
9. Paul di Resta – Force India-Mercedes – +27″6
10. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – +36″5
11. Nico Hulkenberg – Sauber-Ferrari – +42″5
12. Valtteri Bottas – Williams-Renault – +42″6
13. Esteban Gutierrez – Sauber-Ferrari – +43″2
14. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +49″8
15. Giedo van der Garden – Caterham-Renault – +1’02″5
16. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +6 giri

Mondiale Piloti:

1. Vettel 107; 2. Raikkonen 86; 3. Alonso 78; 4. Hamilton 62; 5. Webber 57; 6. Rosberg 47; 7. Massa 45; 8. Di Resta 28; 9. Grosjean 26; 10. Button 25;

Mondiale Costruttori:

1. Red Bull-Renault 164; 2. Ferrari 123; 3. Lotus-Renault 112; 4. Mercedes 109; 5. Force India-Mercedes 44; 6. McLaren-Mercedes 37; 7. Toro Rosso-Ferrari 12; 8. Sauber-Ferrari 5

Monaco, in pista con Minardi: domenica in chat su Sky.it

In occasione del Gran Premio di Montecarlo Gian Carlo Minardi sarà ospite di SKY.IT per commentare Live la gara tra le stradinde del Principato.

E’ da anni uno dei simboli del Motorsportitaliano e mondiale e con la sua scuderia faentina ha contribuito a scrivere una parte importante della storia della Formula 1. Il debutto nel 1985 e, quasi due decenni dopo, l’intuizione su Fernando Alonso, che in F1 arrivò proprio grazie all’occhio esperto di Gian Carlo Minardi. Grazie alla sua pluriennale esperienza nel circus il manager faentino arricchirà la cronaca della corsa con il suo commento tecnico, oltre a rispondere in esclusiva alle domande dei tifosi attraverso la nuovissima Chat.

L’appuntamento è quindi per domenica alle 14.00 sui canali SKY.IT per viviere un gran premio “unico nel suo genere e famoso in tutto il mondo

Minardi “Montecarlo dovrebbe fare scuola”

Con le prove libere il fine settimana nel Principato è ufficialmente iniziato. Un Gran Premio ricco di storia e conosciuto in tutto il mondo, grazie ad un palcoscenico unico reso possibile da una posizione geografica mozzafiato, che si corre su una pista che si ama o si odia e fuori dalla norma, dove le qualifiche hanno un’importanza esagerata, visto che sorpassare è praticamente impossibile nonostante KERS, DRS e Pirelli.

Montecarlo ha però anche un’ulteriore caratteristica che lo rende ancora più unico nel suo genere, poiché gli appassionati possono veramente vedere da vicino i loro idoli e le macchine sfrecciare tra i palazzi sfiorando i muretti “E’ una pista fuori dalla norma. Noi corriamo qui per lo show, per lo spettacolo e per il pubblico che può ammirare delle macchine sfrecciare a 250 all’ora tra i muretti“ commenta Fernando Alonso “Oltre ad essere una pista fuori dalla norma, anche la gara in se è fuori dalla norma. Corriamo praticamente da soli, non c’è battaglia visto che non si può sorpassare. La vera lotta è contro il cronometro il sabato e contro gli errori di guida la domenica. In gara bisogna tenere sotto controllo tutte le componenti meccaniche della macchina, stando nel frattempo attenti a non toccare il guard-rail“. Gli fa eco anche colui che ha lanciato lo spagnolo nel Mondiale, Gian Carlo Minardi “In nessun circuito al mondo si respira la medesima atmosfera. Nonostante tutte le transenne che ti fanno quasi sentire in gabbia, si ha veramente la sensazione di poter toccare e sfiorare con mano le monoposto. Vibri insieme al motore. La gente ha la possibilità di passare a pochi metri dai Motorhome e vedere così vicino i suoi idoli. E’ veramente incredibile. Unico

Montecarlo dovrebbe dunque essere preso come esempio per cercare di avvicinare ulteriormente gli appassionati, ma anche gli sponsor. Intorno al circus girano sicuramente tanti soldi, ma nonostante questo non è esente dalla crisi. Diverse scuderie non saranno in grado di reggere il confronto con i top team per portare fino alla fine lo sviluppo delle macchine e, al tempo stesso, lavorare sul progetto 2014 oltre a dover “vendere” i sedili al miglior offerente con alle spalle magari intere nazioni. “Su questo fronte la Formula 1 si deve ringiovanire. Tra gli anni ’90 e 2000 era quasi impossibile trovare un pass paddock. Per le aziende essere presenti era sinonimo di privilegio e immagine ed erano molto interessate ad avvicinare questo mondo. Ora invece, questo clima è cambiato e la F1 dovrebbe aprirsi verso l’esterno. L’appassionato vuole vedere da vicino i suoi idoli e le macchine. Montecarlo dovrebbe fare da scuola” commenta Minardi “In Spagna il giovedì pomeriggio, pagando un supplemento del biglietto, era possibile visitare il paddock. Era veramente pieno di gente. Si è sempre data la priorità alle TV che pagano i diritti. A mio avviso sarebbe interessante che in ogni appuntamento si potesse far vivere agli appassionati una giornata indimenticabile facendole toccare, nel limite del possibile e senza interferire con il lavoro dei team, il mondo della F1. Questo potrebbe incentivare, perché no, anche l’ingresso di nuovi sponsor. Oggi all’interno dei paddock si vedono sempre le stesse facce e solamente gli addetti ai lavori. Bisognerebbe portare la F1 ad un livello più umano” conclude il manager faentino

Gp Monaco – La parola ai protagonisti

A poche ore dal primo semaforo verde del Gran Premio di Montecarlo abbiamo sentito le aspettative di Ferrari, Mercedes, Lotus e Force India. Tra le stradine del Principato le qualifiche hanno sempre avuto un ruolo da primo attore e questo potrebbe accrescere le possibilità della Mercedes, che ha una vettura perforante sul giro secco. Di contro c’è una Ferrari molto forte nel long run, ma non ancora perfetta in qualifica. Ancora una volta tra gli outsider si sarà da tenere in grande considerazione la Force India, attualmente al quinto posto nel mondiale davanti alla McLaren.

 ROB SMEDLEY (Ferrari) “Bisogna avere un anteriore molto buono per affrontare al meglio le tantissime curve lente. Allo stesso tempo, bisogna tener conto delle ondulazioni, dei cordoli e delle sconnessioni: la vettura saltella molto e, quindi, vanno curate con attenzione le fasi di frenata e di accelerazione. Conta tantissimo l’aderenza meccanica e non ci sono praticamente curve veloci ma soltanto lente, alcune di esse molto strette, come il tornante del Loews. Dal punto di vista aerodinamico si cerca quindi la configurazione con massimo carico, senza stare troppo a pensare alla resistenza all’avanzamento: è una scelta sulla carta inefficiente ma qui funziona così. Dal punto di vista della distribuzione dei pesi si cerca di andare per quanto possibile verso il posteriore, che deve essere molto rigido e accoppiato ad un anteriore morbido per ridurre il sottosterzo nelle curve lente”.

FELIPE MASSA (Ferrari) “Monaco è una pista molto speciale, completamente differente da tutte le altre. Dovunque sei davvero vicino ai guardrail: bisogna andare al limite ma non un centimetro oltre perché il più piccolo errore si paga a caro prezzo. E’ davvero particolare come tracciato e correrci è molto emozionante. Non penso che ci sia una parte più difficile di un’altra. Tutte le curve sono impegnative e rappresentano una sfida: per fare il giro perfetto devi affrontarle al cento per certo. In certe piste se si fa un piccolo errore ad una curva si può pensare di recuperarlo in un altro punto ma a Monaco la minima sbavatura ti fa perdere tantissimo tempo: questo è uno dei motivi che lo rende un tracciato straordinario da fare con una monoposto di Formula 1”.

NICO ROSBERG (Mercedes) “Monaco è sempre un fine settimana fantastico ed è molto bello correre nella città in cui vivo. Mi fa piacere che famigliari e amici possano vedermi correre. La coreografia lo rendono il miglior circuito. Ho dei bellissimi ricordi legati a questo tracciato dove nella passata stagione conquistai un bellissimo secondo posto. Al momento abbiamo una buona macchina per la qualifica, aspetto molto importante a Monaco. Mi auguro che possa esserci di aiuto, anche se ci sono tantissime incognite soprattutto legate alle gomme.”

LEWIS HAMILTON (Mercedes) “Abbiamo lavorato sodo per lasciarci alle spalle la cocente delusione di Barcellona.  Monaco è una delle mie piste preferite. E’ una vera e proprio sfida passare così vicino ai guard-rail e l’idea di essere così a contatto con i tifosi mi piace molto. Si crea un’atmosfera unica. Più di ogni altro tracciato la qualifica è determinante, ma dobbiamo rimanere concentrati sulla gara di domenica. E’ fondamentale migliorare il nostro passo

KIMI RAIKKONEN (Lotus) “Non esiste nessun altra gara come Monaco. Poter correre tra le stradine del Principato è veramente diverso da ogni altra cosa e lo aspetto con grande gioia ogni anno. E’ sempre molto difficile avere un week end perfetto a Montecarlo. Sorpassare è praticamente impossibile quindi per goderti veramente la gara devi essere davanti. Nel 2005 ho scritto il mio nome nell’albo e spero di poterlo ripetere anche quest’anno. Dobbiamo rimanere concentrati sulla qualifica. Nel 2009 sono rimasto bloccato dietro a Rubens, ma nonostante il KERS non sono riuscito a passarlo. Essendo molto difficile ricreare le caratteristiche del tracciato diventa impegnativo fare delle previsioni. La E21 i è dimostrata molto veloce fino ad oggi. Speriamo di continuare su questa strada

ADRIA SUTIL (Force India) “Nonostante gli episodi sfortunati delle prime gare resto ottimista. La maggior parte delle cose che sono successe non sono dipese da me. Resto convinto che possiamo migliorare per evitare certi errori nel futuro. La macchina è veloce e con un week end perfetto il podio potrà essere alla nostra portata. Monaco sarà il primo e vero circuito stradale. La vettura ha un buon equilibrio che la rende ben guidabile.  Il Principato è un posto speciale. Mi è sempre piaciuto correre qui. Non c’è lo spazio per il minimo errore. Devi portare un grande rispetto ai muretti. E’ una grande prova mentale. Devi mantenere la concentrazione al massimo per quasi due ore di gara

PAUL DI RESTA (Foce India) “Sono abbastanza soddisfatto dei risultato conquistato a Barcellona, nonostante i problemi accusati anche con il DRS. L’anno scorso Monaco è stata una gara positiva per noi e anche domenica cercheremo di conquistare nuovi punti. Vivendo a Monaco è molto bello vedere come si trasforma la città durante il week end. Inoltre la sera posso tornare a dormire a casa. E’ anche l’occasione per avere vicino amici e famigliari.  In questo inizio di stagione stiamo facendo un lavoro fantastico. Abbiamo battuto regolarmente i nostri principali avversari – Sauber, Williams e Toro Rosso – e siamo al quinto posto davanti alla McLaren, anche se realisticamente sarà difficile conservare questa posizione

A Indianapolis anche un po’ di Minardi

In concomitanza con il Gran Premio di Monaco, ma dall’altra parte del globo, si sono accessi i riflettori sull’evento motoristico a stelle e strisce più atteso: la 500 Miglia di Indianapolis, giunta quest’anno alla sua 97esima edizione.

Tra i trentatré piloti che coloreranno le udici file dello schieramento dell’ovale più famoso al mondo, pronti a sfidarsi per ottocento chilometr,i ci saranno anche tre piloti che hanno firmato il loro debutto al volante di una Formula 1 grazie al Minardi Team, tra il 2003 e il 2005; Justin Wilson, Will Power e Katherine Legge

L’inglese Wilson prese parte al Mondiale di F.1 nel 2003 al volante della PS03, mentre l’australiano Will Power, accreditato per la vittoria finale, e l’allora 25enne inglese Katherine Legge provarono l’emozione della Formula 1 rispettivamente nel 2004 e 2005 sulle piste di Misano e Vallelunga ai comandi della PS04 e PS05 del team faentino.

Mi fa molto piacere vedere tre Dallara guidate da tre piloti diversi che hanno come comune denominatore i colori Minardi.  La 500 Miglia di Indianapolis è una gara storica che ha fatto la storia dell’automobilismo, in particolar modo oltre oceano, che negli ultimi anni si è decisa solamente negli ultimi metri. E’ una corsa molto tattica dove non bisogna commettere il minimo errore interpretando al meglio le varie safety car.

Justin Wilson corse con noi tutta la stagione di Formula 1 nel 2003. Il suo debutto in F1 fu legato ad un episodio molto particolare in quanto tifosi e amici fecero un investimento sull’inglese, comprandogli delle quote. La stagione fu dignitosa e ricordo sempre con piacere il primo test a Imola prima di partire per l’Australia. Nonostante una vettura al debutto e con gomme imprestare dalla Ferrari, segnò un tempo pari al sesto-settimo tempo delle prove libere ufficiali. Purtroppo durante la stagione non riuscimmo più a ripetere quella prestazione, anche a causa di un rapporto travagliato con Bridgestone” ricorda Gian Carlo Minardi

Katherine Legge era la ragazza più veloce in quel momento e fu una giornata molto interessante. Sulla pista di Vallelunga dimostro buona qualità, anche se lontane dai canoni per la F.1 Si vedeva che aveva le carte in regola per essere sopra la media, così come Will Power che provo la Minardi nel 2004 sul tracciato di Misano. Purtroppo però non disponeva delle risorse necessarie per il debutto nell’anno successivo. Ci aspetta dunque un week end intenso di avvenimenti sportivi importanti. Dopo Montecarlo potremmo goderci anche lo spettacolo di Indianapolis” conclude il manager faentino

GP Montecarlo – Presentazione

Ho vissuto tanti gran premi di Montecarlo, ma purtroppo non ho mai avuto l’abitudine di viverne la vita notturna. Passavo le giornate e le serata ai box in quanto era nostro costume organizzare cene con amici e sponsor nel nostro Motorhome sul porto.

L’appuntamento tra le stradine del Principato è sempre stato un week end particolare, sia per gli addetti ai lavori sia per gli appassionati che possono avere un vero contatto con le macchine. In nessun circuito al mondo si respira la medesima atmosfera. Nonostante tutte le transenne che ti fanno quasi sentire in gabbia, si ha veramente la sensazione di poter toccare e sfiorare con mano le monoposto. Vibri insieme al motore. La gente ha la possibilità di passare a pochi metri dai Motorhome e vedere così vicino i suoi idoli. E’ veramente incredibile. Unico.

Il week end racchiude in sé grandi incognite, legate alle gomme soft e super soft e al fatto di non aver trovato un dominatore assoluto. Ci sono diversi attori che potranno regalarci un Montecarlo interessante. La Ferrari ha dimostrato di avere un passo superiore in gara, ma potrebbe soffrire se non dovesse azzeccare una qualifica dove è molto facile incappare in qualche sbavatura. Di contro c’è una Mercedes molto forte in qualifica e con le gomme morbide. Potranno difendersi almeno fino al primo pit stop, soprattutto se partiranno in pole. Da quelle che sono le mie informazioni sono molto vicini a risolvere i problemi legati ai long run.  C’è poi una Lotus che si è dimostrata competitiva in qualsiasi condizione con un Raikkonen in grande spolvero che può impensierire fortemente gli avversari. Naturalmente non possiamo dimenticare la Red Bull, anche se si è lamentata non poco delle gomme. Proprio a riguardo non condivido la scelta della Pirelli di cambiare la composizione in corsa. Appoggio la linea di Lotus e Ferrari. Ci andava l’unanimità.

Tra gli outsider più pericolosi c’è sicuramente la Force India che potrebbe portare vai punti importanti, mentre non vedo una McLaren ancora al top. Per le sue caratteristiche Montecarlo è un tracciato che richiede un grande carico aerodinamico dove si da meno importanza al peso complessivo della vettura, in quanto la priorità è finire la gara. Vengono apportati una serie di correttivi alle monoposto per irrobustire le parti più soggette a contatti con i guard rail e i muretti.

Speriamo che il tempo non sfalsi i valori in campo. A questo punto della stagione i team stanno lavorando per preparare la seconda parte di stagione. Sul fronte pit stop mi aspetto 2-3 soste. E’ un circuito estremamente corto con un asfalto ben curato e non abrasivo. La Pirelli tradizionalmente ha sempre dato il massimo in queste condizioni, anche se sarà fondamentale azzeccare la tempistica giusta per la sosta.

Minardi lancia l’allarme “Senza una soluzione, le formule minori non hanno più senso”

Test SI, Test NO! E’ questo il grande e importante dilemma che sta tornando all’attenzione della Formula 1. Dopo il loro divieto per cercare di ridurre i costi della F.1, i test privati tornano a far discutere e a dividere il Circus. Da una parte abbiamo team che premono sull’acceleratore per riabilitarli, come la Ferrari, dall’altra team che tirano il freno a mano, tipo la McLaren.

Tra i forti sostenitori del loro ritorno c’e da sempre quel Gian Carlo Minardi che in oltre 20 anni di F1 e 340 GP ha saputo lavorare costantemente con i giovani valorizzandoli e lanciandoli nella massima serie “Da sempre sono un grande sostenitore dei test. In questo modo si possono valorizzare i giovani. Se veramente si vogliono fare dei tagli, questi non dovrebbero certo coinvolgere  la voce dei test. Con più giornate di test si da la possibilità al giovane di conoscere tutti i segreti di una monoposto di F1 e di farsi notare

Minardi però pone l’accento su un argomento molto importante, legato a tutto quel backstage della massima serie che sono le formule propedeutiche “Se non diamo uno sbocco naturale verso la Formula 1 a chi ha dimostrato di andare molto forte, meritando quindi di essere messo alla prova, allora decadono tutte le formule minori. Non ha più senso correre in un campionato tanto costoso come la GP2 se poi chi vince non viene premiato e così pure accade in cascata per tutte le altre categorie. Bisogna mettersi attorno ad un tavolo e trovare delle soluzioni serie

Il progetto che sta portando avanti la Ferrari Driver Academy è frutto di un buon lavoro di equipe tra l’ACI CSAI Scuola Federale e, appunto, FDA. Abbiamo un Antonio Fuoco che si sta mettendo in evidenza al debutto in Formula Renault 2.0 e un Raffaele Marciello leader nella F.3 Euro Series con il team Prema. Questi risultati sono di ottimo auspicio e una grande soddisfazione. Vuol dire che gli sforzi di questi anni stanno dando i primi frutti. E’ importante seguire i ragazzi dando loro anche una metodologia di lavoro e di crescita. Senza però uno sbocco verso la massima serie, tutto questo lavoro potrebbe diventare veramente inutile!”  conclude il manager faentino

Minardi “A un giovane servono 3-5000 km per conoscere la macchina”

In occasione del gran premio di Spagna si è tornati a parlare di test in Formula 1 e la Ferrari, attraverso le parole del suo presidente Luca Cordero di Montezemolo, ha fatto intendere che il team di Maranello appoggia fortemente un loro reinserimento. Ben diversa invece la posizione della McLaren, da sempre contraria.

Gian Carlo Minardi, attraverso le colonne del portale www.minardi.it è tornato sull’argomento appoggiando la linea della Ferrari, ribadendo il suo forte interesse per i test e per i giovani con i quali ha sempre voluto lavorare e condividere la sua esperienza nel Mondiale.

Ho sempre sostenuto con determinazione che i tagli vadano fatti in altri settori, senza penalizzare i test privati che hanno l’importante ruolo di gratificare i giovani. Ad un pilota, perché possa arrivare a conoscere una vettura, servono come minimo 3-5000 km. Con le regole attuali questo è impossibile. Se poi aggiungiamo che questi ragazzi sono chiamati a correre ad inizio campionato in circuiti che non hanno mai visto allora il quadro è veramente completo.” analizza il manager faentino “Se vogliamo un cambio di generazione dobbiamo dare la possibilità a questi ragazzi di esercitarsi. Mi auguro vivamente che le parole dell’avvocato Montezemolo possano trovare presto un riscontro. Vorrebbe dire maggiore attenzione da parte di tutti verso i piloti, dargli la possibilità di esprimersi e mettersi in mostra attraverso prove in circuito. Da diverso tempo ormai sponsorizzo l’idea di restituire le prove libere del venerdì ai rookie. Non dimentichiamoci che Vettel e Kubica, solo per citarne alcuni, sono balzati agli occhi di tutti gli addetti ai lavori proprio grazie alle prove del venerdì”

In questo inizio di stagione il messicano della Sauber Esteban Gutierrez è stato criticato e messo in discussione. Proprio in Spagna ha dato un segnale importante segnando il giro più veloce in gara,  chiudendo il week end davanti al compagno di scuderia “Prima di mettere sulla graticola Gutierrez bisognerebbe dargli il tempo di esprimersi. In questo momento il team deve avere la forza di farlo lavorare tranquillamente. Sarebbe ingiusto bocciarlo ora, dopo appena cinque gran premi, alcuni dei quali corsi su tracciati a lui sconosciuti. Purtroppo, come capita oggi, non ha avuto la possibilità di prepararsi al meglio” conclude Gian Carlo Minardi

Gp Spagna – Up & Down

Insieme a Gian Carlo Minardi diamo un po’ di “Numeri” e voti sul gran premio di Spagna

Fernando Alonso: 10 – è sicuramente il primo della classe. Ha preparato la gara nei minimi dettagli analizzando le partenze della GP2 e facendo il giro della pista a piedi. Ha costruito un sorpasso da campione che farà storia restando un punto di riferimento per molto tempo. Ha una marcia in più e ha vinto il gran premio con una macchina con un buon potenziale in gara, ma che non è ancora la migliore

Kimi Raikkonen: 9 – guida alla grande una macchina che dialoga molto bene le gomme Pirelli. La sua freddezza lo faranno diventare a breve il vero uomo da battere. E’ incredibile la determinazione e freddezza che sta dimostrando in questo inizio di stagione

Felipe Massa: 8 – in qualifica è stato penalizzato pesantemente. Ha conquistato il podio partendo dalla nona posizione facendo una bella e determinata corsa. Sarà di grosso aiuto per la Ferrari. Si sta lasciando alle spalle un periodo nero, cosa non facile.

Nico Rosberg: 7.5-8 – per la seconda volta in qualifica si è lasciato dietro Hamilton. Ha chiuso con un sesto posto una gara difficile condizionata dall’eccessivo consumo delle gomme da parte della sua Mercedes. Speriamo che il team possa risolvere velocemente i problemi

Paul Di Resta: 7.5 – sia lui che il team stanno facendo una stagione eccezionale e il quinto posto in classifica costruttori ne è una dimostrazione. Avanti così

Daniel Ricciardo: 6.5 – Bella gara con una Toro Rosso in crescita che sta difendendo con unghie e denti un settimo posto nel campionato costruttori, anche se non sarà facile.

Sebastian Vettel e Mark Webber: 6 – quando non tutti i tasselli sono al loro posto sono disorientati nelle strategie e ai piloti gli manca quel carisma per indirizzare il team. Meritano comunque la sufficienza perché sono veloci in prova

Jenson Button: 6 – si dimostra a suo agio con le gomme dure, così come la McLaren

Sergio Perez: 6 – nelle ultime due gare il messicano è cresciuto. La sufficienza è doverosa e di incoraggiamento. Sta recuperando

Esteban Gutierrez: 6 – merita la sufficienza già solo per il giro più veloce in gara. Anche in GP2 aveva alterato belle gare ad errori gravi in pista. Bisogna lasciarlo lavorare. Proprio per questo continuo a sostenere l’importanza dei test per i giovani. Non ha avuto l’occasione di prepararsi al meglio. Sarebbe ingiusto bocciarlo senza dargli la possibilità di vedere il suo potenziale

Pirelli: NC – è arrivato il momento di rivedere il progetto. Quasi 80 pit stop in un GP. Ne va anche della sicurezza. 6-7-8 pit stop sono veramente troppi da gestire per un team. E’ stato estremizzato il tempo al cambio gomma ed aumentano i rischi di errori.