Minardi.it incontra Gianni Morbidelli

Ha appena concluso la sua stagione nel TCR International Series con la Honda Civic, ma dal 1990 al 1992 ha difeso i colori del Minardi Team nel Mondiale di Formula 1. Minardi.it ha incontrato Gianni Morbidelli, appena rientrato dall’Argentina per rivivere quegli anni insieme a Gian Carlo Minardi e ai suoi ragazzi

Il Gran Premio USA 1990 è stato il tuo debutto in Minardi dopo il debutto in Scuderia Italia, in preparazione della stagione completa nel 1991
Gli ultimi due gran premi della stagione 1990 sono stati il preludio di due anni belli con Gian Carlo Minardi. Era come vivere in famiglia, con veri rapporti umani. Ho avuto modo di imparare tantissimo e crescere professionalmente. Sul fronte dei risultati sono state gare non facili poiché abbiamo avuto diversi problemi di affidabilità. In qualifica riuscivamo a difenderci grazie al propulsore Ferrari prima, e Lamborghini dopo. In gara purtroppo avevamo diversi problemi di affidabilità La M191 è stata la prima vettura firmata dal giovanissimo Aldo Costa, col quale ho mantenuto un rapporto fantastico e che in Mercedes ha mostrato tutto il suo vero valore. Nel 1991 si trovò a gestire un 12 cilindri non facile, molto lungo che creava problemi anche di torsione sul telaio.

Sei rimasto col Team di Gian Carlo Minardi anche nella stagione ’92. Qual è il momento che ricordi con maggiore piacere?
Uno dei Gran Premi più belli è stato il Messico, in cui ho chiuso al settimo posto, mancando la zona punti solamente per un posto. Purtroppo a quel tempo i punti venivano assegnati col contagocce, diversamente da quanto succede oggi. Oppure la qualifica di Imola quando con Pierluigi Martini ci sfidammo, fino all’ultimo, a suon di decimi entrando nella top 10. La buona cucina di Minardi non si può dimenticare. Ogni tanto anche piloti di altri team venivano a mangiare sotto il nostro tendone. Con tanti ragazzi ho mantenuto un ottimo rapporto e, in particolare, con Luca Zama

E il più difficile?
E’ legato ad un evento divenuto tragi-comico. Durante le qualifiche di Spa-Francorchamps, per un’incomprensione con Jean Alesi,  distrussi la mia Minardi. Rientrato ai box Gian Carlo mi fece salire  sul “muletto” per terminare la sessione. Alla bus-stop però si ruppe la sospensione picchiando nuovamente. A quel punto, dalla radio, Gian Carlo disse “Torna pure con comodo che tanto abbiamo finito le macchine” Anche nei momenti più difficili sapeva smorzare la tensione con una battuta o un detto romagnolo

Com’è cambiata la tua vita privata con l’arrivo nel Circus?
In quel periodo correvo titolare in un team di Formula 1, e in più ero collaudatore Ferrari, godendo di una doppia visibilità.  Venivi travolto dalla notorietà e dagli eventi. Eri nel limbo, soprattutto perché giovanissimo. Ti trovavi nel posto dove tutti i ragazzi volevano essere. Non ti rendi conto degli eventi. Vivi il tutto sull’onda dell’entusiasmo. Crescendo, ti godi di più l’esperienza

Il passaggio dalla stagione 1990 alla 1991 ha visto l’arrivo a Faenza del propulsore Ferrari.
Rispetto al Ford… due mondi assolutamente diversi. In quegli anni le macchine erano in continua evoluzione. Passammo dall’ 8 al 12 cilindri. Già solo per coppia e rumore erano due “mezzi” agli opposti. Il “sound” del 12 cilindri era una sinfonia.  Un piacere guidarlo.

Se dovessi raccontare un aneddoto particolare e simpatico sul romagnolo Gian Carlo Minardi?
Le espressioni romagnole che ogni tanto diceva, del tipo “Insacchiamo il violino e andiamo” oppure “Sicuro è morto” Ricordo con simpatia il lato umano di Gian Carlo oppure quando fummo invitati a Kyoto da uno sponsor giapponese. Abituati  alla piadina romagnola e ai tortellini, ci fecero pernottare in  un hotel tipico giapponese, con tutte le usanze e abitudini del posto, dal mangiare ai massaggi lunghissimi. Ci siamo fatti tante di quelle risate

Hai diviso il box con Martini, Fittipaldi e Zanardi. Chi è stato l’osso più duro?
Decisamente Piero Martini. Un vero mastino, nonché parte integrante del Team Minardi. Veloce e determinato. Io ero un giovane rampante e lui un pilota già affermato. Un grande stimolo a spingere sempre più forte

Hai chiuso la stagione 2015 nel TCR International Series
Tra alti e bassi. Siamo stati anche in testa al campionato, ma nella seconda parte di stagione abbiamo accusato problemi al turbo e freni che ci hanno tolto di fatto dalla lotta per il titolo. Rispetto alle altre vettura la nostra macchina era “acerba” per mancanza di chilometri. Col team sono rimasto in ottimi rapporti e da parte mia c’è  la volontà di proseguire nel TCR. Prima di Natale spero di definire i programmi 2016

Gian Carlo Minardi “ACI Team Italia Velocità promosso”

Al Yas Marina Circuit non è calato solamente il sipario sul campionato del Mondiale di F1, ma è stato teatro anche dell’ultimo appuntamento per i campionati di Gp2 e Gp3 e della prima stagione dell’ACI Team Italia Velocità, coi suoi due alfieri Raffaele Marciello e Luca Ghiotto al volante delle vetture Trident.

Raffaele Marciello ha chiuso una stagione altalenante nel campionato propedeutico alla Formula 1 con un importante secondo posto in gara-1 ed un bottino complessivo di 110 punti, che gli sono valsi il settimo posto in classifica. Luca Ghiotto si è visto scivolare dalle mani il titolo GP3 proprio all’ultima gara dopo aver guidato la classifica per buona parte della stagione e cinque vittorie. Alla prima stagione completa, il 19enne di Arzignano ha saputo mettersi in evidenza dando vita ad un bel duello con Ocon, attirando su di sè l’attenzione dei Team Principal del Circus.

Come ACI Team Italia è stato un anno molto positivo con piloti che arrivano dalla filiera della Scuola Federale e in collaborazione con FDA. Sia Marciello che Ghiotto hanno saputo mettersi in evidenza nei rispettivi campionati. Se Raffaele ha chiuso una stagione non facile col secondo posto in gara-1, per Luca è arrivata la delusione per veder visto sfuggire il titolo proprio sul finale. Due/tre errori in partenza gli sono stati fatali, compromettendo una stagione che era stata decisamente a suo vantaggiocommenta Gian Carlo MinardiIn termini di vittorie (ben cinque) è stato superiore ad Ocon , che però ha dalla sua una costanza maggioreprosegue il manager faentinoNon voglio dimenticare il secondo posto di Antonio Giovinazzi nel FIA F3 European e la stagione di Antonio Fuoco, già in orbita Ferrari con FDA. Ora inizieremo a lavorare in ottica 2016 con l’obiettivo di valorizzare i giovani che arrivano dal kart, supportando chi vorrà fare il salto verso il professionismo

F1 – Gp Abu Dhabi: PAGELLE

E’ calato il sipario sul Mondiale e con Gian Carlo Minardi andiamo a dare i voti ai protagonisti del Gran Premio di Abu Dhabi

Nico Rosberg – 9 fine settimana perfetto che ha aspettato il momento opportuno per piazzare la sesta pole position consecutiva, chiudendo la stagione con una gara perfetto. Resto frastornato da questa metamorfosi di fine stagione. Per l’automobilismo sarebbe bellissimo avere una lotta in famiglia per tutta la stagione

Sergio Perez – 8 bisogna premiarlo in quanto ha avuto una maturazione importante nell’arco di tutta la stagione, lasciandosi dietro Nico Hulkengerg, considerato il pilota emergente di questa Force India. Ha portato il maggior numero di punti valorizzando se stesso e il suo team.

Kimi Raikkonen – 7 finalmente è riuscito a valorizzare quanto aveva a disposizione, senza fare cose stratosferiche e non commettendo gli errori delle ultime gare, chiudendo con un positivo terzo posto. Purtroppo non riesce a far fruttare al 100% la sua Ferrari, come riesce a fare invece Vettel

Daniel Ricciardo – 7 nonostante una macchina con diversi problemi è riuscito a chiudere al sesto posto

Romain Grosjean – 7 ha lottato con il coltello tra i denti chiudendo la sua avventura in Lotus. Anche lui, come Perez, ha dimostrato una crescita importante in ottica 2016

Jenson Button – 7 ha messo in difficoltà Alonso difendendo la sua posizione nonostante la sua McLaren

Sebastian Vettel – 5,5 partito ultimo ha chiuso al quarto posto, “imitando” Valentino Rossi, ma anche lui ha qualche colpa nel pasticcio del sabato.

Lewis Hamilton – 5 non capisco da dove derivi il suo nervosismo. Forse si è rilassato oppure soffre il compagno quando è in giornata

Fernando Alonso – 5 al di la delle sue capacità – come dimostra il terzo tempo segnato in gara – e i problemi della sua McLaren non deve lasciarsi andare a certe dichiarazioni e polemiche

Max Verstappen e Carlos Sainz – 5 li ho sempre difesi valorizzandone le prestazioni, ma in questa domenica non sono stati esenti da errori

F1 – Gp Abu Dhabi: IL PUNTO

E’ andata in archivio un’altra stagione con un gran premio che ha messo in evidenza le forze in campo del momento: Mercedes-Ferrari-Williams. Un 2015 in cui la Ferrari è stata in grado di recuperare riprendendosi il secondo posto in classifica proprio ai danni della Williams, anche se il gap tecnico coi tedeschi resta ampio

Il cronometro è un termometro che rende molto bene l’idea. Sebastian Vettel ha firmato il suo miglior giro con le SuperSoft in 1.44.550 mentre Hamilton con le Soft ha messo lo zampino sul giro più veloce della gara (1.44.517).

Fine campionato favorevole a Nico Rosberg che si è portato a casa pole position (sesta consecutiva) e vittoria. Risultati che lo rilanceranno in vista della prossima stagione. Peccato che si sia svegliato troppo tardi, poichè ci avrebbe potuto far divertire. In casa Mercedes sono stati molto bravi a gestire le tensioni tra i due portacolori proseguendo per la loro strada, usando stesse strategie e lasciandoli liberi di battagliare in pista.

Un plauso alla Force India, e in particolare a Sergio Perez, che ha piazzato ancora una volta due vetture nella zona punti confermandosi al quinto posto, dietro alla Red Bull e davanti ad una Lotus dal futuro ancora incerto. Il sesto posto rappresenta un’importante boccata d’ossigeno per le casse di Enstone.

Anche se sono finiti fuori dalla zona punti, non mi è dispiaciuta la prestazione della Toro Rosso con un Verstappen, ancora una volta, determinato ma sfortunato nel ricevere la penalizzazione da commissari troppo severi. La battaglia con Button sinceramente la posso leggere solamente come un segnale positivo per questo sport. Fortunatamente oggi abbiamo assistito a diverse lotte e sorpassi. Abbiamo la “fortuna” di avere autodromi con vie di fuga eterne e asfaltate. Dovrebbero lasciarci vedere sorpassi e dare la possibilità ai piloti di lottare liberamente. Auspichiamoci che l’inverno possa portare consigli per migliorare le regole sportive e far si che la F1 sia uno sport costruito anche sulle “sportellate”

Molto bravi anche in casa Ferrari, dopo il pasticcio nelle qualifiche con Vettel. Ottimi pit stop e bel recupero da parte del tedesco.

Da martedì 1 dicembre sarà già 2016 col test Pirelli a porte chiuse. Entreranno in azione le Ultra-morbide. Una variabile in più per la prossima stagione.

Gian Carlo Minardi professore per un giorno alla DZ

Grazie al progetto “La storia della Ferrari, un’eccellenza italiana” la Fondazione Dino Zoli si è trasformata nell’aula per i ragazzi della scuola media Fiorini di Villanova.

Smessi i panni di team principal e talent-scout, Gian Carlo Minardi è salito in cattedra, al fianco dei padroni di casa Dino e Monica Zoli, per raccontare la storia della Ferrari Campione del Mondo con Michael Schumacher.

Questo appuntamento sarà il primo di una serie di attività che coinvolgeranno numerose discipline scolastiche fino all’uscita didattica che avverrà a Maranello e all’evento finale con un raduno Ferrari nel giardino della scuola. L’obiettivo del progetto è di far conoscere agli alunni, ed in maniera approfondita, la storia del ‘900 e le aziende del territorio romagnolo che, dal nulla, hanno legato indissolubilmente all’azienda più conosciuta al mondo la loro opera di imprenditori.

Un altro obiettivo fondamentale è di far comprendere alle generazioni future come solo dalla passione delle persone si può costruire qualcosa di impensabile all’inizio di un cammino professionale.

Tira e molla

Dopo aver risolto la questione con la Red Bull, che anche nella prossima stagione avrà le power-unit transalpine, per Renault prosegue un altro grattacapo. Da mesi ormai l’entourage francese è impegnato nell’acquisto del team Lotus, in forte difficoltà economica. Si attendevano comunicazioni ufficiali per questo fine settimana, che farà calare il sipario sul Mondiale di F1, ma stando agli ultimi rumors tutto è rimandato.

Con grande fatica la compagine di Gérard Lopez sta difendendo il sesto posto nel Costruttori, davanti alla Toro Rosso in ritardo di nove lunghezze, e la stagione. Dopo esser stata costretta a rinunciare all’hospitality in Giappone, anche ad Abu Dhabi il box è stato completato giusto in tempo per prendere parte alle prove libere.

Il nodo della questione dovrebbe essere il riconoscimenti dello status di team storico, che garantirebbe al costruttore un consistente supporto economico. E’ iniziato quindi un “braccio di ferro” tra il responsabile Renault Sportf F1, Cyril Abiteboul, e il patron della F1 Bernie Ecclestone. Una Renault che però non perde tempo poiché siamo sicuri che siano impegnati sul mercato per acquisire personale tecnico vincente e ad alto livello, per far crescere la power-unit  in vista del 2016

Siamo sicuri che questo silenzio e modo di agire faccia bene ad un ambiente già danneggiato dalla crisi economica e dal “fuggi-fuggi” degli appassionati?

Come dicevamo il prossimo anno la Red Bull avrà ancora i propulsori Renault, ma anche in questo caso non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale. Solamente oggi Christian Horner ha ammesso l’esistenza di un contratto firmato tra le due parti. Per i cugini della Toro Rosso invece si apriranno le porte di Maranello, dopo due anni di lontananza.

F1 – Road to …. Abu Dhabi

Arriviamo all’ultima gara di una stagione all’insegna della Mercedes, dove solamente la Ferrari è riuscita a rovinarle la festa in tre occasioni, anche se purtroppo il divario tecnico resta ampio. Gli stessi clienti Mercedes, nonostante la superiorità garantita della Power-Unit, non sono riusciti a reggere il confronto sul lato tecnico.

Arriviamo quindi ad Abu Dhabi, con più poco da dire. Resta in ballo solamente il quarto posto con una lotta tra Bottas-Raikkonen-Massa e il sesto posto nel costruttori tra Lotus e Toro Rosso. Mi auguro che Kimi sia in grado di sopravanzare il connazionale della Williams dimostrando il suo vero valore, visto l’importante divario di punti nei confronti di Vettel,  per iniziare al meglio il 2016. Nove punti invece separano Faenza da Enstone. Un distacco non facile da colmare in una sola gara, nonostante una Lotus in difficoltà economica.

Come da trazione si correrà in notturna con un asfalto condizionato dalla sabbia del deserto, che andrà migliorando sessione dopo sessione, e dal caldo. L’impianto frenante è particolarmente sollecitato visto che lavora per il 22% del giro, con due importanti rettilinei. Dopo i due successi consecutivi, Rosberg proverà a chiudere in bellezza una stagione per lui amara, anche se Hamilton è determinato a non concedergli nulla. Finale di campionato veramente indecifrabile per il buon Nico. Scarico dalle tensioni del campionato, ha trovato la serenità per controbattere il suo fortissimo compagno di squadra.

Da martedì 1 dicembre invece sarà già “Mondiale 2016” con il test Pirelli, dove verrà provata la mescola ultra morbida Super SuperSoft color viola. I team ne verificheranno la durata e il degrado con massimo carico di carburante e in versione Q3. Una variabile in più per le strategie.

F1 – Pace fatta

Dopo tante parole, dichiarazioni, lamentele e aver bussato a diverse porte, è stata firmata la “pace” tra Red Bull Racing e Renault, ponendo fine ad una telenovela che durava ormai da troppo tempo.

Anche nel 2016 la nuova creatura di Adrian Newey, affidata ai piedi e alle gesta di Daniel Ricciardo e Daniil Kvyat, sarà spinta dalla power-unit transalpina, anche se con molta probabilità la testata non sarà marchiata Renault Sport F1. Il via liberà sarebbe arrivato dallo stesso presidente del gruppo Renault Carlos Ghosn che proprio lo scorso settembre, durante il Salone di Francorforte, ne aveva sancito la fine della collaborazione.

C’è da credere che in questa occasione la Renault abbia voluto tutelarsi maggiormente con un contratto blindato (oltre che molto vantaggioso sul lato economico) nei confronti di future dichiarazioni e critiche da parte degli uomini di Horner che, in questa stagione e dopo anni di successi, non hanno certamente risparmiato.

Una soluzione inevitabile, soprattutto tutto aver trovato le porte sia a Maranello che Brackley sbarrate. L’annuncio dovrebbe arrivare questo fine settimana ad Abu Dhabi in occasione del Gran Premio che farà calare il sipario sulla stagione marchiata Mercedes

SCUDERIA TORO ROSSO
Il braccio di ferro tra Red Bull Racing e Renault ha visto come spettatori gli uomini della Toro Rosso, anche loro condizionati nei risultati in pista dalla PU Renault. Ad un gran premio dalla fine resta aperta la lotta con la Lotus-Mercedes per il sesto posto nel Costruttori, anche se il distacco di 9 punti rende l’impresa ardua, nonostante due “giovani tori” come Verstappen e Sainz jr.

Proprio i due figli d’arte potrebbero essere entrati nella trattative che ha riportato i propulsori Ferrari (versione 2015) a Faenza. Un ritorno al passato per la STR che per sette stagioni – dal 2007 al 2013 –  aveva ospitato il cuore pulsante di Maranello, anche se la prima monoposto ad avere un propulsore-clienti Ferrari è marchiata Minardi M191, affidata a Pierluigi Martini, Gianni Morbidelli e Roberto Moreno.

In casa Ferrari il contratto di Kimi Raikkonen è stato rinnovato ancora per una stagione, al fianco di Sebastian Vettel, e proprio Verstappen o Sainz Jr. potrebbero essere i predestinati a raccoglitore il testimone del finlandese a partire dalla stagione 2017

RENAULT
Ad Abu Dhabi è attesa anche l’ufficializzazione dell’acquisizione, da parte di Renault, del team Lotus. Per il costruttore transalpino sarebbe un ritorno ad Enstone, dopo aver venduto le sue strutture proprio alla scuderia di Gérard Lopez a fine 2011. La Renault prepara il ritorno nel Mondiale di F1 come Costruttore, oltre che fornitore di motori. Resta da capire se, già dalla prossima stagione, il team si presenterà in pista col nome Renault oppure avrà un anno di transazione come Lotus-Renault

 

Minardi.it incontra Gaston Mazzacane

Ha difeso i colori del Minardi Team F1 nella stagione 2000 al volante della M02-Fondmetal in coppia con Mark Genè. Un legame con la famiglia Minardi che dura ancora oggi. Un ottavo posto durante il Gran Premio d’Europa come miglior risultato, anche se resta impresso nella memoria dei tifosi il bel duello con la McLaren di Mika Hakkinen ad Indianapolis mentre occupava la terza posizione.

Torniamo indietro al 2000, anno del tuo debutto in Formula 1 col Team Minardi.  Quando c’è stato il primo contatto con Gian Carlo Minardi?
Il primo contatto con la Minardi è avvenuto nel 1988, a fine della mia stagione in F3000. Insieme a Eduardo Ramirez e Jacques Kremer sono stato convocato da Gian Carlo Minardi per poter diventare, nel 1999, terzo pilota del team, oltre a competere nel campionato europeo prototipi con una Ferrari del team Lavaggi

Cosa ti ha fatto scegliere il team di Faenza per il tuo debutto?
Grazie agli ottimi rapporti di affari diGian Carlo Minardi con l’Argentina ho avuto la possibilità di correre col suo team.

La F1 è il sogno di ogni ragazzo che si affaccia al motor sport. Cosa ti ha colpito di più del mondo della Formula 1?
La Formula 1 è la massima espressione del motor sport per ogni pilota. Ti senti come una stella. E’ meraviglioso.

Qual è stato il momento più bello della tua avventura in Minardi
Senza alcun dubbio quando ero terzo, durante il gran premio d’Indianapolis, davanti alla McLaren di Hakkinen con la possibilità di segnare un risultato incredibile per il team.

…. il più difficile?
Il passaggio alla Prost Gp. Ha condizionato in modo negativo la mia permanenza in F1. Non avrei mai dovuto lasciare la Minardi a fine 2000.

Con Gian Carlo e Giovanni Minardi è rimasta ancora oggi una forte amicizia. Hai qualche aneddoto da raccontarci?
In quell’anno abitavo nella stessa palazzina di Gian Carlo e Giovanni. Gian Carlo era il mio secondo padre e Giovanni come un fratello. Ogni mattina Gian Carlo passava a svegliarmi, accompagnato dal suo cane, per controllare se avevo dormito nel mio appartamento. Siamo legati da una forte amicizia che perdura ancora oggi

Quali sono ora i tuo impegni?
Dopo la F1 ho corso in Champ Car, Formula Truck e nel campionato FIA GT con una Ferrari 550 GT1 del Team ACA Argentina. Ora sono impegnato nel campionato turismo Carratera, più importante in Argentina

Il tuo sogno nel cassetto e i prossimi obiettivi?
Il mio sogno è di continuare a correre con la stessa voglia e motivazione di quando ho iniziato a 5 anni, e di raggiungere ottimi risultati in Argentina al volante della Chevrolet. Inoltre sono  vice-presidente dell’ istituto ACTT e CEO dell’Autodromo Mouras de La Plata, dove lavoro assiduamente per far crescere l’automobilismo argentino

Cosa pensi della F1 odierna?
In F1 oggi c’è tantissima tecnologia, ma il dominio Mercedes e il poco “sound” della power-unit porta ad un allontanamento dei fans. Il calendario è certamente molto bello, poiché si continua a correre nei tracciati che hanno fatto la storia di questo sport, a cui hanno affiancato posti nuovi e scenografici. Il format delle qualifiche mi piace, così come la diversità dei pneumatici, che rende i gp strategici. Continuo a seguire la Formula 1 poiché mi appassiona.

F1 – Gp Brasile: PAGELLE

Insieme a Gian Carlo Minardi, diamo i voti al Gran Premio del Brasile, anche se non è facile fare le valutazioni in una gara così piatta.

Nico Rosberg – 8,5 pole position e vittoria. Inspiegabile questo suo risveglio. E’ uscito incredibilmente dal letargo, proprio quando il compagno ha vinto il mondiale. Seconda gara impeccabile. Mi viene quasi da pensare che all’interno della Mercedes, per quanto dicano, ci siano sempre state delle gerarchie. Diversamente dovrà farsi un esame di coscienza. Ha tenuto testa ad un Hamilton determinato a vincere, che ha segnato anche il giro più veloce della gara.

Max Verstappen – 8 ci ha fatto vedere tre sorpassi d’altri tempi. Ha tirato come un matto nonostante una macchina non al top, che regala molto agli avversari. Sono sei gare che va punti consecutivamente. Un risultato fantastico per un rookie

Sebastian Vettel – 8 ha tirato fuori il meglio dalla sua Ferrari con una gara fantastica, lasciando Raikkonen ad oltre 30”. E’ evidente che ci sta mettendo molto del suo. E’ in un momento favorevole, sia come morale che come prestazione in pista

Lewis Hamilton – 7 non mi è piaciuto il suo comportamento a fine gara. Certi atteggiamenti da “bimbo viziato” non li appoggio. Per tutta la gara ha comunque provato a prendere il compagno e a vincere la gara, segnando anche il giro più veloce.

Hulkenberg, Bottas, Grosjean – 7 ottima gara per tutti tre. Hanno ottimizzato le prestazioni. Hulkenberg è riuscito a tenere testa a Bottas, che si conferma al quarto posto nel mondiale nonostante un solo punto di vantaggio sul connazionale della Ferrari. Grosjean ha lottano portando a casa punti importanti nella lotta per il sesto posto contro la Toro Rosso, nonostante una Lotus con pochi svilupi.

Daniil Kvyat – 6,5 ancora una volta ha lottato con il compagno mettendolo in difficoltà. Insieme a Verstappen e Sainz sono i giovani più promettenti

Kimi Raikkonen – 6 solamente perché è arrivato a pieni punti. Faccio fatica a dargli di più

F1 – Gp Brasile: IL PUNTO

Incredibilmente Nico Rosberg si è svegliato. Da due gran premi a questa parte non ha commesso il minimo errore riuscendo a tenere testa ad un Lewis Hamilton determinato a continuare a vincere, nonostante la conquista del Titolo Mondiale. Ancora una volta è stata una lotta totalmente in famiglia, tra Nico e Lewis. Vettel ha provato a tenere il ritmo delle Mercedes chiudendo comunque la corsa a 14” di distacco.

E’ veramente disarmante la supremazia Mercedes. Che sia un fatto tecnico lo si capisce dalle caratteristiche della pista. Tracciato corto, posizionato in altura e con poche frenate per ricaricare il kers. Nonostante questo hanno sbaragliato la concorrenza. Lo vediamo dalla classifica, con solamente quattro vetture a piani giri. Riescono a gestire la PU al meglio, sfruttando al massimo ogni componente anche nei confronti dei loro clienti. Il raffronto dei giri veloci è un ulteriore campanello d’allarme. Lewis Hamilton con le Medium fissa il miglior giro della gara in 1.14.832, Vettel con le Soft si ferma a 1.15.614 (1.15.046 con le Medium). Non sarà facile per la concorrenza metterci una pezza in vista della prossima stagione.

Bravo certamente Sebastian Vettel che ha cercato di tenere il loro passo, esaltando la sua Ferrari, lasciando Raikkonen ad oltre 30”. Coi suoi 13 podi, il tedesco, sta concludendo la sua migliore stagione in assoluto. Con il successo Rosberg è matematicamente il vice-campione, mentre resta aperta la lotta per il quarto posto tra i finlandesi di casa Williams e Ferrari, con Bottas avanti di un punto su Kimi. Col nono posto di Grosjean la Lotus guadagna un punto sulla Toro Rosso, decima con Max Verstappen autore ancora una volta di una gara esemplare. Ci ha regalato emozioni di altri tempi portando a termine ottimi sorpassi. Peccato per Sainz, tradito ancora una volta da un problema tecnico.

 

#ARuotaLibera – Gp Brasile

La Formula 1 sbarca in Brasile, dove il 5 aprile 1985, 30 or sono, iniziava l’avventura del Minardi Team. Gian Carlo Minardi, nella sua rubrica “A Ruota Libera” in collaborazione con SkySportHD ci presenta il penultimo appuntamento del mondiale

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L’ACI Team Italia pronto a crescere

L’Adria International Raceway ha fatto da sfondo al Supercorso Federale ACI Sport settore Velocità, giunto quest’anno alla 12esima edizione, consueto appuntamento annuale di perfezionamento che ha premiato alcuni giovani piloti, provenienti dall’Italian Championship F.4 powered by Abarth e dal settore Karting.

I piloti selezionati al termine della stagione 2015 e invitati a sostenere il Supercorso sono stati Diego Bertonelli, e Riccardo Ponzio dalla F.4, mentre Lorenzo Colombo, Aldo Festante, Davide Lombardo e Leonardo Lorandi, usciti dal settore karting. Al termine delle quattro lunghe giornate di intenso apprendimento sia in aula che in pista e dopo un’attenta valutazione sono risultati i migliori per il settore Karting Lorenzo Colombo, 15 anni, di Legnano, mentre tra i piloti provenienti dalla Formula 4 si è rivelato Diego Bertonelli, 17 anni, di Forte dei Marmi.

Non poteva mancare Gian Carlo Minardi, in qualità di Supervisore del Supercorso Federale che ha voluto così commentare “Devo fare i complimenti a tutti i ragazzi selezionati. E’ stato veramente difficile scegliere, alla fine delle quattro giornate, un vincitore soprattutto tra i quattro kartisti. I punteggi erano tutti ravvicinati a dimostrazione che hanno seguito e appreso molto bene le indicazioni e gli insegnamenti dei tutor e degli istruttori. Anche Bertonelli e Ponzio, che conoscevano già la pista e la macchina, sono stati in grado di migliorare notevolmente rispetto alle prestazioni ottenute nel week-end di gara poco più di un mese fa. Si è trattato per i due di un’eccellente occasione di apprendistato che potrebbe portarli ad importanti risultati per l’anno prossimo Con piacere abbiamo appreso che altre Federazioni stanno esportando il nostro progetto e modo di lavorare coi ragazzi

Entro fine anno potrebbero essere consegnate delle borse di studio, in modo da allargare il progetto dell’ACI Team Italia che oggi vede in Ghiotto e Marciello i suoi rappresentanti “Il Direttore Generale di Aci Sport Marco Ferrari ha promesso di voler mettere a disposizione dei vincitori del Supercorso delle borse di studio  per agevolare il salto dal kart alla Formula 4 Italia” conclude il manager faentino