[Breaking News] Riprogrammazione Historic Minardi Day

Cari Amici,

abbiamo lavorato sodo per poter realizzare quest’anno un’edizione dell’Historic Minardi Day che sia ancora più appassionante e coinvolgente in ogni suo dettaglio. La macchina organizzativa del Minardi Day, seppur in smart working per seguire al meglio le indicazioni del Decreto Governativo relativo al Coronavirus, è pronta. Ciononostante è nostro dovere considerare l’emergenza COVID-19 con la massima serietà possibile.

In tal senso abbiamo deciso di individuare nuove date per il Minardi Day, che possano dare a Voi e a noi tutti la serenità di poter realizzare un evento nelle condizioni di massima sicurezza, allegria, passione e condivisione.

La riprogrammazione delle nuove date sarà effettuata e comunicata al più presto e, statene certi, proporrà una soluzione efficace e ottimale per lo svolgimento dell’Historic Minardi Day 2020.

Avremo quindi anche quest’anno tre giorni da sogno presso l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, dove potremo e dovremo festeggiare la ripartenza delle attività e il rilancio del nostro Paese.

#IoRestoaCasa

F1 | Gp Australia, MINARDI “Giovedì, la prima sfida”

Ci siamo, tra polemiche e incognite tutti i team sono arrivati in Australia, teatro del primo appuntamento di una stagione lunga e impegnativa, anche se con l’incognita “COVID 19”.

Nonostante l’Albert Park Hotel, adiacente alla pista, sia stato chiuso e il personale messo in quarantena dopo aver registrato il suo primo caso positivo al Covid-19, il weekend di gara resta confermato anche se il Premier dello stato di Victoria ammette che tutto potrebbe cambiare all’improvviso.

Team e piloti sono arrivato a Melbourne con solamente sei giorni di test sulle spalle, non sufficienti a delineare le forze in campo, ma abbastanza per alimentare diverse polemiche.

Giovedì, si correrà la prima gara dell’anno, con la Federazione chiamata alla prima, e più complessa e approfondita, verifica per accertare la regolarità di tutte le vetture. Eventuali contestazioni potrebbero partire da qui.

Sotto la lente di ingrandimento ci sono i Campioni del Mondo della Mercedes, con la Red Bull che avrebbe chiesto un chiarimento regolamentare sulla presa del bracket posteriore che la FIA l’anno scorso aveva ritenuto legale, ma anche la Racing Point, il “clone” della Mercedes 2019 riuscito molto bene che ha stupito a Barcellona.

Le verifiche tecniche saranno anche il banco di prova per sapere se è stata messa la parola fine sull’accordo segreto tra la Federazione e la Ferrari, che non è piaciuto ai sette team non motorizzati Ferrari con Marko, consulente Red Bull, che ha usato parole dure nei confronti della FIA.

Polemiche a parte, Melbourne sarà l’occasione per fare un po’ di ordine e capire le reali forza in campo. A Barcellona abbiamo assistito ad un compattamente molto interessante con tutte le vetture racchiuse in una forbice di appena 1’5”. Se così fosse, ci aspetta una bella sfida. La Mercedes resta la squadra da battere, anche se con l’incognita affidabilità. Vedremo quale sarà la posizione della RP20 di Perez e Stroll.

Ci aspetta un fine settimana ricco di incertezze, compreso sul fronte meteo con qualche precipitazione attesa per venerdì, ma una domenica soleggiata. L’unica certezza sono le gomme, le medesime della passata stagione coi team che hanno confermato praticamente la strategia 2019. Ferrari e Red Bull hanno optato per 9 set di C4 Soft, come nella passata stagione, con la Mercedes che ne avrà a disposizione 10, una in più rispetto a 2019.

E’ una pista di trazione e frenata con poco grip essendo un asfalta prettamente stradale in cui è facile l’ingresso della safety-car.

Insomma, ci sono tutte le premesse per vivere un fine settimana divertente e ricco di spunti. Le qualifiche a partire dalle ore 7.00 e il Gran Premio alle 6.10 (ora italiana con diretta Sky Sport F1 HD)

Gian Carlo Minardi

Caos F1, MINARDI “7 team all’attacco, ma parla solamente il consulente Red Bull”

A destabilizzare l’ambiente della Formula 1 non c’è solamente la crisi dettata dal Covid-19. A meno di una settimana dal gran premio d’Australia non c’è ancora la certezza del suo corretto svolgimento, anche se lo start è orma praticamente sicuro. Nel frattempo è arrivata la decisione degli organizzatori del Bahrain: il GP si farà, ma a porte chiuse.

Nei giorni scorsi, però, ad alzare la voce sono stati sette team non motorizzati Ferrari – Mercedes, McLaren, Red Bull, Alpha Tauri, Renault, Force India e Williams – che con un comunicato congiunto hanno chiesto alla Federazione maggiore chiarezza sull’accordo raggiunto dalla FIA con la Ferrari in merito alla questione power-unit.

In base agli articoli 4 (ii) e 4 (vi) delle regole disciplinari e giudiziarie la FIA ha deciso di stipulare un accordo con la Ferrari per chiudere questo procedimento (non essendo riusciti a dimostrare un’eventuale irregolarità) garantendone la riservatezza. Ad alzare i toni ci aveva pensato Helmut Marko, braccio destro di Dietrich Mateschitz in Red Bul usando parole pesanti nei confronti della Federazione.

“Sono perplesso, perché tutti i team e motoristi non legati alla Ferrari sono rimasti in silenzio appoggiandosi solamente ad un comunicato congiunto in cui chiedevano maggiore chiarezza alla FIA. Solamente Marko ha alzato la voce usando parole molto forti nei confronti della Federazione la quale ha dichiarato di prendere tutte le misure necessarie per proteggere lo sport e il suo ruolo e la sua reputazione come regolatore del Campionato del Mondo di Formula 1. Essendo solamente un consulente, Marko non è perseguibile dal punto di vista sportivo,” sottolinea Gian Carlo Minardi, interpellato ai microfoni di Minardi.it

“Mi sembra un teatrino costruito. Non dimentichiamoci che siamo nel pieno del rinnovo del Concorde Agreement, periodo storicamente ricco di diatribe in cui tutti i team cercano di ottenere il massimo e l’attuale spartizione economica non trova l’approvazione di Mercedes.”

“Intanto il Consiglio Mondiale ha appoggiato l’operato di Jean Todt in merito all’accordo segreto raggiunto con la Ferrari (la quale avrebbe aperti i segreti di tutti i punti grigi del regolamento), ammonendo i sette team,” conclude Minardi.

Sarà stata messa veramente la parola fine?

F1 | Test, L’analisi di Gian Carlo MINARDI. Red Bull spaventa

 

Al Montmelò si sono spenti i riflettori sulla seconda sessione di test collettivi e fare un’analisi non è certamente facile, anche se bisogna partire da due punti fissi:

– Siamo alla conclusione di un ciclo tecnico e sul fronte dell’evoluzione queste macchine hanno raggiunto il limite;
– Le gomme sono le medesime della passata stagione.

I miglioramenti in termini cronometrici, nell’ordine di qualche decimo rispetto a dodici mesi fa, sono perfettamente in linea poichè è molto più facile guadagnare mezzo secondo (se non un secondo) tra una stagione e l’altra con l’inserimento di una nuova mescola. Lavorando solamente sull’aerodinamica e sul motore, sono necessari due-tre anni di sviluppo per raggiungere il medesimo obiettivo.

A saltare all’occhio è il distacco di appena un secondo e mezzo tra i primo e l’ultimo (1’16”196 per Bottas e 1’17”803 di Albon). Onestamente un divario poco realistico e questo ci deve far pensare, ma a Melbourne scopriremo le reali forze in campo.

A far paura è la Red Bull. Ho l’impressione che tra i top team, siano loro ad aver effettuato lo step evolutivo maggiore in termini di telaio e motore e che si siano nascosti. Nell’ultimo tentativo di venerdì Verstappen ha palesemente alzato il piede nel T3 e il suo miglior crono di 1’16”269 (a 71 millesimi da Bottas) poteva essere decisamente più basso.

Indecifrabile la Mercedes. Resta la vettura di riferimento. Anche loro si sono coperti. Così come i team satelliti, hanno accusato diversi problemi inaspettati di affidabilità, ma potrebbero aver volutamente portato al limite i pezzi per testarne la resistenza.

In crescita la Ferrari, rispetto ai primi tre giorni di test, con diverse prove sulle gomme anche se non si sentono pronti a lottare per la vittoria nella prima parte di stagione.

Gian Carlo Minardi

Foto © Copyright: Moy / XPB Image

F1 | GIAN CARLO MINARDI “CLONI SNATURANO LA FORMULA 1. FERRARI E RED BULL POTREBBERO DOVER LOTTARE CON LA RP20”

La sorpresa dei primi tre giorni di test al Montmelò è stata, insieme al Dual Axis Steering targato Mercedes, certamente la Racing Point. Sia Stroll che Perez hanno segnato riscontri cronometrici incredibili piazzandosi nell’ultima sessione alle spalle dei due piloti Mercedes.

Fin dalle prime immagini è saltata all’occhio l’incredibile somiglianza con la Mercedes campione del mondo. C’è la forte sensazione che il team di Lawrence Stroll, oltre a montare la power unit e il cambio di Brixworth e ad utilizzare la galleria del vento di Brackley, abbia preso anche molte altre soluzioni aerodinamiche già presenti sulla W10, come ad esempio il muso.

“I cloni sono un problema per la Formula 1 poiché snaturano il concetto di costruttore. Ferrari e Red Bull avevano già aperto la strada rispettivamente con la forte “collaborazione” con Haas, soprannominato Ferrarina, e Toro Rosso, ma nel caso specifico la Mercedes ha fatto un passo decisamente in avanti consegnando nelle mani della Racing Point la vettura campione del mondo” commenta Gian Carlo Minardi.

“I tempi di Perez e Stroll confermano tutta la bontà del progetto della W10, oltre ad un potenziale ancora inespresso. Se i riscontri cronometrici saranno confermati a Melbourne, Ferrari e Red Bull ne pagheranno le conseguenze. Dei veri costruttori potrebbero trovarsi a dover lottare contro un clone, o vettura cliente come si vuol chiamare” prosegue il manager faentino.

“E’ una strada assolutamente non da percorrere. Il passo da costruttori ad assemblatore è molto breve” conclude Minardi

Mercoledì 26 febbraio i team di Formula 1 torneranno a Barcellona per gli ultimi tre giorni di test prima di partire per l’Australia che ospiterà il primo gran premio della stagione 2020 (15 marzo)

MINARDI “DAS, SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE. VI SPIEGO IL PERCHÉ”

La stagione 2020 di Formula 1 è partita ufficialmente coi primi tre giorni di test al Montmelò. Anche se è certamente difficile intuire le forze in campo, le sorprese e i colpi di scena non sono certamente mancati.

In particolare le tre giornate hanno messo in evidenza due aspetti, uno positivo e spettacolare – il Dual Axis Steering targato Mercedes – e uno negativo dettato dai cloni che però voglio affrontare successivamente.

Nonostante siamo alla fine di un ciclo – dal 2021 i regolamenti tecnici saranno stravolti – la Mercedes è stata in grado di stupire tutti portando una novità mai vista nel Motorsport, l’innovativo sistema di sterzo battezzato DAS, già presente su alcune vetture di serie di alta gamma. Diversamente da quanto eravamo abituati, una tecnologia dell’auto di serie passa al Motorsport, e non viceversa Questo ci fa capire quanto sia avanti tecnologicamente parlando la Mercedes e, mi spiace, che la BMW, abbia deciso di non entrare nel Circus poiché avrebbe le competenze per contrarne lo strapotere.

Sono convinto che il DAS sia uno specchietto per le allodole. Tutto il mondo è concentrato a guardare il movimento del volante e le ruote anteriori, ma resto convinto che sia la chiave di volta per innescare qualcosa di più importante, come le ruote sterzanti posteriori. Ma c’è di più: la Mercedes non sarebbe l’unica ad aver lavorato in questo senso a partire dalla passata stagione, poiché ci sarebbe anche la Red Bull.

Parliamo di un progetto che richiede uno sviluppo di circa 7-8 mesi, portato avanti in parallelo con la FIA che lo ha già dichiarato legale, ma al tempo stesso lo bandisce a partire dal 2021. Ancora una volta la Federazione Internazionale ha dimostrato tutti i suoi limiti nella gestione e approvazione dei regolamenti. Un comportamento che mette in seria discussione la credibilità della Formula 1. Non voglio credere che ci si appigli al discorso sicurezza. Diversamente in F1 tutto diventa pericoloso.

Per adesso mi fermo qui, ma nei prossimi giorni vi parlerò della questioni “cloni”

Gian Carlo Minardi

Foto © Copyright: Batchelor / XPB Images

F1 | Calendario con 25 Gran Premi. MINARDI “Aumento di costo consistente”

Come sappiamo il prossimo 15 marzo, da Melbourne, scatterà la nuova stagione di Formula 1, la più lunga della storia coi suoi 22 appuntamenti (Gp della Cina permettendo) in calendario il cui sipario calerà il 29 novembre.

La volontà di Liberty Media sarebbe quella di ampliare ulteriormente il calendario gare arrivando 25 Gran Premi e, in una recente intervista, il presidente della FIA Jean Todt si è detto favorevole ad un’operazione di questo genere sottolineando che chi lavora in Formula 1 è un privilegiato.

“E’ il problema della coperta troppo corta” commenta Gian Carlo Minardi, interpellato da www.minardi.it “In ottica di riduzione dei costi con l’inserimento del budgets cap è demenziale voler aumentare il numero dei GP, ma dall’altra parte il Circus non sa più dove prendere nuovi soldi.

Oggi i team movimentano dalle 70 alle 80 persone per ciascuna trasferta e, rispetto alla passata stagione con 21 appuntamenti, non ci sarà una riorganizzazione, necessaria invece con un eventuale passaggio a 25 GP stagionali.

In tal caso certamente i team saranno chiamati ad un aumento del personale, per garantire il corretto turnover” commenta il manager faentino che conclude

“Il personale ha diritto alle ferie e ai giorni di riposo e non è un argomento da sottovalutare, che comporterebbe sicuramente un aggravio di costi”

F1 | Gian Carlo MINARDI “Anno di transizione, ma mercato interessante per le seconde guide”

Imola -MINARDI DAY SABATO MATTINA MINARDI GIANCARLO

Coi rinnovi a lungo termine di Leclerc (fino al 2024) e di Verstappen (fino al 2023), Ferrari e Red Bull hanno iniziato a programmare il loro futuro, con Mercedes ed Hamilton pronti a proseguire la proficua collaborazione.

La stagione ormai alle porte, la più lunga di sempre con 22 gran premi, si presenta come un campionato di transizione in attesa del grande cambiamento programmato per il 2021 che ci consegnerà vetture molto differenti, sia sul fronte aerodinamico che tecnico con l’ingresso dei cerchi da 18’ che porteranno ad un disegno nuovo delle sospensioni, ma non solo.

A tenere banco quest’anno sarà così il mercato delle seconde guide con contratti in scadenza in tutti i team, con molti giovani pronti a mettersi in mostra. Già lo scorso novembre, dopo una stagione difficile con la Williams, George Russell ha dato un segnale importante del suo potenziale durante i test. Non dobbiamo dimenticare che il contratto di Vettel con al Ferrari scadrà a fine 2020, così come quello di Ricciardo con Renault.

“Sarà una stagione molto interessante in cui bisognerà fare attenzione alla Red Bull, soprattutto se la Honda sarà in grado di mettere in campo un altro importante step evolutivo. Sarà un ostacolo duro sia per Ferrari che Mercedes” commenta Gian Carlo Minardi ai microfono Minardi.it

“Ci aspetta un mondiale di transizione, in attesa del grande cambiamento del 2021, che arriverà in concomitanza del budget cap. Ho già avuto modo di esprimere il mio dissenso su questa tempistica poiché, così facendo, si sfalseranno le forze in campo. Quest’anno Mercedes, Ferrari e Red Bull avranno la forza economica per lavorare già in ottica 2021 aprendo così il nuovo ciclo con un vantaggio enorme sui team di seconda fascia” prosegue il manager faentino.

“Il budget cap andava inserito già quest’anno. Trovo altrettanto assurdo che la voce relativa lo stipendio dei piloti, che stanno raggiungendo cifre astronomiche, siano escluse dal tetto di spesa”

“Coi rinnovi di Leclerc e Verstappen, anche Hamilton proseguirà il rapporto con Mercedes puntando ad eguagliare i record di Schumacher, ma sono convinto che anche lui sogni di indossare il rosso Ferrari, così come a Maranello sognano di averlo in squadra” conclude Minardi

19 Dicembre 1979 – 2019: 40 anni di Minardi Team

1980 – GM77, Presentazione del Minardi Team

Mercoledì 19 dicembre di quarant’anni fa l’attività sportiva di Gian Carlo Minardi cambiò stile e registro. Fino a quel momento le vetture gestite dal manager faentino correvano sotto “vesti” esterne:  prima Società del Passatore, poi Scuderia Everest.

“Il 19 dicembre 1979 nacque ufficialmente il Minardi Team, grazie anche ad Angelo Gallignani Presidente della Scuderia Everest e nel 1980 debuttammo in pista con la nostra prima macchina di Formula 2, la GM75 progettata da Caliri e Marmiroli, affidata a Miguel Angel Guerra, il primo pilota a correre sotto le vesti del Minardi Team” ricorda Gian Carlo Minardi.

Nonostante le difficoltà iniziali, l’argentino conquistò un buon 9° posto alla fine del Campionato Europeo. L’anno successivo, invece il talent scout Minardi, mette sotto contratto un certo Michele Alboreto che al volante della Minardi-Fly M281 conquista il podio col terzo posto a Pergusa  e la brillante vittoria nella gara di Misano nel pieno del torrido agosto della Riviera….  ma questa è un’altra storia.

Gian Carlo Minardi e Domenico Sangiorgi

Contestualmente al Minardi Team, fa il suo esordio anche lo scudo – il trapezio blu col leone e bandiera italiana e lettere gialle –  che ha accompagnato Gian Carlo Minardi e il Minardi Team in tutto il suo cammino culminato con 21 anni di Formula 1 e 340 Gran Premi, numeri che ancora oggi consacrano la scuderia faentina nella top ten tra i team che hanno corso più gran premi nella storia della F1 che il prossimo anno spegnerà 70 candeline.

“In quel momento siamo diventati costruttori, certificati CSAI e FIA, crescendo anno dopo anno fino a diventare troppo grandi per il Campionato di F2, ma troppo piccoli per la Formula 1. Negli anni ’80 la F1 era il sogno di tutti ed all’apice della notorietà e così presi la decisione di lanciarmi in questa sfida costruendo nel 1984 il primo prototipo di monoposto di F1, debuttando poi l’anno successivo in Brasile con Pierluigi Martini. Il tutto supportato da un gruppo di imprenditore emiliani – romagnoli che mi hanno dato fiducia” prosegue il manager faentino.

Da Sinistra: Ing. Giacomo Caliri, Bruno Corradi (Pilota), Gian Carlo Minardi, Ing. Luigi Marmiroli, Tonino Bertoni (capo meccanico)

“Con grande orgoglio e soddisfazione in tutti quegli anni abbiamo costruito le nostre monoposto e per questo, ancora oggi, non vedo positivamente la possibilità di avere una griglia di F1 composta da assemblatori e/o cloni”

“Mi fa piacere che, quarant’anni dopo, il nome Minardi sia ancora vivo nella memoria degli appassionati come ci dimostrano da quattro anni a questa parte durante l’Historic Minardi Day. Augurandovi Buone Feste, vi aspetto da venerdì 24 a domenica 26 aprile sempre all’Autodromo di Imola per l’edizione numero cinque”

1979 – Preparazione GM75 per la galleria del vento

F1 | Gian Carlo MINARDI “Sainz si conferma top driver. 2020 anno cruciale”

Col decimo posto conquistato ad Abu Dhabi, Carlos Sainz ha messo a segno la sua stagione migliore in Formula 1 iniziata nel 2015 coi colori della Toro Rosso, correndo gli ultimi quattro gran premio della stagione 2017 coi colori Renault, così come l’intera stagione successiva.

Con 96 punti all’attivo, il podio conquistato in Brasile nel penultimo appuntamento del mondiale e tredici arrivi a punti, il pilota spagnolo della McLaren si è aggiudicato il sesto posto nella classifica piloti, alle spalle di Sebastian Vettel e subito davanti a Pierre Gasly che per oltre metà stagione ha avuto tra le mani una Red Bull, prima di cedere il volante ad Albon a partire da Spa-Francorchamps, “regalando” alla Toro Rosso il secondo posto ad Interlagos.

Un ruolino importante quello del 26enne di Madrid che insieme al 20enne e debuttante Lando Norris ha portato la McLaren-Renault al quarto posto tra i costruttori, subito alle spalle di Mercedes, Ferrari e Red Bull, conquistando i quinti posti dei Gran Premi di Germania, Ungheria e Giappone come miglior risultato prima dell’incredibile terzo posto di Interlagos, e i sesti posti a Monaco, Francia, Inghilterra e Russia.

“Il valore tecnico di Sainz Jr non lo scopriamo solamente ora. E’ un pilota che mi è sempre piaciuto e il sesto posto nella classifica piloti ne è una conferma. Parliamo di un pilota molto veloce, corretto e modesto. E’ un top driver e la prossima stagione potrà essere al centro del mercato piloti se la McLaren non si sbrigherà a rinnovarlo” commenta Gian Carlo Minardi.

Il 2020 sarà un anno cruciale per il mercato piloti, poiché tra i top driver solamente Leclerc ha un contratto già firmato oltre quella data” prosegue il manager faentino. “Abbiamo assistito ad un bel campionato che ci ha regalato diversi spunti positivi per il futuro con l’accesa sfida tra Verstappen e Leclerc. Mi è piaciuto molto Norris che nella sua stagione di esordio ha contribuito alla rinascita della McLaren con undici risultati positivi, così come Albon e Gasly che col secondo posto in Brasile ha dato un segnale molto forte.” conclude Minardi.

In nove appuntamenti corsi con la Red Bull, il rookie anglo-thailandese ha “pagato” un gap di soli undici punti dall’olandese vintore del Gran Premio del Brasile, con all’attivo un quarto posto, quattro quinti posti tre sesti posti e solamente un arrivo fuori dalla zona punti, ad Interlagos.

F1 | Gp Abu Dhabi, IL PUNTO di Gian Carlo MINARDI “Strategia inspiegabile di Ferrari. Urge un pit-stop riflessivo”

La Mercedes ha concluso l’ennesima stagione trionfale con una prestazione disarmante in cui ha dimostrato tutta la sua forza con il successo di Lewis Hamilton, ma soprattutto il recupero di Bottas che scattato dall’ultima posizione ha tagliato il traguardo ai piedi del podio alle spalle di Leclerc, in quarta posizione.

Leclerc conquista il decimo podio della stagione, ma paga un distacco di 43” dal britannico che salgono a 64” per Sebastian Vettel. Cifre pesanti avvalorate dal fatto che al 27esimo giro il muretto Ferrari ha chiesto ai suoi piloti di risparmiare benzina arrivando a girare costantemente sull’ 1’43” giocando poi su una strategia con un pit stop in più pagando comunque un gap di 1” rispetto al miglior giro di Hamilton.
Sinceramente non ho capito la strategia adottata dalla Ferrari, in particolare con Leclerc che, dopo il capolavoro in qualifica con le gomme medie, si è fermato al 12° passaggio in contemporanea a Vettel che era partito col le soft. A Maranello dovranno fare un pit-stop riflessivo per mettere a fuoco tutti i correttivi in vista del 2020 che riguardano il telaio, motore, consumi e affidabilità a cui si vanno sommare anche gli errori dei piloti e di strategia.

Come era prevedibile Verstappen si è portato a casa il terzo posto assoluto tra i piloti ai danni di Leclerc. Il risultato del Brasile ha giocato un ruolo cruciale in tal senso. La Red Bull Honda è certamente il binomio che è cresciuto maggiormente in questa stagione e il secondo posto tra i costruttori forse è sfuggito per scelte iniziali, giustificate ma che non hanno sul lato piloti con un Verstappen certamente straordinario.

Da sottolineare anche il bel risultato di Sainz che si piazza al sesto posto tra i piloti confermandosi un top driver.

Ora ci aspetta un lungo, ma breve inverno, poiché al gp di Melbourne ci separano oltre 100 giorni ma il gap dalla Mercedes è veramente enorme.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Abu Dhabi, MINARDI “Gran premio più importante sotto il lato politico. Braccio di ferro Mercedes-Liberty Media”

Siamo arrivati all’ultimo gran premio della stagione. Dopo il caos di Interlagos sarà interessante vedere la reazione in casa Ferrari, che dovrà provare a strappare a Verstappen il terzo posto tra i piloti, anche se al momento il sorpasso mi pare alquanto azzardato.

Si chiude una stagione esaltante, che ha ridato smalto al mondiale. Nonostante ci sia ancora il ballo la sfida tra Renault e Toro Rosso per il quinto posto con la squadra di Tost galvanizzata dal secondo posto conquistato quindici giorni fa con un ottimo Gasly, che ha consegnato al team il secondo posto stagionale, mi aspetto un weekend prettamente politico.

C’è in ballo la firma del nuovo Patto della Concordia e, fonti straniere, parlano di un forte malessere in casa Mercedes. Dopo aver vinto i sei titoli mondiali consecutivi è iniziato il braccio di ferro per la divisione dei proventi tra Liberty Media e Ola Kallenius, presidente di Daimler, che potrebbe arrivare a prendere decisioni importanti come il ritiro della squadra guidata da Toto Wolff.

Ad oggi manca l’unanimità di vedute tra i team sia sugli aspetti sportivi che finanziari, necessaria per l’approvazione del Concorde Agreement. Ad oggi abbiamo forti disuguaglianze tra i vari team che, con l’inserimento del Budget Cap a partire dal 2021, aumenteranno inesorabilmente poiché chi avrà la forza utilizzerà la prossima stagione per fare importantissimi investimenti che gli garantiranno un vantaggio enorme negli anni successi. E’ stato fatto un errore di valutazione poiché si doveva procedere per gradi, inserendo il limite di spesa già nel 2020 e, solo successivamente, il nuovo regolamento tecnico.

Resta il fatto che siamo davanti ad un momento delicato per il futuro della serie che non può permettersi di perdere dei costruttori preziosi poiché non c’è solo la Mercedes a minacciare il ritiro. Mercedes che attualmente è anche fornitore di Power Unit a Racing Point e Williams con un contratto già firmato con la McLaren in ottica 2021.

F1 | Gp Brasile, IL PUNTO di Gian Carlo MINARDI “Sbagliato non sanzione Vettel. Azione scellerata”

Abbiamo assistito ad un gran premio bello, caratterizzato da strategie diversificate tra piloti dello stesso team, in un fine settimana dominato da Verstappen, così come avevo avuto modo di preannunciare.

E’ stata una gara caratterizzata anche da due incredibili errori di due campioni del mondo che insieme hanno vinto dieci titoli mondiali. Due episodi molto differenti tra loro: ancora una volta Leclerc è riuscito ad innervosire Vettel che con un’azione tanto incredibile quanto folle ha rovinato sia la sua gara che quella del compagno, regalando alla Ferrari un’incredibile zero in casella. A Maranello dovranno risolvere un ble problema. Hamilton invece ha rovinato il secondo posto di un bravissimo Albon, negando alla Honda una storica tripletta. I 5” di penalità sono addirittura pochi. Dal canto suo il campione britannico ha chiesto perdono, ma è stato un fine settimana non facile anche per la casa di Stoccarda, orfana in Brasile di Toto Wolff. Hanno accusato sia problema di affidabilità che dal punto di vista sportivo.

Il tutto però è scaturito dall’ingresso della safety car, che non aveva molto senso chiamare poiché la vettura di Bottas era fuori traiettoria e in una posizione non pericolosa. Mi è sembrata una gestione troppo “American Style”.

Complimenti a Gasly, sia per aver portato la Toro Rosso al secondo posto in gara sia per l’ottimo fine settimana. E’ rinato e ha risposto coi fatti alla “bocciatura”. Altrettanto bravo Carlos Sainz, protagonista di una bella rimonta. Risultato storico anche da parte dei due piloti Alfa Romeo Racing che conquistano la quarta e quinta posizione. Sono particolarmente felice per Giovinazzi, che ha gestito molto bene la gara proteggendo le spalle al compagno come hanno evidenziati i tempi.

Gian Carlo Minardi