L’OCCHIO di Gian Carlo Minardi sul panorama italiano
Mortara, Rigon, Valsecchi. Sono solo alcuni dei piloti italiani che in questa stagione hanno fatto suonare con orgoglio e onore l’Inno di Mameli nei più importanti autodromi internazionali. Ma andiamo in ordine cronologico. Neanche sette giorni fa Edoardo Mortara è entrato nella storia dell’automobilismo mettendo il suo secondo sigillo nel Gran Premio di Macao, dopo il successo nello scorsa edizione e la vittoria del titolo in F3 Euro Series.
Ultimo appuntamento stagionale della GP2 Seris sul circuito di Abu Dhabi nell’insegna invece di Davide Valsecchi che ha firmato il gradino più alto del podio di gara-2, prima di mettersi in gran luce al volante della F1 del team HRT nella sessione dedicata ai giovani.
E infine Davide Rigon. Il ventiquattrenne veneto, dopo il successo del 2008 è riuscito a bissare il successo in Superleague Formula portando sul tetto d’Europa il club belga dell’Anderlecht, alla fine di una stagione all’insegna del recupero e della solidità.
In questo finale di stagione i nostri microfoni hanno deciso di raggiungere Gian Carlo Minardi per stilare il quadro generale sul 2010 dei nostri portacolori. Tanti gli argomenti trattati dall’ex costruttore faentino che oltre a fare il punto sul panorama italiano sottolinea l’importanza di dare più spazio ai piloti durante le prove libere del venerdì mattina. “Lo scorso fine settimana Edoardo Mortara ha fatto un qualcosa che difficilmente potrà essere ripetuto. E’ un pilota che è sempre andato molto forte e sinceramente non ho capito bene cosa possa essere successo quando è uscito dala GP2. Nonostante fosse alla sua prima stagione era riuscito a far parlare di se. Con grande umiltà ha fatto un passo indietro andando a vincere la F3 Euro Series. Quello che è sicuramente più importante è la vittoria nel GP di Macao, che richiama tutto il fior fiore dell’automobilismo “minore”. Bisogna fargli un plauso e meriterebbe di essere certamente supportato. Mi auguro che il gruppo Volkswagen gli possa aprire delle possibilità, facendolo crescere come pilota avvicinandolo al professionismo. E’ sicuramente tra i giovani più promettenti che l’automobilismo italiano sta facendo crescere, insieme a Rigon e Valsecchi,” analizza Gian Carlo Minardi
“In questa stagione Rigon è riuscito a vincere per la seconda volta un campionato che si è dimostrato essere molto competitivo e il titolo è il giusto premio per il lavoro che ha saputo fare in questa lunga stagione. Davide è sempre stato un primo attore e direi che merita una chance di prestigio. Ora deve cercare di consacrarsi. Nel mondo dell’automobilismo purtroppo non conta solo il talento e la fortuna, ma anche il fattore economico.
Valsecchi ha mostrato di essere già maturo per la F1. Al di la delle condizioni della pista ha dimostrato, arrivando da una stagione in GP2 e salendo per la prima volta su una monoposto da Formula 1, di essere veramente pronto per il grande salto. Purtroppo i posti sono pochissimi e non è facile mettere insieme dei budgets così importanti. Per questi tre alfieri, che meriterebbero tutti un posto dignitoso nella massima serie, non sarà facile raggiungere questo traguardo.
Le polemiche che ho letto in questi giorni su qualche sito sono inutili, chiamando in causa la Federazione che non farebbe nulla per i piloti. Negli ultimi tre anni abbiamo fatto un grande lavoro. La Federazione ha l’obbligo di appoggiare e inventare dei campionati validi per la formazione dei giovani, ma non può permettersi l’onere di sovvenzionare la stagione di un pilota. Si sta lavorando duramente anche con l’FDA e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Dopo un vuoto di parecchi anni abbiamo la fortuna di avere dei ragazzi validi che come Federazione vogliamo aiutare almeno a livello di consigli, indirizzandoli su quello che potrà essere il loro cammino. I giovani che sono passati dalla Formula Aci CSAI Abarth alla F.3 hanno fatto molto bene. Questo significa che si tratta di un campionato promettente e propedeutico. Anche Calderelli, proveniente dalla F3 Italia, sta facendo molto bene nelle prove in GP2 e a breve proverà la Ferrari F1 dove potrà mostrare il suo talento. In F.3 è il pilota che ha marcato più vittorie in gara-1. Inoltre su circuiti impegnativi si è distinto. Ci sono tantissimi piloti che stanno crescendo e per questo sarebbe molto bene che qualcuno li potesse testare. Sono ansioso di vedere in azione trio Ramos-Richelmi-Caldarelli con la Ferrari a Vallelunga. C’è molta carne al fuoco. Vediamo di cuocerla bene senza farla bruciare” continua Minardi
“Per spezzare una lancia in favore di tutti questi giovani che stanno crescendo mi auguro che i team di F1 decidano di rivedere la gestione delle prove del venerdì mattina. Da diversi anni continuo a sottolineare l’importante di ritornare alle prove libere del venerdì mattina dedicate ai giovani. Proprio da li sono venuti alla ribalta nomi come il campione del mondo Sebastian Vettel e Robert Kubica. A mio modesto parere, ad oggi, questa è l’unica strada che potrà aprire la strada verso il circus ad alcuni piloti. Questa strategia andrebbe a favore non soltanto dei piloti, ma anche alla F1 stessa. Ormai ci sono 3-4 piloti che all’anagrafe contano tante candeline. Poter contare su un vivaio e su dei campioni giovani come Vettel, Rosberg, Hamilton, Alonso ha un vantaggio non indifferente in termini di immagine, prestazione e audience.
Da quello che possiamo leggere sui giornali e ascoltare dai TG sull’economia e sulla crisi finanziaria ci aspetterà un 2011 pieno di incognite. Siccome l’automobilismo è un mondo che vive prettamente sull’economia e sugli investimenti questa situazione non ci aiuta. E’ anche vero che nonostante tutto l’Italia è riuscita ad onorare i campionati dove siamo stati presenti come concorrenti e organizzatori. Questo mi fa sicuramente ben sperare” conclude Gian Carlo Minardi
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