L’aria fresca di Faenza
L’incredibile gran premio di Germania, undicesimo appuntamento del Campionato del Mondo di Formula 1, ci ha regalato certamente la corsa più entusiasmante della stagione con continui ribaltamenti della classifica, grazie alla pioggia unitamente ai numerosi errori dei piloti (tra i quali Hamilton, Leclerc, Bottas e Hulkenberg) e le rotture come per Daniel Ricciardo tradito dalla sua Power Unit Renault che hanno fato entrare in pista la safety-car per la bellezza di quattro, volte oltre a due virtual SC.
Sotto la bandiera a scacchi sono transitate solamente tredici vetture con Max Verstappen che regala alla Red Bull e alla Honda il secondo successo stagionale, davanti a Sebastian Vettel e a Daniil Kvjat con la Toro Rosso.
Cosa hanno in comune tutti questi tre piloti?
Esser passati per Faenza. Se Kvyat e Verstappen hanno firmato il loro esordio in F1 proprio con la Toro Rosso, Sebastian Vettel è arrivato a Faenza con un gran premio alle spalle coi colori BMW-Sauber, chiamato a sostituire in occasione del Gran Premio degli Stati Uniti Robert Kubica, sfortunato protagonista a Montreal di un terribile incidente. Il quattro volte campione del mondo tedesco, però, ha regalato alla Toro Rosso il primo successo, nel 2008 durante il gran premio di Monza fortemente condizionato dalla pioggia.
“Il podio di domenica scorsa deve essere motivo di grande orgoglio per la Toro Rosso e la Red Bull, che li ripaga di tutto il lavoro svolto col suo programma giovani. Ho mandato subito i complimenti a Franz Tost” commenta Gian Carlo Minardi
“Un podio che mi fa particolarmente piacere poiché il lavoro iniziato col marchio Minardi sta proseguendo a pieno ritmo. Mi ricordo quando la griglia di partenza del Gran Premio d’Italia 2003 era composta da quadi il 50% dei partecipanti (9 piloti su venti) erano targati Minardi (Jos Verstappen e Nicolas Kiesa su Minardi, Fernando Alonso e Jarno Trulli con Renault, Giancarlo Fisichella e Zsolt Baumgartner su Jordan, Mark Webber e Justin Wilson con Jaguar e Marc Genè con Williams ndr). Un record oggigiorno difficile da eguagliare e da battere”