F.1 – La voce del web: nuova intervista a Gian Carlo Minardi
In attesa del prossimo gran premio continua il “faccia a faccia” tra Gian Carlo e i tifosi. In questa nuova intervista i ragazzi di internet hanno parlato del nuovo scontro FOTA-FIA, del futuro del nuovo circuito di Imola, della ricetta per continuare ad aumentare lo spettacolo in Formula 1 e sul futuro di Fernando Alonso, passando anche i momenti migliori vissuto dal Minardi Team nei suoi 21 anni di F1.
– Ormai è guerra aperta tra i Costruttori e la F.I.A. Quali sono le tue aspettative sulla riunione di domani?
Domani ci sarà l’importante incontro a Londra tra la FOTA e FIA con la presenza di Bernie Ecclestone,certamente mi piacerebbe essere una mosca per vedere e sentire cosa si diranno. Sul tavolo la posizione ufficiale di Ferrari e Renault, che hanno già dichiarato la loro non partecipazione al Mondiale fin dal 2010 se persisteranno le regole che Max Mosley ha fatto approvare null’ultimo consiglio Mondiale,con il supporto di Toyota, BMW,Red Bull/Toro Rosso.
Premesso che stando al vecchio Concorde Agreement, che ritengo ancora in vigore (non essendone stato firmato uno nuovo scaduto nel 2007), non è stata attuata la procedura in essere che vede coinvolti prima del Consiglio Mondiale, il Gruppo Tecnico di Lavoro (un rappresentante Tecnico per Team) e la Commissione di F.1 (tutti i Team Principal) prima di apportare modifiche al regolamento tecnico o sportivo. Solo per motivi di sicurezza la FIA si riserva di intervenire direttamente senza consultare la Commissione. Non sarà facile trovare una soluzione che dovrà far recedere Mosley su quanto già affermato, ma che con la sua posizione può far morire l’attuale F.1. Bernie sarà determinante nella mediazione, in quanto, essendo il detentore dei diritti commerciali, potrebbe vedere il suo impero crollare. Si trova con dei contratti con televisioni ed organizzatori già sottoscritti senza poter garantire lo spettacolo venduto. Dall’altra parte la FOTA, anche se forte e rappresenta i maggiori costruttori Automobilistici del Mondo, non detiene nessun promotore e nessun accordo con le Televisioni e dovrebbe trovare quindi un nuovo Bernie per trattare un nuovo pacchetto appetibile. Il tempo non è molto e il 2010 è già alle porte. Spero molto nel buon senso, in una Federazione che sia forte, ma che tuteli i suoi affiliati e non come ha fatto nel recente passato affossando i piccoli Team. Mi auguro che si raggiunga un accordo duraturo nell’interesse dello Sport.
– Qual è la tua ricetta per aumentare lo spettacolo in Formula 1?
Non spetta a Gian Carlo Minardi fare le regole. Anche nel passato ero un sostenitore della libertà del regolamento tecnico, ma non di quello sportivo: i motori ad esempio li lascerei liberi, con il solo obbligo del loro utilizzo per 4-5 gare. In questo modo si andrebbero a livellare le forze in campo, oppure ridurre le prove creando un calendario più ricco, avere un numero limitato di pneumatici per tutta la stagione o far fare il cambio gomme a sei persone. Limitando il personale in pista, riesci a ridurre i costi…. Si potrebbero fare tante cose senza andare ad inserire il tetto dei budgets, che credo sia di difficile realizzazione e soprattutto da controllare. Detto tutto questo c’è bisogno di un regolamento stabile con una validità di almeno tre anni. Non si possono cambiare le regole ogni momento e vivere in questa incertezza.
– Quale futuro si prospetta per il circuito di Imola?
Questo è un discorso molto difficile. Dare una risposta a questo tipo di domanda non è certamente cosa facile. Per prima cosa bisogna capire se i cittadini di Imola vogliono e no il circuito: già durante la prima gara del 19 aprile c’erano state delle discussioni sul rumore. Il sindaco comunque sta lavorando per dare stabilità e sarebbe un peccato mortale se il tracciato smettesse di lavorare. Hanno fatto dei lavori molto belli che aspettano solo più gli ultimi ritocchi. Sarà comunque molto difficile riavere la Formula 1, anche se non impossibile.
– Qual’è il momento più bello che ricorda nel periodo in cui era in F1? Qualche aneddoto?
Come ho già detto tante volte, il momento più bello è stato quel lontano 5 aprile del 1985, il primo giorno di F1. Alle 9.00, quando siamo partiti per la prima sessione di prove libere, eravamo arrivati veramente in Formula 1. Avevo raggiunto il mio obiettivo.
Ci sono tanti aneddoti, come il primo punto a Detroit, il 5° e 6° posto di Silverstone (l’ultima occasione per non cadere nella lotteria delle pre-qualifiche). Ce ne sono troppi. Una cosa è certa: per 21 anni ho avuto la possibilità di fare il mestiere più bello del mondo, anche se il più complicato.
– Hai avuto modo di parlare con Fernando Alonso e come pensi possa evolvere la sua carriera nel prossimo futuro.
Ci siamo incontrati molto velocemente in Malaysia dove gli ho fatto un imbocca al lupo per la stagione. Per quanto riguarda il suo futuro, lo vedo in un top team in quanto vedo una Renault in difficoltà e difficilmente riuscirà a dargli una macchina competitiva. Dovrà fare la scelta giusta nel momento giusto.
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