[Intervista] Gian Carlo Minardi risponde ai tifosi
In attesa del nuovo gran premio di Formula 1 continua il filo diretto tra Gian Carlo Minardi e i tifosi. Ancora una volta sono numerose le domande arrivate nella redazione di Minardi.it
– Mosley lascierà sul serio e non si ricandiderà?
Questa domanda è come la lotteria di Capodanno… Io credo che durante il consiglio Mondiale di Parigi Max Mosley si sia espresso in una certa maniera e, con molta probabilità, successivamente sono stati commessi degli errori di interpretazione che lo hanno fatto ritornare sui suoi passi. Se è una persona coerente dovrebbe farsi da parte e lasciare il posto a qualcun altro. Poi da qui sino ad ottobre Mosley è ancora il presidente della FIA.
– Tra i possibili candidati si fanno i nomi di Jean Todt e Ron Dennis, due personalità che per lungo tempo sono state al comando di due dei top team: Ferrari e McLaren.
Uno dei punti saldi che i costruttori, e quindi la FOTA, avevano espresso era proprio questo, ovvero che il presidente della Federazione fosse un uomo non coinvolto da molto tempo nel mondo della Formula 1. E’ giusto che la figura più rappresentativa di tutti i costruttori non sia in mano ad una persona che abbia militato in uno dei team stessi.
– La Fota riuscirà a proporre idee interessanti intervenendo nei punti cruciali nel regolamento, risollevando la Formula 1?
Anche questa settimana gli uomini della FOTA si incentreranno per stilare il nuovo regolamento. Se avranno voglia di mettere in campo tutte le loro sinergie ed esperienze, allora potranno venire fuori idee molto interessanti.
– Proprio per quanto riguarda lo spettacolo vero, fatto di sorpassi e staccate, i
regolamenti devono essere ristrettivi oppure, al contrario, devono essere liberalizzati per dare più facoltà agli ingegneri?
Da tempo io sono per la restrizione ai regolamenti sportivi , mentre più restrizioni metti sul fronte tecnico più aumentano i costi per trovare le soluzioni per aumentare le velocità, senza lasciare libero il genio degli ingegneri. La Formula 1 che tutti rimpiangono aveva le regole libere, salvo quelle sportive.
– Non ha mai pensato di ritornare in F.1? Se non è una scelta personale e voluta, perchè?
Le scelte possono essere di due tipi, ma la più importante è dovuta dal fatto che in questa Formula 1 non c’è chiarezza e che il potere è in mano ai grandi. Bisognerebbe arrivare a dei compromessi che non sarebbero vincenti e sportivi e che comunque non farebbero parte del mio DNA. Inoltre per rimettere in moto questo tipo di macchina ci vogliono tanti soldi, investimenti certi e una casa automobilistica alle tue spalle con un certo perso politico, per non ricedere nei problemi avuti in passato dal Minardi Team.
– Lei pensa che la mancanza di spettacolo sia dovuto alle piste o alle vetture?
Premesso che in questo inizio di campionato non possiamo lamentarci per lo spettacolo, è chiaro che il pacchetto macchina-autodromo determina il risultato finale. Avere autodromi così sicuri ha portato ad un livellamento di tutto il discorso sportivo, ovvero il non rischiare comunque la staccata oltre il limite per tentare il sorpasso.
– Se fosse il presidente della FIA, cosa proporrebbe alla nuova F.1?
Insisto sulle regole perché limitando il numero del personale nei box, i pit stop per quanto riguarda il cambio gomma (visto che dalla prossima stagione il rifornimento sarà già vietato) ci potrebbe far vedere cosa sono realmente capaci di fare i piloti. Con il divieto dei rifornimenti si andrà alla ricerca di motori dal minor consumo per essere comunque più leggeri, si dovrà intervenire sul sistema dei freni e sul bilanciamento della vettura. Poi ci sarebbero tante altre cose da fare: ad esempio i team che si presenteranno in autodromo con la terza vettura, solo le prime due si dovrebbero qualificare per la gara, creando così una vera e proprio lotta al’’interno del team.
Detto questo il presidente delle FIA deve essere un presidente forte con uno staff tecnico indipendente che possa creare delle regole importanti. Non è mai corretto dare dei consigli. Sono solo uno di quelli che 10 anni fa aveva richiamato l’attenzione sui problemi che purtroppo poi si sono verificati proprio in questi giorni .
– Team come Bmw e Toyota corrono da anni e in totale hanno raccolto solo una vittoria, come la sola Honda nella sua ultima esperienza degli anni 2000. Non pensa che sia giunto il momento di farsi da parte, visto che ogni anno investono un bel pò di soldi senza avere un tornaconto sportivo? Non pensa che potrebbero avere più soddisfazioni fornendo solo i motori?
Per me chi è assente ha sempre torno, soprattutto in questo momento se si riesce a contenere i costi, perché l’investimento in F1 per mantenere il brand è certamente inferiore a qualsiasi altra forma di pubblicità. La mancanza di risultati sportivi a mio avviso non va a scalfire il valore del marchio. La Honda rimpiangerà sicuramente l’idea di aver abbandonato il circus perché il Giappone ha bisogno di avere un contatto con i giovani per poter raggiungere tutte le case come marchio.
Voglio ringraziare tutti i tifosi per le loro numero e interessanti domandi. Come sempre sono a vostra disposizione e potrete inviare le vostre curiosità al nostro indirizzo mail: media@minardi.it
Gian Carlo Minardi
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