Il Gran Premio di Spagna secondo Gian Carlo Minardi
Gran premio di Spagna – Barcellona: Quarta tappa del Mondiale di Formula 1, seconda doppietta Ferrari e seconda vittoria personale 2008 per il finlandese Campione del Mondo in carica Kimi Raikkonen.
Il primo gran premio europeo ci ha consegnato una Ferrari ancora più forte ,che è riuscita a migliore ulteriormente il suo pacchetto mantenendo così il distacco dagli altri. Dopo la prima gara è sempre stata in crescita riuscendo a recuperare il terreno perso, lavorando tutti insieme e duramente. Inoltre Barcellona ci ha confermato quello che noi avevo già anticipato nelle scorse settimana, ovvero una grande crescita da parte del team Renault, che è riuscita a fare un grandissimo passo in avanti recuperando anche 4 -5 dec. Purtroppo la rottura del motore di Fernando e l’uscita di pista di Nelson non ci hanno permesso di conoscere il valore complessivo della monoposto aggiornata: rottura che non dovrà preoccupare in particolar modo i tecnici essendo la prima volta in questa stagione e, visto, che il motore aveva già alle spalle un gran premio e quindi parecchi chilometri. Inoltre Fernando avrà spinto sia in qualifiche per segnare la seconda migliore prestazione sia in gara per tenere il ritmo dei primi. Per loro è stato molto importante quello che hanno fatto sia in qualifica che in gara: in qualifica perché Fernando in Q2 è riuscito a segnare un buon 1’20’’80 contro 1’20’’58 di Felipe Massa,dimonostrando di aver diminuito decisamente il gap, considerando che in questa fase delle qualifiche si vedono i veri valori dei team, in quanto le monoposto scendono in pista con poca benzina e in configurazione “giro veloce”. E’ riuscita quindi a migliorarsi avvicinandosi alla BMS Sauber F1 che ha dimostrato di essere senza alcun dubbio la terza del Mondiale.
Ci stiamo avviando verso una fase molto avvincente del Mondiale in cui la forbice tra le varie squadre si è ridotta e questo ci permetterà di avere un gran bel campionato. Ancora una volta abbiamo visto una McLaren Mercedes in difficoltà rispetto alle rosse con un Hamilton particolarmente nervoso anche in prova e che ha commesso qualche errore di troppo. Mclaren che ad oggi non sta reagendo come dovrebbe fare invece una “seconda forza del mondiale”, a cui manca molto probabilmente qualcosa al suo interno: la giovane età e la poco esperienza dei suoi due driver potrebbe essere una causa, oppure il team non da cieca fiducia ai suoi piloti come dovrebbe.
Per ricollegarmi a quello che si diveca prima a riguardo della Renault, l’incidente Piquet – Bourdais lo considero una semplice collisione di gara che può capitare: Nelson stava cercando di guadagnare una posizione e il pilota della Scuderia Toro Rosso non l’ha visto. Certamente in questo momento sia Bourdais che Vettel stanno incappando in troppi incidenti e quindi sarebbe meglio fare un meeting. Vettel ormai non riesce più a fare un giro, escludendo la prima gara in cui aveva siglato una bella prestazione mettendo anche in dubbio il posto di Felipe Massa alla Ferrari. In questo momento Sebastian è passato dalle “stelle alle stalle” e se fossi in un team manager ci penserei un paio di volte prima di prendere questo ragazza a correre con me.
Momento non particolarmente felice anche quello che sta vivendo David Coulthard che, quando c’è un incidente, c’è anche lui di mezzo. Dovrà iniziare a fare un esame di coscienza, così come la Rud Bull che dovrebbe iniziare a ringiovanire il suo team o comunque dare più fiducia a Webber, che in questo momento è il loro pilota di punta. Lo scozzese è alla fine della sua carriera e non ha più nulla da portare alla scuderia: in termine tecnico si dice che è “cotto” ed è surclassato dal suo compagno di scuderia che è riuscito a portare più volte la macchina nella top ten in qualifica. Fossi in loro inizierei a guardarmi intorno e punterei sulle giovani promesse. La politica Red Bull a mio avviso deve essere rivista. Erano entrati in F1 con la volontà di puntare suoi giovani piloti che supportavano nelle categorie propedeutiche, ma fino ad oggi non l’hanno fatto gestendo i piloti con scarsi risultati. Di tutti gli investimenti fatti non hanno ancora portato in F1 nessuno: Vettel ad esempio è un pilota che è stato supportato durante la sua carriera dalla BMW, anche se comunque c’erano pure loro. Ogni anno vediamo piloti sponsorizzati Red Bull che poi si perdono nel nulla o, addirittura, hanno raggiunto l’obiettivo con altri team. Tutto quello che hanno fatto fino ad ora è in contrasto con la politica dei giovani, basti vedere l’età di Webber e Coulthard.
Per quanto riguarda la situazione della Super Aguri è un momento sicuramente difficile: ad una Formula 1 così competitiva gli interessa poco un team così piccolo che ha problemi economici. In passato è successo con il Minardi Team, ma anche con altre scuderie. Ti utilizzano, ti aiutano e ti usano fin quando gli servi a creare numero, promozione e interesse come è successo proprio l’anno scorso quando la Super Aguri è nata per far cadere in secondo piano le scelte della Honda che si era trovata a correre senza un pilota giapponese e quindi in difficoltà davanti al proprio paese. Forse ora questa operazione di marcheting è decaduta e quindi al team principal non interessa più avere una scuderia satellite. Attualmente la F.1 non fa vedere le varie lotte che ci sono nelle retrovie e, visto che ormai le macchine hanno raggiunto un buon livello di affidabilità, cade in secondo piano la sopravvivenza di una piccola scuderia.
Tra due settimana il circus si trasferirà in Turchia per la quinta tappa del mondiale e se Raikkonen non avrà problemi tecnici si troverà con la strada spianata per guadagnare ulteriori punti. Il vantaggio che ha la Ferrari è molto gestibile da parte loro e crea molta serenità all’interno della squadra. Nel DNA della rosse c’è sempre stata la capacità di reagire nei momenti di difficoltà ribaltando in poco tempo le situazioni a loro sfavorevoli e, ora che tutto sta andando per il meglio, non possono che continuare su questa strada. Ricordiamoci però che siamo solo al quarto gran premio e quindi non dobbiamo considerare il campionato come un capitolo chiuso: gli altri team non staranno certamente a guardare, ma in questo momento le Ferrari sono un gradino sopra a tutti gli altri.
Per concludere colgo l’occasione per rispondere ad alcune domande che sono comparse sul Forum di F1grandPrix.it, in ed in particolare a quelle di Yoong e White Star sul Campionato di GP2 Main Series e sulla realizzazione dei grandi motorhome da parte delle piccole realtà.
La gara della GP2 è stata strana. Chi aveva l’esperienza e che doveva dimostrare è un po’ mancato. Mi ha sorpreso Parente e Grosjean, anche se quest’ultimo ha fatto degli errori. Dopo la prima gara è troppo presto per dare i giudizi: direi che è meglio aspettare. Mi sempre però che il livello di quest’anno sia molto più basso rispetto agli anni scorsi, dove si sono espressi piloti importantissimi come Hamilton, Rosberg, Piquet, Glock, tutti driver che ora sono arrivati nella massima serie. Poi torno a ripetere, è solo la prima gara quindi vediamo cosa succederà.
Gian Carlo Minardi ha sempre dimostrato e lo rifarebbe anche in un ipotetico futuro di prediligere sempre la macchina e quindi dare la possibilità ai propri piloti di ottenere dei buoni risultati. Solo dopo viene in Motorhome, che comunque è importante per l’immagine del team. A volte mi sembravo comunque delle “cattedrali nel deserto”, ma ovviamente non conosco la situazione dei team, anche se comunque la Force India F1 in questo momento sta facendo bene avvicinandosi alla Q2. Fisico in questo momento ci sta mettendo del suo per stare vicino ai top team facendo delle belle prestazioni n gara. Io ho sempre preferito mettere tutte le mie forze nella macchina. Poi in una Formula 1 così blindata tutti i team fanno queste cattedrali che vengono però poi utilizzati solo da pochi intimi….
Un saluto a tutti gli appassionati e al prossimo Gran Premio: Turchia