F1 – TEST: IL PUNTO… di Gian Carlo Minardi
Con le quattro giornate di Barcellona è andato in archivio anche il terzo turno di test collettivi organizzati dalle scuderie in preparazione al mondiale di Formula 1 che, in seguito alle proteste antigovernative nella capitale dell’arcipelago arabo, prederà il via il 27 marzo in Australia. Di conseguenza è stata spostata anche la sede degli ultimi test collettivi: invece del caldo del Bahrein si dovrebbe tornare a Barcellona (dal 08/03 al 11/03), anche se i team principal preferirebbero una location con alte temperature per poter testare la resistenza delle gomme Pirelli.
Insieme a Gian Carlo Minardi abbiamo cercato di interpretare il lavoro di team e piloti, in attesa del semaforo verde. “I quattro giorni di Barcellona sono stati un’ulteriore conferma di una situazione pneumatici non facile da interpretare. Ci sono delle differenze enormi tra quelle che sono le simulazioni di un gran premio, che computer alla mano non sono mai composti da troppi giri, e di una qualifica. La differenza si aggira intorno ad un 108-110%. Ci apprestiamo quindi a vivere un inizio di stagione caratterizzato da numerose soste ai box dove la strategia la farà da padrone sul reale potenziale delle vetture.” Analizza Gian Carlo Minardi
“Bisogna tenere in considerazione due aspetti: che si partirà a serbatoi pieni e il ritorno del 107%. Proprio per questo potremmo avere delle belle sorprese anche alla fine delle qualifiche. Siamo ancora in una fase estremamente complicata e di difficile interpretazione. Gli eventi che stanno caratterizzando il mondo hanno portato alla cancellazione del primo gran premio e, di conseguenza, anche dell’ultima sessioni di test programmata proprio sulla pista di Al Sakir. Con molta probabilità quindi i team non avranno la possibilità di testare le gomme Pirelli in condizioni di alte temperature. Dopo la gara di apertura in Australia infatti si andrà in Malesia dove proprio il meteo potrà regalarci delle sorprese. Ho sempre sostenuto, e continuo anche oggi, che per migliore 5-8 dec. di macchina bisogna portare in pista una vettura nuova, mentre per cambiare 1 sec. di gomma basta cambaire pneumatico o mescola. Indubbiamente ci troviamo di fronte ad una casa che ha sempre fatto la sua storia sulla qualifica. Ai miei tempi, quando collaboravo on la Pirelli, provavamo sempre mescole per la qualifica. Difficilmente facevamo dei long run.
Tornando ai tempi di Barcellona, computer alla mano, abbiamo una Ferrari e una Red Bull in leggero vantaggio sul resto della concorrenza, anche se ancora nessuno avrà messo sul piatto tutte le novità e il reale potenziale. Tutti aspettavano la tappa del Bahrein per tirare fuori gli assi nella manica e giocare di anticipo per almeno 2-3 appuntamenti. Quindi nelle prossime prove libere, che presumibilmente saranno ancora in Spagna, potremmo vedere le macchine nella loro veste ufficiale. Sorprendente la Toro Rosso che sia come affidabilità e qualità sta facendo molto bene. Poi abbiamo prestazioni altalenanti che vanno dalla McLaren, alla Mercedes e Lotus Renault la quale ha avuto una perdita importante con l’incidente di Kubica. Al di la delle prestazioni che un pilota come Heidfeld può garantire, nel confronto con il polacco il cronometro era stato inclemente con il tedesco. Purtroppo in questo caso la sfortuna è duplice per Robert: lasciando da una parte i buoni risultati che sta ottenendo sul fronte della riabilitazione, è stato vittima di questo incidente forse nell’anno in cui poteva avere fra le mani la migliore macchina.
La McLaren, al di la di aver ritrovato l’affidabilità, fatica a fare i tempi sia in condizioni da gare che da qualifica. Di contro abbiamo invece una Williams che sta portando avanti un grande lavoro perche per esigenze di budgets ha dovuto optare per un “anzianotto con esperienza” e un giovane che ovviamente non potrà portare più di tanto alla causa. Questa purtroppo è la realtà, in quanto questi ragazzi, senza voler fare nessuna polemica, arrivano in F1 allo sbaraglio. Continuo a sottolineare l’importanza delle prove libere del venerdì, anche se in questo momento vedo molte decisioni finalizzate a far cassa, senza pensare ad un ritorno tecnico-sportivo.
Per alcuni team poi è fondamentale reperire quelle liquidità che il mercato non riesce a darti per poter completare i budgets. Di conseguenza si è fatto un passo indietro agli anni ’90. Proprio questi team dovranno guardare con estrema attenzione il 107%, che è una vera e propria Spada di Damocle. Il l’ho vissuto in prima persona. Quando eravamo più di dieci team (i benefit televisivi e trasporti vengono divisi solo tra i top ten) bisognava stare con tutte le forze tra i primi dieci, facendo investimenti e ricerca per trovare il risultato. In questo momento abbiamo 24 vetture e quattro rimarranno obbligatoriamente fuori da questa lotta” conclude l’ex costruttore faentino.
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