F1 – Il Gran premio d’Europa secondo Gian Carlo Minardi
Prima di commentare questo nuovo capitolo del Mondiale 2008, vorrei fare un applauso agli spagnoli per quello che sono riusciti a realizzare. Da quello che si è visto televisivamente e da quello che mi hanno raccontato direi che è stato fatto un lavoro eccezionale, soprattutto considerando il poco tempo: e’ un qualcosa di nuovo che può aprire dei nuovi orizzonti nella gare di F1.
Nonostante si tratti di una pista cittadina mi è sembrata anche molto sicura. L’unica pecca è stato lo sporco presente in pista che ha reso difficile le prove, anche se poi in gara la situazione è cambiata, infatti abbiamo visto pochissimi errori. E’ stato un esperimento molto positivo che ci fa attendere con molto interesse anche la gara di Singapore dove potremmo assistere al primo gran premio della storia in notturna. A questo punto potremmo apprezzare chi è stato più bravo a mettere insieme tutto il pacchetto. Gli spagnoli hanno saputo creare un buon layout anche se poi la domenica la gara è stata sicuramente sotto le aspettative, con poche emozioni salvo gli incidenti ai box; ci sono stati pochi momenti di tensione. Molto probabilmente anche il continuo sviluppo delle monoposto ha fatto diminuire il divario tra i team e quindi su alcuni circuiti e facile assistere a gara in cui si vedono pochi sorpassi, se non dovuti alle strategie.
Per quanto riguarda invece il vero e proprio gran premio è stata sicuramente una corsa molto veloce, infatti fin dalle qualifiche il divario tra i vari team era molto basso (in 1.7 sec c’erano addirittura 15 vetture). Abbiamo avuto anche illustri penalizzati come l’idolo di casa Fernando Alonso e il driver Red Bull Mark Webber che non sono riusciti a conquistare la Q3, battuti dai due portacolori della Toro Rosso, Sebastian Vettel e Sebastian Bourdais. La stessa gara ha visto undici vetture a pieni giri che, su un circuito cittadino come questo, è un discorso da sottolineare a da tenere ben presente. Valecia ci ha regalato ancora una volta un ottimo Felipe Massa che da due gare non commette errori e che ha saputo reagire alla grande alla delusione di tre settime fa. Buona gara anche per il leader del mondiale Lewis Hamilton che è riuscito a portare a casa un buon secondo posto riuscendo a limitare i danni a questo secondo attacco della scuderia di Maranello. Il podio è stato poi completato dal polacco della BMW Sauber di Rober Kubica che, dopo alcune gare, ha ritrovato la giusta strada e, molto probabilmente, anche il suo team ha lavorato molto bene durante questa pausa estiva. Sono stati sfortunati a raccogliere un sacchetto che gli ha causato alcuni problemi, anche se poi per fortuna si è tolto da solo prima del rientro ai box. Era stato raggiunto dai due finlandesi Kovalainen e Raikkonen, ma dopo alcune tornate era riuscito a riprendersi un buon margine. La vettura ha certamente fatto un passo avanti, ma non è ancora all’altezza dellla Ferrari e Mclaren: certamente il divario senza l’inconveniente poteva essere minore dei 37 secondi, ma consideriamo anche che ormai occupano saldamente la terza piazza in classifica, posizione che dovrebbe essere loro, e che quindi stiano già pensando al prossimo anno. Sotto tono invece il secondo pilota BMW che è sempre stato più lento del polacco.
Il Gran premio d’Europa ci ha regalato un’altra conferma, ossia la Toyota che sta diventando finalmente una realtà. Nelle ultime gare sono riusciti ad ottenere parecchi punti, oltre al podio, andando così a consolidare il quarto posto nella classifica costruttori, la posizione più ambita per i team di seconda fascia. Sarà sicuramente una lotta aperta tra loro, Renault e Red Bull, anche se nelle ultime corse sono stati un po’ in difficoltà. Renault che proprio in questa occasione ha fatto un passo indietro con un Alonso che ha mancato la parte finale della qualifica e che è stato vittima di un tamponamento. Solo al venerdì era riuscito a staccare una buona prestazione, mentre poi nelle sessioni successive si è perso.
Molto bene invece la Toro Rosso che, oltre ad aver portato due vetture nella Q3, ha tagliato il traguardo con tutti e due i suoi piloti nella top ten con un ottimo sesto posto del tedesco Vettel a soli 52’’ da Massa.
Colgo l’occasione a questo punto per rispondere ad una domanda che è arrivata, a riguardo delle migliori prestazioni della Toro Rosso nei confronti della Red Bull.
In questo momento la Red Bull sta correndo con un solo pilota (Mark Webber) in quanto Coulthard spesso e volentieri commette degli errori. Credo che la differenza sostanziale tra le due monoposto sia riposta sotto il cofano del motore, infatti Toro Rosso monta un propulsore Ferrari, mentre Red Bull il Renault e, se andiamo a vedere le velocità in gara, Vettel è nettamente più veloce alla coppia del team principal; quindi l’abbinamento telaio (che è uguale a tutte e due) e motore è più performante quello del team di Faenza. Senza alcun dubbio anche la vettura sta crescendo molto bene e il team non commette più quegli errori che lo avevano penalizzato ad inizio stagione. Il team è cresciuto e i piloti sono riusciti a stare al suo passo. In più il tedesco sta facendo molto bene e Bourdais è in costante crescita. Vettel sta maturando gara dopo gara ed è alla sua prima vera stagione in questo ambiente. Bisogna dargli il tempo di maturare e crescere, considerando che ha 20 anni e davanti a se ancora una lunga carriera in cui farà parlare molto spesso di se.
Finalmente anche la Williams è riuscita tornare nella zona punti dopo alcune gare decisamente sottotono con la macchina che ha fatto vedere dei leggeri miglioramenti. Sia Rosberg che Nakajma sono riusciti a fare un buon lavoro con il giapponese sempre vicino al suo compagno di squadra che solo per poco ha fallito la Q3: Nico è stato molto attivo fin dalle prime sessioni, classificandosi al nono posto.
Tra le squadre che hanno tagliato il traguardo c’è anche la Honda con entrambe le monoposto. Honda che a mio avviso sta già pensando alla prossima stagione, in quanto mi viene difficile pensare diversamente visto gli scarsi risultati che stanno ottenendo. Certamente ancora una volta voglio sottolineare il grande livello raggiunto da tutti i team con una forbice di appena 2 sec in Q1: distacco veramente basso considerando una griglia di Formula1 e che viene a sottigliarsi ulteriormente in Q2 e Q3. Questo vuol dire che se parti già con un progetto che ha delle lacune, è poi difficile recuperare a stagione in corso il gap nei confronti dei tuoi avversari. La dimostrazione lampante è proprio la Force India che hanno fatto esordire a Valencia un cambio nuovo che, a dir loro, gli doveva far guadagnare 3 dec. Questo ha fatto solo diminuire la forbice che c’e tra loro e i primi, senza fargli recuperare posizioni in griglia. Questa la dice lunga sulla progressione e sullo sviluppo che i team fanno da una corsa all’altra.
Un paragrafo a parte invece bisogna dedicarlo alla rottura del motore di Kimi Raikkonen che, a mio parare, ha accusato il medesimo problema di Felipe Massa in Ungheria, anche se accentuato in quanto ha subito la rottura di tutte e due bancate. Il vero problema potrebbe essere una partita difettosa di bielle e, quindi, bisognerà individuare su quali motori sono state montate. Può succedere che in fase di realizzazione ci siano delle “impurità” o degli errori di lavorazione, soprattutto sul titanio, che portato ad un mal funzionamento del pezzo o che lo rendono più fragile. Sul motore di Felipe hanno potuto fare tutte le verifiche del caso, mentre su quello di Kimi, piombato, sicuramente non saranno riusciti ad analizzarlo nel migliore dei modi. Una volta individuata la partita fallata il problema non si presenterà più. Al di la del dispiacere di aver buttato al vento un quarto posto ormai assicurato, bisogna considerare che il suo week end non sia stato privo di errori: in qualifica non è riuscito a fare meglio della seconda fila, al via non ha avuto un buonissimo spunto, anche se bisogna ricordare che partiva dal lato sporco, ma soprattutto al momento del pit stop è partito con il “rosso” travolgendo un meccanico e perdendo tempo. E’ un errore non da “iceman”, che ci può anche stare, ma che sottolinea un momento non particolarmente tranquillo e se vuoi vincere un mondiale non puoi permetterti certe sbavature. A questo punto del campionato comunque inizia ad essere importante stabilire chi sarà la prima giuda e i 13 punti di svantaggio di Kimi nei confronti di Hamilton iniziano ad essere tanti in quanto mancano solo sei gare e all’inglese basta piazzarsi sempre in seconda posizione (rapportato ovviamente al finlandese), mentre non bastano per salvarsi dagli attacchi del brasiliano. Raikkonen inoltre si deve difendere da Kubica e aiutare la squadra a vincere il titolo costruttori, in quanto la Ferrari dal Gran Premio di Francia ha lasciato tantissimi punti alla Mclaren che in media è riuscita a portare a casa sempre tra i 13 e 14 punti: gli attuali 8 punti di vantaggio non sono certamente una sicurezze. A questo punto Raikkonen per conservare il titolo deve vincere tutte le gare e sperare che Massa porti via dei punti a Hamilton o che commetta errori. Tra gli argomenti delle riunioni in casa Ferrari ci sarà anche quello della gerarchia.
Direi che questo è il panorama fino a questo momento del campionato che si appresta ad entrare nella parte calda: ora abbiamo circuiti come Spa e Monza che potranno fare la differenza.
Un saluto a tutti gli appassionati e al prossimo Gran Premio: Spa
Come sempre rimango a vostra disposizioni. Potete inviarmi le vostre curiosita’ anche a: media@minardi.it