F.1 – Il gran premio del Giappone secondo Gian Carlo Minardi
In collaborazione con F1GrandPrix.it
Ancora una volta la Formula 1 ci ha regalato numerose emozioni: abbiamo vissuto una gara molto bella ed interessante, in quanto credo che si stia aprendo un ciclo con due piloti quali Robert Kubica e Fernando Alonso. Ero certo che lo spagnolo avrebbe riportato in alto la Renault e, anche oggi l’ha dimostrato, facendo una gara senza errori e guidando con grande determinazione, spingendo al massimo quando ne aveva bisogno per aumentare il suo vantaggio. Non oso pensare e che punto sarebbe in classifica ora il polacco della BMW Sauber senza la sfortuna delle tre gare in cui è stato danneggiato dalla safety car. Anche domenica è stato autore di una buona prestazione riuscendo a tenere dietro il ferrarista Raikkonen Con la sua costante e cogliendo sempre punti oggi sarebbe veramente in piena lotta per il titolo, anche se tutt’ora la matematica non lo condanna.
Ho visto invece un Lewis Hamilton e una McLaren Mercedesi in affanno ed è incredibile come un team con il suo potenziale continui a commettere certe leggerezze e certi errori. La sua squadra doveva guidarlo, sia nel momento della partenza, sia in occasione del contatto con Massa: eravamo solo ad un terzo di gara e aveva una macchina più veloce di quella del ferrarista Non c’era bisogno di un attacco così deciso. Doveva solo marcare Felipe e giocare sulle strategie o, al massimo, tentare il sorpasso qualche giro dopo.
Lo stesso Felipe Massa è stato autore di un sorpasso al limite del regolamento e giustamente i commissari gli hanno attribuito un drive- through : siamo alle ultime due gare e molto probabilmente fortuna e nervosismo le faranno da padrone. Anche in Cina tra una settimana, sapranno tenerci svegli nonostante gli orari proibitivi. Stiamo continuando ad assistere ad un bel campionato caratterizzato da bei sorpassi, come quello portato a termine dal ferrarista ai danni di Webber.
Da questa corsa i due sfidanti escono sconfitti: se proprio vogliamo vedere chi dei due ha avuto la meglio sull’altro, Felipe è riuscito a recuperare due punti all’inglese, il quale non deve fare quello che ha fatto, soprattutto considerando i punti di vantaggio. Il campionato lo vince chi è davanti in classifica e non chi ha realizzato la migliore staccata. Sta succedendo esattamente cosa era successo lo scorso anno. Oggi sia Hamilton che il suo compagno di scuderia Kovalainen sono stati molto scorretti, forse spinti anche dalle grandi vie di fuga che questi circuiti presentano: in altre circostanze molto probabilmente i due piloti McLaren, e forse anche Massa e Raikkonen, non sarebbero riusciti a rientrare in gara o forse non avrebbero tentato un sorpasso di questo tipo. Hamilton è arrivato molto lungo in staccato andando così a compromettere la sua gara con un pit stop non previsto e con il conseguente cambio di strategia. Tra le altre cose per la prima volta un motore Mercedes ha ceduto, e nel gioco delle probabilità è una cosa che può succedere. Anche nei prossimi due gran premi potrebbe succedere e per questo è importante gestire nei migliori dei modi il proprio vantaggio.
Come ho detto prima concordo sulla penalizzazione a Massa per il contatto con Hamilton, in quanto anche lui era arrivato lungo alla staccata cercando poi di chiudere la curva, mentre l’inglese stava seguendo la sua traiettoria. Diversamente non trovo giusto la penalizzazione a fine gara ai danni del pilota Toro Rosso: il francese è rientrato stando dentro la linea bianca mantenendo la corda, mentre il ferrarista ha cercato di sopravanzarlo chiudendo la curva, arrivando così al contatto. La stessa manovra era stata fatta da Mark Webber nei confronti di Raikkonen, senza però ostacolarlo. Questa è una decisione che non è regolamentata, e non mi vede d’accordo.
Il quarto posto di Nelson Piquet dimostra proprio i progressi del suo team che non ha mai mollato nonostante le difficoltà: lo stesso Piquet ha continuato a lottare utilizzando spesso strategie estreme, come anche in Giappone. Ho portato punti preziosi alla Renault consolidando la quarta posizione in classifica generale alle spalle di Ferrari, McLaren e BMW. Con questa seconda vittoria la Renault ha sfatato le dichiarazioni che si erano dette dopo il primo successo a Singapore, in cui si era affermato che la vittoria era dovuta solo alla fortuna: la macchina è in crescita anche se ovviamente non è all’altezza delle prime due.
Bel risultato anche per il nostro Jarno Trulli, che sta facendo uno dei campionati più belli della sua carriera. La Toyota è una monoposto che sente molto i cambiamenti atmosferici, ma sia con Trulli che con Glock è cresciuta molto e i risultati lo stanno dimostrando, anche se gli sta sfuggendo il quarto posto per i troppi problemi di affidabilità. Come Alonso può essere l’arbitro per il campionato del mondo, la Toyota può togliere punti importanti per il costruttori: teniamo presente che ora la BMW Sauber si è messa in scia alla scuderia anglo-tedesca e, secondo me, sarebbe un disastro tecnico/economico se la McLaren Mercedes dovesse terminare il campionato al terzo posto. Per il 2009 credo che entrambi i piloti di casa Toyota saranno confermati, anche perchè ora non vedo piloti liberi sul mercato con la stesa esperienza dell’italiano.
In casa Toro Rosso sia Bourdais che Vettel hanno ottimizzato il pacchetto che hanno a disposizione riscendo a star davanti ancora una volta ai cugini, i quali hanno solo Mark Webber, in quanto Coulthard è sparito di scena nuovamente alla prima curva. I punti di oggi dovrebbero ormai consolidarli al sesto posto. In vista della prossima stagione, con Vettel ormai in Red Bull, aspetterei la fine del campionato, e forse qualcosa in più, prima di decidere sul futuro del francese, che non mi sta convincendo in quanto troppo incostante.
Per quanto riguarda invece la Honda, ormai stanno pensando al 2009, un anno che vedrà grandi novità, sia a livello di motore che di aerodinamica. Inoltre se verrà confermato l’ingresso del KERS, loro sono molto avanti sotto questo aspetto. Mi auguro che Ross Brown sia riuscito a mettere ordine in una scuderia che era ormai allo sbando. Sono in grande difficoltà e Jenson Buttonlo lo vedo particolarmente “spento”, mentre il suo compagno di scuderia si sta giocando le ultime opportunità di essere ancora della partita la prossima stagione. Proprio per quanta riguarda la formazione 2009, se io fossi in Honda, inizierei a guardarmi intorno, anche se questo vorrebbe dire prendere dei rischi: terrei in considerazione anche l’opzione Sato, in quanto mi salvaguarderebbe un mercato molto importante come quello giapponese e al tempo stesso, a mio parere, non è proprio un “fermo” . Devono dare una scossa importante alla squadra sia dal lato tecnico che da quello sportivo. Sta scadendo il primo anno dell’era Ross Brown e il suo lavoro deve iniziare a dare dei frutti. Poi ripeto, bisogna sempre vedere quali sono i loro programmi e su cosa si stanno concentrando. Mi auguro per loro che siamo già proiettati sul prossimo anno dove possono fare il salto, grazie ai numerosi cambiamenti. Si dovrà ripartire da zero e quindi potremmo avere delle sorprese.
A mio avviso il più grande errore che hanno fatto, e non ne conosco i motivi, è quando hanno deciso di appiedare David Richard, un grande animatore, organizzatore e bravo team manager. Da quel momento sono caduti in disgrazia. Molte volte sono proprio i tecnici e team manager che riescono a risollevare le sorti di un team o a farlo crescere, proprio come Flavio Briatore con le Renault o la Ferrari quando è risorta dagli anni buoi con Jean Todt… ci sono dei personaggi che riescono a dare la giusta fiducia.
Come la Honda anche la Force India deve fare un momento di riflessione: in questo momenti i tecnici che gestiscono queste due scuderia non sono all’altezza degli stipendi che prendono e forse sono stati degli abili venditori di se stessi: dov’è passato lo stesso Mike Gascoigne non mi pare abbia lasciato un buon segno e, ancora una volta, sta fallendo in un team che a quanto pare non ha quelle difficoltà economiche che aveva in passato. Giancarlo Fisichella dovrebbe avere un contratto anche per la prossima stagione e, ora, bisogna vedere se saranno vere le manovre sul propulsore Mercedes: questo aprirebbe nuovi orizzonti con il pilota Di Resta.
Un team che può creare un buon interesse su di sé è sicuramente la Toro Rosso: sono ormai 6-7 gare che riescono ad entrare sempre nella Q3 andando costantemente a punti. Punti che li hanno lanciati al sesto posto dietro solamente ai colossi mondiali come Ferrari, Mercedes, BMW, Renault e Toyota. Devono comunque continuare sulla politica di puntare sui giovani sfruttando nel migliore dei modi il loro vivaio. Solo così puoi stimolare la squadra ed ottenere dei risultati, che viceversa potrebbero essere troppo costosi e non sicuri. Devono trovare gli Alonso, Vettel e Kubica di turno. Nel caso di Honda, Red Bull e Force India dovrebbero fare una politica aggressiva, cercando quei piloti che gli possono dare qualcosa a medio/lungo termine, mantenendo nel team un pilota con una certa esperienza.
Dopo la bella prestazione di quindici giorni fa a Singapore, in Giappone la Williams ha vissuto un week end difficile: Rosberg si sta lamentando molto per le prestazioni della sua vettura. Essendo una team privato forse sta soffrendo la crisi mondiale o la tensione che potrebbe creare una situazione di questo tipo: una delle banche più importati al mondo che la sponsorizza ha avuto dei grossi problemi di carattere finanziario e, forse, questo si ripercuote anche sulla squadra. Fin dall’inizio della stagione hanno avuto alti e bassi e, con molto probabilità, la macchina sente molto le differenti condizioni e per questo è facile passare dalla Q3 a situazioni difficili.