F1 – GP Valencia: Il punto di Gian Carlo Minardi
Più polemiche che emozioni a Valencia per il ritorno in Europa della Formula 1. Oltre allo spettacolare incidente tra Webber e Kovalainen non è successo nient’altro. Come avevamo già visto nelle passate edizioni la pista di Valencia non permette alcun tipo di sorpasso.
L’incidente è da interpretare, perché a mio avviso il team Lotus avrebbe dovuto avvisare il suo pilota dell’arrivo dell’australiano, soprattutto per il fatto che erano più lenti di tre secondi ed era quindi inutile ostacolare e chiudere le traiettorie. Certamente c’è stata irruenza da tutte e due le parti e, com’era già successo in Canada con il doppiaggio di Trulli da parte di Alonso, anche questa volta il team non ha comunicato al suo pilota l’arrivo della Red Bull.
Da quel momento sono cambiate le sorti del Gran Premio, perché la safety car è uscita in ritardo e sono state usate delle procedure non corrette. Le penalità inflitte ai piloti sono state troppo leggere, rispetto alla gravità commessa. A mio avviso in certe circostanze ci va più severità abbinata a maggiore professionalità. Hamilton ha commesso un errore, ma più grave è stato il ritardo con cui i commissari hanno deciso di comminare la penalità. Non si possono impiegare 15 giri per prendere una decisione. Se il passaggio a velocità ridotta all’interno della corsia box fosse avvenuto entro pochissime tornate dall’episodio a quest’ora staremmo commentando un altro Gran Premio, poiché l’inglese avrebbe perso diverse posizioni. In questo caso, quindi, la pena non è stata al livello dell’irregolarità commessa.
Questo tipo di tracciato e questa gara non possono essere usati come termine di paragone per commentare le prestazioni del Cavallino Rampante, in quanto lo stesso Kobayashi ha fatto da tappo per tutta la gara. Di contro in qualifica Alonso si è avvicinato, guadagnando qualcosa, che però non è ancora sufficiente per chiudere il cerchio. Bisogna anche considerare che gli avversari non stanno di certo a guardare e quindi il passo in avanti della Ferrari è da guardare con fiducia. Recuperare a stagione in corso non è mai facile, soprattutto quando non ci sono test. Di solito il team di Maranello è molto abile sotto questo aspetto, anche se in questo momento sta facendo fatica. Prima dell’ingresso della safety car si trovavano in terza e quarta posizione e, al momento, sono queste le loro posizioni, come ha dimostrato il risultato delle qualifiche.
La griglia di partenza rappresenta i veri valori in campo. con la Red Bull ancora davanti alla McLaren, con una Ferrari costretta all’inseguimento. Credo che questo sarà il futuro nei prossimi Gran Premi. Con piacere saluto il quarto posto di Rubens Barrichello e della Williams, che già in qualifica era riuscita ad entrare nella top ten, portando a termine una gran bella gara. Negli ultimi Gran Premi ha compiuto dei passi da gigante: conoscendo il budget e il motore a disposizione sta facendo un’egregia stagione.
Fa piacere ritrovare nella zona punti la Sauber che ha saputo adottare una strategia che in questo tipo di tracciato paga. Kobayashi è stato sicuramente molto bravo perché non è facile guidare per il 90% della corsa con le stesse gomme, anche se questo aspetto sottolinea maggiormente quanto sia difficile sorpassare in quel di Valencia. Gara non perfetta ma comunque bella per la Toro Rosso, che conferma la sua presenza nella zona importante della classifica.
Inspiegabile invece la prestazione di casa Mercedes, soprattutto per la strategia messa in pista da Michael Schumacher. Credo che il tedesco abbia tentato tutte le carte per cercare un recupero, cosa che poi non si è verificata anche per circostanze a lui sfavorevoli come il cambio gomme e l’ingresso della safety car.
Infine, la Formula 1 ritrova dopo tanti anni un costruttore italiano, la Pirelli, anche se non sarà certamente facile ricostruire la tecnologia e quanto serve per seguire la F1. Ma indubbiamente se hanno deciso di fare questo passo con il consenso dei team avranno tutte le carte in regola. Ora i team potranno avere tutte le informazioni per continuare la progettazione e lo sviluppo delle monoposto per il 2011. Vedremo quindi chi sarà più bravo ad adattarsi a queste nuove coperture.
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