F1 – GP Spagna: IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi
Abbiamo assistito ad un bel duello Red Bull – McLaren con il team inglese in netta crescita sul livello della competitività, anche se il team austriaco rimane certamente il punto di riferimento come dimostrano le quattro vittorie su cinque appuntamenti di Sebastian Vettel. Lewis Hamilton è riuscito a tenere impegnato il tedesco per tutta la gara arrivando a poco più di 6 dec. Il team di Woking ha fatto due strategie diverse con i suoi due piloti riuscendo a conquistare con entrambi il podio mettendo in difficoltà Mark Webber che ha alternato ad una grande qualifica una gara ad alti e bassi.
Ottimo Fernando Alonso. Erano anni che non vedevo una partenza simile. Ha compito 18 tornate alla grande per difendere il primo posto, anche se poi ha dovuto alzare bandiera bianca nel momento in cui è passato dalle gomme morbide alle dure. In qualifica si è esaltato davanti al suo pubblico dando oltre il 100% delle sua qualità di pilota e sfruttando decisamente meglio la monoposto rispetto al suo compagno di scuderia. La Ferrari ha fatto decisamente bene a blindarlo perché è indubbiamente uno dei migliori piloti in circolazione, oltre ad essere un trascinatore. Il valore della 150° al momento è quella di Massa, che sta pagando la poca competitività della vettura. Era da un po’ di tempo che il quinto classificato non veniva doppiato. Abbiamo fatto un salto indietro anche di sette anni quando McLaren e Ferrari dominavano la scena. In questo momento Fernando è l’unico uomo in Ferrari non in discussione, dove qualcuno dovrà prendersi le proprio responsabilità. Bisogna anche osare prendendo dei rischi.
Ancora una volta sono costretto ad aprire una parentesi sulle gomme che alterano enormemente il valore della macchina, come dimostra una Ferrari che con mescole mordine riesce a difendersi per poi diventare disastrosa con gomme dure. Nello stesso modo Webber prima segna la pole e poi si perde sul finale, dopo aver fatto segnare ottimi riscontri cronometrici. Da sempre in F1 le gomme sono state determinanti perché, come ho detto anche in altre occasioni per togliere un secondo nell’aerodinamica ci vuole un lavoro di qualche anno, in quanto incidono tantissimi parametri, come telaio, meccanica, sospensioni ecc,ma quello che è destabilizzante nella F1 odierna sono il numero eccessivo di pit stop (3-4 per pilota) e che non ci sia nessuna differenza in termini di durate tra le due mescole. Sinceramente non è la F1 che piace a me.
Ottima gara anche per Nick Heidfeld che partiva dal fondo. Ha gestito molto bene la vettura facendo solamente tre soste. Dopo esser stato costretto a saltare le qualifiche ha risposto molto bene regalando al suo team un ottimo risultato.
Ora dovremmo stare molto attenti su cosa succederà fronte dei regolamenti perché pare che i team che non stanno sfruttando lo scarico laterale siano sul piede di guerra per presentare un ricorso alla FIA che si dovrà esprimere. E’ arrivato il momento che venga fatta chiarezza sui punti scuri del regolamento. Bisogna avere dei regolamenti chiari e non sempre aggirabili. La chiarezze è l’anima dello sport.
di Gian Carlo Minardi