F1 – GP Malesia: IL PUNTO… di Gian Carlo Minardi
Come già successo nella gara inaugurale di 15 giorni fa i colori Red Bull, McLaren e Renault hanno dipinto il podio. Sebastian Vettel ha confermato la vittoria, mentre Petrov ed Hamilton hanno ceduto il posto ai rispettivi compagni di scuderia.
La Renault è certamente una conferma in positivo anche se la Ferrari ha dimostrato di essersi avvicinata, nonostante il gap sia di quelli importanti. Abbiamo visto un Fernando Alonso costretto a fare 57 giri da qualifica e nella foga di conquistare il terzo posto si è toccato con l’inglese di casa McLaren. Proprio a riguardo di questo incidente mi sembra assurda la penalità inflitta ai due piloti a gara conclusa, che è costata anche una posizione a Lewis Hamilton. Si parla tanto di spettacolo, ma appena due piloti si toccano arriva puntuale come un orologio svizzero la penalità. Stiamo pur sembra parlando di gare automobilistiche.
Come avevamo già detto in passato una rondine non fa primavera e in Malesia è tornato quello che sarà il Live Motive 2011, ovvero l’usura delle gomme Pirelli. Abbiamo assistito a 3-4 pit stop e, al di la che questo possa contribuire a migliorare lo spettacolo, e saltato all’occhio che le gomme dure e morbide presentato una durata praticamente identica, con una media di 12-14 tornate.
Proprio quest’anno il pilota è tornato ad avere un ruolo cruciale sul risultato finale. Lo abbiamo potuto vedere tra i piloti dello stesso team, mentre le due grandi novità (kers e ala mobile) non stanno incidendo in una maniera così importante. Proprio per questo, a mio modesto parare, la FIA dovrebbe intervenire. Abbiamo assistito anche ad un episodio spiacevole come la rottura del piantone dello sterzo sulla monoposto di Petrov. Senz’altro sarà oggetto di investigazione perché in un altro circuito, senza via di fuga, avrebbe potuto causare conseguenze importanti per il pilota russo.
In questo momento abbiamo un Sebastian Vettel che gioca sereno e tranquillo guidando una macchina fantastica, come abbiamo potuto apprezzare dai camera car. Per lo spettacolo auspichiamoci che il vantaggio possa diminuire. Fernando e la Ferrari hanno ottimizzato la strategia, anche se ancora una volta la partenza non è stata delle migliori, a differenza della Renault. Già in altre occasioni hanno dimostrato di essere in grado di recuperare e quindi non ci resta che aspettare. Pollice in su per Sauber e Toro Rosso. Il team svizzero ha dimostrato di avere un pacchetto valido, anche se dovranno lavorare sull’affidabilità, mentre in casa Toro Rossola qualifica è stata decisamente più positiva rispetto al risultato della gara. Buemi è incappato in una penalità per non aver rispettato il limite di velocità in corsia box, compromettendo così il suo risultato finale. Positivo anche il week end del debuttante della Force India, Paul Di Resta, mentre gara anonima per Michael Schumacher e la Mercedes.
Tra una settimana si tornerà in pista, sulla pista di Shanghai. Con trasferte così lunghe è con così poco tempo diventa difficile ridurre il distacco dagli avversari e per questo credo che le forze in campo non cambieranno. Un salto importante potremmo averlo con la Turchia dove si saranno tre settimane di stop per portare in pista modifiche importanti. In quella prima occasione potremmo vedere se il predominio Red Bull potrà essere infastidito da una discreta McLaren, da una buona Renault e da una Ferrari che ha dato i primi piccoli segnali di ripresa. Gli uomini in rosso dovranno lavorare su tutti i fronti (dalla partenza all’aerodinamica e sull’affidabilità), compresa la serenità all’interno. Ho visto un Aldo Costa piuttosto teso e serio nelle risposte e uno Stefano Domenicali aggressivo.
Gian Carlo Minardi
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