F1 | Gp Inghilterra, PRESENTAZIONE di Gian Carlo Minardi
Prosegue il tour-de-force del mese di luglio. Dall’Austria ci spostiamo in Inghilterra, sullo storico tracciato di Silverstone, per poi proseguire il viaggio itinerante verso Germania e Ungheria che darà inizio alle vacanze estive di agosto.
Tracciato molto tecnico e impegnativo anche per le gomme con sollecitazioni laterali di 5G. Per questo la Pirelli ha optato per le mescole Hard, Medium e Soft (con battistrada ribassato di 0,4 millimetri) per provare a compensare l’eccessivo degrado. Dopo la corsa si è sentito e letto molto delle gomme e non capisco la necessità di intervenire per cambiare, nascondendosi dietro il problema della sicurezza. Se le gomme si consumano eccessivamente ci si ferma ai box per sostituirle.
Quella di Silverstone si preannuncia una tappa importante soprattutto per chi ha accusato dei problemi di affidabilità al Red Bull Ring poiché il tempo per intervenire è stato veramente poco.
Il meteo resta un’incognita, anche se per il momento le previsioni parlano di un weekend caldo, così come la safety car. L’anno scorso Lewis Hamilton si impose davanti al suo pubblico e anche per quest’anno la Mercedes resta la favorita alla vittoria, con una Ferrari che arriva rinvigorita dalla conquista della vette in entrambe le classifiche, anche se non è stata esente da errori con la penalizzazione che ha colpito Vettel per aver rallentato in qualifica (Q2) Carlos Sainz. Si sta confermando un mondiale caratterizzato e condizionato dagli errori (piloti e team) e chi saprà sbagliare di meno, con molta probabilità, si porterà a casa la corona 2018.
Dopo il ritiro di domenica, il campione britannico si presenterà in pista carico e con una gran voglia di riscatto. Sarà una bella sfida da seguire fin dalle prove libere.
Personalmente ho dei bellissimi ricordi legati a questo circuito, in particolar modo dell’edizione ’89 conclusa col quinto e sesto posto di Martini e Sala. Fu un weekend decisivo per la sopravvivenza del Minardi Team. Lo spettro delle pre-qualifiche era dietro l’angolo così come la perdita dei diritti televisivi. Avevamo l’obbligo di segnare due punti. Salutammo l’ottavo round con tre punti in tasca. Per noi fu come vincere il mondiale. La M189 si dimostrò una buona macchina in costante crescita che ci regalò diverse soddisfazioni.
Gian Carlo Minardi