F1 | Gp Giappone, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Ferrari paga lo step evolutivo”
Per gli amici ferraristi non è stata una sveglia felice. Ci si aspettava il pronto riscatto e invece è arrivato il secondo ritiro in tre gare per Sebastian Vettel. Questo di Suzuka forse è più pesante poiché era un po’ l’ultima spiaggia per provare a tenere aperto il mondiale e contrastare Lewis Hamilton che sta giocando, conservando la sua Mercedes in virtù delle ultime gare.
Una Ferrari che sta pagando, con l’affidabilità, il grande step evolutivo della power-unit e aerodinamico. Una Ferrari che ha dimostrato di essere competitiva – anche se concede qualche decimo in qualifica ai diretti avversari – ma che sul ritmo gara potrebbe dire la sua. A beneficiarne invece è la Red Bull che mette in bacheca altri due podi chiudendo il gran premio del Giappone in seconda e terza posizione, davanti Valtteri Bottas, e si prepara ad attaccare il secondo posto tra i costruttori proprio ai danni del team di Maranello che saluta il week end con solamente dieci punti all’attivo (quinto posto di Kimi Raikkonen protagonista di alcuni errori). Il finlandese ha pagato la strategia del team e la penalità di cinque posizioni per la sostituzione del cambio. Ha ritardato il pit-stop per rallentare il lavoro di Verstappen togliendolo di fatto dalla lotta per il podio. E’ chiaro il suo ruolo di seconda guida.
Ci sono ancora quattro gare e la matematica non condanna ancora gli uomini di Arrivabene, ma ci vorrebbe una vera e propria catastrofe per fermare la cavalcata del campione britannico e della corrazzata tedesca. La Ferrari deve continuare a lavorare soprattutto in virtù del 2018 per risolvere velocemente i problemi di affidabilità che stanno attagliando la SF70H sfruttando le ultime corse, vista la mancanza di test.
Un plauso alla Force India che continua a stupire portando nuovamente due macchine in zona punti e davanti ai diretti avversari confermando il quarto posto tra i costruttori. Ad Austin (tra quindi giorni) invece Carlos Sainz sostituirà Palmer in Renault al fianco di Hulkenberg col ritorno in Toro Rosso di Kvyat. Probabilmente sarà una mossa dettata dagli accordi commerciali tra le due parti, ma non condivido questa mossa in questo momento della stagione con la Toro Rosso impegnata a difendere la sesta posizione, provando ad attaccare la Williams.
Gian Carlo Minardi