Podio per il Team Minardi by Pastina&Friends alla “Kart Memorial Senna 2014”

Sotto una pioggia torrenziale e con condizioni meteo che non hanno mai dato tregua, il team Minardi by Pastina&Friends ha conquistato il podio nella gara endurance, organizzata sul tracciato Enzo e Dino Ferrari di Imola in memoria di Ayrton Senna.

Sotto l’attenta direzione del Team Principal Roberto “Pastina” Bandini, il Direttore Sportivo Giovanni Minardi, in costante comunicazione con i suoi ragazzi, ha guidato la cavalcata di Gabriele Lancieri, Marco Zipoli, Gianni Vigorito ed Edgard Kanah alla conquista del terzo posto. Le difficoltà non sono certamente mancate con la compagine faentina costretta fin dalla prima battute ad intervenire pesantemente sul kart, sfilando così di conseguenza all’ultimo posto. Giro dopo giro i “Fantastici 4” hanno saputo recuperare mettendo in campo grinta e determinazione girando su ottimi riscontri cronometrici, recuperando i passaggi persi e scalando la classifica finale fino al podio, chiudendo la competizione alle spalle dei vincitori R3 4 Ayrton e della Porsche Driving School

A premiare le tre squadre il presidente dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari Uberto Selvatico Estense, il curatore del Tribute Ezio Zermiani e Gian Carlo Minardi.

Devo fare i complimenti a tutti i ragazzi del team Minardi by Pastina&Friends per l’ottimo lavoro svolto, nonostante una pioggia che non ha mai dato tregua e le non poche difficoltà. Devo dire che in 6h e mezza di gara abbiamo risolto più problemi di quanto mai fatto in una 24H. Il terzo posto è veramente il minimo considerando il nostro passo” commenta Roberto Bandini “Ora ci prepareremo per la 24H di Pomposa in programma il 24-25 maggio

Minardi-Senna, un binomio spezzato troppo presto

Sono già passati 20 anni da quel tragico 1 maggio 1994, quando a Imola la “Signora in nero” ci strappò via per sempre quell’asso brasiliano del volante chiamato Ayrton Senna.

Trampolino di lancio per tantissimi campioni, il Minardi Team avrebbe dovuto ospitare anche l’ultima stagione di Ayrton. Ebbene sì. Tra Gian Carlo Minardi e Senna c’è sempre stato un grandissimo rapporto di amicizia e stima reciproca, le cui radici risalgono a ben prima dell’arrivo in Formula 1. A rivelare per primo la volontà di Ayrton di voler chiudere la sua carriera nel Mondiale al volante della Minardi è stato il padre, Milton Da Silva. “Dopo il quinto titolo Mondiale, Ayrton avrebbe guidato per la Scuderia faentina. Purtroppo il fato ha voluto diversamente”. Spesso sia il padre che Ayrton si rifugiavano nel motorhome faentino per gustarsi un buon piatto romagnolo. “Se non fosse stato il padre a raccontare questa storia, certamente non sarebbe venuta fuori da me. Sarebbe stato come tradire un amico”.

Il primo contatto con Senna avvenne nel 1982, con il brasiliano impegnato in Formula Ford e Minardi in F2 con il suo team. “Mi venne segnalato da Paolo Barilla – che lo aveva visto correre in kart – e durante il week end di Hockenheim invitai il giovane Senna a cena in hotel. Gli offrii fino a 50 milioni di lire per venire a correre con noi in F2, ma Ayrton garbatamente rifiutò”. Già in quegli anni Ayrton aveva le idee ben chiare sul suo percorso, che prevedeva la conquista del primo titolo Mondiale di Formula 1 nel 1988. “Mi ringraziò molto gentilmente in quanto ero stato il primo a offrirgli dei soldi per correre, invece che chiedergliene. Da quel giorno, in concomitanza delle gare di F2 e Formula Ford, Senna tornò sempre nel nostro motorhome per mangiare, rimanendo in ottimi rapporti”.

Una volta in Formula 1, Minardi e Senna continuano a scambiarsi le idee sia dentro che fuori dal paddock. “Ricevevo spesso sue chiamate dal Brasile e parlavamo al telefono per diverse ore. Durante i GP spesso si recava di nascosto a pranzo da noi. A inizio del 1993, a causa di un rapporto quasi logorato con la McLaren, aveva deciso di venire a guidare per la Minardi, ma lo convinsi a recedere da una scelta così azzardata, puntando ad un contratto aperto con il suo team. Da lì è arrivata la firma del famoso contratto da 1 milione di dollari a gara: quell’anno forse disputò la sua stagione più bella e grintosa”, prosegue il manager faentino.

L’ultimo scambio di idee avvenne ad Aida, quindici giorni prima di Imola, quando chiese la mia opinione su alcuni episodi che stavano caratterizzando la sua vita dentro e fuori dal paddock”.

Solamente il fato crudele impedì a Senna di mantenere la sua promessa fatta qualche anno prima a Gian Carlo, che avrebbe potuto cambiare la storia di un piccolo ma glorioso team che, con i suoi 21 anni di Formula 1 e 340 Gran Premi, ha contribuito a scrivere una buona fetta della storia di questo sport, lanciando nomi del calibro di Alonso, Fisichella, Trulli, Webber, Martini, Genè, Morbidelli, Nannini e molti altri. “Con i se o i ma non si va da nessuna parte, non contano nulla. Certamente con in squadra Ayrton Senna i rapporti con i vari fornitori tecnici sarebbero cambiati… Con la Sua esperienza e il suo carisma il Team avrebbe potuto avere certamente un’evoluzione non preventivabile. Il solo pensiero che ogni volta ribadisse il suo desiderio di venire da noi mi riempiva il cuore d’orgoglio”, sottolinea Minardi.

Dal 1 al 4 maggio Imola ricorderà Ayrton Senna e Roland Ratzenberger e sarà esposta anche la Minardi ‘94 di Martini e Alboreto. Inoltre i colori del Team Minardi by Pastina&Friends animeranno la “Kart Memorial Senna 2014”, gara endurance di 7H.

Gian Carlo Minardi premiato alla Festa dello Sport

Sullo sfondo del Palazzo dei Congressi e in occasione della Festa Provinciale dello Sport, vetrina per eccellenza della città di Ravenna nei diversi ambiti sportivi, Gian Carlo Minardi è stato premiato dal CONI di Ravenna con il premio “Una vita per lo Sport”

Fa sempre molto piacere essere premiati da rappresentanti della tua terra e per questo ringrazio il CONI di Ravenna per questo nuovo riconoscimento” commenta Gian Carlo Minardi

“Una vita per lo Sport”, un riconoscimento dedicato a coloro che per decenni si sono impegnati fattivamente e meritoriamente per la diffusione e la promozione dei vari valori dello Sport. Un premio che non poteva che finire tra le mani del manager faentino e attuale Presidente della Commissione Velocità ACI-CSAI che vanta nel suo palmares oltre 35 anni di corse – dalla Formula Italia alla Formula 1.

Complimenti Presidente!

 

 

Gian Carlo Minardi “Zanardi, un esempio per tutti noi”

Dopo due medaglie d’oro e una d’argento ai Giochi paralimpici di Londra 2012 in handbike e i tre titolo mondiali su strada, Alessandro Zanardi è pronto a tornare al volante di una vettura Gran Turismo.

A distanza di quattro stagioni dalla sua ultima corsa, l’ex pilota di Formula 1 e campione Cart sarà impegnato al volante della BMW Z4 GT3 nella Blancpain GT Sprint “Bisogna fare a Zanardi un grandissimo in bocca al lupo. In questi ultimi anni ha dimostrato tutto il suo valore andando a vincere ben due medaglie d’oro alle ultime Paraolimpiadi – non prettamente il suo sport – e ora è pronto a rimettersi in gioco a 47 anni” commenta Gian Carlo Minardi

“Sarà una sfida certamente non facile per molti aspetti. E’ stato lontano dalle corse per diverso tempo e dovrà rientrare nei ritmi di una vettura da corsa. Stiamo però parlando di un ragazzo determinato, un esempio per tutti. Da un atleta come lui noi tutti dobbiamo solamente imparare. E’ la prova vivente che con la forza di volontà e la testardaggine si possono raggiungere traguardi importanti”

Alessandro Zanardi firma il suo ingresso in Formula 1 nel 1991 con la Jordan, prendendo parte alle ultime tre gare. Nell’anno successivo Gian Carlo Minardi chiama il bolognese per sostituire l’infortunato Christian Fittipaldi nei GP d’Inghilterra, Germania e Ungheria “Ho avuto la fortuna di conoscerlo quando era molto giovane. Tornando a quegli anni rimane solo un rimpianto. Se avesse avuto la preparazione fisica di oggi, la sua carriera in Formula 1 sarebbe stata certamente diversa. Oggi ha un fisico eccezionale, cosa che gli mancò nel 1992. Abbiamo avuto un rapporto piacevole, ma anche dei problemi. Io ero solo alla mia ottava stagione e lui non era pronto fisicamente” ricorda il manager faentino “Tornando al presente gli faccio ancora un grandissimo in bocca al lupo per la sua nuova sfida”

La Formula 4 prende forma

 

Telaio Tatuus, Propulsore  FIAT 4 cilindri turbo da 1,4 litri FPT, Promotore WSK Promotion… con estrema decisione tutti i tasselli che comporranno il mosaico della nuova FIA Formula 4 prendono posto.

La nuova categoria voluta fortemente dalla FIA e appoggiata dall’Automobile Club d’Italia,  che sarà la prima a percorrere questa strada, nasce con l’obiettivo di scoprire i nuovi talenti dell’automobilismo sportivo facendo da ponte tra il mondo del karting e le monoposto, essendo aperta ai ragazzi che hanno compiuto i 15 anni.

Il Campionato Italiano, che vedrà al via i telai Tatuus spinti dal propulsore FTP da circa 160 cv,  sarà composto da sette appuntamenti e scatterà nel mese di maggio sulla pista di Vallelunga per chiudere a Barcellona il 19 ottobre, passando per le piste di Adria, Imola, Mugello e Monza. Ancora da decidere il tracciato che ospiterà l’evento in programma l’8 giugno. A breve sarà diramato anche il nome del fornitore di pneumatici.

Per quanto riguarda i costi sono naturalmente confermate le cifre già espresse dalla FIA. Il telaio costerà 33.000 euro più iva, ed il motore 9.500 euro più iva.

Perez in Force India al fianco di Hulkenberg

Nico Hulkenbeg ha il suo compagno di squadra. Si tratta del messicano Sergio Perez che, dopo l’esperienza in Sauber e McLaren, approda in Force India al fianco del neo-acquisto Nico Hulkenberg.

Coppia completamente rinnovata per la compagine di Vijey Mallya che si appresta ad affrontare un 2014 ricco di incognite – causa le numerose novità tecnico-sportive introdotte – con due giovani driver che hanno saputo mettersi in evidenza nelle ultime stagioni. Sia Nico Hulkenberg – classe 1987 – che Sergio Perez – classe 1990 – sono stati autori di una seconda parte di stagione interessante. Il tedesco ex-Sauber ha trascinato la sua scuderia fino al settimo posto (e alle spalle del suo nuovo team) mentre il messicano ha messo più volte in difficoltà il compagno di squadra e Campione del Mondo Jenson Button, chiudendo all’undicesimo posto nella classifica mondiale

In vista del nuovo regolamento tecnico la Force India ha voluto cambiare completamente la sua line-up, puntando su due giovani promettenti come Nico e Sergio. Se la crescita del team proseguirà sulla medesima lunghezza d’onda delle ultime stagioni potrebbe ambire a un posto prestigioso nella classifica Costruttori, grazie anche al propulsore Mercedes” analizza Gian Carlo Minardi

Sono veramente contento per questo annuncio. La Force India è sempre stata la mia prima scelta. Per questo voglio ringraziare sia Vijay ceh tutto il team per questa possibilità. E’ un team giovane, molto determinato che ha costruito vetture competitive. La prossima stagione cambieranno molte cose causa i nuovi regolamenti, ma ho già dei buoni presentimenti per il 2014. A breve visiterò la factory per conoscere personalmente tutto lo staff” commenta Sergio Perez

Punti doppi e numeri fissi per il 2014

Non si placano le novità per la Formula 1 targata 2014. Dopo le sostanziose novità apportate al Regolamento Tecnico che stanno creando non pochi grattacapi a team e motoristi, la F1 Strategy Group – composta da FIA, FOM e sei Team – e la Formula One Commission hanno approvato, con effetto immediato, importati modifiche al Regolamento Sportivo che certamente faranno discutere.

Punti raddoppiati per l’ultima gara: con l’obiettivo di rendere il campionato meno noioso e scontato dal prossimo anno il Gran Premio di Abu Dhabi assegnerà la bellezza di 50 punti al suo vincitore. Gli altri punteggi saranno: 36 al secondo, 30 al terzo, 24 al quarto, 20 al quinto, 16 al sesto, 12 al settimo, 8 all’ottavo, 4 al nono e 2 al decimo “In questo modo con una sola gara si potrebbe vanificare il lavoro e l’impegno di tutta una stagione intensa. Uno “zero” ad Abu Dhabi potrebbe significare la perdita di un campionato. Mi sembra semplicemente uno show dove la fortuna ha un ruolo principale, piuttosto che una formula per rendere l’ultimo appuntamento più avvincente. Affidabilità, Fortuna, Errori…. Troppe variabili possono entrare in gioco per determinare un Campione del Mondo di Formula 1. Lo stesso discorso però va visto anche in ottica dei piccoli team. Conquistando un solo punteggio doppio – magari più per sfortuna altrui che per meriti propri – potrebbe vanificare un lavoro costruito in 19 GP e composto da tanti piccoli piazzamenti

Numeri personali per i piloti: il numero #1 è dedicato al Campione del Mondo, mentre la numerazione dal #2 al #99 è libera “Non mi dispiace questa decisione. In questo modo i piloti potrebbero essere identificati non solamente dal casco, ma anche del numero di gara. Se un pilota esce dal mondiale temporaneamente per poi rientrare a stagione inoltrata cosa succede?

Penalità di 5 secondi:  fa il suo ingresso una nuova penalità composta da 5”, che si potranno andare a sommare al tempo finale di gara “Attenzione sempre a chi infligge queste ammende. Se non si utilizzerà sempre lo stesso gruppo – e quindi il medesimo metro di giudizio – potrebbe diventare uno strumento molto pericolo sfalsando il risultato della pista. Anche in questa stagione abbiamo assistito a penalità troppo severe, a discapito di una giusta e sana competizione in pista”

Non cambia il peso minimo: non è passata invece la richiesta per alzare il limite di peso – vettura e pilota – da 690 a 700 kg “Non capisco questo veto imposto da alcune scuderie. Questo può diventare discriminante per alcuni piloti. Mi sembra di tornare indietro agli anni ’80-’90 quando le vetture erano modellate su piloti piccoli e leggeri. Considerando i tanti accessori che dovranno ospitare le vetture poteva essere una strada da percorrere, senza dover penalizzare lo spazio per il driver

Si parla anche del Budgets Cup in ottica 2015, ma questa è un’altra storia….

Webber, un Signore e un ottimo Pilota e Atleta

Quello che andrà in onda domenica sarà un Gran Premio del Brasile ricco di simboli per i colori e la storia del Minardi Team. Dopo aver firmato il suo esordio nel Mondiale di Formula 1 nel lontano 1985 sulla cornice di Rio, il week end di Interlagos sarà anche l’ultimo appuntamento per Mark Webber al volante di una monoposto di F1, dopo l’esordio nel 2002 proprio con i colori del team faentino. L’australiano riuscì a conquistare sulla pista di casa (e al debutto) un entusiasmante 5° posto che mandò in incandescenza pubblico e fans della scuderia faentina.

“Nella mia carriera in F1 ho vissuto diversi GP del Brasile anche se all’inizio era tutto un altro week end, sia perché si correva a Rio e sia perché era la gara di apertura del Mondiale, quindi con temperature più alte. In quegli anni il fine settimana era anticipato da alcune prove libere, svolte una settimana prima. Di conseguenza i ragazzi del team avevano anche la possibilità di rilassarsi al mare e svagarsi. Mentre San Paolo è prettamente una città industriale, Rio è legata più ai divertimenti” ricorda Gian Carlo Minardi

E’ un GP ricco di diversi segni come la morte del motore 8 cilindri aspirato, che lascerà la scena ai turbo, e l’uscita di scena dal circus di Mark Webber. L’australiano lascerà certamente un bellissimo ricordo di se, sia come persona sia come pilota e atleta. Dei 37 piloti che il Minardi team ha portato all’esordio, Mark è uno di quelli che ha lasciato maggiormente il segno, non soltanto per i due punti conquistati all’esordio in Australia, ma anche per il rapporto che si era creato all’interno del team. E’ uno dei pochi che ancora oggi, quando entro nei box o nei paddock di Formula 1, mi corre incontro per abbracciami e salutarmi” ricorda con piacere il manager faentino

All’età di 37 anni lascia la F1 con la consapevolezza di essere ancora al top della carriera. Anche domenica partirà per vincere, nonostante un Vettel determinato a non cedere nulla a nessuno. Dopo esser stato “scippato” di un mondiale da parte del team è stato vittima anche di numerosi ritiri o problemi tecnici, come la perdita di gomme dopo il pit stop. Episodi in cui il pilota non può fare nulla” Webber si appresta quindi ad abbracciare il progetto Porsche LMP1 “Sono sicuro che continuerà a far parlare di se anche nel futuro. Si affaccia su un palcoscenico molto affascinante come i prototipi e le gare endurance che sta attirando importanti costruttori

Un successo l’Individual Races Series

Ha riscosso il pieno dei consensi la prima competizione dell’Individual Races Series, gara in pista con regole da cronoscalata. L’iniziativa sperimentale è stata voluta per far scoprire ai piloti della “montagna” l’ebbrezza della pista con costi molto contenuti. Inoltre, la gara si colloca alla fine della stagione ufficiale delle corse in salita, offrendo a quanti non vogliono parcheggiare l’auto da corsa in garage l’opportunità di correre ancora.

La gara, che ha visto in pista 39 vetture, si è svolta con la classica partenza “one by one”, con gli start intervallati da un minuto. Il vincitore assoluto è stato l’eugubino Mauro Rampini, sulla performante Osella-BMW 3.0. Rampini, un vero habitué delle corse in montagna “L’iniziativa è molto positiva, ci si diverte in un contesto assolutamente sicuro e con costi bassi. Ben vengano altre gare come questa“.

Presente a Magione anche Giancarlo Minardi in veste di Presidente della Sottocommissione C.S.A.I. per la velocità “Sono veramente soddisfatto di come si sia svolta la giornata. E’ stato uno spettacolo molto bello che ha raccolto consensi da tutte le parti. Sia i piloti che i team si sono detti molto soddisfatti e hanno auspicato che questo evento venga trasformato in una realtà. Devo ringraziare il Direttore dell’Autodromo Ezio Sisti per aver appoggiato questa iniziativa e per aver organizzato l’evento in sole tre settimane” commenta Minardi e ideatore dell’evento “La volontà è quella di creare un Trofeo per il periodo invernale, stagione in cui normalmente team e piloti sono fermi ai box. Spostandomi all’interno del circuito ho potuto osservare i ragazzi impegnati nei vari tratti del “Mario Umberto Borzacchini” Nei giri a disposizione sono stati in grado di migliorarsi progressivamente. Le insidie delle montagna non permettono di esprimere il massimo del loro potenziale e quello della vettura, cosa invece più fattibile in un circuito. Sono emerse delle criticità che andranno corrette per il futuro, ma trattandosi di una novità assoluta è anche giusto che accada. L’Individual Races Series potrà essere una bella opportunità anche per quei giovani con limitate risorse economiche” conclude Minardi

Gian Carlo Minardi all’Individual Races Series

Questo fine settimana l’Autodromo di Magione ospiterà un evento sperimentale e unico in Italia, ideato e voluto fortemente da Gian Carlo Minardi: l’Individual Races Series.

I protagonisti del “Mario Umberto Borzacchini” saranno gli abituali concorrenti della velocità in montagna: vetture turismo, sport e formula saranno chiamate ad effettuare una competizione con le medesime modalità delle cronoscalate, ma interamente da svolgersi sui  7.205 metri del Borzacchini. L’unico elemento a mancare sarà… la salita!

I piloti che parteciperanno alla sfida del 17 Novembre dovranno percorrere, con la classica partenza uno alla volta, due giri e mezzo del circuito di Magione. I concorrenti prenderanno il via ogni 40” e avranno a disposizione due  manche (per il risultato finale si procederà alla somma dei tempi)

“E’ un esperimento che ho voluto fortemente e sono contento che l’iniziativa sia stata accolta dal Direttore dell’Autodromo Ezio Sisti. Potrebbe essere un’interessante novità per i ragazzi che non dispongono di grandi somme per fare comunque gare in circuito a tempo” commenta il Presidente Commissione Velocità “Domenica sarò presente a Magione per assistere l’evento” conclude Gian Carlo Minardi

Ciao Mauro, le montagne hanno perso il loro RE

Ci uniamo al doloredei famigliari di Mauro Nesti che si è spento all’età di 78 anni dopo aver conquistato la bellezza di 8 titoli europei e 17 italiani nelle cronoscalate

Mi rattrista molto la scomparsa di Mauro. Anche se non ci frequentavamo molto, ricordo con piacere la reciproca stima e le sue visite a Faenza al Minardi Team. E’ sempre andato alla ricerca delle ultime novità tecniche per restare il Numero Uno della Montagna. Ciao Mauro”

 

Alessandra Brena Campionessa Italiana Green Hybrid Cup

Ci sono volute tutte e quattordici le are in calendario, ma grazie al suo talento, tenacia e determinazione Alessandra Brena ha conquistato sulla pista di Varano de Melegari il titolo di Campionessa Italiana Green Hybrid Cup, la serie dedicato alle Energie Alternative.

Dopo una cavalcata di ben cinque mesi e sette appuntamenti sui più importanti autodromi nazionali e internazioni la 17enne driver bergamasca ha raggiunto il suo obiettivo, dopo il terzo posto conquistato al debutto nella passata stagione. Al volante della sua Kia Venga ibriga, alimentata a GPL, Alessandra ha dovuto lottare fino alla fine contro il campione uscente che ha ceduto lo scettro solamente nell’ultimo round.

Arrivata in pista con un vantaggio di sole sei lunghezze sul diretto avversario Lady Brena ha affrontato il week end con freddezza chiudendo l’ultima qualifica stagione con il terzo miglior crono, a soli 281 millesimi dalla pole position. Complice la pioggia, in gara-1 arriva l’ultimo colpo di scena con Alessandra Brena si deve accontentare del secondo posto, dopo una bella bagarre con i suo principali avversari. Ghione, vincendo, annulla il suo gap con la bergamasca, trasformando l’ultimo appuntamento in una vera e propria finale. Grazie a una guida precisa e pulita Alessandra non si fa tradire dall’asfalto scivoloso del Riccardo Paletti portando la sua KIA #35 fino al quarto posto e aggiudicandosi così il titolo.

Sono veramente contenta. E’ stata una stagione veramente impegnativa e vincere all’ultimo appuntamento forse è ancora più bello perché hai la certezza di aver dato il massimo fino alla fine” commenta Alessandra Brena “Sono stata brava a non commettere errori in gara-2 poiche la pista era molto scivolosa a causa della pioggia. Si va  a chiudere un anno veramente impegnativo che mi ha portato a conoscere tantissime piste nuove, mettendomi alla prova con vetture molto competitive come la Lamborghini Gallardo e la Ginetta G50

I complimenti arrivano anche dal Supervisore Scuola Federale ACI CSAI  Gian Carlo Minardi “Sono molto felice per lei e per la sua famiglia. Ho avuto modo di seguirla tutto l’anno. Ha raggiunto un risultato importante e una ragazza che vince un Campionato è certamente da tenere in considerazione. Le auguro i migliori risultati e le faccio i complimenti per la conquista del titolo nel campionato italiano

Gp Corea del Sud – IL PUNTO

Il Gran Premio di Corea, che si corre su un tracciato molto bello, è stato segnato dall’inesperienza dei commissari che si confrontano con competizioni di alto livello solo una volta l’anno. Questi episodi non vanno certamente a favore della Formula 1. Gli organizzatori dovranno porre rimedio, attingendo dai paesi vicini e con una maggiore esperienza dei commissari sportivi da affiancare ai locali

Detto questo è stata una corsa segnata fin dalle prove libere da un nuovo strapotere Red Bull. Per lo spettacolo speriamo che i regolamenti 2014 (legati principalmente alla motoristica che alla componente aerodinamica) possano interrompere questo dominio a senso unico. Ogni volta assistiamo a due corse: Sebastian Vettel che lotta contro se stesso e l’affidabilità, e quella tra tutti gli altri che sono in grado di regalarci belle e spettacolari lotte. Rispetto a Singapore abbiamo assistito ad un potenziale meno incisivo, anche se “Seb” ha dimostrato una superiorità importante soprattutto allo start e nelle ripartenze. Sinceramente non mi sono piaciute le parole del dott. Marko quando ha dichiarato che “sono tutte stupide le cose che vengono dette nei nostri confronti” Con quello che ho scritto nei giorni successivi al Marina Bay, non era mia intenzione puntare il dito contro di loro, ma semplicemente mettere l’accento su un sistema che gli altri non sono in grado di ricreare e mettere in pratica. Non ho mai accennato a qualche sistema illegale. Non essendo un ingegnere, ho parlato semplicemente di un “rumore simile a quello riprodotto dal TC” Ho voluto raccontare (da appassionato e spettatore) quello che avevo visto. Ora tutti parlano di quanto emerso e del diverso comportamento tra le due vetture Red Bull, ma nei 13 GP precedenti nessuno aveva affrontato la questione in modo così approfondito. Penso che da tifoso abbia il diritto di raccontare le mie sensazioni. A inizio week end mi ero posizionato in quel particolare punto per osservare da vicino i piloti GP2, anche in funzione del mio lavoro di osservatore. Essendomi trovato bene sono ritornato anche in occasione delle qualifiche e della gara di F1.

Davanti a questo risultato il mondiale si è praticamente concluso. Solo la matematica non incorona il tedeschino. Resta aperto il secondo posto nel mondiale costruttori con la Mercedes distante solamente un punto dalla Ferrari. Ancora una volta Vettel si è dimostrato un ottimo campione, ma altamente fortunato soprattutto in occasione della prima safety car, riuscendo ad entrare al pelo ai box per effettuare il suo pit stop.  Tutto l’opposto del suo compagno di scuderia Webber.

E’ stato un gran premio che ha evidenziato la criticità delle gomme e la strategia sbagliata della Mercedes, che non richiamando Hamilton si è giocata il quarto posto. Un plauso va certamente alla Sauber e al suo pilota.  Il team ha saputo reagire anche in un momento della stagione in cui normalmente si pensa all’anno successivo dirottando le risorse economiche sulla vettura che verrà. L’accordo con la Ferrari li solleva da un problema non di poco conto, permettendogli di proseguire lo sviluppo. Dal canto suo Hulkenberg è uno dei piloti emergenti che nel futuro, dopo esser stato vicino alla Ferrari, approderà in un top team. Si è rimboccato le maniche mettendo in mostra le sue qualità. In questo momento il sedile Lotus è molto ambito e anche lui dovrà fare i conti non solo con i budgets, ma anche con i giochi politici. Un Brasile, con 50 milioni di spettatori, non può permettersi di non avere un portacolori in F1. Pertanto ci saranno tante componenti, oltre al talento, ad entrare in gioco.

La Lotus, che ci ha abituato a questi exploit, completa il podio. Grosjean nelle ultime gare è maturato molto e vuole diventare un punto di riferimento per la continuità del team, mentre Raikkonen è un guerriero insaziabile. Regala ancora qualcosa in qualifica, ma insieme formano una coppia molto bella.

Sottotono il week end Ferrari, non tanto per la vittoria, ma soprattutto per il podio mancato. Fernando ha lottato come al solito regalandoci una spettacolare quanto corretta lotta con Hamilton, ma non poteva pretendere di più. Lo si è visto anche con Hulkenberg. A parità di propulsore non è riuscito ad attaccarlo. Purtroppo Massa ha commesso un errore che è costato alla Ferrari punti importanti in favore di una Mercedes che, nonostante i problemi di degrado gomme, ha chiuso davanti allo spagnolo.