Road To Australia | MINARDI “A Melbourne nel ricordo di Charlie”

Sono scioccato e incredulo davanti alla prematura scomparsa di Charlie Whiting, un personaggio che ha fatto la storia della Formula 1 negli ultimi anni. Il mio percorso nel mondiale è legata alla sua figura visto che è entrato a far parte della FIA nel 1988 per diventare nel 1997 direttore di gara. C’era reciproca stima ed è sempre stato molto vicino al mio staff quando abbiamo portato in pista soluzioni innovative. Faccio le condoglianze a tutta la sua famiglia.

Purtroppo in questi casi lo show deve andare avanti e siamo alle porte del primo gran premio della nuova stagione. Finalmente si torna a correre e i team saranno costretti a mettere sul tavolo tutte (o quasi) le carte mostrandoci i veri valori in campo.

Resto dell’idea che le redini della corsa siano, ancora una volta, in mano a Mercedes e Ferrari nonostante un’importante compattamente delle prestazioni verso l’alto anche tra i team di seconda fascia dove saranno i piloti a dover fare la differenza. Dai test si è evidenziato come tutti i team abbiano lavorato molto bene e le aspettative per Melbourne sono di un weekend all’insegna della competitività.

L’anno scorso abbiamo avuto una partenza notevole da parte della Ferrari che ha messo a segno un primo e terzo posto con Vettel e Raikkonen, con Lewis Hamilton al secondo posto. Siamo solamente al primo appuntamento di una lunghissima stagione composta dalla bellezza di ventuno gara. Sarà importante restare coi piedi per terra indipendentemente dal risultato finale.

Si apre una stagione ricca di spunti.

ANTONIO GIOVINAZZI: A partire dal ritorno di un nostro portacolori sulla griglia di partenza che mancava da troppo tempo. L’arrivo di Antonio Giovinazzi è molto importante così come il ritorno di un marchio come Alfa Romeo. Mi auguro che possa essere in grado di lottare per le posizioni alle spalle di Mercedes, Ferrari e Red Bull che avrà l’incognita del motore Honda. L’affidabilità sarà un aspetto importante in casa di tutte le scuderie, come abbiamo visto nella seconda sessione di test a Barcellona, anche se da alcuni anni ci hanno abituato a risultati incredibili fin dal debutto.

RITORNO DI KUBICA: A distanza di otto anni dall’ultimo gran premio, Robert Kubica firmerà il suo secondo debutto in F1. Purtroppo le premesse sono meno rosee delle aspettative con una Williams in grande difficoltà. E’ inspiegabile quanto stia succedendo ad una scuderia che ha scritto tra le pagine più memorabili di questo sport. Mi auguro che il terremoto che sta attraversando – Paddy Lowe lascerà il team – si trasformi in una spinta per ritrovare la retta via e risollevarsi poiché non merita questi risultati. Si percepisce la mancanza del suo fondatore, Sir. Frank Williams, tenuto lontano dal team e dai campi di gara dalla malattia.

PUNTO PER IL GIRO VELOCE: Nelle ultime ore è stata approvata l’attribuzione del punto extra per il giro più veloce in gara (se l’autore si classifica nella top ten) che avrà validità sia per la classifica piloti che costruttori. Sembra una banalità, ma nell’arco di una stagione sono ventuno punti che possono fare la differenza. Entra in gioco una variabile in più sul fronte della strategia, soprattutto in una stagione combattuta.

Aspetto con grande attesa le prove libere, ma soprattutto le prime qualifiche che ci daranno un termometro del mondiale che verrà. Vi do appuntamento a domenica per commentare il Gran Premio d’Australia. Buon mondiale a tutti.

Gian Carlo Minardi

F1 | MINARDI “A Merlbourne qualifica tirata”

E’ scattato il countdown verso Melbourne, il primo gran premio che inaugurerà il prossimo 17 marzo la nuova stagione del mondiale di Formula 1.

Team e piloti si sono lasciati alle spalle anche la seconda sessione di test collettivi con tanti chilometri percorsi e il miglior crono segnato da Sebastian Vettel (1’16″221) davanti a Lewis Hamilton per 3 millesimi (1’16″224) al compagno Charles Leclerc (1’16″231) e alla seconda Mercedes di Valtteri Bottas (1’16″561).

Anche negli ultimi quattro giorni la Mercedes si è dimostrata la macchina più attiva in pista con all’attivo 580 tornate, sfondando la barriera dei mille giri (1190) in otto giorni di test (148,75 giri/giorno di media), davanti alla Ferrari con 997 passaggi (124,62 giri/giorno di media) e Renault con 961 giri completati. Bisogna scendere fino all’ottava posizione per trovare la Red Bull motorizzata Honda con la coppia Verstappen-Gasly che ha completato 833 tornate (104,12 giri/giorno di media).

Il dato che è emerso anche dall’ultima sessione è il compattamento verso l’alto dei tempi con dieci-dodici piloti racchiusi in una forbice inferiore al secondo” commenta Gian Carlo Minardi

Non è facile stabilire una gerarchia, ma ho l’impressione che Mercedes abbia del margine di miglioramento avendo segnato il miglior crono solamente negli ultimi cinque minuti. La Ferrari ha dimostrato di avere una macchina competitiva e all’altezza dei campioni in carica, anche se non sono mancati problemi di affidabilità

“A Melbourne, tra dieci giorni, finiranno i bluff e finalmente vedremo le reali forze in campo. Mi aspetto una qualifica molto combattuta

Sul fronte della scelta dei pneumatici emerge un certo allineamento. Quasi tutti i piloti hanno optato per 9 mescole C4 (soft) 3 C3 (medium) e 1 C2 (hard). Tra i top team, solamente Leclerc si è diversificato con 2 C2 e 2 C3.

Lettera Aperta di Gian Carlo Minardi “Imola è sinonimo di Romagna nel Mondo”

Come uomo di sport avrei preferito non entrare in prima persona nella questione legata all’Autodromo di Imola, ma nelle ultime settimane ho ricevuto molte richieste di informazione da appassionati preoccupati per il futuro dell’Historic Minardi Day. Per questo voglio tranquillizzare tutti i tifosi confermando che sabato 27 e domenica 28 Aprile l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola ospiterà la quarta edizione ed esprimere il mio pensiero su ciò che sta accadendo.

Imola è sinonimo di Romagna nel mondo e, sportivamente parlando, la ritengo la mia seconda casa essendo stata teatro, per il Team Minardi, di 21 gran premi di F1.

L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola è un patrimonio internazionale.

Il nocciolo sta nel definire, una volta per tutte, il significato di Autodromo per la città di Imola. Un Autodromo è ovviamente il luogo dove si svolgono le gare di auto e moto, sia a livello nazionale che internazionale e, nel caso specifico di Imola, parliamo di un impianto con un’immagine storica eccezionale nel mondo, un punto di riferimento per tutto il Motorsport a partire dalla Federazione Italiana.

Tutti gli autodromi hanno costi di gestione importanti, legati soprattutto ai lavori di ristrutturazione per la messa in sicurezza. Per salvaguardare i bilanci, è necessario che l’impianto lavori per buona parte dell’anno anche attraverso le giornate di test aperte a tutti gli appassionati. In questo l’Autodromo di Imola sarebbe veramente agevolato, perché la sua immagine può attirare proprio questo tipo di clientela. Senza scordare che ospitare eventi di livello nazionale ed internazionale, porta introiti importanti soprattutto all’indotto, non solo a beneficio del PIL del Comune di Imola, ma anche dei comuni limitrofi.

Certamente l’autodromo è anche fonte di disagi legati al rumore per chi vi abita vicino, ma occorre la volontà di superare queste problematiche; oggi giorno esistono tecnologie e interventi che possono lenire in buona parte il problema.

Se non si decide con forza di seguire la strada della salvaguardia dell’Autodromo, nonostante Formula Imola sia riuscita negli ultimi anni a rilanciarne fortemente l’attività, rischiamo di perdere seriamente l’Enzo e Dino Ferrari.

Vi aspetto numerosi a Imola per passare insieme un fine settimana all’insegna della passione del Motor sport, con la quarta edizione dell’Historic Minardi Day.

Gian Carlo Minardi

F1 Testing | MINARDI “Compattamento nelle prestazioni”

Siamo solamente alla prima settimana di test e i riscontri cronometrici non ci hanno consegnato ancora una classifica realistica, come dimostrano i migliori tempi di Renault con gomme hyper soft (1’17″393 con Hulkenberg) e Toro Rosso (Albon 1’17″637) contro 1’17″8 della Mercedes e 1’18″0 di casa Ferrari, quest’ultima con mescola media

Sono le prime parole di Gian Carlo Minard. Sul tracciato del Montmelò a Barcellona sono andati in archivio i primi quattro giorni di test collettivi che hanno inaugurato la nuova stagione del mondiale di F1.

Gli osservati speciali sono stati certamente i campioni del mondo in carica della Mercedes e la Ferrari. Gli uomini di Toto Wolff hanno ricalcato in programma della passata stagione con diverse prove differenziate finalizzate alle sviluppo, così come in casa del Cavallino non hanno ancora cercato la prestazione.

Le nuove monoposto hanno mosso i primi chilometri mettendo in mostra già un’importante affidabilità come dimostrano i giri completati. Lewis Hamilton e Valtteri Bottas si sono aggiudicati il titolo di stakanovisti con 610 tornate all’attivo, davanti a due Ferrari Vettel-Leclerc che hanno completato 598 passaggi.

Un segnale positivo è dato dai tantissimi chilometri percorsi da tutti i team, ad eccezione della Williams per cui bisogna stendere un velo pietoso. E’ inconcepibile che un team così blasonato getti al vento due giorni di test. Mi auguro che possano recuperare il tempo perso la prossima settimana

Terzo posto per l’Alfa Romeo Racing che grazie al lavoro di Raikkonen e Giovinazzi ha portato a termine 507 giri, contro i 482 della coppia Kvyat-Albon della Toro Rosso e 475 di Verstappen-Gasly, entrambi motorizzati Honda.

L’altro dato che è emerso è il compattamento delle forze in campo. Ci sarà una bella lotta tra Mercedes – Ferrari – Red Bull e una lotta serrata tra Renault – Toro Rosso – Alfa Romeo e Haas. i tempi sono già molto vicini ai migliori crono del 2018. Questo significa che gli ingegneri, in poco tempo, sono già riusciti a recuperare parte del carico aerodinamico perso coi nuovi regolamenti.”

Ogni team sa esattamente il suo potenziale e la sua posizione soprattutto in funzione della benzina caricata a bordo. La prossima settimana potremo avere dei riscontri più significativi, in vista del weekend di Melbourne” conclude il manager faentino.

Piloti e monoposto torneranno in pista al Montmelò la prossima settimana dal 26 febbraio al 1 marzo, prima di volare in Australia per il primo gran premio della stagione.

F1 | MINARDI “Il 70% del calendario a rischio rinnovo”


Il 2019 sarà un anno cruciale per molti circuiti presenti nel calendario del mondiale di Formula 1, il cui contratto è in scadenza con Liberty Media e il rinnovo si preannuncia come una lunga e dura sfida a braccio di ferro. Da una parte i promoter si dicono delusi e preoccupati per il futuro causa i costi troppo elevati per ospitare un gran premio.

Di recente 16 dei 21 organizzatori si sono riuniti a Londra per discutere dell’attuale situazione formando la Formula One Promoter’s Association, chiudendo espressamente a Liberty Media di rivedere al ribasso i contratti.

Dall’altra parte della parte della barricata, il boss della F1 Chase Carey mostra il pugno duro, dando l’impressione di non voler fare un passo indietro “Non cambieremo quello che stiamo facendo.”

Come sappiamo il contratto di Monza è in scadenza a fine 2019 e nonostante il record di presenza della passata stagione con 185.000 presenza nei tre giorni il circuito ha accusato un passivo di circa 12 milioni di Euro. Nelle medesime condizioni anche altri circuiti storici, come Silversone che nel 2018 ha accolto oltre 300.000 tifosi, chiudendo comunque il bilancio in rosso. E’ notizia di questi giorni che dal prossimo anno gli organizzatori del Gran Premio del Messico non avranno più i finanziamenti pubblici mettendo a duro rischio la presenza nei prossimi calendari.

C’è un malessere generale che interessa quasi il 70% dei circuiti” commenta Gian Carlo Minardi, che abbiamo interpellato “Ci sono molti contratti in scadenza, sia sul fronte dei circuiti che delle TV, così come l’attuale Concorde Aggreement. Il momento è serio perché i team faranno fatica a rivedere al ribasso le richieste considerando il continuo aumento dei costi gestionali, ma Liberty Media è in difficoltà coi circuiti e le TV con gli sponsor che chiedono un ritorno alle gare in chiaro” prosegue il manager faentino.

Nei dieci giorni del gran premio, la F1 riesce a generare un volume d’affari di circa 100 milioni e perdere la corsa significherebbe creare un danno importante all’indotto non recuperabile con nessun altro evento. L’ho toccato con mano quando Imola perse il suo gran premio. Questo volume d’affari non interessa però il circuito che, con l’attuale contratto, ha solamente la vendita dei biglietti come unica entrata. Decisamente troppo poco per arrivare a coprire le enormi spese per ospitare la corsa. Non dimentichiamo che i circuiti sono chiamati costantemente ad effettuare ingenti investimenti sulle strutture.

Perdere un gran premio significa creare un danno importante economico, ma è anche vero che non si può andare avanti con queste condizioni. Ho fiducia nell’operato del Presidente Angelo Sticchi Damiani che in questi anni è riuscito a salvare il Gran Premio d’Italia, ma qualcosa deve cambiare. Non si può continuare ad organizzare un evento costantemente in perdita.” conclude Gian Carlo Minardi

F1 |MINARDI “Leclerc un predestinato. Vettel, attento”

Ci stiamo avvicinando velocemente alle presentazione delle nuove monoposto e ai test invernali, che inaugureranno la nuova stagione del mondiale di F1. Una stagione che si preannuncia ricca di novità, con una griglia di partenza composta da dieci piloti (su venti) under 25.

Proprio di questo argomento abbiamo chiacchierato insieme a Gian Carlo Minardi, che ha costruito la sua carriera da Team Principal lavorando insieme ai giovani piloti.

Ben venga una griglia di partenza così ringiovanita, nonostante la presenta di qualche anzianotto come Raikkonen. Si prospetta una stagione affascinante e interessante perché ogni giovane che arriva in Formula 1 o in un top team, porta con se la volontà di emergere e di mettere in difficoltà il proprio compagno di box” analizza il manager faentino che intravede in Charles Leclerc (classe 1997) un pericolo per Sebastian Vettel

Avere in squadra un giovane come Leclerc, anziché un pilota appagato come Raikkonen, sarà uno stimolo molto importante per Vettel, che dovrà dimostrare di essersi lasciato alle spalle le negatività della passata stagione in cui sono emerse lacune di carattere mentali, tornando ad essere il quattro volte campione del mondo di inizio stagione. Considero Leclerc un predestinato, con delle doti naturali fantastiche. Auspico che, nel seppur breve inverno, la Ferrari sia riuscita fare l’ultimo step che le è mancato nel 2018 per superare la Mercedes” conclude Minardi.

Arrivabene-Binotto, Minardi “Scelta corretta, ma le novità non sono finite”

Nella serata di lunedì l’indiscrezione della Gazzetta dello Sport ha trovato conferma nel comunicato ufficiale della Scuderia Ferrari che, ad un mese dalla presentazione della nuova Ferrari e a due dall’inizio del mondiale, ha comunicato l’avvicendamento tra Maurizio Arrivabene e Mattia Binotto nel ruolo di Team Principal.

Abbiamo incontrato Gian Carlo Minardi che commenta in modo positivo l’avvicendamento “Condivido in pieno la scelta da parte della Ferrari poiché ho molta fiducia in Mattia Binotto come tecnico e i risultati sono stati una conferma. Arriva dalla scuola di Ross Brawn che ha regalato alla Ferrari risultati incredibili insieme a Todt e Schumacher, prima di andare a vincere il mondiale insieme a Jenson Button con la Brawn GP, mettendo le basi agli incredibili successi della Mercedes.

Non credo che i cambiamenti siano finiti e i prossimi quindici giorni saranno cruciali. Sembra un ritorno al passato nell’era di Domenicali con Massimo Rivola, passato ora in Aprilia. In aggiunto, l’arrivo di Laurent Mekies è un segnale molto positivo e potrà essere un partner importante per Mattia nel ruolo di DS. Conosco molto bene Laurent poiché arriva dalla scuola Minardi, prima di passare in Toro Rosso e successivamente in FIA. Conosce i regolamenti e l’ambiente della Federazione, un aspetto di buon auspicio

Binotto sarà chiamato ad un ruolo ricco di novità, dovendo gestire anche i piloti “Avrà un impegno particolare e non facile nella gestione di un Sebastian Vettel da recuperare dopo una stagione complicata, che dovrà trovare la forza di accantonare le negatività del 2018

F1 | Minardi sul mondiale che verrà “Campionato con tanti giovani interessanti”

Abbiamo salutato il mondiale da poco più di tre settimane, ma tra poco meno di 90 giorni si alzerà il sipario sul Gran Premio di Melbourne, la prima della ventuno gare del mondiale 2019 che scatterà il 17 marzo per concludere il 1 dicembre ad Abu Dhabi. Sarà una stagione ricca di novità non solamente sul fronte dei regolamenti tecnici e sui pneumatici, ma anche da una griglia rinnovata per il 60% tra piloti che hanno cambiato casacca e nuovi arrivi.

Delle dieci squadre solamente Mercedes e Haas hanno confermato in toto la line-up con Hamilton-Bottas e Grosjean-Magnussen.

100% NOVITA’ – Sauber, Toro Rosso, McLaren e Williams hanno stravolto completamente la coppia piloti con l’esordio di Lando Norris in McLaren a fianco di Carlos Sainz che ha salutato la Renault, Alexander Albon in Toro Rosso, George Russell in Williams e di Antonio Giovinazzi pilota ufficiale in Alfa Romeo-Sauber, insieme a Kimi Raikkonen, dopo i due gran premi del 2017 in sostituzione dell’infortunato Wehrlein.

50% NOVITA’ –  Stravolgimenti importanti anche tra i top team con l’arrivo in Ferrari, a fianco di Sebastian Vettel, del giovane Charles Leclerc e in Red Bull di Pierre Gasly, promosso a fianco di Max Verstappen al posto di Daniel Ricciardo che vestirà i colori Renault insieme a Nico Hulkenberg. In casa Racing Point Force India ci sarà lance Stroll a fianco del confermato Sergio Perez.

RITORNI – Avremo anche due ritorni importanti in Williams e Toro Rosso che schiereranno rispettivamente Robert Kubica e Daniil Kvjat.

Ci aspetta un 2019 interessante con giovani di grande qualità come Giovinazzi, Russel, Norris Albon. Una griglia di partenza che si ringiovanisce e che premia il lavoro delle formule minori, in particolare della Formula 2 che avrà i suoi primi tre classificati promossi in F1 tra McLaren, Toro Rosso e Williams, anche se non sono d’accordo sull’operato della FIA, in particolare sui punteggi attributi alla nuova F3 Regional per l’acquisizione della Super licenza F1” commenta Gian Carlo Minardi

F1 | Abu Dhabi, ultima tappa per Fernando Alonso. MINARDI “Sarà solo un arrivederci”


Domenica, ad Abu Dhabi, Fernando Alonso correrà il suo ultimo Gran Premio di Formula 1 dopo il debutto in Minardi nel 2001, 17 anni di carriera, due mondiali vinti e tre sfiorati. Dal 2019 il pilota spagnolo inizierà a scrivere un nuovo capitolo andando a caccia della 500 Miglia di Indianapolis.

Le ultime stagioni con la McLaren sono state avare di soddisfazioni e non gli hanno regalato i risultati sperati e che avrebbe meritato, ma non sono mancati gli apprezzamenti da parte dei colleghi e degli addetti ai lavori. Abbiamo voluto raggiungere telefonicamente chi portò Fernando Alonso nel Circus della Formula 1: Gian Carlo Minardi.

Sono stato presenta al suo primo test in Formula 1 nel 1999 proprio con la Minardi dopo la vittoria della World Series by Nissan, al suo primo Gran Premio di F1 a Melbourne nel 2001 sempre con la Minardi, ma non sarò ad Abu Dhabi perché sono convinto che non sarà il suo ultimo Gran Premio. La gara degli Emirati sarà solamente un arrivederci” commenta il manager faentino

Gli faccio un grande in bocca al lupo per tutte le sue prossime sfide e gli dico anche di divertirsi poiché ha ancora molto da dare, e ricevere, da questo sport” conclude Minardi

F1 | Gp Brazil, THE POINT by Gian Carlo Minardi “Ocon, mistake or strategy?”

Lewis Hamilton won the Brazil Grand Prix and Mercedes celebrated the world championship at the end of a weekend conditioned by a number of episodes. The race marshals once again used very different judgments and I certainly do not agree with Saturday’s decisions during qualifying when Hamilton should have surely have been punished since twice he created dangerous situations

I take note of FIA’s decision, without sharing it. During the race we saw another very serious episode between Ocon and Verstappen that cost Red Bull’s driver the win, in favour of Mercedes. It was a very serious episode since in that moment the driver of Racing Point Force India with the Mercedes engine was about to be lapped by the Dutchman and had the blue flag. Furthermore, we are talking about a driver in Mercedes’ orbit. These episodes make me think.

The grand prix gave us Red Bull in great shape, above all in consideration of the 2019 season hoping that it will be worthily backed up by the Honda motor.

On the Ferrari front, it was a race that showed both the positive sides that came out during the season and the negative since the race was not exempt of mistakes. We put away the twentieth and penultimate round of the world championship with Raikonnen on the podium and, above all, Leclerc’s excellent result (seventh at the finish) that is certainly a good sign for his next challenge with the “red” racing suit. Above all, in qualifying he showed that he has the character and the maturity to manage even the most difficult situations.

Gian Carlo Minardi

ACI e WSK si aggiudicano la nuova European Regional F3 Championship. Minardi “Vittoria importante”

Il Consiglio FIA World Motor Sport ha approvato la nomina di Automobile Club d’Italia (ACI) come promotore del nuovo European Regional Championship che scatterà nel 2019. Il campionato sarà portato in pista da ACI Sport e WSK Promoter con vetture Tatuus F3-T318 Monocoque in fibra di carbonio omologata FIA F3, motori Alfa Romeo 1750 cc […]

Le Regole della vittoria, il corto dedicato alla sicurezza stradale firmato ACI e Giffoni Experience

La coinvolgente storia di un bambino che sogna di diventare un grande pilota di Formula 1: questa la trama dello short movie frutto della collaborazione tra Giffoni Experience e Automobile Club d’Italia, con l’obiettivo di diffondere tra i giovani, e quindi anche tra i giffoners, le preziose e fondamentali regole della sicurezza stradale.

Il corto, dal titolo “Le regole della vittoria”, è stato presentato fuori concorso al Festival il  26 luglio, ed è stato girato in varie location d’Italia: dal Foro Italico di Roma, nella sede del CONI, al circuito internazionale di Napoli e al kartodromo di Battipaglia, fino agli spazi di Giffoni Valle Piana e alla pista di Fiorano.

L’obiettivo è quello di lanciare un messaggio ben chiaro ai ragazzi: per diventare dei veri campioni, dentro e fuori la pista, bisogna unire alla passione e al talento anche la disciplina e il rispetto delle regole. E lo sport è un ottimo alleato per insegnare ai giovani ad avvicinarsi alla sana competizione e al rispetto delle norme che disciplinano la sicurezza stradale per crescere come piloti, ma anche e soprattutto come cittadini, diventando guidatori consapevoli e messaggeri della sicurezza prima di tutto con la propria famiglia e i propri amici.

Il protagonista de “Le regole della vittoria” è Andrea, un bambino di 11 anni che, dopo essersi seduto al posto di guida di una fiammante auto da corsa, ne resta folgorato, decidendo di dedicare tutti i suoi sforzi futuri per realizzare il proprio sogno: diventare un grande pilota. Ma il suo temperamento esuberante fa sì che l’impulsività abbia sempre la meglio sul raziocinio, per cui le regole di sicurezza stradale passano in secondo piano. Questo fino a quando i suoi stessi mentori e compagni di corse, tra cui Gabriele, non gli insegneranno l’importanza del rispetto delle regole stradali senza le quali non si può mai veramente vincere.

Protagonisti del corto due giovani promesse del mondo dei motori che piloti di kart lo sono nella realtà, Andrea Filaferro e Gabriele Minì: il primo pilota ufficiale della Scuderia Birel Art – Sezione Junior, il secondo pilota ufficiale della Scuderia Parolin. Ospiti d’eccezione delle riprese Giovanni Malagò, Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, e Antonio Giovinazzi, terzo pilota della Scuderia Ferrari, che hanno prestato il volto al cortometraggio per un cameo.

Le Mans | Minardi “Toyota corre contro il suo passato”

Questo fine settimana tutta l’attenzione degli appassionati sarà rivota verso il circuito della Sarthe che ospita l’86esima edizione della 24 Ore di Le Mans. Mai come quest’anno vede già la favorita alla vittoria finale: la Toyota TS050-Hybrib che vedrà al via due equipaggi composti da Alonso-Buemi-Nakajima e Conway-Kobayashi-Lopez.

Sarà tutt’altro che una passeggiata per la squadra giapponese, se in una 24 ore possiamo utilizzare questa parola. Dopo il ritiro di Porsche e Audi, partono certamente come favoriti, ma il loro compito non sarà certamente cosa facile poiché le incognite di una maratona come Le Mans sono innumerevoli e imprevedibili. Non dimentichiamoci come sono finite le ultime due edizioni in cui hanno regalato la vittoria ai diretti avversari a poche ore dalla bandiera a scacchi causa ritiri. Il loro principale avversario sarà l’affidabilità, ma avranno certamente fatto tesoro degli errori commessi nel recente passato” analizza Gian Carlo Minardi

Oltre all’affidabilità le due Toyota avranno come avversari principali la Rebellion R13 e la BR “E’ un’edizione della maratona con poche LMP1 in cui mi Toyota dovrà salvaguardare anche la sua immagina correndo su ritmi importati senza risparmiarsi pur di puntare alla vittoria. Diversamente sarebbe una delusione” prosegue il manager faentino.

Occhi puntati su Fernando AlonsoInsieme ad Alonso ci sono tantissimi piloti con un passato in F1 (sono addirittura 24 i piloti presenti in griglia che corrono o hanno corso nel mondiale n.d.r), ma per lo spagnolo quest’edizione potrebbe essere il trampolino di lancio verso nuovi lidi, lontani dalla F1. La non competitività della McLaren e la contestuale non disponibilità di sedili importanti porterà un pilota di 37anni a guardarsi intorno, puntando verso la Indy o le gare endurance dove quest’anno è già impegnato nel FIA WEC. Da quanto si apprende, in casa Ferrari Sebastian Vettel avrebbe imposto il suo veto all’arrivo di Daniel Ricciardo che resterà in Red Bull a fianco di Max Verstappen

Grande interesse per i colori italiani sarà rivolta nella classe GTE Pro, con uno schieramento a tre punte da parte di Ferrari che vedrà l’esordio anche di Antonio Giovinazzi, con una sfida tra Porsche, Ford, Aston Martin e Chevrolet “La sfida in GTE sarà molto interessante, considerando anche la lotta tra Ferrari e Porsche con l’ex Gimmi Bruni, anche se il BoP non sembra essere a vantaggio della vettura di Maranello penalizzata nelle velocità di punta. La Ferrari si presenta al via con tre equipaggi di tutti rispetto capitanati da Rigon e Pier Guidi a cui ci è aggiunto anche Giovinazzi sulla terza Ferrari 488 di AF Corse insieme a Vilander e Derani