Tra Conferme e Supposizioni si va verso il Bahrain

Manca ancora più di un mese al Gran Premio di Australia e con alle spalle solo Jerez, il primo test stagionale, stiamo già assistendo a cambiamenti di  Tecnici e Team che, preoccupati per i problemi motoristici incontrati, si stanno muovendo in ottica 2015. Sembra di assistere ai movimenti del mondo del calcio, quando in pre-campionato “saltano” le prime panchine o le squadre ricorrono al mercato di riparazione.

Nonostante Renault,  Red Bull e Toro Rosso si impegnino a trasmettere tranquillità e serenità nei loro comunicati e interviste, dalle informazioni che circolano, la situazione pare più complicata del previsto e di non facile risoluzione. Sembra che in  casa Red Bull stiano esplorando  un possibile cambiamento di motorizzazione per il 2015, mentre in Toro Rosso è saltato il sesto/settimo Direttore Tecnico della loro storia. Sul fronte motori poi – dalle informazioni provenienti al di fuori dai confini nazionali –  la Renault sta provando a fare “shopping” di tecnici oltre i confini transalpini (ricevendo risposte negative), cosa praticamente mai successa prima, in quanto  ha sempre cercato di difendere, giustamente, la propria tecnologia. Queste notizie non possono che alimentare sospetti, in base a quanto si vocifera, sulla probabile esistenza di problemi strutturali del propulsore, che sembrano essere di non facile risoluzione nel breve. Alcune case costruttrici, non attualmente impegnate nel Mondiale F.1, hanno già pronto una loro personale unità e stanno valutando una loro scesa in campo, anche se rallentati dalle difficoltà di trovare partnership importanti, a meno che queste perplessità non vengano superate sfruttando  l’attuale debacle Renault. Ovviamente mi auguro di poter essere smentito già tra qualche settimana quando in Bahrain, secondo test pre-campionato, potremo vedere i miglioramenti messi in atto dai Team e dai Motoristi.

Stiamo certamente vivendo un momento caotico per la Formula 1.

Sentiamo parlare sempre più spesso di un Salary Cap da fissare in 200 milioni di dollari. Attualmente però solamente tre o quattro team superano questo tetto, mentre la realtà di tutti gli altri partecipanti è ben lontana da queste cifre e le difficoltà con le quali debbono convivere sono sotto gli occhi di tutti. Forse queste esternazioni sono alimentate per distrarre la gente dai veri problemi della F.1. Come abbiamo sottolineato in passato (oggi anche altri autorevoli personaggi del Circus confermano)  la F. 1 va  rivista in tutti suoi aspetti. Non è accettabile che oggi ci siano team con  tre Team Principal al posto di un unico Proprietario o Direttore Generale e  che una vettura non abbia più un solo padre putativo con in mano l’intero progetto della vettura. Attualmente c’è un Responsabile per l’installazione  Motore, uno dell’area Aerodinamica , uno per la Produzione, uno per la gestione pista, uno per l’elettronica ecc. ecc. In questo modo viene a mancare la visione completa del progetto, oltre ad un aggravio di costi e l’ottimizzazione delle risorse,  con aumenti esponenziali di maestranze nei Team. Questa scelta è certamente figlia dello sviluppo, ma forse non è la strada giusta. Occorre fare qualche passo indietro prima di parlare di Salary Cap.

Nei giorni scorsi avevo voluto attirare l’attenzione sull’argomento sicurezza nei circuiti e sulle strutture Tecniche della FIA. Anche qui, con soddisfazione, ho notato che il problema è stato affrontato e discusso da Professionisti che hanno evidenziato e sottolineato le criticità emerse.   Ad oggi la FIA non ha informato i circuiti e delineato linee guida su come ci si debba comportare durante il recupero di una vettura ferma in pista. La conferma è arrivata dalla Sig.ra Rossella Amadesi, Responsabile CEA Squadra Corse. I Leoni della CEA Squadra Corse sono i migliori al mondo e questo rappresenta un valore aggiunto e una maggiore tranquillità per l’organizzatore del G.P d’Italia, ma trovo assurdo che a metà febbraio non siano ancora state diramate le dovute informazioni che potrebbero prevedere, oltre a sessioni formative anche dei costi aggiuntivi derivanti dall’acquisto di nuove attrezzature o divise da utilizzare nella stagione 2014.

Tutto questo fa parte di un’altra critica da me sollevata nei confronti della FIA, ripresa dall’Ingegnere Cadringher – ex responsabile FIA per i regolamenti negl’anni 80 – su un noto settimanale (Autosprint), dove anche per lui gli uomini preposti alla stesura dei regolamenti non hanno una visione globale.

Detto questo andiamo in Bahrain, attenti ad individuare i progressi dei Team che hanno incontrato i problemi maggior a Jerez, osservando se la Mercedes confermerà la sua affidabilità e competitività e se la Ferrari, che a detta degli uomini di Maranello è in linea con le aspettative, ci darà delle indicazioni  positive sulla stagione alle porte.

Jerez – IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi

La quattro giorni di Jerez ha inaugurato ufficialmente la nuova era della Formula 1, con una Ferrari che ha salutato il circuito spagnolo moderatamente soddisfatta e con la consapevolezza di dover lottare contro un Mercedes leggermente in vantaggio. Alonso ha dichiarato di condividere la telemetria con Kimi e sinceramente non stento a crederci. La Ferrari è l’unica Scuderia ad avere la forza di gestire due prime guide, fornendogli il medesimo materiale tecnico. Quando i tempi assumeranno il giusto valore nascerà certamente una sana rivalità, ma sarà il cronometro a dettare le strategie.

Siamo solamente in una fase embrionale e non sarebbe giusto emettere sentenze. Ora sarà interessante vedere come si comporteranno le vettura col caldo del Bahrain, anche se ho l’impressione che il motorista di Stoccarda abbia lavorato a stretto contatto con i suoi quattro partners. Hanno avuto modo di raccogliere diversi dati grazie ai chilometri inanellati da Mercedes, Mclaren, Williams e Force India, cosa che per altro è avvenuta anche con il propulsore di Maranello nonostante i problemi di Sauber e Marussia.

In casa Renault la mancanza della Lotus si sarà certamente fatta sentire considerando lo stretto rapporto che esiste tra le due aziende, ma dalla prossima uscita ci potrà essere un maggiore travaso di informazione che potrebbe andare a vantaggio anche di Red Bull Racing e Scuderia Toro Rosso, anche se le dichiarazioni di White destano qualche preoccupazione – sono state evidenziate delle differenze tra le prove indoor e in pista. I Campioni in carica hanno iniziato con il piede sbagliato e sono chiamati ad una vera e propria prova di forza. E’ in questi momenti che si vede il valore di un team.

Restando sul fronte dei propulsori, dopo Jerez sono susseguite diverse ed importanti riunioni di carattere tecnico-gestionale. Molte case automobilistiche hanno avuto occasione di osservare le prime uscite in virtù di un possibile ingresso nel Circus. Oltre alla Honda il prossimo anno potremo avere diverse new entry.

Per un quadro più completo non saranno sufficienti i test di Sakir, ma bisognerà aspettare le prime gare, non di facile interpretazione. Ad oggi ci aspettano Gran Premi con vetture più lente della GP2 dove vincerà chi sarà più bravo nella gestione della macchina e nei consumi, ovvero chi “spingerà” di meno. Questo deve far pensare molto perché potrebbe allontanare l’appassionato. Non dimentichiamoci che la F.1 deve essere la massima espressione motoristica.

Con molto piacere vengo a conoscenza che presto la Williams annuncerà l’arrivo al suo fianco di un marchio che ha scritto capitoli importanti nello sport motoristico. Mi fa piacere sia perché è un segnale importante per tutto l’ambiente sia perché si unisce ad un team che ha vissuto un 2013 particolarmente difficile. Proprio nel 1991, quando dotai la M191 coi propulsori di Maranello, anche io ero stato vicino a chiudere questa collaborazione, ma purtroppo alla fine non si concretizzò.

Gian Carlo Minardi “Non ci siamo”

Punti doppi, nuove penalità, pole Trophy… siamo sicuri che questa sia la strada giusta per rendere più avvincente il Mondiale di Formula 1? Ho l’impressione che si vogliano trovare per forza delle novità che, però, non servono allo spettacolo e a far innamorare la gente. A mio avviso servono regolamenti chiari e decifrabili, e non palliativi. Bisogna studiare qualcosa dal punto di vista del marketing per avvicinare gli appassionati, invece di continuare a chiudersi dentro questi Motor-Home, blindati più di una roccaforte.

Sarebbe bello far respirare allo sportivo l’aria del paddock, dargli la possibilità di toccare con mano il week end di gara, avere l’autografo o una foto con il suo idolo. Invece ho la sensazione che molta gente non sappia riconoscere neanche i piloti (escludendo quelli saliti sul podio).

Continuo a trovare ridicola la regola sul punteggio doppio all’ultima gara. Un pilota rischia di vedere sfumare l’intero lavoro di una stagione in un solo appuntamento. Lo stesso discorso però vale anche per i team di serie C. Oggi abbiamo una Marussia che ha conquistato il decimo posto tra i costruttori grazie ad un tredicesimo posto (suo miglior risultato), contro un quattordicesimo della Caterham. Un solo posto di differenza che però vale la bellezza di almeno 10 milioni di dollari. Hanno lottato con il coltello tra i denti per tutto il campionato. Il prossimo anno tutto il lavoro potrebbe svanire in un solo week end, magari più per fortuna dell’avversario che per bravura …

In questi giorni la FIA ha annunciato di voler aprire le porte ad un nuovo team, e subito Volkswagen, Porsche e Audi hanno declinato l’invito, in quanto già impegnati nel campionati a ruote coperte come Le Mans o Mondiali. Le cause possono essere molteplici: le case automobilistiche hanno individuato nelle gare endurance la strada per una migliore promozione e per poter trasferire la tecnologia sulle auto di serie, ma anche perché oggi è difficile trovare un partner telaistico che garantisca risultati positivi in F.1 La Porsche a inizio anno è stata vicinissima alla Red Bull, ma per vari motivi non si è arrivato ad un accordo. Sta di fatto che il prossimo anno avremo una Le Mans veramente interessante con al via colossi del calibro di Toyota, Audi, Porsche, che ci regaleranno gare giocate fino alla fine sul filo di lana. L’ingresso di queste case automobilistiche contribuirà a far crescere l’interesse verso questi campionati. La stessa Ferrari, attraverso le parole del Presidente Montezemolo, ha fatto intuire di essere interessata a questo palcoscenico. D’altronde un costruttore come Ferrari, che ha vinto il Mondiale GT2, non può non guardare questi orizzonti.

La F1 prepara il 2014 tra tante (troppe) incognite

Nonostante tre sedili abbiano trovato il loro inquilino – Maldonado e Grosjean in Lotus e Hulkenberg alla Force India – il mercato piloti 2013-2014 è ancora molto simile ad un’ingarbugliata matassa di lana. Ad oggi i posti liberi sono ben sei di cui: 1 Force India; 2 Sauber; 1 Marussia; 2 Catheram

A rendere il puzzle della prossima griglia di partenza ancora più indecifrabile e incasinato ci hanno pensato i rumors su una possibile fusione tra Marussia e Sauber, due team che non navigano in acque troppo tranquille (come molti altri in Formula tra i quali la Lotus). Anche se non facile da mettere in atto, la fusione tra Banbury e Hinwil non è proprio fantascienza considerando che entrambe le compagini hanno un contratto con la Ferrari per la fornitura dei nuovi propulsori 1.6 Turbo. Se queste chiacchiere fossero vere il mercato piloti subirebbe un rallentamento importante, in quanto verrebbero a mancare due sedili. Se consideriamo che Jules Bianchi ha già in mano un contratto per la prossima stagione con la Marussia-Ferrari (il francese, il cui manager è Nicholas Todt, fa parte della FDA) i posti disponibili scenderebbero a quattro di cui due molto appetibili (Force India e Sauber). Non dimentichiamoci che a “piedi” resterebbe un certo Max Chilton, pilota con una valigia molto piena, oltre ad un Sergio Perez seguito da Slim – uomo più ricco del mondo – attualmente senza contratto.

Come sappiamo il nuovo Mondiale porterà con sè numerose e costosissime novità, a partire proprio dal motore turbo con tutte le complicazioni che ne conseguono. Pertanto diventa importate aggiudicarsi un pilota con alle spalle una buona esperienza che possa aiutare il team a crescere dando le giuste indicazioni ai tecnici. Questo, insieme al divieto delle prove, rende difficile l’ingresso di nuove leve. Pertanto i team manager cercheranno il giusto equilibrio tra tecnica e aspetto economico. Hulkenberg è il classico pilota che, pur non avendo alle spalle aziende importanti, si “paga” lo stipendio a suon di punti e piazzamenti che si traducono in dollari derivanti dai diritti televisivi per il team.

Come dicevamo qualche riga sopra, il 2014 sarà quasi un anno ZERO per una Formula 1 che sta vivendo un momento delicato. Anno zero per le numerose novità che saranno introdotte: telai completamente nuovi, turbo, i vari sistemi di recupero energia, il limite di 100 kg di benzina… Il tutto dovrà essere amalgamato insieme, ma il tempo a disposizione è veramente poco. Mi risulta che alcune scuderie clienti non abbiano ricevuto ancora il “manichino” – la sagoma con gli ingombri dell’unità e le componenti esterne. Di conseguenza anche la definizione del telaio è indietro.

Ci aspetta una stagione ad alta tensione. Chi partirà con il piede giusto avrà in tasca il mondiale. Brawn GP insegna

Gp Brasile – IL PUNTO

Si chiude un 2013 con una bruttissima figura da parte della FIA. La decisione presa nei confronti di Felipe Massa è demenziale e credo che sia arrivato il momento anche per la Federazione di prendere dei provvedimenti per ringiovanire e uniformare il collegio. Un combattuto e bel Gran Premio del Brasile, caratterizzato da sorpassi emozionanti, è stato vanificato da decisioni di persone esterne che, cambiando gara dopo gara, non garantiscono un giudizio omogeneo. In aggiunta la penalità inflitta ad Hamilton mi ha dato l’impressione che sia stata assegnata per riequilibrare le forze in campo. Un brutto doppio errore

Complimenti a Sebastian Vettel e alla Red Bull che hanno vinto tutto. Seb ha segnato un nuovo record con 9 vittorie consecutive e 13 in un unico campionato, eguagliando Michael Schumacher, anche se il tedesco aveva conquistato questo traguardo in un campionato di 18 gran premi, e non 19 appuntamenti come il calendario 2013.  La Mercedes chiude il Mondiale al secondo posto, davanti alla Ferrari. Un grandissimo risultato per il team tedesco che però rende più importante il secondo posto tra i piloti di Alonso, considerando le differenze tecniche. Lo spagnolo si conferma il miglior pilota assoluto. Senza la penalità a Felipe, oggi il secondo posto era a portata per la Scuderia di Maranello, anche se pesano i punti mancati dal brasiliano in una parte della stagione. Ora bisognerà analizzare i problemi e trovare velocemente la soluzione perché il tempo è veramente poco, soprattutto considerando tutte le novità che saranno introdotte

Con la chiusura della stagione vanno in pensione i propulsori aspirati 8 cilindri e diversi piloti si apprestano a cambiare casacca, o vita, come Felipe Massa e Mark Webber.  L’australiano termina una stagione con il secondo posto e il terzo assoluto, dopo aver iniziato la sua carriera nel 2002 con il Minardi Team e due punti mondiali al debutto assoluto. Sono veramente pochi quelli che possono vantare questo primato. Mark saluta il circus da vero protagonista. Mi fa piacere vedere ancora una volta un podio composto da tre piloti che hanno iniziato la loro carriera in F.1 tra le mura di Faenza, di cui due con me nel Minardi Team – Fernando e Mark.

La mente ormai è rivolta già al 2014 che porterà con se un cambiamento regolamentare veramente importante, che potrebbe far riemergere diversi team portando con se anche diverse incognite, legate soprattutto alla componente motoristica. La rottura del propulsore Renault sulla Lotus deve far riflettere: se con otto motori per pilota super collaudati un team chiude la sua stagione con una fumata, non oso pensare cosa possa succedere con solamente cinque unità/pilota di nuova concezione. Mi sembra che siano stati fatti passi troppo azzardati e poco ponderati.  Se aggiungiamo che tutte queste novità porteranno ad un aumento di costi importanti allora il quadro è veramente completo. Questa è anche una delle cause per cui alcuni team di serie B non hanno completato la loro line-up. Molti sono in cerca della migliore soluzione tecnico-economica. E’ vero che la FIA deve convivere con le case automobilistiche e che il futuro dell’auto è rivolto verso i motori turbo, il kers e l’ibrido, però si deve tenere conto anche della difficile situazione economica di alcuni team.

Gp USA – IL PUNTO

Il Gran Premio USA, penultimo round del Mondiale, ci ha regalato qualche bella battaglia con i suoi campioni Webber, Hamilton e Alonso, ma soprattutto ci ha consegnato una Lotus e un Grosjean in forte crescita.

Escludendo come al solito le due Red Bull, o perlomeno la RB #1 che ancora una volta ha dimostrato di poter giocare con i suoi avversari, Romain ha dimostrato di poter essere una prima guida per il futuro prossimo chiudendo a soli 6” dal Campione del Mondo, inserendosi tra le due macchine più competitive del lotto. Merita certamente un 9 in pagella per la partenza e gestione gara. Ha provato ad infastidire Sebastian Vettel segnando il giro più veloce in gara, poi regolarmente battuto dal “biondino” il giro successivo. Può essere una garanzia per il suo team che in questo finale di stagione ha dimostrato di aver recuperato qualcosa alla Red Bull, nonostante la non felice decisione di sostituire Kimi con Kovalainen. Probabilmente il lavoro svolto da Valsecchi all’interno del team meritava una chance. Peggio di così….. anche se nel post gara il finlandese è stato giustificato puntando il dito verso dei problemi tecnici.

Ottimo lavoro per Lewis Hamilton che si è difeso da un Fernando Alonso che, forse, ha spremuto più del dovuto le sue gomme. Una Ferrari in difficoltà per tutto il week end saluta Austin con il quinto posto dello spagnolo e un disperso Massa. Mi auguro che qualcosa non abbia funzionato, anche se il brasiliano ha sofferto pesantemente per tutto il fine settimana. Nonostante una gara strepitosa di Nando, in cui ha lottato con il coltello tra i denti, 29 sec. dal vincitore restano tanti, troppi. Fernando ha cercato di limitare i danni nei confronti di una Mercedes che ha portato entrambe le vetture in zona punti. La sfida finale per il secondo posto tra i costruttori si sposta così in Brasile, a casa di Felipe, tra soli sette giorni. Certamente non potranno dormire sonni sereni anche in vista dell’ottimo stato di saluto della Lotus, subito alle spalle del Cavallino.

Ancora una bella prestazione da parte del neo-silurato Sergio Perez che ha dimostrato che non doveva essere lui ad essere scaricato.  Ha solo 22 anni ed è in netta crescita. Anche in ottica 2015 (McLaren-Honda) forse andavano fatte scelte diverse. Abbiamo un Jenson Button – a fatica ha portato a casa un punto – che mi sembra sulla via del tramonto.

Ancora punti per Nico Hulkenberg e la sua Sauber che avrebbe meritato di conquistare la zona punti anche con Gutierrez. Peccato per la penalità ottenuta in qualifica. Mi ha sorpreso Bottas. In casa Williams hanno fatto scelte retroattive rispolverando soluzioni targate 2012 che hanno ripagato. Valtteri si sta confermando pilota da F1

Gp USA – PRESENTAZIONE

Tra i circuiti legati alla nuova generazione il tracciato di Austin è senza alcun dubbio quello più interessante per le sue caratteristiche tecniche. Quest’anno si attendono temperature sotto la media stagionale e la scelta Pirelli di portare Hard e Medium potrebbe creare alcuni problemi a qualche team, Ferrari compresa. Stiamo assistendo a una bella lotta tra i costruttori con la Scuderia di Maranello impegnata a raggiungere la Mercedes, con la Lotus pronta a tentare il colpaccio e scavalcare il Cavallino. L’uscita di scena di Kimi – ha fatto bene a farsi operare per non compromettere anche la prossima stagione – ma soprattutto la scelta Lotus potrebbero rendere difficile la rincorsa al terzo posto.

Non da meno la lotta per il quinto posto tra McLaren e Force India. Fino a qualche Gran Premio indietro sembrava tutto già deciso, ma le ultime prestazioni targate Di Resta e Sutil hanno riportato in corsa il team che nelle ultime due uscite ha conquistato la bellezza di 15 punti. Ora il gap è di soli 18 lunghezze, quindi ancora tutto può succedere. Il cambio Perez-Magnussen potrebbe destabilizzare la serenità del team in favore della scuderia del magnate indiano Vijay Mallya

Austin sarà un week end da bollino rosso per il traffico nei retro-box in previsione non solo 2014, ma anche in ottica 2015, come ci fanno intuire le novità delle ultime ore. Era da tempo che non assistevamo ad un mercato così attivo e, forse, anche un po’ pazzo, figlio di certi regolamenti.    Ma andiamo con ordine:

– in casa Lotus, dopo aver sondato il terreno per Maldonado, Hulkenberg e Schumacher, ha puntato su Kovalainen lasciando parcheggiato nel box il suo terzo pilota Valsecchi. Una scelta che deve far certamente riflettere tutti, soprattutto quei ragazzi che si accingono a firmare dei contratti da terzo Pilota, senza avere garanzie. I dirigenti Lotus hanno preferito un pilota certamente con dei gran premi sulle spalle, ma fermo da un po’ di tempo, piuttosto che scommettere su un giovane che ha lavorato con loro un anno dimostrando di saper andare forte. La colpa però l’attribuisco a questi regolamenti, veramente demenziali che non permettono a questi giovani di mettersi in evidenza e di fare esperienza.  Scelta che certamente non condivido e che mi lascia alquanto deluso.

–  in casa McLaren arriverà invece Magnussen, al posto di Perez. Il messicano è stato più volte criticato, ma onestamente ha fatto bene mettendo alla frusta anche Jenson Button. Credo che questa scelta vada letta più in ottica 2015 (collaborazione Honda) che una bocciatura per Perez.

A questo punto ci saranno molte trattativa dietro le quinte. Abbiamo due piloti come Perez e Maldonado a piedi che possono contare su appoggi milionari. Pastor ha messo nel suo mirino il sedile Lotus, così come Perez che potrebbe guardare anche in casa Force India e Sauber tutto questo a discapito di “Hulk” il quale potrebbe restare attaccato al sedile della Sauber con la collaborazione della Ferrari.

Ci aspettano quindi due gran premi caldi per formare il puzzle della prossima stagione.

Gp Abu Dhabi – IL PUNTO

La supremazia dimostrata ancora una volta dalla Red Bull è veramente disarmante. 32” di distacco tra due compagni di scuderia è qualcosa di raro e incredibile. Nonostante una gara magistrale da parte di Mark Webber, si è beccato un distacco di oltre mezzo minuto da Sebastian Vettel che continua a fare tutto quello che vuole. Ci manca che si fermi a prendere anche un caffè…. Credo che sia la prima volta nella storia della F.1 che all’interno di un medesimo team si verifichino distacchi simili, anche perché stiamo parlando di due prime guide. Nel 2010 Webber avrebbe meritato di vincere il Mondiale, perso proprio ad Abu Dhabi a vantaggio del tedeschino.

Sinceramente rimango basito da questa supremazia che andrebbe vista anche in ottica 2014. Se gli altri team non saranno in grado di trovare il bandolo della matassa, ci sarà poco da raccontare nonostante un cambiamento tecnico così importante.

Arrivando alla gara sullo Yas Marina Circuit, abbiamo assistito ad un bel gran premio giocato su strategie e tattiche, con una Ferrari in grado di ottimizzare il potenziale, supportata da un grande Fernando Alonso. Dopo un sabato difficile ha conquistato un prezioso quinto posto, portando a termine una buona rimonta su Massa, Hamilton e Di Resta, segnando negli otto giri finali costantemente il giro più veloce della gara.  Altrettanto positiva la corsa di Massa, anche se la Mercedes è stata più brava, portando il suo vantaggio a undici lunghezze su Maranello grazie al terzo posto di Rosberg e al settimo di Hamilton. Ancora una volta Nico ha messo in difficoltà il compagno all’interno del team. Ci sono ancora due gare e molti punti in palio. Pertanto la lotta al secondo posto tra i costruttori resta aperto. Con il risultato di oggi lo spagnolo ha praticamente messo in cassaforte il secondo posto tra i piloti, aiutato anche dal ritiro di Kimi Raikkonen. Il finlandese ha vissuto un week end nervoso, ma da professionista mi aspetto che porti a termine la stagione. Il team non risolverà la pendenze nei suoi confronti, ma troveranno altre strade. Pertanto vedo difficile l’esordio del nostro Valsecchi. Positivo risultato per la Force India che piazza la sua vettura tra una Ferrari e una Mercedes. Meritano certamente la posizione che occupano, coadiuvati dai piloti che sfruttano molto bene le gomme. Bravo Perez, ancora una volta davanti a Button.

Il sorpasso di Alonso su Vergne sotto investigazione? Resto dell’idea che sia fondamentale avere tra i commissari sempre un medesimo pilota che abbia un’uniformità nei giudizi. In questo week end abbiamo avuto Martin Donnelly, che ha corso solamente due stagioni in F1 tra l’89 e il ’90. In tutti questi anni il mondo delle corse è cambiato radicalmente. Pertanto mi sembra troppo forzato come arbitro. C’è bisogno di un pilota con esperienze “fresche”, in grado di interpretare e intuire al meglio le diverse situazioni. La mia filosofia è quella di lasciar correre, restando severi davanti alle situazioni di pericolo. Spettacolare il sorpasso di Alonso. Vergne non si aspettava un suo attacco, uscendo dalla corsia box. Diverso l’episodio legato ad Hulkenberg che, insieme al team, ha creato una situazione di pericolo ripartendo dai box.

Ancora complimenti a Sebastian Vettel, non soltanto per la sua vittoria, ma anche per lo spettacolo che ha regalato al pubblico. Mi auguro che a lui non arrivi una nuova multa.

Tra 15 giorni, ad Austin, assisteremo ad un nuovo capitolo nella lotta tra Ferrari e Mercedes per il secondo posto.

Gp Abu Dhabi – Presentazione

A sette giorni dai titoli di Sebastian Vettel e della Red Bull il circus della Formula 1 è pronto a tornare in pista per il terz’ultimo appuntamento al Yas Marina Circuit di Abu Dhabi.

Sarà un Gran Premio prevalentemente finalizzato alla conquista del secondo posto nei mondiali Piloti e Costruttori, con piloti e team pronti a lottare per gli ultimi punti in palio, per consolidare sedili, posizioni o per aspirare a nuove avventure. Mi aspetto comunque una Red Bull arrembante, pronta a non fare nessun regalo. La vera sfida sarà alle loro spalle. Viste le alte temperature dell’asfalto e dell’atmosfera le gomme Pirelli saranno ancora una volta una componentistica importante.

Ho l’impressione che sarà un week end giocato molto dietro le quinte causa i diversi punti interrogativi che aleggiano intorno al 2014, come i sedili liberi e il numero dei motori utilizzabili. Abbiamo ancora diversi posti vacanti come in casa Lotus, attenta a trovare il sostituto di Raikkonen guardando sia il portafoglio che la tecnica e alla Williams con un  Maldonado deciso a salutare la compagine inglese per approdare alla corte di Eric Boullier. Dal Canto suo la scuderia di Grove, qualora trovasse un accordo importante dal lato economico, potrebbe ingaggiare Felipe Massa. Sul fronte propulsori, considerando le numerose novità tecniche che saranno introdotte (Motor Turbo 1.6 congelato nel numero dei giri, limiti nei consumi, nuovi “sistemi di recupero di energia” MGU-K e MGU-H), il poco tempo per provare in pista e il numero di gare in calendario, cinque unità all’anno per pilota potrebbero essere veramente troppo poche. Non sarà facile infatti nell’immediato trovare la giusta affidabilità e il giusto equilibrio. Pertanto potremmo assistere a qualche “fumata” di troppo. Il bello però di queste novità e che tale tecnologia potrà essere sicuramente trasferita alle macchine di serie.

Ci aspetta quindi un 2014 estremamente impegnativo sul lato tecnico, ma ingegneri e tecnici sapranno come sempre porre rimedio. I cambiamenti comporteranno grandi sforzi economici per tutti e i piccoli team di affideranno alla tecnologia dei grandi costruttori. Storicamente le modifiche ai regolamenti portano ad un cambio delle forze in campo. Oggi abbiamo una Red Bull inavvicinabile e credo che faranno parlare di se anche nel domani, ma potremo assistere alla crescita di qualche altro team.

Gp India – IL PUNTO

Cosa possiamo ancora dire… Abbiamo assistito nuovamente ad una supremazia disarmante, difficile anche da commentare. Ancora una volta Vettel è stato in grado di fare quello che gli pareva. Con i due titoli assegnati (Piloti e Costruttori) ci aspetta un finale di stagione Thriller per la Ferrari che dovrà lottare con il coltello tra i denti fino alla fine per conquistare almeno il secondo posto. Le prestazioni di Rosberg ed Hamilton non possono far dormire sonni sereni agli uomini in rosso. Il titolo di vice-campione resta certamente alla loro portata in quanto abbiamo ancora tre gare (Abu Dhabi, Austin e San Paolo) e molti punti in palio.

Nel caso di Webber e Alonso la sfortuna ci vede proprio bene. Ancora una volta l’australiano è stato costretto ad un ritiro in una domenica in cui avrebbe potuto lottare per posizioni importanti, mentre lo spagnolo è stato coinvolto in un contatto nelle prime curve, sprofondando nelle retrovie. Analizzando la progressione dei tempi si capisce che è stata persa un’occasione importante per mettere in cassaforte punti preziosi in ottica mondiale.

Escludendo l’extra-terrestre Seb, bisogna sottolineare la prestazione della Lotus di Grosjean, bravissimo a sfruttare le gomme, e di Raikkonen che ha fatto l’impossibile per stravolgere l’ordine di arrivo segnando il miglior giro in gara proprio sul finale dopo il pit stop. Buon quinto posto per la McLaren con Perez che si piazza davanti alla Mercedes di Hamilton. Buon week end per Felipe Massa che ha sfruttato al massimo il potenziale della sua F138 tenendo dietro Lewis, ma non Nico. Un Massa così pimpante e aggressivo, nonostante il fine rapporto con Maranello, è di buon auspicio per recuperare il divario di quattro punti che li separa dalla Mercedes. Un solo punto recuperato dalla Toro Rosso (con il decimo posto di Ricciardo) che non sfrutta il week end poco favorevole della Sauber.

Abbiamo avuto quindi la conferma che la maggior parte dei team si equivalgono, assistendo ad un buon campionato di Serie B. Tutto questo è molto preoccupante pensando a quanto poco tempo ci sia tra il 24 novembre e l’inizio del nuovo mondiale per provare a stravolgere un gap così potente. Voci da Bar danno un Newye molto attivo, pronto a stravolgere la filosofia di costruzione delle macchine. Nonostante un cambiamento tecnico così drastico i “bibitari” resteranno gli uomini da battere. Abbiamo sempre assistito a cicli vincenti da parte di team, ma quello targato Red Bull certamente è il più importante.

Tra sei giorni si tornerà in pista con un Vettel determinato a non regalare niente ai suoi avversari. Si riaccenderà quindi la sfida per il secondo posto, il primo tra gli sconfitti.

Gp India – PRESENTAZIONE

Possiamo tranquillamente ammettere che il countdown verso il quarto sigillo di Sebastian Vettel è ufficialmente iniziato. Se non dovesse arrivare in India, certamente il biondino di casa Red Bull potrà aprire le danze, sette giorni dopo, dando inizio ai festeggiamenti sullo sfondo di Abu Dhabi. Arrivati a questo punto non credo ci siano tante alternative. 90 lunghezze sono incolmabili anche se la matematica parla ancora di 100 punti in palio da qui al 24 novembre. Possiamo dire che si tratta di un capitolo decisamente chiuso. Mi aspetto un’altra gara a sè da parte di Seb.

Completamente diverso invece il discorso per le posizione alle sue spalle. Abbiamo una lotta apertissima a tre (Ferrari, Mercedes, Lotus con Alonso, Raikkonen ed Hamilton) per il secondo e terzo posto nel mondiale costruttori e piloti, racchiusi in una manciata di punti. Se abbiamo una Lotus che incalza la Mercedes, la Ferrari non può certo dormire sonni sereni, soprattutto se Felipe Massa non comincia a portare punti pesanti per consolidare il secondo posto.

Interessante battaglia anche nelle retrovie tra Sauber e Toro Rosso per il settimo posto. Nelle ultime uscite la scuderia di Faenza ha battuto la fiacca, e si è fatta rosicchiare tutto il vantaggio accumulato nella prima parte di campionato. Ora è costretta ad inseguire la scuderia svizzera con un ritardo di 14 lunghezze.

Proprio queste lotte potranno essere il leitmotiv di un Gran Premio d’India che si appresta a chiudere i battenti, dopo solo tre edizioni. Molto probabilmente non vedremo più i 5121 mt del Buddh International Circuit in calendario, soprattutto per cause burocratiche. Non sono stati risolti i problemi con la dogana e le difficoltà legate al fatto di dover effettuare anche temporanee importazioni, sarà la causa che allontanerà la Formula 1 da questa realtà.

Paesi come India, Cina e Corea sono estremamente importanti per il settore auto e commerciale e per questo è importate fare questi “esperimenti”, anche se va a discapito del “vecchio continente”. E’ chiaro però che i Governi debbano adeguarsi a determinate formalità per evitare di cadere in problematiche difficili da risolvere. Parallelamente poi abbiamo nuovi scenari che si potranno trasformare in solide realtà. Purtroppo i circuiti occidentali, oltre a soffrire la crisi economica, devono affrontare problemi di spazio e aggiornamenti alle nuove norme di sicurezza non di facile attuazione in quanto inglobati all’interno di realtà difficilmente modificabili.

Gp Giappone – LE PAGELLE

Il voto più importante va senza alcun dubbio al circuito di Suzuka ed ai suoi appassionati. Ancora una volta l’organizzazione è stata impeccabile; supportata da un pubblico numeroso e ben preparato, che ha sostenuto e incitato  i protagonisti.

Dare un voto alla Red Bull è veramente difficile in quanto la loro supremazia è tale da permettergli di giocare e fare praticamente quello che vogliono. Credo che la strategia sia stata studiata a tavolino perché non vedo nessuna motivazione per giustificare la sosta in più di Webber. Possono permettersi il lusso di giocare e stabilire l’ordine di arrivo dei loro piloti. Questa volta Sebastian Vettel ha dovuto gestire qualche problematica esterna, come una partenza non perfetta e un contatto (colpa al 50%) con Hamilton. Dopo essersi assicurato che tutto fosse a posto, ha preso a spingere portandosi al comando della gara. Ad ogni week end assistiamo a due gare: la prima tra i piloti Red Bull e la seconda riservata a tutti gli altri. Dovendogli dare un voto, sono da 9.

Tutti gli altri sono da 7, mezzo punto in più o in meno. Hanno fatto il loro onesto Gran Premio, difendendo le posizioni, senza acuti particolari. Ci siamo divertiti nella battaglia tra Hulkenberg ed Alonso. Il tedesco di casa Sauber merita certamente mezzo punto in più (7.5) perché lotta con i big nonostante una vettura, in crescita, ma comunque ancora inferiore. La Ferrari dovrà fare qualcosa in più per difendere fino alla fine della stagione il secondo posto tra i piloti e costruttori. Massa merita la sufficienza perché sta lavorando da separato in casa, ma un decimo posto non può bastare. Ha rifiutato anche di far passare Fernando, ma forse sarebbe stato meglio farsi da parte piuttosto che subire il sorpasso. Per fortuna loro la Mercedes è andata a punti con il solo Rosberg (ottavo).

7.5 anche per Romain Grosjean. Bene in prova e autore di un’ottima partenza, chiudendo la gara al primo posto tra le vetture di seconda fascia. In questo finale di stagione vuole conquistarsi il titolo di prima guida in ottica 2014 che lo vedrà affiancato da “Hulk”. Sottotono invece Kimi Raikkonen che causa problemi fisici o scelte tecniche, non è all’altezza della prima parte di stagione.

Il risultato da Esteban Gutierrez  (settimo al traguardo) è la chiara dimostrazione che la politica adottata dalla FIA e dalla  F1 stessa verso i giovani è sbagliata. Dopo esser stato criticato nelle prime gare, sta dimostrando di meritare il posto occupato. Sta aiutando il team a conquistare il settimo posto tra i costruttori, cosa non da poco. Il risultato è una conseguenza anche della maturazione della vettura.

Gp Giappone – IL PUNTO

Non c’è storia. Ancora un successo per Sebastian Vettel (nove centri in quindici appuntamenti, di cui cinque consecutivi) e per la sua Red Bull che, grazie al secondo posto di Mark Webber, firma una nuova doppietta. Una supremazia inarrestabile e imbarazzante. Ancora una volta hanno giocato al “gatto e al topo”. Vettel ha dato l’impressione di girare con il limitatore inserito fin quando non ha avuto la certezza di non aver riportato danni nel contatto con Hamilton. Inserita la settima marcia si è sbarazzato della concorrenza andando a vincere l’ennesima gara, anche se con distacchi “umani”. Ora i punti di vantaggio su Alonso sono 90.

Dopo la prima pole position stagionale di Webber, l’australiano sperava certamente nel gradino più alto del podio, ma è stato penalizzato dalla strategia. Un plauso per la  Lotus che in questo finale di stagione sta facendo dei miracoli, dimostrando di avere tra le mani una macchina molto valida nonostante un budget non pari ai top team. Grosjean sta maturando, migliorando gara dopo gara. Autore di un’ottima partenza ha difeso la sua posizione conquistando un podio importantissimo sia per lui che per il team. Il quinto posto di Raikkonen chiude un week end sicuramente positivo per Enstone consolidando non solo il quarto posto tra i costruttori, ma avvicinandosi pericolosamente (per la Mercedes) al terzo gradino del podio.  Due episodi hanno marchiato il gran premio del Giappone per la casa di Stoccarda. Al via Vettel tocca Hamilton, tagliandogli il pneumatico e facendolo piombare in fondo alla classifica fino al ritiro definitivo, mentre la gara di Rosberg è stata condizionata da un errore ai box che non gli ha permesso di andare oltre l’ottavo posto.

Ferrari in grande difficoltà per tutto il week end con prestazioni altalenanti in gara. Alonso e Massa hanno cercato di portare più punti possibile a casa, sfruttando la debacle Mercedes per consolidare il secondo posto tra i piloti e costruttori. Ho notato ancora del nervosismo e certamente non aiuta. Mi auguro che il breve inverno possa portare in casa Maranello importanti soluzioni tecniche in vista del 2014 per rasserenare l’ambiente. Sorprendente la Sauber che sta dimostrando risorse inaspettate. Hulkenberg si conferma un pilota maturo nonostante la giovane età e la sua esperienza. Il primo arrivo a punti di  Gutierrez è di ottimo auspicio per il futuro. Suzuka era una pista favorevole alla C32 e sono stati bravi a sfruttare l’occasione conquistando ai danni della Toro Rosso il settimo posto tra i costruttori. I prossimi circuiti saranno per loro il banco di prova. In questo finale di stagione la TR sta battendo la fiacca. Fino a qualche gara indietro la loro posizione sembrava sicura, mentre ora sono chiamati ad una rimonta importante, considerando i premi in  ballo.

Con il quinto posto tra i costruttori praticamente sicuro la stagione della McLaren è praticamente finita. La mente è già proiettata non soltanto al 2014, anno ancora di transizione, ma in particolar modo al 2015 con il ritorno della Honda.

 

 

 

Gp Giappone – Ordine di arrivo
1 Sebastian Vettel Red Bull/Renault 53 1:26’49.301
2 Mark Webber Red Bull/Renault 53
3 Romain Grosjean Lotus/Renault 53
4 Fernando Alonso Ferrari 53
5 Kimi Räikkönen Lotus/Renault 53
6 Nico Hülkenberg Sauber/Ferrari 53
7 E.Gutiérrez Sauber/Ferrari 53
8 Nico Rosberg Mercedes 53
9 Jenson Button McLaren/Mercedes 53
10 Felipe Massa Ferrari 53
11 Paul Di Resta Force India/Mercedes 53
12 Jean-Eric Vergne Toro Rosso/Ferrari 52 1 Giro
13 Daniel Ricciardo Toro Rosso/Ferrari 52 1 Giro
14 Adrian Sutil Force India/Mercedes 52 1 Giro
15 Sergio Pérez McLaren/Mercedes 52 1 Giro
16 Pastor Maldonado Williams/Renault 52 1 Giro
17 Valtteri Bottas Williams/Renault 52 1 Giro
18 Charles Pic Caterham/Renault 52 1 Giro
19 Max Chilton Marussia/Cosworth 52 1 Giro