F1 – Gp Australia, IL PUNTO

Il Primo Gran Premio della stagione ci ha permesso di conoscere verità e realtà. E’ partita la rincorsa alle due Mercedes che, come si sapeva, faranno ancora una volta le lepri.

La Ferrari è tornata sul podio vincendo la sfida dei “numeri 2” e abbiamo avuto ben sette vetture differenti nei primi dieci posti, ma andrei molto cauto. Sono partite solamente 15 vetture su 20 iscritte e, in aggiunta, mancano due attori come Red Bull-Renault e McLaren-Honda, in ritardo sulla tabella di marcia.

Il Gran Premio va analizzato con la giusta interpretazione, e non da ultrà. La conferma è la Mercedes che fa gara a se con un ritmo pazzesco in gara, dopo una qualifica stratosferica andata a vantaggio di Hamilton su un Rosberg che ha commesso qualche errore in prova e non ha mai impensierito il compagno di squadra in gara. Hanno un vantaggio enorme sulla concorrenza. La Ferrari ha vinto la sua sfida contro gli attuali diretti avversari della Williams. Dopo aver chiuso la qualifica col quarto tempo dietro a Massa, Vettel si è preso il gradino del podio proprio ai danni del brasiliano. Un risultato che sarà da conquistare gran premio dopo gran premio. Nonostante sia venuto a mancare Raikkonen (costretto al ritiro per un errore ai box, cosa anomala per la Ferrari) la SF-15T si è dimostrata affidabile, mettendo in pista un importante sviluppo che la fa stare davanti a Red Bull e McLaren. Un podio che fa certamente morale, soprattutto pensando ai grandi cambiamenti invernali avvenuti a Maranello. Uno stimolo per continuare a fare meglio.

La realtà però va vista facendo il confronto coi numeri. Cronometro alla mano, il Circus ha avuto uno step evolutivo molto importante grazie al telaio, Power-Unit e gomme, ma in sostanza non è cambiato nulla in termini di distacco tra le Mercedes e i diretti avversari. Sabato il distacco di Vettel dalla pole è stato di 1”4, contro 1”5 di Alonso nel 2014. In gara Sebastian è arrivato terzo con un distacco di 34”. Dodici mesi fa Alonso aveva chiuso quarto a 35”. Questa è la dura realtà cronometrica. Chi è rimasto indietro, per il momento, sono Red Bull e McLaren che, secondo mie informazioni, avrebbe girato senza motore elettrico. Il telaio è all’altezza della concorrenza, ma i problemi, per il momento, arrivano dalla Power-Unit giapponese. La Red Bull resta ancora un’incognita. Ricciardo ha lottato con il coltello tra i denti con una macchina che non è competitiva e poco affidabile come dimostra il ritiro di Daniil Kvjat nel giro di ricognizione.

Ottimo debutto per Felipe Nasr della Sauber, subito a punti anche con Ericcson. L’anno scorso erano dispersi. Bene anche Sainz Jr. a punti con la Toro Rosso, costretto a lottare tutto il Gran Premio con una vettura danneggiata alla prima curva e con grandi difficoltà nel finale. Meno fortunato Verstappen costretto al ritiro per problemi tecnici quando era nei Top 10.

Insomma, abbiamo fatto conoscenza con il Mondiale di Formula 1 2015. Lasciamo Melbourne, circuito cittadino con caratteristiche particolari, per volare tra quindici giorni in Malesia – circuito permanente – vero banco di prova per le prestazioni dei team.

F1, Road To Melbourne

A distanza di neanche cinque mesi dalla gara di chiusura di Abu Dhabi, è già iniziato il conto alla rovescia al del Gran Premio d’Australia, gara di apertura del Mondiale di Formula 1.

Il Circus prepara il suo sbarco a Melbourne con molte certezze, tra le quali il dominio-bis targato Mercedes. Durante i test collettivi di Jerez e Barcellona i Campioni in carica non hanno mai montato le gomme Pirelli Super Soft, a differenza di tutti gli altri, segnando comunque il miglior riscontro cronometrico con Nico (1’22”8), contro 1’23” della Williams fatto però con le SS. Una differenza, a conti fatti, di quasi 1 secondo tra la coppia Hamilton/Rosberg e i primi inseguitori, le Williams di Massa e Bottas. Alle loro spalle c’è poi un folto gruppo con Ferrari, Red Bull, Lotus, Force India, Sauber e Toro Rosso.

Al momento è difficile stabilire con certezza le gerarchie poiché non si conoscono la maggior parte dei parametri con cui le macchine sono scese in pista. Uno su tutti il quantitativo di benzina. Pertanto il week-end di Melbourne sarà interessante. Ci darà i primi riscontri sul lavoro invernale. Nessuno potrà più nascondersi. Osservato speciale sarà il consumo di carburante. Le prestazioni si stanno avvicinando a quelle del 2011-2012 con tempi, velocità e consumi diversi rispetto allo scorso anno. In dodici mesi la F1 è riuscita a guadagnare ben 3” tra sviluppo aerodinamico, motore e gomme.

LA PRIMA FILA

I Campioni del Mondo sono pronti a ripartire da dove avevano lasciato, con un Rosberg che si è confermato molto veloce in versione qualifica. L’anno scorso l’affidabilità è stata l’unico tallone d’Achille, permettendoci così di avere in tre occasioni (Canada, Ungheria e Belgio) un vincitore diverso, grazie a Daniel Ricciardo. Da quello che si è potuto vedere nelle tre sessioni, si sono concentrati molto sull’affidabilità percorrendo tantissimi chilometri. Questo potrebbe tagliare ulteriormente le gambe alla concorrenza

I PRIMI TRA GLI ALTRI

La Williams si presenta al via come la seconda forza del mondiale, con un leggero vantaggio su Ferrari, Red Bull, Lotus, Force India, Sauber e Toro Rosso. Dopo l’ottima stagione in crescendo del 2014 Sir. Frank ha continuato nello sviluppo di una vettura semplice, ma sempre più affidabile e snella aerodinamicamente. Potrà essere veramente la seconda forza del Campionato.

IL GRUPPO DA TOP 10

La Ferrari ha fatto uno step evolutivo importante dimostrando di poter contare su una già buona affidabilità sia sul fronte meccanico che della Power Unit, così come in casa Sauber. Nonostante i problemi finanziari Lotus e Force India, spinte dal propulsore tedesco, hanno ben impressionato. In particolar modo la VJM08, che ha visto la luce solamente negli ultimi tre giorni di test portando comunque a termine un gran numero di giri (circa 1600 km). Purtroppo i gravi problemi finanziari potrebbero incidere sullo sviluppo. Auguriamoci che possano trovare la migliore soluzione. Non dimentichiamoci anche la Toro Rosso. Verstappen e Sainz Jr hanno coperto un gran numero di giri, ben di più rispetto ai cugini della RBR portandosi nelle zone importanti della classifica.

L’INCOGNITA

La Red Bull è l’incognita principale. Tra i Top Team sembra quello più in ritardo nello sviluppo vettura, ma non credo che arriveranno in Australia impreparati. Basti pensare a quanto successo un anno fa con i disastrosi test invernali. Proprio Ricciardo era stato in grado  a Melbourne di andare a podio nella gara di apertura, salvo poi essere squalificato per una regola che oggi è stata cambiata. Quindi,  detto questo, mi aspetto che il Team pluricampione del Mondo si possa inserire nella lotta per la terza fila.

SECONDE LINEE

La Manor (Marussia) è rimasta nel lotto regalandoci una griglia formata da venti macchine, ma per loro non sarà una stagione certamente facile. La macchina sarà di fatto quella del 2014 con il solo muso riadattato al regolamento 2015 e, certamente, dovranno lottare per rientrare nel limite del 107%.

La McLaren-Honda in questo inizio di stagione ha un po’ deluso ed è parsa molto indietro rispetto alla concorrenza sul fronte dell’affidabilità e competitività.  In più dovranno fare a meno di Fernando Alonso. E’ auspicabile che si smetta di speculare su quanto accaduto al Montmelò e che venga fatta chiarezza. Con tutta la tecnologia a disposizione non è possibile che non si arrivi ad una conclusione certa. Tutti devono sapere cosa è successo. Non capisco quale sia il problema nel dire chiaramente la verità. Tutta questa vicenda non fa bene alla F1 che avrebbe bisogno di nuove regole e trasmettere serenità. Si rischia di allontanare ulteriormente gli appassionati. Fino ad oggi ci hanno raccontato un sacco di frottole. Ora è giunto il momento della verità.

Che lo spettacolo abbia inizio. La caccia alla Mercedes può partire. Si prospetta una nuova stagione veramente interessante che potrà regalarci diversi spunti.

Winter Test, Barcellona 2 – IL PUNTO

Il prossimo appuntamento sarà tra quindici giorni, con il primo Gran Premio della stagione a Melbourne. Con la giornata di oggi è andato in archivio anche il quarto e ultimo giorno di test collettivo, chiudendo di fatto la sessione invernale.

Dopo aver giocato a nascondino, la Mercedes ha dato un primo assaggio del suo reale potenziale sbaragliando la concorrenza con il miglior crono di Nico Rosberg (1’22”792) segnato il penultimo giorno con la Soft. Cosa succederà con la SuperSoft? Sono quasi certo che questa macchina abbia il potenziale per scendere sotto il muro del 1’22”

I tedeschi sono ancora una volta su un altro pianeta. Lewis e Nico faranno un campionato a se, ma con una variabile importante. Se l’anno scorso potevamo contare su un’affidabilità non perfetta, quest’anno potremo non avere neanche questo appiglio considerando i tantissimi chilometri macinati nei dodici giorni di test. Ora si tratta di andare a Melbourne e capire chi sarà la seconda e terza forza. A questo punto fare delle gerarchie non è facile poiché non sappiamo il carico di benzina a bordo.

Con un ritardo di 1” abbiamo la Williams di Massa e Bottas che hanno chiuso il lavoro con il miglior crono di giornata. Dietro di loro, in una forbice di 2-3 dec, troviamo la Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. La Force India mi ha colpito molto. Considerando che la nuova macchina ha visto la luce solamente negli ultimi tre giorni, Hulkenberg e Perez hanno potuto mettere insieme la bellezza di quasi 1700 km, a dimostrazione che la VJM08-Mercedes è assembrata bene. Niente male anche la Lotus nonostante il botto di oggi di Maldonado causato da un problema ai freni. Ieri però Grosjean ha fatto diversi  long run, così come la Sauber. Hanno sorpreso per numero di chilometri percorsi e per le prestazioni. Felipe Nasr ha chiuso la giornata con ulteriori 159 giri, mettendo insieme il maggior numero di km della quattro-giorni (ben 2537 km). Un buon segnale anche per il propulsore di casa Maranello.

Arriviamo comunque in Australia con diverse incognite. La Red Bull non ci ha ancora fatto vedere il suo reale potenziale, mentre la Toro Rosso coi giovanissimi Verstappen-Sainz Jr. ha messo insieme ulteriori 2000 km.

Con la giornata di ieri (28 febbraio) sono stati congelati i propulsori e ho l’impressione che la maggior parte abbia voluto verificarne l’affidabilità compiendo, McLaren a parte, un grande numero di chilometri. La McLaren è certamente in ritardo, ma può contare su un binomio più che valido. Telaisticamente ha soluzioni molto interessanti che richiedono del tempo, ma a breve saranno in grado di recuperare il divario. L’incidente di Alonso potrebbe aver portato via ulteriore tempo. Proprio a riguardo della variabile di domenica siamo in attesa di risposte. Ci sono ancora troppi punti oscuri sulla vicenda. Quando si parla di sicurezza mi piace che venga fatta chiarezza. Mi dispiacerebbe che venisse tutto archiviato dando la colpa ad Eolo. In Romagna c’è un detto “Le chiacchiere le porta via il vento

Winter Test, Barcellona – IL PUNTO

E’ andato in archivio anche il secondo dei test collettivi. Da Jerez la Formula 1 si è trasferita in quel di Barcellona per la seconda quattro-giorni di lavoro, in preparazione della prima tappa del Campionato del Mondo in programma il week end del 15 marzo a Melbourne.

Dopo aver saltato la tappa iniziale, si è aggiunta  al gruppo anche la Force India completando così lo schieramento di partenza, in attesa di scoprire il destino di Marussia e Caterham. E’ inutile che ce la raccontiamo. Potremo stare qui a scrivere parole su parole, ma capire realmente il potenziale dei vari team è difficilissimo, per non dire quasi impossibile.

Di  chiaro c’è che:

  • le vetture sono sotto-stress, come dimostrano le numerose bandiere rosse di questi giorni.
  • Tutte le componentistiche sono “tirate” al limite. Analizzando i dati, emerge ancora una volta che i chilometri percorsi dalla maggior parte delle scuderie sono tanti.
  • E’ emersa una grande differenza di prestazione di tempo tra le “Soft” e “Medie” (anche 2”) e pertanto fare le valutazioni senza conoscere i programmi è difficile.
  • Dai tempi le macchine sembrano molto compatte (ad esclusione di McLaren che tocca a fatica quota 600 km).

I rumors e le persone ben informate però parlano di problemi legati ai consumi. Su questo fronte la Mercedes resta la numero 1, mentre si riscontrano difficoltà in casa Ferrari e Renault

A proposito del costruttore francese, si segnala un mercato dietro le quinte molto acceso. I transalpini starebbero progettando il rientro in prima linea, con un impegno al 100% come costruttore e non solamente come fornitore di Power-Unit. Temono di ritrovarsi, nel 2016, senza clienti?  Nei prossimi giorni seguiranno certamente aggiornamenti con maggiori dettagli.

Prima di salutarvi, voglio farei i miei più sinceri auguri di pronta guarigione a Fernando Alonso, vittima questa mattina di un incidente. Gli auguro di tornare velocemente al volante della sua McLaren-Honda. L’esito della tac è negativo.

Winter Test, Jerez – IL PUNTO

Con la quattro giorni di test sul tracciato spagnolo di Jerez è andata in archivio la prima sessione di prove collettive invernali, accendendo di fatto i riflettori sul Mondiale di Formula 1 2015.

Abbiamo potuto assaporare il lavoro invernale fatto dalle scuderie, soprattutto dai top team. Finalmente siamo tornati a “forme” da Formula 1, con una filosofia che ha accompagnato e caratterizzato questo sport dove anche l’occhio vuole la sua parte. Ci siamo liberati di quegli orribili musi.

Analizzando i risultati saltano subito all’occhio i tempi cronometrici,  termometro di un’evoluzione importante di un anno di Mondiale. A distanza di 12 mesi infatti la performance è migliorata di 3”. Segnale importante. Teniamo conto che non tutte le carte saranno state scoperte.

Fa paura lo strapotere dei Campioni del Mondo Mercedes il cui lavoro si è concentrato esclusivamente sul motore versione 2014, con l’obiettivo di eliminare i problemi (riuscendoci) di affidabilità della passata stagione legati principalmente al colloquio tra la Power-Unit e il cambio. Gli oltre 2200 km messi insieme da Lewis Hamilton (208 giri) e Nico Rosberg (308 giri) sono un ottimo segnale per l’affidabilità. Per la costanza con la quale hanno completato i run, senza cercare il tempo, e la tipologia di mescole usate, saranno nuovamente il punto di riferimento per tutti. Sanno benissimo dove possono arrivare e anche dalle interviste trasmettono un’importante serenità.

Stesso lavoro in casa Williams. Per il team inglese la PU Mercedes è sinonimo di garanzia. Hanno lavorato per diminuire le criticità-2014 legate all’affidabilità. Con una media di 70 tornate per ogni giorno, Bottas e Massa hanno messo insieme oltre 1250 km.

La sorpresa arriva però da Ferrari e Sauber, per i Km percorsi e per le prestazioni. Chiaramente bisogna stare coi piedi per terra, considerando che i tempi migliori sono arrivati con le soft, mescole non montate da tutti i team. Molto interessante la velocità di punta segnata dal team di Hinwil. Rispetto alla passata stagione hanno certamente fatto il miglior salto di qualità.  La SF15-T si è dimostrata migliore della F14-T confermando però l’affidabilità. Anche visivamente è molto bella. Prima di suonare gli inni andrei piano. La concorrenza è agguerrita e molto preparata.

Arriviamo in casa Red Bull. Considerando le prestazioni diverse tra le due scuderie di proprietà di  Dietrich Mateschitz , è evidente che gli uomini di Horner hanno usato la versione 2015 del propulsore francese, pagandone lo sviluppo in maniera negativa in termini di affidabilità. In casa Toro Rosso, visto i numerosi km messi insieme dai due giovanissimi debuttanti Carlos Sainz Jr e Max Verstappen, hanno girato con la versione 2014, concentrando il lavoro sul telaio e ottenendo prestazioni di interesse.

Ovviamente deludente il discorso McLaren-Honda. Pochi km messi insieme dalla neo-coppia Alonso-Button  e poca prestazione. La vettura mi sembra abbastanza innovativa, ma soffre l’abbinamento meccanica-ibrida-elettronica della P.U. giapponese.

Sotto le aspettative la Lotus. Era al primo approccio con la nuova motorizzazione (sono passati dal Renault al Mercedes) e questo passaggio va “digerito”. Sono arrivati in Spagna con un giorno di ritardo, ma ci si aspettava di più.

Ora vedremo cosa succederà tra quindici giorni a Barcellona, circuito inserito nel calendario del Mondiale. I team andranno alla ricerca anche della prestazione, oltre che dello sviluppo. Nel frattempo saranno anche due settimane politiche, legate alle difficoltà economiche di Force India, Marussa e Caterham.

Che lo spettacolo abbia inizio

Dopo Force India, Williams, McLaren-Honda e Sauber è arrivato il Ferrari-Day. Si sono accesi i riflettori (digitali) sulla nuovissima SF15-T, la prima Ferrari marchiata Marchionne, affidata alla coppia Vettel-Raikkonen che insieme racchiudono la bellezza di cinque Titoli Mondiali.

Ormai manca veramente poco all’accensione dei propulsori. Nonostante ci siano ancora vetture da svelare – chi perché in ritardo con il superamento dei crash-test come la Red Bull, chi alle prese con i problemi di budget come la Force India o chi con problemi di continuità come Marussia e Caterham –  domenica 1 Febbraio inizierà ufficialmente la nuova stagione, con la prima giornata di test invernali sulla pista spagnola di Jerez. Tra le vettura ancora da svelare (i cui veli caleranno proprio a Jerez, anche se sono state svelate le prime immagini) ci sono i Campioni del Mondo in carica, ovvero quella Mercedes che ha dominato la scena con Hamilton e Rosberg. Proprio per lo strapotere mostrato nel 2014, restano certamente i favoriti grazie alla continuità del progetto. Alle loro spalle si piazza la FW37 Williams di Bottas e Massa, che ha messo in mostra uno sviluppo puntuale della vettura 2014 che ha regalato tante soddisfazioni alla compagine inglese. Segue la McLaren-Honda MP4-30. Gli ingegneri hanno fatto un grandissimo lavoro. Colpiscono le pance, molto rastremate nella parte posteriore e più basse rispetto alla concorrenza. Da sottolineare anche il muso che, oltre ad essere gradevole alla vista, dovrebbe far lavorare bene il flusso aerodinamico sotto il fondo. Certamente l’attenzione sarà rivolta alla Honda, per valutare il lavoro indoor dei giapponesi. In casa Ferrari, la nuova vettura presenta un bel muso accattivante, ma le pance così grandi possono essere discutibili e creare qualche problema al passaggio dei flussi.

La Lotus, dopo un 2014 decisamente molto deludente, è al debutto con la motorizzazione Mercedes E23 Hybrid. A Enstone è stato fatto un grande sforzo per portare la vettura in Spagna. Si è fatto un taglio netto con la passata stagione. Stessa situazione in casa Sauber. Il team svizzero è alla ricerca del pronto riscatto dopo aver chiuso l’anno con zero punti. Molto lavoro è stato svolto per alloggiare al meglio il propulsore Ferrari. Anche loro hanno pance molto alte e lunghe. Nuova macchina, ma anche nuova livrea. La mia attenzione è stata catturata dai nuovi colori, quel blu (anche se molto più chiaro) e giallo che mi riportano a un passato Minardi.

Infine abbiamo la Toro Rosso. Esteticamente e tecnicamente assomiglia sempre di più alla Red Bull RB11. Hanno spostato nelle pance la centralina ERS, avanzando di 100 mm il motore Turno V6 Energy F1 Hybrid. Così facendo hanno potuto realizzare un posteriore estremamente rastremato, facilitando il passaggio dei flussi verso il posteriore.

Purtroppo a Jerez mancherà la Force India, il cui assemblaggio è rallentato dai problemi finanziari. In Messico hanno presentato la nuova livrea , ma a breve arriverà anche per loro il debutto. Le due Cenerentole (Marussia e Caterham), ammesso che saranno della partita, dovranno fare i conti con una notevole differenza di prestazioni con il  resto del lotto.

A questo punto non ci resta che accendere i motori e andare in pista. Che lo spettacolo abbia inizio!

Gp Abu Dhabi – IL PUNTO

Si è conclusa velocemente anche questa stagione composta da Gran Premi affascinanti, anche se praticamente tutti marchiati Mercedes. Peccato per questo finale che ci ha privati di Nico Rosberg, frenato da un problema sulla sua vettura. Sarebbe stato bello vederli lottare fino alla fine. Devo fare a Nico i miei più sinceri complimenti, sia per il bel gesto nei confronti di Lewis a gara finita, sia per aver voluto terminare a tutti i costi il Gran Premio.

E’ stato un campionato in crescendo, nonostante le preoccupazioni di carattere tecnico iniziali. I tempi si sono abbassati velocemente fino ad avvicinarsi ai vari record proprio come con il tempo di ieri in qualifica di Rosberg, vicinissimo al record assoluto della pista targato Vettel-2009

E’ stata una stagione con tante variabili: la Williams, dopo un 2013 difficilissimo, è diventata la terza forza del mondiale, chiudendo la stagione con un doppio podio. Hanno fatto rinascere Felipe Massa oltre a formare uno dei giovani più promettenti, Bottas. La Red Bull ha dimostrato che telaisticamente parlando è una vettura competitiva, nonostante qualche furbizia di troppo.  Crescendo come Power-unit avrebbe certamente qualcosa da dire. Ferrari, tra le tante difficoltà, si è confermata la quarta/quinta forza del mondiale. Fernando ha salutato il team facendo vedere cose che solo un campione può fare, come il sorpasso su Kimi e il cambio al volo della strategie entrando per primo al pit-stop. Button ha digerito alla grande il suo ultimo GP. Al fianco di Fernando ci sarà infatti Kevin Magnussen. Da martedì inizierà quindi la nuova era McLaren-Honda.

Una stagione che va in archivio con tanti cambiamenti, sia dal lato piloti che tecnico. Vettel al posto di Alonso in Ferrari. Alonso in McLaren al posto di Button (manca solo l’annuncio). Kvyat in Red Bull al posto di Vettel. Il russo è stato sfortunato in alcune circostanze, ma fin dall’inizio si è imposto molto bene. Sarà al fianco di Ricciardo che anche oggi ha dimostrato di poter essere una prima guida. In Toro Rosso arriva invece il giovanissimo Max Verstappen. Da decidere chi sarà il suo compagno. Per i test la scuderia di Faenza ha chiamato Carlos Sainz jr. A questo punto direi che per Vergne le porte si chiudono, anche se è stato autore di un buon finale di stagione.  Un team giovane Verstappen-Sainz sarà una bella scommessa, anche se non facile. Sul fronte tecnico abbiamo visto tantissimi cambiamenti, soprattutto in ambito Ferrari dove però le novità non sono finite.  Le indiscrezioni parlano di un nuovo cambio al vertice tra Mattiacci-Arrivabene. Se così fosse sarebbe un bel colpo. Arrivabene conosce molto bene la F1, l’ambiente Ferrari e la famiglia Agnelli. Insomma, ci sono ancora tantissimi tasselli da mettere a posto.

Durante i test di Abu Dhabi avremo la possibilità di vedere in azione anche Raffaele Marciello, al volante della Ferrari. Lo seguirò con molta attenzione avendolo osservato da vicino fin dai suoi primi passi in questo mondo.

Gp Abu Dhabi – PRESENTAZIONE

Siamo arrivati alla diciannovesima gara, l’ultima di una stagione corsa via velocemente tra polemiche, evoluzioni tecniche, difficoltà per i team e dominio netto di Mercedes.

Abbiamo dovuto aspettare fino all’ultimo week-end per conoscere il successore di Sebastian Vettel, che lascerà così il #1. Sarà una lotta tutta in famiglia, tra Hamilton e Rosberg. L’inglese, grazie al suo vantaggio, potrà giocare in rimessa, mentre la vittoria a Nico potrebbe non bastare. Non vedo nessun pilota in grado di inserirsi tra loro, per favorire l’uno o l’altro. La stessa Williams è ancora molto lontana, come dimostrano i 41” di distacco accusati in Brasile. La lotta per il terzo posto tra i Costruttori è, invece, cosa fatta per Williams, nonostante la disponibilità dei punti doppi, che si sono dimostrati inutili.

La Pirelli, per l’ultimo appuntamento, ha portato Soft e SuperSoft. Questo potrebbe regalarci una qualifica molto combattuta. Quindici giorni fa abbiamo avuto addirittura 18 piloti racchiusi in appena 2”, mentre in gara le differenze tra le Mercedes e il resto del gruppo potrebbero comunque emergere. Questa soluzione di mescole potrebbe non favorire la McLaren nella lotta per il quarto posto. La vettura di Button-Magnussen si è dimostrata più performante con Medium e Hard. Attraverso un tweet, inoltre, hanno annunciato che dovremmo aspettare oltre il 1 dicembre per conoscere la nuova line-up, anche se i giochi sono già fatti.

Il retro-box sarà molto caldo, con varie decisioni da prendere, legate a terza macchina, distribuzione dei premi e modifiche alle Power-Unit.

Gp Brasile – IL PUNTO

San Paolo non ha tradito le attese, grazie ad un circuito entusiasmante che mette a dura prova l’abilità dei piloti. Come facilmente prevedibile, abbiamo avuto una netta supremazia del team Mercedes e delle sue Power-Unit con quattro piloti nella top-4 e sette in top-10.

Buona gara anche per Sebastian Vettel, con un Daniel Ricciardo particolarmente sfortunato, frenato dal cedimento della sospensione anteriore sinistra. Fernando Alonso ha viaggiato al meglio con la sua Ferrari, giocando il tutto per tutto, così come Kimi Raikkonen, che ha giocato la carta del pit-stop in meno, rischiando di compromettere il settimo posto in favore di Hulkenberg e Magnussen. Vista la supremazia della PU tedesca, la battaglia è stata vinta da Vettel-Alonso-Raikkonen, entrando in top-10. Lo stesso Button poi è stato autore di una buona gara, dimostrando quanto la sua McLaren si difenda con le mescole Medium e Hard, soffrendo, invece, con Soft e Supersoft.

Ancora una volta è stata una lotta impari tra la coppia Hamilton/Rosberg e tutti gli altri. Hanno lottato fino alla fine sfidandosi a suon di giri veloci. Questo è il bello di due campioni con a disposizione una macchina che gli permette di fare quello che vogliono. Nonostante la supremazia, però, il titolo verrà assegnato solamente all’ultimo appuntamento di Abu Dhabi. Questo non può che essere un bene per la F1. Il vantaggio dell’inglese rimane tale e potrà chiudere la partita anche con un secondo posto. Sarà un week-end che si aprirà con tante incognite, sia per l’affidabilità che per i possibili errori. Anche oggi lo stesso Lewis ha commesso un errore che, in altre circostante, gli sarebbe stato fatale. Grazie alle nuove regole sulla sicurezza (che hanno portato ad asfaltare le vie di fuga), è stato graziato, perdendo solamente pochi secondi. 17 punti di vantaggio sono comunque un salvagente importante, a dimostrazione che i punti doppi sono un’invenzione inutile. Inoltre, la pista ha già deliberato il suo verdetto. 10 a 5 le vittorie per Hamilton su Rosberg… Poi altri fattori, come l’affidabilità, hanno condizionato la classifica.

Molto bravo anche Felipe Massa. Con il terzo posto completa il podio della gara di casa. Ha commesso due errori da dilettante, che comunque non avrebbero cambiato il risultato. Due errori dettati dalla foga di correre davanti al proprio pubblico e di guidare una macchina competitiva, come la sua Williams. Purtroppo al brasiliano mancano diversi punti persi nella prima parte, che oggi lo avrebbero lanciato al terzo-quarto posto. Ha vissuto una stagione in crescendo, monetizzando il potenziale della sua vettura. E’ ancora molto lontano dalla Mercedes, ma la PU gli permette questi risultati.

A proposito di errori, è stata una domenica ricca di sbavature ai box con Raikkonen, Bottas ed Hamilton. Per la Ferrari è il secondo errore. Un campanello d’allarme da non sottovalutare, perchè arriva in un settore in cui il Cavallino Rampante è stato sempre al top.

Gp Brasile – PRESENTAZIONE

A sette giorni dal Gran Premio di Austin, il Circus arriva a Interlagos, un circuito storico della Formula 1. La tappa sul circuito brasiliano è caratterizzata da uno dei tracciati più corti del campionato ed, oltre a problematiche tecniche, è sempre influenzata dalla variabilità atmosferica. Anche per questa tre-giorni è infatti attesa la pioggia, che potrebbe complicare le scelte dei team.

In caso di pista asciutta, la Pirelli porterà Medium e Soft; siamo davanti ad una gara aperta a diverse soluzioni. Ovviamente il tutto è finalizzato alla Mercedes e alla lotta interna tra Hamilton e Rosberg.

Dopo Austin, il vantaggio di Lewis su Nico è arrivato a 24 punti. Ho la sensazione che ormai tutto sia già programmato, come ho già analizzato nei giorni scorsi. Dopo la gara di Spa-Francorchamps, il team ha creato gerarchie ben precise per il bene della scuderia, dell’immagine e degli investimenti fatti in questi anni. Hamilton è predestinato a vincere questo mondiale. Negli ultimi appuntamenti abbiamo visto come uno dei due si prenda la pole e l’altro vinca la gara. Per me, anche la tranquillità con cui Nico ha accettato la sconfitta una settimana fa è un ulteriore segnale.

Ci prepariamo ad un Gran Premio del Brasile con due interrogativi: chi vincerà tra Hamilton e Rosberg? Chi si aggiudicherà il terzo posto nel Mondiale Costruttori?

Come dicevo prima, il gradino più alto del podio (salvo problemi tecnici) è una questione Mercedes. Non vedo altri attori che potrebbero impensierirla. Arrivati a questo punto il terzo posto tra i Costruttori è praticamente cosa fatta per la Williams, nonostante i punti doppi di Abu Dhabi. Alcuni team sono ormai già impegnati sulla prossima stagione. La Ferrari in questo momento ha grandi problemi nel presente. Lasciamoli lavorare ed osserviamo con attenzione le prove che stanno facendo.

Gp AMERICA – IL PUNTO

Lewis Hamilton è un “animale” da gara. Dopo aver perso il confronto con il compagno in qualifica, in gara è stato eccezionale, mettendo a segno uno di quei sorpassi che fanno capire chi sia il migliore in squadra in questo momento. I punti di vantaggio ora sono diventati 24 (su 75 ancora da attribuire tra Brasile e Abu Dhabi) e tra una settimana potrebbe arrivare la parola “fine”. E’ una questione solamente tra loro. In questo momento, non ci sono altri attori che possono infastidirli.

E’ stato un Gran Premio in cui la Williams mi ha deluso. Sinceramente, mi sarei aspettato di veder lottare sia Massa che Bottas per il terzo posto. Fantastico su questo fronte, invece, Daniel Ricciardo, autore di sorpassi incredibili. Si conferma assolutamente un team-leader, ottimizzando al meglio questa Red Bull che non smette di stupirci, uccidendo (sportivamente parlando) il compagno Vettel.

Sinceramente, non ho capito la strategia di Vettel – costretto a partire dalla pit-line – anche se proprio sul finale ha agguantato un settimo posto.

Molto bene la Lotus, che è risorta con un punto di Maldonado, e Vergne. Il francese ha dimostrato di non essere da rottamare. Può ancora essere utile alla Toro Rosso e alla Red Bull in un contesto globale, portando a Faenza punti importanti. Il team sta crescendo e può essere di aiuto.

Arrivando in casa Ferrari, Fernando Alonso prosegue il suo trend positivo, ridicolizzando Raikkonen. Purtroppo, il confronto con lo spagnolo è imbarazzante.

A tenere banco in questo fine settimana, come ci si poteva aspettare, è stato anche il forfait di Marussia e Caterham. Dovremo aspettare di capire quale strada prenderà questa F1, poiché c’è molta carne al fuoco tra terza macchina e nuove spartizioni di diritti. Sinceramente, non credo che la terza macchina sia la soluzione migliore. Mi prometto, però, di analizzare i problemi con più calma, in un secondo momento.

Gp America – PRESENTAZIONE

In virtù del forfait di Caterham e Marussia, l’adozione della terza macchina sarà argomento di riunioni durante il Gran Premio di Austin, terz’ultimo appuntamento del Mondiale di Formula 1.

Organizzare una terza vettura non è così semplice e scontato, poiché, oltre ad un costo, richiede anche un’organizzazione precisa, in termini di uomini e di logistica. Bisogna valutare al 100% tutti i Pro e Contro di un’operazione del genere, per evitare di ritrovarsi in situazioni simili, con aumento dei costi spropositati, che stanno tagliando le gambe non solamente alle due “Cenerentole”. Abbiamo almeno un altro team che naviga in acque tempestose. Diversamente dalla situazione in casa Caterham, la Marussia ha un biglietto da visita interessante, derivante dall’attuale nono posto nel mondiale Costruttori (davanti a Sauber e Caterham), che a fine stagione si tramuterebbe in denaro. Certamente bisognerà valutare la stato di salute fino in fondo. Arrivare all’amministrazione controllata a tre GP dalla fine non è un buon segnale. Bisogna valutare anche quali sono i termini del “bonus” concesso da Mr. E, per non perdere i diritti acquisiti con l’attuale nono posto.

C’è tanta carne al fuoco e mi auguro che sia arrivato il momento di sedersi intorno ad un tavolo, per valutare le difficoltà e trovare i rimedi per salvare questa F1 malata. Serve l’antidoto giusto, per ridare linfa e vitalità all’ambiente.

Arrivando al Gran Premio, Austin è certamente uno dei circuiti (tra quelli di ultima generazione) più tecnici e validi. Porterà ad una competizione esasperata, in cui sono attesi 2 pit-stop, avendo a disposizione Medium e Soft. Si ritorna dunque a parlare di strategie, ingrediente che è mancato in pieno in Russia. Poco da dire in casa Mercedes. Vinto il titolo Costruttori, deve solo capire chi sarà il suo campione. Lotta aperta tra Lewis e Nico, dove ognuno ha un obiettivo ben preciso. Provare a ridurre il distacco nel caso del tedesco e aumentare il divario, per essere meno vulnerabile ad Abu Dhabi, per l’inglese. Alle loro spalle, c’è la rincorsa al terzo posto, mentre tra i costruttori si accenderà la sfida per il terzo e quarto posto Costruttori, con una lotta a tre: Williams, Ferrari, McLaren. Ci aspetta una seconda-terza fila molto in fermento.

Sul fronte del mercato, l’arrivo della terza vettura potrebbe movimentare ulteriormente l’ambiente. Ad oggi, vengono a mancare quattro sedili e altrettanti piloti, che proveranno a riproporsi facendo pressione anche sulle loro disponibilità economiche. Considerando che l’idea della “terza vettura” non mi piace, spero almeno che sia affidata a dei giovani da far crescere. Intanto in queste settimane è arrivata la conferma per Nico Hulkenberg in casa Force India, uno dei team di seconda fascia certamente più appetibili.

Gp Russia – IL PUNTO

Il primo Gran Premio di Russia della storia si è svolto, senza alcun dubbio, in un circuito meraviglioso dal punto di vista scenografico, ma insignificante sul fronte della tecnica e dello spettacolo.

Le preoccupazioni per le curve si sono dimostrate infondate con un asfalto per niente abrasivo. Senza l’obbligo di cambiare le mescole, i piloti sarebbero arrivati tranquillamente alla fine delle 52 tornate senza alcun problema, come ci ha fatto vedere Nico Rosberg, costretto al primo giro ad uno stop forzato e autore del giro più veloce, all’ultimo giro.

Super Mercedes, sia come team che come Power-Unit, con cinque piloti piazzati nelle prime cinque posizioni. All’appello manca solamente Felipe Massa. Con la doppietta di oggi la Mercedes si aggiudica matematicamente il titolo mondiale Costruttori. A Rosberg il secondo posto va di lusso, considerando come si erano messe le cose all’inizio e i punti doppi di Abu Dhabi. E’ stato troppo impulsivo e aggressivo, compromettendo così la sua gara. Forse il risultato non sarebbe cambiato. In tutto il week-end, Hamilton gli è stato davanti.

Molto bene le McLaren. E’ il team che nell’ultimo periodo ha compiuto gli step evolutivi più importanti e si prepara ad attaccare il quarto posto della Ferrari. Ancora una volta solamente il talento di Fernando Alonso salva il fine settimana di Maranello, portando la Ferrari in una realtà che non le appartiene. Chiude al sesto posto davanti alle due Red Bull, ma le “lattine” si sono dimostrate più veloci. E’ il primo tra i non motorizzati Mercedes. Ancora una prova incolore per Kimi Raikkonen, che chiude in nona posizione davanti al solo Perez. L’errore dello spagnolo al pit-stop – uno dei punti di forza della Rossa –  è un segno importante di mancanza di serenità all’interno del team.