F1, Gp Ungheria – IL PUNTO

All’Hungaroring la Formula 1 ci consegna un gran premio all’insegna delle sorprese, anche grazie alla particolare caratteristica del tracciato ungherese.

L’enorme differenza di potenziale tra le Mercedes e le Ferrari emerso nelle giornate di venerdì e sabato si è completamente annullato nella gara. Incredibile la rimonta della rossa, nonostante temperature più basse. Le gomme continuano a giocare un ruolo determinante nel risultato finale.

La Ferrari e Sebastian Vettel conquistano il secondo successo stagionale grazie ad una partenza molto buona, anche se bisogna restare coi piedi per terra poiché le Mercedes restano il punto di forza. Certamente oggi le Frecce d’Argento non sono state esenti da errori importanti sia sul fronte della strategia che dei piloti. Ancora una volta la partenza non è stata perfetta e abbiamo visto un Hamilton tanto nervoso quanto fortunato. In uno dei suoi week end più neri, in cui ha rischiato seriamente di vedersi annullato il vantaggio in classifica nei confronti del compagno di box, proprio sul finale Nico è costretto ad una sosta ai box aggiuntiva per sostituire la gomma forata dal contatto con un Ricciardo graziato dai commissari. Come già successo in Malesia, la Ferrari si è fatta trovare pronta.

Abbiamo assistito ad una gara veramente difficile da decifrare, con un bel rimescolamento delle forze in campo. Peccato per Kimi Raikkonen, rallentato da un problema all’affidabilità, quando era saldamente al secondo posto. La vittoria poteva essere una doppietta. Sul podio sono tornate così le due Red Bull, con un bel secondo e terzo posto di Kvyat e Ricciardo seguite da Verstappen, quarto con la Toro Rosso, e dal quinto posto di Fernando Alonso con la McLaren che si lascia dietro la Mercedes di Hamilton. Fantastico il quinto posto dello spagnolo che ha lottato ad armi pari con Sainz conquistando questo posto non solo per demerito degli altri.

Male le Williams, come ci si poteva aspettare in un tracciato come questo. Certamente sapranno riprendersi dopo la pausa estiva con l’arrivo del Circus a Spa-Francorchamps e Monza.

Gara con diverse penalizzazioni, sorpassi e contatti. Tutti ingredienti che ci stanno vista la conformazione kartistica del tracciato. Quello che continua a lasciarmi perplesso sono le decisioni dei Commissari. Il metro di giudizio non sempre lo stesso.

F1 – Road to…. Hungaroring

Il circuito dell’Hungaroring, che questo fine settimana ospiterà il decimo Gran Premio di Formula 1, viene spesso paragonato ad un kartodromo, proprio per il suo layout molto lento che richiede un alto carico aerodinamico, in contrapposizione ai due appuntamenti che lo seguiranno, sui tracciati di Spa-Francorchamps e Monza.

Sarà un week-end ricco di insidie, a partire dal grande caldo che sta interessando praticamente tutta l’Europa che metterà a dura prova la resistenza delle gomme Pirelli Soft e Medium, il poco grip dell’asfalto e la polvere che si deposita in questo periodo dell’anno, anche perché parliamo di un tracciato poco utilizzato. Un’altra variabile sarà dettata dalla gomma che si depositerà fuori dalla traiettoria ideale, che potrebbe creare qualche difficoltà ai piloti impegnati nei sorpassi.

Causa l’annullamento del Gran Premio di Germania, arriviamo in Ungheria dopo tre settimane di pausa forzata. Vedremo chi avrà lavorato meglio e quali novità saranno state anticipate. Al di là del dominio Mercedes, spero che la Ferrari sia in grado di controbattere la rimonta della Williams, che negli ultimi appuntamenti ha dato segnali molto forti di crescita. Maranello è chiamata a dare un segnale forte per tornare ad essere la seconda forza del mondiale anche in pista.

Alle spalle di questi due team il divario è molto sensibile. Basta veramente poco per cambiare le forze in campo. La Red Bull resta il grande mistero di quest’anno. Per il loro potenziale restano una realtà temibile anche se stanno pagando pesantemente il ritardo della PU Renault. In aggiunta qualche problema di telaio esiste. I cugini della Toro Rosso hanno “firmato” per il quinto posto tra i Costruttori. Certamente con il loro potenziale tecnico ed economico questo risultato è alla loro portata, ma i problemi di affidabilità stanno compromettendo questo traguardo. Finora non hanno raccolto quanto meritato. Il quinto posto sarà un’impresa non facile da raggiungere e la Force India “viaggia” con un vantaggio di 20 punti.

Gp Inghilterra – IL PUNTO

Un inizio di gara che ha cambiato le carte in tavola con le due Williams che si portano  subito al comando davanti ad Hamilton e Rosberg, autori di una brutta partenza così come in casa Ferrari. Una Williams che fino al primo pit stop era riuscita a tenere testa alla Mercedes.

Con il cambio gomme Lewis ha rimesso le cose in chiaro andando a guidare il gruppo. Con l’arrivo della pioggia nelle fasi finali la Williams è scivolata anche già dal podio, in favore della Ferrari di Sebastian Vettel. Una Ferrari che ha azzeccato la strategia, anche se  il lavoro da fare è veramente tanto considerando il distacco accusato in qualifica. Un terzo posto molto importante che li riporta sul podio, ma dovranno guardarsi da una Williams in forte crescita.

Lewis Hamilton ha messo in campo tutta la sua esperienza inglese indovinando il momento esatto per passare alle Intermedie, mentre in questa gara Nico non è stato perfetto al 100%. Molto bravo Felipe Massa, autore di un ottimo tempo in qualifica e di una solida gara chiusa davanti a Bottas. Fino al pit-stop aveva guidato la gara, per poi “arrendersi” alla Mercedes e alla pioggia in favore di Maranello. Positivo il sesto e settimo posto di Kvyat e Hulkenberg che portano in alto la Red Bull (orfana di Ricciardo costretto al ritiro) e la Force India che completa il gran premio con il nono posto di Perez, alle spalle della SF-15T di Kimi Raikkonen. Un punticino per Fernando Alonso che chiude il fine settimana inglese della McLaren con il decimo posto dopo un avvio di gara difficile con il ritiro di Jenson Button

Una Mercedes che ancora una volta ha dimostrato tutto il suo strapotere anche in termini di Power-Unit con sei vetture nei primi dieci posti, e una Ferrari che dovrà guardarsi le spalle dal ritorno della Williams

F1 – Road To Silverstone

Entriamo nella seconda parte di un campionato che ormai ha ben poco da raccontare sul fronte dei Campioni del Mondo. La Mercedes ha in mano l’assoluta leadership. Resta solamente aperta la lotta interna tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton. Nelle ultime uscite abbiamo visto un Nico in maggiore spolvero rispetto al compagno, distratto e innervosito. L’anno scorso il tedesco era andato molto forte firmando la pole position, lasciando la vittoria al compagno solamente per la rottura del cambio.

Sarà un gran premio da seguire con attenzione soprattutto per una Williams che proprio a Silverstone aprì le danze ad una seconda parte di campionato eccezionale, che le consegnò il terzo posto tra i Costruttori. Il team inglese sarà da tenere sotto controllo, soprattutto dalla Ferrari che al momento è la seconda forza in campo.

E’ un circuito particolarmente abrasivo e per i 52 giri la Pirelli ha portato Medium e Hard. Occhio alla pioggia che da sempre è una caratteristica importante. In questo momento l’Inghilterra è attraversata da un’alta pressione che potrebbe allontanare l’incognita pista bagnata.

Nel dietro le quinte si parlerà anche di mercato-piloti e mi auguro che possano essere presi in considerazione anche i nostri giovani che stanno ben figurando nelle categorie propedeutiche come Marciello, Fuoco (che ha fatto il suo esordio nei test post-Austria), Ghiotto vincitore in GP3 e Giovinazzi che si sta difendendo nella F3 Internazionale. Proprio a riguardo dei giovani, lo scorso fine settimana ero presente a Imola, per l’ACI Racing week-end. Interessante numericamente parlando e anche qualitativamente con 40 vetture GT e 27 monoposto Formula 4 con una griglia che ha visto 16 vetture F4 racchiuse in appena 9 dec. Chi era seduto sugli spalti ha assistito a gare combattute con in azione le leve del futuro. La FIA dovrà fare ancora un passo in avanti poiché, ad oggi, il salto dalla F4 alla F3 Internazionale è molto elevato e assistiamo troppo spesso ad incidenti spettacolari e pericolosi

F1, Gp Austria – IL PUNTO

Scivola via veloce il Gran Premio d’Austria, con la nuova doppietta targata Mercedes. Questa volta è Nico Rosberg ad  avere la meglio sul compagno di squadra che chiude al secondo posto, davanti a Felipe Massa e Sebastian Vettel

Un Nico Rosberg perfetto in tutto il week-end , che prende la testa della gara a pochi metri dal via mettendosi alle spalle Lewis e il ferrarista, per non lasciarla più fino alla fine. Come era prevedibile le due Mercedes fanno la gara con Vettel che prova a tenere il ritmo girando costantemente su tempi cronometrici interessanti, a pochi decimi da Hamilton.

I pit-stop della top-four viene aperta da Nico Rosberg al 34esimo giro, seguito da Massa, Hamilton e Vettel, che si ferma per passare alle gialle-Soft al 37esimo passaggio. Un problema con la posteriore destra, che si ripete per la seconda volta quest’anno, lo fa scivolare fuori dal podio, alle spalle dell’ex-ferrarista. Una sosta non perfetta neanche per il Campione del Mondo che tornando in pista pizzica la linea bianca. Come già sabato in Q3 un Hamilton che sotto pressione qualche imprecisione la commette. Un errore indolore poiché la penalità di 5” da scontare a fine gara gli garantisce comunque il secondo posto, visto il buon vantaggio sulla Williams. Con le gomme Soft Rosberg firma anche il giro più veloce in gara, grazie ad 1.11.235

Sebastian Vettel, con l’unica Ferrari rimasta in gara dopo il crash di Raikkonen con Alonso nelle fasi iniziali, prova il tutto per tutto chiudendo a 6 dec da Massa, davanti a Bottas, Hulkenberg, Maldonado, Verstappen, Perez e Ricciardo.

Molto bella la rimonta di Sergio Perez che dalla retrovie risale fino alla nona piazza. Il sesto posto di Hulkenberg completa l’ottimo week-end della Force India. Ancora punti importanti per la Toro Rosso con Max Verstappen, autore di un bel sorpasso ai danni della Red Bull di Kvyat, che chiude all’ottavo posto, con Daniel Ricciardo che si era arreso tra i lunghi rettilinei del Ring anche alla Lotus motorizzata Mercedes di Pastor Maldonado.

Un gran premio che sarà ricordato anche per il record di penalizzazioni (70 posizioni in totale) date ai piloti McLaren, Toro Rosso e Red Bull per la sostituzione della Power Unit, una parte delle quali tramutata con drive-through e stop&go di 10 secondi. Un record che di questo passo potrebbe essere nuovamente battuto e che fa capire i problemi di Honda e Renault, rendendo difficile la lettura della gara e dei risultati agli appassionati.

Anche quest’anno è andata in scena la Legends Parade dedicata alle vettura anni ’80 motorizzate turbo. Ho vissuto momenti stupendi del mio passato, rivedendo alcune vetture che hanno colorato gli anni ’80 coi piloti che ne hanno fatto la  storia come Lauda, Piquet, Prost, Alesi, Patrese e il nostro Pierluigi Martini, al volante della Minardi M186. Insieme a loro erano presenti anche i personaggi della storia dell’automobilismo sportivo come Brenda, la Segretaria del Commendatore Enzo Ferrari e il “babbo” dei motori BMW Paul Roche. Complimenti e grazie alla Red Bull per aver fatto rivivere queste emozioni al pubblico.

F1 – Road To Austria

La Formula 1 è pronta a fare il suo ritorno nella Stiria, cuore verde dell’Austria, per  il suo secondo gran premio targato Red Bull Ring dopo il suo rientro in calendario.

Parliamo di un tracciato medio-veloce, poco aggressivo per gli pneumatici e così la Pirelli porterà per la terza gara consecutiva le mescole Soft e Supersoft. Un ruolo importante nel risultato finale sarà giocato dal numero di soste. L’anno scorso la maggior parte dei team aveva optato per le tre soste, ma per quest’anno la mossa vincente potrebbe giocarsi sui due pit-stop. Altra grande variabile sarà dettata dal meteo, sempre molto variabile con la pioggia pronta a fare il suo ingresso rimescolando le carte.

Sul fronte della prima fila non mi aspetto grandi novità con una Mercedes pronta a dar vita a una nuova lotta in famiglia tra Hamilton e Rosberg. Più incerta la situazione alle loro spalle con Ferrari e Williams pronte a darsi battaglia. L’anno scorso qui la Williams aveva colorato l’intera prima fila con la pole di Massa seguito dal compagno Bottas grazie ad un tempo vicinissimo al record marchiato da Michael Schumacher, che quest’anno potrebbe essere battuto.

Una pista che richiede un buon motore e non sarà facile lottare contro le Power-Unit Mercedes. Mi aspetto una Force India, grazie anche ad un Nico Hulkenberg galvanizzato dalla vittoria nella 24 Ore di Le Mans con la Porsche 919 Hybrid, pronta a lottare per la top ten. Rispetto al 2014 alcuni  scenari sono cambiati con Red Bull e McLaren lontane dalle zone che contano, anche se i “bibitari” hanno dato dei segni di crescita. In casa Ferrari il finlandese è chiamato ad un buon week-end per allontanare le critiche e portare quei punti necessari a Maranello per conservare il secondo posto nel mondiale Costruttori. Sinceramente non condivido tutte queste critiche nei suoi confronti, anche se certamente sta perdendo il confronto col compagno.

Come già successo nel 2014, anche quest’anno ci sarà la Legends Parade il cui filo conduttore è dettato dalle vetture turbo degli anni ’80. Mi fa piacere che in pista ci sia anche la Minardi M186-01 con Pierluigi Martini al volante, insieme a Niki Lauda e Alain Prost su McLaren del 1984 e 1985,  Gerhard Berger su F1-87/88C, Jean Alesi con la Renault RE50-03 del 1984 e Martin Brundle con la Lotus 98T entrambe del 1986. Insomma un motivo in più per vedere il gran premio e andare al Red Bull Ring

F1, Gp Canada – IL PUNTO

Un Gran Premio veramente anonimo con una supremazia imbarazzante (ancora una volta) da parte della Mercedes che piazza l’ennesima doppietta, lasciando Bottas – il primo degli altri – ad oltre 40”.

Dopo aver segnato il nuovo record di resistenza portando a termine sei gran premi con la medesima Power Unit, la corrazzata tedesca si è presentata a Montreal con un’unità aggiornata i cui risultati si sono visti anche in casa Williams e Force India.

A movimentare la domenica  ci hanno pensato Sebastian Vettel e Felipe Massa con due belle rimonte, che hanno portato il tedesco al quinto posto (alle spalle del compagno partito terzo) e il brasiliano al sesto. Vedendo questa rimonta, Seb è mancato e avrebbe potuto impensierire (o almeno provarci) il duo Hamilton-Rosberg  regalando alla Ferrari quel podio che è sfuggito a Raikkonen per un errore all’uscita box, facendo arrabbiare non poco il Team Principal Maurizio Arrivabene. Un gran premio volato via nella normalità, in cui anche la Safety-car (invitata quasi fissa) ha fatto da spettatrice.

Gara perfetta per Hamilton dopo un inizio di week-end molto nervoso con diversi errore tra venerdì e sabato. Raikkonen non ha sfruttato al 100% la sua Ferrari, mentre dopo le critiche di inizio stagione Daniil Kvyat è stato davanti a un Daniel Ricciardo non a suo agio. La Red Bull ha fatto dei passi in avanti telaisticamente parlando, mentre la Renault è ancora in difficoltà come dimostrano anche i risultati in casa Toro Rosso.

Incomprensibile la situazione in casa McLaren. Sarà difficile per gli uomini-Honda giustificare una débâcle di questo genere ai vertici.  Non si intravedono dei miglioramenti. Anzi, l’affidabilità sta peggiorando come dimostra il doppio ritiro.
Senza alcun dubbio (e come sostengo da ormai troppo tempo) questa Formula 1 deve rifarsi il lifting, per ritrovare il suo “appeal“. Forse qualcosa inizia a muoversi.  Le riunioni in casa McLaren potrebbero aver aperto a soluzioni interessanti e lo stesso Marchionne è stato a colloquio con Ecclestone.

F1 – Road To Montreal

La Formula 1 saluta l’Europa e vola oltreoceano, fino in Canada nella terra di Gilles Villeneuve, a Montreal. Un gran premio particolare, che si corre su un circuito mezzo cittadino e mezzo permanente dove le insidie non mancano. A partire dalle condizioni meteorologiche, con vento e temperature pronti a cambiare velocemente, mettendo a dura prova strategie e gomme. L’asfalto presenta poco grip e la Pirelli porterà le Soft e SuperSoft. Inoltre la Safety car è una presenza praticamente costante, visto che ha fatto il suo ingresso in pista nell’82% dei casi (il dato più in  un circuito di F1).

Altre variabili non di poco conto. Il layout richiede un basso carico aerodinamico coi motori costretti ad avere la farfalla aperta al massimo per il 60% del tempo, grazie al secondo rettilineo più lungo del mondiale nel quale si toccano i 350 km/h, prima di una frenata brusca che mette a dura prova tutto l’impianto frenante, insieme ad altre cinque dislocate lungo i 4361 mt. A proposito di motori: dopo aver firmato il nuovo record di durata portando a termine la bellezza di 6 GP consecutivi con la medesima PU, la Mercedes si prepara a portare in pista una nuova unità con l’aggiunta di 50 cv.

Occhio anche ai cambi e consumi. Tradizionalmente Montreal è uno dei tracciati con il più alto tasso di consumo. Rispetto all’anno scorso, anche in questo settore, è stato compiuto un bel salto in avanti, ma resta un bel banco di prova

Insomma, le incognite non mancano. Sarà un gran premio certamente da vedere, anche in funzione di quanto successo a Montecarlo. Già due volte la Mercedes ha sbagliato strategia pagandone dazio, anche se nel Principato gli è andata comunque “bene”

Ancora una volta il dietro le quinte sarà animato da riunioni, così come successo quindici gironi fa. Carlos Ghosn e Berni Ecclestone si sono trovati a discutere non certamente del Festival di Cannes o sul Casinò, ma certamente di un futuro che non si presenta così roseo, poiché coinvolge anche due team coi conti a posto come Red Bull e Toro Rosso. Si parlerà di come porre rimedio a decisioni che potrebbero rivelarsi eclatanti

F1, Gp Monaco – IL PUNTO

A Montecarlo l’incognita e l’errore sono sempre dietro l’angolo e gli ultimi dieci giri non hanno tradito le attese. Un Gran Premio movimentato da fattori esterni grazie al contatto Grosjean-Verstappen e alla tattica “suicida” della Mercedes che ha messo nelle mani di Nico Rosberg il successo strappandolo a Lewis Hamilton, che fino a quel momento aveva dominato il lungo e in largo il fine settimana monegasco.

Al di là della supremazia indiscussa della Mercedes F1 W06 Hybrid, come dimostra il vantaggio accumulato da Hamilton prima dell’ingresso della Safety-car, il muretto ha negato una vittoria più che meritata all’inglese per superficialità e troppa superbia. Un plauso a Nico, anche per la sua sportività avendo dichiarato di essere stato particolarmente fortunato in questa circostanza. Certamente il fattore “C” ha un suo peso anche nelle gare. La Mercedes ha portato a termine il sesto gran premio con la medesima power-unit, sinonimo di forza e competitività.

Tutti gli altri hanno un grandissimo lavoro da svolgere anche se ho visto un buon compattamento nelle prestazioni. Bel passo in avanti da parte della Red Bull, McLaren-Honda e Force India. I “bibitari” non si sono dimenticati di aver vinto quattro Mondiali e stanno avanzando. Primi punti iridati per Button che ha portato la McLaren all’ottavo posto girando anche su riscontri cronometrici interessanti, così come Sergio Perez che ha chiuso alle spalle di Raikkonen, al settimo posto. Fine settimana sottotono per il finlandese che, oltre ad aver commesso qualche errore di troppo, a mio avviso ha corso al di sotto delle sue possibilità. Doveva stare davanti alle RB. Giusta anche la decisione dei commissari di non penalizzare Daniel Ricciardo per il contatto con Kimi, mentre non trovo corretta la decisione presa nei confronti di Alonso, costretto poi al ritiro per problemi di affidabilità. Siamo a Montecarlo e l’essenza della F1 deve contemplare anche questi contatti

Risultato deciso comunque dal contatto Grosjean-Verstappen (l’olandese pagherà con cinque posizioni di penalità nel GP di Canada). Il 17enne della TR ci ha regalato gli unici sorpassi e stava recuperando nonostante il problema al pit-stop. Al di là dell’irruenza, è stato autore di un ottimo week-end. Senza voler fare il suo difensore, mi piacerebbe vedere le telemetrie di Grosjean poiché ho avuto l’impressione che il francese abbia anticipato notevolmente la frenata.

Ora andiamo in Canada.

F1 – Road to Montecarlo

Montecarlo è Montecarlo. Glamour, feste, atmosfera, yacht. E’ assolutamente un week end a se, a partire dalla programmazione con le prime due sessioni di prove libere del giovedì per tornare in pista il sabato e la domenica per il gran galà del Gran Premio. Ma soprattutto la possibilità per gli appassionati di vedere le monoposto sfrecciare a pochi metri da loro. Un aspetto unico.

Inutile nasconderci dietro un vetro. Sarà un GP all’insegna della Mercedes con una lotta tutta in famiglia. Negli ultimi due anni Nico Rosberg è riuscito a primeggiare e, dopo il successo spagnolo, proverà a proseguire la striscia positiva sfruttando il suo particolare feeling col Principato. Certamente non può permettersi di perdere altro terreno nei confronti di Lewis Hamilton

Tutti gli altri restano un’incognita poiché sono distanti dallo strapotere tedesco e non mi aspetto miracoli. Gli imprevisti sono dietro l’angolo e un aiuto potrà arrivare dalle mescole. La Pirelli porterà Supersoft particolari, molto performanti con un degrado lento, e Soft che potrebbero favorire chi ha meno trazione e grip, come Ferrari.

Ma auguro che questo lungo fine settimana, che scatterà oggi con le conferenza stampa, sia anche l’occasione per fare chiarezza su quanto proposto dallo Strategy Group. A mio parere  le proposte fatte non rappresentano la strada corretta poiché vengono sottovalutate le problematiche della Formula 1 legate alla mancanza di spettacolo e alla crisi economica e tecnica. Tutte queste proposte sono orientate al 2017, ma bisogna prima superare indenni il 2016. Ci sono troppe incognite legate al futuro del Circus, incettabili per quei costruttori pronti ad entrare. Da un alto abbiamo l’amministratore delegato di Audi che dichiara “La F1 deve risolvere i suoi problemi da sola” che leggendo tra le righe: prima si chiariscono le regole e poi entriamo. Dall’altra una Renault che sta creando non pochi problemi a due team coi conti a posto, di cui uno è un quattro volte Campione del Mondo. Il palcoscenico non è certamente dei più solidi. Per questo mi sembrano proposte non adatta alla situazione attuale. Negli ultimi anni sono state fatte scelte in favore della sicurezza. Ora si propongono motori da 1000 cv e macchine più performanti di 4-5” reintegrando i rifornimenti, tornado su tempi cronometrici di 6-7 anni fa. Si sconfessa tutto quanto fatto fino ad ora… In più abbiamo una GP2 che in Spagna è stata più veloce dell’ultima fila della F1. Una GP2 che conta 200 cv in meno e dei budgets ben lontani dalla realtà del Circus. Numeri che dovrebbero far riflettere.

Per questo auspico l’intervento di FIA e FOA per trovare decisioni serie e utili a scavallare indenni il 2016 dando stabilità all’ambiente.

F1, Gp Spagna – IL PUNTO

Primo week end europeo all’insegna della Mercedes che ha avuto in Nico Rosberg il suo miglior interprete gestendo molto bene la vettura in tutte le sessioni, conquistando pole e vittoria. Ad Hamilton ha lasciato solamente la soddisfazione del giro più veloce con un 1’28”270 al 54esimo passaggio.  Il suo è un tempo eccezionale  che la dice lunga sul potenziale di questa vettura. Ha sperato di recuperare i 13” che ancora lo distanziavano da Rosberg, che si era installato tra 1’29 e 1’30. Mercedes chiude il fine settimana lasciando la Ferrari di Sebastian Vettel a 45”. L’anno scorso Daniel Ricciard (terzo con la RB) aveva accusato un gap di 49”

Ferrari era riuscita a partire davanti, grazie soprattutto al tedesco, provando ad ottimizzare il nuovo pacchetto aerodinamico, accusando comunque un distacco pesante come ha sottolineato lo stesso Maurizio Arrivabene a fine gara. Non essendoci la possibilità di provare hanno fatto bene a diversificare le vetture. Nonostante questo il distacco tra Seb e Kimi è stato abbastanza ridotto. Pertanto durante i test collettivi dei prossimi giorni dovranno provare a sviluppare e rivedere il lavoro fatto.

Le forze in campo si sono rispettate con Mercedes-Ferrari-Williams a guidare il gruppo. Bottas è stato bravo a tenere dietro Kimi che per solo 1” non è riuscito a sopravanzare il connazionale. Bella prova anche per la Red Bull, autore di un w-e travagliato come ultimamente le capita, per Romain Grosjean che ha portato punti importanti alla Lotus e per la Toro Rosso grazie al nono posto di Carlos Sainz Jr. Il team di Faenza aveva fatto sognare in qualifica monopolizzando la terza fila con quinto crono del padrone di casa e il sesto di Verstappen. Corretto non penalizzare lo spagnolo per il contatto con Daniil Kvyat  poiché è un normalissimo incidente di gara.

E’ partito anche l’ACI Team Italia coi suoi alfieri Luca Ghiotto e Raffaele Marciello impegnati in GP3 e GP2 col team Trident. Subito una pole e un ottimo secondo posto in gara-1 per Ghiotto  che saluta il week end inaugurale con il terzo posto in classifica. Marciello ha sofferto anche se è stato bravo nel conquistare punti importanti per il campionato nel primo appuntamento europeo. L’ACI Team Italia è solamente l’ultimo passo di un’importante progetto volto a seguire e valorizzare i piloti italiani con l’obiettivo di riportare un nostro portacolori in Formula 1

F1 – Road to Barcellona

Il Gran Premio di Spagna è tradizionalmente un termometro significativo per l’andamento della stagione. In queste tre settimane di silenzio apparente tutti i Big hanno lavorato per portare a Barcellona gli sviluppi, già programmati da tempo, sia sul fronte telaio che power-unit.

Chiacchiere da “giornali” parlano di un miglioramento di 3-4 decimi per la Ferrari, ma solo la pista ci darà il resoconto finale. La Mercedes ha ancora congelato i motori, mentre Ferrari e Williams hanno lavorato su tutti i fronti.  Purtroppo si legge troppo poco di Lotus, Sauber, Force India e Toro Rosso. Un segnale non positivo.

La Formula 1 prepara dunque il suo sbarco nel vecchio continente, portando con sé mescole Hard e Medium. Un bel banco di prova anche per le gomme, su un tracciato abrasivo con spinte laterali che sollecitano non poco i pneumatici. Vedremo se la Mercedes sarà in grado – così come credo – di mantenere inalterata la sua leadership e se Maranello confermerà la sua seconda posizione ai danni della Williams.

Alle spalle dei primi quattro poi abbiamo una lotta scatenata a suon di punti per la quinta posizione. Manor esclusa – per ovvie ragioni – sono tutti molto vicini. Sarà interessante seguire le loro lotte. Come ho già accennato nelle settimane scorse, fondamentali saranno i giorni successivi al Gp di Barcellona, con diversi Consigli di Amministrazione in casa Renault-BMW-Audi che potrebbero ridisegnare la F1. Inoltre abbiamo Mr. Red Bull in persona voglioso di entrare nella CVC di Bernie Ecclestone. Si potrebbe innescare un bel vortice.

Parlando di Spagna, non posso non fare un accenno ai piloti spagnoli e all’asse Spagna-Faenza. Ad eccezione di Pedro De La Rosa, tutti i piloti F1 spagnoli sono partiti da Faenza, e molti dal Minardi Team. Iniziamo nell ’87-’88 con Adrian Campo e Sala nella stagione ’88-’89 per arrivare a Marc Gene nel 1999-2000, Fernando Alonso 2000-2001 e Antonio Garcia che ha provato con noi nel 2002. Passando alla Toro Rosso nel 2009 è stato il turno di Alguersuari, fino ad oggi con Sainz jr. Per Il Minardi Team, insieme a Monza e Imola, il GP di Spagna era un po’ la gara di casa. Ho mantenuto un ottimo rapporto con tutti i piloti che ancora oggi incontro molto volentieri.

Con Barcellona anche le serie propedeutiche entrano nel vivo.  La GP2 vivrà il suo secondo appuntamento, mentre si accenderanno i riflettori sulla GP3.  Partirà l’ACI Team Italia con Luca Ghiotto e Raffaele Marciello, portacolori Trident rispettivamente in GP3 e GP2. Sarò personalmente a Barcellona per osservare da vicino i nostri ragazzi e vedere quali accorgimenti  mettere in atto per migliorare la loro crescita. SI tratta di uno step molto importante del lavoro pianificato da  Aci-Sport.

F1, Gp Bahrain – IL PUNTO

Abbiamo appena vissuto un gran premio che solamente ad inizio anno era quasi insperato, indipendentemente dal fatto che le forze in campo siano per il momento Mercedes-Ferrari-Williams con una Power-Unit tedesca al comando, come ha dimostrato il duello Vettel-Bottas. Sebastian ha dimostrato, ancora una volta, di essere tra i più veloci del Circus nel giro secco scendendo, insieme solamente ad Hamilton, sotto il muro dell 1’33 in qualifica.

Le prime tre file della griglia di partenza hanno rispecchiato molto bene gli attuali valori in campo. Stiamo vivendo una Formula 1 dove il minimo errore viene pagato pesantemente. Lo abbiamo visto in particolar modo con Rosberg e Vettel. La gara si è giocata sulle strategie, ottime soprattutto nel caso di Raikkonen, sugli errori che potevano commettere i piloti e sull’affidabilità. La Mercedes negli ultimi giri ha accusato dei problemi ai freni, come ha dichiarato nel post gara lo stesso Nico. Con uno-due giri a disposizioni in più Kimi avrebbe potuto attaccare Lewis. Il finlandese è stato straordinario gestendo in modo magistrale sia le Soft che le Medium. Un Vettel invece che ha pagato i due errori passando dalla P2 alla P5 finale.

Una Mercedes che si conferma ancora al comando come dimostra la terza vittoria (su quattro gara) di Hamilton che sfrutta al meglio il suo potenziale. Alle sue spalle però abbiamo una Ferrari in netto recupero, che deve continuare a lavorare per provare a mettere pressione agli avversari. Abbiamo assistito a dei bei duelli e sorpassi e al vero potenziale di molte macchine, come Lotus e Force India che nonostante i problemi hanno conquistato punti importanti. Gli ingegneri e i tecnici ci stanno facendo vedere cose impensabili, ribaltando situazioni tecniche. Sportivamente parlando si sente la mancanza della Red Bull che ancora una volta ha dovuto farei conti coi problemi della Renault. Ricciardo ha tagliato il traguardo con il motore rotto, rischiando di ripetere quanto successo a Verstappen in Cina, costretto al ritiro a tre giri dalla fine. E’ andata peggio alla Toro Rosso che ha visto i suoi due piloti ritirati per problemi.

Al di la della figuraccia di Button che non ha potuto prendere il via al Gp, afflitto da problemi fin dal venerdì, la McLaren sta facendo dei passi in avanti gara dopo gara. Positiva la gara di Alonso, ance se il cammino è ancora lungo. Il lavoro però inizia a dare i frutti

Ora ci aspettano tre settimane di relax, in attesa del Gran Premio di Spagna. Come da tradizione il primo appuntamento europeo coincide con l’inserimento delle novità più importanti, gettoni per i motori compresi.