F1 | Gp Abu Dhabi, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi

Voglio iniziare con un’analisi fredda e severa nei confronti di una Ferrari che, comunque, nel corso della stagione è riuscita ad impensierire la corazzata tedesca arrivando a firmare cinque successi e il secondo posto sia nel mondiale costruttori che piloti con Sebastian Vettel, mettendo le basi per provare a tornare ad essere un team vincente anche se non sarà facile contro questa Mercedes alla luce anche dei risultati di Abu Dhabi.

La Mercedes è riuscita ad archiviare un’altra entusiasmante stagione con la vittoria di Valtteri Bottas e la doppietta, mettendo tra loro e il primo degli inseguitori – Sebastian Vettel – quasi venti secondi che equivalgono ad un vantaggio medio sul giro di 350 millesimi di secondo, che salgono addirittura a 8 decimi ai danni di Kimi Raikkonen (+5 dec nei confronti del compagno di box, quarto al traguardo). Sarebbe interessante capire come mai Vettel ha avuto prestazioni altalenanti durante la corsa.

Questi numeri devono far riflettere la Ferrari su due aspetti: sul lato tecnico-meccanico e piloti in previsioni di un 2018 e di un inverno che si preannunciare intenso, caldo e molto corto poiché mancano solamente venti settimane ai prossimi test pre-stagionali, sperando di rivedere in griglia anche un pilota italiano.

Abbiamo assistito ad un gran premio certamente non spettacolare (salvo qualche bagarre nelle retrovie come tra i due ex-compagni Alonso e Massa e Stroll-Grosjean), ma corso a ritmi intensi con tempi ravvicinati tra i primi dieci piloti. E’ stato assegnato anche l’ultimo verdetto con l’inevitabile sorpasso della Renault – sesta tra i Costruttori – ai danni della Toro Rosso che è riuscita a difendersi da un’incolore Haas.

Anche in casa Red Bull ci sarà molto lavoro da fare da qui alla fine di febbraio considerando gli oltre 40” accusati da Verstappen (quinto al traguardo) nei confronti del finlandese di casa Mercedes.

Per tutte le scuderia e costruttori saranno mesi intensi considerando anche l’aumento dei gran premi (che passano dai venti attuali a 21) e la diminuzione delle Power-Unit a disposizioni per ciascun pilota (solamente tre). Ora la maggior parte dei Team Principal puntano il dito contro questo regolamento approvato da loro stessi. Mi chiedo: dov’èrano o cosa pensavano quando è stata l’ora di deliberarli? Solo la Mercedes può guardare con serenità al prossimi futuro. Intanto, a fine gran premio,  Liberty Media ha svelato il nuovo logo della F1….

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Abu Dhabi, Minardi “In palio diversi milioni”

Col Gran Premio di Abu Dhabi calerà il sipario su un’altra stagione, scivolata via velocemente tra alti e bassi per tutti i team, eccezion fatta per la Mercedes che ancora una volta l’ha fatta da padrona. Ferrari e Renault hanno rincorso le stelle d’argento anche se c’è ancora molto lavoro da fare in previsione 2018.

Più volte abbiamo visto quanto sia ampio il vantaggio della Mercedes e salvo stravolgimenti o acquisizione del know-how da parte della concorrenza, sarà molto difficile avvicinarli. Il Circus arriva su una pista condizionata dal cambiamento delle temperature sia durante l’intero weekend che durante lo svolgimento della corsa poiché si partirà al tramonto per terminare nella notte illuminata solamente dalle luci artificiali. Diversamente dall’anno scorso, la Pirelli porterà le mescole più morbide con Ultra-Soft, SuperSoft e Soft che ci regaleranno nuovi record del tracciato.

Arriviamo all’ultimo appuntamento con ancora alcuni verdetti da assegnare come il secondo posto tra i piloti, con Sebastian Vettel forte di un vantaggio importante su Valtteri Bottas e la lotta a tre tra Toro Rosso – Renault – Haas per il sesto posto, con in palio la bellezza di dodici milioni di dollari derivanti dai diritti televisivi. Una percentuale importante in funzione del budgets 2018.

Grazie ad una stagione straordinaria, la Force India potrà affrontare l’appuntamento al  Yas Marina Circuit senza pressioni e preoccupazioni particolari avendo già conquistato da tempo il quarto posto nel mondiale (per il secondo anno consecutivo). Nonostante le traversie affrontate in questi anni hanno dimostrato di avere un gruppo forte e unito, sfruttando nel migliore dei modi tutte le risorse. Sono l’immagine di un team di altri tempi. Una famiglia ben amalgamata.

Prima di mandare definitivamente in pensione queste monoposto e aspettare l’esordio di Halo, ci aspettano i test Pirelli. Sarà un inverno caldo sul fronte del mercato piloti poiché ci sono ancora alcuni tasselli mancanti in casa Williams e Sauber, sperando ci possa essere spazio anche per Antonio Giovinazzi che quest’anno ha avuto la possibilità di mettersi alla prova al volante di Ferrari, Sauber e Haas.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Brasile Vince la Ferrari con Vettel. Minardi “Errore di Hamilton? Qualcosa non mi convince”

Un doppio podio targato Ferrari con la vittoria di Sebastian Vettel e il terzo posto di Kimi Raikkonen che porterà un po’ di serenità all’interno del team di Maranello anche se è emerso il vantaggio abissale di cui gode la Mercedes, in particolare col Lewis Hamilton poiché Bottas ha dato conferma di essere una buona seconda guida.

Lewis Hamilton è stato strepitoso per l’intero gran premio imponendo un ritmo impressionante. Questo deve far pensare molto sul prossimo futuro soprattutto in casa Ferrari poiché il gap da colmare è impressionante. Se non fosse stato costretto a partire dalla pit-line molto probabilmente avrebbe imposto ai suoi avversari un distacco intorno ai diciotto secondi. Bravo Raikkonen che è riuscito a gestire e a placare la cavalcata dell’inglese nonostante delle gomme più usurate portando a casa un podio preziosi. Una Ferrari che si conferma la seconda forza del mondiale, salvo problemi di affabilità. Con questo successo anche Vettel ha praticamente messo in cassaforte il titolo di vice-campione.

Ho sentito e letto molte critiche verso Hamilton per il suo errore in qualifica. Sinceramente andrei cauto poiché ho l’impressione che sia stato frutto di qualche esperimento già proiettato al 2018. Ho l’impressione che la Mercedes voglia utilizzare questi due gran premi per testare qualche soluzione innovativa. Guardando al rallentatore l’episodio incriminato qualcosa non mi convince. E’ come se l’inglese sia stato colto di sorpresa da un comportamento inaspettato del posteriore della sua vettura ….

E’ stato un gran premio ricco di sorpassi corso su un ritmo elevato con un bella lotta in casa Red Bull tra Verstappen e Ricciardo che si confermando la terza forza del mondiale. Mi sono divertito vedere due vechietti, Massa e Alonso, combattere per tutti i 71 giri in una forbice di 2 decimi. Sono stati protagonisti di una gara pulita e una lotta regolare.

Nonostante un motore meno performante rispetto al Mercedes della Williams, Nando è riuscito a stare costantemente a nove decimi dal brasiliano. Una delle migliori gare della McLaren.

Non resta che avviarci verso l’ultima gara di Abu Dhabi che farà calare il sipario su questa stagione.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Brasile, Minardi “La Mercedes cercherà il triplete”

Dopo aver conquistato il quarto titolo mondiale costruttori di fila in occasione del gran premio di Austin e aver festeggiato il titolo piloti con Lewis Hamilton il weekend successivo, la Mercedes negli ultimi due appuntamenti tenterà il colpaccio. Gli manca solamente la doppietta nella classifica pilota. Ad oggi tra Hamilton e Bottas c’è Sebastian Vettel che può contare su quindici punti di vantaggio sul finlandese.

La Mercedes non ha più nulla da perdere e sia ad Interlagos che ad Abu Dhabi potrà spremere al massimo vettura e power unit per aiutare il suo pilota e prepararsi alla prossima stagione in cui i team avranno a disposizione solamente tre unità motrici per ciascun driver. Diminuiscono i motori, ma aumentano i circuiti in calendario e i chilometri da percorrere. Certamente una bella sfida per tutti motoristi, dove i tedeschi la fanno da padrone. Come ho già avuto modo di esprimere, non sono favorevole a questa scelta tecnica poiché comporterà un elevato aumento dei costi (anziché abbassarsi). Tutti staranno lavorando per raggiungere la massima affidabilità e i problemi accusati da Renault negli ultimi appuntamenti ne sono un esempio.

Il casa Ferrari il momento è delicato poiché sono chiamati a fare dei cambiamenti e l’eventuale perdita del secondo posto creerebbe non pochi problemi di stabilità e serenità all’interno del team.

Si arriva in Brasile, Interlagos per il penultimo appuntamento del mondiale, su un tracciato storico, corto e veloce che anche quest’anno potrebbe premiare il telaio della Red Bull. Certamente la pole dell’anno scorso verrà battuta, ma in qualifica bisognerà fare attenzione al traffico. Anche il meteo potrebbe coprire nuovamente un ruolo importante. Resta aperta anche la sfida tra Toro Rosso-Haas-Renault. La TR parte svantaggiata anche se forse è già orientate al 2018 dove monterà la nuova power-unit giapponese.

Ci aspetta un weekend ricco di sfaccettature.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Messico, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Chapeau Verstappen” Hamilton campione


Con la vittoria in Messico, per Max Verstappen si chiude un weekend favoloso in cui gli è mancata solamente la pole position, sfuggita per merito di un altrettanto strepitoso Sebastian Vettel. L’olandese della Red Bull si è reso protagonista di una grande partenza aiutato anche dalla sua incoscienza e da essere libero da qualsiasi pressione. Rispetto ad Hamilton e Vettel infatti non aveva nulla da perdere e si è conquistato la prima posizione di prepotenza dettando successivamente il ritmo.

Un mondiale che rispecchia le forze in campo con una Red Bull in grande crescita e una Renault che sta lavorando molto bene in ottica 2018. Il contatto iniziale fa parte di un episodio di gara, anche se ci ha privato di due grandi primi attori. Bravo Vettel che è riuscito a rimontare fino ai piedi del podio, anche se purtroppo per lui non è bastata per tenere aperto il mondiale che per la quarta volta è finito tra le mani di Lewis Hamilton. I due zeri hanno pesato nella ricorsa al titolo.

Anche il mondiale piloti è stato assegnato, ma i prossimi due gran premi saranno molto interessanti soprattutto in prospettiva 2018 poiché sono convinto che finalmente la Mercedes spremerà la sua vettura e le sue power-unit, considerando che oramai non hanno più nulla da perdere. I due piloti saranno liberi di lottare e potremo vederne il reale potenziale.

Si chiude una gara incolore per le seconde guida di casa Mercedes e Ferrari. Un podio è sempre un risultato positivo, ma il distacco accusato da Bottas e Raikkonen nei confronti di Verstappen è troppo ampio. Solo i problemi accusati dai rispettivi compagni di box gli hanno dato la possibilità di trovarsi in quelle posizioni. Certamente sono stati autori di un risultato poco positivo.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Messico, Gian Carlo Minardi “Speriamo sia un weekend senza penality”

E’ già ora del gran premio del Messico. Si arriva su un circuito particolare, posizionato ad oltre 2000 mt s.l.m. che richiede un’adeguata configurazione delle power unit con un rettilineo tanto lungo da far firmare nel 2016 a Bottas il nuovo record di 372,5 km/h con la sua Williams. L’anno scorso avevamo vissuto un weekend decisamente caotico con diverse penalizzazione che avevamo mutato la classifica finale. Un po’ come successo ad Austin la scorsa settimana.

Mi auguro pertanto che possa essere un fine settimana sereno e aperto alle varie valutazioni. Nei confronti di questa F1 moderna è prioritario intervenire sul gruppo di lavoro intorno al direttore di gara, che dovrebbe essere il medesimo per l’intera stagione. Solo in questo modo si possono limitare al minimo i possibile errori di valutazione dei singoli episodi di gara. Con un medesimo gruppo si avrebbe un unico metro di giudizio evitando gli spiacevoli episodi che certamente non fanno bene all’immagine di questo sport.

Sono convinto che Liberty Media dovrebbe intervenire proprio su quest’area, contestualmente alle varie novità che sta introducendo e che pensa di introdurre, per aumentare l’appeal del Circus. Proprio in questi giorni si è parlato della possibilità di portare a 25 i gran premi, eliminando le prove libere del venerdì. 25 gare sarebbe un impegno notevole sia per i protagonisti stessi – team e piloti – ma anche per lo spettatore.

Tornando al gran premio la Pirelli lascia a casa le mescole Media usate nella passata stagione dando spazio alle Soft-SuperSoft-UltraSoft. Sarà un gran premio in cui la Ferrari dovrà pensare a difendere il titolo di vice-campione piloti e costruttori soprattutto da una Red Bull che già l’anno scorso andò molto bene. Anche quest’anno sarà un cliente scomodo e molto forte.

Dopo aver festeggiato la conquista del titolo costruttori ad Austin, la Mercedes cercherà di raddoppiare la festa col titolo piloti. Dopo il successo in Texas Lewis Hamilton è veramente ad un passo. Resta invece molto aperta la lotta per il quinto posto con quattro team racchiusi in un manciata di punti. La Toro Rosso si presenterà, ancora una volta, con una line-up nuova. A Kvyat non è bastato il punto conquistato ad Austin per guadagnarsi la conferma e la fiducia della Red Bull che dovrà far posto al rientrante Gasly al fianco del 28enne Brendon Hartley

Gian Carlo Minardi

F1 | GP USA, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi. Vince Hamilton davanti alle due Ferrari. “Regolamenti discutibili”

Se l’assegnazione del titolo piloti è solamente posticipato, in casa Mercedes si sono aperti i festeggiamenti per la conquista del titolo Costruttori, a cui vanno i miei più calorosi complimenti. Anche ad Austin Lewis Hamilton ha dominato in lungo e in largo. La differenza prestazionale tra le due macchine è importante e lo si è visto sia in qualifica che nel sorpasso ai danni di Vettel – autore di una bella partenza – dopo pochi giri dal via.

Dopo la debacle delle ultime gare, la Ferrari ha trovato il compromesso tra prestazione e affidabilità. Molto probabilmente sacrificando parte degli ultimi sviluppi, legati soprattutto alla power-unit, contendendo agli avversari un ulteriore vantaggio. Anche se la matematica tiene in gioco ancora Sebastian Vettel, il mondiale pilota si può dire concluso. La Ferrari dovrà pensare al 2018, mentre il tedesco dovrà cercare di portare a casa almeno il titolo di vice-campione ai danni di un Bottas che in quest’ultima parte sembra in difficoltà, come dimostra il cronometro.

E’ stato un gran premio che ci ha regalato diverse lotte e sorpassi, altre alle novità iniziali con una scenografia molto americana. Bellissima la rimonta di Max Verstappen che dimostra quanto stia crescendo la Red Bull. Peccato per un regolamento al quanto discutibile che lo ha privato di un podio meritato. Questi episodi ledono l’immagine dello sport. Sarà importante vedere come si comporterà la FIA davanti alle esternazioni pesanti che il giovane Verstappen ha rivolto ai commissari. Purtroppo esiste un regolamento e come tale va rispettato. Quotidianamente assisto a questo tipo di irregolarità nelle gara di Formula 4 e credo che in un mondiale si debba dare il buon esempio.

Verstappen è stato “vittima” dei circuiti moderni, con ampie carreggiate e vie di fuga asfaltate. Guarda caso nei tracciati storici questo non succede poiché si rischia di restare insabbiati. Da troppo tempo sostengo che sia sbagliato avere ad ogni gran premio un gruppo di lavoro diverso poiché difficilmente si riesce ad avere lo stesso metro di giudizio nel valutare gli episodi. Si rischia di avere un giudizio soggettivo, anziché oggettivo. Come c’è un unico direttore di gara, nella figura di Charlie Whiting, sarebbe corretto che il suo gruppo di lavoro fosse sempre il medesimo dall’inizio alla fine del mondiale. Non mi sembra una cosa così impossibile e difficile da applicare.

Da sottolineare anche la mossa vincente della Renault con “l’acquisto” di Sainz che ha già portato punti importanti dimezzando il divario dalla sua ex-squadra, la Toro Rosso, che si è dovuta accontentare di un solo punto, chiudendo il weekend anche alle spalle della Williams di Felipe Massa che rafforza il quinto posto tra i costruttori.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Stati Uniti, Hamilton batte 4 a 1 Vettel

Parte questo fine settimana da Austin l’ultimo poker di gran premi che ci porterà fino ad Abu Dhabi per il gran finale, passando per il Messico e Brasile, consegnandoci il nuovo campione del mondo. Il Circus della Formula 1 arriva in Texas, circuito impegnativo con venti curve e diversi sali-scendi nonché terreno fertile per Lewis Hamilton e la Mercedes che hanno trionfato la bellezza di quattro volte nelle cinque edizioni della corsa, lasciando solamente un sigillo al suo diretto avversario Sebastian Vettel, ancora a digiuno però coi colori della Ferrari.

Dopo le ultime debacle la Ferrari è chiamata a dare un segno di riscossa, dimostrando di essersi lasciata alle spalle le difficoltà e di aver risolto i problemi di affidabilità. Probabilmente saranno stati costretti a fare un passo indietro nello step evolutivo che aveva evidenziato un aumento nelle prestazioni, sacrificando contestualmente l’affidabilità. Non sarà un weekend per provare ad attaccare il britannico, ma per difendere il secondo posto, tra i piloti e costruttori, da Valtteri Bottas e dalla Red Bull.

Williams nel mirino
Si accende la sfida nelle retrovie con quattro team racchiusi in una forbice di appena ventiquattro punti. Ad aprire le fila la Williams, quinta, che si sta difendendo prepotentemente dagli assalti di Toro Rosso, Haas e Renault. Al momento il team diretto da Franz Tost è quello più in difficoltà, dovendo fare i conti coi nuovi rapporti politici con Honda che ha voluto Gasly per provare a vincere la Super Formula in Giappone, costringendo la scuderia ad affiancare al rientrante Kvyat il debuttante Hartley mentre la Renault potrà far affidamento sulle qualità dell’ex “torero” Carlos Sainz per conquistare quei punti che gli mancano per lasciare l’ottavo posto. Tra i team “minori” solamente la Force India potrà dormire sonni tranquilli da qui fino al 26 novembre grazie ad un campionato eccezionale in cui è riuscita ad imporsi per il secondo anno consecutivo come quarta forza del mondiale.

Vettel incontra i giovani piloti
Durante lo stage formativo a Fiorano tra i piloti selezionati da FDA e dalla Scuola Federale, in preparazione del Supercorso ACI Sport di inizio novembre, è arrivato a sorpresa anche Sebastian Vettel che si è intrattenuto coi ragazzi. Prosegue il lavoro e il connubio tra le Federazione e la Ferrari volto alla crescita dei giovani piloti partendo proprio dal kart. Questo fine settimana, a Monza, calerà il sipario sul campionato italiano di Formula 4 con l’italiano Lorenzo Colombo  impegnato a difendere il terzo posto.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Giappone, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Ferrari paga lo step evolutivo”

Per gli amici ferraristi non è stata una sveglia felice. Ci si aspettava il pronto riscatto e invece è arrivato il secondo ritiro in tre gare per Sebastian Vettel. Questo di Suzuka forse è più pesante poiché era un po’ l’ultima spiaggia per provare a tenere aperto il mondiale e contrastare Lewis Hamilton che sta giocando, conservando la sua Mercedes in virtù delle ultime gare.

Una Ferrari che sta pagando, con l’affidabilità, il grande step evolutivo della power-unit e aerodinamico. Una Ferrari che ha dimostrato di essere competitiva – anche se concede qualche decimo in qualifica ai diretti avversari – ma che sul ritmo gara potrebbe dire la sua. A beneficiarne invece è la Red Bull che mette in bacheca altri due podi chiudendo il gran premio del Giappone in seconda e terza posizione, davanti Valtteri Bottas, e si prepara ad attaccare il secondo posto tra i costruttori proprio ai danni del team di Maranello che saluta il week end con solamente dieci punti all’attivo (quinto posto di Kimi Raikkonen protagonista di alcuni errori). Il finlandese ha pagato la strategia del team e la penalità di cinque posizioni per la sostituzione del cambio. Ha ritardato il pit-stop per rallentare il lavoro di Verstappen togliendolo di fatto dalla lotta per il podio. E’ chiaro il suo ruolo di seconda guida.

Ci sono ancora quattro gare e la matematica non condanna ancora gli uomini di Arrivabene, ma ci vorrebbe una vera e propria catastrofe per fermare la cavalcata del campione britannico e della corrazzata tedesca. La Ferrari deve continuare a lavorare soprattutto in virtù del 2018 per risolvere velocemente i problemi di affidabilità che stanno attagliando la SF70H sfruttando le ultime corse, vista la mancanza di test.

Un plauso alla Force India che continua a stupire portando nuovamente due macchine in zona punti e davanti ai diretti avversari confermando il quarto posto tra i costruttori. Ad Austin (tra quindi giorni) invece Carlos Sainz sostituirà Palmer in Renault al fianco di Hulkenberg col ritorno in Toro Rosso di Kvyat. Probabilmente sarà una mossa dettata dagli accordi commerciali tra le due parti, ma non condivido questa mossa in questo momento della stagione con la Toro Rosso impegnata a difendere la sesta posizione, provando ad attaccare la Williams.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Giappone, Minardi “Vettel deve ritrovare la serenità”

E’ già tempo del Gran Premio del Giappone, appuntamento cruciale per Sebastian Vettel dopo gli ultimi due weekend segnati da episodi negativi. Non ci sarà possibilità per un’ulteriore prova d’appello anche se è inutile continuare a piangersi addosso.

Indipendentemente da quanti successo a Sepang (a a Singapore) e nonostante le forti esternazioni del Presidente Marchionne – che non condivido poiché siamo davanti ad un team giovane che deve lavorare passo dopo passo per ricostruire un ciclo vincente – bisogna guardare avanti e a Suzuka il tedesco dovrà portare via forzatamente dei punti a Lewis Hamilton. L’impresa è sicuramente ardua. La Ferrari è chiamata ad affrontare cinque finali.

Certamente resta il rammarico per l’occasione persa poiché vedendo la gara e i tempi segnati lo scorso fine settimana, Vettel avrebbe potuto conquistare 25 punti guadagnandone 10 sul britannico.

Si arriva su una pista storica, veloce e impegnativa dove ogni errore può costare caro viste le vie di fuga ridotte. Non vedo ancora una Red Bull al pari di Ferrari e, soprattutto, Mercedes nonostante le dichiarazioni di Hamilton, ma l’aerodinamica potrebbe sopperire alle mancanze della power unit Renault, intromettendosi nuovamente nella lotta tra i due pretendenti. Gli otto punti portati via al campione britannico da Verstappen sono linfa vitale per Seb. Inoltre le difficoltà accusare dalla Mercedes potrebbero essere un’arma in più per gli uomini di Arrivabene anche se le temperature che avremo in Giappone saranno molto diverse dalla Malesia e Singapore.

Dal canto suo Vettel deve dimostrare di essere un campione del mondo capace di non farsi condizionare dagli episodi negativi, ritrovando velocemente la serenità. Ultimamente ho visto un pilota poco tranquillo, anche nelle dichiarazioni, e il contatto nel giro d’onore con Stroll è un esempio lampante.

Ci aspetta un fine settimana interessante auspicando di assistere nuovamente ad una gara ricca di emozioni.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Malesia, IL PUNTO di Minardi “Occasione persa per la Ferrari. Red Bull termometro del mondiale”

Nella sua ultima apparizione nel calendario del Mondiale di Formula 1 il circuito di Sepang ci ha regalato uno dei weekend più emozionanti della stagione con duelli importanti sia in testa alla classifica che nelle retrovie, oltre alla rimonta di Sebastian Vettel costretto a partire dal fondo dopo il problema nelle qualifiche. Dopo diciannove edizioni la Malesia saluta il Circus, anche se mi auguro di poterla rivedere nel prossimo futuro.

Si chiude con un quarto posto il weekend nero della Ferrari. Un risultato che va decisamente stretto agli uomini di Maranello vedendo i tempi segnati da Vettel e la sua gara perfetta (con giro più veloce). Un vero peccato perché in due gare in cui la Ferrari aveva mostrato di essere presente e una competitività importante il lavoro e’ stato vanificato da problemi di affidabilità ed errori dei piloti. Singapore e Sepang sarebbero state due tappe importanti nella lotta al titolo. La rimonta su Ricciardo nell’ultima parte ha causato un maggiore consumo delle gomme, negandogli l’affondo finale. La Ferrari ha pagato un dazio estremamente pesante qui a Sepang e ora il tedesco è chiamato ad una rimonta non facile, ma neanche impossibile. Resta il rammarico anche per il problema accusa da Kimi Raikkonen.

Lewis Hamilton invece esce rafforzato nonostante una vittoria sfuggita in favore di un Verstappen e una Red Bull che si stanno confermando vero termometro del campionato. Molto bello il sorpasso dell’olandese ai danni del campionato britannico.

Si sta confermando un mondiale condizionato dagli errori.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Malesia, Minardi “Per Vettel inizia la prima finale”

Per Sebastian Vettel e la Ferrari inizia la prima di sei finali. Sepang sarà una tappa cruciale dopo la débâcle di Singapore per tentare di ridurre il divario da Lewis Hamilton. Proprio l’anno scorso il campione britannico, con la rottura del motore, ha perso il titolo mentre nel 2015 Vettel ha festeggiato il primo sigillo coi colori della Ferrari. Il tedesco è il pilota che può vantare il maggior numero di successi (quattro) lungo i 5.543 metri di Sepang che quest’anno saluterà il mondiale dopo diciannove edizioni.

L’abbandono della Malesia deve far riflettere la nuova proprietà poiché ci sono tante altre realtà (vedi Monza e Silverstone) che faticano a coprire gli esorbitanti costi nonostante numeri record di presenze. L’attuale sistema non funziona e non può reggere poiché gli organizzatori hanno solamente l’introito dei biglietti per far fronte ai costi di gestione. Troppo poco per sopravvivere.

Tornando al weekend, sarà una gara molto tattica dalle molte variabili, a iniziare dal meteo. Tradizionalmente abbiamo assistito a piogge importanti, ma ci sono state edizioni in cui l’asfalto ha raggiunto anche i 59°C. Sul fronte delle gomme la Pirelli porterà all’esordio su questa pista le SuperSoft, sui cui la Ferrari ha puntato in modo decisivo al contrario di Mercedes che ha privilegiato le Soft. Altra grande variabile sarà la safety-car.

Con la doppietta dell’anno scorso, ma soprattutto forte degli ultimi risultati, Daniel Ricciardo e Max Verstappen saranno due avversari molto temibili che potrebbero infastidire la rimonta delle rosse di Maranello.

La Toro Rosso intanto ci ha riservato un’importante sorpresa portando al debutto Pierre Gasly al fianco del confermatissimo Carlos Sainz che però saluterà la scuderia a fine stagione per passare sotto le vesti della Renault. Appiedato quindi il russo Kvyat autore di una stagione travagliata in cui è riuscito a raccogliere solamente quattro punti. La Toro Rosso vuole giocare tutte le carte per conservare il sesto posto, provando ad attaccare la Williams, attualmente davanti in classifica. Per farlo i soli punto dello spagnolo non bastano, provando a sfruttare la voglia di emergere del giovane driver francese.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Singapore, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “In pochi metri Vettel ha vanificato una grande pole”

Un gran premio – il primo corso sotto la pioggia a Singapore – che si è concluso dopo pochi metri dal via, con l’uscita di scena di tre – Vettel, Verstappan, Raikkonen – dei cinque protagonisti di questo mondiale.

Una giornata estremamente negativa per la Mercedes e per Lewis Hamilton si è trasformata in un quasi trionfo, poiché è mancata solamente la doppietta, grazie al cannibale Daniel Ricciardo, sempre abilissimo a sfruttare ogni occasione che gli si presenta. La Red Bull è una macchina che si dimostra a suo agio in questi tracciati tortuosi.

Uno zero gravissimo sia per Sebastian Vettel che per la Ferrari in ottica campionato, anche se mancano ancora sei gare alla fine. La carambola è stata innescata dal tedesco che ha commesso un errore che potrebbe essergli fatale, trascinando un incolpevole Max Verstappen e Kimi Raikkonen, protagonista a sua volta di una straordinaria partenza.

In pochi metri è stato vanificato il lavoro di un fantastico weekend sia da parte degli uomini di Maranello che dallo stesso Vettel, autore di un giro incredibile in qualifica. Come ho già avuto modo di sottolineare più volte è un mondiale condizionato dagli errori. Chi saprà commetterne di meno probabilmente si laureerà campione.

Dal canto suo Lewis Hamilton è stato abile a gestire la corsa senza prendere inutili rischi, portandosi a casa una vittoria che vale oro.

Molto bravo anche Carlos Sainz, quarto con la Toro Rosso e primo tra le scuderie di seconda fascia. E’ stato autore di una gara gestita con le unghie e coi denti conquistando punti importanti per la Toro Rosso nella lotta con la Williams per il quinto e sesto posto. Una Williams che, a sua volta, si è difesa col giovane Lance Stroll.

Restiamo in attesa di vedere cosa decideranno i commissari dopo aver sentito i tre protagonisti della carambola iniziale.

Gian Carlo Minardi