F1 | Gp Germania – IL PUNTO

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Ancora una volta la Ferrari ha chiuso un Gran Premio ad oltre 30” dalla vetta, alle spalle di una Red Bull che ha piazzato entrambi i piloti sul podio dietro solamente al dominatore Hamilton. Una Red Bull che è stata in grado di compiere un recupero importante nella prima della stagione, cosa che non riescono a fare gli uomini di Maranello. I problemi in casa Ferrari, purtroppo, restano i medesimi dall’inizio del campionato.

In Germania la Ferrari si è confermata essere la terza forza del Mondiale. Auspichiamo che la riorganizzazione di Binotto si tramuti in risultati positivi. Dopo la stupenda pole position conquistata sabato, gara sottotono per Nico Rosberg, bersagliato anche dai commissari. Non condivido la penalizzazione. Anzi, avrei visto bene un penalty nei confronti di Verstappen, autore di una partenza troppo aggressiva, che ha sopravanzato Ricciardo mettendo la sua macchina oltre la riga bianca. Gli uomini Mercedes non hanno aiutato il tedesco, tenendolo fermo 3” in più. In queste tre settimane di pausa, Nico dovrà ritrovare lo spirito dei primi quattro appuntamenti.

Momento poco felice anche per la Williams, il cui quarto posto è messo in dubbio dalla risalita della Force India. Medesima situazione per la Toro Rosso che dovrà guardarsi le spalle dalla McLaren. Ci aspetta una seconda parte di stagione interessante che sarà inaugurata da sue appuntamenti importati: Spa-Francorchamps e Monza

A far suonare l’inno di Mameli in Germania, ci ha pensato Antonio Fuoco vincendo gara-1 in GP3. Un fine settimana positivo anche sul fronte della GP2 col secondo posto di Ghiotto e il quarto di Marciello. La pattuglia azzurra dell’ACI Team Italia continua a regalarci importanti risultati, non tradendo le attese

F1 | Via libera ai team-radio. Braccio di ferro per il track-limit. Minardi “Regole troppo complicate”

Mentre ad Hockenheim il fine settimana è entrato nel pieno delle attività e si prepara a vivere le ultime qualifiche prima della pausa estiva, i Team Principal si sono trovati intorno ad un tavolo per provare a risolvere le problematiche emerse durante il week-end ungherese.

Sul tavolo sono state portate diverse proposte, volte a fare un passo indietro rispetto agli attuali regolamenti. Un po’ come era successo all’inizio della stagione con le nuove qualifiche, cassate praticamente subito in favore dell’attuale format

Lo Strategy Group F1 ha deciso di liberalizzare nuovamente le comunicazioni tra pilota e muretto, ad eccezionale del giro di ricognizione. Si vuole evitare di fornire ai piloti aiuti durante la fase della partenza, mentre durante la gara piloti e ingegneri potranno chiacchierare liberamente. Era stato trovato anche un equilibrio, soprattutto tra i Team-Principal di Mercedes-Ferrari-Red Bull, sul fronte del track-limit, poiché è difficile quantificare se il superamento della linea bianca porta ad un vantaggio al pilota.

Charlie Whiting ho iniziato un braccio di ferro mettendo sul piatto della bilancia la “responsabilità” e il “regolamento” Abbiamo quindi interpellato Gian Carlo Minardi “Le proposte dello Strategy Group F1, per diventare effettive ed operative, devono essere approvate e portare ad una modifica ufficiale dell’attuale regolamento. Diversamente è impossibile applicarle e Whiting ha puntato proprio su questo punto. Pertanto, da quello che si legge ad oggi, anche ad Hockenheim i piloti saranno soggetti a penalizzazioni in caso di superamento della linea bianca” analizza il manager faentino “Siamo in un momento molto complicato e di confusione. Ci sono troppe regole che rendono difficile la lettura di questa Formula 1. Inoltre assistiamo ad interpretazioni diverse dei regolamenti da parte della Commissione, che continua a cambiare ad ogni GP. Questo a parere mio, e lo sostengo da tempo, non va bene. Anche se sono sempre stato contro la limitazione dei team-radio, trovo assurdo cambiare le regole in corso. All’esterno non si da un segnale di serietà” prosegue Gian Carlo Minardi

A partire dal 2017, le partenze in regime di safety-car saranno modificate. Se il via della corsa, causa condizioni della pista impervie, sarà dato in regime di safety-car, al rientro della vettura di sicurezza tutte le vetture si dovranno allineare in griglia per una partenza “tradizionale” come alla fine del classico giro di ricognizione “Non posso che essere favorevole. Vedere partire un gran premio dietro la safety-car non è certo il massimo per lo spettacolo. In Inghilterra, ad esempio, si è avuto un eccesso di sicurezza. Siamo sempre in Formula 1, la massima espressione del motor sport, dove corrono i migliori piloti

In Germania parte il nuovo corso della Ferrari, dopo il saluto di James Allison e il benvenuto a Mario Binotto in qualità di Direttore Tecnico “Sono convinto che Binotto sia un’ottima scelta per la Ferrari. Ha vissuto l’epoca d’oro di Maranello al fianco di Ross Brawn, Jean Todt &C. Saprà dare il suo contributo per la rinascita di questa scuderia” conclude Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Germania – Presentazione

Dopo la cancellazione del 2015, la Formula 1 torna in Germania, sul circuito di Hockenheim. Con l’ennesimo successo della Mercedes e la conquista della vetta da parte di Hamilton, ai danni di Rosberg, il team diretto da Toto Wolff ha tutte le carte in regola per chiudere nel migliore dei modi la prima parte della stagione con un nuovo sigillo, trovando (perché no) il suo leader.

Tutte le attenzioni saranno rivolte verso la Ferrari e Red Bull. Gli uomini di Horner sono in forte crescita e proveranno a confermarsi come seconda forza del mondiale, proprio ai danni del Cavallino Rampante destabilizzato anche dall’uscita di Allison. Le dichiarazioni del Team Pricinpal Maurizio Arrivabene rilasciate durante il fine settimana ungherese non hanno trovato conferma, destabilizzando un ambiante già poco sereno. I cambiamenti potrebbe non essere ancora ultimati. Dobbiamo vedere cosa deciderà di fare il Presidente Marchionne.

Come avevamo scritto nei giorni seguenti, è stato trovato un accordo amichevole tra la Ferrari ed Allison che potrebbe prendere la direzione di Enstone. Da chiarire anche la posizione di Arrivabene. Purtroppo, questa situazione di stallo, potrebbe avere ripercussioni pesanti sul 2017

F1 | Gp Ungheria – Pagelle

Lewis Hamilton – 9 ha reagito alal grande allo “sgarbo” ricevuto dai commissari in qualifica gestendo molto bene la gara e risultando superiore a Nico Rosberg

Nico Rosberg – 8 straordinaria la sua pole, anche se aiutato dai commissari. Purtroppo le regole sono sempre interpretate da uomini diverse

Sebastian Vettel – 8 ha cercato di controdatare e attaccare il più possibile Daniel Ricciardo

Daniel Ricciardo – 8 decisamente rigenerato. Conquista il secondo podio stagionale difendendosi molto bene dagli attacchi del tedesco

Kimi Raikkonen – 8 anche se ha perso nuovamente il confronto con Verstappen, si è reso autore di una bella rimonta recuperando l’errore che lo aveva relagaot in quattordicesima posizione. E’ risalito fino alla sesta posizione in una gara dove nessuno ha regalato niente

Fernando Alonso – 7,5 in tutto il fine settimana ha portato la sua McLaren nella top ten. Importante la sequenza dei tempi sul giro

Max Verstappen – 7 avrebbe meritato anche di più, senza la “scorrettezza” nei confronti di Kimi. Ha dimostrato ancora una volta tutta la sua grinta e determinazione

Carlos Sainz – 7 continua a non commettere errori, diversamente dall’insufficiente Kvyat

 

F1 | Gp Ungheria – IL PUNTO

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Abbiamo assistito ad un Gran Premio d’Ungheria movimentato dalle strategie. Una gara costruita alla partenza con Hamilton che ha sopravanzato subito il poleman Nico Rosberg che, seppur aggressivo, non è riuscito ad impensierire poi il compagno.

La nota negativa arriva dai Commissari Sportivi che hanno “rovinato” il fine settimane con decisioni non chiare. In Q1 non è stata rispettata la regola del 107% e successivamente è stata convalidata la pole di Rosberg, autore di un giro favoloso ma in regime di bandiere gialle. Sono un tifoso di Nico, ma a mio avviso è venuto meno il regolamento. Alcuni piloti sono stati eccessivamente penalizzati per aver superato la riga bianca, mentre non è stato neanche richiamato Verstappen. Con le maniere troppo forti ha tenuto dietro, nuovamente, Kimi Raikkonen. Se il regolamento venisse applicato alla lettere, l’olandese sarebbe da sanzionare.

Abbiamo assistito nuovamente allo strapotere Mercedes che ha chiuso la corsa con un vantaggio di 27” su Ricciardo e Vettel. Con grande tranquillità hanno gestito la corsa. Vettel e Raikkonen hanno chiuso il GP rispettivamente alle spalle di Ricciardo e Verstappne anche se il finlandese è stato autore di una grande rimonta, dopo l’errore di strategia in qualifica che lo aveva portato al 14esismo posto. Ha gestito molto bele le SuperSoft portando a termine la sua migliore gara della stagione. Dopo Silverstone, la Ferrari è tornata sui suoi standard anche se non sono ancora sufficienti a contrastare le frecce d’argento e, al momento, anche una Red Bull in forte crescita che si è portata solamente ad un punto da Maranello nella classifica costruttori.

In Germania speriamo di vedere una Ferrari ancora più aggressiva e in grado di allungare sulla Red Bull

Caos Ferrari. James Allison verso la Renault

Mentre la Ferrari in Ungheria è chiamata a dare risposte concrete alle ultime prestazioni opache, continuano a tenere banco le voci di un ambiente poco sereno e avvolto da diversi dubbi. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro per provare a riportare Ross Brawn a Maranello, ma il tecnico Inglese ha declinato l’invito “La reazione del tecnico di Manchester, che in stile Ferrari dice di non essere stato contatto, a mio avviso lascia una “finestra” aperta” commenta Gian Carlo Minardi, interpellato da www.Minardi.it per parlare dell’attuale situazione della Gestione Sportiva di Maranello. Un’esperienza nel motor-sport lunga oltre 35 anni, fa dell’imprenditore faentino una voce attendibile “In questo momento all’interno della Ferrari manca uno spirito di gruppo” Per le prossime settimane sono attesi importanti cambiamenti all’interno della Gestione Sportiva, che riguarderanno non solamente i tecnici, ma anche il Team Principal “Il contratto con James Allison è in fase di conclusione amichevole tramite un accordo aziendale che eviterà al tecnico il gardening. Inoltre si sta trattando la fuoriuscita anche di Maurizio Arrivabene. In questo momento non si capisce chi sia la guida” prosegue l’ex-Team Principal e fondatore dell’omonima scuderia faentina

Marchionne al comando
Non vedo come Marchionne possa addossarsi l’intero reparto corse, nonostante sia un manager di grandissima esperienza. Gestire un team di F1 è un lavoro impegnativo che richiede 15-16 ore di lavoro giornaliere. E’ fondamentale vivere a contatto col il reparto corse in prima persona e non per sentito dire. Solo in questo modo ci si accorge della reale situazione. Sono convinto che la Ferrari abbia tutti i mezzi (tecnologici, finanziari e le risorse umane) per rinascere. Bisogna però sistemare le figure nei posti giusti” In questo momento però vengono meno le alternative valide

La Ferrari terza forza del Mondiale
A inizio stagione gli uomini di Maranello avevano dichiarato con fermezza di aver raggiunto la Mercedes, mentre la realtà parla di una Ferrari alle spalle anche della Red Bull “Bisogna restituire credibilità al progetto Ferrari. Un tempo Maranello era il punto di arrivo per meccanici, ingegneri e piloti. Oggi invece il vento è cambiato. Lo stesso Vettel ha avuto contatti con i vertici della Mercedes. Sono il primo a voler sentire suonare forte l’Inno di Mameli, ma al momento lo vedo difficile. Oggi si stanno evidenziando le difficoltà emerse fin dalle prime gare, nascoste dai piazzamenti e dalle dichiarazioni. In realtà, in quel momento, i risultati erano frutto di una mancanza degli avversari che in questi ultimi mesi hanno saputo crescere, come la Red Bull che si è interposta tra Maranello e la Mercedes.

2017 già compromesso?
La situazione di stallo potrebbe compromettere la stagione 2017, ancora prima del suo inizio. Il progetto della nuova vettura è già avviato “Il 2017 sarà caratterizzato da importanti cambiamenti tecnici. Sarà quindi importante indovinare il progetto, ma con questa situazione di incertezza è difficile capire a chi sarà affidato e chi lo seguirà

F1 | Gp Ungheria – Presentazione

L’Hungaroring, più un kartodromo che una vera pista per le sue numerose curve lente, mette a dura prova macchine, piloti e pneumatici

La Pirelli porterà le mescole Mediun, Solft e Super Soft con strategie differenti in casa Mercedes, Ferrari e Reb Bull sul fronte “gialla” e “rossa”

Nel 2015 vince Sebastian Vettel davanti alle due Red Bull, complici anche i problemi tecnici accusati dalle Mercedes di Hamilton e Rosberg. Quest’anno lo scenario potrebbe essere differente causa una Red Bull in forte crescita, come ha voluto sottolineare lo stesso Max Verstappen durante la premiazione del Trofeo Bandini a Brisighella. La Ferrari sta vivendo un momento delicato con diverse diatribe al suo interno che porteranno quasi certamente a cambiamenti importanti all’interno della Gestione Sportiva nelle prossime settimane. I vertici di Maranello hanno incontrato Ross Brawn, ma per ora la fumata sembra essere molto “grigia” Serve un personaggio forte che restituisca credibilità al progetto. Anche Sebastian Vettel inizia a scalpitare. Intravedo già un 2017 in affanno…

Arriviamo al giro di boa della stagione. Ora andiamo in discesa verso il traguardo finale e i punti iniziano a pesare doppio. In casa Mercedes si ricomincia da “zero” coi due piloti staccati solamente di un punto. La Ferrari dovrà guardarsi le spalle da un Verstappen agguerrito e un Ricciardo in cerca di riscatto. Il caldo potrebbe essere un alleato di Maranello, ma le previsioni (ad oggi) parlano di tempo variabile.

* a fine gara i commissari hanno attribuito a Nico Rosberg una penalità di 10″ facendolo scendere al terzo posto. P2 per Max Verstappen

La Ferrari chiama Ross Brawn. “Fumata grigia”

Partita come seconda forza del Mondiale e con l’’ambizioso obiettivo di raggiungere e sopravanzare la Mercedes,  giunti a metà campionato la Ferrari è costretta a guardarsi le spalle anche dalla Red Bull Racing, in forte crescita negli ultimi appuntamenti. Max Verstappen, arrivato a Brisighella per ritirare il Trofeo Bandini, ha parlato di una Red Bull ormai davanti alle “rosse” Tra pochi giorni scatterà il Gran Premio d’Ungheria, banco di prova importante per il team Principal Maurizio Arrivabene

La situazione a Maranello, purtroppo, sembra tutt’altro che serena e i rumors parlano di un Sergio Marchionne pronto ad importanti (gli ennesimi) cambiamenti all’interno della Gestione Sportiva. Voci sempre più insistenti raccontano di un incontro a Forte dei Marmi per convincere Ross Brawn ad un clamoroso ritorno “In casa Ferrari manca un punto di riferimento e Brawn, essendo un personaggio forte e carismatico, potrebbe ricoprire questa figura, anche se al momento la fumata è stata grigia.  C’è bisogno di ridare credibilità ad un ambiente movimentato da diverse diatribe. Nelle prossime settimane ci saranno certamente cambiamenti importanti, anche se vedo già un 2017 compromesso. Lo stesso Vettel inizia a scalpitare e potrebbe guardare verso altri lidi” commenta Gian Carlo Minardi

L’anno scorso Sebastian Vettel e la Ferrari uscirono vincitori dall’Ungheria, davanti alle due Red Bull “Risultato importante, ma frutto dei problemi in casa Mercedes.  In questo momento vedo una Red Bull in grande crescita come ha sottolineato lo stesso Verstappen al Trofeo Bandini, che ha saputo sfruttare al meglio le occasioni. Auspichiamo che il caldo possa dare un aiuto alla Ferrari a stemperare gli animi

Trofeo Bandini. Minardi “Verstappen maturo e simpatico”

Max Verstappen ha ritirato a Brisighella il Trofeo Bandini, che dal 1992 premia i piloti emergenti. Dedicato al pilota romagnolo della Ferrari scomparso in un incidente nel 1967, quest’anno gli organizzatori hanno voluto premiare il talento del giovanissimo pilota della Red Bull, vincitore del Gran Premio di Spagna. Grazie a quel sigillo, al debutto al volante della Red Bull Racing dopo la promozione della Toro Rosso, Max è diventato il più giovane driver a vincere un Gp di F1, all’età di 18 anni 7 mesi e 15 giorni.

Simpaticissimo e molto maturo nelle risposte Max Verstappen. Bisogna fare un plauso a questo comitato che ancora una volta ha individuato e premiato un pilota con una carriera molto importante davanti a se in F1. E’ stata una bellissima serata con una risposta importante da parte del pubblico. Un premio che da ventitré anni a questa parte cresce richiamando, nel piccolo borgo di Brisighella, autorità e personaggi importanti. Bella l’esposizione con dieci Toro Rosso, la Porsche vincitrice a Le Mans e le due Lamborghini per ricordare i 100 anni dalla nascita di Ferruccio Lamborgini” commenta Gian Carlo Minardi

Trofeo Bandini a Max Verstappen

E’ Max Verstappen il vincitore del Trofeo Bandini, giusto quest’anno alla sua 23esima edizione. La premiazione, che si terrà come di consueto nel  borgo di Brisighella domenica 17 giugno, incoronerà il giovanissimo pilota della Red Bull, nonché il più giovane pilota a vincere un Gran Premio di Formula 1 grazie al suo sigillo sulla pista di Barcellona all’età di 18 anni.

Dopo la parentesi della passata stagione, in cui è stato dato risalto alla vittoria del Titolo Mondiale Costruttori alla Mercedes, la manifestazione torna a porre la sua attenzione sui piloti che hanno saputo mettersi in grande spolvero. Verstappen eredita un premio che negli ultimi anni è andato a piloti come Schumacher, Raikkonen, Alonso, Vettel e Hamilton, grandi campioni che con la loro brillante carriera hanno poi confermato la lungimiranza degli organizzatori del premio, capaci di scovare e valorizzare il talento come nessun altro in questo settore. “Dopo la parentesi della passata stagione in cui si è volutamente celebrare la vittoria mondiale della Mercedes dopo 50 anni, quest’anno siamo tornati alle origini premiando un pilota emergente che in poco tempo ha saputo far parlare molto ben e di se. L’anno scorso è stato protagonista di un esordio nel mondiale di F1 a soli 17 anni esaltante, confermato a pieni voti quest’anno con la promozione-lampo in Red Bull, ricambiata con la vittoria in Spagna e i due secondi posti” commenta Gian Carlo Minardi che ormai da 23 anni fa parte del Comitato d’Onore. “La vittoria in Spagna è la conferma di una scelta corretta, anche perché arrivata prima della promozione in Red Bull Racing. Verstappen ha mostrato una progressione e una maturazione dopo ogni appuntamento.

Verstappen esempio da seguire per piloti e scuderie
E’ un segnale positivo per tutti i giovani, ma anche per le scuderie” prosegue il manager faentino che sottolinea l’importanza di dare un’occasione ai giovani ragazzi “Max è stato bravo a sfruttare tutte le opportunità, dall’esordio in Toro Rosso al passaggio in Red Bull battezzato con la vittoria. Ci sono altri piloti che meriterebbero un’occasione e sarebbero di stimolo sia al team che ai piloti ufficiali“ L’arrivo dell’olandese ha messo pressione a Ricciardo, creando una sana e proficua competizioni all’interno del team che sprona a fare sempre meglio. “Il progetto-giovani Red Bull ha regalato tante soddisfazioni, ma ha “bruciato” anche diversi piloti. Dalla loro parte hanno una forza economica importante che gli permette un turnover, oltre a poter contare su un Junior-Team”

Fuoco, Ghiotto, Marciello e Giovinazzi
Il pensiero vola velocemente ai nostri portacolori Antonio Fuoco, Luca Ghiotto, Raffaele Marciello e Antonio Giovinazzi che stanno ben figurando nei rispettivi campionati di GP3 e Gp2 Series. A Silverstone è toccato ad Antonio Fuoco far risuonare le note dell’Inno di Mameli, mentre a Baku il tricolore è stato portato in vetta da Giovinazzi, autore di una doppietta. “Come Federazione siamo decisamente soddisfatti dei risultati, anche perché questi ragazzi sono stati selezioni e seguiti attraverso stage formativi. A Silverstone Fuoco ha vinto la sua prima gara in GP3, mentre in GP2 Giovinazzi e Ghiotto hanno occupato posizioni importanti. Al momento le risorse dell’ACI Team Italia sono limitate e non possiamo permetterci errori. Avere l’appoggio della propria Federazione può però aprire a nuove opportunità.  Al momento ci  manca un team di riferimento in cui far debuttare i ragazzi, mettendo a frutto il lavoro”

Ferrari Driver Academy
Durante i test collettivi di Silverstone, sulla Ferrari SF-H16 ha debuttato Charles Leclerc, leader in GP3 e pilota FDA “Massimo Rivola sta facendo un ottimo lavoro in qualità di coordinatore e Direttore Sportivo di questa realtà dedicata ai giovani, che vuole rilanciarsi dopo i mancati risultati. Purtroppo è venuto a mancare Jules Bianchi, la punta di riferimento FDA. Nonostante la giovane età il monegasco è in lotta per il titolo in GP3 insieme a Fuoco e durante i test sulla pista inglese si è alternato al volante con Kimi Raikkonen, dopo aver impressionato il team Haas durante le prove libere

OK la sicurezza, ma senza esagerare

La partenza del Gran Premio d’Inghilterra dietro la safety-car continua a far discutere. Causa la pioggia caduta nei minuti che precedono il semaforo verde, Charlie Whiting decide di far partire la corsa dietro la vettura di sicurezza, facendola rientrare solamente cinque giri dopo.

Decisione che non ha trovato l’appoggio dei tifosi, ma anche degli addetti al lavori, dai piloti ai Team Principal. Lewis Hamilton e Max Verstappen si sono detti contrari lamentando un rientro troppo ritardato. Della stessa idea Maurizio Arrivabene “In quel momento non pioveva e la situazione non era di pericolo. La Formula 1 è la massima espressione del motorsport” Già durante l’analisi del Gran Premio, Gian Carlo Minardi aveva commentato negativamente tale scelta “Lo posso capire nei campionati propedeutici dove ci sono piloti che devono ancora farsi le ossa, ma qui eravamo in un gran premio di Formula 1. Mi è sembrata una decisione esasperata. Si sta eccedendo sul fronte sicurezza” sentenzia il manager faentino che allarga il suo pensiero “Agendo in questo modo si annulla lo spettacolo e si allontanano i tifosi. Lo stesso discorso vale per le vie di fuga asfaltate. Silverstone resta un circuito affascinante, ma come molti tracciati ha perso qualcosa. Tutti i piloti hanno commesso degli errori, senza pagare dazio. Si sente la mancanza della ghiaia. I piloti si sentono molto più sicuri e possono concedersi qualche errore di troppo” conclude Minardi

F1 | Complicanze d’oltremanica – L’analisi di Gianluca

Cari appassionati di Formula 1, eccoci tornati con il nostro solito appuntamento di analisi, dopo la parentesi dell’Austria, weekend per il quale, visti i dati completamente sfalsati dalla pioggia, ho deciso di non scrivere l’analisi. Quello che andremo ad analizzare oggi è un weekend molto complicato che ha visto la rossa uscirne in maniera davvero poco onorevole rispetto al nome che porta.

Ed essendo stato un weekend molto complicato, gli aspetti nascosti sono molti e per avere un quadro tecnico completo e veritiero, dovremmo portarli a galla.

Per prima cosa andiamo come al solito a delineare le caratteristiche del circuito.

Silverstone è un circuito molto difficile e tecnico, che esalta molto le doti aerodinamiche e telaistiche delle vetture, seppur il motore abbia comunque una sua grande importanza visti i diversi allunghi presenti sul tracciato.

Il primo settore è un settore di carico, fondamentale per affrontare al meglio la prima e la seconda curva, ma anche di trazione nella sequenza di curva 3-4-5.

Il secondo settore è sempre un intermedio di carico, ma risulta fondamentale anche un ottimo telaio e un ottimo bilanciamento aerodinamico, per affrontare al meglio la veloce sequenza di curve dalla 10 alla 14.

Il terzo è invece un settore in cui serve efficienza in rettilineo (quindi un buon motore e un Cx basso), ma anche dei buoni sforzi di trazione per uscire al meglio dalla stretta sequenza di curve finale.

Come al solito però (e specialmente in un circuito del genere) a fare la differenza sono i piloti e la loro capacità di mettere assieme il giro perfetto.

Dal grafico in cui viene messo a confronto il reale tempo in Q3, contro il tempo ideale dato dalla somma dei migliori settori, possiamo notare che nessuno dei primi 10 piloti è riuscito a segnare il miglior giro in Q3, con in particolare Vettel che ha fatto perfino un secondo peggio del suo ideal (e sarebbe potuto essere di poco dietro la Red Bull di Verstappen).

Ma sulla Ferrari ci torniamo dopo, vorrei ora farvi notare i tempi dei due Mercedes, che seppur di poco, hanno anche loro mancato l’ideal lap time.

In realtà la Mercedes è stata più veloce nel Q2 rispetto al Q3, e ciò si sta verificando spesso negli ultimi Gp.

Se andiamo ad analizzare il grafico in cui vengono riportati i tempi dalle PL3 fino al Q3, notiamo una grande evoluzione dei tempi nel Q2 rispetto al Q1 e alle PL3, e poi un giro quasi identico nel Q3. Inoltre anche i riscontri velocistici (qua non riportati) risultano pressoché identici.

Per provare a dare una spiegazione plausibile a tutto ciò, spostiamoci sul grafico con le velocità massime alla speed trap in qualifica.

Da questi dati notiamo subito una Ferrari estremamente vicina alla Mercedes, e in generale dei distacchi non eccessivi (rispetto alla norma) anche verso gli altri competitors, non contando le parentesi di Toro Rosso e Mclaren.

Un dato che sul momento sembrerebbe buono, ma che in realtà nasconde un’amara verità.

Infatti la Mercedes nel Q2 avendo segnato un 29,243 contro un 30,697 di Red Bull (con un vantaggio di 7 km/h) e un 30,711 di Ferrari a parità di velocità, immagino che avesse già capito di aver concluso la qualifica, e che nel Q3 sarebbe bastato usare la stessa mappatura del Q2 , senza andare a toccare un’altra volta il “manettino”,per conquistare agevolmente la pole. E’ infatti improbabile che abbiano usato la power unit al massimo nel Q2.

Dunque i discorsi sul fatto che la Ferrari sia agli stessi livelli di Mercedes in quanto a PU, sono assolutamente falsi. Forse in mappatura da gara, ma in qualifica la Mercedes è in grado di sfoderare un boost di potenza in caso di necessità, che deriva da un utilizzo massimale del sistema elettrico della vettura, con cui potrebbe davvero umiliare tutti.

Ma andiamo ora a vedere dov’è che ha dato le vere batoste agli avversari.

Dando un’occhiata ai distacchi percentuali in ogni settore, vediamo subito che è nel secondo settore che i gap diventano davvero enormi, e solo una vettura, ovvero la Red Bull, riesce ad aggrapparsi ad un misero 1,1%, (seppur anche Rosberg abbia sofferto lo scontro con Hamilton qui).

Dunque se prima vi ho parlato dell’enorme vantaggio in termini di propulsore, qui invece possiamo apprezzarne i risultati ovvero la possibilità della Mercedes di correre con assetti molto carichi. A fianco a questo troviamo comunque un’importantissima componente di telaio e di bilancio aerodinamico, dove in realtà la Red Bull risulta abbastanza vicina ( e c’è anche chi dice che sia superiore).

E per rendere ancora più evidente il vantaggio Mercedes in questo ambito, prendendo il distacco % nel secondo settore, e dividendolo per il numero di curve, ho creato una sorta di graduatoria dei telai.

Ovviamente si tratta di un calcolo non preciso visto che non tiene conto di tante altre variabili, ma che risulta comunque interessante e ci può dare un quadro generale delle perfomance delle diverse scuderie.

Questa graduatoria in realtà risulta abbastanza realistica rispetto alle voci che girano, ma anche rispetto a quello di cui vi ho parlato durante la stagione su queste pagine. Probabilmente l’unica inesattezza evidente è la Williams davanti alla Force India, che credo abbia ormai ampiamente superato la FW38. Vettura che rimane però molto altalenante nelle sue prestazioni, forse per un continuo lavoro da parte degli ingegneri nel migliorare l’efficienza aerodinamica della vettura.

Molto interessante lo scontro Mclaren Toro Rosso, due vetture in realtà molto competitive dal punto telaistico/aerodinamico, ma che pagano tantissimo a causa di due PU assolutamente non all’altezza degli avversari.

E chi deve stare attento proprio a non farsi superare in questa graduatoria è la Ferrari, il cui più grande problema risulta attualmente essere la completa mancanza di sviluppi.

Se infatti la Mercedes continua ad affinare l’aerodinamica e prevede un’ulteriore step evolutivo (motoristico) per Spa/Monza, la Ferrari dopo un promettente inizio di stagione è incominciata a plafonare negli aggiornamenti e con essa i tempi sul giro.

I dati che emergono da questi grafici non sembrano essere troppo negativi, e come vi ho detto prima la Ferrari sarebbe potuta essere ad un decimo da Ricciardo.

Ma il problema è quel “sarebbe”. Infatti risulta evidente che i piloti fatichino a portare al limite la vettura, che non riesce a mettere le gomme nel giusto range di temperatura e solo quando lo fa riesce ad essere davvero competitiva.

Quello delle gomme però, non è solo un problema che in se causa le scarse prestazioni, ma anche la conseguenza di una vettura che ha lacune in ogni ambito, e che ora dopo un continuo processo evolutivo di Mercedes e Red Bull (la PU Renault è molto migliorata) e l’incontro di piste dall’asfalto troppo caldo o troppo freddo, sta cominciando a soffrire.

Non parliamo poi dei possibili errori di set up, di cui non abbiamo prove, ma che potrebbe comunque essere un’altra delle tante cause di questo weekend dal sapore molto amaro.

Per il momento è tutto, spero che abbiate apprezzato e spero di riuscire a farmi sentire anche nei prossimi due Gp che cascano proprio in un periodo in cui sono impegnato.

Ciao a tutti e occhio alle temperature in Ungheria, come sempre farà tanto caldo lì …. 😉

Grafici della gara

Nell’analisi dei due seguenti grafici teniamo conto di un Hamilton che comunque stava tranquillamente gestendo la gara, e di un Rosberg forse rallentato dallo scontro con Verstappen, comunque il passo di Raikkonen non era così male.

 

a cura di Gianluca Medeot

F1 | Rinnovo Raikkonen, Minardi “Scelta conservativa”

Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene hanno rinnovato il contratto, anche per la prossima stagione, a Kimi Raikkonen che proseguirà il lavoro con la Ferrari al fianco di Sebastian Vettel. Decisione che vuole puntare verso una continuità di lavoro, oltre a dare una certa serenità all’interno del team, diversamente da quanto sta succedendo in casa Mercedes e Red Bull con lotte interne rispettivamente tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton e Daniel Ricciardo e Max Verstappen.

L’arrivo a Milton Keynes del velocissimo e giovanissimo olandese, sta creando qualche preoccupazione all’australiano che aveva iniziato la stagione col titolo di prima guida. In appena sei appuntamenti Verstappan ha già collezionato una vittoria (Spagna) e due secondi posti (Austria e Gran Bretagna) portandosi a soli dici punti dal compagno in classifica. Lotta aperta e nervi tesi in casa Mercedes coi due piloti impegnati nella lotta per il Titolo Mondiale.

Il team ha voluto premiare la serenità in un momento di difficoltà tecnico. Non so quanto possa portare ad un vantaggio sul fronte dei risultati. Sinceramente avrei preferito una scelta diversa, sopratutto vedendo l’effetto Verstappen in casa Red Bull. Il suo arrivo ha messo addosso a Ricciardo quel po’ di peperoncino che è servito a rivitalizzare l’ambiente ottenendo un risultato fantastico. In casa Mercedes, nonostante un clima teso, la sfida tra i due piloti li costringe a dare sempre il massimo. Lo si è visto anche domenica. Nico e Lewis non si sono degnati di uno sguardo” commenta Gian Carlo Minardi