F1 | Hamilton appoggia Minardi. Anche il campione contro le vie di fuga asfaltate

Le vie di fuga asfaltate dei nuovi circuiti tornano all’ordine del giorno. Questa volta è il quattro volte Campione del Mondo Lewis Hamilton a puntare il dito contro la nuova conformazione dei tracciati confermando quanto già dichiarato nei mesi scorsi da Gian Carlo Minardi. Proprio in occasione del gran premio degli USA, e a seguito della penalità a Verstappen, il manager faentino dichiarava

“…Le vie di fuga asfaltate danno troppa tranquillità ai piloti e questo li spinge ad andare oltre il limite consentito della pista, incappando poi in penalizzazioni che generano polemiche e che non sono favorevoli all’immagine del mondiale. Guarda caso questi episodi non succedono nelle piste storiche come Suzuka, Spa-Francorchamps o Monza, dove l’errore o la bravata viene pagata pesantemente poiché si rischia di restare insabbiati”

Dello stessa idea anche il Campione del Mondo britannico 2017

“La Federazione ha fatto un lavoro incredibile sul tema della sicurezza, ma è arrivato il momento di fare un passo indietro tornando alle vie di figa in erba o ghiaia. Un pilota non dovrebbe poter tagliare le curve così facilmente, con la consapevolezza che tanto se commette un errore ha a sua disposizione un’ampia striscia di asfalto.. Quello che amo del passato era il rischio di perdere tempo – o la gara – se si usciva di pista. Oggi puoi affrontare una curva anche il 5% più forte poiché anche se sbagli puoi comunque rientrare in pista”

Proprio in merito alla penalità attribuita a Verstappen per il sorpasso ai danni di Raikkonen ad Austin, Minardi aveva aggiunto un’ulteriore analisi

“Sarebbe fondamentale avere per l’intera durata della stagione il medesimo gruppo di lavoro a fianco del direttore di gara, Charlie Whiting. Solamente così si eviterebbero i giudizi soggettivi. Nel corso della passata stagione” aggiunge l’ex costruttore “si sono verificati diversi episodi simili tra loro a cui sono state attribuite valutazioni differenti e questo non fa bene allo sport. Una soluzione per venire in contro ai circuiti e non fargli spendere ulteriori soldi, salvaguardando la sicurezza, potrebbe essere imporre pesanti penalità in caso di tagli” conclude Minardi

F1 | Gian Carlo Minardi “2018 anno cruciale” – Parte seconda

Il 2018 sarà un anno cruciale non solamente sul fronte dei piloti (come abbiamo già affrontato nei giorni scorsi), ma anche sul fronte delle motorizzazioni. Da un lato la Mercedes si presenterà ai nastri di partenza con una power-unit completamente riprogettata, dall’altro Ferrari, Renault e, soprattutto, Honda, avranno il compito di compiere un importante salto in avanti per controbattere la corazzata tedesca.

Coi nuovi regolamenti il compito sarà ancora più arduo poiché le unità motrici a disposizione per ciascun pilota saranno solamente tre, che in una stagione composta da ventuno appuntamenti equivale ad una copertura di sette GP per ciascuna PU, prima di incappare nel conteggio delle penalizzazioni (anch’esso rivisto).

La passata stagione a Maranello hanno posto le basi per provare a riaprire un ciclo, anche se hanno pagato un dazio pesante sul fronte dell’affidabilità nella seconda parte della stagione (unitamente ad alcuni errori da parte dei suoi piloti), dovendo fare successivamente un passo indietro sacrificando le prestazioni.

Le novità principali le troviamo in casa McLaren e Toro Rosso, protagoniste di uno scambio: dopo tre stagioni decisamente deludenti la Honda si trasferisce a Faenza il cui posto lasciato libero a Woking sarà preso dalla Renault.

“Con gli attuali regolamenti la power unit è una componente determinante nel risultato finale e sette gran premi per ogni PU rappresentano una spada di Damocle incredibile. La Mercedes sta lavorando su un motore completamente nuovo e auspico che a Maranello siano in grado di tenere il passo. Da quanto si apprende, il telaio della nuova Ferrari sta nascendo sotto la migliore stella e spero che anche l’unità motrice sia all’altezza. Con le cinque vittorie della passata stagione hanno posto le basi per continuare a crescere e provare a riaprire un ciclo, anche se non è facile contro questa Mercedes” commenta Gian Carlo Minardi

“Oltre alla sfida Ferrari-Mercedes sarà altamente interessante seguire lo scambio Renault-Honda. Per la prima volta a Faenza arriva un motore ufficiale e un programma così a lungo termine può solamente giovare alla squadra che si trova nella condizione ottimale per progettare e programmare al meglio la nuova (e future) vettura. Negli ultimi anno sono stati costretti a lavorare con motori non di ultima generazione e senza una continuità nella fornitura da parte del medesimo costruttore. E’ una situazione che conoscono fin troppo bene poichè in diverse occasioni ci siamo trovati a novembre senza una certezza sul propulsore per l’anno successivo.” prosegue il manager faentino

“Sotto la lente ci saranno, per motivi differenti, anche Renault, chiamata a migliorare il sesto posto della passata stagione ma anche le prestazioni del suo motore (che continuerà a fornire anche la Red Bull) e  Force India – motorizzata Mercedes – protagonista di una stagione esemplare conclusa per il secondo anno consecutivo al quarto posto.” conclude Gian Carlo Minardi

F1 | Gian Carlo Minardi “Il 2018 anno cruciale” – Prima parte

Mancano oltre due mesi al gran premio di Melbourne (23-25 marzo) che inaugurerà la stagione 2018 di Formula 1, ma nel mezzo ci saranno le presentazioni delle nuove monoposto e dodici giorni di test per mettere a punto le nuove vetture in vista dei primi impegni extra-europei, che ci daranno un primo assaggio della stagione che verrà. Si partirà dalla Catalogna con quattro giorni consecutivi di prove (dal 26 febbraio al 1 marzo) per poi tornare nuovamente in pista dal 6 al 9 marzo, sempre a Barcellona.

Sul fronte delle presentazioni sarà la Ferrari a fare da apripista con la cerimonia fissata per giovedì 22 febbraio, prima della partenza per la Spagna dove invece caleranno i veli dalla Red Bull, Scuderia Toro Rosso, Williams e Haas. In casa Williams devono anche sciogliere il nodo sul nome del pilota che prenderà il posto di Felipe Massa, a fianco di Lance Stroll, col russo Sergej Sirotkin in vantaggio su Robert Kubica.

Il lavoro nelle factory procede senza sosta e insieme a Gian Carlo Minardi abbiamo fatto il punto sulla stagione che verrà

“Sarà una stagione molto importante poiché abbiamo diversi piloti in scadenza di contratto, che dovranno dare il massimo per cercare la riconferma all’interno del team oppure attirare l’attenzione verso nuovi lidi.”

L’anno scorso Ferrari ha confermato per un anno Kimi Raikkonen, mentre in casa Red Bull c’è il contratto di Daniel Ricciardo in scadenza a fine anno, così come quelli di Valtteri Bottas alla Mercedes, Romanin Grosjean alla Haas, Sergio Perez in Force India e Fernando Alonso all’ultimo anno con la McLaren.

“I motori sono ancora spenti, ma si preannuncia una stagione movimenta soprattutto nella prima parte. Il rinnovo di Raikkonen è arrivato in un momento particolare e, a mio avviso, dettato principalmente dall’esigenza di andare in contro alle richiesti di Vettel, ma il finale di stagione del finlandese è stato decisamente incostante. Per vincere il mondiale costruttori e provare a battere la corazzata tedesca servono due piloti costanti. Per questo si potrebbe vedere un avvicendamento già a stagione in corso in previsione 2019” prosegue il manager faentino

“Sarà anche l’ultimo anno per Fernando Alonso con la McLaren, che dopo i tre anni travagliati con la Honda sarà spinta dalla power-unit Renault, ma occhio anche a cosa potrà succedere nei piccoli team dove è certamente possibile emergere com’è successo in Minardi. Sarà interessante seguire il debutto di Charles Leclerc al volante della Sauber”

Il 2018 si preannuncia una stagione ricca di colpi di scena e molti Team Principal saranno chiamati a gestire al meglio la rivalità tra i propri piloti. Per maggiori informazioni si può chiedere in casa Force India con le accesissime bagarre tra Ocon-Perez.

F1 | Sirotkin vs Kubica, Minardi “Si interrompe una bella favola”

Manca ancora l’ufficialità, ma proprio quando sembrava cosa fatta per il ritorno in Formula 1 di Robert Kubica al fianco di Lance Stroll alla Williams, gli ultimi rumors parlano di Sergej Sirotkin come nuovo pilota di Grove, formando la coppia più giovane del Circus.

Durante i test Pirelli ad Abu Dhabi il polacco e il russo si erano divisi il volante della Williams per l’ultimo confronto. Abbiamo incontrato Gian Carlo Minardi che nel 2010 ha visto muovere i primi passi del giovane pilota russo nella Formula ACI CSAI Abarth organizzata da ACI Sport, conquistando il titolo l’anno successivo.

“Robert Kubica sarebbe stata una scelta tecnica, ma il fattore economico ha avuto la meglio. Potrebbe esserci anche lo zampino di papà Stroll, che avrebbe preferito affiancare al figlio un giovane debuttante piuttosto che un pilota esperto che ha fatto molto bene durante i test” analizza il manager faentino

“Il ritorno di Robert sarebbe stata una bella favola che si stava concretizzando, ma con Sirotkin-Stroll la Williams formerà la coppia più giovane della griglia, proiettata nel futuro. Ho avuto la possibilità di seguire da vicino il debutto di Sergej nel mondo delle monoposto. E’ un pilota molto veloce, anche se è incappato in diversi incidenti. Se da un lato sono dispiaciuto per Robert, dall’altro mi fa piacere vedere in F1 un giovane cresciuto nei nostri campionati” conclude Minardi

L’Historic Minardi Day premiato col Casco D’Oro Autosprint

“Voglio ringraziare tutti i collezionisti, piloti, appassionati, sponsor e volontari per l’affetto e il calore dimostrato e aver trasformato in realtà il progetto dell’Historic Minardi Day dimostrando di essere più forti del maltempo. Uno dei nostri obiettivi era di riportare in autodromo le famiglie, riavvicinandole a quello che per me resta lo sport più bello. Obiettivo che è stato pienamente raggiunto.

Il Casco d’Oro ripaga di tutti gli sforzi compiuti per portare in pista vetture stupende che difficilmente si potrebbero vedere, dando la possibilità a tutti i tifosi di poterle ammirare in azione oltre a rappresentare un’importante stimolo in previsione della prossima edizione che sta nascendo insieme a Formula Imola. Questo Casco d’Oro è dedicato a tutti voi” commenta entusiasta Gian Carlo Minardi

A due anni dalla sua nascita l’Historic Minardi Day, la kermesse dedicata a piloti, fan, collezionisti ed appassionati che vogliono rivivere dal vivo le emozioni legate alla storia della Formula 1 e del team faentino fondato da Gian Carlo Minardi, è stato premiato col Casco d’Oro Autosprint come Miglior evento motor sport dell’anno.

I Caschi d’Oro di Autosprint tagliano il traguardo della 52esima edizione e in oltre mezzo secolo il magazine ha premiato i più grandi campioni del motor sport. Anche per il 2017 sono state celebrate stelle di prima grandezza delle quattro ruote, di ieri e di oggi.

L’Historic Minardi Day ha avuto il grande compito di restituire il mondo della Formula 1 e delle competizioni a tutti gli appassionati portandoli nel cuore del circuito ad ammirare e incontrare le vetture e i protagonisti che hanno fatto la storia del motor sport. All’interno dell’Autodromo di Imola oltre 70 monoposto del mondiale, insieme a tantissime altre vetture di Gran Turismo, monoposto delle Formule propedeutiche e vetture classiche come le Alfa Romeo, sono tornate a rombare animando la festa dei motori.

L’edizione 2017 è stato segnata dall’esordio assoluto di Gian Carlo Minardi – a 70anni – al volante di una sua creatura, la Minardi M192 motorizzata Lamborghini, percorrendo un intero giro di pista  accompagnato da un caloroso applauso.

“In quell’occasione credo di aver segnato il record della pista di Imola come giro più lento con una vettura da corsa – ricorda sorridente Gian Carlo Minardi – Devo ringraziare nuovamente l’amico Frits per avermi messo a disposizione tutto. Dalla macchina al casco. E’ stato un regalo bellissimo ed emozionante. A 70 anni ho realizzato un sogno, rimandato per troppo tempo. La macchina organizzativa per la terza edizione dell’Historic Minardi Day è già al lavoro e vi aspettiamo il 4-5-6 maggio 2018, naturalmente all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, con ancora tantissime novità” conclude il manager faentino

F1 | Gp Abu Dhabi, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi

Voglio iniziare con un’analisi fredda e severa nei confronti di una Ferrari che, comunque, nel corso della stagione è riuscita ad impensierire la corazzata tedesca arrivando a firmare cinque successi e il secondo posto sia nel mondiale costruttori che piloti con Sebastian Vettel, mettendo le basi per provare a tornare ad essere un team vincente anche se non sarà facile contro questa Mercedes alla luce anche dei risultati di Abu Dhabi.

La Mercedes è riuscita ad archiviare un’altra entusiasmante stagione con la vittoria di Valtteri Bottas e la doppietta, mettendo tra loro e il primo degli inseguitori – Sebastian Vettel – quasi venti secondi che equivalgono ad un vantaggio medio sul giro di 350 millesimi di secondo, che salgono addirittura a 8 decimi ai danni di Kimi Raikkonen (+5 dec nei confronti del compagno di box, quarto al traguardo). Sarebbe interessante capire come mai Vettel ha avuto prestazioni altalenanti durante la corsa.

Questi numeri devono far riflettere la Ferrari su due aspetti: sul lato tecnico-meccanico e piloti in previsioni di un 2018 e di un inverno che si preannunciare intenso, caldo e molto corto poiché mancano solamente venti settimane ai prossimi test pre-stagionali, sperando di rivedere in griglia anche un pilota italiano.

Abbiamo assistito ad un gran premio certamente non spettacolare (salvo qualche bagarre nelle retrovie come tra i due ex-compagni Alonso e Massa e Stroll-Grosjean), ma corso a ritmi intensi con tempi ravvicinati tra i primi dieci piloti. E’ stato assegnato anche l’ultimo verdetto con l’inevitabile sorpasso della Renault – sesta tra i Costruttori – ai danni della Toro Rosso che è riuscita a difendersi da un’incolore Haas.

Anche in casa Red Bull ci sarà molto lavoro da fare da qui alla fine di febbraio considerando gli oltre 40” accusati da Verstappen (quinto al traguardo) nei confronti del finlandese di casa Mercedes.

Per tutte le scuderia e costruttori saranno mesi intensi considerando anche l’aumento dei gran premi (che passano dai venti attuali a 21) e la diminuzione delle Power-Unit a disposizioni per ciascun pilota (solamente tre). Ora la maggior parte dei Team Principal puntano il dito contro questo regolamento approvato da loro stessi. Mi chiedo: dov’èrano o cosa pensavano quando è stata l’ora di deliberarli? Solo la Mercedes può guardare con serenità al prossimi futuro. Intanto, a fine gran premio,  Liberty Media ha svelato il nuovo logo della F1….

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Abu Dhabi, Minardi “In palio diversi milioni”

Col Gran Premio di Abu Dhabi calerà il sipario su un’altra stagione, scivolata via velocemente tra alti e bassi per tutti i team, eccezion fatta per la Mercedes che ancora una volta l’ha fatta da padrona. Ferrari e Renault hanno rincorso le stelle d’argento anche se c’è ancora molto lavoro da fare in previsione 2018.

Più volte abbiamo visto quanto sia ampio il vantaggio della Mercedes e salvo stravolgimenti o acquisizione del know-how da parte della concorrenza, sarà molto difficile avvicinarli. Il Circus arriva su una pista condizionata dal cambiamento delle temperature sia durante l’intero weekend che durante lo svolgimento della corsa poiché si partirà al tramonto per terminare nella notte illuminata solamente dalle luci artificiali. Diversamente dall’anno scorso, la Pirelli porterà le mescole più morbide con Ultra-Soft, SuperSoft e Soft che ci regaleranno nuovi record del tracciato.

Arriviamo all’ultimo appuntamento con ancora alcuni verdetti da assegnare come il secondo posto tra i piloti, con Sebastian Vettel forte di un vantaggio importante su Valtteri Bottas e la lotta a tre tra Toro Rosso – Renault – Haas per il sesto posto, con in palio la bellezza di dodici milioni di dollari derivanti dai diritti televisivi. Una percentuale importante in funzione del budgets 2018.

Grazie ad una stagione straordinaria, la Force India potrà affrontare l’appuntamento al  Yas Marina Circuit senza pressioni e preoccupazioni particolari avendo già conquistato da tempo il quarto posto nel mondiale (per il secondo anno consecutivo). Nonostante le traversie affrontate in questi anni hanno dimostrato di avere un gruppo forte e unito, sfruttando nel migliore dei modi tutte le risorse. Sono l’immagine di un team di altri tempi. Una famiglia ben amalgamata.

Prima di mandare definitivamente in pensione queste monoposto e aspettare l’esordio di Halo, ci aspettano i test Pirelli. Sarà un inverno caldo sul fronte del mercato piloti poiché ci sono ancora alcuni tasselli mancanti in casa Williams e Sauber, sperando ci possa essere spazio anche per Antonio Giovinazzi che quest’anno ha avuto la possibilità di mettersi alla prova al volante di Ferrari, Sauber e Haas.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gian Carlo Minardi “Ferrari ha posto le basi per tornare a sognare in grande”

Dopo una scalinata fatta di corsa, l’ultimo scalino resta sempre il più difficile da affrontare” così Gian Carlo Minardi riassume l’attuale situazione in casa Ferrari, reduce dal successo di Interlagos e dalla conferma di seconda forza del mondiale, con Sebastian Vettel che ha consolidato il secondo posto davanti a Valtteri Bottas.

“Dopo un 2016 avaro di vittorie e il terzo posto tra i Costruttori, i cinque sigilli di quest’anno e il secondo posto nelle due classifiche rappresentano uno spiraglio importante per tornare ad imporsi nel mondiale, anche se la differenza con la Mercedes resta importante com’è emerso in Brasile con la straordinaria rimonta di Hamilton che ha messo in mostra il potenziale della Mercedes coadiuvata da un’ottima affidabilità” prosegue il manager faentino

“L’inglese è stato in grado di usare per quasi tutta la durata del gran premio l’overboost, mettendo un importante tassello sul 2018 in cui ciascun pilota avrà solamente a disposizione tre unità motrici”

Dalla prossima stagione i regolamenti diventeranno ancora più severi sulla durata delle Power-Unit, con ciascuna unità chiamata a percorrere oltre 7000 chilometri.

“Lo trovo veramente assurdo poiché questa decisione porterà ad un’esasperazione nella ricerca dei materiali innovativi (lubrificanti compresi) e ad un aumento vertiginoso dei costi, con ricadute pesanti soprattutto verso i piccoli team. Consideriamo poi che dal 2021 si dovrà procedere una progettazione completamente nuova con ulteriori costi nella ricerca. Inoltre oggi abbiamo motoristi che fatica a concludere un weekend.”

“Sull’esito della stagione della Ferrari pesano in modo determinante gli errori dei suoi piloti. Sebastian Vettel si è dimostrato nervoso e fragile nel momento cruciale del mondiale (Baku e Singapore), causato forse dalla consapevolezza di non poter realmente competere con Lewis. Ancora una volta Kimi Raikkonen non è stato in grado di portare al team quei punti indispensabili per vincere il titolo costruttori, ma a Maranello hanno comunque deciso di puntare sul finlandese.”

Sul finale la Ferrari è stata scottata anche da problemi di affidabilità (vedi Malesia e Giappone) che hanno vanificato la rimonta nei confronti della corazzata anglo-tedesca

“Ad un certo punto della stagione la Ferrari ha provato a spremere le componentistiche credendo di aver chiuso il gap con la Mercedes, perdendo però in affidabilità. Era un tentativo che andava fatto proprio per trovare il limite e capire realmente il punto che si era raggiunto. L’affidabilità ritrovata nei gran premi successivi è dovuto principalmente ad aver fatto un passo indietro sulla performance.”

Bisogna dare atto alla Ferrari di aver costruito una vettura in grado di tracciare la strada per tornare al successo conquistando risultati insperati all’inizio della stagione. Tra una settimana, ad Abu Dhabi, potrà provare a chiudere la stagione con un nuovo successo, Hamilton permettendo.

F1 | Gp Brasile Vince la Ferrari con Vettel. Minardi “Errore di Hamilton? Qualcosa non mi convince”

Un doppio podio targato Ferrari con la vittoria di Sebastian Vettel e il terzo posto di Kimi Raikkonen che porterà un po’ di serenità all’interno del team di Maranello anche se è emerso il vantaggio abissale di cui gode la Mercedes, in particolare col Lewis Hamilton poiché Bottas ha dato conferma di essere una buona seconda guida.

Lewis Hamilton è stato strepitoso per l’intero gran premio imponendo un ritmo impressionante. Questo deve far pensare molto sul prossimo futuro soprattutto in casa Ferrari poiché il gap da colmare è impressionante. Se non fosse stato costretto a partire dalla pit-line molto probabilmente avrebbe imposto ai suoi avversari un distacco intorno ai diciotto secondi. Bravo Raikkonen che è riuscito a gestire e a placare la cavalcata dell’inglese nonostante delle gomme più usurate portando a casa un podio preziosi. Una Ferrari che si conferma la seconda forza del mondiale, salvo problemi di affabilità. Con questo successo anche Vettel ha praticamente messo in cassaforte il titolo di vice-campione.

Ho sentito e letto molte critiche verso Hamilton per il suo errore in qualifica. Sinceramente andrei cauto poiché ho l’impressione che sia stato frutto di qualche esperimento già proiettato al 2018. Ho l’impressione che la Mercedes voglia utilizzare questi due gran premi per testare qualche soluzione innovativa. Guardando al rallentatore l’episodio incriminato qualcosa non mi convince. E’ come se l’inglese sia stato colto di sorpresa da un comportamento inaspettato del posteriore della sua vettura ….

E’ stato un gran premio ricco di sorpassi corso su un ritmo elevato con un bella lotta in casa Red Bull tra Verstappen e Ricciardo che si confermando la terza forza del mondiale. Mi sono divertito vedere due vechietti, Massa e Alonso, combattere per tutti i 71 giri in una forbice di 2 decimi. Sono stati protagonisti di una gara pulita e una lotta regolare.

Nonostante un motore meno performante rispetto al Mercedes della Williams, Nando è riuscito a stare costantemente a nove decimi dal brasiliano. Una delle migliori gare della McLaren.

Non resta che avviarci verso l’ultima gara di Abu Dhabi che farà calare il sipario su questa stagione.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Brasile, Minardi “La Mercedes cercherà il triplete”

Dopo aver conquistato il quarto titolo mondiale costruttori di fila in occasione del gran premio di Austin e aver festeggiato il titolo piloti con Lewis Hamilton il weekend successivo, la Mercedes negli ultimi due appuntamenti tenterà il colpaccio. Gli manca solamente la doppietta nella classifica pilota. Ad oggi tra Hamilton e Bottas c’è Sebastian Vettel che può contare su quindici punti di vantaggio sul finlandese.

La Mercedes non ha più nulla da perdere e sia ad Interlagos che ad Abu Dhabi potrà spremere al massimo vettura e power unit per aiutare il suo pilota e prepararsi alla prossima stagione in cui i team avranno a disposizione solamente tre unità motrici per ciascun driver. Diminuiscono i motori, ma aumentano i circuiti in calendario e i chilometri da percorrere. Certamente una bella sfida per tutti motoristi, dove i tedeschi la fanno da padrone. Come ho già avuto modo di esprimere, non sono favorevole a questa scelta tecnica poiché comporterà un elevato aumento dei costi (anziché abbassarsi). Tutti staranno lavorando per raggiungere la massima affidabilità e i problemi accusati da Renault negli ultimi appuntamenti ne sono un esempio.

Il casa Ferrari il momento è delicato poiché sono chiamati a fare dei cambiamenti e l’eventuale perdita del secondo posto creerebbe non pochi problemi di stabilità e serenità all’interno del team.

Si arriva in Brasile, Interlagos per il penultimo appuntamento del mondiale, su un tracciato storico, corto e veloce che anche quest’anno potrebbe premiare il telaio della Red Bull. Certamente la pole dell’anno scorso verrà battuta, ma in qualifica bisognerà fare attenzione al traffico. Anche il meteo potrebbe coprire nuovamente un ruolo importante. Resta aperta anche la sfida tra Toro Rosso-Haas-Renault. La TR parte svantaggiata anche se forse è già orientate al 2018 dove monterà la nuova power-unit giapponese.

Ci aspetta un weekend ricco di sfaccettature.

Gian Carlo Minardi

La Formula 1 del futuro, Minardi “Un plauso a Liberty Media ma non è facile trovare il mix giusto”

Dall’ingresso in Formula 1, Liberty Media ha voluto attribuire al mondiale un’impronta volta a riavvicinare il pubblico e gli appassionati introducendo novità che hanno creato una prima spaccatura con la gestione precedente. Apprezzabile l’iniziativa di portare vetture e piloti al di fuori del paddock durante il weekend di gara, conquistando i centri storici delle capitali o la nuova presentazione di ciascun pilota che ha preceduto la partenza del gran premio di Austin.

“Liberty Media sta dando un’impronta molto americana a questa nuova era della Formula 1, puntando con decisione sull’aspetto coreografico come abbiamo visto proprio ad Austin. Anche se si tratta di cambiamenti non determinanti per migliorarne lo spettacolo in pista, hanno portato una ventata di freschezza sul fronte della cronaca nel pre-griglia” racconta Gian Carlo Minardi

L’ultima proposta in ordine cronologico riguarda una griglia di partenza composta da una prima fila con tre vetture, in modo da aumentare le possibilità di bagarre nella prima fase di corsa. Sul fronte dei regolamenti tecnici invece, dal prossimo anno, ciascun pilota avrà a disposizione per l’intera stagione un numero massimo di tre power-unit (contro le quattro unità di quest’anno). L’obiettivo dichiarato è quello di contenere i costi

“Se da una parte si tratta di uno step importante per trasportare questa tecnologia sulla vetture di serie, dall’altro certamente non porterà ad una diminuzione dei costi, anzi comporterà una ricerca esasperata nello sviluppo delle varie componenti che dovranno durare sette gran premi col risultato di un innalzamento vertiginoso dei costi. Se già oggi abbiamo dei costruttori in difficoltà a concludere il chilometraggio richiesto non oso pensare cosa potrà succedere il prossimo anno” prosegue il manager faentino che punta il dito contro l’attuale sistema di penalità per lo sostituzione dell’unità motrice o delle sue componenti principali

“Trovo assurdo che sia il pilota a pagare per un problema tecnico con delle penalità incredibili che destabilizzano lo spettatore stesso. Quando leggo penalità del calibro di 20-25-30 o addirittura 35 posizione in una griglia composta da venti piloti mi viene quasi da sorridere. Le prime volte non volevo crederci. Dovrebbe essere il team a prendersi le responsabilità provvedendo a pagare una sanzione pecuniaria o vedendosi decurtare dalla classifica costruttori dei punti”

Se da un lato vi vuole allungare la vita dei motori, dall’altra Liberty Media vorrebbe eliminare le prove libere del venerdì in favore di un calendario composto da 25 gran premi

“Sono un numero di gran premi esorbitante nonché un impegno notevole sia per gli addetti ai lavori (per i team più piccoli è difficile organizzare un turnover coi meccanici e tecnici) che per lo spettatore. Si sarebbe costretti a correre in periodi particolari dell’anno come durante le festività o l’estete. Un calendario così intenso andrà veramente in favore dell’audience?” sottolinea Minardi

“Non è facile cambiare il format e trovare il giusto equilibrio. Sono però del’avviso che si debba intervenire velocemente su un’area specifica, ossia il gruppo di lavoro intorno a Charles Whiting per evitare quegli episodi spiacevoli che possono anche sfalsare il risultato di una gara. Come c’è un unico direttore di gara sarebbe corretto avere anche un unico gruppo di commissari, dall’inizio alla fine del mondiale. Solo così si limitata la possibilità di errori o valutazioni soggettive”

“Inoltre si potrebbero posizionare dei dissuasori per evitare che il pilota superi il track-limit. Si è lavorato molto sulla sicurezza dei circuiti scegliendo di avere tracciati con vie di fuga asfaltate. Questo ha dato ai piloti una maggiore sicurezza. Le penality post-gara danneggiano l’immagine dello sport e disorientano lo spettatore” conclude Gian Carlo Minardi, di ritorno dal Salone Auto e Moto d’Epoca di Padova insieme ad ACI e ACI Storico

Le dichiarazioni del Presidente Sergio Marchionne, rilasciate dal circuito del Mugello in occasione delle Finale Mondiali Ferrari riguardanti la permanenza della scuderia nel mondiale di F1, faranno certamente discutere ma dovranno far meditare la nuova proprietà.

La Formula 1 non può fare a meno della Ferrari, ma è altrettanto vero che la Ferrari non può fare a meno della Formula 1.

Il Mondiale non può essere solo uno show poiché la Ferrari è un Costruttore importante, così come Mercedes Renault e McLaren, e come tali hanno degli interessi legati allo sviluppo della tecnologia da trasportare sullo  vetture stradali.

F1 | Gp Messico, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Chapeau Verstappen” Hamilton campione


Con la vittoria in Messico, per Max Verstappen si chiude un weekend favoloso in cui gli è mancata solamente la pole position, sfuggita per merito di un altrettanto strepitoso Sebastian Vettel. L’olandese della Red Bull si è reso protagonista di una grande partenza aiutato anche dalla sua incoscienza e da essere libero da qualsiasi pressione. Rispetto ad Hamilton e Vettel infatti non aveva nulla da perdere e si è conquistato la prima posizione di prepotenza dettando successivamente il ritmo.

Un mondiale che rispecchia le forze in campo con una Red Bull in grande crescita e una Renault che sta lavorando molto bene in ottica 2018. Il contatto iniziale fa parte di un episodio di gara, anche se ci ha privato di due grandi primi attori. Bravo Vettel che è riuscito a rimontare fino ai piedi del podio, anche se purtroppo per lui non è bastata per tenere aperto il mondiale che per la quarta volta è finito tra le mani di Lewis Hamilton. I due zeri hanno pesato nella ricorsa al titolo.

Anche il mondiale piloti è stato assegnato, ma i prossimi due gran premi saranno molto interessanti soprattutto in prospettiva 2018 poiché sono convinto che finalmente la Mercedes spremerà la sua vettura e le sue power-unit, considerando che oramai non hanno più nulla da perdere. I due piloti saranno liberi di lottare e potremo vederne il reale potenziale.

Si chiude una gara incolore per le seconde guida di casa Mercedes e Ferrari. Un podio è sempre un risultato positivo, ma il distacco accusato da Bottas e Raikkonen nei confronti di Verstappen è troppo ampio. Solo i problemi accusati dai rispettivi compagni di box gli hanno dato la possibilità di trovarsi in quelle posizioni. Certamente sono stati autori di un risultato poco positivo.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Messico, Gian Carlo Minardi “Speriamo sia un weekend senza penality”

E’ già ora del gran premio del Messico. Si arriva su un circuito particolare, posizionato ad oltre 2000 mt s.l.m. che richiede un’adeguata configurazione delle power unit con un rettilineo tanto lungo da far firmare nel 2016 a Bottas il nuovo record di 372,5 km/h con la sua Williams. L’anno scorso avevamo vissuto un weekend decisamente caotico con diverse penalizzazione che avevamo mutato la classifica finale. Un po’ come successo ad Austin la scorsa settimana.

Mi auguro pertanto che possa essere un fine settimana sereno e aperto alle varie valutazioni. Nei confronti di questa F1 moderna è prioritario intervenire sul gruppo di lavoro intorno al direttore di gara, che dovrebbe essere il medesimo per l’intera stagione. Solo in questo modo si possono limitare al minimo i possibile errori di valutazione dei singoli episodi di gara. Con un medesimo gruppo si avrebbe un unico metro di giudizio evitando gli spiacevoli episodi che certamente non fanno bene all’immagine di questo sport.

Sono convinto che Liberty Media dovrebbe intervenire proprio su quest’area, contestualmente alle varie novità che sta introducendo e che pensa di introdurre, per aumentare l’appeal del Circus. Proprio in questi giorni si è parlato della possibilità di portare a 25 i gran premi, eliminando le prove libere del venerdì. 25 gare sarebbe un impegno notevole sia per i protagonisti stessi – team e piloti – ma anche per lo spettatore.

Tornando al gran premio la Pirelli lascia a casa le mescole Media usate nella passata stagione dando spazio alle Soft-SuperSoft-UltraSoft. Sarà un gran premio in cui la Ferrari dovrà pensare a difendere il titolo di vice-campione piloti e costruttori soprattutto da una Red Bull che già l’anno scorso andò molto bene. Anche quest’anno sarà un cliente scomodo e molto forte.

Dopo aver festeggiato la conquista del titolo costruttori ad Austin, la Mercedes cercherà di raddoppiare la festa col titolo piloti. Dopo il successo in Texas Lewis Hamilton è veramente ad un passo. Resta invece molto aperta la lotta per il quinto posto con quattro team racchiusi in un manciata di punti. La Toro Rosso si presenterà, ancora una volta, con una line-up nuova. A Kvyat non è bastato il punto conquistato ad Austin per guadagnarsi la conferma e la fiducia della Red Bull che dovrà far posto al rientrante Gasly al fianco del 28enne Brendon Hartley

Gian Carlo Minardi