Il Made in Italy torna di moda

La nuova stagione agonistica è ormai alle porte e, oltre alla Formula 1, anche i vari campionati propedeutici stanno completando le griglie di partenza. Come già successo per il 2013, anche il nuovo anno sta nascendo sotto la migliore stella per il tricolore, con tantissimi giovani impegnati nei Campionati più importanti a livello internazionale, nonostante un periodo di recessione che rende i lavori più complicati.

Gimmy Bruni, Davide Rigon, Luca Ghiotto, Antonio Fuoco, Raffaelle Marciello, Riccardo Agostini e Antonio Giovinazzi sono solo alcuni dei nomi che proveranno a far risuonare ripetitivamente l’Inno di Mameli negli autodromi più importanti, dal FIA WEC alla GP2 passando per la F.3 Euro Series “Arriviamo da un momento di grande riorganizzazione, sia a livello Karting che delle formule. Come ACI-CSAI e Scuola Federale stiamo raccogliendo i primi frutti di sei/sette anni di lavoro e anche l’Italia sta recuperando credibilità e forza a livello politico grazie al Presidente Sticchi Damiani” commenta Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it “L’obiettivo è quello di tornare ai fasti degli ’80. Oggi abbiamo due prime guide come Bruni e  Rigon pronti a difendere i nostri colori su altrettante Ferrari di AF Corse nel Mondiale FIA WEC, un Raffaelle Marciello in GP2 con Racing Engineering, Luca Ghiotto pronto al grande salto con Draco in WSR 3.5 e un bel trio Fuoco-Agostini-Giovinazzi nell’Europeo F.3” prosegue il manager faentino

L’Italia inoltre sarà la prima nazione a trasformare in realtà, con una vettura tutta Made in Italy, il progetto Formula 4, fortemente voluto dalla FIA e dal suo Presidente Jean Todt. Telaio TATUUS, Motore FIAT, Pneumatici PIRELLI sono i principali ingredienti “Con grande orgoglio quest’anno daremo vita al primo Campionato Formula 4 e lo faremo con una vettura nostrana. Tutti i bandi infatti sono stati vinti da aziende italiane. Solo il cambio, per volontà delle Federazione Internazione, arriva da oltralpe. Ad aprile sono programmate le prime consegne da parte del costruttore e per il mese di maggio i primi due test collettivi sui tracciati di Vallelunga e Adria” I riscontri positivi arrivano anche dalle prenotazioni “Sono oltre venti le vetture prenotate fino ad oggi con l’ingresso anche di realtà già impegnate in altri campionati. Da parte di qualcuno c’è la volontà di creare una proprio filiera per preparare i giovani a diversi palcoscenici, con un futuro sia a ruote coperte che tra le formule

Un segnale di questa rinascita arriva anche dal Gruppo FIAT che si sta riaffacciando al mondo delle corse “E’ un segnale certamente positivo. Dietro agli anni d’oro targati ‘70-’80 c’era la forte presenza del gruppo torinese” conclude Minardi “I ragazzi che arrivavano dalle formule propedeutiche trovavano uno sbocco professionale grazie all’ impegno della FIAT in tantissime categorie, cosa che in questi ultimi anni forse è venuta a mancare. Serve anche questo per provare a ritrovare gli splendori di una volta

Domani la prima luce verde in Bahrain

La Formula 1 è pronta a riaccendere i propulsori per il secondo turno di prove collettive. Il circus arriva in Bahrain dove troverà, oltre alle alte temperature, anche la Lotus E22 di Grosjean e Maldonado. Il transalpino sarà il primo a scendere in pista per lasciare il sedile al neo-compagno nelle ultime due giornate (venerdì e sabato).

Tutti gli occhi saranno puntati sul V6 Renault e sulla Red Bull, autori di un inizio di stagione travagliato e caratterizzato solamente da 21 tornate. I Campioni del mondo in carica saranno chiamati ad un tour-de-force non indifferente dopo l’intenso lavoro in fabbrica. Il primo a scendere in pista a Sakhir sarà Sebastian Vettel, al volante della vettura realizzata da Adrian Newey nelle giornate di mercoledì e giovedì, prima di cedere il volante al compagno Daniel Ricciardo. Il motorista francese potrà contare su tutti i suoi partners per raccogliere il maggior numero di informazioni in vista del debutto di Melbourne.

La Mercedes proverà a confermare le buone sensazioni spagnole con Hamilton e Rosberg chiamati ad una staffetta al volante della W05. I due drivers si alterneranno in modo equo proseguendo il programma di sviluppo su vettura e propulsore. La Ferrari ripartirà dai buoni riscontri e dagli oltre 1000 km macinati nella prima uscita da Alonso e Raikkonen per proseguire la messa a punto della F14-T, portando in pista importanti novità. Dopo aver omaggiato il suo 056 otto cilindri da 2,4 litri, cuore pulsante in 139 gran Premi delle vetture dal 2006 al 2013 con un palmares di due titoli mondiali costruttori, un campionato piloti, 39 vittorie, 122 podi, 29 pole position e 48 giri più veloci, la neonata power-unit 059/3 di Maranello ripartirà dagli oltre 400 giri messi insieme ai suoi clienti Sauber e Marussia, dimostrando già un buon livello di affidabilità.

Occhi puntati anche sulla Williams-Mercedes di Massa e Bottas che, dopo un anno 2013 difficile, cerca il pronto riscatto. Nell’ultima giornata di Jerez il team inglese aveva chiuso le danze con la migliore prestazione lanciando segnali importanti. In questa prima sessione in Bahrain la compagine si presenterà ancora con una livrea ibrida color blu scura, prima di presentare in modo ufficiale la partnership e la livrea Martini Racing. I veli sulla nuova livrea – bianca con le tradizionali strisce blu e rosse che hanno reso celebre il marchio torinese nelle competizioni automobilistiche – dovrebbero cadere in occasione della terza e ultima sessione di test, sempre in Bahrain dal 27/02 al 2/03.

In casa McLaren sarà kevin Magnussen a portare per primo in pista la MP4-29, lasciando il compito a Button di chiudere i lavori. A Jerez Magnussen aveva messo tutti in riga segnando il miglior riscontro cronometrico della terza giornata. La Sauber intanto ha annunciato la collaborazione con Simona De Silvestro. L’obiettivo sarà quello di far ottenere alla ragazza elvetica, impegnata in Indycar, la Superlicenza. La De Silvestro si unisce così ai collaudatori Giedo van der Garde (nel ruolo anche di terzo pilota) e Sergey Sirtokin

Tra Conferme e Supposizioni si va verso il Bahrain

Manca ancora più di un mese al Gran Premio di Australia e con alle spalle solo Jerez, il primo test stagionale, stiamo già assistendo a cambiamenti di  Tecnici e Team che, preoccupati per i problemi motoristici incontrati, si stanno muovendo in ottica 2015. Sembra di assistere ai movimenti del mondo del calcio, quando in pre-campionato “saltano” le prime panchine o le squadre ricorrono al mercato di riparazione.

Nonostante Renault,  Red Bull e Toro Rosso si impegnino a trasmettere tranquillità e serenità nei loro comunicati e interviste, dalle informazioni che circolano, la situazione pare più complicata del previsto e di non facile risoluzione. Sembra che in  casa Red Bull stiano esplorando  un possibile cambiamento di motorizzazione per il 2015, mentre in Toro Rosso è saltato il sesto/settimo Direttore Tecnico della loro storia. Sul fronte motori poi – dalle informazioni provenienti al di fuori dai confini nazionali –  la Renault sta provando a fare “shopping” di tecnici oltre i confini transalpini (ricevendo risposte negative), cosa praticamente mai successa prima, in quanto  ha sempre cercato di difendere, giustamente, la propria tecnologia. Queste notizie non possono che alimentare sospetti, in base a quanto si vocifera, sulla probabile esistenza di problemi strutturali del propulsore, che sembrano essere di non facile risoluzione nel breve. Alcune case costruttrici, non attualmente impegnate nel Mondiale F.1, hanno già pronto una loro personale unità e stanno valutando una loro scesa in campo, anche se rallentati dalle difficoltà di trovare partnership importanti, a meno che queste perplessità non vengano superate sfruttando  l’attuale debacle Renault. Ovviamente mi auguro di poter essere smentito già tra qualche settimana quando in Bahrain, secondo test pre-campionato, potremo vedere i miglioramenti messi in atto dai Team e dai Motoristi.

Stiamo certamente vivendo un momento caotico per la Formula 1.

Sentiamo parlare sempre più spesso di un Salary Cap da fissare in 200 milioni di dollari. Attualmente però solamente tre o quattro team superano questo tetto, mentre la realtà di tutti gli altri partecipanti è ben lontana da queste cifre e le difficoltà con le quali debbono convivere sono sotto gli occhi di tutti. Forse queste esternazioni sono alimentate per distrarre la gente dai veri problemi della F.1. Come abbiamo sottolineato in passato (oggi anche altri autorevoli personaggi del Circus confermano)  la F. 1 va  rivista in tutti suoi aspetti. Non è accettabile che oggi ci siano team con  tre Team Principal al posto di un unico Proprietario o Direttore Generale e  che una vettura non abbia più un solo padre putativo con in mano l’intero progetto della vettura. Attualmente c’è un Responsabile per l’installazione  Motore, uno dell’area Aerodinamica , uno per la Produzione, uno per la gestione pista, uno per l’elettronica ecc. ecc. In questo modo viene a mancare la visione completa del progetto, oltre ad un aggravio di costi e l’ottimizzazione delle risorse,  con aumenti esponenziali di maestranze nei Team. Questa scelta è certamente figlia dello sviluppo, ma forse non è la strada giusta. Occorre fare qualche passo indietro prima di parlare di Salary Cap.

Nei giorni scorsi avevo voluto attirare l’attenzione sull’argomento sicurezza nei circuiti e sulle strutture Tecniche della FIA. Anche qui, con soddisfazione, ho notato che il problema è stato affrontato e discusso da Professionisti che hanno evidenziato e sottolineato le criticità emerse.   Ad oggi la FIA non ha informato i circuiti e delineato linee guida su come ci si debba comportare durante il recupero di una vettura ferma in pista. La conferma è arrivata dalla Sig.ra Rossella Amadesi, Responsabile CEA Squadra Corse. I Leoni della CEA Squadra Corse sono i migliori al mondo e questo rappresenta un valore aggiunto e una maggiore tranquillità per l’organizzatore del G.P d’Italia, ma trovo assurdo che a metà febbraio non siano ancora state diramate le dovute informazioni che potrebbero prevedere, oltre a sessioni formative anche dei costi aggiuntivi derivanti dall’acquisto di nuove attrezzature o divise da utilizzare nella stagione 2014.

Tutto questo fa parte di un’altra critica da me sollevata nei confronti della FIA, ripresa dall’Ingegnere Cadringher – ex responsabile FIA per i regolamenti negl’anni 80 – su un noto settimanale (Autosprint), dove anche per lui gli uomini preposti alla stesura dei regolamenti non hanno una visione globale.

Detto questo andiamo in Bahrain, attenti ad individuare i progressi dei Team che hanno incontrato i problemi maggior a Jerez, osservando se la Mercedes confermerà la sua affidabilità e competitività e se la Ferrari, che a detta degli uomini di Maranello è in linea con le aspettative, ci darà delle indicazioni  positive sulla stagione alle porte.

La Formula 1 corre su Sky e Rai

Caduti i veli dalle monoposto è stata svelata anche la programmazione che ci permetterà di assistere al Mondiale di Formula 1 2014. Il format resta praticamente come quello della passata stagione. La pay-tv trasmetterà in esclusiva 10 dei 19 gran premi, mentre i restanti nove appuntamenti saranno in concomitanza con la Tv di Stato.

I primi due gran premi, Australia e Malesia saranno in esclusiva di Sky, mentre sulla Rai andrà in onda la replica così come accadrà per Spagna, Monaco, Gran Bretagna, Germania, Belgio, Giappone, Russia e Brasile.

I restanti week end in Bahrain, Cina, Canada, Austria, Ungheria, Italia, Singapore, Stati Uniti e Abu Dhabi saranno trasmesse in contemporanea da Sky e Rai.

Gian Carlo Minardi “Sicurezza, prima di tutto”

Continuano a far discutere le nuove regole di questa Formula 1. Già alla fine della prima giornata di test a Jerez Gian Carlo Minardi aveva posto l’attenzione sulla pericolosità dei nuovi musi soprattutto in caso di collisione laterale o ancora peggio tamponamento, tesi avvalorata anche da ingegneri e tecnici del calibro di Adrian Newey e Gabriele Tredozi.

Proprio in questi giorni il geniale ingegnere della Red Bull è tornato a parlare di sicurezza legata ai musi e al posizionamento delle nuove batterie. Il manager faentino però vuole andare oltre parlando di pericoli a 360° “Dal quel terribile 1994 che ci ha privati di uno tra i più forti piloti della storia dell’automobilismo mondiale, la Formula 1 ha fatto passi da gigante in termini di sicurezza. Ma oggi a che punto siamo? In questi giorni sento sempre parlare da tutti dei nuovi propulsori turbo e dell’affidabilità, ma solamente da Newey di sicurezza. Quello che mi piacerebbe capire, ma soprattutto sentire dire da un organo come la FIA, è che tutto è sotto controllo. La Formula 1 ha introdotto tantissime novità che saranno epocali, ma anche pericolose, come le nuove batterie che in caso di surriscaldamento possono  innescare incendi non prevedibili” commenta Minardi al sito www.minardi.itSulle vetture sono stati installati dei led (rosso, giallo, verde) che mettono in allarme meccanici e tecnici per poter intervenire o meno  sulla vettura e procedere ai lavori.  Il pilota è stato informato che quando esce dalla vettura deve saltare evitando di creare un ponte di messa a terra, ma i commissari di pista sono stati addestrati? Dalle mie informazioni mi risulta che i team abbiano fatto dei corsi sulla sicurezza ai loro meccanici e di potersi avvalere di semplici autocertificazioni che ogni Costruttore di motori ha redatto per i propri Clienti. Ritengo che la FIA debba redigere un apposito protocollo ufficiale sia  per i team che per i commissari di pista”.

Non dimentichiamoci che i primi ad intervenire in casi di incidente o avaria sono i commissari di percorso dei circuiti stessi “Alcune piste ospitano solamente una gara all’anno di livello internazionale. Questi ragazzi sono preparati? Sanno come muoversi e agire sulle vetture? Sanno con quale led acceso si può intervenire sulla vettura? Le mie vogliono essere semplici domande da appassionato e non da tecnico su un argomento che ritengo di vitale importanza come la sicurezza su un luogo di lavoro. Da quello che ho saputo i circuiti non hanno avuto informazioni a riguardo e alcun protocollo ufficiale …” conclude l’ex costruttore faentino “Non parliamo poi dei possibili problemi di trasporto. Già in passato le batterie, più piccole e meno tecnologiche, dovevano viaggiare in box dedicati, ora dovranno viaggiare in apposite strutture, sia per i viaggi aerei che per strada sui truck”  Tutto questo alla faccia del contenimento dei costi.

Jerez – IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi

La quattro giorni di Jerez ha inaugurato ufficialmente la nuova era della Formula 1, con una Ferrari che ha salutato il circuito spagnolo moderatamente soddisfatta e con la consapevolezza di dover lottare contro un Mercedes leggermente in vantaggio. Alonso ha dichiarato di condividere la telemetria con Kimi e sinceramente non stento a crederci. La Ferrari è l’unica Scuderia ad avere la forza di gestire due prime guide, fornendogli il medesimo materiale tecnico. Quando i tempi assumeranno il giusto valore nascerà certamente una sana rivalità, ma sarà il cronometro a dettare le strategie.

Siamo solamente in una fase embrionale e non sarebbe giusto emettere sentenze. Ora sarà interessante vedere come si comporteranno le vettura col caldo del Bahrain, anche se ho l’impressione che il motorista di Stoccarda abbia lavorato a stretto contatto con i suoi quattro partners. Hanno avuto modo di raccogliere diversi dati grazie ai chilometri inanellati da Mercedes, Mclaren, Williams e Force India, cosa che per altro è avvenuta anche con il propulsore di Maranello nonostante i problemi di Sauber e Marussia.

In casa Renault la mancanza della Lotus si sarà certamente fatta sentire considerando lo stretto rapporto che esiste tra le due aziende, ma dalla prossima uscita ci potrà essere un maggiore travaso di informazione che potrebbe andare a vantaggio anche di Red Bull Racing e Scuderia Toro Rosso, anche se le dichiarazioni di White destano qualche preoccupazione – sono state evidenziate delle differenze tra le prove indoor e in pista. I Campioni in carica hanno iniziato con il piede sbagliato e sono chiamati ad una vera e propria prova di forza. E’ in questi momenti che si vede il valore di un team.

Restando sul fronte dei propulsori, dopo Jerez sono susseguite diverse ed importanti riunioni di carattere tecnico-gestionale. Molte case automobilistiche hanno avuto occasione di osservare le prime uscite in virtù di un possibile ingresso nel Circus. Oltre alla Honda il prossimo anno potremo avere diverse new entry.

Per un quadro più completo non saranno sufficienti i test di Sakir, ma bisognerà aspettare le prime gare, non di facile interpretazione. Ad oggi ci aspettano Gran Premi con vetture più lente della GP2 dove vincerà chi sarà più bravo nella gestione della macchina e nei consumi, ovvero chi “spingerà” di meno. Questo deve far pensare molto perché potrebbe allontanare l’appassionato. Non dimentichiamoci che la F.1 deve essere la massima espressione motoristica.

Con molto piacere vengo a conoscenza che presto la Williams annuncerà l’arrivo al suo fianco di un marchio che ha scritto capitoli importanti nello sport motoristico. Mi fa piacere sia perché è un segnale importante per tutto l’ambiente sia perché si unisce ad un team che ha vissuto un 2013 particolarmente difficile. Proprio nel 1991, quando dotai la M191 coi propulsori di Maranello, anche io ero stato vicino a chiudere questa collaborazione, ma purtroppo alla fine non si concretizzò.

Problema Renault. E se la Lotus avesse visto lontano?

Mentre tutti i team sono impegnati nel quarto ed ultimo giorno di test sul tracciato di Jerez – dal 19 febbraio il circus si trasferirà al caldo in Bahrain – proviamo a giocare con i numeri. Lasciando per il momento da una parte i riscontri cronometrici, mettiamo un po’ di ordine sul numero di giri inanellati dai Motoristi e dai team.

Dopo i primi tre giorni abbiamo un motore Mercedes che guida la classifica con la bellezza di 466 passaggi grazie ai suoi quattro team (McLaren , Mercedes, Williams e Force India), seguito dal propulsore di Maranello con un totale di 235 giri, realizzati in collaborazione con la Sauber C33 e la Marussia M03 – il cui esordio però risale solamente nella giornata di ieri (5 tornate). Ben più staccati invece i team equipaggiati dalla nuova unità Energy Renault.  Solo 81 passaggi messi nel sacco, con il Team Campione del Mondo fermo a 14. In questa classifica manca la grande assente, la Lotus “A quanto possiamo vedere il motorista Mercedes ha interpretato al meglio i nuovi regolamenti, seguito da una Ferrari che gira e macina chilometri con i suoi due piloti. In netta difficoltà invece i Renault. Chissà, forse la Lotus ci ha visto molto lungo…” raccontava ieri Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it

Da quello che si apprende nessun team sta ancora spremendo al limite la propria unità “Osservatori esterni, attraverso l’uso di strumentazione fonometriche, sostengono che ad oggi le macchine non utilizzano tutti i 15.000 giri/min dei loro propulsori. Proprio per questo guardiamo con curiosità e interesse i tempi, ma è presto per giudicare” analizza il manager faentino

Tra i costruttori motorizzati Mercedes, la W05 di Nico Rosberg e Lewsi Hamilton risulta essere la più stakanovista con 177  passaggi, seguita dalla MP4-29 di Button e Magnussen con 135 tornate, dalla Williams di Massa e Bottas con 89 giri. La Force India di Sergio Perez e Nico Hulkenberg segna 65 passaggi sul traguardo

Tra i costruttori motorizzati Ferrari, la coppia Alonso-Raikkonen ha inanellato 136 tornate. 94 passaggi per la C33 di Adrian Sutil e Esteban Gutierrez. Solo 5 giri per Max Chilton e la sua Marussia

Tra i costruttori motorizzati Renault, la Scuderia Toro Rosso guida la classifica con 45 giri, seguito dalla Caterham con 22 passaggi. Fanalino di coda la Red Bull che non va oltre le 14 tornate con Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo.

Non dimentichiamoci che si è aperto solamente il quarto giorno di shake-down. Una volta i team effettuavano le prime prove privatamente, mentre ora sono obbligati a farlo pubblicamente. I problemi a cui stiamo assistendo su alcune monoposto  sono di normale gestione, soprattutto perché stiamo parlando di una Formula 1 nuova a 360°” conclude Minardi

Gian Carlo Minardi “Non si abbandona mai la nave”

Sulla pista di Jerez è trascorso anche il terzo dei quattro giorni che caratterizzano questa prima uscita della Formula 1 targata 2014. Senza tenere in considerazioni i riscontri cronometrici – siamo 1 sec più lenti delle GP2 – quello che salta all’occhio sono il grande quantitativo di giri messi insieme in casa Ferrari con Alonso (58), McLaren (50 con il debuttante Magnussen e 40 con Button) e Mercedes con Hamilton (62).

Ancora problemi per la Red Bull-Renault il cui stato maggiore ha salutato il circuito con un giorno di anticipo “Vedere lo staff del team Campione del Mondo lasciare la scena non è certamente un segnale positivo. Il comandante non deve mai abbandonare la nave. Potrebbe essere un segnale importante sull’entità dei problemi, considerando anche che manca ancora un giorno alla chiusura della sessione. Si è sentito parlare di una furiosa litigata tra Adrian Newey e il responsabile dei motori Renault White” commenta Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.itMi viene difficile interpretare questo fuggi-fuggi, soprattutto quando manca ancora un giorno. In pista si possono analizzare i correttivi immediati” sottolinea il manager faentino

Dopo tre giornate abbiamo una Mercedes-Mercedes con sulle spalle la bellezza di 177 tornate, seguita dalla Ferrari con 136 passaggi, dalla McLaren-Mercedes con 133 (il primo giorno è rimasta ferma nei box) e dalla Williams-Mercedes con 89 giri. Soffrono invece i team motorizzati Renault, con la Red Bull ferma solamente a 14 passaggi “Siamo solamente al terzo giorno di shake-down. Una volta i team effettuavano queste prove privatamente prima di andare in pista, mentre ora sono obbligati a farlo pubblicamente. I problemi a cui stiamo assistendo sono di normale gestione, soprattutto perché stiamo parlando di una Formula 1 nuova a 360°. Proprio per questo non analizzo i riscontri cronometrici, soffermandomi piuttosto sui propulsori. A quanto possiamo vedere il motorista Mercedes ha interpretato al meglio i nuovi regolamenti, seguito da una Ferrari che gira e macina chilometri con i suoi due piloti. In netta difficoltà invece i Renault. Chissà, forse la Lotus ci ha visto molto lungo…” prosegue Minardi “Osservatori esterni, attraverso l’uso di strumentazione fonometriche, sostengono che ad oggi le macchine non utilizzano tutti i 15.000 giri/min dei loro propulsori. Proprio per questo guardiamo con curiosità e interesse i tempi, ma è presto per giudicare

Salutata la Spagna il circus della Formula 1 si trasferirà in Bahrain dove farà il suo debutto anche la Lotus “Dal 19 febbraio si andrà in Bahrain dove le temperature saranno sicuramente molto più alte. Se già adesso alcuni hanno problemi di raffreddamento non oso pensare cosa potrà succedere a Sakhir” conclude il faentino “Da queste prime prove abbiamo visto come qualcuno sia stato più bravo a lavorare Indoor e sinceramente sono stupito, in negativo,  dalla Renault

Jerez Day 1 – Minardi lancia l’allarme “Occhio alla chimica”

La nuova era della Formula1 è iniziata questa mattina con la prima giornata di test collettivi sul tracciato di Jerez. Assenti solamente Lotus e Marussia.. Una sessione certamente complessa per i team che hanno dovuto far fronte alle numerose novità introdotte. Se normalmente i tempi dei test vanno presi con le pinze, quelli di oggi vanno semplicemente letti per quello che sono, anche se fa piacere vedere un Kimi Raikkonen mettere insieme 31 tornate.

Come ci si poteva aspettare sono stati dei primi giri abbastanza complicati e ricchi di bandiere rosse con l’uscita di Hamilton, dove i meccanici hanno lavorato sicuramente più a lungo dei rispettivi piloti. La McLaren è stata fermata nei box per problemi elettronici mentre Red Bul e Caterham hanno finito il montaggio della vettura solamente nel tardo pomeriggio, competando così solo degli shake-down” commenta Gian Carlo Minardi al sito www.minardi.it

L’interesse maggiore era certamente rivolto alle nuove forme geometriche, caratterizzate da prospicienti proboscidi “Il problema è sempre lo stesso. Chi scrive le regole non è un progettista e i risultati sono questi. Al di la dell’estetica, alquanto discutibile, voci autorevoli quali Adrian Newey e Gabriele Tredozi – presente a Jerez –  pongono l’attenzione sul fattore sicurezza. In caso di contatto laterale queste protuberanze potrebbero creare seri problemi, oltre a snaturare la Formula 1”

Grazie alla sua pluriennale esperienza come costruttore, il manager faentino vuole porre l’attenzione su un aspetto altamente interessante legato alla benzina “Come i telaisti hanno interpretato in modo estremo i regolamenti, mi auguro che altrettanto non abbiano fatto i motoristi e i fornitori di carburanti. Attraverso l’uso della chimica infatti si potrebbe alterare il peso specifico della benzina  o migliorarne le prestazioni con l’uso del turbo, falsificando così il campionato e snaturando la volontà della FIA il cui intento è utilizzare un prodotto in ottica auto di serie. Nel passato infatti, prima di apportare delle modifiche alle caratteristiche della benzina per la F1, il fornitore doveva depositare un campione per essere analizzato e testato sulle auto di serie. Sul fronte motori, osservatori esterni hanno stilato una prima classifica grazie all’uso di strumentazione fonometriche con Mercedes e Ferrari davanti alla Renault. Naturalmente bisognerà anche analizzare l’aspetto legato ai consumi, certamente di non seconda importanza

Alle spalle del ferrarista si è piazzata la Mercedes di Hamilton con 11 tornate, davanti a Bottas (7) alla Force India di Perez (11) e alla Toro Rosso, che chiude con 15 passaggi “Sulla carta la Mercedes ha dato l’impressione di essere una vettura temibile. La Force India, nonostante problemi di gioventù, ha fatto vedere cose egregie

Domani si accenderanno i riflettori sulla seconda giornata. Aspettiamo di vedere i primi giri cronometrati di McLaren e Red Bull

La Formula 1 cavalca le nuove frontiere dell’informazione

Aspettando di vedere le nuove forme di Red Bull, Mercedes, Marussia e Caterham e dopo le presentazioni on-line firmate McLaren MP4-29, Ferrari F14-T, Sauber C33-Ferrari e quelle virtuali di Williams, Force India e Lotus grazie ai nuovi mezzi di comunicazioni, il Mondiale di Formula 1 è pronto ad entrare nel vivo con la prima giornata di test collettivi a Jerez.

Il Circus si prepara a vivere e a scrivere un capitolo completamente nuovo della sua storia, non soltanto per le numerose novità tecnico-sportive, ma anche dal punto di vista della comunicazione

Siamo in un momento epocale. L’informazione sta cambiando velocemente grazie a internet e giornali e riviste, purtroppo, arrivano sempre dopo. Le notizie sono già “bruciate” dal web, con i suoi Social Network e i siti internet” commenta Gian Carlo Minardi tramite le colonne del sito www.minardi.it “La massima serie sta cercando di percorrere al meglio le strade messe a disposizione dai nuovi mezzi di comunicazione, e così in questi giorni abbiamo avuto una rincorsa a chi presentava per prima la macchina, attraverso anche anteprime virtuali non preannunciate. Si ha la sensazione che tutti vogliano rivendicare la paternità di una soluzione tecnologica.  

In pochi secondi è possibile far arrivare in tutto il mondo una notizia o un’immagine fotografica, cosa impensabile fino a qualche anno fa quando ci si doveva appoggiare a giornali o telecamere. Sinceramente sono molto d’accordo su questo tipo di presentazione, in quanto a mio avviso è inutile spendere soldi in presentazioni spettacolari che non hanno nulla a che vedere con la tecnologia” prosegue il manager faentino “C’è sicuramente ancora molto su cui lavorare, ma bisogna provare a recuperare audience, soprattutto nel vecchio continente. I numeri della F.1 sono pareggiati dall’arrivo di nuovi mercati, me certamente si è persa un po’ di popolarità in Europa

In questi giorni l’ambiente Formula 1 è stato anche scosso dall’improvviso abbandono del Team Principal Lotus, Eric Boullier. Dalle prime battute Boullier era stato dato molto vicino alla poltrona di Whitmarsh, con il 55enne britannico pronto ad approdare in Lotus “La decisione di Lopez di riprendere in mano in prima persona le sorti del team la vedo in modo positivo. Anche se l’ho accettato, ho sempre criticato l’arrivo dei manager in Formula 1. Ora a capo delle scuderie abbiamo dei manager, che oggi ci sono e domani chissà. Una volta il team principal era anche il proprietario del team” analizza il fondatore dell’omonimo team di F1

Campanello d’allarme Caterham

In occasione della presentazione della nuova line-up 2014- Kamui Kobayashi e Marcus Ericsson che avranno rispettivamente il #10 e  #9 – il patron Tony Fernandes ha lasciato intendere che se non arriveranno i primi risultati importanti, a fine stagione potrebbe anche lasciare il Circus.

La Caterham ha firmato il suo ingresso nel Mondiale di Formula 1 nel 2010 con il nome di Lotus Racing, prima di prendere la denominazione attuale a partire dalla stagione 2012. Giunti alla quinta stagione Fernandes si aspetta i primi punti. Non è più deciso a restare in fondo alla classifica con distacchi così importanti “Se ancora una volta occuperemo la parte finale dello schieramento metterò fine la progetto Formula 1. Dopo cinque stagioni mi aspetto i primi punti. Non ha senso continuare ad occupare costantemente le ultime file” commenta  Fernandes “C’è un limite alla pazienza, alle motivazioni e ai soldi

Il team anglo-malese era arrivato nel Circus insieme alla HRT e all’attuale Marussia. A fine 2012 la HRT aveva già alzato bandiera bianca

 

Ericsson e Kobayashi in Caterham

Line-up completamente rinnovata per la Caterham. Fuori Pic e Giedo van der Garde, dentro Kamui Kobayashi e Marcus Ericsson.

Dopo la parentesi Ferrari, sponda GT, il giapponese ex-Sauber torna a vestire i panni di piloti di Formula 1, difendendo i colori del team di Tony Fernandez. Al suo fianco l’esordiente svedese Marcus Ericsson, classe 1990 con un passato in GP2 e Formula 3

Con l’annuncio di questa mattina si completa la griglia di partenza del Mondiale di Formula 1 che muoverà i suoi primi passi la prossima settimana sulla pista di Jerez con la tre giorni di test collettivi.

Salutata la Caterham, per Giedo van der Garde si sono aperte le porte di servizio della Sauber. L’olandese occuperà il ruolo di terzo pilota, teoricamente insieme a Sergey Sirotkin.

 

Minardi “Una pazzia entrare in F.1 senza una storicità”

Da qualche mese la FIA ha aperto un nuovo bando per scovare nuovi team interessati ad entrare nel Mondiale di Formula 1, com’era successo nel recente passato  con l’ingresso nel 2010 di HRT, Virgin Racing (oggi Marussia) e Lotus Racing (oggi Caterham)

Ad oggi sarebbero tre le realtà interessate al bando: Stefan GP, Haas Racing e una compagine diretta da Colin Kolles “Entrare in Formula 1 senza una storicità è da pazzi. Non puoi inventarti costruttore dall’oggi al domani” commenta Gian Carlo Minardi “Ho la sensazione che siano più spot pubblicitari che altro. Far entrare team che non hanno nulla a che vedere con la parola Costruttore non porterebbe nessun vantaggio all’ambiente F1

In effetti gli ultimi ingressi hanno dimostrato quanto sia difficile fondare un team partendo da zero “Il recente passato dovrebbe fare scuola. Gli ultimi arrivati si sono inventati costruttori, senza avere alle spalle un passato. Se poi ci aggiungiamo anche la difficoltà nel reperire le risorse economiche il quadro è veramente completo “prosegue il manager faentino che, partito dalla Formula Italia, ha messo insieme con il suo Minardi Team la bellezza di 340 GP in 21 anni di F.1, passando per la Formula 2 degli anni ‘80 “Diversa invece è la situazione dell’attuale Team Lotus o della Red Bull Racing. La compagine diretta da Eric Boullier ha radici profonde fin nella Formula 2 nascendo dalle “ceneri” di Renault, Benetton e Toleman, mentre la Red Bull ha acquisito la struttura ex-Jaguar Racing (prima Stewart Grand Prix)”

Il nuovo team prenderebbe il posto lasciato libero dalla HRT, che ha salutato il Circus due anni dopo il suo ingresso per problemi finanziari. Il 28 Febbraio FIA e FOM dovrebbero diramare le prime comunicazioni in merito. Restiamo in attesa