Gp Bahrein – IL PUNTO

Come avevo detto nei giorni scorsi durante il consueto appuntamento con il Pre-Gp, in questo momento della stagione e davanti ad un cambiamento tecnico così importante, è inutile gridare “al-lupo-al-lupo”. Bisogna lasciare il tempo a questa Formula 1 di crescere tecnicamente. A distanza di una settimana siamo passati da una Formula-Noia ad una Formula-Spettacolo con sorpassi e lotte.

La Formula 1 è fantastica perché racchiude al suo interno tutto. Tecnica, regolamenti sportivi e piloti. È difficile emettere delle sentenze poichè la pista da un week end all’altro può smentire tutti, soprattutto quest’anno. Pensiamo solamente a che punto eravamo durante i test in Bahrein. Con la Cina mi aspetto ulteriori cambiamenti, per non parlare di cosa potrà succedere con l’arrivo in Spagna, tra un mese. Oggi abbiamo visto che il problema di questa Formula 1 non è certamente il Sound del V6Turbo. La cosa più importante è la competitività delle vetture e le battaglie che i piloti ci possono regalare in pista. Abbiamo assistito a belle lotte, sorpassi, strategie e incidenti. La safety-car poi ha arricchito gli ultimi 8 giri.

Certamente abbiamo una supremazia Mercedes – negli ultimi otto giri la W05 ha dato 24” al terzo classificato –  sia come team che come Power-unit. Rosberg ed Hamilton sono due grandi campioni che sapranno farci ancora divertire. Ho avuto l’impressione che negli ultimi giri abbiano voluto soprattutto giocare e regalare al pubblico un bello spettacolo – anche per farsi inquadrare – visti i punti un po’ improbabili in cui Nico cercava l’affondo finale sul compagno. Alle loro spalle poi ci sono tutti gli altri, più o meno vicini. In questo momento la lotta è per il terzo gradino del podio. La classifica finale parla di due Mercedes, Force India, Red Bull, Force India, Red Bull, due Williams e due Ferrari. Cinque motori Mercedes, due Renault e due Ferrari con Ricciardo e Vettel in mezzo a Perez e Hulkenberg, e Alonso e Raikkonen a chiudere la Top 10. Un plauso ad Aldo Costa. Questo successo deve far riflettere, perché troppo spesso la tecnologia e i tecnici italiani sono sottovalutati. Si pensa sempre che gli inglesi siano superiori. Il Made in Italy è ancora molto vincente. Costa è a capo ad un gruppo che certamente lo segue, in quanto la macchina non la progetta certamente da solo. Questo deve far pensare anche altri team.

La Red Bull si dimostra una macchina con un telaio fantastico, a cui mancano solamente quei 40 cv che Horner vorrebbe dal propulsore Renault. Ricciardo è stato autore di una gara strepitosa. Nonostante una penalità ingiusta di 10 posizioni in qualifica per i fatti legati al Gp della Malesia – dove per altro aveva giù subito uno stop&go da 10” per un errore non suo – ha chiuso davanti al compagno. In un mese sono riusciti a ribaltare una situazione veramente difficile.

Ottima gara per Sergio Perez e la Force India. Già nei precedenti GP con Hulkenberg avevano dimostrato di avere una buona macchina, che oggi occupa la seconda posizione nel Mondiale facendosi dare del “Lei”. Il messicano si è rifatto avanti con autorità, dimostrando di essere della partita. Con questo podio ha riscattato anche la negatività della passata stagione dimostrando che le decisioni in casa McLaren sono state prese con troppa fretta. Ha guadagnato a pieni voti il podio.

Andiamo in casa Ferrari. Attualmente sono la quinta forza del Mondiale. Credo che il risultato sia stato salvato solamente dai suoi due campioni del mondo, Alonso e Raikkonen. Diversamente credo che sarebbero stati fuori dalla Top 10. Il problema non è solo nella power-unit. La competitività manca in diversi settori, come si è visto dai pattinamenti e dai camera-car dei piloti. Credo che sia importante non cercare scuse o puntare solamente il dito contro un unico settore. Devono ragionare a mente fredda e lavorare a 360° in tutti i settori. Ora ci saranno i test prima del Gp della Cina. Escludendo le W05 di Nico e Lewis, tutti gli altri sono vicini. Quindi anche la Ferrari può giocarsi il terzo gradino del podio e il secondo posto nel Mondiale.

A Ruota Libera – In onda la terza clip

Dalla Malesia al Bahrein per il terzo Gran Premio di Formula 1. In occasione del terzo week end motoristico arriva puntuale, come ogni giovedì pre-gran premio, sul canale Sky.it la rubrica “A ruota libera” a firma di Gian Carlo Minardi.

Il fondatore del Minardi Team, nonché scopritore di numerosi talenti, e oggi Presidente della Commissione Velocità ACI-CSAI, ci racconta nel suo video-clip ci porta verso il GP del Bahrain: “La Malesia ha dato indicazioni molto chiare sulla Mercedes, per il prossimo appuntamento non prevedo grandi cambiamenti. Forse qualcosa sull’elettronica. Mancano i grandi duelli, la Fia ripensi alle regole”.

La terza puntata è già in onda sul portale ufficiale di SkySportF1HD e sui nostri Social-Network FaceBook e Twitter

Nei giorni scorsi, tramite il nostro portale www.minardi.it Gian Carlo Minardi ha voluto sottolineare quali siano i veri problemi di questa F1 targata 2014  “Il male della Formula 1 non è il poco rumore

Buona visione e buona lettura!

Foto: Gettyimages

Gian Carlo Minardi: “Il male della Formula 1 non è il poco rumore”

Ci siamo lasciati alle spalle solamente due dei diciannove Gran Premi che animeranno la stagione di questa Formula 1, contraddistinta da un cambiamento epocale, e ci apprestiamo a vivere il terzo week end sul tracciato del Bahrein.

In questo inizio di stagione abbiamo sentito e letto molte – e troppe – critiche verso questa nuova F1 che avrebbe allontanato i tifosi, con un conseguente forte calo dell’audience, puntando il dito contro i nuovi propulsori troppo silenziosi e i regolamenti tecnici.

Gian Carlo Minardi è convinto invece che i problemi derivino principalmente da altri settori. “La F1 ha preso una strada difficile e in salita e, forse, sono state messe insieme e velocemente troppe novità, ma sono certo che presto saprà regalarci numerose soddisfazioni. Nei primi due appuntamenti abbiamo visto un compattamento delle prestazioni con ben 12-13 vetture racchiuse in 1”. Questo è estremamente positivo dal lato tecnico, soprattutto se pensiamo che solamente nei test in Bahrein i team avevano accusato tantissimi problemi”, commenta il manager faentino al sito www.minardi.it. “Nel giro di qualche gran premio, quello che oggi viene definito come ‘noia’ sarà ribaltato in gare entusiasmanti”.

Non dimentichiamoci che da sempre la Formula 1 è la massima espressione motoristica le cui tecnologie trovano velocemente dimora nelle auto di serie. “Il mondo va verso una direzione e l’inquinamento acustico, il risparmio energetico e i consumi sono  temi attuali. Grazie alle risorse messe a disposizione dal Circus si potranno trovare velocemente delle soluzioni. In Italia, ad esempio, tutti gli autodromi devono lottare contro le leggi sull’inquinamento acustico che ne limita l’attività in pista”, prosegue Minardi. “In questi giorni ho sentito che gli appassionati scapperebbero dalla F1 perché le macchine non fanno più rumore. Ma siamo sicuri che il problema principale sia proprio il rombo dei V6 Turbo? Su milioni di spettatori che la domenica guardano il gran premio in tutto il mondo gli unici, eventualmente con diritto di lamentela, sarebbero i fans presenti all’Albert Park e a Sepang. Tutti gli altri hanno assistito alle gare seduti davanti ad un televisore”.

Dall’alto della sua esperienza Minardi ha le idee ben chiare. “Invece di fare processi alle intenzioni, gli addetti ai lavori dovrebbero parlare di cose serie come le penalità, la loro gestione da parte della FIA e la soggettività di chi giudica. Queste sono il male della F1.  Le decisioni ai danni di Magnussen, in particolar modo, e Ricciardo, mi spaventano e danneggiano l’ambiente. Andando su questa strada ci priveranno di quei possibili duelli che hanno fatto parte del DNA delle corse e che hanno contribuito a scrivere la storia di questo sport, oltre a far innamorare il tifoso. Con il metro di oggi i duelli leggendari Villeneuve-Arnoux targato Digione 1979 o Piquet-Senna in Ungheria sarebbero da ergastolo.

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Domenica il pilota della McLaren è stato penalizzato pesantemente per un normalissimo contatto di gara, tanto che lo stesso Raikkonen, a caldo, aveva ammesso di non aver capito cosa fosse successo. Stiamo parlando di una toccata tra una porzione dell’ala anteriore destra e una ruota posteriore. Capisco il discorso sulla sicurezza, ma se non accettiamo neanche più questi episodi allora non ci resta anche andare a giocare coi videogiochi.  Sul fronte Red Bull i commissari sportivi sono riusciti a penalizzare ben due volte Ricciardo – prima con uno stop&go di 10” e poi con l’arretramento di 10 posizioni in Bahrein – pur non avendo nessuna colpa. Il team si è subito accorto che la ruota non era fissata bene e così, prima che tornasse in pista, è stato fermato e riportato nella piazzola. Che pericolo ha creato? Quello che mi spaventa maggiormente comunque è la non oggettività nelle decisioni dei commissari visto che il gruppo di lavoro cambia ad ogni appuntamento. Nello stesso gran premio poi non è stata presa nessuna decisione in merito al comportamento di Vettel, che ha stretto a muro Nico Rosberg. Quella si che è una situazione di pericolo”.

Il manager faentino prova a dare la sua ricetta per cercare di restituire lo spettacolo e non far allontanare gli spettatori. “La FIA deve intervenire velocemente scegliendo un gruppo di lavoro unico e uguale per tutti i gran premi. In questo modo si eviterebbe, velocemente, il verificarsi di episodi spiacevoli, condizionando il risultato di una gara attraverso decisioni non omogenee”, conclude Minardi. “E poi non priviamo i piloti dell’emozione di tentare una staccata al limite per paura di incorrere in una penalità”.

Gp Malesia – PAGELLE

In attesa del terzo appuntamento in Bahrein facciamo un piccolo passo indietro e restiamo in Malesia per dare i voti.

Lewis Hamilton – 9 Ineccepibile in tutto il week end e in tutte le condizioni.

Nico Rosberg – 8 Leggermente sottotono rispetto al suo compagno di squadra che aveva uno stimolo in più visto il KO australiano.

Sebastian Vettel – 9 Senz’altro guida una vettura con un bellissimo telaio, ma ha anche la power-unit meno potente del lotto. In questi tre giorni ha mostrato gli attributi facendo un grande lavoro.

Daniel Ricciardo – 8 Un voto soprattutto di incoraggiamento perché è tartassato dalle penalità dei giudici sportivi e continuano le sfortune sulla Red Bull-2.

Nico Hulkenberg – 8 Dimostra di meritare un top team. Ha guidato la sua Force India molto bene.

Fernando Alonso – 7.5 Ineccepibile in qualifica e in gara. Il sabato, nonostante una macchina inferiore, ha conquistato la Q3 e la quarta posizione. Ancora una volta ha ottimizzato il materiale a sua disposizione sfruttandolo al 100% come dimostrano i giri costanti inanellati in tutte le condizioni. In casa Ferrari c’è ancora molto lavoro da fare per sperare di chiudere il gap.

Kevin Magnussen – 7.5 Di incoraggiamento, perché a mio avviso è stato penalizzato troppo pesantemente dai giudici.

Daniil Kvyat – 7 Chiude il suo secondo week end in Formula 1 con il decimo posto e un punto per la Toro Rosso, dopo aver conquistato due punti nella gara inaugurale in Australia.

Felipe Massa – 7 Sentire quel tipo di messaggio alla seconda gara è sconsiderato anche perché non credo che Bottas avesse il potenziale per superare Button.

Motore Mercedes – 10 Sette macchine in top 10 è un risultato di tutto rispetto. Un 10 lo merita anche il team Mercedes per come hanno gestito la vettura e per la competitività mostrata in tutte le condizioni. Stanno lavorando molto bene.

Meccanici Ferrari  – 9.5 Hanno compiuto un mezzo miracolo in qualifica permettendo ad Alonso di restare in gioco per la Q3.

Red Bull – 9 In particolar modo per la reazione dopo le difficoltà mostrare inizialmente. Le numerose penalità a Ricciardo potrebbero anche essere figlie del braccio di ferro iniziato con la FIA.

Gp Malesia – IL PUNTO

Seconda gara e secondo sigillo per la Mercedes. Dopo Rosberg questa volta è toccato ad Hamilton scalare il podio e conquistare il gradino più alto. Non c’è niente da dire. Una supremazia netta in tutte le condizioni. Dalle prove libere alla gara, dall’asciutto al bagnato. Fanno bene a guadagnare più punti possibili per poterli eventualmente gestire in ottica campionato. Sette motori Mercedes nelle prime dieci posizioni è un dato notevole.

Leggero miglioramento in casa Ferrari che chiude con un distacco di 35” dal vincitore, anche se accusa un ritardo di 10” dalla Red Bull. A Maranello c’è ancora tantissimo lavoro da fare. Sfortunato Kimi che senza il contatto con Magnussen avrebbe potuto portare a casa punti importanti in ottica Mondiale. Ancora una volta Fernando ha ottenuto il massimo dalla sua Ferrari inanellando giri molto simili tra di loro in tutte le condizioni, ma per andare a podio  – o lottare per la vittoria – la F14-T ha bisogno di un’ulteriore step evolutivo importante.

La Red Bull si dimostra la vettura con il miglior telaio, come si nota in particolar modo nelle curve, anche se paga  i problemi alla power-unit Renault. Sono certamente sulla strada giusta anche se il margine della Mercedes, le cui risorse nascoste sono ancora notevoli, è ampio. Per il motorista francese risolvere i suoi problemi non sarà facile, ma la Red Bull potrebbe trarre vantaggio in quei circuiti il cui il motore sarà meno importante. Rispetto ai test pre-stagionali hanno fatto dei passi importanti sia in termini di prestazioni che di affidabilità, anche se ora dovranno capire cosa è successo sulla vettura di Ricciardo. Ancora una volta tutte le sfortune capitano sulla RedBull-2.

Nico Hulkenberg si dimostra pilota da top team, anche se la Force India sta facendo molto bene cercando di attestarsi al quinto posto nel mondiale. Un ottimo risultato conquistato guidando molto bene e con un pit stop in meno. Come già successo nella passata stagione hanno una vettura molto gentile con i pneumatici Pirelli. Anche questa è una soluzione tecnica e un punto di forza. Bravo anche il debuttante di casa Toro Rosso, Daniil Kvyat, che conquista un punto. Oggi stare nelle prime dieci posizioni con ben sette motori Mercedes al traguardo non è facile, considerando che anche lui è spinto da un Renault.

In Malesia ha fatto il suo debutto la nuova penalità di 5”, inflitta dai commissari ai danni di Kevin Magnussen dopo il contatto con Kimi Raikkonen. Sinceramente ho trovato la sanzione troppo eccessiva, in quanto a mio avviso è un normale contatto di gara. Questo potrebbe diventare un problema andando avanti con il mondiale, in quanto è una decisione troppo soggettiva. Oggi i commissari hanno deciso che era un intervento da penalizzare, ma cosa succederà con un’altra giuria? Ho voluto osservare attentamente lo svolgimento del pit-stop con penalità e ho notato che i meccanici McLaren sono stati molto bravi e veloci. I suoi precedenti pit stop si erano attestati intorno a 24.7-25.5 secondi, mentre in occasione della penalità Kevin ha lasciato la pit-lane in 30”. Questa penalità non ci ha fatto capire il vero valore su questa pista della MP4-29 che non ha vissuto un gran premio positivo. I due piloti hanno comunque portato a casa dei punti.

Da sottolineare gli strani ordini di scuderia in casa Williams. Non credo che Bottas avesse la forza di andare ad infastidire Button. Non ho capito il motivo di creare del nervosismo all’interno del team già al secondo week end. Prevedo delle polemiche anche se Massa ha fatto bene a mantenere la posizione.

Tra sette giorni si volerà in Bahrein e vedremo cosa succederà, anche se sarà difficile vedere un cambiamento delle forze in campo.

Il Minardi Team ambasciatore nel Mondo della Malesia

Domenica prenderà il via la 16° edizione del Gran Premio della Malesia sul tracciato di Sepang a Kuala-Lumpur, seconda tappa del Mondiale di Formula 1.

La prima edizione è targata 1999 e porta la firma di Eddie Irvine al volante della Ferrari F399, seguito dai tre successi di Michael Schumacher (2000-2001-2004) sempre su Ferrari, del fratello Ralf nel 2003 sulla Williams-BMW, dalla doppietta di Kimi Raikkonen su McLaren e Ferrari (2003 e 2008), dalla tripletta di Fernando Alonso con altrettante vetture (Renault-2005, McLaren-2007, Ferrari-2012), del nostro Giancarlo Fisichella su Renault-2006, Jenson Button nell’anno del titolo iridato con la Brawn GP e della tripletta del Campione del Mondo

Il Gran Premio della Malesia però è particolarmente legato  anche alla storia del Minardi Team che nel 2001 portò all’esordio nel Circus il primo pilota malese, Alex Yoong, al fianco di Fernando Alonso. Alex firma il suo debutto al volante della Ps01 a Monza prendendo il posto lasciato libero da Marques. La collaborazione con la scuderia faentina di Gian Carlo Minardi proseguirà anche l’anno successivo che, insieme alla nuova coppia Webber-Yoong, ha il grande onore di far conoscere lo Stato federale dell’Asia sudorientale e la sua capitale Kuala-Lumpur a tutto il mondo, grazie alla partnership proprio con la capitale malese e allo slogan “GO KL” che colorava le pance della PS02

“Ricordo con piacere quegli anni. Per noi è stato un vero onore essere gli ambasciatori nel mondo di un Paese in piena espansione come la Malesia. Ho ancora negli occhi il ricordo della presentazione a kuala Lumpur della nuova monoposto che fu spettacolare” ricorda Gian Carlo Minardi

A Ruota Libera – In onda il secondo video-clip

La Formula 1 è arrivata a Kuala Lumpur, Malesia, per il secondo Gran Premio stagionale e puntuale come ogni giovedì pre-gran premio è in onda sul canale Sky.it la rubrica “A ruota libera” a firma di Gian Carlo Minardi.

Il fondatore del Minardi Team, nonché scopritore di numerosi talenti, e oggi Presidente della Commissione Velocità ACI-CSAI, ci racconta nel suo video-clip che gara sarà quella di Sepang e quali sono i temi che stanno caratterizzando la vigilia: dal braccio di ferro RedBull-Fia all’apertura della stessa Federazione a cambiare quelle regole che hanno fatto storcere il muso a qualche team. “Caldo e meteo in generale condizioneranno il GP – dice Minardi -. Ma è difficile fare previsioni, (quasi) tutte sbagliate quelle prima dell’Australia. E attenzione ai due rettilinei…”.

La seconda puntata è già disponibile sul portale ufficiale di SkySportF1HD e sui nostri Social-Network FaceBook e Twitter

La presentazione al Gran Premio di Malesia, sempre a firma di Gian Carlo Minardi, è disponibile anche sul nostro portale www.minardi.it all’interno della rubrica IL PUNTO

Buona visione e buona lettura!

Gp Malesia – PRESENTAZIONE

Dopo aver salutato l’Australia con la prima squalifica ai danni della Red Bull di Daniel Ricciardo e la netta vittoria di Mercedes e Nico Rosberg, la Formula 1 è pronta a sbarcare in Malesia, a Kuala Lumpur.

Per questa nuova Formula 1 il tracciato di Sepang sarà un vero e proprio banco di prova, quasi una laurea, date le sue caratteristiche tecniche e la posizione geografica. Stiamo parlando infatti di una pista lunga 5.543 km composta da 15 curve – 10 a destra e 5 a sinistra – da ben 8 rettilinei di cui 2 vicini al km come lunghezza in cui il motore gira al massimo per il 70% del tempo sul giro, senza dimenticare la carta meteo. Il grande caldo si fa sentire e le piogge torrenziali non mancano, anche se le temperature restano elevate. Nonostante le piogge, i termometri continuano a segnare almeno 30°C. Più che all’Albert Park, in Malesia gli otto rapporti del cambio potrebbero dare una mano alla sopravvivenza dei propulsori. Questo fine settimana vedremo l’esordio anche della mescola Hard Orange, al fianco delle Medium.

Team e piloti troveranno quindi una situazione molto più dura di quella respirata fino ad oggi, sia in Australia che in Bahrein durante i test. Fare delle previsioni è praticamente impossibile in quanto siamo ancora in una fase di apprendistato e ci sono in ballo numerose variabili. Potrebbe succedere veramente tutto e il contrario di tutto. Se in quindici giorni – dall’ultimo test in Bahrein al GP d’Australia – le carte in gioco sono cambiate radicalmente, non oso immaginare cosa potrà succedere con ulteriori quindici giorni a disposizione.

Le gerarchie attuali danno un motore Mercedes davanti a Ferrari e Renault, con i francesi non molto lontano da Maranello. Tra i team la Red Bull non sarà da sottovalutare – pensiamo a cosa sono stati in grado di fare in 15 giorni – mentre la W05 di Rosberg ed Hamilton non è solo Power-Unit, ma è una signora macchina.

Come dicevo prima ci sono tante variabili che possono entrare in gioco a determinare il risultato finale e tutti sono impegnati a risolvere i problemi emersi nella prima gara, FIA compresa. L’episodio emerso dall’errore FIA sulle centraline P.U. di casa Maranello – Ferrari, Sauber e Marussia – è una variabile molto pericolosa che può compromettere la storia di una gara. Ci sono quindi numerosi aspetti che necessitano di verifiche e revisioni, senza dimenticare il flussometro che a Melbourne ha avuto il collaudo definitivo. Di conseguenza il costruttore potrebbe aver apportato delle modifiche, anche se la decisione di analizzare solamente il 14 aprile l’appello presentato dalla Red Bull Racing non aiuta a fare chiarezza. Lo strano silenzio attorno a questa vicenda, il fatto che nessun team abbia preso una posizione in merito e l’apertura di Jean Todt a voler modificare il regolamento – diminuendo i Km dei Gran Premi o aumentando il quantitativo minimo di benzina – potrebbe voler dire che qualcosa bolle in pentola.

Non ci resta che attendere e osservare cosa potrà succedere fin dal venerdì con le prime prove libere.

A quali scenari andiamo incontro?

Ci apprestiamo ad entrare nella settimana che ci consegnerà la seconda prova del Mondiale di Formula 1, in Malesia sul tracciato di Sepang a Kuala Lumpur.

A mente fredda si possono iniziare a dare qualche spiegazione sugli episodi che hanno contraddistinto la prima uscita in Australia, e in particolar modo il post-gara con la squalifica di Daniel Ricciardo e della Red Bull per non aver rispettato gli Artt. 5.1.4  e 3.2 dei Regolamenti Tecnici e Sportivi.

Ignorando i richiami dei Commissari Sportivi FIA, è evidente che la Red Bull abbia volutamente innescato un braccio di ferro che sarà necessario monitorare, in quanto voluto”, analizza Gian Carlo Minardi nel sito www.minardi.it. “A mio avviso, rientrando nei limiti imposti dal Regolamento Tecnico di 100 Kg/h di consumo istantaneo Ricciardo avrebbe, al massimo, rischiato di arrivare alle spalle di Kevin Magnussen. Quindi sul terzo gradino del podio”, prosegue il manager faentino. “Così facendo invece rischiano di compromettere un secondo posto e i primi punti mondiali. Puntualmente è arrivata la squalifica, anche se la scuderia di Milton Keynes ha presentato appello. Sinceramente faccio fatica a capire questo comportamento, a meno che non abbiano voluto forzare la mano per porre l’attenzione e portare sul tavolo delle discussioni un aspetto tecnico, sfruttando un punto debole della FIA legato al flussometro”.

Nei giorni scorsi il Team Principal del Minardi Team F1 aveva posto la sua attenzione su quanto possa essere difficile una vittoria in appello da parte degli uomini di Horner, in quanto autori di una doppia ammenda, legata sia al Regolamento Tecnico che Sportivo. Quest’ultimo, al punto 3.2, cita testualmente: “[..] I concorrenti dovranno assicurarsi che le loro vetture siano conformi alle condizioni di idoneità e di sicurezza per tutta la durata delle prove e della gara”. Ma, ignorato un ordine preciso di carattere sportivo proveniente dalla FIA, la vettura #3, in quegli istanti, non rispettava le condizioni di “idoneità e di sicurezza per tutta la durata delle prove e della gara” necessarie per correre un Gran Premio di Formula 1.

Come sappiamo l’appello della Red Bull Racing sarà discusso dalla FIA il 14 aprile a Parigi, ovvero dopo i Gran Premi di Malesia e Bahrein. “A questo punto quali scenari si potranno aprire? Conoscendo i punti deboli del sistema, si potrebbero innescare delle discussioni via radio tra Team e Commissari Sportivi per mettere in crisi il dispositivo”, commenta Minardi. “Mentre non si leggono per il momento prese di posizioni da parte dei Team Principal pro e contro RB, il presidente della Federazione Jean Todt, durante un’intervista concessa al TG1 RAI, si sbilancia dichiarando: ‘[..] La proposta legata ai 100 kg di carburante è arrivata direttamente dai partecipanti al Mondiale, ma se ne vogliono 110 kg non c’è nessun problema [..]’.

Non c’è dubbio. A questo punto sono iniziati i lavori per apportare dei cambiamenti ai Regolamenti”, conclude Gian Carlo Minardi.

Quanto la Red Bull fa bene a presentare appello?

Dopo la squalifica di Daniel Ricciardo a Gran Premio concluso, la Red Bull Racing ha annunciato che avrebbe fatto ricorso, in quanto non d’accordo con quanto deliberato dei commissari presenti a Melbourne.

Ma siamo proprio sicuri che il team di Milton Keynes  abbia il coltello dalla parte del manico per andare avanti con la sua azione? Come sappiamo, i Campioni del Mondo in carica sono stati squalificati in quanto la vettura #3 dell’australiano ha infranto l’Art. 5.1.4 del Regolamento Tecnico e l’Art. 3.2 del Regolamento Sportivo.

Fin da subito Horner ha messo in dubbio l’affidabilità del flussometro FIA, il sistema di rilevazione progettato dalla Gill Sensors per il controllo del limite di 100 Kg/h di consumo istantaneo di carburante una volta superati i 10.500 giri/min, ammesso appunto dall’Art. 5.1.4, sostenendo che fornirebbe dati discordanti al variare di una serie di parametri – densità del carburante, temperature – non garantendo quindi il margine di errore dichiarato. Nella giornata di giovedì  Charlie Whiting aveva spezzato una lancia in favore del sistema dichiarando: “…Siamo fiduciosi riguardo all’accuratezza del misuratore del flusso di carburante. Sarà sempre correlato con i dati che abbiamo dagli iniettori per assicurarci che non ci sia divergenza”. Confermando tolleranza zero per chi non si fosse attenuto ai dati del flussometro imposto dalla FIA.

Come indicato in questi giorni i Commissari avevano avvisato più volte gli uomini Red Bull di rientrare nei parametri imposti dal Regolamento, cosi come con il muretto Ferrari e Mercedes. Diversamente da Maranello e Brackley, la compagine di Horner ha proseguito la gara ignorando le indicazioni. È qui che entra in gioco l’Art 3.2 del Regolamento Sportivo che cita testualmente I concorrenti dovranno assicurarsi che le loro vetture siano conformi alle condizioni di idoneità e di sicurezza per TUTTA la durata delle prove e della gara.

Indipendentemente da quanto afferma la RB, il team ha ignorato un ordine preciso di carattere sportivo proveniente dalla FIA. Di conseguenza la vettura, in quegli istanti, non rispettava le condizioni di “idoneità e di sicurezza per tutta la durata delle prove e della gara” necessarie per correre un Gran Premio di Formula 1.

Gp Australia – PAGELLE

Dopo esserci lasciati alle spalle, non senza qualche strascico di polemica – vedi la squalifica di Daniel Ricciardo – il primo Gran Premio stagionale, diamo i primi voti:

Nico Rosberg – 9,5 Ha gestito tutto il week end molto bene, considerando che eravamo alla prima uscita stagionale con un Gran Premio ricco di sorprese e tutto da scoprire. L’unica sbavatura, che forse gli è costata la pole position, è avvenuta in Q3 perdendo quei due secondi utili per fare ancora un giro veloce.

Daniel Ricciardo – 9 Nonostante la pressione derivante dal Gran Premio casalingo e dalla prima uscita con i colori Red Bull Racing, si è comportato molto bene senza commettere errori.

Kevin Magnussen e Daniil Kvyat – 9 I due debuttanti di casa McLaren e Toro Rosso hanno fatto vedere cose egregie. Magnussen forse meriterebbe qualcosa di più, ma non dimentichiamoci che guida una vettura che si è fatta “dare del lei” fin dai primi test collettivi, diversamente dal giovane Daniil che ha tra le mani la vettura di Faenza, che solo fino a pochi giorni fa navigava in mezzo a mille problemi.

Fernando Alonso – 8 Ancora una volta lo spagnolo non ha messo in mostra i limiti della Ferrari. Nel quinto posto in Q3 e nel quarto all’arrivo c’è molto di suo.

Nico Hulkenberg – 8 Nico si è dimostrato un grande pilota, lottando fino alla fine, mentre nella parte iniziale ha fatto un duello corretto con Alonso, mettendolo in difficoltà.

Jenson Button – 7,5 Con il quarto posto, divenuto poi un podio, ha contribuito a portare punti importanti in casa McLaren. Bravo – con il Team – nelle strategie, entrando per primo ai Box appena uscita la Safety Car.

Valtteri Bottas – 6 Con l’errore in gara ha compromesso la sua posizione finale. Avrebbe potuto anche impensierire Alonso e fare più punti.

Kimi Raikkonen – 5.5 Non è stato all’altezza delle aspettative per tutto il week end e come Campione del Mondo dovrebbe almeno fare la differenza, cosa che riesce invece a fare il suo compagno.

Sebastian Vettel – 5 Sinceramente l’ho visto troppo nervoso. Anche quando le cose non vanno per il verso giusto si vede il carattere di un Campione del Mondo. Deve saper reagire facendo la differenza.

Mercedes – 8 Il problema di affidabilità legato alla vettura di Lewis Hamilton fanno perdere qualche punto.

McLaren – 7 Ha lottato con entrambe le macchine centrando il podio e la zona punti con i suoi due piloti.

Ferrari – 6 Un voto di incoraggiamento per la Scuderia di Maranello che ha portato al traguardo entrambe le F14-T.

Red Bull – 5 La squalifica dal Gran Premio di Daniel Ricciardo è arrivata per aver infranto sia il Regolamento Tecnico (art. 5.1.4) che Sportivo (art. 3.2). Sul fronte Sportivo la Red Bull ha ignorato i richiami dei commissari, mentre sul fronte Tecnico la scuderia avrebbe avuto consumi superiori a quelli consentiti (superiori a 100 Kg/h di consumo istantaneo).

Ora non ci resta che aspettare cosa succederà tra quindi giorni in Malesia e che sviluppo metteranno in pista tutti i team.

Ricciardo escluso dal Gran Premio di Melbourne

È durata poche ora la felicità per Daniel Ricciardo. Dopo aver conquistato il primo podio in carriera il neo-promosso di casa Red Bull è stato infatti squalificato dalla classifica del Gran Premio di Australia per aver infranto la regola sul limite dei consumi.

Bisogna ricordare che quest’anno, tra le numerose novità, sono stati inseriti due limiti relativi i consumi massimi di carburante:

1) Per ogni gran premio ogni pilota ha a disposizione un massimo di 100Kg di carburante;

2) Il limite di 100Kg/h di consumo istantaneo quando i motori superano il regime di 10.500 giri/min;

come riportato dall’articolo 5.1.4 del del regolamento tecnico e all’art’3.2 del Regolamento Sportivo.

La Red Bull Racing ha presentato immediato appello, ma per ora il secondo posto viene preso dal debuttante di casa McLaren Kevin Magnussen. Sale sul podio così anche il compagno, Jenson Button.

 

 

Gp Australia – IL PUNTO

A Melbourne è successo tutto il contrario di quanto ci si poteva aspettare. In quindici giorni la Formula 1 è stata in grado di ribaltare qualsiasi pronostico.

Abbiamo avuto un podio composto tra tre piloti appartenenti ad altrettanti team: Mercedes, Red Bull e McLaren. L’unica conferma è arrivata proprio dalla Mercedes – come team e motorista – che si è confermata al top.

La W05 di Hamilton e Rosberg si è confermata al vertice sia nel “giro secco” che nei long-run e, per fortuna degli altri, con qualche difetto di affidabilità. Diversamente sarebbe stata doppietta.

Grande rimonta per la Red Bull che si presenta come la vettura con maggiore carico aerodinamico, anche se paga l’handicap legato alla power-unit Renault. Le parole di Jenson Button durante i primi test in Bahrein hanno trovato riscontro. Una volta risolti i problemi motoristici, sarà difficile tenerli a bada. Il Campione del Mondo Sebastian Vettel è stato invece tradito da quella centralina che proprio l’anno scorso faceva tanto la differenza.

Una rinata McLaren che in Kevin Magnussen, forse, ha trovato il nuovo Hamilton. Al debutto subito un podio con un quarto posto per Button. Solo un pizzico di sfortuna ha privato la Williams di un ottimo risultato. Al pronti via Felipe Massa è stato centrato dal rientrante Kobayashi, mentre Bottas è stato autore di un errore causato probabilmente da una troppa irruenza nello scaricare a terra la potenza.

Un plauso alla Toro Rosso che porta due vetture in zona punti. È un ottimo risultato considerando che non è arrivato per demeriti altrui, ma conquistato sul campo. Bene anche la Force India con Hülkenberg, un po’ meno con Perez. È fuori dubbio che Nico sia un grande pilota.

A questo punto sarebbe utile analizzare i tempi sul giro per conoscere il vero gap tra i team. La Mercedes ha girato costantemente con Rosberg sull 1.32 e 1.33 basso, mentre tutti gli altri sull’ 1.34. Proprio sul finale Fernando Alonso (quinto al traguardo) ha girato sull’ 1.32 basso andando vicino al giro più veloce in gara di Rosberg (1’32″478). Sicuramente un risultato incoraggiante, anche se non di facile interpretazione. Bisognerebbe conoscere i consumi e le strategie. In questa stagione la curva di apprendimento dei team sarà molto elevata e pertanto, dopo ogni gran premio, potremmo aspettarci degli step evolutivi molto importanti.

La stessa Lotus, che ha chiuso la prima gara stagione con due ritiri, ha potuto mettere insieme un buon numero di chilometri nel week end, raccogliendo così dati importanti per risolvere e scoprire i problemi che affliggono la power-unit transalpina e la E22.

La Mercedes fa la lepre, mentre la Ferrari, come macchina e motore, è la seconda forza. Una volta che la RB potrà sfruttare a pieno la potenza Renault sarà difficile da catturare. La prima uscita ci ha dimostrato quanto sia difficile far dialogare le 15 centraline, ma i progressi dei team motorizzati Renault sono la dimostrazione che sono operazioni che si possono fare anche Indoor. Il Gap quindi può essere ridotto.

Attenzione: l’analisi è stata fatta appena concluso il Gran Premio.