F1 – Minardi “Bernie riuscirà a far cambiare rotta a questa F1?”

Leggo l’intervista di Pino Allievi a Bernie Ecclestone sulla Gazzetta dello Sport. Sono i temi che ho già affrontato più volte poichè questa Formula 1 fa riflettere e preoccupa. Concordo con Bernie. E’ arrivato il momento di rivedere le regole tecniche e tornare a motori “più semplici” e meno costosi, lasciando alle case costruttrici che partecipano al Campionato WEC l’onere di realizzare vetture di nuova generazione. Non è sostenibile un sistema in cui il costo di una Power-Unit rappresenta 1/3 o 1/4 dell’intero budget di un team. Ma non solo. Per gestire e inserire progettualmente sulla vettura queste Power Unit vi è un aggravio di costi notevole sulle restanti voci.

Se non si pone un rimedio in tempi brevi, i rischi sono quelli di un ritorno agli anni settanta quando c’era solo un motore – Ferrari – contro tutti i motorizzati Cosworth. Oggi, il rischio è di avere solamente una sfida Ferrari vs Mercedes.

Le difficoltà economiche di alcuni Team, i costi alle stelle e l’esigenza di mettere mano alle regole non sono le sole nubi all’orizzonte. Dopo quanto successo a Shanghai in casa Renault, fonti attendibili ci anticipano che prima del Gran Premio di Spagna si terrà un Consiglio di Amministrazione Straordinario indetto direttamente dal Chairman and CEO Renault, Carlos Ghosn, che tratterà proprio della situazione Renault in Formula 1. Non è certamente un buon segno. Un Consiglio di Amministrazione finalizzato può aprire a due scenari: l’impegno diretto con un proprio team (ne abbiamo già parlato) o ad altre “situazioni” più drastiche. E’ vero che ci sono dei contratti fino al 2016 con Red Bull e Toro Rosso, ma non sarebbe la prima volta che un costruttore prende strade negative per il nostro sport, dando anche il giusto alibi ai Team (fra i pochi solidi e ben finanziati!) che motorizza per ritirarsi senza incorrere in penali contrattuali. Uno scenario simile sarebbe veramente traumatico. Che griglia di partenza resterebbe? Non voglio neanche pensarci!

In Bahrein inizia un weekend caldo sotto i punti di vista. Ai Team Principal il compito di mettere sul tavolo nuove soluzioni e a Mr. E valutare anche new-entry nel Circus sul fronte motori. Ci sono case che stanno a guardare – alcune avendo già pronti i motori – frenate solamente dalla mancanza di strategie a lungo termine. Una su tutte è la BMW, che proprio a metà maggio avrà un nuovo AD nella persona dell’Ing. Kruger, uomo che del Motor Sport ha fatto parte della sua esperienza professionale. E’ il momento di metter in campo tutte le energie necessarie per salvaguardare quello che per me, e non solo, è ancora il più bello spettacolo sportivo del mondo.

F1, #ARuotaLibera – Bahrain

Gian Carlo Minardi, attraverso la nuova video-clip di “A Ruota Libera” realizzata in collaborazione con SkySportHD, nella splendida location del Relais Villa Abbondanzi di Faenza, ci presenta il prossimo appuntamento del Mondiale di F1 sul tracciato di Sakhir in Bahrain. E’ la quarta tappa del campionato. Un quinto della stagione è già passata.

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F1 – Road to Bahrain

Ci avviciniamo velocemente al Bahrain, quarta tappa del Mondiale. Un quinto della stagione è percorso. Come sappiamo sarà una gara in notturna e questo potrebbe penalizzare la Ferrari togliendo una parte del vantaggio derivante dall’uso delle gomme Soft e delle Medium, anche se le temperature dell’asfalto resteranno comunque calde (ovviamente non ai livelli di Sepang). Arriviamo sul circuito che ha dato inizio, nel 2014, alla ristrutturazione Ferrari. Lo scorso anno a fine di una gara Fernando Alonso chiudeva nono e Kimi Raikkonen decimo. Quest’anno si arriva con uno spirito ben diverso.

La Ferrari si presenta come seconda forza del mondiale, prima tra i terresti. Un risultato che fa morale soprattutto dopo un 2014 ricco di tensione. Il cronometro, vero giudice imparziale, è però impietoso nei confronti di tutti. La corazzata tedesca in Cina ha dimostrato ancora una volta il suo strapotere soprattutto nei giri veloci, dettando legge dall’inizio alla fine. Lewis Hamilton ha giocato non solo con gli avversari, ma anche con il compagno creando qualche scaramuccia. Come abbiamo sentito nel post-gp da un Rosberg fra l’arrabbiato ed il frustrato.

Una Formula 1 che ci fa riflettere e ci preoccupa, soprattutto per quanto successo a Shanghai in casa Renault. La disastrosa domenica non è passata certamente inosservata, creando non poche perplessità e preoccupazioni. Kvyat e Verstappen si apprestano già a montare il terzo motore dei quattro disponibili. L’olandese della Toro Rosso è stato costretto a buttare via un ottavo posto conquistato sul campo a tre giri dalla fine. Fonti attendibili ci anticipano che prima del Gran Premio di Spagna si terrà un Consiglio di Amministrazione Straordinario indetto direttamente dal Chairman and CEO Renault, Carlos Ghosn, che tratterà proprio della situazione Renault in Formula 1.  Non è certamente un buon segno. Un Consiglio di Amministrazione finalizzato può aprire a due scenari: l’impegno diretto con un proprio team (ne abbiamo già parlato) o ad altre “situazioni” più drastiche. E’ vero che ci sono dei contratti fino al 2016 con Red Bull e Toro Rosso, ma non sarebbe la prima volta che un costruttore prende strade negative per il nostro sport. Non dimentichiamoci che c’è anche un altro colosso in grandissima difficoltà, la Honda. Navigare nelle retrovie, quando solamente dodici mesi fa la McLaren occupava saldamente la zona punti non è uno spettacolo appassionante.

Ritornando all’imminente Gran Premio del Bahrain: la Ferrari ha compiuto certamente un passo in avanti rispetto alla passata stagione. La vittoria e i due podi fanno morale e creano entusiasmo, speriamo sia utile a superare il divario che ancora esiste. La classifica attuale (1-Mercedes, 2-Ferrari, 3-Williams, 4-Sauber, 5-Red Bull, 6-Toro Rosso, 7-Force India, 8-Lotus, 9-McLaren, 10-Marussia) vede in difficoltà Red Bull, Force India, e soprattutto McLaren. La Sauber, approfittando delle difficoltà altrui, ha conquistato punti pesanti. Quanto alla Toro Rosso, ci auguriamo una conferma di uno stato positivo che la vede costantemente all’altezza ed anche superiore, sul campo, della stessa Red Bull.

Sarà comunque un weekend caldo nel retro box, tutti ad osservare i movimenti ed i contatti dei Team Principal e non solo, per intuire le possibili evoluzioni

F1, Gp Cina – PAGELLE

Lewis Hamilton – 10 assolutamente perfetto in tutto il week-end. Disarmante per tutti gli avversari quando al 30esimo passaggio (il 16esimo giro con le gomme Soft) segna il miglior crono in 1’42”208 contro un 1’42”565 di Rosberg  e in 1’43”018 di Vettel ( segnato al 15esimo passaggio, con gomme Soft fresche)

Sebastian Vettel – 8 non ha commesso errore sfruttando al meglio la sua Ferrari, confermandosi seconda forza del mondiale

Nico Rosberg – 8 il tentativo di strappare la pole al compagno (sfuggita per soli 42 millesimi di secondo) gli valgono il voto. Per il resto sembra rassegnato dallo strapotere di Lewis.

Kimi Raikkonen – 8 bellissima la partenza con un primo giro da vero Campione del Mondo che fa dimenticare una qualifica, ancora una volta, sotto le sue possibilità. Si è sbarazzato subito delle due Williams, contribuendo col quarto posto a consolidare la seconda posizione tra i Costruttori della Ferrari.

Felipe Massa – 8 continua ad impensierire il suo compagno di team difendendosi con una vettura che, per il momento, non è all’altezza del 2014. Ottimo il suo quarto posto in qualifica

Max Verstappen – 8 bella gara e avrebbe meritato quei punti sfuggiti, per un problema tecnico, negli ultimi km. Ci ha regalato dei bei sorpassi da veterano, e non da un ragazzo di 17 anni al debutto in un mondiale di F1 e su una pista come quella di Shanghai.

Romain Grosjean – 7 come incoraggiamento per aver portato punti alla Lotus che dovrà lavorare molto per  tornare ai livelli del 2013.

Fernando Alonso – 6.5 per la tenacia che sta mettendo in questo inizio di stagione. Certamente non se lo aspettava così duro

Mercedes – 10 ha voluto dimenticare fin da subito gli errori commessi a Sepang legittimando in pista il suo vantaggio tecnico.

Ferrari – 8 tutto perfetto sul fronte delle strategie e affidabilità. Attualmente sono la seconda forza del campionato, ma il lavoro non manca

Williams – 7 hanno voluto stravolgere un progetto nato bene come quello del 2014, facendo così un passo indietro

Sauber – 7 quarta forza del mondiale portando a casa punti importantissimi, in attesa del risveglio di Red Bull e McLaren

Toro Rosso – 7 bravi, peccato per i problemi tecnici alla PU Renault che hanno vanificato gli sforzi.

Red Bull – 5 hanno perso la stella polare. Strano per un team quattro volte campione del Mondo e con un potenziale tecnico ed economico fantastico. I problemi non arrivano solo dalla PU transalpina. Forse occorre più tranquillità e freddezza

Renault – 4 cercando la competitività stanno sacrificando l’affidabilità. Verstappen e Kvyiat saranno obbligati ad usare giù il terzo motore. E dobbiamo  assistere ancora il quarto gran premio stagionale

 

F1, Gp Cina – IL PUNTO

Il Gran Premio di Cina ha evidenziato le forze in campo attuali, con Mercedes-Ferrari-Williams. Alle loro  spalle una bella lotta per il quarto posto Costruttore con Sauber-Red Bull e Toro Rosso. Una Sauber che sta sfruttando al meglio un buon inizio di stagione portando due vetture in zona punti. Molto sfortunata la Toro Rosso che ha accusato un doppio problema tecnico alle sue macchine con il ritiro di Verstappen. L’obiettivo di conquistare nuovi punti si è infranto a due giri dalla fine con il ritiro per problemi tecnici a Verstappen, privandoci di un possibile duello Vettel-Raikkonen e chiudendo la gara in regime di safety-car. In precedenza anche Sainz Jr. aveva accusato ad un problema tecnico perdendo diverse posizioni, zona punti compresa.

La Mercedes ha dimostrato tutta la sua forza con una nuova doppietta e senza commettere errori di strategia. Il giro veloce di Hamilton appena prima di cambiare le gomme è un segnale importante. L’inglese ha giocato con i suoi avversari e con il suo compagno dimostrando tutta la sua forza anche all’interno del team. Ha gestito come voleva la corsa tirando e mettendo in difficoltà Rosberg, segnando quando serviva una serie di giri veloci.

Dopo la vittoria di quindici giorni fa è arrivato il terzo podio consecutivo per la Ferrari e Sebastian Vettel. Una SF15-T che con le Soft si difende meglio, grazie anche alla tipologia di asfalto. Con una partenza stupenda Raikkonen ha conquistato il posto ai piedi del podio, mettendosi fin da subito alle spalle le due Williams. Un podio che certamente fa morale.

Completano la Top-ten  le due Sauber e, in mezzo, la Red Bull di Daniel Ricciardo che ha lottato con le unghie e i denti per conquistare la posizione e Grosjean, che regala alla Lotus un settimo posto molto prezioso.

Una gara normale, con qualche bella lotta nelle retrovie con bei sorpassi tra Toro Rosso e Sauber. Mancando team importanti come Red Bull e McLaren, per i team di seconda fascia diventa più “facile” segnare punti. Devono cercare di sfruttare ogni occasione per aumentare il bottino. Non è detto che questi team a breve possano ritrovare competitività. La McLaren giro dopo giro compie dei passi in avanti, anche se sono ancora molto lontano

Tra otto giorni ci sarà un’altra gara importante in Bahrein dove la temperature dell’asfalto sarà determinante. La Pirelli porterà nuovamente Soft e Medium e, correndo in notturna, le temperatura saranno più basse. Pertanto la Ferrari potrebbe diminuire leggermente il suo gap

F1, #ARuotaLibera – GP Cina

30 anni fa, esattamente il 7 aprile 1985, partiva l’avventura del Minardi Team nel Mondiale di Formula 1, per concludersi 340 Gp dopo in Cina.

Gian Carlo Minardi, attraverso la nuova video-clip di “A Ruota Libera” realizzata in collaborazione con SkySportHD, nella splendida location del Relais Villa Abbondanzi di Faenza, ci  presenta il Gran Premio di Cina

Arriviamo a questo appuntamento dopo il successo di Sebastian Vettel e della Ferrari

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F1 – Road To Shanghai

Sono giorni particolari per me poiché 30 anni fa, esattamente il 7 aprile 1985, iniziava in Brasile l’avventura del Minardi Team in Formula 1, conclusa dopo 340 gran premi in Cina, teatro del prossimo appuntamento del Mondiale. Una Cina che per molti anni è stato arbitro del mondiale, soprattutto quando si svolgeva nella parte finale della stagione

E’ un Tilke’s circuit, con caratteristiche molto simile a quello di Sepang, in cui anche le condizioni metereologiche hanno un ruolo importante sul risultato finale. Negli ultimi anni abbiamo assistito a prove e gare con meteo variabile. Nel 2014, ad esempio, le qualifiche sono state sotto l’acqua, mentre la gara asciutta. La Ferrari, in quella circostanza, era stata molto brava a sfruttare questa variabile conquistando il podio con Fernando Alonso

Composto da 16 curve e 3 rettilinei con un asfalto che non sollecita troppo i pneumatici. Per questo la Pirelli porterà Soft e Medium. Due tipologie di mescole che potrebbero favorire la ST-15T, che non sfrutta particolarmente le gomme. Le strategie si giocheranno su 2 o 3 pit-stop. L’anno scorso la maggior parte dei team optò per le due soste.

Veniamo da dieci giorni di “sbronza” grazie alla vittoria di Seb, dove giustamente si è osannato questo importate risultato, ma mi sono piaciute molto le dichiarazioni di Maurizio Arrivabene a fine del GP “…avanti, ma coi piedi per terra” Non credo che in casa Mercedes siano disposti a fare altri regali, ma Shanghai sarà un bel banco di prova per Maranello che proverà a confermarsi seconda forza del Mondiale, davanti alla Williams. La W06 ha dimostrato comunque  ancora di avere un vantaggio tecnico notevole.

Ad oggi la sorpresa è la Toro Rosso, al quinto posto tra i Costruttori, a poche lunghezze dalla Sauber e davanti ad una Red Bull che viaggia nel caos. I due giovani driver in Malesia sono riusciti a mettersi alle spalle Ricciardo e Kvyat portando a casa due risultati importanti nonostante una P.U. Renault (la stessa dei cugini maggiori) non all’altezza. Questo significa che i problemi della RB11 non derivano solamente nel propulsore. Speriamo che smettano di litigare e inizino a lavorare nella stessa direzione.

F1, Minardi “Il Gp d’Italia come Olimpiadi, Mondiali di Calcio e Nuoto. E’ un evento nazionale”

Sono giorni difficili per il Motor-sport nel Vecchio Continente. I Paesi emergenti – il nuovo – si stanno facendo strada velocemente e così, dopo aver perso negli ultimi anni la Francia, quest’anno è arrivato il turno della Germania che  non avrà il suo gran Premio di Formula 1. Hockenheim e Nurburgring si sono fatti da parte “Parliamo di circuiti facenti parte di una nazione all’apice dell’automobilismo, non solo sportivamente parlando. Nonostante questo non avranno un Gran Premio. Questo deve far riflettere” commenta Gian Carlo Minardi

Purtroppo anche sul nostro Bel Paese pende la spada di Damocle. Nel 2016 scadrà il contratto tra la FOA e Monza. Il Gran Premio d’Italia è fortemente a rischio. In questo momento il tracciato brianzolo, Tempio delle Velocità, è chiamato ad uno sforzo su due fronti: rinnovamento delle proprie strutture per adeguarsi alle necessità sportive delle due e quattro ruote, e trovare le risorse necessarie (22-24 milioni di euro) per prolungare il contratto con Mr. Ecclestone. “Fino ad oggi Monza ha goduto di un trattamento privilegiato rispetto alla media delle realtà europee ed extra-europee” prosegue il manager faentino. Con gli attuali contratti, l’unica fonte di guadagno per l’organizzatore dell’evento deriva dalla vendita dei biglietti “I diritti pubblicitari e la logistica fanno capo alla FOA. Troppo poco per la sopravvivenza e per rientrare delle spese.” Minardi pone però l’attenzione su un aspetto importante “In sette-dieci giorni un Gran Premio di Formula 1 muove, nelle zone in cui si svolge, un volume di affari pari a 100-120 milioni di dollari, raggiungendo centinaia di milioni di persone ad evento attraverso televisioni e giornali di tutto il mondo.” Numeri da capogiro “che solo le Olimpiadi e i vari Campionati del Mondo raggiungono, però con cadenza quadriennale. La Formula 1 rappresenta quindi un vero vantaggio economico anche per le casse dello Stato. Proprio per questo motivo deve ricevere lo stesso trattamento dei Mondiali di Nuoto, delle Olimpiadi o dei Campioni del Mondo di Calcio, manifestazioni per le quali  non interviene solamente la Federazione Sportiva, ma anche il Governo. Non dimentichiamoci che l’Italia ha il patrimonio culturale Numero Uno al mondo, invidiato da tutti. Pertanto bisognerebbe utilizzare la Formula 1 come calamita per attirare turisti studiando pacchetti, Pre e Post-Gp, coi Tour Operator mondiali. Oltretutto parliamo di una città facilmente raggiungibile con gli aerei e coi treni ad alta velocità”

La politica messa in atto dalle nazioni emergenti come Malesia, Qatar, Abu Dhabi, Singapore, Russia ecc è andata proprio in questa direzione “Hanno puntato sulla Formula 1 per far crescere il settore turistico-commerciale-industriale. Malesia e Kuala Lumpur sono stati i primi, tra le new entry degli ultimi anni. La stessa Petronas ha sfruttato l’immagine del Motor-Sport per diventare un colosso mondiale. Il medesimo discorso vale anche per città come Imola o, tornando indietro di diversi anni, per Adelaide. Prima della F1 chi le conosceva?”

Non dimentichiamoci che il Motor-sport non è solo “Sport d’élite” Alle spalle di ogni vettura ci sono milioni di posti di lavoro nel mondo e certamente centinaia di migliaia nel nostro Paese. Un indotto che genera un volume d’affari non indifferente. “Proprio per questo voglio fare un grande in bocca al lupo al Presidente dell’Automobile Club Milano, Ivan Capelli, per l’inizio delle trattative con Bernie Ecclestone e al nostro Presidente dell’ACI Sticchi Damiani, che ha a cuore l’esistenza del Gran Premio d’Italia e la salvaguardia di Monza. Farà di tutto per trovare i giusti finanziamenti e accordi.” Conclude Gian Carlo Minardi “Monza, insieme a Silverstone e Montecarlo, è la Formula 1

F1, Gp Malesia – PAGELLE

Dopo la bella vittoria di Sebastian Vettel e della Ferrari davanti al duo-Mercedes, diamo i voti la Gran Premio della Malesia

Sebastian Vettel – 10 prevedere la sua vittoria non era cosa facile, anzi. Tutti ci aspettavamo nuovamente due frecce d’argento imprendibili e invece è saltato fuori lui con la sua Ferrari #5. Veramente bravo, così come il muretto che non ha sbagliato nulla nelle strategie, fin dalle qualifiche. Costantemente all’attacco senza commettere il minimo errore. Molto bello il sorpasso ai datti del Campione del Mondo Hamilton
K

imi Raikkonen – 8 Errore di valutazione non da Campione del Mondo in qualifica, che gli è costato l’accesso in Q3, e un partenza al rallentato con il risultato di finire in mezzo al gruppetto e trovarsi con una gomma forata. E’ riuscito però a recuperare fino al quarto posto finale

Lewis Hamilton – 8 bella la pole position, ma penalizzato da una Mercedes in difficoltà con le gomme su questa pista. Buono il suo 1’43”161 al 41mo giro,  contro 1’43”782 di Vettel al 40esimo passaggio

Nico Rosberg – 7 ha portato a termine il suo compitino, guidando senza cattiveria, salvo segnare sul finale un tempo incredibile di 1’42’062, ovvero 1” più veloce del miglior giro in gara dell’anno scorso. Mi piacerebbe avere qualche spiegazione.

Felipe Massa e Valtteri Bottas – 6,5 dopo l’Australia ci si aspettava certamente di più, ma anche l’anno scorso la Williams si era trovata in difficoltà. Forse la macchina non si adatta al tracciato di Sepang o al forte caldo. Stando all’attuale classifica sono diventati la terza forza.

Molto belle le lotte in casa Red Bull, tra Daniil Kvyat (7.5) e Daniel Ricciardo (7), e Toro Rosso. I due giovanissimi Max Verstappen e Carlos Sainz Jr.  non stanno tradendo le attese. Per loro un bell’8 in pagella.

Pastor Maldonado – 5 la FIA gli toglie pure 3 punti dalla patente per eccesso velocità in regime di safety-car. Ormai ha diversi gran premi alle spalle.

Nico Hulkenberg 5 Sergio Perez 4 Week end da dimenticare per la Force India e i suoi piloti che chiudono rispettivamente in 14ma e 13ma posizione (su 15 macchine classificate) In più perdono 2 punti sulla patente per i contati ai danni di Kvyat e Grosjean

McLaren – NC ancora troppo lontane dal gruppo e dalle posizioni che contano, nonostante un miglioramento rispetto a quindici giorni fa.  C’è ancora molto lavoro da fare

F1, Gp Malesia – IL PUNTO

INCREDIBLE! La Ferrari ha fatto un grande passo in avanti rispetto alla passata stagione regalandoci questo risultato, insperato alla vigilia. Una vittoria che fa morale, ma come dice giustamente Maurizio Arrivabene “Piedi per terra e pedalare

Cronometro alla mano la SF15-T ha guadagnato 8 dec sulla prestazione sul giro rispetto a 12 mesi fa, migliorando anche il comportamento con le gomme nei long run, come si era già visto fin dal venerdì. Ci sono degli aspetti che mi hanno lasciato perplesso poiché con condizioni praticamente molto simili (come temperature e tipologia di gomme) la Ferrari è stata l’unica vettura ad aver migliorato effettivamente, arrivando alla vittoria. L’anno scorso il giro più veloce in gara era stato segnato da Hamilton in 1’43”066, mentre oggi Rosberg ha segnato un 1’42”062 (medium) sul finale. Un miglioramento di 1” da parte della Mercedes che però non si è evidenziato nel week-end. La Ferrari è passata dal miglior giro in gara di 1.44.165 segnato da Alonso, a 1’43.782 di Vettel. Risultato molto positivo. Il muretto è stato molto bravo azzeccando le strategie fin dalle qualifiche. Diverso il discorso per Raikkonen. In Qualifica ha commesso un errore di valutazione non da Campione del Mondo. Arrivabene però è stato diretto, chiaro e preciso sottolineando che è stato un errore del pilota. Questa presa di posizione fa ben sperare perché tiene unito il team e responsabilizza il pilota. Anche al via non è stato perfetto finendo nel gruppo dove è facile toccarsi. E così è stato.

Il week end della Mercedes non è stato esente da errori. In Q1 la scelta di montare le Medium, non ha giovato in gara costringendoli poi ad usare le hard. Siamo solamente alla seconda gara della stagione ed è prematuro fare delle previsioni. La classifica ci consegna le attuali forze in campo con due Ferrari e due Mercedes nei primi quattro posto, seguiti poi da Williams, Toro Rosso e Red Bull. Vedere le due creature di Newey doppiate fa un certo effetto sinceramente. Continua a mancare all’appello la McLaren che, nonostante il salto di qualità rispetto a Melbourne, resta nettamente indietro. La Toro Rosso sta mantenendo le promesse e i due ragazzini – Verstappen e Sainz – non fanno rimpiangere certamente piloti più esperti. Di questo passo il quinto posto nella Classifica Costruttori sarà alla loro portata. Rispetto ai test invernali e a quindici giorni fa è mancata la Sauber.

Sepang, al di la delle strategie, ci ha regalato dei bei sorpassi, sia nelle posizioni di vertice che nelle retrovie con belle lotte anche in famiglia, come in casa Red Bull, Toro Rosso e Williams. Su un tracciato vero, la Formula 1 ci ha regalato lo spettacolo che vorremo vedere sempre recuperando quanto era mancato in Australia.

F1, #ARuotaLibera – Gp Malesia

Con le due sessioni di prove libere il Gran Premio di Malesia, secondo appuntamento stagionale del Mondiale di Formula 1 2015, è entrato nel vivo. Con un giorno di ritardo sulla normale tabella di marcia arriva la seconda puntata di “A Ruota Libera” la rubrica di Gian Carlo Minardi in collaborazione con SkySportHD girata nella splendida location del Relais Villa Abbondanzi di Faenza

Si arriva a questo appuntamento dopo l’annuncio dell’uscita dal calendario 2015 del Gran Premio di Germania. In pista però le novità non sono mancate col ritorno di Alonso e Bottas e il debutto di Raffaele Marciello al volante della Sauber

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F1, Road to Sepang

Dopo una prima gara in un circuito semi-cittadino come Melbourne, il Circus della F1 è pronto ad arrivare a Sepang, su un tracciato permanente con due rettilinei vicino al chilometri di lunghezza, curve medio-veloci e pneumatici abbastanza stressati. Si passa da velocità intorno agli 80-90 km/h in uscita di curva per raggiungere i 300 km/h alla fine del rettilineo, prima di scalare nuovamente in seconda marcia. La vettura lavora molto in appoggio e l’asfalto è abbastanza abrasivo.

Siamo nel periodo dei monsoni, pertanto il manto stradale sarà pulito, ma per il week-end sono attese temperature intorno ai 34°C. Per questo la Pirelli porterà mescole Medium e Hard. E’ un Gran Premio da 3-4 pit stop. L’anno scorso solamente la Force India tentò la carta delle due soste, chiudendo al quinto posto con un distacco di 47”, ma all’appello mancavano le due Williams – 7° e 8° dopo un gp in difficoltà – e la Ferrari di Kimi Raikkonen, fuori dalla zona punti. La scelta delle due soste mi sembra troppo azzardata, anche se quest’anno i pneumatici si degradano meno facilmente.

Superate le visite mediche, Fernando Alonso si metterà al volante della sua McLaren-Honda e Bottas sarà regolarmente in pista avendo recuperato perfettamente. In più il venerdì mattina ci sarà il ritorno in nostro portacolori in pista, con Raffaele Marciello impegnato al volante della Sauber. Le vetture in griglia dovrebbero tornare venti, dopo il forfait australiano della Manor. Insomma gli spunti interessanti non mancheranno.

Ancora una volta la lotta sarà tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg, con il tedesco costretto ad inventarsi qualcosa per non perdere il contatto dal compagno, senza commettere errori. Nella sfida interna per ora siamo 1-0 per il Campione del Mondo. Alle loro spalle vedo avvantaggiata la Williams sulla Ferrari, che dovrò vedersela con le altre motorizzazioni Mercedes (Lotus e Force India). Non sarà un fine settimana facile dove potenza e consumi potranno fare la differenza. Dopo il podio di Vettel, la Ferrari è chiamata a ripetersi. Bisogna però stare coi piedi per terra. Leggo troppi trionfalismi. Ricordiamoci che è uno sport di squadra con sviluppi step-by-step.

In casa Red Bull c’è un grande nervosismo, soprattutto nei confronti della Renault. Le voci sul disinteressamento verso la F1 da parte del patron Mateschitz sono sempre più insistenti e crescono gli incontri tra Toro Rosso e Renault. Questo fermento potrebbe togliere l’attenzione necessaria a recuperare il divario. Avendo dominato la scena per quattro anni, alzare così i toni alla prima difficoltà incolpando gli altri team di aver messo in atto una politica anti-RB per fermarli,  non lo trovo corretto. Preferisco nettamente la filosofia di Maranello quando dichiara di voler battere la Mercedes in pista

F1, Minardi “Un quarto del budgets per motore-cambio? Non ci siamo”

Il Gran Premio d’Australia, gara di apertura del Mondiale di F1, insieme ad una Mercedes pronta a dominare nuovamente la scena ci ha consegnato diversi team in forte difficoltà economica che stanno già chiedendo gli anticipi sui premi 2014.

Negli anni passati questi scenari si presentavano molto più in avanti, verso fine stagione. Oggi siamo in attesa solamente della seconda gara. Abbiamo avuto una Force India (sesta forza del mondiale nel 2014) costretta a girare con la vettura vecchia per la maggior parte dei test, una Manor che ad oggi non ha percorso neanche un giro di pista oltre ad aver perso la Caterham “E’ un aspetto molto serio che deve far meditare. Continuo a sostenere che il male principale sia il costo esagerato dei motori,” analizza Gian Carlo Minardi alle colonne di www.minardi.it “20-22 milioni di dollari sono una cifra da capogiro. La voce motore-cambio non può occupare un quarto del bilancio di un team. Parliamo sempre di circa dodici motori a stagione per scuderia. Quattro a macchina, più altri quattro per i test,” prosegue il manager faentino “Solamente le case costruttrici possono permettersi certe spese, ma al momento sono solo quattro (Mercedes, Ferrari, Honda e Renault), troppo poche per garantire lo spettacolo della F1. Per i team clienti è pazzesco. La Mercedes dichiara un fatturato di 440 milioni di dollari… Non può funzionare una competizione di questo genere. E’ troppo selettiva. A questi livelli di Budget l’attuale F1 rende difficile un adeguato ritorno economico per gli sponsor commerciali, come succedeva invece una volta che non siano le stesse Case Automobilistiche”.

Un famoso detto dice “Non tirare troppo la corda…perché prima o poi si spezza” Ed è un po’ quello che sta succedendo in questa Formula 1 “Bisogna rivedere i regolamenti. Si era partiti nel modo corretto bloccando il costo dei motori a 5 milioni. Si sarebbe dovuto proseguire su quella strada per stabilizzare i fatturati dei team”.

Altri segnali sgomentano: il dietrofront del Nurburgring è un altro segnale altamente negativo “La rinuncia degli organizzatori dello storico GP di Germania – da sempre in F1 – fa tremare i polsi e preoccupa per il futuro anche di casa nostra. Il 2016 si avvicina velocemente e a breve bisognerà dare le garanzie necessarie per il rinnovo del contratto del Gran Premio d’Italia. Il vecchio continente rischia di scomparire dal mondiale di Formula 1. Insieme a Silverstone e Monaco parliamo dei circuiti che hanno fatto la storia di questo sport” Al loro posto sono pronti a subentrare i nuovi attori come Qatar. “Saranno sufficienti per mantenere in vita il Circus? La F1 deve correre ai ripari per rimpossessarsi dei suoi tifosi, avvicinarli, trovare nuove risorse e studiare nuove strategie per ridurre i costi di gestione