F1 | Gp Russia – Le PAGELLE

Nico Rosberg – 10 pole position e vittoria. Non concede nulla ai suoi avversari. Il giro più veloce in gara segnato al penultimo giro è la dimostrazione di quanto sia superiore la Mercedes

Lewis Hamilton – 9 nonostante il problema di affidabilità nella Q3 che lo ha costretto a scattare dalla decima posizione, ha rimontato fino al secondo posto dimostrando di essere un pilota che non molla

Fernando Alonso – 9 un sesto posto che vale quanto una vittoria considerando l’attuale livello della sua McLaren-Honda. Lo classifico tra i primi della serie B. Importante la sequenza dei tempi segnati in gara

Jenson Button – 7,5 ha completato la bella domenica della McLanren-Honda portando anche la seconda macchina in zona punti

Sergio Perez 7,5 – ottima gara per il messicano di casa Force India. Peccato per la foratura ad inizio corsa che lo ha costretto ad un pit stop non preventivato.

Valtteri Bottas – 7,5 non è riuscito a sfruttare bene la prima fila, risultando poco aggressivo. Ha portato alla Williams punti importanti per il campionato

Felipe Massa – 7,5 ha lottato per stare vicino al compagno. Un quinto posto prezioso

Kimi Raikkonen – 7 un terzo posto importante per la Ferrari, ma ha commesso troppi errori sia in qualifica che in gara.

Kevin Magnussen – 7 regala alla rientrata Renault i primi punti mondiali col settimo posto

Romain Grosjean – 7 ancora punti per lui e la sua Haas

F1 | Gp Russia – Il PUNTO “Rosberg Zar di Russia”

[media id=192 width=600 height=400]

Quarto successo per Nico Rosberg e per la Mercedes che ha dimostrato, ancora una volta, tutto il suo strapotere facendo risalire Hamilton dopo i problemi accusati nella Q3. Un Nico Rosberg certamente in grande forma che ha ottimizzato al meglio lo stupefacente giro realizzato in qualifica. Non concede nulla ai suoi avversari come dimostra il giro più veloce segnato al penultimo passaggio, a distrazione che fino a quel momento aveva gestito la corsa.

In questo inizio di stagione la fortuna ha voltato le spalle a Lewis Hamilton, che si conferma comunque un pilota tosto che non molla mai, supportato da una Mercedes di categoria superiore. Ennesima dimostrazione di strapotere demoralizzante per gli inseguitori, Ferrari in primis che sta affrontando un periodo poco felice.  In Russia si è potuta difendere solamente con Kimi Raikkonen. Con gli errori in qualifica e alla ripartenza dopo la safety-car, il finlandese non ha dimostrato di essere un campione del mondo. In qualifica Sebastian Vettel aveva agguantato la prima fila, privata dalla penalità per la sostituzione del cambio, rendendosi protagonista anche di una buona partenza, purtroppo vanificata da un Kvyat sottopressione. Il russo risente dei risultati di RIcciardo e delle voci che vorrebbero Verstappen promosso in Red Bull dal prossimo anno.

In questo fine settimana la Red Bull ha certamente deluso anche sotto l’aspetto della strategia, decidendo di montare le gomme medium.

tra quindici giorni si arriverà in Spagna e, come tradizione vuole, tutti i team porteranno importanti novità frutto dei primi GP. Anche le forze in campo si stanno delineando con una Ferrari davanti ad una Williams in crescita che ha chiuso la trasferta con due macchine in zona punti, così come la McLaren-Honda con sesto Fernando Alonso e decimo di Button

 

 

 

F1 | Gp Russia – Pole di Rosberg, Ferrari seconda ma retrocessa

E’ Nico Rosberg il poleman del Gran Premio di Russia, quarto appuntamento del Mondiale di F1, che bissa il risultato dell’anno scorso, firmando la 24esima pole della sua carriera e la seconda stagionale. Con l’incredibile crono di 1’35″417 il leader del mondiale, reduce da tre successi consecutivi, è riuscito ad abbassare di quasi due secondi la pole della passata stagione, lasciando a sette decimi Sebastian Vettel che chiude la Q3 al secondo posto.

Per aver sostituito il cambio, il tedesco di casa Ferrari sarà retrocesso al settimo posto, consegnando la prima fila a Valtteri Bottas (Williams). Dal terzo posto scatterà invece la Ferrari numero 7, quella di Kimi Raikkonen (1’36″663), davanti all’ex-ferrarista Felipe Massa (1’37″016) e alla Red Bull di Daniel Ricciardo (1’37″025).

Tutti si aspettavano la pronta risposta di Lewis Hamilton, costretto invece ad alzare bandiera bianca all’inizio della Q3 per un nuovo problema alla power-unit. Il Campione del Mondo in carica sarà chiamato all’ennesima rimonta, dovendo partire dalla decima posizione,  alle spalle anche di Sergio Perez, Daniil Kvyat e Max Verstappen.

Carlos Sainz, con la seconda Toro Rosso, no è riuscito a superare la Q2, fermandosi all’undicesima posizione, davanti alla McLaren-Honda  di Jenson Button e alla Force India di Nico Hulkenberg. Quattordicesimo posto per Fernando Alonso

Domenica, alle 14,00 il via del Gran Premio

F1 | Gp Russia – Presentazione “Ferrari e Lewis Hamilton osservati speciali”

Dopo Shanghai, le Ferrari e Lewis Hamilton saranno gli osservati speciali del Gran Premio di Russia, quarto appuntamento del Mondiale di F1. Per la terza volta il Circus arriva a Sochi, su un circuito che fino ad oggi ci ha regalato pochissime emozioni, che ha visto sempre il dominio delle Mercedes.

Coi suoi tre sigilli in altrettanti appuntamenti, Nico Rosberg guida in solitaria la classifica ed Hamilton dovrà dimostrare di non essere appagato dai numerosi successi conquistati negli anni. La lotta in famiglia potrà farci divertire con Lewis a caccia del terzo sigillo a casa di Putin e Nico del poker in campionato.

La Ferrari è chiamata a reagire per provare a mettere un po’ di pressione ai campioni del mondo, anche se dispongono di un’importante margine. In Cina i piloti del Cavallino non sono stati esenti da errori che hanno inciso sul risultato finale anche se i 37” di distacco da Rosberg sono un segnale importante. Kimi Raikkonen ha saputo reagire molto bene alle problematiche iniziando la stagione in modo decisamente più aggressiva e veloce, anche se soffre il confronto con Vettel, che deve recuperare la posizione in classifica nei confronti di Daniel Ricciardo.

La SF16-H dovrà guardarsi le spalle da una Red Bull in forte ascesa. Senza la foratura capitata a Ricciardo quindici giorni fa, il secondo posto sarebbe stato più difficile da agguantare per Sebastian. Dispongono di un ottimo telaio, anche se concedono qualcosa sul fronte Power-Unit. Sotto questo aspetto, sono convinto che siano già iniziate le manovre in prospettiva 2017, e mi auguro di essere più preciso nei prossimi giorni.

Le temperature esterne incideranno ancora una volta sulla scelta delle strategie e dei pneumatici. La Pirelli ha portato mescole Medium, Soft e SuperSoft. Anche questa volta ci sono vedute diverse all’interno dei team, soprattutto sul fronte delle “gialle” e “rosse”. Daniel Ricciardo e Daniil Kvyat puntano con decisione sulle mescole più morbide con 10 set di SuperSoft (2 Soft e 1 Medium) a testa contro gli 8 di casa Mercedes e 6 di Vettel e Raikkonen. La Williams cambia strada “abbandonando” le Medium per puntare sulle SuperSoft, con 9 set per pilota, e tre set di Soft, contro i quattro di Hamilton/Rosberg e sei per Maranello.

Coi suoi 309 km sarà un gran premio impegnativo soprattutto per cambio e trazione. Inoltre alcuni motori entrano nella quarta gara e l’affidabilità potrebbe giocare un ruolo importante. Da quello che si legge, il motore sostituito in Cina da Hamilton è stato recuperato.

F1 | Gp Cina – L’analisi di Gianluca

Gioie per Rosberg e le Red Bull, dolori per le Ferrari ed Hamilton, così si può riassumere uno dei Gp più rocamboleschi a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi.

E se rocambolesco è stato il gran premio, lo stesso si può dire del quadro tecnico emerso dal weekend di Shangai, con risultati falsati da errori e problemi ma anche squadre quasi rinate dopo i primi due GP.

Dunque questa volta eviterò di andare troppo nel profondo in attesa di qualche riscontro più interessante dalla Russia, in quanto i puri dati, senza prendere atto di altri diversi fattori, a volte, possono portare fuoristrada,

Ma per prima cosa andiamo ad analizzare le caratteristiche del circuito di Shangai: è un circuito da medio/alto carico aerodinamico e di media severità per i propulsori (si viaggia a gas pienamente aperto per il 56% del giro ).

Il primo settore è molto lento e risultano fondamentali gli sforzi di trazione. Il secondo, è invece un settore veloce con due curve ad ampio raggio in cui c’è bisogno di tanto carico, ma soprattutto un corretto bilancio aerodinamico in modo da evitare nocivi fenomeni di sottosterzo. Il terzo intermedio è formato invece da un rettilineo di ben 1,3 km dove c’è bisogno di potenza, con una sezione finale (ultima e penultima curva) in cui sono di nuovo molto importanti gli sforzi di trazione. Inoltre l’effetto peso è di 0″32sec ogni 10kg (al giro), mentre l’effetto potenza è di -0,”19 sec ogni 10 cv (al giro). (Dati Magneti Marelli)

Passando dunque al grafico in cui viene messo a confronto il tempo in Q3, con il giro “ideale” dato dalla somma dei migliori intermedi, e’ fondamentale ricordare che le Ferrari hanno sbagliato il giro nel Q3, con diversi errorini che hanno eliminato la ghiotta e perfettamente abbordabile opportunità della prima fila.

Però non solo le rosse non sono riuscite a dare il massimo nel Q3. Infatti, solo Ricciardo e Bottas sono riusciti a tirar fuori il giro ottimale nel momento più importante.

Il grafico in cui viene messa a confronto la velocità massima in qualifica con il risultato in Q3, non ci dice niente di particolare questa volta. Possiamo però notare dei distacchi abbastanza ristretti, dunque una tendenza dei non motorizzati Mercedes ad “alleggerire” aerodinamicamente le vetture per non soffrire troppo nell’allungo, un chiaro vantaggio per i Mercedes che possono correre più carichi senza soffrire in queste sezioni.

Dunque cosa ci dicono i grafici sui tempi e le velocità nei vari settori?

Beh cominciando dalla Ferrari, vorrei di nuovo sottolineare gli errori dei due piloti (con Vettel che non ha nemmeno migliorato dal Q2 al Q3), specialmente, come si è visto in TV, nel terzo settore.
La Ferrari si è infatti rivelata molto competitiva su questa pista, confermando le caratteristiche già evidenziate nei precedenti articoli.

La prima fila in qualifica sarebbe stata quasi scontata, mentre per la gara è un po’ diverso, li bisogna ancora lavorare (specialmente sulle parte elettrica della PU).

Però credo che la rossa sarebbe potuta essere abbastanza vicina da approfittare di un qualsiasi sbaglio in Mercedes.

Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte… Quello che posso dire con certezza è che la Ferrari è stata molto competitiva nei settori più tecnici ( il primo e il secondo), ma in particolare nel secondo, confermando così l’ottimo rapporto della SF16-H con le curve ad ampio raggio, dato da un ottimo bilancio aerodinamico.

Quei 4 decimi di distacco nel terzo settore si possono spiegare con la maggior lunghezza dell’intermedio in questione, ma anche forse con il non aver segnato il miglior tempo in S3 con la mappatura più aggressiva da Q3, viste le velocità massime quasi uguali qua però non è il caso di sbilanciarsi troppo.

Risulta invece più interessante parlare della Red Bull, che dopo un avvio di stagione un po’ sottotono, in Cina ha dato una grande prova di forza sia in gara, sia in qualifica.

Non si tratta di migliorie alla Power Unit Renault.. pardon.. TAG Heuer, viste le prestazioni della “casa madre”, ma di pura bontà del telaio della RB12.

Il mix di un circuito più completo, che premia molto l’efficacia in curva ed evidentemente un corretto set up della vettura, che nonostante l’alto Cz (che da sempre caratterizza le Red Bull) e una PU non competitiva come quelle dei rivali, è riuscita a contenere il gap anche in rettilineo.

Forte anche la performance in gara, con Ricciardo con un terzo stint di gara molto vicino a quello di Rosberg ( anche se lui stava gestendo la gara), come potrete notare dai grafici in fondo.

Di fatto la Red Bull dopo questo Gp ha messo ben in chiaro di essere la terza forza del mondiale, e la più diretta avversaria della Ferrari, visto che l’ormai plafonata Williams dubito che possa recuperare.

Una Williams che rispetto allo scorso anno ha sacrificato un po’ del grande Cx che la caratterizzava in favore di un guadagno in Cz, seppur abbastanza minimo. Vediamo infatti dai grafici che le velocità massime non sono così alte come una volta, e a conferma dei piccoli passi avanti in quanto a downforce notiamo un secondo settore abbastanza competitivo.

Prestazione forse scaturita anche a causa di un buon bilancio aerodinamico che non preclude sempre un alto livello di Cz.

Per quanto concerne Toro Rosso e Force India, che paiono entrambe avere un buon telaio (specialmente la Toro Rosso), mi riserbo di aspettare i prossimi Gp per stabilire un quadro tecnico più completo. Con una Toro Rosso che si trova a gestire il difficile rapporto tra una PU 2015 e una vettura molto carica.

Per il momento è tutto, ci vediamo a Sochi, anche se, come direbbe il buon Stefano Nicoli, già so-chi vince

I Grafici della gara

F1 | Gp Cina – PAGELLE

Il Gran Premio di Cina ci ha regalato la terza vittoria, in altrettante gare, di Nico Rosbergdavanti a Sebastian Vettel e Daniil Kvyat. Insieme a Gian Carlo Minardi andiamo a dare i voti ai protagonisti

 Nico Rosberg – 10 tutto perfetto. Pole position e vittoria con un ritmo eccezionale. E’ in grandissimo spolvero e sta facendo di tutto per provare a vincere il Mondiale. Terzo successo in altrettante gare

Daniel Ricciardo – 8,5 qualifica eccezionale, ma purtroppo molto sfortunato in gara con la foratura. Avrebbe potuto contrastare a Vettel il secondo posto.

Daniil Kvyat – 8 bella gara portando sul podio una Red Bull con un ottimo telaio, ma una power-unit non ancora all’altezza. Non sono d’accordo con quanto dice Vettel sul contatto ad inizio gara.

Sebastian Vettel – 7,5 secondo posto importante anche se ha commesso piccoli errori sia in qualifica che in gara col contatto ai danni di Kimi Raikkonen. Ha sbagliato ad arrabbiarsi con il russo.

Felipe Massa – 7,5 riesce a stare costantemente davanti a Bottas. Ha riportato in alto la Williams

Carlos Sainz e Max Verstappen – 7,5 hanno confermato le posizioni della qualifica, anche se in posizioni invertite restando nella zona punti per tutta la gara

Lewis Hamilton – 7,5 nonostante le condizioni precarie si è reso autore di una bellissima rimonta. Peccato per l’errore ad inizio gara che ha condizionato il risultato finale

Kimi Raikkonen – 7 come Sebastian, in qualifica non è stato perfetto, ma è stato bravo a rimontare le posizioni fino alla quinta posizione finale

Jenson Button e Fernando Alonso – 7 nella prima parte di gara hanno combattuto. Si intravede un piccolo spiraglio di crescita per il binomio McLaren-Honda

Valtteri Bottas – 6 continua a non essere all’altezza delle aspettative. Inizio di stagione sottotono

F1 | Gp Cina – IL PUNTO di Gian Carlo Minardi

[media id=191 width=600 height=400]

Il Leitmotiv è stata la partenza. Gli errori delle Ferrari, che hanno compromesso il risultato della gara, i numerosi incidenti e l’ingresso della safety-car hanno movimentato la corsa regalandoci sorpassi molto belli, da parte di Ricciardo, Vettel, Kvyat, Massa, che ha difeso il sesto posto, ed Hamilton, costretto a partire dall’ultima fila.

Come già anticipato la scelta dei pneumatici condiziona le strategie permettendoci di vivere gara decisamente più vive rispetto alla passata stagione, anche se resta salda la supremazia Mercedes. Nico Rosberg ha messo a segno il terzo successo stagionale in altrettanti week-end, relegando Sebastian Vettel a 37”. Non condivido l’attacco del ferrarista nei confronti del russo di casa Red Bull, poiché non ha responsabilità nel contatto al via. Rosberg ha gestito molto bene la corsa aumentando il suo vantaggio in classifica, anche se la stagione è molto lunga con ancora diciotto appuntamenti in programma. Può essere il suo anno. Lewis Hamilton, scattato dal fondo per i problemi in qualifica e nonostante i danni riportati al fondo della vettura dopo il contatto alla prima curva, ha rimontato fino al settimo posto, chiudendo davanti alle due Toro Rosso. Un segno di grande forza da parte del team, poiché avrebbe potuto lottare per il podio, anche se non sono esenti da qualche problema di affidabilità.

Red Bull in crescita. Hanno un ottimo telaio e una macchina estremamente competitiva anche se non ancora supportato al meglio dalla power-unit. Ricciardo è stato decisamente sfortunato nella foratura a inizio gara, che gli è costatata il podio in favore del compagno di box.

La Williams ha recuperato il trend negativo di inizio stagione, supportata da una vettura che può lottare, con la Red Bull, per il terzo e quarto posto nel mondiale costruttori. Sul finale Bottas è stato beffato dai due giovani Tori, Verstappen e Sainz.

Tra quindici giorni si arriva in Russia, tracciato anonimo rispetto a Shanghai. Le scelte dei pneumatici potrebbero renderlo più vivace.

F1 | Gp Cina – Presentazione

L’introduzione della mescola in più sta creato una maggiore suspense nelle strategie, e potrebbe verificarsi anche a Shanghai. La Pirelli porterà Medium, Soft e SuperSoft, praticamente molto simile a quanto visto fino ad ora. Se in casa Ferrari Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel hanno optato per le stesse scelte (3 set di Medium, 4 di Soft e 6 SuperSoft), in casa Mercedes Lewis Hamilton e Nico Rosberg hanno diversificato il numero delle Medium e Soft. Quattro set di “bianche” e “gialle” per Lewis e tre “bianche” e cinque “gialle” per Nico. Cinque set per ciascuno delle rosse SuperSoft.

Diversa la strategia per la Williams che ha privilegiato decisamente le SuperSoft, con sette set per pilota e solamente uno e due set di “bianche” per Massa e Bottas.

Finalmente i team hanno trovato un accordo e dal Gran Premio della Cina il nuovo format delle qualifiche sarà archiviato in favore del regolamento 2015. In Q3 si tornerà a lottare per la pole position fino alla fine. Intanto in casa Ferrari sono alle prese coi problemi di affidabilità. Speriamo che la soluzione non porti ad una diminuzione della potenza o alla rinuncia del famoso “manettino” poiché la rottura di Vettel era capitata al primo giro dopo la Q3 del sabato.

Tutto fermo invece sul fronte dei regolamenti tecnici 2017. All’interno del Working group non c’è uniformità di vedute e il tempo sta per scadere. Senza un regolamento chiaro non avremo nuovi ingressi. Anzi c’è il rischio di qualche fuga.

Rispetto al Bahrain sono attese temperature più basse e questo potrebbe cambiare leggermente le forze in campo a centro gruppo. Non ci resta che accendere la Tv e guardare la gara anche per capire se Fernando Alonso sarà della partita, come presumo. In Bahrain era stato oggetto di interpretazioni discordanti tra chi lo stava curando e chi ha deciso di lasciarlo fermo ai box.

Orari Gran Premio Cina – Shanghai

Venerdì 15 Aprile
Libere 1: 4:00-5:30
Libere 2: 8:00-9:30

Sabato 16 Aprile
Libere 3: 6:00-7:00

Qualifiche: 9:00

Domenica 17 Aprile
Gara: 8:00

F1 | Gian Carlo Minardi “Servirebbero più piloti alla Hamilton”

Dopo i primi appuntamenti in Australia e Bahrain, è Nico Rosberg il leader della classifica Piloti coi suoi 50 punti, frutto di due successi netti. Una striscia di vittorie che dura da cinque week-end consecutivi (tre targati 2015), che porta a sedici i successi personali.

Sul fronte delle pole-position il mattatore però è decisamente Lewis Hamilton, che anche a Sakhir ha messo a segno un giro perfetto, sbaragliando la concorrenza. Meno perfetto in entrambe le partenze dove si è visto beffare dal compagno. In Bahrain è addirittura scivolato a metà gruppo subendo un tamponamento da parte di Bottas, autore di una gara decisamente incolore. La critica non ha perso occasione per puntare il dito verso la sua vita troppo “sregolata” caratterizzata da numerosi party e vita mondana “Un pilota che fa una pole come quella marcata da Hamilton in Bahrain, è tutt’altro che deconcentrato. Anche in gara, nonostante una macchina danneggiata dal contatto con Bottas, è stato molto bravo a recuperare chiudendo sul podio dietro a Raikkonen. I due errori in partenza ci possono stare. Quando hai una macchina perfetta e superiore com’è in questo momento la Mercedes, il minimo errore lo paghi con la vittoria in favore del tuo compagno” analizza Gian Carlo Minardi. Il cronometro parla di una Mercedes più veloce della Ferrari, seconda forza del Mondiale, di 0,8” in gara e di 1” in qualifica.

Ci fossero più Hamilton in questa Formula 1. Nel momento del tempo libero si gode la vita dedicandosi ai suoi interessi, ma quando arriva il momento di fare sul serio tutto passa in secondo piano e le prestazioni sono una conferma. Un po’ come succedeva coi piloti di 20anni fa

In questo momento Maranello deve fare i conti con l’affidabilità, che ha fermato Sebastian Vettel nel giro di ricognizione a Sakhir. Un grattacapo che potrebbe influenza lo sviluppo della SF16-H “Mentre sulla Mercedes il famoso “manettino” funziona molto bene, sulla Ferrari crea problemi di affidabilità a causa delle temperature sprigionate dalla Power-Unit, nonostante sia stato di aiuto per diminuire il gap” conclude il manager faentino che da appuntamento tra poco più di una settimana in Cina

F1 | Qualifiche, dietro-front sul format

Passo indietro delle scuderie nei confronti del nuovo format delle qualifiche: a partire dal Gran Premio della Cina, in programma il prossimo 17 aprile, saranno abbandonate le eliminazioni ogni 90 secondi viste in Australia e Bahrain, mentre restano confermate le tre manches. Si torna al format 2015.

I team si sono uniti per chiedere, all’unanimità, a Bernie Ecclestone e Jean Todt di abbandonare il nuovo format che, fin dalla gara di esordio, ha raccolto numerose critiche sai dai tifosi che dai team e piloti stessi. Restano invece avvolti nel mistero  i nuovi regolamenti tecnici.

E’ arrivato il momento che la F1 si sieda intorno ad un tavolo e mettersi al lavoro, ragionando da imprenditori con programmi a medio-lungo termine, invece di fare solamente chiacchiere da bar. Anche il mese di Aprile è arrivato e non abbiamo avuto alcune fumata bianca sui nuovi regolamenti tecnici 2017. Purtroppo c’è la strada moda di trascinare a lungo le decisioni, col solo obiettivo di non cambiare” analizza Gian Carlo Minardi che nei giorni scorsi aveva voluto porre l’attenzione sulle prove libere aperte ai rookie.

F1, Gp Bahrain | L’analisi

Puntata n.2 – Polvere di stelle

Questo mi ricordano le suggestive scintille che schizzano da sotto le vetture mentre affrontano i rettilinei a 300 km/h, enfatizzate dalla notte che scende su Bahrain, quasi a portare un po’ di magia in una F1 che di magia ne ha ormai persa molta…

Il Bahrain era il primo vero banco di prova per le PU 2016 dopo la gara d’apertura svoltasi come solito da qualche anno sull’atipico circuito di Melbourne. E infatti sono emersi pregi e difetti delle unità dei quattro motoristi, sebbene in un quadro tecnico per certi versi di difficile interpretazione. Ma bando alle ciance e passiamo subito all’analisi….

Per iniziare delineiamo le caratteristiche del circuito di Sakhir.

Come appena detto è un circuito molto severo per le PU a causa dei suoi lunghi rettilinei e delle tante ri accelerazioni dove risulta importantissima una corretta erogazione della potenza, ma è anche un tracciato da alto carico aereodinamico. Inoltre a titolo di informazione, su questa pista ogni 10 kg di carburante in più a bordo si perdono 0,25 secondi, mentre ogni 10cv di potenza in più si guadagnano 0,18 secondi (dati Magneti Marelli).

Il primo settore è più di motore e trazione vista la presenza di due rettilinei e di due serie di curve ad angolo molto stretto in cui scaricare correttamente la potenza a terra è fondamentale.

Sempre di trazione ma con una prevalenza del fattore downforce è come si presenta il secondo settore, quello più guidato dove è fondamentale avere il giusto bilancio aereodinamico. Mentre il terzo, con i suoi lunghi rettilinei è un settore di motore.

Dunque fatta questa premessa andiamo ora ad analizzare il quadro tecnico emerso da questo Gp, che nella maggior parte dei casi si è trattato di una conferma rispetto a quello Australiano.

In primo luogo diamo un occhiata al grafico in cui viene riportato il distacco percentuale dalla pole nelle prime due gare, assieme (più per curiosità, che per vera importanza come dato) ai distacchi nei medesimi Gp del 2015.

Salta subito all’occhio l’incredibile trend negativo della Williams che ha aumentato sensibilmente i distacchi rispetto alla scorsa stagione con un picco enorme proprio qui in Bahrain.

Positivo comunque il trend in discesa per Red Bull e Ferrari, non dando troppa importanza al confronto con il dato sul 2015, ricordando infatti il grande passo avanti fatto anche da Mercedes e le problematiche legate all’affidabilità (Ferrari) e alla potenza (Red Bull) delle PU rivali.

Diamo ora un’occhiata al grafico in cui viene riportato il tempo segnato nel Q3 contro il tempo ideale, dato dalla somma dei migliori settori. L’unico pilota ad aver ottenuto il massimo in Q3 è stato Rosberg, mentre i suoi avversari seppur in generale con distacchi minimi non ci sono riusciti.

Non proprio minimo però il distacco per Bottas che sarebbe potuto essere ben tre decimi più veloce infastidendo così la Red Bull di Ricciardo.

Il grafico con il confronto fra la posizione in qualifica e il rilevamento alla sped trap, ci fa notare un generale prevalere delle vetture motorizzate Mercedes.

Inoltre ci fa anche notare come anche se sia un circuito di motore, a Sakhir, ci sia anche bisogno di carico, come risulta evidente dal netto taglio presente fra le velocità dei primi 5.

Dunque cosa ci dicono i dati sulle velocità e i sui tempi nei vari settori ?

Beh la Mercedes è sempre al top e nei lunghi rettilinei del Bahrain lo ha fatto ben capire. Ma dove ha fatto davvero la differenza ?

I dati ci dicono proprio nel terzo settore con la Ferrari che si ferma ad un distacco percentuale dello 0,86 % (in S1 0,56 e in S2 0,47).
Dunque nel settore più veloce, a conferma di una superiorità a livello motoristico ancora ben evidente.

La Ferrari si fa invece più ingombrante nel secondo settore, quello in cui serve il carico per affrontare le veloci curve in successione.

Dato che ci fa notare come la SF16-H sia molto composta dal punto di vista telaistico nei trasferimenti di carico e comunque molto efficace (sia come bilancio, sia come efficienza)dal punto di vista aerodinamico tenuto conto della buona downforce, che però non intacca troppo le velocità massime neanche in quella che comunque attualmente sembra essere una disparità motoristica rispetto alla Mercedes.

Disparità provocata probabilmente proprio dal grande progetto di innovazione che è stato sviluppato sulla PU per poter contrastare la Mercedes, e si sa, quando si da il massimo, l’errore (in questo caso il guasto) è sempre in agguato.
Aprendo una piccola parentesi sull’argomento affidabilità, è giusto citare in causa la Haas.

Infatti l’italo americana non ha problemi proprio perché usa mappature meno aggressive sulla PU, evitando così di esasperare la meccanica e mantenendo un equilibrio generale che mi sembra proprio caratterizzi questa vettura e che fino ad ora ha portato a risultati più che ottimi.

Tornando alla Ferrari, quel “problema” di trazione di cui ho parlato in Australia non si è fatto troppo notare ma comunque credo (e ho info) riguardo al fatto che ci sia ancora da lavorare sull’erogazione della potenza.

Passando ora a Williams c’è ben poco da dire : i tempi sono interessanti solo nel terzo settore, quello di motore (infatti possiamo notare come il grafico delle velocità si sviluppi esattamente in prossimità dei motorizzati Mercedes), grazie al suo buon Cx che comunque non è più ottimo come lo scorso anno, sacrificato per un lavoro su Cz che non sembra però aver dato grandi frutti.

Nei grafici notiamo questi elementi dai tempi poco competitivi nel secondo settore e anche dalle basse velocità in uscita dal curvone sempre del secondo intermedio.

Importante anche fare un accenno a quella che di fatto è la terza forza del mondiale al momento ma che presenta un quadro tecnico davvero strano; ovvero la Red Bull.
I dati ci segnalano una RB12 lenta nel misto e in rettilineo. Questo nonostante il grande telaio che da sempre contraddistingue le vetture che portano la firma di Newey.

Forse troppo carico, un assetto generale molto improntato sugli sforzi di trazione e una PU Renault in seria difficoltà si sono rivelati fattori problematici sui due circuiti fin ora affrontati. Aspettiamo dunque qualche movimento da parte di Renault per ridonare competitività alla RB12.

Concludo con l’outsider delle qualifiche, ovvero la Force India che presenta dati un po’ anomali con velocità alla speed trap molto alta ma molto basse invece nei vari settori.

Di certo possiamo solo notare una scarsa competitività soprattutto nel misto a conferma di un telaio non esaltante e mi riservo di darvi qualche info in più al riguardo nei prossimi Gp, essendo i dati qui emersi abbastanza discordanti.

Per il momento è tutto ci vediamo sul lungo rettilineo di Shangai!!

I grafici della gara

A cura di Gianluca Medeot – @gianluca_medeot

Gian Carlo Minardi “La F1 deve valorizzare i giovani”

Il fine settimana in Bahrain ha consegnato alla McLaren-Honda il primo punto della stagione, grazie all’esordiente Vandoorne, richiamato all’ultimo momento dal Giappone per sostituire l’infortunato Fernando Alonso. Un compito non facile per il 24enne belga che è stato catapultato all’interno della vettura senza aver mai avuto la possibilità di provare la vettura, poiché impegnato in Super Formula. Un debutto importante in cui non hasfigurato nei confronti dei suoi compagni di box Campioni del Mondo.

Fine settimana positivo anche per un altro giovane, esordiente nel mondiale: Pascal Wehrlein che in qualifica ha portato la piccola Manor in sedicesima posizione, chiudendo la corsa davanti alle due Sauber e alla Force India.

Un risultato che dovrebbe far pensare “E’ vero che nella vita, oltre all’abilità, la fortuna ha un ruolo importante, ma è ingeneroso nei confronti di questi ragazzi non creare delle occasioni per metterli alla prova, se non grazie ad episodi sporadici legati all’infortunio di un pilota titolare. Con il blocco dei test, le prove del venerdì rappresenterebbero un ottimo spazio per i giovani. Si valorizzerebbe anche il lavoro delle Federazioni” commenta Gian Carlo Minardi, interpellato da www.minardi.it “Solamente “uno su mille ce la fa”, ma bisogna dargli l’opportunità di mettersi alla prova. Non dimentichiamoci che Robert Kubica e Sebastian Vettel, solamente per citare due piloti, sono venuti alla ribalta grazie alle prove libere del venerdì mattina dedicate ai rookie, in cui hanno dimostrato di poter essere della partita” ricorda il manager faentino che di giovani, nella sua lunga carriera nel mondiale, ne ha lanciati

Vandoorne è stato molto veloce, non ha commesso errori e ha messo in difficoltà Jenson Button, Campione del Mondo, portando alla McLaren il primo punto. Senza l’infortunio ad Alonso, forse, non avrebbe avuto questa occasione. Sarebbe stato un vero peccato. Chissà quanti “Vandoorne” nascosti ci sono, che aspettano semplicemente la loro occasione.
Degno di nota anche il fine settimana di Wehrlein, con un grande passato in DTM ma fortemente discusso. Nonostante le difficoltà della sua Manor, si è difeso con una bella qualifica e un’ottima gara

La Formula 1 deve dare una possibilità ai giovani. Oggi invece tutto questo è sbarrato. Non è la strada corretta” conclude Gian Carlo Minardi

F1 | Haas nel mirino di Red Bull e Williams. Minardi “Gioco pericoloso”

Il team rivelazione di questo inizio di stagione è certamente la Haas, la compagine statunitense che nei primi due Gran Premi è stata in grado di mettere insieme 18 punti grazie ad un quinto e sesto posto di Romain Grosjean in Bahrain e nella gara inaugurale in Australia. Un bottino che posizione la scuderia al quinto posto, alle spalle di Red Bull e a solamente due lunghezza della Williams, con Grosjean a pari punti di Kimi Raikkonen. Un palmares che poteva essere anche più importante senza il doppio zero di Gutierrez, rallentato da problemi a Sakhir e dal tamponamento subito da Fernando Alonso a Melbourne.

Come aveva già anticipato Gian Carlo Minardi nella video-clip post gara “Stiamo entrando in un territorio pericoloso per la F1. Stanno riscrivendo la definizione di “Costruttori”, Christian Horner e Pat Symonds si sentono minacciati e puntano il dito verso il nuovo modo di fare F1 “A Sakhir sono stati molto veloci e la loro strategia ha funzionato molto bene. La VF-16 è veloce e solida. La Ferrari dello scorso anno sembra ancora molto competitiva” ironizza il team principal Red Bull. “Facendo come Haas andiamo verso una F1 sempre meno appannaggio dei costruttori e telaisti. Indubbiamente hanno operato molto bene agendo nella legalità. Ma è la direzione giusta? Non ne sono così certo” commenta il direttore tecnico della Williams

Dello stesso parere anche il manager faentino che torna sull’argomento, approfondendo quanto accennato domenica scorsa, dopo il gran premio che ha visto Grosjean chiudere davanti alla Toro Rosso di Verstappen, alla Red Bull di Kvjat e alle due Williams “Se il futuro è quello di avere tre, quattro o cinque costruttori/telaisti, allora il Mondiale Costruttori deve essere aperto solamente a loro. Non credo sia corretto spartire la ”torta” dei diritti anche con gli assemblatori.  In questo momento il team Haas non è un costruttore, poiché vedo troppi pezzi intercambiabili” Niente di nuovo comunque poiché questo scenario si era già presentato nel 2005 “La Scuderia Toro Rosso, all’inizio della sua avventura, era un clone Red Bull. Poi la Williams, che è anche quotata in borsa, ha fatto valere la definizione di Costruttore e proprietà intellettuale. Si è fatto un passo indietro e, con fatica, si sono resi nuovamente autonomi

La Ferrari comunque è stata molto abile a giocare sui buchi di regolamento facendo scelte, sulla carta, molto apprezzabili che potrebbero aprire a nuovi scenari con Sauber e Force India destinate a scomparire poiché non più commerciabili. Con l’ingresso degli assemblatori, il valore del team in qualità di costruttore viene a mancare. La Mercedes potrebbe invece rafforzare la collaborazione con Manor, mentre la Red Bull dovrà trovare un costruttore” prosegue Minardi “Hanno sempre dichiarato di essere in F1 per vincere. Di conseguenza sono abbastanza certo che si stiano guardando intornoconfermando quanto ci aveva già anticipato nei mesi precedenti