F1 | Gp Cina – L’analisi di Gianluca

Gioie per Rosberg e le Red Bull, dolori per le Ferrari ed Hamilton, così si può riassumere uno dei Gp più rocamboleschi a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi.

E se rocambolesco è stato il gran premio, lo stesso si può dire del quadro tecnico emerso dal weekend di Shangai, con risultati falsati da errori e problemi ma anche squadre quasi rinate dopo i primi due GP.

Dunque questa volta eviterò di andare troppo nel profondo in attesa di qualche riscontro più interessante dalla Russia, in quanto i puri dati, senza prendere atto di altri diversi fattori, a volte, possono portare fuoristrada,

Ma per prima cosa andiamo ad analizzare le caratteristiche del circuito di Shangai: è un circuito da medio/alto carico aerodinamico e di media severità per i propulsori (si viaggia a gas pienamente aperto per il 56% del giro ).

Il primo settore è molto lento e risultano fondamentali gli sforzi di trazione. Il secondo, è invece un settore veloce con due curve ad ampio raggio in cui c’è bisogno di tanto carico, ma soprattutto un corretto bilancio aerodinamico in modo da evitare nocivi fenomeni di sottosterzo. Il terzo intermedio è formato invece da un rettilineo di ben 1,3 km dove c’è bisogno di potenza, con una sezione finale (ultima e penultima curva) in cui sono di nuovo molto importanti gli sforzi di trazione. Inoltre l’effetto peso è di 0″32sec ogni 10kg (al giro), mentre l’effetto potenza è di -0,”19 sec ogni 10 cv (al giro). (Dati Magneti Marelli)

Passando dunque al grafico in cui viene messo a confronto il tempo in Q3, con il giro “ideale” dato dalla somma dei migliori intermedi, e’ fondamentale ricordare che le Ferrari hanno sbagliato il giro nel Q3, con diversi errorini che hanno eliminato la ghiotta e perfettamente abbordabile opportunità della prima fila.

Però non solo le rosse non sono riuscite a dare il massimo nel Q3. Infatti, solo Ricciardo e Bottas sono riusciti a tirar fuori il giro ottimale nel momento più importante.

Il grafico in cui viene messa a confronto la velocità massima in qualifica con il risultato in Q3, non ci dice niente di particolare questa volta. Possiamo però notare dei distacchi abbastanza ristretti, dunque una tendenza dei non motorizzati Mercedes ad “alleggerire” aerodinamicamente le vetture per non soffrire troppo nell’allungo, un chiaro vantaggio per i Mercedes che possono correre più carichi senza soffrire in queste sezioni.

Dunque cosa ci dicono i grafici sui tempi e le velocità nei vari settori?

Beh cominciando dalla Ferrari, vorrei di nuovo sottolineare gli errori dei due piloti (con Vettel che non ha nemmeno migliorato dal Q2 al Q3), specialmente, come si è visto in TV, nel terzo settore.
La Ferrari si è infatti rivelata molto competitiva su questa pista, confermando le caratteristiche già evidenziate nei precedenti articoli.

La prima fila in qualifica sarebbe stata quasi scontata, mentre per la gara è un po’ diverso, li bisogna ancora lavorare (specialmente sulle parte elettrica della PU).

Però credo che la rossa sarebbe potuta essere abbastanza vicina da approfittare di un qualsiasi sbaglio in Mercedes.

Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte… Quello che posso dire con certezza è che la Ferrari è stata molto competitiva nei settori più tecnici ( il primo e il secondo), ma in particolare nel secondo, confermando così l’ottimo rapporto della SF16-H con le curve ad ampio raggio, dato da un ottimo bilancio aerodinamico.

Quei 4 decimi di distacco nel terzo settore si possono spiegare con la maggior lunghezza dell’intermedio in questione, ma anche forse con il non aver segnato il miglior tempo in S3 con la mappatura più aggressiva da Q3, viste le velocità massime quasi uguali qua però non è il caso di sbilanciarsi troppo.

Risulta invece più interessante parlare della Red Bull, che dopo un avvio di stagione un po’ sottotono, in Cina ha dato una grande prova di forza sia in gara, sia in qualifica.

Non si tratta di migliorie alla Power Unit Renault.. pardon.. TAG Heuer, viste le prestazioni della “casa madre”, ma di pura bontà del telaio della RB12.

Il mix di un circuito più completo, che premia molto l’efficacia in curva ed evidentemente un corretto set up della vettura, che nonostante l’alto Cz (che da sempre caratterizza le Red Bull) e una PU non competitiva come quelle dei rivali, è riuscita a contenere il gap anche in rettilineo.

Forte anche la performance in gara, con Ricciardo con un terzo stint di gara molto vicino a quello di Rosberg ( anche se lui stava gestendo la gara), come potrete notare dai grafici in fondo.

Di fatto la Red Bull dopo questo Gp ha messo ben in chiaro di essere la terza forza del mondiale, e la più diretta avversaria della Ferrari, visto che l’ormai plafonata Williams dubito che possa recuperare.

Una Williams che rispetto allo scorso anno ha sacrificato un po’ del grande Cx che la caratterizzava in favore di un guadagno in Cz, seppur abbastanza minimo. Vediamo infatti dai grafici che le velocità massime non sono così alte come una volta, e a conferma dei piccoli passi avanti in quanto a downforce notiamo un secondo settore abbastanza competitivo.

Prestazione forse scaturita anche a causa di un buon bilancio aerodinamico che non preclude sempre un alto livello di Cz.

Per quanto concerne Toro Rosso e Force India, che paiono entrambe avere un buon telaio (specialmente la Toro Rosso), mi riserbo di aspettare i prossimi Gp per stabilire un quadro tecnico più completo. Con una Toro Rosso che si trova a gestire il difficile rapporto tra una PU 2015 e una vettura molto carica.

Per il momento è tutto, ci vediamo a Sochi, anche se, come direbbe il buon Stefano Nicoli, già so-chi vince

I Grafici della gara

F1 | Gp Cina – PAGELLE

Il Gran Premio di Cina ci ha regalato la terza vittoria, in altrettante gare, di Nico Rosbergdavanti a Sebastian Vettel e Daniil Kvyat. Insieme a Gian Carlo Minardi andiamo a dare i voti ai protagonisti

 Nico Rosberg – 10 tutto perfetto. Pole position e vittoria con un ritmo eccezionale. E’ in grandissimo spolvero e sta facendo di tutto per provare a vincere il Mondiale. Terzo successo in altrettante gare

Daniel Ricciardo – 8,5 qualifica eccezionale, ma purtroppo molto sfortunato in gara con la foratura. Avrebbe potuto contrastare a Vettel il secondo posto.

Daniil Kvyat – 8 bella gara portando sul podio una Red Bull con un ottimo telaio, ma una power-unit non ancora all’altezza. Non sono d’accordo con quanto dice Vettel sul contatto ad inizio gara.

Sebastian Vettel – 7,5 secondo posto importante anche se ha commesso piccoli errori sia in qualifica che in gara col contatto ai danni di Kimi Raikkonen. Ha sbagliato ad arrabbiarsi con il russo.

Felipe Massa – 7,5 riesce a stare costantemente davanti a Bottas. Ha riportato in alto la Williams

Carlos Sainz e Max Verstappen – 7,5 hanno confermato le posizioni della qualifica, anche se in posizioni invertite restando nella zona punti per tutta la gara

Lewis Hamilton – 7,5 nonostante le condizioni precarie si è reso autore di una bellissima rimonta. Peccato per l’errore ad inizio gara che ha condizionato il risultato finale

Kimi Raikkonen – 7 come Sebastian, in qualifica non è stato perfetto, ma è stato bravo a rimontare le posizioni fino alla quinta posizione finale

Jenson Button e Fernando Alonso – 7 nella prima parte di gara hanno combattuto. Si intravede un piccolo spiraglio di crescita per il binomio McLaren-Honda

Valtteri Bottas – 6 continua a non essere all’altezza delle aspettative. Inizio di stagione sottotono

F1 | Gp Cina – IL PUNTO di Gian Carlo Minardi

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Il Leitmotiv è stata la partenza. Gli errori delle Ferrari, che hanno compromesso il risultato della gara, i numerosi incidenti e l’ingresso della safety-car hanno movimentato la corsa regalandoci sorpassi molto belli, da parte di Ricciardo, Vettel, Kvyat, Massa, che ha difeso il sesto posto, ed Hamilton, costretto a partire dall’ultima fila.

Come già anticipato la scelta dei pneumatici condiziona le strategie permettendoci di vivere gara decisamente più vive rispetto alla passata stagione, anche se resta salda la supremazia Mercedes. Nico Rosberg ha messo a segno il terzo successo stagionale in altrettanti week-end, relegando Sebastian Vettel a 37”. Non condivido l’attacco del ferrarista nei confronti del russo di casa Red Bull, poiché non ha responsabilità nel contatto al via. Rosberg ha gestito molto bene la corsa aumentando il suo vantaggio in classifica, anche se la stagione è molto lunga con ancora diciotto appuntamenti in programma. Può essere il suo anno. Lewis Hamilton, scattato dal fondo per i problemi in qualifica e nonostante i danni riportati al fondo della vettura dopo il contatto alla prima curva, ha rimontato fino al settimo posto, chiudendo davanti alle due Toro Rosso. Un segno di grande forza da parte del team, poiché avrebbe potuto lottare per il podio, anche se non sono esenti da qualche problema di affidabilità.

Red Bull in crescita. Hanno un ottimo telaio e una macchina estremamente competitiva anche se non ancora supportato al meglio dalla power-unit. Ricciardo è stato decisamente sfortunato nella foratura a inizio gara, che gli è costatata il podio in favore del compagno di box.

La Williams ha recuperato il trend negativo di inizio stagione, supportata da una vettura che può lottare, con la Red Bull, per il terzo e quarto posto nel mondiale costruttori. Sul finale Bottas è stato beffato dai due giovani Tori, Verstappen e Sainz.

Tra quindici giorni si arriva in Russia, tracciato anonimo rispetto a Shanghai. Le scelte dei pneumatici potrebbero renderlo più vivace.

F1 | Gp Cina – Presentazione

L’introduzione della mescola in più sta creato una maggiore suspense nelle strategie, e potrebbe verificarsi anche a Shanghai. La Pirelli porterà Medium, Soft e SuperSoft, praticamente molto simile a quanto visto fino ad ora. Se in casa Ferrari Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel hanno optato per le stesse scelte (3 set di Medium, 4 di Soft e 6 SuperSoft), in casa Mercedes Lewis Hamilton e Nico Rosberg hanno diversificato il numero delle Medium e Soft. Quattro set di “bianche” e “gialle” per Lewis e tre “bianche” e cinque “gialle” per Nico. Cinque set per ciascuno delle rosse SuperSoft.

Diversa la strategia per la Williams che ha privilegiato decisamente le SuperSoft, con sette set per pilota e solamente uno e due set di “bianche” per Massa e Bottas.

Finalmente i team hanno trovato un accordo e dal Gran Premio della Cina il nuovo format delle qualifiche sarà archiviato in favore del regolamento 2015. In Q3 si tornerà a lottare per la pole position fino alla fine. Intanto in casa Ferrari sono alle prese coi problemi di affidabilità. Speriamo che la soluzione non porti ad una diminuzione della potenza o alla rinuncia del famoso “manettino” poiché la rottura di Vettel era capitata al primo giro dopo la Q3 del sabato.

Tutto fermo invece sul fronte dei regolamenti tecnici 2017. All’interno del Working group non c’è uniformità di vedute e il tempo sta per scadere. Senza un regolamento chiaro non avremo nuovi ingressi. Anzi c’è il rischio di qualche fuga.

Rispetto al Bahrain sono attese temperature più basse e questo potrebbe cambiare leggermente le forze in campo a centro gruppo. Non ci resta che accendere la Tv e guardare la gara anche per capire se Fernando Alonso sarà della partita, come presumo. In Bahrain era stato oggetto di interpretazioni discordanti tra chi lo stava curando e chi ha deciso di lasciarlo fermo ai box.

Orari Gran Premio Cina – Shanghai

Venerdì 15 Aprile
Libere 1: 4:00-5:30
Libere 2: 8:00-9:30

Sabato 16 Aprile
Libere 3: 6:00-7:00

Qualifiche: 9:00

Domenica 17 Aprile
Gara: 8:00

F1 | Gian Carlo Minardi “Servirebbero più piloti alla Hamilton”

Dopo i primi appuntamenti in Australia e Bahrain, è Nico Rosberg il leader della classifica Piloti coi suoi 50 punti, frutto di due successi netti. Una striscia di vittorie che dura da cinque week-end consecutivi (tre targati 2015), che porta a sedici i successi personali.

Sul fronte delle pole-position il mattatore però è decisamente Lewis Hamilton, che anche a Sakhir ha messo a segno un giro perfetto, sbaragliando la concorrenza. Meno perfetto in entrambe le partenze dove si è visto beffare dal compagno. In Bahrain è addirittura scivolato a metà gruppo subendo un tamponamento da parte di Bottas, autore di una gara decisamente incolore. La critica non ha perso occasione per puntare il dito verso la sua vita troppo “sregolata” caratterizzata da numerosi party e vita mondana “Un pilota che fa una pole come quella marcata da Hamilton in Bahrain, è tutt’altro che deconcentrato. Anche in gara, nonostante una macchina danneggiata dal contatto con Bottas, è stato molto bravo a recuperare chiudendo sul podio dietro a Raikkonen. I due errori in partenza ci possono stare. Quando hai una macchina perfetta e superiore com’è in questo momento la Mercedes, il minimo errore lo paghi con la vittoria in favore del tuo compagno” analizza Gian Carlo Minardi. Il cronometro parla di una Mercedes più veloce della Ferrari, seconda forza del Mondiale, di 0,8” in gara e di 1” in qualifica.

Ci fossero più Hamilton in questa Formula 1. Nel momento del tempo libero si gode la vita dedicandosi ai suoi interessi, ma quando arriva il momento di fare sul serio tutto passa in secondo piano e le prestazioni sono una conferma. Un po’ come succedeva coi piloti di 20anni fa

In questo momento Maranello deve fare i conti con l’affidabilità, che ha fermato Sebastian Vettel nel giro di ricognizione a Sakhir. Un grattacapo che potrebbe influenza lo sviluppo della SF16-H “Mentre sulla Mercedes il famoso “manettino” funziona molto bene, sulla Ferrari crea problemi di affidabilità a causa delle temperature sprigionate dalla Power-Unit, nonostante sia stato di aiuto per diminuire il gap” conclude il manager faentino che da appuntamento tra poco più di una settimana in Cina

F1 | Qualifiche, dietro-front sul format

Passo indietro delle scuderie nei confronti del nuovo format delle qualifiche: a partire dal Gran Premio della Cina, in programma il prossimo 17 aprile, saranno abbandonate le eliminazioni ogni 90 secondi viste in Australia e Bahrain, mentre restano confermate le tre manches. Si torna al format 2015.

I team si sono uniti per chiedere, all’unanimità, a Bernie Ecclestone e Jean Todt di abbandonare il nuovo format che, fin dalla gara di esordio, ha raccolto numerose critiche sai dai tifosi che dai team e piloti stessi. Restano invece avvolti nel mistero  i nuovi regolamenti tecnici.

E’ arrivato il momento che la F1 si sieda intorno ad un tavolo e mettersi al lavoro, ragionando da imprenditori con programmi a medio-lungo termine, invece di fare solamente chiacchiere da bar. Anche il mese di Aprile è arrivato e non abbiamo avuto alcune fumata bianca sui nuovi regolamenti tecnici 2017. Purtroppo c’è la strada moda di trascinare a lungo le decisioni, col solo obiettivo di non cambiare” analizza Gian Carlo Minardi che nei giorni scorsi aveva voluto porre l’attenzione sulle prove libere aperte ai rookie.

F1, Gp Bahrain | L’analisi

Puntata n.2 – Polvere di stelle

Questo mi ricordano le suggestive scintille che schizzano da sotto le vetture mentre affrontano i rettilinei a 300 km/h, enfatizzate dalla notte che scende su Bahrain, quasi a portare un po’ di magia in una F1 che di magia ne ha ormai persa molta…

Il Bahrain era il primo vero banco di prova per le PU 2016 dopo la gara d’apertura svoltasi come solito da qualche anno sull’atipico circuito di Melbourne. E infatti sono emersi pregi e difetti delle unità dei quattro motoristi, sebbene in un quadro tecnico per certi versi di difficile interpretazione. Ma bando alle ciance e passiamo subito all’analisi….

Per iniziare delineiamo le caratteristiche del circuito di Sakhir.

Come appena detto è un circuito molto severo per le PU a causa dei suoi lunghi rettilinei e delle tante ri accelerazioni dove risulta importantissima una corretta erogazione della potenza, ma è anche un tracciato da alto carico aereodinamico. Inoltre a titolo di informazione, su questa pista ogni 10 kg di carburante in più a bordo si perdono 0,25 secondi, mentre ogni 10cv di potenza in più si guadagnano 0,18 secondi (dati Magneti Marelli).

Il primo settore è più di motore e trazione vista la presenza di due rettilinei e di due serie di curve ad angolo molto stretto in cui scaricare correttamente la potenza a terra è fondamentale.

Sempre di trazione ma con una prevalenza del fattore downforce è come si presenta il secondo settore, quello più guidato dove è fondamentale avere il giusto bilancio aereodinamico. Mentre il terzo, con i suoi lunghi rettilinei è un settore di motore.

Dunque fatta questa premessa andiamo ora ad analizzare il quadro tecnico emerso da questo Gp, che nella maggior parte dei casi si è trattato di una conferma rispetto a quello Australiano.

In primo luogo diamo un occhiata al grafico in cui viene riportato il distacco percentuale dalla pole nelle prime due gare, assieme (più per curiosità, che per vera importanza come dato) ai distacchi nei medesimi Gp del 2015.

Salta subito all’occhio l’incredibile trend negativo della Williams che ha aumentato sensibilmente i distacchi rispetto alla scorsa stagione con un picco enorme proprio qui in Bahrain.

Positivo comunque il trend in discesa per Red Bull e Ferrari, non dando troppa importanza al confronto con il dato sul 2015, ricordando infatti il grande passo avanti fatto anche da Mercedes e le problematiche legate all’affidabilità (Ferrari) e alla potenza (Red Bull) delle PU rivali.

Diamo ora un’occhiata al grafico in cui viene riportato il tempo segnato nel Q3 contro il tempo ideale, dato dalla somma dei migliori settori. L’unico pilota ad aver ottenuto il massimo in Q3 è stato Rosberg, mentre i suoi avversari seppur in generale con distacchi minimi non ci sono riusciti.

Non proprio minimo però il distacco per Bottas che sarebbe potuto essere ben tre decimi più veloce infastidendo così la Red Bull di Ricciardo.

Il grafico con il confronto fra la posizione in qualifica e il rilevamento alla sped trap, ci fa notare un generale prevalere delle vetture motorizzate Mercedes.

Inoltre ci fa anche notare come anche se sia un circuito di motore, a Sakhir, ci sia anche bisogno di carico, come risulta evidente dal netto taglio presente fra le velocità dei primi 5.

Dunque cosa ci dicono i dati sulle velocità e i sui tempi nei vari settori ?

Beh la Mercedes è sempre al top e nei lunghi rettilinei del Bahrain lo ha fatto ben capire. Ma dove ha fatto davvero la differenza ?

I dati ci dicono proprio nel terzo settore con la Ferrari che si ferma ad un distacco percentuale dello 0,86 % (in S1 0,56 e in S2 0,47).
Dunque nel settore più veloce, a conferma di una superiorità a livello motoristico ancora ben evidente.

La Ferrari si fa invece più ingombrante nel secondo settore, quello in cui serve il carico per affrontare le veloci curve in successione.

Dato che ci fa notare come la SF16-H sia molto composta dal punto di vista telaistico nei trasferimenti di carico e comunque molto efficace (sia come bilancio, sia come efficienza)dal punto di vista aerodinamico tenuto conto della buona downforce, che però non intacca troppo le velocità massime neanche in quella che comunque attualmente sembra essere una disparità motoristica rispetto alla Mercedes.

Disparità provocata probabilmente proprio dal grande progetto di innovazione che è stato sviluppato sulla PU per poter contrastare la Mercedes, e si sa, quando si da il massimo, l’errore (in questo caso il guasto) è sempre in agguato.
Aprendo una piccola parentesi sull’argomento affidabilità, è giusto citare in causa la Haas.

Infatti l’italo americana non ha problemi proprio perché usa mappature meno aggressive sulla PU, evitando così di esasperare la meccanica e mantenendo un equilibrio generale che mi sembra proprio caratterizzi questa vettura e che fino ad ora ha portato a risultati più che ottimi.

Tornando alla Ferrari, quel “problema” di trazione di cui ho parlato in Australia non si è fatto troppo notare ma comunque credo (e ho info) riguardo al fatto che ci sia ancora da lavorare sull’erogazione della potenza.

Passando ora a Williams c’è ben poco da dire : i tempi sono interessanti solo nel terzo settore, quello di motore (infatti possiamo notare come il grafico delle velocità si sviluppi esattamente in prossimità dei motorizzati Mercedes), grazie al suo buon Cx che comunque non è più ottimo come lo scorso anno, sacrificato per un lavoro su Cz che non sembra però aver dato grandi frutti.

Nei grafici notiamo questi elementi dai tempi poco competitivi nel secondo settore e anche dalle basse velocità in uscita dal curvone sempre del secondo intermedio.

Importante anche fare un accenno a quella che di fatto è la terza forza del mondiale al momento ma che presenta un quadro tecnico davvero strano; ovvero la Red Bull.
I dati ci segnalano una RB12 lenta nel misto e in rettilineo. Questo nonostante il grande telaio che da sempre contraddistingue le vetture che portano la firma di Newey.

Forse troppo carico, un assetto generale molto improntato sugli sforzi di trazione e una PU Renault in seria difficoltà si sono rivelati fattori problematici sui due circuiti fin ora affrontati. Aspettiamo dunque qualche movimento da parte di Renault per ridonare competitività alla RB12.

Concludo con l’outsider delle qualifiche, ovvero la Force India che presenta dati un po’ anomali con velocità alla speed trap molto alta ma molto basse invece nei vari settori.

Di certo possiamo solo notare una scarsa competitività soprattutto nel misto a conferma di un telaio non esaltante e mi riservo di darvi qualche info in più al riguardo nei prossimi Gp, essendo i dati qui emersi abbastanza discordanti.

Per il momento è tutto ci vediamo sul lungo rettilineo di Shangai!!

I grafici della gara

A cura di Gianluca Medeot – @gianluca_medeot

Gian Carlo Minardi “La F1 deve valorizzare i giovani”

Il fine settimana in Bahrain ha consegnato alla McLaren-Honda il primo punto della stagione, grazie all’esordiente Vandoorne, richiamato all’ultimo momento dal Giappone per sostituire l’infortunato Fernando Alonso. Un compito non facile per il 24enne belga che è stato catapultato all’interno della vettura senza aver mai avuto la possibilità di provare la vettura, poiché impegnato in Super Formula. Un debutto importante in cui non hasfigurato nei confronti dei suoi compagni di box Campioni del Mondo.

Fine settimana positivo anche per un altro giovane, esordiente nel mondiale: Pascal Wehrlein che in qualifica ha portato la piccola Manor in sedicesima posizione, chiudendo la corsa davanti alle due Sauber e alla Force India.

Un risultato che dovrebbe far pensare “E’ vero che nella vita, oltre all’abilità, la fortuna ha un ruolo importante, ma è ingeneroso nei confronti di questi ragazzi non creare delle occasioni per metterli alla prova, se non grazie ad episodi sporadici legati all’infortunio di un pilota titolare. Con il blocco dei test, le prove del venerdì rappresenterebbero un ottimo spazio per i giovani. Si valorizzerebbe anche il lavoro delle Federazioni” commenta Gian Carlo Minardi, interpellato da www.minardi.it “Solamente “uno su mille ce la fa”, ma bisogna dargli l’opportunità di mettersi alla prova. Non dimentichiamoci che Robert Kubica e Sebastian Vettel, solamente per citare due piloti, sono venuti alla ribalta grazie alle prove libere del venerdì mattina dedicate ai rookie, in cui hanno dimostrato di poter essere della partita” ricorda il manager faentino che di giovani, nella sua lunga carriera nel mondiale, ne ha lanciati

Vandoorne è stato molto veloce, non ha commesso errori e ha messo in difficoltà Jenson Button, Campione del Mondo, portando alla McLaren il primo punto. Senza l’infortunio ad Alonso, forse, non avrebbe avuto questa occasione. Sarebbe stato un vero peccato. Chissà quanti “Vandoorne” nascosti ci sono, che aspettano semplicemente la loro occasione.
Degno di nota anche il fine settimana di Wehrlein, con un grande passato in DTM ma fortemente discusso. Nonostante le difficoltà della sua Manor, si è difeso con una bella qualifica e un’ottima gara

La Formula 1 deve dare una possibilità ai giovani. Oggi invece tutto questo è sbarrato. Non è la strada corretta” conclude Gian Carlo Minardi

F1 | Haas nel mirino di Red Bull e Williams. Minardi “Gioco pericoloso”

Il team rivelazione di questo inizio di stagione è certamente la Haas, la compagine statunitense che nei primi due Gran Premi è stata in grado di mettere insieme 18 punti grazie ad un quinto e sesto posto di Romain Grosjean in Bahrain e nella gara inaugurale in Australia. Un bottino che posizione la scuderia al quinto posto, alle spalle di Red Bull e a solamente due lunghezza della Williams, con Grosjean a pari punti di Kimi Raikkonen. Un palmares che poteva essere anche più importante senza il doppio zero di Gutierrez, rallentato da problemi a Sakhir e dal tamponamento subito da Fernando Alonso a Melbourne.

Come aveva già anticipato Gian Carlo Minardi nella video-clip post gara “Stiamo entrando in un territorio pericoloso per la F1. Stanno riscrivendo la definizione di “Costruttori”, Christian Horner e Pat Symonds si sentono minacciati e puntano il dito verso il nuovo modo di fare F1 “A Sakhir sono stati molto veloci e la loro strategia ha funzionato molto bene. La VF-16 è veloce e solida. La Ferrari dello scorso anno sembra ancora molto competitiva” ironizza il team principal Red Bull. “Facendo come Haas andiamo verso una F1 sempre meno appannaggio dei costruttori e telaisti. Indubbiamente hanno operato molto bene agendo nella legalità. Ma è la direzione giusta? Non ne sono così certo” commenta il direttore tecnico della Williams

Dello stesso parere anche il manager faentino che torna sull’argomento, approfondendo quanto accennato domenica scorsa, dopo il gran premio che ha visto Grosjean chiudere davanti alla Toro Rosso di Verstappen, alla Red Bull di Kvjat e alle due Williams “Se il futuro è quello di avere tre, quattro o cinque costruttori/telaisti, allora il Mondiale Costruttori deve essere aperto solamente a loro. Non credo sia corretto spartire la ”torta” dei diritti anche con gli assemblatori.  In questo momento il team Haas non è un costruttore, poiché vedo troppi pezzi intercambiabili” Niente di nuovo comunque poiché questo scenario si era già presentato nel 2005 “La Scuderia Toro Rosso, all’inizio della sua avventura, era un clone Red Bull. Poi la Williams, che è anche quotata in borsa, ha fatto valere la definizione di Costruttore e proprietà intellettuale. Si è fatto un passo indietro e, con fatica, si sono resi nuovamente autonomi

La Ferrari comunque è stata molto abile a giocare sui buchi di regolamento facendo scelte, sulla carta, molto apprezzabili che potrebbero aprire a nuovi scenari con Sauber e Force India destinate a scomparire poiché non più commerciabili. Con l’ingresso degli assemblatori, il valore del team in qualità di costruttore viene a mancare. La Mercedes potrebbe invece rafforzare la collaborazione con Manor, mentre la Red Bull dovrà trovare un costruttore” prosegue Minardi “Hanno sempre dichiarato di essere in F1 per vincere. Di conseguenza sono abbastanza certo che si stiano guardando intornoconfermando quanto ci aveva già anticipato nei mesi precedenti

F1 | Gp Bahrain – Pagelle

Nico Rosberg – 9 seconda vittoria stagionale e punteggio pieno. Ancora una volta è stato più bravo del suo compagno di box nel momento della partenza, gestendo ottimamente la gara, aiutato certamente da una Mercedes perfetta che lascia il primo degli inseguitori a 0,8”

Kimi Raikkonen – 8 come la passata stagione, è stato autore di una grande gara, senza errori, portando la Ferrari al secondo posto. In qualifica però non riesce ad impensierire Vettel

Stoffel Vandoorne – 8 debutto fantastico per il sostituto di Fernando Alonso, richiamato all’ultimo dal Giappone. Ha portato alla McLaren il primo punto mondiale della stagione. Non ha commesso alcun errore. Forse, bisognerebbe dare più chance e possibilità a questi ragazzi. Io continuo ad essere un sostenitore delle prove libere del venerdì aperte ai rookie.

Lewis Hamilton -7,5 per la seconda volta consecutiva vanifica la pole position del sabato con una partenza non perfetta. Alla prima curva si è trovato in mezzo al gruppo, dove Bottas ha fatto il resto. Nonostante una strategia non perfetta, ha comunque conquistato la terza posizione.

Max Verstappen – 7,5 ancora una volta ci ha deliziato con ottimi sorpassi, in particolare ai danni di Felipe Massa e Daniil Kvyat portando la sua Toro Rosso al sesto posto

Daniel Ricciardo – 7,5 con questa motorizzazione non può fare di più, ma si insidia al terzo posto nel Mondiale Piloti, trascinando la Red Bull dietro a Mercedes e Ferrari.

Pascal Wehrlein – 7 sta costruendo molto bene il suo futuro in Formula 1. Molto bravo in qualifica (P16 con la piccola Manor) e in gara non si è risparmiato, chiudendo davanti a Sauber e Force India

Romain Grosjean – 7 ottimo inizio di stagione per il francese che porta la sua Haas al quinto posto, dietro a due Mercedes, una Ferrari e una Red Bull. Certamente, nei prossimi giorni, le prestazioni del team americano faranno discutere. Stanno ridefinendo la definizione di “Costruttori” essendo un clone della Ferrari.

Carlos Sainz – 6,5 buona la partenza, ma ancora una volta molto sfortunato anche con la complicità di Bottas.

Valtteri Bottas e Sergio Perez – 4 giornata decisamente storna per i portacolori di casa Williams e Force India. Si sono impegnati per rovinare la loro gara e quella dei compagni

Direzione gara – 4 si parla tanto di sicurezza, ma poi non vengono richiamate a i box le macchine che perdono letteralmente i pezzi in pista ….

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F1 | Gp Bahrain – IL PUNTO

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Abbiamo assistito ad un Gran Premio movimentato e interessante con numerosi sorpassi, grazie anche alle strategie e scelte dei team.  Disastrosa sotto questo aspetto la Williams. Una gara segnata ancora dalla poca affidabilità in casa Ferrari, con Vettel costretto a parcheggiare la sua SF16-H nel giro di ricognizione, e dall’ennesimo errore allo start di Hamilton che ha così vanificato la strepitosa pole conquistata nella giornata di sabato. Secondo successo per Nico Rosberg che porta a cinque le vittorie consecutive (tre targata 2015) e a sedici i sigilli nella sua carriera. Punteggio pieno nel Mondiale Piloti che lo lanciano prepotentemente in Campionato

Una Ferrari che si consola col secondo posto di Kimi Raikkonen, ma che deve guardarsi le spalle dalla Red Bull con un Ricciardo attualmente al terzo posto della classifica piloti davanti a Raikkonen e Vettel (sesto con 15 punti). Abbiamo assistito all’ennesimo strapotere Mercedes. Nonostante gli errori anche sul fronte della strategia, con Hamilton che ha provato a montare le Medium e il contatto con Bottas allo start, ha chiuso comunque al terzo.

Farà certamente discutere nei prossimi giorni il quinto posto di Grosjean con la sua Haas. Considerando gli importanti capitali investiti per costruire i telai, Williams, Toro Rosso, Red Bull e Force India faranno fatica a “digerire” questo nuovo format inaugurato dalla compagine americana, che sta riscrivendo la definizione di Costruttore. Escludendo il muso ed altre poche parti sono un clone Ferrari. Sono più che altro assemblatori. E’ stata intrapresa una strada pericolosa.

Devo fare assolutamente i complimenti a Vandoorne. Al debutto ha portato alla McLaren i primi punti mondiali della stagione. Ha compiuto un vero miracolo. Richiamato dal Giappone e catapultato in macchina senza averla mai provata, ha conquistato la top-10 senza commettere errori. Non c’erano dubbi sulle sue qualità velocistiche, visti i risultati del suo palmares. Resta il rimpianto che i team non siano obbligati a far correre il venerdì mattina permettendo a  questi giovani piloti di mettersi in mostra e non sperare solo in situazioni fortunate per essere messi alla prova.

Prima di chiudere vorrei porre l’attenzione su un ultimo aspetto che mi ha lasciato perplesso. Si parla sempre di più di sicurezza e nei test di Barcellona aveva fatto il suo esordio Halo, per la protezione della testa del pilota. In Bahrain i Commissari non hanno richiamato quelle vetture che perdevano letteralmente i pezzi in pista. Nei nostri week-end dei Campionati Italiani, i commissari obbligano i piloti a rientrare ai box per riparare la vettura. Invece qui nessuno ha detto niente.

Tra quindici giorni tutti in Cina

F1 | Gp Bahrain – Anteprima

Aspettiamoci un Gran Premio tattico in cui le gomme avranno un ruolo da protagonista. La Pirelli porterà Medium, Soft e SuperSoft. Una bella scelta variegata per i team. Qualcuno ci  hanno già fatto intuire le loro possibile strategie. Mercedes infatti poterà solamente un set di gomme Medium per pilota, e sei di Soft e SuperSoft, a dimostrazione che non sono intenzionati ad usare le mescole medie. In casa Ferrari, Raikkonen e Vettel avranno invece 4 set di Soft (che utilizzeranno in qualifica e prima parte di gara) e 6 di SuperSoft. L’anno scorso l’aveva fatta da padrona la Soft, con una strategia a due soste e le Medium usate solamente perché imposte dal regolamento.

Arriviamo su un circuito “vero” dopo il cittadino Melbourne in cui il caldo avrà un ruolo importante, anche se si correrà verso fine giornata in cui le condizioni atmosferiche saranno meno torride. Anche i freni saranno un elemento sollecitato a causa dei lunghi rettilinei.  Sarà interessante vedere, al di la della rincorsa alla Mercedes, se avremo le conferme da parte di Haas e Toro Rosso che già l’anno scorso aveva conquistato la top ten. Oggi possono contare su una migliore affidabilità e sul motore Ferrari.

Dodici mesi fa Sebastian Vettel ci aveva regalato la prima fila, a pochi decimi dal poleman  Hamilton, mentre Raikkonen si era reso protagonista della sua gara migliore, chiudendo al secondo posto.

Non mancano gli spunti per assistere ad un bel week-end di gara,  a partire da venerdì coi due turni di prove libere in programma alle 13.00 e 17.00 (ora italiana) e  alle 14.00 di sabato in preparazione delle qualifiche (ore 17.00). Dopo tante critiche, anche in Bahrain avremo le nuove qualifiche con eliminazioni ogni novanta secondi. I team non hanno trovato l’unanimità per cambiare e tornare indietro. Mi viene da pensare che sia, soprattutto, una mossa politica in vista dei cambi di regolamenti in ottica 2017. La gara scatterà domenica alle 17.00

Venerdì 1 Aprile

Libere 1: 13:00-14:30

Libere 2: 17:00-18:30

Sabato 2 Aprile

Libere 3: 14:00-15:00

Qualifiche: 17:00

Domenica 3 Aprile
Gara: 17:00  ̶  57 giri

F1, Gp Australia | L’analisi

Dal Gran Premio d’Australia parte una nuova rubrica a cura di Gianluca Medeot di F1BlogTech che, di volta in volta, analizzerà i numeri e dati del week end di gara attraverso numerosi grafici

Puntata n.1 – Imprese d’oltreoceano
Il primo weekend di gara del campionato di Formula Uno 2016 ha fatto molto discutere per tanti diversi fattori; l’introduzione del nuovo sistema di qualifiche shootout, la strategia di gara della Ferrari e il terribile incidente occorso ad Alonso.

Bisogna però dire che abbiamo assistito ad una gara molto interessante da cui è emerso un quadro tecnico non banale e che non si addice ad un’analisi superficiale per essere compreso a fondo.

Andiamo dunque a scoprire questo quadro tecnico, premettendo però che si tratta del primo appuntamento del mondiale, tra l’altro su una pista un po’ atipica quindi va tutto preso un po’ con le pinzette.

Inoltre, i distacchi in qualifica sono un po’ più accentuati a causa del giro extra delle Mercedes, ma di questo ne terremo conto.

Quello dell’Albert Park è un circuito molto particolare a causa della sua conformazione che non predilige nessuna caratteristica della vettura in particolare. Si tratta di un circuito da medio/alto carico aereodinamico e di difficoltà media anche per i propulsori, con il 69% del tempo passato a farfalla pienamente aperte. Il primo settore è più di trazione mentre il secondo e il terzo sono più di motore e carico aerodinamico.

Si ha una perdita di 0,21 secondi per ogni 10kg di carburante in più e un guadagno di 0,18 secondi per ogni 10 cv in più ( dati Magneti Marelli).

Passiamo ora all’analisi.
Per prima cosa è importante segnalare che con le vetture 2016 si sono già raggiunti altissimi livelli con guadagni di performance rispetto allo scorso anno pari a 2,5 secondi.

Ma più che fissarci sui confronti con lo scorso anno è importante vedere cosa hanno da dirci i dati più recenti.

Guardando il grafico in cui viene messo a confronto il tempo reale in Q3 con il giro “ideale” (dato dalla somma dei migliori intertempi), notiamo intanto che quasi tutti i piloti entrati in Q3 sono riusciti ad ottenere la performance migliore proprio quando più serviva, con differenze minime per Rosberg, Ricciardo e Verstappen, mentre invece Sainz avrebbe potuto sopravanzare il compagno di squadra.

Sempre per inquadrare meglio la situazione diamo un’occhiata al grafico con il confronto fra posizione e velocità massima in qualifica.

Risulta chiaro che il fattore velocità non è così fondamentale a Melbourne, ma altrettanto cristallina risulta la superiorità dei motorizzati Mercedes, ora però non più legata alla Williams per motivi che vedremo in seguito.

Per il momento teniamo solo a mente che in rettilineo sono ancora loro a farla da padroni.

Dunque cosa ci dicono i grafici sulle velocità e sui tempi nei vari settori?

Beh, la Mercedes è ancora davanti a tutti in ogni settore e globalmente sempre la migliore, con potenza ed efficienza aereodinamica al top, ma c’è un particolare che emerge dai settori più di trazione (S1 e S2), dalle strategie sugli pneumatici e anche dagli onboard: ovvero la fantastica erogazione di potenza della PU tedesca.

Questo permette loro chiaramente di essere estremamente competitivi nei settori più lenti e di poter puntare su mescole più dure. Non a caso durante i test pre stagionali il lavoro della Mercedes si è focalizzato solo sulla mescola  media che, a quanto pare, è quella che meglio si adatta alla loro vettura.

Questo vantaggio appare poi evidente proprio in gara (come vedremo dopo) quando la Ferrari su gomma soft girava come la Mercedes su gomma media. E si fa sentire anche sulle PU clienti (che comunque non sono mai uguali a quella di base), come possiamo notare dai rilievi velocistici del secondo e del terzo settore.

Da questo discorso si può introdurre la Ferrari e il suo quadro tecnico emerso durante il weekend.

Dai dati analizzati è emersa una Ferrari davvero in forma.  Le aree di miglioramento riguardano l’aspetto telaistico e aereodinamico. Si nota un notevole progresso dal punto di vista del Cz, con finalmente una monoposto che genera grande carico dal corpo vettura e non tramite i profili aereodinamici (si noti il grande lavoro di rastremazione e di cura del posteriore) con relativi guadagni dal punto di vista dell’efficienza aereodinamica, che ormai ha raggiunto livelli molto alti. Anche la nuova sospensione push rod si è fatta sentire, con un miglior comportamento della vettura sui cordoli, che abbinato ad una sospensione posteriore molto raffinata, ha reso la SF16-H molto competitiva dal punto telaistico. Allora quale potrebbe essere l’attuale pecca della Rossa? Proprio una delle migliori caratteristiche della Mercedes, ovvero la trazione.

Fattore che non si nota tanto dalle qualifiche in cui il divario nelle zone di trazione è contenuto, ma non esaltante neanche con le gomme supersoft, quanto più in gara. Problema legato forse ad una peggior erogazione della potenza o proprio ad un gap di potenza (come mi riportano fonti molto attendibili) rispetto alla anglo tedesca. Siamo ovviamente al primo round della stagione e per essere veramente sicuri di tutto ciò dovremmo forse aspettare qualche altro Gp. Ciò nonostante il lavoro svolto durante i test, e quanto successo in questo Gp, ci fa capire che c’è molto di vero in tutto questo. La Ferrari soffre un po’in uscita di curva: e come appena detto si tratta forse di un lavoro sulle mappature della PU e soprattutto sulla gestione della coppia dei motori elettrici o forse proprio di una carenza di potenza.

In questo caso la Ferrari dovrebbe viaggiare con ali più scariche perdendo così un po’ di downforce in curva (dunque trazione), per ovviare al deficit di potenza (in questa F1 è ormai importantissima la velocità, e senza un vero effetto suolo i kg di carico si pagano pesantemente in termini velocistici), ma è ancora azzardato dirlo con esattezza.

Comunque in entrambe le ipotesi i tecnici Ferrari si trovano a dover puntare su mescole più morbide per porre rimedio a questo problema. Quindi in Ferrari non sono sempre dei geni/scemi, ma conoscendo ancora più a fondo di noi il problema (ovviamente), hanno optato per uno stint su supersoft e uno su soft in seguito alla ripartenza del Gp, non avendo dati a sufficienza sul comportamento della media sulla vettura, hanno dunque optato per scelta più sicura.
Infatti, come potrete notare dal grafico in fondo alla pagina, la Ferrari su gomma soft era veloce quanto la Mercedes su gomma media, (tralasciando lo stint su supersoft che probabilmente è stato rovinato da un calo della temperatura dell’asfalto).

In generale possiamo concludere che nonostante questa pecca la Ferrari si trova ad un buon punto con un distacco reale di circa 4,5 decimi (prendiamo come riferimento il giro del più “normale” Rosberg) dalla Mercedes ed è pronta ad approfittare di ogni sbaglio della rivale per conquistare la vittoria.
Occhio però all’affidabilità….

E’ importante fare un accenno anche alla Toro Rosso, che quest’anno ha schierato una vettura estremamente competitiva (da top five) che pecca però di una PU chiaramente non adatta ad occupare le prime posizioni della classifica. Seguono poi i più seri problemi interni al team causati dalla rivalità dei due giovani torelli, con lo sfrenato Verstappen che cerca di prevalere con la forza sul più posato Sainz.

La STR11 però denota un grande telaio, tanta trazione e carico aereodinamico (l’attenzione al dettaglio sulla vettura è davvero maniacale) e si presenta come una seria sfidante per i top team e per la sorella Red Bull, che per il momento ha confermato le caratteristiche dello scorso anno nonostante credo che abbiamo ancora bisogno di di lavorare sulla vettura.

Entrambe queste scuderie saranno pronte ad agguantare delle grandi chance in gran premi in cui il motore non serve (come ad esempio Monaco).

Terminiamo dunque con il flop del weekend ovvero la Williams, la scuderia che fra i top ha probabilmente fatto il passo in avanti più corto.

Già dalla presentazione la nuova vettura sembrava una semplice evoluzione di quella dell’anno passato: e così è stato. Gli interventi sono stati legati a semplici modifiche di micro aereodinamica per cercare un po’ più di carico e trazione, andando però ad aumentare un po’ quel Cx fenomenale che tanto aveva contraddistinto le sue precorritrici.

Forse però l’errore più grande è legato alla sospensione anteriore che ha di base mantenuto il set up dell’anno precedente, con un’antidive troppo accentuato che causa problemi in curva, ma soprattutto un eccessivo degrado della gomma, con ovvie critiche conseguenze per la gara.

GRAFICI SULLA GARA

Da notare nel grafico la parte di gara dopo la ripartenza, con la Ferrari che arranca nonostante le mescole più morbide e fresche rispetto alle Mercedes (ricordiamoci però della variabile temperature).

Molto male la Williams con un passo gara simile alla nuova arrivata Haas (che ha centrato la miglior strategia di gara), mentre da notare il terzo stint della Red Bull con Ricciardo (che ha battuto di 3,5 secondi il giro più veloce in gara registrato nel 2014!).

A cura di Gianluca Medeot@gianluca_medeot