F1 | Gp Austria – Presentazione

Torniamo a parlare di Formula 1 attuale, dopo il tuffo nel passato con l’Historic Minardi Day di Imola. Colgo l’occasione per ringraziare nuovamente tutti per la partecipazione numerosa sia nel paddock che sulle tribute. E’ stato veramente emozionante constatare quanto sia ancora viva la passione per il Minardi Team.

Arriviamo in Austria, su un circuito storico che ha saputo adeguarsi ai nuovi standard crescendo in maniera esponenziale, riavvicinando fortemente il pubblico pronto ad invadere i prati con tende passando il fine settimana mangiando e bevendo in compagnia.

Coi suoi 4326 metri è un tracciato corto, ma impegnativo soprattutto per la prima curva, molto insidiosa. Storicamente è movimentato anche dalle condizioni atmosferico e le giornate di sabato e domenica potrebbero non uscire indenni da acquazzoni.

Mercedes ancora da battere, con una Ferrari alla ricerca della sua identità, una Red Bull che spesso non capitalizza il suo potenziale e una Williams che va a corrente alternata. Il nuovo asfalto potrebbe rappresentare un’incognita in più sul fronte dei pneumatici. La Pirelli porterà Soft, Super Soft e Ultra Soft. Analizzando le scelte dei team si notato già delle differenze. In casa Mercedes Hamilton e Rosberg hanno optato per 8 mescole Ultra Soft, contro le 9 di casa Ferrari. Strategia diversa per Ricciardo e Verstappen che avranno a disposizione solamente 7 set di ”viola”

Restando ina casa RB mi ha stupito la conferma dei due piloti per le prossime due stagione. Una scelta che sbarra la strada agli alfieri di casa Toro Rosso, modificando la linea seguita fino ad oggi. Un segnale di allontanamento nei confronti della scuderia satellite? Viste le difficoltà di alcuni team, Sauber e Force India in primis, Ecclestone vorrebbe rivedere la spartizione dei diritti televisivi. Ancora una volta tanti temi. Non resta che metterci comodi a guardare cosa accadrà.

F1 | Gp Europa, Baku – L’analisi di Gianluca

UN WEEKEND DALLE MILLE COMPLESSITA’ di Gianluca Medeot

Perché quello di Baku è stato un weekend estremamente difficile e complesso per tantissimi motivi..

In primis si tratta di un circuito nuovo e del quale non c’era alcun dato reale, poi si tratta di un tracciato molto tecnico e in cui sono i piloti a dover fare la differenza. Trovare un set up corretto è davvero una sfida visto l’alternarsi di sezioni veloci e lente e non parliamo poi dei problemi legati alle temperature del tracciato (che sono variate nell’arco del weekend), del traffico in pista e dell’importantissimo effetto scia.

L’insieme di questa enorme quantità di variabili rende dunque abbastanza difficile ricavare un quadro tecnico chiaro ed oggettivo, ed eviterò dunque di andare troppo nel dettaglio in modo da non trarre conclusioni inesatte.

Fondamentale come al solito delineare le caratteristiche del circuito.

Il primo settore è un settore generalmente di motore, serve infatti potenza nei diversi allunghi che si susseguono, ma anche tanta guidabilità e trazione per uscire al meglio dalle curve a 90 gradi che regnano in questo intermedio.

Il secondo settore è più guidato invece, con la sezione tra curva 8 e 12 che si presenta estremamente tecnica e difficile.

Sono molte le caratteristiche necessarie per affrontarlo al meglio, ma in generale diciamo che è un settore in cui serve tanto carico e ottimi sforzi di trazione.

Nel terzo settore serve invece soltanto efficienza in rettilineo e comunque una vettura stabile nei veloci cambi di direzione prima del rettilineo finale.

In generale si può dire che la parola EFFICIENZA (aerodinamica) è più che mai fondamentale in questa pista.

Non dimentichiamoci però dei piloti, chiamati a correre a 360km/h in città su una pista molto complicata, e che hanno dovuto fare i conti con traffico, errori e sporadici vantaggi determinati dalle scie. E gli effetti di tutto ciò si sono fatti sentire.

Nessuno dei dieci piloti qualificati nel Q3 (non prenderemo in analisi Hamilton) è riuscito a segnare il suo miglior tempo nell’ultima fase. Partendo da Rosberg che non ha nemmeno migliorato dal Q2, arrivando poi a Bottas e Verstappen che ci sono andati lontani addirittura di secondi!

Passando al grafico sulle velocità massime registrate alla speed trap possiamo notare che come al solito al top troviamo i motorizzati Mercedes, seguiti abbastanza da vicino da Verstappen.

Riguardo a Max si può notare già da questi dati (avremo ulteriori conferme dai dati nei settori), come sia sceso in pista con un assetto molto più carico rispetto al suo compagno di squadra Ricciardo.

Stessa storia (e molto più evidente) per i piloti di casa Williams, con un Massa molto più carico rispetto a Bottas.

Le velocità molto basse delle Ferrari si possono spiegare con le velocità di uscita dalla curva 16, le cui cause le vedremo dopo.

 Interessante anche notare come quella di Baku sia risultata la qualifica più sofferta per la Ferrari da inizio anno, un dato che va a porsi in netta opposizione alla performance del Canada, un circuito per certe zone simile.  Questo a conferma di quanto vi avevo detto in Canada: ovvero che la Mercedes per qualche errore di set up non era riuscita a tirar fuori la performance migliore.

Trattandosi però di un circuito un po’ anomalo ed essendoci stata un’evoluzione delle performance in gara, non va preso come un dato allarmante.

Andiamo dunque ad analizzare dove la Mercedes è riuscita a fare la differenza rispetto agli avversari.

Guardando i grafici con i distacchi percentuali, risulta evidente che è nel secondo settore e nel terzo (ma soprattutto nel terzo) che è arrivata la vera batosta sugli avversari, ed è molto facile capire il perché.

La Mercedes ha infatti tirato fuori una delle sue armi più temute, ovvero la grandissima efficienza aerodinamica (nella quale in realtà c’è anche un importante componente data dal motore) che le permette di essere velocissima nei rettilinei, ma anche estremamente competitiva nei settori più guidati. Si possono dunque permettere assetti più carichi degli avversari, con gli ovvi vantaggi che ne conseguono, tra i quali anche una migliore stabilità in frenata (ci sono tante frenate molto importanti a Baku), ma anche una migliore trazione nelle riaccellerazioni dalle medie velocità, che si è rivelata fondamentale nell’uscita da curva 16 così da portare poi molta velocità verso curva 17 e 18. Due curve molto veloci in cui come ho accennato prima, c’è bisogno di una vettura molto bilanciata.

Parlando sempre di efficienza aerodinamica, c’è un team che ne sta guadagnando davvero tanta, ovvero la Force India.

Infatti la performance di questa squadra durante questo weekend è stata davvero fantastica.

Se andiamo ad analizzare i grafici notiamo che la prestazione è stata omogenea in ogni settore, con un leggero aumento solo nel terzo settore.

Dunque una Force India efficace ovunque, tutto ciò a conferma della bontà degli sviluppi portati negli ultimi Gran Premi, che stanno trasformando la vettura da un missile per i rettilinei (come la Williams) ad una vettura equilibrata ed efficace in circuiti che potremmo definire quasi diametralmente opposti come Montecarlo e Baku.

Una grossa mano per guidabilità ed efficienza in rettilineo viene data dalla PU Mercedes ma è chiaro che ormai in Force India abbiano capito la strada da percorrere dal punto di vista telaistico per sfruttare al meglio questo vantaggio.

Diamo però a Cesare quello che è di Cesare, e ricordiamoci che solo Perez è riuscito a raggiungere questi risultati..

Continuiamo comunque a tenerla d’occhio nei prossimi appuntamenti..

Passiamo ora alla Ferrari, che come vi ho detto prima ha sofferto il distacco più ampio da inizio campionato.

Visti i dati molto strani e di difficile interpretazione, ma anche tenuto conto della diversa performance in gara su una pista più calda, risulta abbastanza ovvio (chiaramente solo per noi che siamo “fuori”) ricercare le cause di questa performance in un non corretto utilizzo degli pneumatici.

Difficile dire con esattezza il perché, ma probabilmente l’assetto più scarico per Baku non ha aiutato la SF16-H a portare le gomme nel giusto range di utilizzo.

Tutto ciò provoca degli ovvi problemi di trazione che si sono fatti sentire ovunque, e ricordiamoci che la velocità di uscita dalle curve, va comunque ad incidere sulle velocità finali, quindi non sorprendiamoci troppo dei dati emersi.

Se la Ferrari fosse rimasta su un assetto molto carico i tempi nel settore guidato sarebbero stati diversi.

Sempre per spiegare i tempi bisogna poi fare i conti con una diversa efficienza aerodinamica (rispetto alla Mercedes).

Per il resto si può notare una leggera differenziazione di Kimi, che è risultato un po’ più veloce sul dritto, ma meno efficace nel guidato.

Problemi di gomme anche per la Red Bull, ma in questo caso solo in gara.

Infatti conoscendo i deficit di potenza ancora presenti (come visto in Canada), e il carico generato dal corpo vettura in se, i tecnici Red Bull hanno optato per un set up molto scarico (in particolare sulla vettura di Verstappen) che è risultato abbastanza efficace in qualifica, per poi però rivelarsi catastrofico in gara, con entrambe le RB12 che hanno sofferto di problemi di over heating.

Tanto per rendersi conto di quanto erano scarichi basta vedere il gap nel secondo settore (quello idealmente più adatto a loro), che si aggira (con Ricciardo) e supera perfino (con Verstappen) quello delle Williams.

Williams che come al solito hanno cercato di sfruttare le doti velocistiche per ottenere una buona performance, ma la mancanza di efficienza aerodinamica ha fortemente pregiudicato le performance, facendo emergere il problema che se vai a tirare da una parte (carico, con Massa) rimani senza dall’altra (velocità, con Bottas) e viceversa.

Per il momento è tutto, spero che abbiate apprezzato, ci vediamo sul Red Bull Ring !!!! 😉

Gp Europa, Europa – I grafici della gara

F1 | Gp Europa, Baku – PAGELLE

Baku mi ha sorpreso in modo positivo. Il cittadino sicuramente anomalo. Il secondo tracciato più lungo della stagione, dopo Spa-Francorchamps, velocissimo e con un rettilineo in cui il motore sta a pieno regime per ben 20”. Ha ricevuto dei riscontri positivi anche da piloti e team principal

Nico Rosberg – 9 ha saputo portare a casa un’ottima pole position il sabato, dopo aver giocato a nascondino con Hamilton, mettendogli addosso non poca pressione. In gara perfetto. Una vittoria che gli vangono punti pesanti in ottica mondiale

Sebastian Vettel – 8,5 sta lottando con una macchina indubbiamente inferiore rispetto alla concorrenza e fatico ad individuare dove possa essere il problema principale di questa SF16-H. Rispetto al compagno riesce comunque a tirarne fuori il meglio.

Sergio Perez – 8,5 anche lui sta ottimizzando alla grande la sua Force India, oscurando Hulkenberg. Autore di una stagione straordinaria fino a questo momento. Un podio che si tramutano in punti pesanti per un team in difficoltà economica

Kimi Raikkonen – 8 i commissari hanno usato la mano troppo pesante. Contro questo Perez credo che avrebbe comunque perso il terzo posto.

Lewis Hamilton – 6 arriva appena alla sufficienza. Troppi errori in qualifica che hanno compromesso anche la gara.

Daniel Ricciardo e Max Verstappen – 7,5 stesso voto per i piloti Red Bull protagonisti di strategie diverse. Ancora una volta l’olandese ci ha regalato due sorpassi strepitosi

Nico Hulkenberg – 6 porta alla Force India punti preziosi, ma ha perso il confronto diretto col compagno

Felipe Massa – 6 un punto conquistato più per la sua esperienza che per altro

F1 | Gp Europa, Baku – IL PUNTO

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La critica e gli addetti ai lavori hanno lodato il tracciato e il primo Gran Premio ospitato da Baku. Certamente, rispetto a quanto abbiamo assistito in GP2 con la doppia vittoria, con annessa pole-position e giro veloce, di un bravissimo Antonio Giovinazzi, ci saremo aspettati un maggiore movimento in gara. Diversamente dai pronostici tutti i piloti sono stati molto bravi perché Baku si è confermato essere un tracciato impegnativo, ma anche anomalo considerando i sei chilometri di sviluppo e le velocità altissime toccate (oltre 375 km/h al fondo del lungo rettilineo)

Un perfetto Nico Rosberg firma pole position e vittoria, riuscendo a tendere a distanza i suoi avversari. E’ venuta a mancare la Red Bull che ha pagato la scelta tecnica, puntando tutto sulla qualifica. Brava la Ferrari che, sacrificando la prova del sabato, ha tirato fuori il meglio in gara con l’ottimo secondo posto di Sebastian Vettel. Altra gara stupenda per Sergio Perez che ha completato il podio, nonostante una Force India in difficoltà economica. Ha saputo sfruttare al meglio sia il suo motore Mercedes che il telaio, oscurando Nico Hulkenberg. La casa tedesca ha piazzato bel sei vetture nelle prime dieci posizioni.

Week end sottotono invece per Lewis Hamilton. Protagonista di numerosi errori in qualifica, che hanno compromesso anche il risultato in gara. Non è stato all’altezza del suo palmares, ma ha portato a casa punti importanti in ottica campionato.

Come ho sottolineato nella prima parte, devo fare i complimenti ad Antonio Giovinazzi per le due vittorie in Gp2. In gara-2 si è reso protagonista di una rimonta esemplare, mettendo a segno un sorpasso spettacolare proprio sul finale che gli è valso il secondo successo nel fine settimana. E’ sicuramente già pronto per la Formula 1

Non mi resta che darvi appuntamento a sabato prossimo all’Autodromo di Imola per il Minardi Day, una giornata di sport dedicata a tutti gli appassionati e tifosi, dove oltre a vedere girare in pista tantissime vetture di Formula 1 ci sarà la possibilità di vedere da vicino oltre 50 vetture del mondiale grazie alla mostra “da Minardi a Toro Rosso” che ripercorre oltre 30 anni di passione. Vi aspetto numerosi

F1 | Gp Europa – Presentazione

La Formula 1 si prepara ad arrivare a Baku, su un circuito atipico coi suoi 6000 metri che ne fanno il tracciato più lungo del Mondiale, e un rettilineo da oltre 2 km in cui si toccheranno velocità pazzesche, oltre i 340 km/h seguito da frenate impegnative. La parte della città vecchia è inoltre caratterizzata da una sede stradale particolarmente stretta coi cuoi 7 metri, senza alcuna possibilità di errore.

Tutte incognite che aprono ad un gran premio ricco di sorprese e a diversi risultati possibili, in cui la safety-car potrebbe fare gli straordinari. Fare previsioni è difficile, se non impossibile, poiché non abbiamo dei riferimenti. Certamente avere una macchina performante come la Mercedes da un vantaggio ai suoi piloti che so dovranno concentrare principalmente sulla pista. Come sempre gli occhi saranno puntati sulla Ferrari, che arriva da un periodo non facile ad esclusione del secondo posto di Montreal. Dovranno continuare a lavorare per avvicinarsi ad Hamilton e Rosberg, guardandosi però le spalle  da una Red Bull in crescita. In Canada Verstappen ha dimostrano ancora una volta tutto il suo valore, tenendo testa a Nico Rosberg. In Ferrari, purtroppo, al momento c’è solo Sebastian Vettel.

L’altra incognita sarà data dalle gomme. Anche in questo caso Mercedes e Ferrari hanno optato per strategie diverse. La Pirelli porterà mescole Medie, Soft e Super Soft. Se Vettel e Raikkonen avranno a disposizione 7 set di SuperSoft, 5 Soft e 1 Media, Hamilton e Rosberg hanno giocato la carta di 8 set delle SuperSoft.

Historic Minardi Day |A Imola oltre 70 macchine con 50 Formula 1, 22 piloti “Minardi” e una mostra imperdibile

Un Historic Minardi Day dai colori internazionali si prepara ad invadere l’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola nella giornata di sabato 25 giugno. Vetture e piloti italiani ed esteri, provenienti  dall’Europa e dal Sud America per una giornata di sport dedicata a tutti gli appassionati, collezionisti e alla scuderia faentina fondata da Gian Carlo Minardi.

A dieci anni dall’ultimo Gran Premio di F1, la pista del Santerno si prepara a riabbracciare la Formula 1. Saranno oltre 70 le vetture presenti tra pista e paddock, con 50 esemplari di monoposto che hanno scritto le pagine più importanti del Mondiale di F1, insieme alle Formula 2, Formula 3, F. Italia, F3000 e Gran Turismo. Non mancheranno gli incontri coi piloti del Minardi Team e Gian Carlo Minardi

LA FORMULA 1 TORNA A ROMBARE IN PISTA
A partire dalle ore 9.00 verranno accesi i motori coi primi giri di pista delle Gran Turismo, con Ferrari, Aston Martin e Porsche apripista alle esibizioni delle 17 Formula 1. Gli appassionati potranno rivedere in azione 10 monoposto del Minardi Team F1 – si parte dalla Minardi M186 Motori Moderni per arrivare alla Minardi PS04/B – insieme alle quali sfrecceranno, tra le altre, anche la Williams FW07 Campione del Mondo 1980, le Ferrari con cui  Giancarlo Martini, Alain Prost, Jean Alesi e Ivan Capelli difesero i colori del Cavallino Rampante e la Tecno del 1972

A fianco delle Dallara F3, Renault F2000 e Ralt F3000 scenderanno in pista anche la Minardi M283B spinta dal propulsore BMW con cui Gian Carlo Minardi affrontò il Campionato di F2 nel 1983, la March-BMW Schnitzer 732 e la Chevron-Toyota B38 con cui Elio De Angelis vinse la gara di Montecarlo ed il Campionato Italiano nel 1977.

Saranno quindi numerose le monoposto e le Gran Turismo che animeranno lo spettacolo in pista fino alle 18,30 prima del saluto davanti alla tribuna principale. Per l’occasione l’accesso alle tribune sarà libero.

MOSTRA:  DA MINARDI A TORO ROSSO – la storia della Formula 1 in 30 anni di passione
Dalle ore 9.00 i cancelli dell’area Paddock del circuito di Imola saranno aperti a tutti i tifosi e appassionati (costo di 10€ e gratis per gli under 12), per vedere da vicino le vetture del Minardi Team F1 e della Scuderia Toro Rosso ripercorrendo oltre trent’anni di Motorsport. A fianco delle 31 monoposto faentine saranno esposte anche la Minardi F2 del 1982 e la FIAT 500 del 1972, con cui Gian Carlo Minardi vince il primo Campionato Italiano in qualità di Direttore Sportivo della Scuderia del Passatore, e la Ferrari F2001 Campione del Mondo Costruttori con Michael Schumacher e Rubens Barrichello.

Non mancheranno le occasioni per confrontarsi e salutare Gian Carlo Minardi e i piloti che hanno fatto parte della scuderia faentina nei 35 anni di storia, a partire dall’argentino Miguel Angel Guerra, primo pilota che ha corso sotto i colori del Minardi Team in Formula 2, per arrivare agli italiani Paolo Barilla, Giancarlo Fisichella, Giovanni Lavaggi, Pier Luigi Martini, Gianni Morbidelli, Alessandro Nannini, Jarno Trulli, il brasiliano Tarso Marques, gli spagnoli Adrian Campos e Sala Luis Perez, il portoghese Pedro Lamy e i test-driver che si sono alternati sulle vetture di Gian Carlo Minardi, tra cui Davide Rigon, Gabriele Lancieri, Matteo Bobbi e Thomas Biagi.

ENTERTAINMENT
All’interno del Paddock sarà prevista un’area di puro divertimento in stile Red Bull con musica e dj-set, cimentarsi in simulazioni di pit-stop grazie alla Toro Rosso oltre a poter sfidare i propri amici coi Simulatori GT Challenge e F1. Il pilota più abile proverà l’emozione di girare sulla pista di Imola su una vera Lamborghini Huracan a fianco di un pilota professionista. Non mancherà l’angolo della degustazione con un’offerta culinaria differenziata grazie ai numerosi stand dello Street Food

Spazio anche alle nuove tecnologie “made in Emilia Romagna” e agli appassionati delle due ruote grazie alla partecipazione di “Energica Motor Company”. La società modenese, che ha individuato nella figura di Gian Carlo Minardi il consigliere indipendente,  esporrà i suoi ultimi modelli di moto elettriche.

Per l’occasione è stato inaugurato il portale ufficiale dell’evento, www.MinardiDay.it,  dov’è disponibile l’intero programma dell’evento e tutti i dettagli sulla giornata all’Autodromo di Imola. Sarà possibile seguire gli aggiornamenti anche tramite i Social Network Facebook e Twitter, usando gli hashtag #HistoricMinardiDay e #MinardiDay, e il sito www.Minardi.it

Colgo l’occasione per ricordarvi che i documenti inerenti la richiesta ACCREDITI STAMPA per la giornata di sabato 25 giugno 2016 dovranno essere inviati per e-mail a Marcello Pollini (marcello.pollini@autodromoimola.it) entro il 20 giugno.  Tutte le informazioni sono disponibili sul sito dell’Autodromo di Imola all’indirizzo http://www.autodromoimola.it/accredito-stampa/historic-minardi-day/ e sulla pagina dell’evento

 

F1 | Gp Canada – PAGELLE

Lewis Hamilton – 9 per l’ennesima volta ha sbagliato la partenza. Dovrà lavorare per eliminare questo handicap

Sebastian Vettel – 9 ha decisamente ottimizzato quanto messo a sua disposizione dalla Ferrari, come dimostrano i 59” di vantaggio su Kimi Raikkonen. Ottima la sua partenza e la costanza in gara. Fino all’ultimo giro ha provato ad infastidire Hamilton in tutte le maniere.

Valtteri Bottas –8 il terzo posto equivale a un bottino prezioso per la sua Williams

Max Verstappen –  8,5 ottima la partenza senza dimenticare il bellissimo duello, vinto, con Nico Rosberg nonostante una PU inferiore.

Nico Rosberg – 7 ha svolto il suo compitino. Bravo in partenza, anche se mi è sembrato intimorito da quanto successo in Spagna. Ha fatto una gara in rimonta, ma sulla sua strada ha trovato un ottimo Verstappen.

Kimi Raikkonen – 6 col sesto posto ha portato alla Ferrari punti preziosi in ottica mondiale ma il distacco da Vettel è disarmar mante e mette fortemente in discussione la sua permanenza in “rosso” ma anche nel Circus

Daniel Ricciardo – 6 sottotono in tutto il fine settimana e non all’altezza del compagno. Pur avendo ricevuto la conferma dal team fino al 2018 il nervosismo che si intuisce dalle sue esternazioni si ripercuote anche sui risultati in pista

Nico Hulkenberg, Carlos Sainz e Segio Perez – 6 chiudono un gran premio impegnativo con la zona punti. Montreal è una pista difficile in cui devi gestire macchina, consumi e gomme.

F1 | Gp Canada – IL PUNTO

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La partenza di Sebastian Vettel è certamente uno dei pochi segnali positivi di questo gran premio, insieme alla bella difesa di Max Verstappen su Nico Rosberg e alla lotta ad alto livello tra Lewis Hamilton e il ferrarista, girando castamente sull’ 1.16. Ancora una volta il Campione del Mondo non è stato perfetto al via facendosi sorprendere, ma con questa vittoria riapre decisamente il mondiale.

Consolidato il secondo posto, il muretto della Ferrari ha provato il tutto per tutto con una strategia azzardata. A mio avviso era l’unica strada da percorrere in quel momento per provare a strappare la vittoria ad una Mercedes che resta superiore, come dimostrano i tempi sul giro. Solo sul finale Vettel, grazie alla poca benzina a bordo, è riuscito ad avvicinare i tempi di Hamilton e Rosberg, autore del giro più veloce della corsa. Nico purtroppo ha trovato poi sulla sua strada un grande Verstappen che lo ha costretto all’errore proprio sul finale. Molto bravo comunque il tedesco che ha ottimizzare al meglio la sua Ferrari, come dimostrano i 59” di vantaggio (decisamente troppi) su Kimi Raikkonen, che chiude solamente al sesto posto. Che sia arrivato veramente il momento di guardarsi intorno?

La Williams ha gestito molto bene la gara col terzo posto di Bottas, sfruttando al massimo gli errori altrui. Tra una settimana si arriverà a Baku, circuito nuovo estremamente veloce con poche possibilità di errori.

Historic Minardi Day – A Imola presenti anche gli Scuderia Ferrari Club

Anche gli Scuderia Ferrari Club – che rappresentano la PASSIONE FERRARI nel mondo – saranno presenti all’HISTORIC MINARDI DAY che si terrà il prossimo 25 giugno presso l’Autodromo Dino e Enzo Ferrari di Imola.

Siamo certi che questa collaborazione permetterà di arricchire una giornata dedicata a fan, collezionisti ed appassionati che vogliono rivivere le emozioni legate alla storia della F1, e ammirare le monoposto d’epoca sfrecciare di nuovo in pista con gli odori e rumori che ormai sono lontani.

F1 | Gp Canada – La Presentazione di Gian Carlo Minardi

Parliamo di un Gran Premio estremamente importante poiché si andrà si concluderà il primo terzo della stagione. Salvo errori la Mercedes partirà ancora una volta favorita, con una bella lotta interna tra Rosberg ed Hamilton. Nico dovrà cercare di ristabilire la sua supremazia nei confronti di Lewis che ha dominato la scena tra le stradine del principato. La Ferrari, che arriva da due gran premi difficili, ha usato dei gettoni per sviluppare la sua Power-Unit e dovrà riconquistare il ruolo di seconda forza del mondiale, attualmente attaccato da una Red Bull in forte ascesa. La creature di Adrian Newey potrebbe mettersi in evidenza, essendo Montrel un circuito in cui aerodinamica e freni ricoprono un ruolo da primo attore.

Vista la sua posizione geografica e la mancanza delle montagne, si può passare velocemente dal bello al brutto tempo. Ad oggi le previsioni parlano di temperature intorno ai 20°C e anche le gomme potrebbero fare la differenza.

In casa Williams si dovranno guardare le spalle da Force India e Toro Rosso. Anche loro porteranno degli aggiornamenti che saranno oggetto di analisi nel postGP, ma attualmente il divario tra Ferrari e Red Bull è troppo avanzato.

Ci aspetta quindi un Gran Premio ricco di incognite. Dietro ad  una Mercedes, Ferrari e Red Bull sono pronte a darsi battaglia. Non ci resta che guardare la corsa a partire dalla ore 20.00

F1 | La roulette di Montecarlo – L’analisi di Gianluca

Perché il weekend di Montecarlo è stato davvero imprevedibile come il gioco d’azzardo, già a partire dalle incredibili qualifiche che hanno visto un totale rimescolamento dei valori in campo, con una Red Bull che le ha suonate a tutti, comprese le frecce d’argento.

Non parliamo poi del gran premio che ha visto succedersi una lunghissima sfilza di colpi di scena che ci hanno fatto molto divertire.

Andiamo ad analizzare dunque qual è il quadro tecnico (anch’esso un po’ particolare) emerso dalle qualifiche.

Questa volta però non più con i grafici a radar che vi ho sempre proposto fino ad adesso, ma con dei più intuitivi istogrammi. Inoltre al posto dei tempi nei vari settori, per rendere più reale ma anche più semplice l’analisi, prenderemo in esame i distacchi percentuali dei vari piloti in ogni settore.

Per prima cosa andiamo a delineare brevemente le caratteristiche del circuito di Montecarlo: come sapete è il circuito più lento del mondiale, ma anche uno fra i più tecnici e difficili.

Su questa pista le differenze motoristiche si tendono ad appiattire e a far la differenza sono i telai e l’aerodinamica, ci sono infatti solo due zone di allungo: la salita fino al casinò e la zona del tunnel.

Analizzando invece i settori, nel primo, quello più veloce conta un po’ il Cx e c’è bisogno di una vettura precisa che nonsoffra di sottosterzo per affrontare al meglio le due curve del casinò.

Il secondo è un settore più vario, con una prima zona esclusivamente di trazione, per poi lasciare posto al carico e al bilancio aerodinamico.

Per concludere il terzo è un settore esclusivamente di trazione, dove l’erogazione della potenza, il telaio e un corretto bilancio meccanico sono fondamentali.

Ma la caratteristica più importante a Montecarlo è il piede del pilota, sta a lui staccare le scritte degli sponsor dai muretti per guadagnare decimi, dunque risulta più che mai fondamentale il richiamo al grafico dove viene messo a confronto il reale tempo in Q3 contro quello ideale (dato dalla somma dei migliori settori).

Possiamo infatti notare che solo 3 piloti, ovvero Ricciardo, Rosberg e Hulkenberg sono riusciti a mettere assieme il giro più veloce nel fatidico Q3.

In particolare Alonso e Kvyat ci sono andati molto lontani, con il Russo che sarebbe potuto essere addirittura in sesta posizione, davanti al compagno di squadra. Inutile parlare delle Ferrari, con Vettel che non ha nemmeno migliorato i tempi del Q2, ma qui ci arriveremo dopo.

Guardando invece il grafico in cui viene messa a confronto la velocità alla speed trap con la posizione in qualifica, possiamo trarre diverse conclusioni che ci confermeranno anche i dati sui settori (anche se comunque quello di Montecarlo è un rilevamento un po’ anomalo): in primis notiamo una Red Bull che finalmente si pone a livello degli avversari anche nei rettilinei, dopo gli aggiornamenti portati da Renault, poi una Ferrari e una Force India un pò meno efficienti sul rispetto al solito, chiaramente per necessità di downforce, e infine vediamo che Toro Rosso soffre sempre tantissimo a causa di una PU datata.

Ma andiamo ora a vedere cosa ci dicono i settori, partendo dalla rinata Red Bull.

Dove si è assicurato la pole Ricciardo?

I dati ci fanno subito capire che è nel terzo settore che la Red Bull ha fatto la differenza.

Una differenza davvero abissale, che ha relegato il suo primo inseguitore, ovvero Rosberg, ad un enorme un percento di distacco.

Un po’ più sofferto invece il primo settore, quello più veloce, con un distacco di circa l’un percento rispetto a Hamilton, mentre nel secondo settore (quello in cui serve tanto carico) è stato sempre lui il più veloce, subito seguito dalle Mercedes.

Emerge dunque una Red Bull estremamente competitiva e con un chiaro e forte vantaggio negli sforzi di trazione, che da sempre sono stati una peculiarità delle vetture firmate Newey, tenendo però sempre conto di un Ricciardo davvero in grande forma.

Interessante anche analizzare le velocità con una RB11 che si rivela competitiva anche in questo ambito, come vi avevo accennato prima.

Potremmo avere ulteriore conferma di questa inversione di tendenza sul veloce circuito di Montreal, ma di sicuro l’aggiornamento portato da Renault si è fatto sentire e si farà sentire, specialmente su una Red Bull che a differenza delle antenate sembra avere anche una buona efficienza aerodinamica.

Si sono così posti, con grande prepotenza come la nuova seconda forza del mondiale.

Aspettiamo però il Canada per fare ulteriori considerazioni, essendo un circuito molto più completo e non un caso a se stante ( e cucito su misura per la Red Bull) come Montecarlo.

Passiamo ora alla frecce d’argento, che forse così frecce non sono state.

Non ci sono particolari considerazioni da fare, se non che in quanto a efficienza sono sempre loro a dettar legge, notiamo infatti velocità molto buone in ogni settore, ma in particolare è il tempo nel primo e più veloce settore a confermarcelo.

E sempre dai tempi nel primo (ricordiamoci delle curve del casinò) e dalle velocità prima delle piscine possiamo notare l’ottimo bilancio aerodinamico della W06.

Per il resto, la batosta nel terzo settore, dove invece sarebbe dovuta essere molto competitiva, visti i precedenti (soprattutto a Barcellona), per noi che non siamo all’interno del team, si può spiegare con un non totale adattamento del set up meccanico alla nuova mescola ultrasoft che ha debuttato in questo weekend.

Sarà dunque molto interessante vedere come reagiranno in Mercedes in Canada sulle stesse specifiche di gomma..

Weekend complicato anche per la Ferrari (ormai è routine), con il più importante rompicapo che affligge la Rossa, che è tornato a farsi vedere, ovvero: perché non si migliora da Q2 a Q3 ?

E’ infatti inutile parlare di performance se poi queste non vengono fuori nel momento più cruciale della qualifica, quando c’è meno traffico, la pista è più gommata si girano i “manettini” e tutti migliorano.

Le cause anche in questo caso possono essere ricercate nella gomma.

Probabilmente si tratta di un problema nel non riuscire a mettere nella giusta finestra di utilizzo le coperture, altrimenti i commenti dei piloti che parlano di improvvise mancanze di grip sarebbero indecifrabili.

In realtà credo che anche in Ferrari non lo sappiano con certezza, ma è un dato di fatto che non non utilizzino sistemi per far aumentare la temperatura e diminuire le pressioni della gomma, come ad esempio Mercedes e Red Bull.

Per il resto, tenendo conto dei dati che abbiamo,notiamo una Ferrari che come al solito perde sempre di meno nel misto veloce dove c’è bisogno di un buon bilancio, ovvero nel secondo settore. Le performance non di rilievo nel primo settore si possono probabilmente spiegare con l’assetto più carico scelto per Monaco che deve aver intaccato l’efficienza aerodinamica della vettura

Molto più interessante invece parlare del terzo settore dove troviamo una Ferrari ai livelli di Mercedes. Questa inaspettata performance (soprattutto dopo le batoste in Spagna), credo che si possa spiegare sia con un buon lavoro di Ferrari nel trovare il giusto set up meccanico per far funzionare al meglio una gomma, che di suo può in un certo senso arginare i problemi di trazione, sia con l’incontestata bravura dei piloti della Rossa. Ho infatti a lungo parlato dei problemi nell’erogazione di potenza della SF16-H e di sicuri non sono cose che si risolvono da un Gp all’altro.

Importante anche fare un accenno a Force India e Toro Rosso. Partendo dalla sorellina della Red Bull possiamo dire che il weekend per loro è stato molto buono. La vettura si è rivelata molto competitiva, confermando l’ottimo telaio di cui vi ho spesso parlato. Come anche per la Ferrari il settore in cui si è rivelata più efficace è il secondo, mentre nel primo e nel terzo credo che abbia sofferto di più per lo stesso motivo, ovvero la PU.

L’unità Ferrari 2015 non è all’altezza delle PU 2016 in quanto a potenza, rendendo così la Toro Rosso molto lenta sul dritto, ma dobbiamo anche ricordarci della guidabilità di quel motore, che probabilmente va ad infierire sul telaio, con cui si cerca di compensare. Continuerà dunque ad essere una grande sofferenza per i torelli, specialmente nel prossimo appuntamento.

Weekend decisamente positivo anche per la Force India, che dopo essersi dimostrata una vettura veloce ma con problemi di carico, è riuscita a reagire alla grande a questi problemi, mettendo in pista una vettura competitiva anche sulle stradine di Montecarlo, grazie anche a qualche aggiornamento aerodinamico.

Per il momento è tutto, ci vediamo in Canada su un circuito interessante e completo, dove potremmo fare qualche analisi più veritiera ed interessante, occhio però al muro dei campioni, ciao!!!

GRAFICI SULLA GARA

a cura di Gianluca Medeot

F1 | I “mal di pancia” di Sebastian Vettel

I Gran Premi di Spagna e Montecarlo hanno lasciato strascichi importati nell’umore di Sebastian Vettel, Daniel Ricciardo e Lewis Hamilton.

Se i piloti di Mercedes e Red Bull possono consolarsi con la vittoria e la pole-position conquistate nel principato, l’umore del ferrarista è decisamente più nero. Da un po’ di tempo a questa parte l’attaccamene al team ha subito una drastica sterzata, come si può intuire dalle ultime dichiarazioni. I piazzamenti e la mancata competitività della sua SF16-H iniziando a stargli stretti. Il ragazzo scalpita. All’interno del team Ferrari traspare una certa tensione, anche sul fronte del management e il podio spagnolo e il quarto posto alle spalle di Perez suonano come una sconfitta.

In casa Red Bull, il debutto con vittoria di Max Verstappen, ha restituito vitalità a Daniel Ricciardo che con un giro stupendo a Montecarlo ha voluto mandare un segnale importante, oltre a firmare la pole-position. Il secondo errore consecutivo del box però gli ha negato nuovamente una vittoria che sarebbe stata più che meritata. L’italo-australiano era saldamente al comando della corsa. La delusione è stata tanta. Il sorriso è scivolato via dal volto e non sono mancate le critiche (più che giuste) nei confronti del team.

Il successo conquistato domenica scorsa avrà contribuito a stemperare gli animi di un Lewis Hamilton in contrasto col suo team. Qualcuno ha parlato anche di un possibile licenziamento. Con la vittoria l’inglese ha firmato la prima vittoria stagionale riducendo il distacco dal compagno, solo settimo al traguardo.

Tutti segnali che possono far pensare a movimenti clamorosi, anche se è ancora troppo presto per fare del fanta-mercato piloti. Non ci resta che stare attenti e vedere cosa succederà nei prossimi fine settimana.

F1 | Gian Carlo Minardi “Tensione Ferrari. Red Bull in ascesa”

A inizio stagione la Ferrari si era presenta ai nastri di partenza come l’antagonista principale della Mercedes, ma sono bastati sei gran premi per ridimensionare radicalmente la situazione. Fin dal primo appuntamento australiano è stata evidente la superiorità delle frecce d’argento di Lewis Hamilton e Nico Rosberg e il ritardo di Maranello.

Si è aggiunta però anche la Red Bull che ad ogni gara è stata in grado di risalire la china, supportata da un ottimo telaio e aerodinamica e da una buona power-unit Renault, fino a raggiungere il successo con Max Verstappen in Spagna. L’arrivo del giovanissimo olandese ha contribuito a dare una spinta anche a Daniel Ricciardo, che a Montecarlo firma la pole-position grazie ad un giro perfetto. Purtroppo ci ha pensato, per la seconda volta, il box a rovinargli la corsa “consegnando” il successo nella mani di Hamilton.

La Mercedes, indipendentemente da alcuni problemi di affidabilità ed errori, si è dimostrata nuovamente una macchina inavvicinabile. Inoltre, quando è attaccabile, ci pensa la strategia Red Bull a sbagliare. A Montecarlo, come in Spagna, a rimetterci il gradino più alto del podio è stato Daniel Ricciardo” commenta Gian Carlo Minardi. L’italo-australiano non ha risparmiato critiche al team “In alcuni circuito la Red Bul è superiore alla Ferrari, grazie ad un ottimo telaio, nonostante un motore che cede ancora qualche “cavallo” a Maranello. Fin dall’inizio della stagione la SF16-H non si è dimostrata quell’arma perfetta per sconfiggere i Campioni del Mondo in carica tedeschi. Più volte abbiamo sottolineato quanto il distacco sia rimasto invariato. Discorso inverso per Milton Keynes. Dopo un 2015 difficile, stanno recuperando il gap” prosegue il manager faentino

Il quarto posto di Sebastian Vettel a Montecarlo, alle spalle della Force India del messicano Perez, e il terzo posto spagnolo sono risultati che iniziano ad andare stretti al tedesco “All’interno del team traspare un forte nervosismo, soprattutto da parte di Vettel che ha cambiato drasticamente i suoi commenti anche nei confronti del team. Il ragazzo scalpita e i piazzamenti iniziano a stargli stretti. Maurizio Arrivabene, di suo, continua a puntare la Mercedes, ma un eventuale terzo posto nel Mondiale sarebbe una sconfitta

Montreal potrebbe essere un’importante banco di prova, sia per Ferrari che per Red Bull “Avremo le stesse mescole usate a Montecarlo e il meteo potrebbe incidere sulle scelte. Grazie ai lunghi rettilinei il telaio e l’aerodinamica hanno un ruolo importante, così come l’impianto frenante. La Red Bull proverà a sopperire al divario di potenza con la bontà del disegno di Adrian Newey” conclude Minardi