F1 | Gp USA – Il PUNTO di Gian Carlo Minardi

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Un Gran Premio che ha stravolto le previsioni della vigilia coi ritiri in casa Red Bull e Ferrari. C0m’era prevedibile Lewis Hamilton sta giocando tutte le sue corte per provare a ribaltare una situazione che lo vede inseguire il suo compagno, conquistando la sua cinquantesima vittoria proprio davanti a Nico Rosberg che col 54esimo podio raggiunge Niki Lauda.

Una Ferrari che, indipendentemente dai giri veloci arrivati grazie alla scelta delle gomme, si conferma terza forza del mondiale dietro a Mercedes e Red Bull. Sfruttando il problema tecnico capitato a Verstappen, avrebbe potuto rosicchiare qualche punto alla Red Bull, vanificato dall’errore al pist-stop di Kimi Raikkonen. Al limite del regolamento l’azione del finlandese, che è rientrato in corsia box in retromarcia.

Bella la gara di Fernando Alonso che chiuda al quinto posto, davanti ai diretti avversari della Toro Rosso. Ha guidato con grinta, segnando diversi giri veloci in successione. Nonostante le difficoltà in rettilineo ha portato a casa un risultato prezioso per la McLaren-Honda.

Un Gran Premio stravolto nelle strategie. Le gomme non hanno risposto come ci si aspettava e i team hanno cambiato i programmi in corsa. In casa Ferrari hanno usato anche le mescole Medium.

Ci aspettano ancora tre gare e potremo arrivare all’ultimo appuntamento con ancora il titolo da assegnare in casa Mercedes.  Abbiamo visto in azione la virtual safety-car, ma continuo a trovare discutibile questo sistema di sicurezza. Diversi piloti ne hanno tratto beneficio, tra cui anche Rosberg. Avrei visto meglio la classica vettura di sicurezza. Con questo vi auguro una buona notte e vi do appuntamento in Messico

F1 | Gp America – Presentazione

Entriamo nella parte incandescente del calendario con solamente quattro appuntamenti alla bandiera a scatti. Ogni gara potrebbe essere decisiva per Nico Rosberg e Lewis Hamilton. I trentatré punti di vantaggio su Hamilton sono un vantaggio molto importante per Nico, anche sotto l’aspetto psicologico poiché gli bastano quattro secondi posti per laurearsi campione del mondo. Con la macchina che si ritrova tra le mani, salvo problemi di affidabilità, è un risultato più che raggiungibile. In casa Mercedes continueranno a giocare in difesa sul fronte dei motore, essendosi già aggiudicati il titolo costruttori (per il terzo anno di fila).

L’anno scorso il fine settimana è stato condizionato fortemente dalla pioggia (il Q3 non si è corso), creando non pochi danni agli organizzatori. Nonostante sia inserito in calendario senza alcun asterisco, Austin è uno di quei circuiti in difficoltà per il proseguimento. Gli auguro un fine settimana sereno (sotto tutti i profili).

E’ una pista molto selettiva dove il motore resta al massimo per il 60% del giro e la safety-car è una variabile da tenere conto. Sul fronte delle strategie Mercedes, Ferrari e Red Bull hanno puntato su mescole diverse. La Ferrari punta con decisione sulle Supersoft portando sette set per ciascun pilota, contro i sei di casa Mercedes e Red Bull. Una sola mescola di Medium, contro i quattro in casa Red Bull e tre per Hamilton e due per Rosberg. Cinque Soft per Vettel , Raikkonen e Rosberg, quattro per Hamilton e tre per la coppia Ricciardo/Verstappen.

Dopo il quarto e quinto posto conquistato in Giappone, in casa Ferrari dovranno guardarsi dalla Red Bull. Il silenzio che avvolge la struttura di Maranello è sinonimo di nervosismo. L’anno scorso Seb era riuscito a chiudere alle spalle delle Mercedes, stando davanti alla Toro Rosso di Verstappen e Force India di Perez. Occhi puntati anche su Hamilton, dopo le sparate al team, e sul Mercato Piloti.

Hulkenberg passerà in Renault nel 2017, che vedrà l’arrivo dal 18enne Lance Stroll (la cui firma arriverà a novembre al raggiungimento della maggiore età) in Williams. Mi auguro di vedere anche la bandiera italiana…

F1 | Minardi “Servono eroi. Bisogna rivedere questa F1”

Per fortuna che c’è Nico Hulkenberg, verrebbe da dire osservando il silenzio che avvolge i giorni tra un gran premio è l’altro. Force India, Renault e Nico Hulkenberg hanno annunciato il trasferimento, a fine stagione, del tedesco da Silverstone ad Enstone.

Austin, Messico, San Paolo e Abu Dhabi saranno gli ultimi appuntamenti del 29enne al fianco di Sergio Perez e coi colori della Force India, vera rivelazione di questo mondiale con 134 punti che la consolidano al quarto posto nella classifica costruttori, davanti alla Williams (124). Stagione decisamente sottotono per la Renault, al rientro nel Mondiale in qualità di costruttore, con solamente 8 punti in bacheca. Grazie all’esperienza di “Hulk”, vincitore della 24 Ore di Le Mans nel 2015 e con già sei stagione nel mondiale alle spalle, il costruttore transalpino proverà a risalire la classifica, grazie anche all’importante cambio di regolamenti che interesserà la stagione 2017 del Circus. Non è ancora stato annunciato chi lascerà il posto, tra Magnussen e Palmer “Il passaggio di Nico in Renault aprirà a nuovi spostamenti. La Force India arriva da diverse stagioni in crescita e il suo sedile è ambito, nonostante i problemi finanziari” commenta Gian Carlo Minardi dal circuito del Mugello dov’è in atto l’ultimo appuntamento del Campionato italiana GT

Cercare eroi in F1

Visto il legame tra la Force India e la Mercedes vedrei di buon occhio l’arrivo di Pascal Wehrlein” prosegue il manager faentino che sottolinea l’importanza di ricostruire la Formula 1 “Osservando i giornali di settore, l’annuncio è passato quasi inosservato, tranne per dei piccoli trafiletti. Questa Formula 1 deve tornare ad essere attrattiva e bisogna tornare ad appassionarsi a questo sport, indipendentemente dai risultati in pista della Ferrari. Per raggiungere questo obiettivo bisogna intervenire urgentemente sullo spettacolo e sui regolamenti. Al Mugello è arrivata tantissima gente per assistere all’ultimo appuntamento del Campionato GT Italiano dove ci sono ben tre equipaggi in lotta per il titolo, oltre al ritorno in pista di un campione come Alex Zanardi. C’è bisogno di eroi

Minardi sottolinea la difficile situazione economica del Circus “Nelle settimane scorse è stato annunciato il calendario provvisorio per la stagione 2017 con tre circuiti in attesa di conferma: Montreal, Hockenheim e San Paolo. Da quello che mi risulta sono addirittura sei o sette i tracciati in difficoltà. E’ una F1 che deve ritrovarsi

Vettel-Ferrari

Situazione non facile anche in casa Ferrari dove Luca Baldisserri, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera indica in Marchionne e Arrivabene, rispettivamente Presidente e Team-Principal, uno dei problemi di Maranello «Purtroppo non hanno esperienza di corse, una cultura che oggi il vertice della Scuderia ha perso. All’interno del team c’è un clima di terrore” dichiara l’ex ingegnere di Irvine e Schumacher. Promossa invece la figura di Mattia Binotto, nuovo direttore tecnico al posto di Allison «Mattia ha grande esperienza ed è un grande motivatore, ma lo vedrei meglio in qualità di team principal» prosegue l’ingegnere, ora al seguito del giovane Stroll in orbita Williams.

Nel post-gp del Giappone l’ex-costruttore faentino aveva sottolineato il nervosismo tra Vettel e la Ferrari “I rapporti tra Seb e Maranello non sono idilliaci e lo si intuisce da tanti segnali. Mi sembra di ripercorrere i tempi di Fernando Alonso, ma non credo che il tedesco aspetti quattro anni

Hamilton-Mercedes

Situazione tesa anche in casa Mercedes, dove si consolano coi successi e il titolo costruttore (il terzo di file) già in bacheca. Il titolo piloti è solo questione di tempo. “Il comportamento di Hamilton non è passato inosservato” prosegue Minardi facendo chiari riferimenti agli eventi successi in Malesia (l’inglese ha urlato al sabotaggio) e Suzuka (dando pubblicamente dell’idiota ad un membro del team) “E’ iniziato un braccio di ferro tra lui e il team, tant’è che non ha provato le nuove gomme larghe della Pirelli, al differenza di Rosberg e Wehrlein. Appena la matematica incoronerà il nuovo campione del mondo, potrebbero arrivare delle novità in casa Mercedes” conclude Minardi

F1 | Gp Giappone – Pagelle

Nico Rosberg – 9 perfetto in qualifica e in gara. Non ha commesso il minimo errore gestendo al meglio l’intero fine settimana trasmettendo serenità. Ha la consapevolezza di poter raggiungere uno dei suoi obiettivi: il titolo mondiale

Max Verstappen – 9 dopo due gare opache, sia in qualifica che in gara ha dimostrato tutto il suo carattere. Ha messo in difficoltà il tre volte Campione del Mondo Lewis Hamilton. Ha risposto con la forza agli attacchi del pilota della Mercedes. Qualcuno si è lamentato, ma ci vorrebbero più lotte di questo tipo. E’ assurdo che in F1 si sentano team-radio con piloti pronti a lamentarsi perché rallentati dai doppiati oppure alla prima bagarre.

Kimi Raikkonen – 8 ci sta sorprendendo, finalmente. Sia in qualifica che in gara ha messo in difficoltà il compagno. Ha spremuto la sua Ferrari compiendo bei sorpassi. E’ l’unico che può ancora tentare di avvicinarsi al terzo posto nel mondiale piloti.

Sebastian Vettel – 7,5 finale di campione in salita per il campione tedesco che sta soffrendo la vitalità del finlandese. Il team principal non lo ha risparmiato da qualche critica, anche se non credo sia il modo corretto per spronare un pilota affamato di successo, soprattutto quando tra le mani ha una macchina peggiore rispetto a quella dell’anno precedente. Ho l’impressione che Seb non aspetterà quattro anni e nel 2017 il contratto sarà da rinnovare

Sergio Perez – 7 insieme al compagno, che anche lui merita un bel 7, sta portando la Force India verso un traguardo insperato e importantissimo, soprattutto in una stagione ricca di difficoltà

Felipe Massa – 7 stare davanti al proprio compagno di box, più giovane, a fine stagione e a fine carriera è sinonimo di forza mentale.

Daniel Ricciardo – 6 fine settimana da dimenticare che è stato battuto dal proprio compegno di box

Daniil Kvyat e Vallteri Bottas – 6 hanno svolto semplicemente il proprio compito senza dare di più. Giusto la sufficienza.

Carlos Sainz – 5,5 se il russo ha svolto solamente il suo compitino, lo spagnolo non ha fatto neanche quello. In Giappone l’ho visto in difficoltà

Lewis Hamilton – 4 per il secondo week-end consecutivo ha attaccato pesantemente il team. Dopo aver urlato al sabotaggio in Malesia, a Suzuka ha dato dell’idiota ad un membro per aver presentato ricordo alla FIA contro Verstappen. Comportamento inaccettabile verso il proprio datore di lavoro. Non passerà inosservata tra i capi della casa tedesca.

Esteban Gutierrez – 4 non lo vedo crescere. Il suo posto in Haas potrà essere salvato solamente dallo sponsor

F1 | Ora Hamilton rischia grosso

Così come successo in Malesia, anche a Suzuka Lewis Hamilton non ha risparmiato alla Mercedes critiche, usando toni importanti. Autore di un errore in partenza e di una lotta con Verstappen nelle battute finale del Gran Premio del Giappone pe la conquista del secondo posto, l’inglese ha dato dell’idiota ad un membro del suo team per aver presentato ricorso alla FIA contro il comportamento in pista del pilota della Red Bull. Ricorso annullato successivamente e dichiarazioni cancellate.

A Sepang, dopo il cedimento a pochi giri dalla fine mentre si trovava al comando della corsa, Hamilton aveva attaccato il team, dichiarando di esser stato sabotato “E’ un comportamento inaccettabile verso il proprio datore di lavoro e verso una casa costruttrice così prestigiosa e vincente come la Mercedes. E’ la seconda volta in una settimana che Hamilton attacca pesantemente il team e, sono certo, che non passerà  inosservato”

In questo momento l’inglese è in difficoltà e il  management sa di avere la macchina migliore ancora per molti anni. Le conseguenza delle sue azioni le potremo avere a titolo assegnato.  In questo momento il comportamento di Hamilton va oltre il reparto corse. Il Presidente della Mercedes non può ritenersi soddisfatto delle esternazioni del suo dipendente” commenta Gian Carlo Minardi

Situazione tutt’altro che serena anche in casa Ferrari, con il team pricinpal Maurizio Arrivabene che richiama all’ordine Sebastian Vettel “A mio avviso bisogna scegliere altre strade per spronare un pilota, specialmente quando gli metti tra le mani una macchina peggiore della precedente. Ho l’impressione che a Maranello si stia ripercorrendo l’era di Fernando Alonso, ma non penso che Seb aspetterà quattro anni. Ricordiamoci che nel 2017 il suo contratto sarà in scadenza” conclude il manager faentino

F1 | Gp Giappone – IL PUNTO di Gian Carlo Minardi

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La sveglia alle 7.00 del mattino è stata ripagata con un Gran Premio vivo e ricco di sorpassi, indipendentemente dal DRS. E’ la conferma che quando il Circus arriva su circuiti veri che, oltre alle difficoltà aggiungono anche l’incognita del rischio, assistiamo a gare stupende

Ancora una volta Lewis Hamilton ha “ciccato” la partenza favorendo così la fuga del poleman Nico Rosberg che ha gestito senza rischi la corsa mettendo un importante sigillo su quello che potrebbe essere il suo primo titolo mondiale. Ha portato il vantaggio sul suo compagno a 33 punti. Un bel bottino che gli permette di poter gestire il risultato, arrivando quattro volte secondo nelle altrettante gare che restano alla fine.

Da parte sua l’inglese si è reso protagonista di una bella rimonta, chiudendo al terzo posto, supporto da un’ottima Mercedes. Bella prestazione per Verstappen e per il duo di casa Ferrari, Vettel e Raikkonen, che hanno visto vanificare la prestazione in qualifica (terzo e quarto posto) rispettivamente per l’errore commesso in Malesia e per la sostituzione del cambio. Diversamente avrebbero potuto inserirsi nella lotta per la seconda posizione.

Abbiamo sentito diversi piloti lamentarsi per il troppo tempo perso nei doppiaggi, ma quando corri su tracciati al limite della larghezza e dov’è facile commettere errori, bisogna metterlo in conto. I campioni si vedono anche in queste situazioni. I doppiati stanno facendo la loro gara e potrebbero essere in bagarre.

Ora tutti ad Austin, prima di arrivare in Messico, Brasile e Abu Dhabi per il gran Finale

F1 | Video-intervista con Gian Carlo Minardi nei box di Imola

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A Imola, in occasione dell’appuntamento del Campionato BossGp, abbiamo incontrato nei box del Minardi Team Gian Carlo Minardi. Ecco cosa ci ha raccontato.

 

F1 | Gp Giappone – Presentazione

A una settimana dagli episodi di Sepang e dalla doppietta targata Red Bull, la Formula 1 arriva in Giappone su una pista storica e tecnica come Suzuka con poche vie di fughe dove ogni errore può costare caro ai piloti. Si arriva a casa della Honda che, forte della bella prestazione di Alonso e Button in Malesia, insieme ad una McLaren in crescita proverà a conquistare altri preziosi punti in vista di un 2017 maggiormente ricco di soddisfazioni.

Un plauso speciale bisogna farlo al pubblico giapponese che, da sempre, riempie gli spalti dimostrando un grande affetto nei confronti del Circus e, anche, del Minardi Team. Dopo la scomparsa di Ayrton Senna l’audience ha accusato un calo, ma un po’ alla volta stanno ritrovando  i fasti di un tempo.

Questo fine settimana toccheremo quota meno cinque gran premi alla conclusione del Mondiale, che vede Nico Rosberg davanti ad un Lewis Hamilton molto nervoso. Le dichiarazioni nel post-Sepang dell’inglese sono vergognose. E’ inaccettabile un attacco così verso il suo datore di lavoro. L’inconveniente potrebbe essere invece causata da alcuni test in vista della prossima stagione, rivolti soprattutto verso i lubrificanti.

In casa Ferrari Sebastian Vettel pagherà tre posizioni di penalità sulla griglia per il contatto al via. E’ il minimo che poteva ricevere dai commissari.  Una Ferrari che in questo finale di stagione sta dimostrando tutti i suoi limiti, non solo nei confronti della Mercedes. In Malesia Kimi Raikkonen, col quarto posto, ha raccolto il massimo e lo si è intuito anche dai team-radio tra pilota e muretto.

Sul fronte delle gomme, Pirelli porterà le mescole Hard, Medium e Soft. La Ferrari punta con decisione sulle soft con nove set a testa per Vettel e Raikkonen, contro gli otto set per Hamilton e Rosberg e sei in casa Red Bull. Soluzioni diverse in casa Mercedes con tre set di hard e due di medium per Hamilton contro le due hard e tre medium per Rosberg. Una sola mescola bianca medium per Vettel e tre rosse hard. Due set di hard e medium per il finlandese. Un’altra componente potrà essere il meteo, ancora molto variabile con temperature intorno ai 20°C e possibilità di pioggia per la giornata di sabato.

Ci sono tutte le caratteristiche per vivere una gara interessante su un circuito storico e tecnico con diverse possibilità di sorpasso, la lotta in casa Mercedes con un Hamilton nervoso e determinato e prendersi la rivincita e una Ferrari chiamata a rispondere dopo il quarto posto di Kimi Raikkonen e l’errore in partenza di Vettel.

F1 | Gp Malesia – Pagelle

Lewis Hamilton – 9 straordinario in qualifica col nuovo record della pista di Sepang e perfetto in gara, tradito solamente dall’affidabilità

Daniel Ricciardo e Max Verstappen – 9 bellissima gara, leale, da parte del duo Red-Bull. Hanno saputo gestire molto bene anche il vantaggio su Rosberg

Nico Rosberg – 9 si è trovato ultimo alla prima curva per causa del tamponamento da parte di Vettel ed è riuscito a rimontare fino alla terza posizione, confermandola nonostante una penalità vergognosa. Ha raccolto il massimo

Kimi Raikkonen – 8,5 ha dato certamente il massimo. Più di questo la sua Ferrari non può fare. P4 a 28” sono la realtà di questa Ferrari

Valtteri Bottas – 8 ha saputo portare punti importi alla sua Williams, soprattutto nella lotta per il quarto posto con la Force India

Fernando Alonso e Jenson Button – 8 entrambi hanno portato punto importanti alla McLaren, soprattutto in previsione della gara in casa dei giapponesi

Jolyon Palmer – 7,5 con le unghie e coi denti ha difeso il primo punto mondiale

Carlos Sainz jr – 6,5 merita anche lui un voto positivo poiché sono evidenti i limiti della sua macchina e, soprattutto, di un motore con alle spalle più di una stagione. Soffre il confronto con le motorizzazione di ultima generazione

Sebastian Vettel – 4 dopo Spa, ancora un errore al via. Decisamente troppo per un Campione del Mondo. Giusta la penalizzazione di 3 posizione da scontare sulla griglia di Suzuka

F1 | Gp Malesia – IL PUNTO “Vergognoso il penalty a Rosberg. Vettel da penalizzare*”

Sembrava una gara anomala, ma la Formula 1 ha dimostrato di essere uno sport imprevedibile sia per  le altissime temperature che hanno condizionato le strategie sia per la debacle di Hamilton, che ci ha regalato un bellissimo duello in casa Red Bull tra Daniel Ricciardo e Max Verstappen, concluso con la vittoria dell’australiano davanti al giovanissimo compagno che aveva chiesto strada.

A Sepang la Red Bull ha consacrato la seconda posizione nel mondiale ai danni di una Ferrari che si è trovata a lottare con la sola macchina di Kimi Raikkonen. Il primo colpo di scena è arrivato a pochi metri dal via con l’entrata rovinosa di Sebastian Vettel. Il ferrarista, oltre a rovinare la sua corsa, ha condizionato pesantemente la domenica di Nico Rosberg, costretto a rimontare dal fondo. Ora sono curioso di vedere quale sarà la decisione dei commissari* nei confronti del ferraristi perché dopo l’episodio di Spa-Francorchamps, ha danneggiato nuovamente la corsa di un collega al via.

Vergognoso il penalty di 10” attribuiti a Rosberg per il sorpasso ai danni di Kimi Raikkonen. E’ stato un semplice contatto di gara. Se arriviamo a penalizzare queste azioni, allora vogliamo veramente la morte della Formula 1. In questo momento c’è un forte bisogno di questi duelli. Sono vitali per la sopravvivenza. Non è la prima volta che i commissari usano la mano pesante nei confronti del tedesco di casa Mercedes, condizionando il mondiale. Troppo spesso si usano due pesi e due misure. Per sua fortuna è riuscito ad accumulare un gap nei confronti di Raikkonen superiore ai 10” rendendo vano il penalty e l’inconveniente a Lewis, tradito dall’affidabilità, ha reso parziali giustizia.  Un terzo posto che si tramuta in punti importanti in ottica mondiale.

Bella gara per Kimi Raikkonen, conclusa col quarto posto. Il finlandese ha dato il massimo e questa è la reale posizione della Ferrari. Da incorniciale la corsa di Fernando Alonso, che dall’ultima fila ha chiuso al settimo posto a dimostrazione di una McLaren-Honda in forte ascesa. Un bel biglietto da visita per la gara di casa  dei giapponesi in programma solamente tra sette giorni a Suzuka.

Prima di salutarvi voglio fare i complimenti ad Antonio Giovinazzi, nuovo leader della GP2 Series quando manca solamente un appuntamento in calendario, autore della vittoria in gara-1 e del quarto posto in gara-2, vinta da Luca Ghiotto davanti a Raffaele Marciello. Week-end sfortunato in GP3 Series per Antonio Fuoco, condizionato da una foratura. Si chiude quindi un altro fine settimana positivo per l’ACI Team Italia

* I commissari, a gara finita, hanno penalizzato Sebastian Vettel che perderà tre posizioni sulla griglia di partenza tra una settima in occasione del Gran Premio del Giappone

F1 | Gp Malesia – Presentazione

La Formula 1 arriva in Malesia che dal 1999 ospita un appuntamento del Mondiale. I due rettilinei sono i segni tangibili di Sepang, in cui la Mercedes potrà scatenare tutta la sua cavalleria (1000 cv rilevati, 980 cv dichiarati da Toto Wolff), prima delle altrettante importanti  staccate. Si arriva alla parte mista dov’è importante trovare il giusto equilibrio tra aerodinamica e scorrevolezza in curva.

Sarà un Gran Premio tattico e impegnativo a causa delle alte temperature, anche se le forti precipitazioni non sono così sporadiche in questo periodo dell’anno. Strategie ancora una volta differenti in casa dei tre top team sul fronte gomme, con la Mercedes e Ferrari che porteranno sette set di Soft per ciascun pilota, ma Hamilton potrà contare su tre Hard, così come Raikkonen, contro i due set “rossi” di Rosberg e Vettel.  In casa Red Bull, Ricciardo e Verstappen hanno optato per una soluzione di 3 Hard, 4 Medium e 6 Soft.

Sarà una gara che potrebbe darci qualche indicazione in più sulla lotta per il titolo tra Hamilton e Rosberg, staccati l’uno dall’altro di appena otto punti dopo quindici appuntamenti. Forte del successo di quindici giorni fa, il tedesco si è portato in vantaggio sul compagno mentre la Ferrari, dopo la vittoria targata 2015 con Sebastian Vettel (che ha portato a sette i sigilli totali del Cavallino in Malesia) dovrà cercare di recuperare qualche punto sulla Red Bull. Proseguirà anche la lotta per il quarto posto tra Williams e Force India.

Per la seconda volta, vedremo sicuramente in pista la nuova proprietà della Formula 1, dopo il debutto a Singapore. Come hanno già dichiarato puntano ad una Formula 1 legata a grandi eventi, orientata verso le grandi capitali mondiali. A mio avviso bisognerebbe, soprattutto, ricedere in modo radicale i regolamenti, per rendere le corse più spettacolari.

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La F1 del domani. Carey punta sui “grandi eventi” Minardi “Servono gare più corte”

Poco alla volta Chase Carey, il nuovo volto della Formula 1 dopo l’acquisizione da parte di Liberty Media, svela il progetto legato alla nuova era del Circus. Reduce dal fine settimana di Marina Bay Street Circuit a Singapore, in un’intervista rilasciata al sito ufficiale del mondiale Carey parla di “grandi eventi” che dovranno interessare l’intera settimana del gran premio “Singapore è stupefacente. Si tratta di uno spettacolo lungo una settimana intera. Il Gran Premio di Formula 1 dovrà far parte di un grande evento, dove le macchine e i piloti saranno il nucleo. Le vetture sono incredibile così come la loro tecnologia, ma non basta

Sul fronte del mercato, Libery Media punterà molto sul territorio a stelle e strisce “Crediamo che la F1 debba arrivare nelle grandi città del mondo, come Miami, New York e Los Angeles

Singapore è stato il primo circuito a trasformare il Gran Premio in un evento con spettacoli e attrazioni diluiti nella settimana. Iniziativa che richiama tantissima gente e veramente molto bello, ma la F1 non può slegarsi dai circuiti veri e storici come Monza, Silverstone e Spa-Francorchamps-Monza” racconta Gian Carlo MinardiAnni fa i prati dei circuiti venivano presi d’assalto dai tifosi, trasformandoli in campeggi con tende e grigliate. Oggi purtroppo tutto questo è impossibile

Gli eventi di contorno vanno molto bene, ma bisognerebbe avere gare più corte e spettacolari, rivedendo completamente i regolamenti. Servono regole chiare, stabili e interpretabili anche dagli appassionati” prosegue il manager faentino, richiamando l’attenzione su un tema altamente di attualità.

Quanti di noi, guardando una gara, hanno rischiato di addormentarsi? Singapore, escludendo la bellissima lotta tra Kvyat-Verstappen, il sorpasso di Raikkonen su Hamilton e gli ultimi passaggi con la rimonta (non riuscita) di Ricciardo sul vincitore Rosberg, è stata una gara eterna, soporifera.

Negli Stati Uniti le  federazioni, dal basket alla Nascar e Indy ecc., stanno affrontando uno studio sul disinteresse dei giovani verso lo sport che chiedono eventi più veloci. Nei prossimi anni questa crisi interesserà anche il calcio. Novanta minuti di partita sono troppi” conclude Minardi aggiungendo “Il mondo sta cambiando. Negli ultimi 10 anni l’America è passata ad avere un 73% di neo-patentati ad un 45% attuale. E’ un segnale importante sugli interessi dei giovani di oggi e su come stiano cambiando le abitudini

F1 | Gp Singapore – L’angolo di Gianluca Medeot

Singapore – E’ tutta questione di giusto bilanciamento di Gianluca Medeot

Perché se c’è un aspetto importante e che ha fatto davvero la differenza questo weekend, questo è un corretto bilancio meccanico, che di sicuro Sebastian non aveva durante le qualifiche, ma Nico decisamente si. Andiamo dunque a scoprire i perché di un weekend interessante e acceso come quello del Gp di Singapore.

Per prima cosa andiamo come al solito a delineare le caratteristiche del circuito di Marina Bay.

Il primo settore è quello più veloce e generalmente meno tecnico, con l’eccezione della delicata sequenza di curva 1-2-3.
Il secondo intermedio è invece quello più tecnico, dove il carico aerodinamico e un corretto bilanciamento meccanico per aggredire al meglio i cordoli e portare velocità in curva, risultano fondamentali.

Nel terzo settore serve invece una giusta erogazione della potenza e tanto carico per uscire al meglio dalle curve a 90 gradi presenti nella sezione dello stadio.

Ma oltre a carico, trazione ecc.. quello che davvero serve a Singapore è un piede pesante e tanta freddezza, perché quello di Marina Bay è uno di quei circuiti dove i piloti possono ancora fare davvero la differenza.

Mettere assieme un giro pulito è davvero molto difficile; dunque vediamo come se la sono cavata i piloti entrati nel Q3.

Dal grafico in cui viene messo a confronto il tempo “ideale” dato dai migliori settori contro il reale tempo in Q3, possiamo notare che 4 piloti hanno fatto il loro miglior giro nel Q3, mentre tutti gli altri ci si sono avvicinati moltissimo, con differenze davvero trascurabili. Bravi ragazzi!

Passando ora all’aspetto tecnico delle qualifiche, risulta interessante andare ad analizzare i gap nel Q3 durante tutta la stagione tra Red Bull e Ferrari, nell’ambito della loro lotta per il secondo posto in classifica costruttori.

Guardando semplicemente le linee di tendenza risulta evidente la grande evoluzione di Red Bull, dopo un avvio di stagione un po’ sotto tono e la INvoluzione di Ferrari, che anche tramite le recenti evoluzioni motoristiche non riesce a chiudere il gap contro due team come Mercedes e Red Bull che continuano a spingere forte sugli aggiornamenti motoristici e aerodinamici.

Passando ora all’analisi vera e propria risulta interessante analizzare le velocità massime alla speed trap. In primo luogo notiamo che il più veloce di tutti è risultato Hamilton, a fronte però dei 6 decimi che si è beccato da Rosberg, mentre il più lento, con 14 km/h in meno è stato Sainz, qualificatosi comunque in sesta posizione. Il tutto a conferma della non importanza dell’efficienza in rettilineo a Singapore.

Interessante anche notare una leggera differenziazione di set up tra i due piloti Toro Rosso, e anche tra i due Red Bull, con velocità più alte per per Kvyat e Verstappen (una differenza che per lui si può meglio apprezzare nei grafici successivi).

Andiamo dunque ad analizzare i grafici con i distacchi percentuali e le velocità nei vari settori, per capire dove Rosberg ha davvero fatto la differenza rispetto agli altri.

Nel primo settore la Mercedes è riuscita ad imprimere un passo molto veloce, grazie alla sua grande efficienza in rettilineo, mantenuta anche a fronte della grande sezione frontale necessaria per un circuito cittadino come Marina Bay.

Ma è nel secondo che Rosberg ha fatto davvero la differenza, anche rispetto ad Hamilton, a cui a dato ben mezzo secondo.

Questa batosta che Nico ha rifilato a tutti si può spiegare con un fantastico set up meccanico che gli ingegneri sono riusciti a trovare per la sua vettura. Dunque una vettura equilibrata, con cui poteva aggredire i cordoli mantenendo una grande stabilità e con cui poteva affrontare le curve come sui binari.

Spostandoci sul grafico del terzo settore che di fatto, visti i livellamenti di prestazioni fra compagni di squadra, può essere interpretato come una sorta di ranking dei telai, notiamo che qui non è più Rosberg a dettare il passo, bensì Ricciardo. Nel settore dove la trazione conta più di tutto la Red Bull ha potuto sfoggiare gli incredibili sforzi di trazione che già si erano visti in alcuni gran premi come ad esempio Montecarlo.

Se infatti c’è un area dove la Mercedes fa realmente un po’ di fatica rispetto alla RB12, è quella degli sforzi di trazione. In diversi appuntamenti di questo mondiale che vi ho raccontato su queste pagine, abbiamo potuto notare che nei settori più di trazione, la Mercedes o guadagnava di meno sugli avversari rispetto agli altri intermedi o in alcuni casi veniva addirittura surclassata.

Chiaramente si parla di perdite molto ristrette e quella che si evidenzia dalle immagini è comunque una vettura che va sempre sui binari. Eppure qualche cosa ci dev’essere.

Capire cosa è estremamente difficile, se non quasi impossibile, ma credo che si tratti di un fenomeno che si possa relazionare alle pressioni e alle temperature della gomme.

Abbiamo già visto a Spa le enormi difficoltà avute dalla W07 in presenza di pressioni minime estremamente alte (tutta quella potenza la dovrà pur scaricare in qualche modo no ?), e anche in occasione di questo appuntamento esse non erano cosi basse..

Potrebbe anche trattarsi di un problema di temperature, con la gomma che, avendo Rosberg spinto al massimo già dal primo settore, nel terzo settore sia uscita leggermente dal range di temperatura ideale, e abbia reso la macchina un po’ meno precisa. Ma sono solo ipotesi..

Una realtà è di sicuro l’importante prova di forza della Red Bull, che per tutto il weekend ha infastidito la Mercedes e che ha dimostrato di avere un telaio alla loro altezza. E che come abbiamo visto prima, grazie ai costanti aggiornamenti di Renault sta recuperando pian piano quel grande gap motoristico con cui aveva iniziato la stagione.

Una grande di prova di forza la ha data anche la Toro Rosso, che in un circuito dove le differenze motoristiche si appiattiscono un po’ ha dato prova dell’ottimo telaio che la contraddistingue, ma a cui vengono inevitabilmente tarpate le ali in tutti gli altri circuiti. Dai grafici si nota una progressiva diminuzione del gap da un settore all’altro, che come ha anche detto Sainz dopo le qualifiche, è data dalla necessità all’inizio del giro di non stressare troppo la gomma, aspetto generalmente interessante e che ci fa capire che la Toro Rosso fa lavorare molto le mescole.

Poco da dire sulla Ferrari, attualmente in un periodo di stallo, e che torna a casa con un grande amaro in bocca, per un weekend che come al solito ha riservato tante brutte sorprese.

Dai dati si nota una Ferrari con un’efficienza abbastanza bassa (solito problema), con velocità a livello Red Bull ma un efficienza in curva decisamente peggiore, da abbinare ad un telaio che sappiamo non essere il massimo.

Di positivo notiamo comunque dei buoni sforzi di trazione, a livello Mercedes, grazie alla presenza della mescola ultrasoft, e come al solito il buon bilancio aerodinamico che si nota dalle velocità nel terzo settore.

Generalmente gli argomenti e spunti di analisi al momento sono abbastanza pochi, dunque entrare nel dettaglio è abbastanza difficile e si può finire nel banale, speriamo dunque che i prossimi gran premi ci riservino qualche sorpresa tecnica in più.

Per il momento è tutto, ci vediamo in Malesia e ricordatevi, sempre keep pushing !!! 😉