F1 | Gp Bahrain, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Ferrari perfetta”

Con questa vittoria la Ferrari ha dimostrato di rispondere presente appena gli altri commettono una minima sbavature e di indurre gli avversari all’errore mettendoli sotto pressione. Una vittoria costruita sulla prestazione in gara. Fin dalle prove del venerdì era emerso un buon passo-gara. E’ chiaro che la Mercedes resta la vettura da battere come si è visto, in particolare, sul giro secco in qualifica e nel tentativo di rimonta da parte di Lewis Hamilton. Parliamo di un divario tra i due team di circa 4-5 decimi a vantaggio dei tedeschi.

La Ferrari ha azzeccato la strategia e Sebastian Vettel non ha commesso il minimo errore, capitalizzando al meglio il materiale a disposizione, compreso il lavoro ai box. L’azione ai danni di Volttari Bottas è il sorpasso più bello del gran premio (oltre ad essere stato determinante ai fini del risultato finale).

Una Ferrari che è stata aiutata anche da un’ingenuità di Lewis Hamilton e da una eccessiva severità dei commissari sportivi. Forse avremo visto un finale più combattuto tra i due protagonisti di questo mondiale. L’inglese ha confermato il suo punto debole in partenza, rendendosi successivamente protagonista di una gara eccezionale con una serie di giri da qualifica.

Il ritiro di Nico Rosberg ha portato nel team una seconda guida, come si è capito anche dai team-radio. E’ evidente che non avremo le bagarre degli ultimi anni. Il poleman in gara ha deluso anche se è arrivato davanti a Kimi Raikkonen.

Diversi team hanno accusato problemi dovuti al caldo. L’incidente di Verstappen potrebbe aver condizionato la corsa di Ricciardo. Una Red Bull che in qualifica emerge, mentre in gara è ancora distaccata a causa della power-unit.

Appuntamento tra quindici giorni con il gran premio di Russia

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Bahrein, Minardi “Positiva la lotta Mercedes-Ferrari”

A distanza di una settimana dal gran premio della Cina la Formula 1 è pronta a tornare in pista per il terzo round sulla pista del Bahrein, un tracciato normalmente disturbato dalla sabbia del deserto dove però le condizioni meteo non dovrebbero condizionare il lavoro dei team nell’intero week-end.

I primi gran premi ci hanno regalato, insieme ad una bella lotta tra Ferrari e Mercedes – soprattutto tra Hamilton e Vettel visto le differenze in termini di prestazioni coi rispettivi compagni -, bellissimi sorpassi dovuti all’abilità del pilota e non artefatti dal DRS. I nuovi regolamenti stanno favorendo lo spettacolo. Soprattutto in Cina abbiamo assistito a staccate al limite.

Ad oggi la Mercedes ha un vantaggio sulla Ferrari, ma questa lotta tra due colossi dell’automobilismo è certamente un toccasana per l’immagine della Formula 1. Da un lato a Maranello sono stati molto bravi a fare un grande passo in avanti rispetto alla passata stagione, ma dall’altra la Mercedes si è indebolita sul fronte piloti. La Ferrari può lottare per il titolo costruttori, ma serve un Raikkonen più reattivo e sopra le righe rispetto al connazionale di casa Mercedes. In questi giorni la parole del presidente Marchionne sono state pesanti e importanti. Di questo passo potrebbe aprirsi anticipatamente il mercato-piloti.

La Sauber ha annunciato che Wehrlein tornerà al suo posto. In Cina, coi due errori Giovinazzi ha vanificato l’ottima lavoro dell’Albert Park. La colpa però è anche del team stesso. E’ assurdo cercare degli azzardi con un esordiente considerando anche il livello della vettura. Questa ricerca esasperata dell’exploit non la condivido.

Partenza col freno a mano per la Williams che sta soffrendo più di quanto potessimo aspettarci ad inizio anno, considerando anche la power unit di cui dispone. Ne stanno approfittano la Toro Rosso (quarta nel mondiale) e la Force India.

Sul fronte delle mescole, la Pirelli porterà le Soft, SuperSoft e Medium. Potremo assistere a strategie fotocopia di Shanghai.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Cina, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Ferrari da titolo, ma serve Raikkonen”

Sul circuito di Shanghai abbiamo assistito ad uno dei gran premi più belli delle ultime stagioni. I nuovi regolamenti e l’introduzione delle gomme larghe ci stanno regalando sorpassi veri e non artefatti dal DRS. Da applausi le azioni di Verstappen e Vettel ai danni di Daniel Ricciardo. Molto bello anche il sorpasso del tedesco sul compagno di box.

Dopo la gara inaugurale di Melbourne, la lotta tra Mercedes e Ferrari sta diventando una realtà interessante. Maranello conferma di essere in netta ripresa.  Lewis Hamilton e Sebastian Vettel saranno i veri antagonisti di questo mondiale e ci sono le premesse per assistere ad una bella lotta per tutto il campionato. La Mercedes dimostra di avere ancora un vantaggio che, diversamente dall’anno precedente, resta costante sia in qualifica e in gara sull’ordine dei 2-3 dec.

Una Ferrari che può ambire al titolo Costruttori, complice anche una Mercedes che dimostra di essersi indebolita con Valtteri Bottas – protagonista di un errore da dilettante che potrebbe riaprire velocemente il mercato-piloti -, ma serve un Raikkonen decisamente più reattivo. Venti secondi di ritardo nei confronti di Sebastian Vettel sono decisamente troppi, oltre ad aver compromesso la possibile rimonta sul britannico di casa Mercedes, facendogli perdere quei secondi che sono stati determinanti.

A Maranello dovranno guardarsi le spalle da una Red Bull che non lascia niente al caso. Il terzo e quarto posto di Verstappen-Ricciardo da fastidio in termini di punti. L’olandese ci ha regalato numerosi sorpassi agguantando velocemente la zona podio dopo esser partito dal fondo, uniti ad una bella lotta col compagno conclusa con un sorpasso all’esterno.

Week-end difficile per Antonio Giovinazzi. Dopo l’errore di gioventù commesso in qualifica (dopo aver agguantato la Q2) si è ripetuto in gara. La scelta delle gomme slick è stato un azzardo e il team aveva il compito di proteggerlo. Invece di cercare l’azzardo, sarebbe stato più utile dargli la possibilità di macinare chilometri. Purtroppo ha vanificato il bel lavoro fatto in Australia. Mi auguro che tra sei giorni, in Bahrein, abbia la possibilità di un pronto riscatto.

Azzardo che ha pagato in casa Toro Rosso con l’importante settimo posto di Carlos Sainz. Dimostra di essere un gran pilota e di avere un bel futuro davanti a sé.

Tra una settimana avremo il terzo capitolo di un campionato che si prospetta interessante.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Cina, Minardi “Grande occasione per Giovinazzi”

Per orgoglio nazionale mi fa piacere apprendere che Antonio Giovinazzi sarà nuovamente al volante della Sauber. Un segnale sicuramente positivo anche se mi spiace per quanto successo a Wehrlein. Dopo il positivo esordio nel gran premio inaugurale in Australia, Antonio ha ricevuto riscontri positivi dalla stampa sia nazionale che internazionale, specialmente dall’Inghilterra. Un risultato doppiamente importante perché arrivato su un circuito in cui è difficile fare esperienza diretta, così come sulla pista di Shanghai.

Dopo il semi-circuito australiano il Circus arriva su un tracciato vero e sarà interessante vedere come si comporteranno le nuove gomme Pirelli, che ha scelto di portare le Mediun, Soft e Supersoft. Parliamo di un manto stradale sicuramente più abrasivo.

Ripartirà la sfida tra Ferrari e Mercedes. La Mercedes ha dimostrato il suo vantaggio in qualifica con la pole conquistata da Lewis Hamilton, ma per la prima volta dall’introduzione dei motori ibridi i tedeschi hanno perso un gran premio non per problemi di affidabilità o errori, ma perchè sono stati sconfitti in pista. Shanghai, come i prossimi circuiti, sarà importante per delineare il potenziale della Red Bull – ancora alle prese con una power unit non al top – e della Force India e Williams che all’Apbert Park hanno accusato ritardi importanti.

Renault è al lavoro per preparare una nuova power-unit dopo i problemi emersi a Melbourne, così come Honda anche se la situazione dei giapponesi è decisamente più tragica.

Nei giorni scorsi c’è stata una riunione importante tra tutti i costruttori, a cui hanno partecipato anche i responsabili di Alfa Romeo e Volkswagen. Il 2020 è ancora lontano, ma è un piccolo segnale di apertura ed interessamento verso il mondo della F1, oltre ad un abbandono quasi definitivo della tecnologia aspirata.

I motori verranno accesi venerdì mattina per le prime due sessioni di prove libere (ore 4,00 e 8,00) con la qualifica a partire dalle 9,00 (ora italiana) di sabato. Il  gran premio scatterà invece alle 8,00 (ora italiana)

Gian Carlo Minardi

F1 | L’analisi prestazionale del Gp d’Australia

Dopo un inverno di articoli e rumors su una Ferrari in difficoltà con il progetto della nuova vettura, da parte di piccole e grandi testate, e mille altre baggianate sul suo conto, la Ferrari è scesa in pista a Melbourne con una grinta e una determinazione che non si vedevano da tempo. Una vettura molto competitiva da subito, che assieme ad un magistrale Vettel, hanno fatto ingoiare i rospi a chi aveva tanto parlato male di loro, non con le parole ma con i semplici fatti.

Analizziamo dunque quali sono le informazioni che ci sono giunte dall’Australia, per avere una prima idea di quelle che sono le forze in campo. Mi manterrò però molto cauto ed eviterò di andare nel profondo, in quanto è solo il primo appuntamento della stagione, tra l’altro su un circuito un po’ atipico, solo con il tempo avremmo un idea più chiara e dettagliata delle qualità delle vetture e se le performance (in positivo o negativo) in questo weekend sono state solo degli eventi a se stanti.

Per prima cosa, al fine di una analisi più chiara ed efficace, risulta importante delineare le caratteristiche del circuito di Melbourne.

Con i suoi 5.3 km è uno dei circuiti più lunghi del mondiale e per le sue numerose curve e sezioni tecniche richiede un livello medio alto di carico aerodinamico.

Si presenta come un circuito impegnativo per il consumo dei carburante e molto stressante per i freni.

Il primo settore è quello più veloce, che predilige una buona efficienza in rettilineo (intesa come connubio tra potenza della PU e cx ), ma richiede anche dei buoni sforzi di trazione per la sequenza di curva 3/4/5.

Nel secondo settore serve invece un ottimo bilancio aerodinamico e carico per poter affrontare al meglio i curvoni veloci.

Nel terzo settore, infine, servono  carico e tanta trazione per le curve tecniche come la 13, la 14 e il tornantino della 15.

Premesse le caratteristiche del tracciato andiamo dunque a vedere cosa è emerso dalle qualifiche ad Albert Park, in particolare prenderemo in analisi le vetture entrate nel Q3.

In primo luogo risulta interessante analizzare il delta tra i tempi registrati nelle qualifiche del 2016 e del 2017. Mediamente il guadagno rispetto allo scorso anno è stato di circa 1,5 secondi, con l’eccezione della Haas, che lo scorso anno si presentava per la prima volta ad un gran premio.

Bisognerà aspettare circuiti con caratteristiche meno atipiche, per vedere i famosi 4 secondi di guadagno, anche se già a Melbourne abbiamo comunque visto delle vetture estremamente rapide in curva, a volte anche 20 km/h più veloci.

Risulta importante anche un richiamo al grafico con il confronto fra i tempi reali segnati nel Q3 e i tempi “ideali” dati dalla somma dei migliori intermedi, così da capire se i piloti sono effettivamente riusciti a dare il massimo nel momento più critico.
Questa volta quasi tutti i piloti sono riusciti ad inanellare il giro più veloce, solo Vettel (strano a dirsi) ha perso per strada un decimo e mezzo (dopo vedremo dove), che lo avrebbe portato a solo un decimo da Hamilton; un dato da non sottovalutare assolutamente!

Risultano dunque questi, in percentuale, i distacchi dalla pole di quelli che al momento si presentano i “top team”, con una Red Bull in seria difficoltà e la Haas e la Toro Rosso che lanciano la sfida alla Williams. Sarà interessante vedere l’evoluzione di questo grafico durante la stagione.

Prima importante chiave di lettura delle performance delle vetture è la velocità massima alla speed trap, confrontata con la posizione in qualifica. I distacchi sono abbastanza ristretti tra i diversi competitors se non per l’eccezione della Williams, che come negli scorsi anni è una delle vetture con la migliore efficienza in rettilineo (Stroll ha segnato la velocità massima più alta: 328 km/h), e di Hamilton. Sembra esserci stata una differenziazione di set up tra i due Mercedes, con Hamilton che ha preferito una configurazione più scarica rispetto a quella del compagno.

Non fanno vedere segni di sofferenza le due motorizzate Renault, anche nonostante il gap esistente tra la PU francese e quelle degli avversari (sul quale girano insistenti voci), a conferma della linea progettuale “low drag” che sembra essere stata perseguita da Newey sulla Red Bull.

Da segnalare che in questo primo gran premio Renault ha usato un MGU-K in configurazione 2016.

Andiamo ora più nel dettaglio (sempre con una certa cautela però), analizzando i grafici in cui vengono riportati i distacchi percentuali tra i migliori piloti della top ten e le relative top speed nei tre intermedi.

Emerge una Mercedes molto competitiva ovunque, in particolare nel primo settore con Hamilton, probabilmente grazie al suo set up più scarico, scelta che  non ha molto pagato poi nel secondo e terzo settore, dove hanno prevalso Vettel e Bottas con i loro assetti più carichi.

In generale la vettura sembra essere molto composta e facile da guidare, con la solita capacità di assorbire perfettamente i cordoli senza scomporsi. Un po’ come lo scorso anno, ma con la sostanziale differenza che questa volta c’è una minacciosa rossa che gli sta dietro a poco più di un decimo, mettendo così pressione sui piloti e i tecnici della casa tedesca, condizione che hanno potuto sperimentare solo poche volte negli scorsi anni.

C’è poi un particolare molto interessante emerso dagli on board (di cui trovate le immagini sotto i grafici del terzo settore), ovvero la velocità di percorrenza di curva 12.

Guardando i camera car si nota che Vettel affronta questa sezione senza mai alzare il piede, a differenza di Hamilton e Bottas che lo alzano entrambi per un attimino perdendo così ben 10km/h di velocità all’apice della curva.

E’ quasi impossibile potersi pronunciare sul perché di ciò, ma un idea potrebbe essere che uno degli svantaggi (evidentemente minore dei vantaggi) che emerge dal passo più lungo, sia una minore rapidità della vettura nei cambi di direzione veloci, ma ripeto è solo un ipotesi.

Di certo c’è di sicuro la bontà della Ferrari, che finalmente abbiamo visto composta e facile da guidare, a differenza degli anni passati.

Ce ne dà conferma il tempo di Vettel nel terzo settore, quello più tecnico e  più di trazione, dove è risultato il più veloce, ma anche quello a solo lo 0,1% da Hamilton nel secondo intermedio.

Una vettura sincera che è riuscita a dare il giusto feeling di guida a Vettel, un po’ meno a Raikkonen e che con le sue ali che flettono molto e il rake molto alto ricorda quasi la Red Bull degli anni scorsi. E soprattutto che finalmente (perlomeno in questo primo Gp) ha saputo gestire le gomme al meglio sia in gara che qualifica.

Tornando a quanto vi avevo accennato prima, il potenziale reale di Vettel era stare ad un decimo e due da Hamilton, ma a causa di due errori il distacco reale nel Q3 è risultato il doppio.

Entrambi gli errori sono simili, in quanto si tratta di un dannoso sovrasterzo in uscita di curva dopo aver preso forse con troppa violenza il cordolo interno della curva, portando il posteriore della monoposto a scomporsi.

I due errori sono avvenuti in curva 1 e curva 12 (le immagini di curva 12 sono qui sotto), ma del resto sono soltanto il segnale di un Sebastian che stava davvero cercando il limite.

Poco da dire sulla Red Bull, che oltre a non essere efficace in curva come gli scorsi anni, a causa di quella che ad una semplice analisi visiva della vettura sembra essere una filosofia “low drag”, è risultata pure molto nervosa e difficile da guidare, probabilmente a causa del sistema sospensivo a cui è dovuta ricorrere dopo il banno della FIA.

Molto meglio la sorellina Toro Rosso e la Haas, che hanno entrambe evidenziato interessanti doti telaistiche e che risulterà molto interessante vedere e analizzare nelle prossime gare.

Per il momento è tutto, ci vediamo in Cina, sperando di avere qualche conferma in più.

Ciao e keep pushing !!!

di Gianluca Medeot

F1 | Gp Australia, Minardi “Vittoria netta per Ferrari. Mercedes battuta sul campo”

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Gian Carlo Minardi, interpellato dalla redazione di Minardi.it e dalla webTV è tornato a sottolineare la vittoria di Sebastian Vettel e della Ferrari sul tracciato di Melbourne, prima tappa del Mondiale di F1 2017, che non risparmia elogi “Un successo netto da parte della Ferrari. Per la prima volta la Mercedes è stata battuta sul campo da un altro team. La Ferrari ha fatto tutto benissimo mettendo sotto pressione sia Lewis Hamilton che chiedeva insistentemente di cambiare le gomme, sia la Mercedes che ha anticipato di qualche giro la sosta.

Una rondine non fa primavera – prosegue il manager faentino – e la Mercedes resta la vettura di riferimento come ha dimostrato conquistando la pole position, anche se il vantaggio della passata stagione si è assottigliato. Vedo favorita la Ferrari sul potenziali piloti. Se Kimi Raikkonen tornerà quello di fine 2016 allora avranno un vantaggio sulla coppia Hamilton-Bottas”

Parole di elogio anche per l’esordio di Antonio Giovinazzi al volante della Sauber “Non si poteva chiedere di più dal ragazzo. Gli elogi sono arrivati anche dall’Inghilterra, patria di otto dei dieci team protagonisti nel Mondiale. Alla prima occasione in un gran premio si è fatto trovare pronto dimostrando tutto il suo valore. Ha  dimostrato di avere tutte le carte in regola per diventare un grande pilota. Il fine settimana in Australia è un ottimo biglietto da visita – prosegue Gian Carlo Minardi – Ora ci sarà bisogno anche di una dose di fortuna.

Se Ferrari e Mercedes hanno dimostrato un’importante affidabilità e di essere le prime due della classe, situazione diametralmente opposta in casa McLaren-Honda “Le esternazioni di Alonso e le sue espressioni dicono molto di più delle parole. Sta attraversando il momento più difficile della sua carriera. Ci sono poi dei risvolti indecifrabili. Il colosso giapponese non può continuare su questa strada. Non c’è il due senza il tre e nella sua storia in F1 già in altre due occasioni si sono ritirati. Per contro abbiamo una McLaren che per il momento non può fare a meno della Honda, suo sponsor tecnico ed economico. Senza di loro il team farebbe molta fatica a sopravvivere.

F1 | Gp Melbourne: IL PUNTO di Gian Carlo Minardi

Sulla pista di Melbourne è andato in scena un fine settimana emozionante per i colori italiani. Dopo la conquista della prima fila da parte della Ferrari di Sebastian Vettel e il debutto di Antonio Giovinazzi al volante della Sauber (al posto dell’infortunato Pascal Weherlein,  il tedesco si è aggiudicato anche il primo gran premio della stagione portando sul gradino più alto la SF70H.

Non dobbiamo cadere nella tentazione dei facili trionfalismi, ma su questo tracciato semi-permanente vettura e pilota hanno reso il 100%. Il quarto posto di Kimi Raikkonen, autore del giro più veloce della gara, contribuisce a portare la Ferrari in vetta nella classifica costruttori. A mio avviso questo obiettivo è alla portata del team di Maranello, ma sarà importante che il finlandese si piazzi davanti al connazionale Bottas. Non mi è sembrato il Raikkonen del finale di stagione.

Un successo importante quello di Maranello che darà la giusta carica per continuare a lavorare, anche se in qualifica Lewis Hamilton ha dimostrato di essere ancora in vantaggio.  Una Mercedes che ha sofferto in particolar modo il degrado delle nuove gomme.  La causa potrebbe essere da cercare nel passo lungo della vettura.

Decisamente positivo l’esordio di Antonio Giovinazzi. In qualifica ha sfiorato l’accesso alla Q2 nonostante una chiamata dell’ultimo minuto e in gara si è reso protagonista di una performance solida, conclusa al dodicesimo posto senza incorrere in errori. Non dobbiamo dimenticare che la Sauber paga un dazio importante anche sotto il profilo della motorizzazione essendo spinta dalla power-unit della passata stagione.

In casa Red Bull sono stati in corsa solamente con Max Verstappen, visti i problemi accusati da Ricciardo fin dal giro di schieramento, che ha portato a casa il massimo del risultato. Per il momento non possono ancora esprimere a pieno il loro potenziale, ma siamo solamente al primo appuntamento dopo un cambio di regolamento importante.

Tra quindici giorni il Circus arriverà in Cina e sarà interessante verificare se saranno confermati i distacchi tra i primi tre della classe Ferrari-Mercedes-Red Bull e il resto del gruppo. Williams e Force India hanno concluso con distacchi importanti.

Gian Carlo Minardi

F1 | Melbourne, risveglio col sorriso

A Melbourne si e’ alzato il sipario sulla nuova stagione di F1 e la prima sorpresa non è tardata ad arrivare. Antonio Giovinazzi è stato chiamato dalla Sauber per sostituire l’infortunato Pascal Wehrlein sfiorando alla prima occasione l’accesso alla Q2. A distanza di sei anni, un pilota italiano torna protagonista nel mondiale.

Un debutto in grande stile per il giovane pilota di Martina Franca, terzo pilota Ferrari e alfiere dell’ACI Team Italia che ha firmato la sedicesima posizione a soli 2 decimi dal compagno di squadra Ericsson, dopo aver percorso meno di venti passaggi sull’impegnativo tracciato australiano. La chiamata da parte del team svizzero è arrivata infatti in occasione del terzo turno di prove libere, presentandosi per il turno di qualifica con solamente un’ora di azione lungo i cinque chilometri di pista. Per Giovinazzi si è trattato di un ritorno al volante della C36 motorizzata Ferrari (power unit versione 2016) dopo aver preso parte al primo turno di test spagnoli.

Un risultato straordinario che merita essere sottolineata perché arrivato su una pista tecnica e impegnativa con solamente un’ora di prova sulle spalle e senza aver usato provato le ultra-soft, con cui ha staccato la sua migliore prestazione nella Q1. Gli sono bastati 8 giri per sfiorare l’impresa e rischiare di accedere al secondo turno, dimostrandosi un pilota solido.

Per la gara di domani (domenica) le previsioni parlano di possibile pioggia. Questo potrebbe essere un aiuto per Antonio che ha sicuramente percorso più chilometri con le Pirelli rain piuttosto che con le slick.

Positivo avvio anche per la Ferrari che con Sebastian Vettel conquista quella prima fila che l’anno scorso era sempre scappata. Quarto posto, alle spalle di Valtteri Bottas per Kimi Raikkonen.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Australia. Si parte, ma senza Nico Rosberg ed Mr. Ecclestone

Dopo un inverno molto lungo per tutti gli appassionati siamo alle porte di un nuovo campionato del Mondo di Formula 1. Dopo diversi anni la Formula 1 sarà orfana del suo campione del mondo, visto il ritiro inaspettato di Nico Rosberg, ma anche di quel Bernie Ecclestone che per 40 anni ha tirato le fila (da abile burattinaio) del Circus. Il gioco è passato nelle mani di un nuovo promoter, Liberty Media. Ora sarà interessante capire quali saranno le nuove linee guida.

Ci apprestiamo ad arrivare in Australia per il primo gran premio dopo solamente otto giornate di test sulla pista di Barcellona che hanno certamente premiato Mercedes e Ferrari sul fronte dell’affidabilità e bocciato qualcun altro (vedi Honda). Al di la dei riscontri cronometrici visti fino ad oggi, solamente alla fine delle qualifiche potremo avere il termometro di questa stagione poiché in Spagna molti non hanno giocato a carte scoperte.

Tra tante incertezze c’è un dato certo: le power-unit 2017 consumano molto di più e questo sta creando qualche grattacapo agli ingegneri. Il limite di 105 kg di carburante imposto dalla FIA non sarebbe sufficiente a concludere la corsa. Questo maggiore consumo deriva anche dalle nuove gomme Pirelli (molto più larghe rispetto al 2016) che permettono un maggiore grip e una maggiore velocità in curva. Gomme che a quanto si apprende degradano molto poco. Pertanto potremo vedere solamente un pist-stop. Per questo appuntamento i team avranno a disposizioni le mescole Soft, SuperSoft e Ultra Soft.  

La curiosità è tanta. Da tifoso mi piacerebbe vedere una Ferrari molto vicina alla Mercedes (che per me resta la vettura da battere) e una bella bagarre tra questi due costruttori. Non sottovaluterei però anche la Red Bull.

Auguri a tutti un buon gran premio e ci sentiamo domenica dopo la corsa.

F1 | Minardi «A Melbourne aspettiamoci sorprese»

Fare una corretta analisi sulle prestazioni dei team dopo i test di Barcellona è molto difficile poiché ci sono innumerevoli variabili di cui non siamo a conoscenza. Sono comunque convinto che la Mercedes, così come altre team, si siano nascosti. Durante le qualifiche di Melbourne mi aspetto delle sorprese rispetto a quanto visto in Spagna.

Sul fronte dell’affidabilità Ferrari e Mercedes sono state premiate a differenza di Renault e, in particolare, Honda su cui si sono addensate nuvoloni carichi di tempesta. Nei giorni successivi non sono mancate dichiarazioni forti da parte di Fernando Alonso e rumors parlano di un contatto tra McLaren e i tedeschi. Da parte sua il costruttore giapponese prova a stemperare gli animi con dichiarazioni ottimiste. Intanto Mika Hakkinen è tornato a Woking in qualità di ambasciatore della scuderia.

A queste preoccupazioni è emerso un problema non di poco conto legato al maggiore consumo di carburante da parte delle power-unit, dovuto all’aumento delle prestazioni delle vetture e all’introduzione delle gomme più larghe. Stando ai dati raccolti sul tracciato, il limite imposto dalla FIA di 105 kg (l’anno scorso era 100 kg)di carburante per la gara non sarebbe sufficiente. Per questo potremo avere performance differenti tra la qualifica (prestazione pura) e la gara (in cui entrerà in gioco la componente consumi) Staremo a vedere chi sarà più bravo a gestire questo aspetto lungo i 300 km di corsa.

F1 | E’ allarme consumi?

Gli otto giorni di test sulla pista di Barcellona stanno dando i primi riscontri. Se da una parte Ferrari e Mercedes hanno visto premiare gli sforzi sotto l’aspetto dell’affidabilità – a differenza di Renault e, particolarmente, Honda – sta sorgendo un grattacapo importante e da non sottovalutare.

In particolare, il dato è emerso durante la simulazione dei gran premi. A quanto si apprende da voci provenienti oltre i confini nazionali, i 5 kg di benzina in più (si è passato da 100 kg di carburante della passata stagione ai 105 kg per il 2017) previsti dalla FIA in virtù delle nuove performance delle vetture non basterebbero per completare la corsa

I nuovi regolamenti ci hanno consegnato vetture nettamente più performanti sia in termini di velocità che di percorrenza in curva con tempi sul giro più rapidi anche di 4”. In aggiunta sono aumentate anche le dimensioni delle gomme. Tutti questi componenti porterebbero ad avere power-unit più assetate di carburante.

Questo dato può spiegare, in parte, come mai i piloti alzassero abbiano alzato il piede dall’acceleratore durante i turni in pista, prima di completare l’intera simulazione. Sotto la lente di ingrandimento c’erano proprio i consumi.

Melbourne è sempre più vicina.

Ci ha lasciato Romano Cenni, Mr. Mercato Uno

E’ un giorno triste per il mondo Minardi. Questa mattina, all’età di 84anni, ci ha lasciato Romano Cenni, fondatore della Mercato Uno. Viene a mancare non solamente un grande imprenditore italiano, ma anche un appassionato di sport. Con la sua azienda ha contribuito a scrivere pagine importanti della storia del Minardi Team.

Un caro saluto a Romano e a tutti i suoi cari.

Gian Carlo Minardi

F1 | Minardi “Ferrari non ha sparato tutte le cartucce. Buon compleanno”

Se il buongiorno si vede dal mattino, tra quindici giorni potremo assistere ad un bell’inizio di mondiale in Australia. Il condizionale è certamente d’obbligo in questo momento poiché ho l’impressione che alcuni team (vedi Ferrari e Mercedes) non abbiano giovato completamente a carte scoperte.

I chilometri percorsi sono però un bel biglietto da visita: 5102 km per la W08 di Hamilton e Bottas e 4450 km per la SF70H di Vettel e Raikkonen contro i 3184 km della Red Bull e i 3700 km della Williams

Ferrari – Sebastian Vettel prima, Kimi Raikkonen dopo, hanno firmato le due migliori prestazioni in assoluto di questi otto giorni di test collettivi. La pole position virtuale è di Kimi Raikkonen che è sceso sotto il muro del 1’19” fermandosi a 1’18”634. Le simulazioni però parlano di tempi sul giro sotto l’1’18”. Questo mi fa pensare che la SF70H non abbia dimostrato ancora tutto il suo potenziale. L’affidabilità raggiunta è un traguardo importante in virtù delle tante novità sia regolamentari che all’interno della squadra. Possono lavorare con maggiore serenità concentrandosi sullo sviluppo della performance.

Il 12 marzo 1947 partiva l’avventura Ferrari. Siamo entrati nel settantesimo compleanno. Una ricorrenza importante per un eccellenza italiana. Speriamo che insieme agli ottimi traguardi raggiunti dalla produzione, si possano unire altrettanti successi conquistati in pista da parte di Vettel e Raikkonen. Buon Compleanno Ferrari!

Mercedes – hanno intrapreso la strada di una vettura col passo lungo. Un azzardo che ruota intorno alla distribuzione dei pesi. Questo potrebbe portare ad un handicap con una zavorra maggiore sull’anteriore. Non ci resta che aspettare le qualifiche di sabato 25 marzo. Mi hanno dato l’impressione di essere rimasti molto coperti, così come i team clienti Williams e Force India. La power-unit potrebbe essere l’arma  in più.

Williams  e Force India – Potrebbero essere la sorpresa in Australia grazie al supporto della Power-Unit Mercedes. Felipe Massa sembra essere galvanizzato e rigenerato da questo rientro lampo, ventilando già la possibilità di prolungare il suo contratto per un’altra stagione. Positivo inizio di stagione anche per la Force India   che può contare sui giovani Perez-Ocon.

Red Bull e Toro Rosso – In questo momento il lavoro è stato rallentato dalla power-unit transalpina. Un progetto completamente nuovo che al momento non sta dando i frutti sperati, soprattutto sul fronte affidabilità. Come da sua tradizione, la Red Bull può contare su un’aerodinamica molto estrema.

McLaren – Fanalino di coda nel chilometraggio e penultimo posto nella classifica dei tempi. La situazione è decisamente catastrofica, soprattutto per colpa della Honda. Non so come faranno a ridare vitalità ad un team interessato da un’importante riassetto. Non sarà facile e questo potrebbe favorire Williams e Force India nella corsa della classifica costruttori.