F1 | Gp Spagna, riparte la sfida Ferrari-Mercedes

Dopo l’emozionante salto nel passato attraverso le giornate dell’Historic Minardi Day all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, siamo pronti a tornare nel presente. Salutata la Russia, il Circus della F1 arriva nella sua patria, l’Europa, e più precisamente in terra spagnola su un circuito che team e piloti conoscono a menadito avendo ospitato anche tutte le sessione di test invernali.

Mi aspetto che il nuovo record marchiato da Kimi Raikkonen durante la sessione invernale venga battuto, scendendo addirittura sotto il muro del 1’18. Sarà una gara ricca di indicazioni in cui tutte le scuderie porteranno step evolutivi derivanti dal know-how dei primi quattro weekend.

Sarà interessante vedere l’evoluzione della sfida Ferrari-Mercedes. Barcellona sarà un importante banco di prova per entrambi. A Sochi abbiamo visto una lotta alla pari, giocata sul filo dei decimi. E’ stato un gran premio emozionante osservando e studiando il monitor dei tempi, mentre sono mancati i sorpassi. Questo potrebbe essere il leitmotiv di Barcellona.

Il successo di Valtteri Bottas non credo abbia spostato gli equilibri in casa Mercedes e devo dire che mi è piaciuta molto la sportività di Lewis Hamilton nei suoi confronti. A inizio stagione gli uomini di Toto Wolff si aspettavano un margine maggiore sugli avversari (Ferrari in particolare) e questo li sta portando a commettere qualche errore di strategia. A Maranello sono stati molto abili a recuperare la maggior parte del gap.

Da seguire anche la Red Bull. Quindici giorni fa Max Verstapen, con l’unica vettura superstite dopo il ritiro di Ricciardo nelle prime fasi, ha tagliato il traguardo con un ritardo di quasi un minuto. Segno che non devono lavorare solamente sulla power-unit (l’aggiornamento arriverà solamente dopo Montreal) ma anche sul telaio e sull’affidabilità.

Augurandovi un bel gran premio, voglio ringraziare tutti i piloti che hanno partecipato alla rimpatriata (com’è stata definita) per aver dimostrato professionalità, sportività e, soprattutto, disponibilità verso i quasi 5000 appassionati che hanno affollato paddock e box nonostante il maltempo. E’ stato emozionante vedere l’affetto del pubblico verso questi ragazzi che ci hanno regalato tante emozioni durante la loro carriera. Un ringraziamento particolare per Max Gazzè che ha vissuto interamente l’atmosfera dei box confermandosi appassionato di motor sport oltre ad un grande cantautore con un Live il sabato sera nonostante la pioggia battente.

Gian Carlo Minardi

5000 appassionati all’Autodromo di Imola sanciscono il successo della seconda edizione dell’ Historic Minardi Day

Un’edizione dell’ Historic Minardi Day che si è dimostrata più forte del maltempo. Neanche la pioggia è riuscita a smorzare l’entusiasmo di cinquemila appassionati e tifosi accorsi all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola per vivere un intero weekend dedicato al motor sport e alla scuderia faentina.

Nelle giornate di sabato e domenica oltre venticinque monoposto di Formula 1, non solo appartenenti alla storia faentina ma anche Ferrari, Williams, Dallara, Fondmetal e una trentina di F2, F3 e vetture di Gran Turismo storiche si sono alternate in pista percorrendo oltre quarant’anni di storia. Paddock e box sono stati invasi da appassionati provenienti da tutto il territorio nazionale incontrando, insieme al team Principal Gian Carlo Minardi, anche i piloti che hanno scritto le pagine più importanti del motor sport, come Pierluigi Martini, Luca Badoer, Gaston Mazzacane, Giovanni Lavaggi, Roberto Moreno, Alessandro Nannini, Emanuele Pirro, Andrea Montermini, Gabriele Tarquini, Nicola Larini e Riccardo Patrese, protagonisti anche nella gara di golf che ha fatto da prologo nella giornata di venerdì.

Un weekend all’insegna dei motori, musica e spettacolo con la presenta in pista e nel paddock anche del cantautore romano Max Gazzè, protagonista del Live di sabato sera, che ha vissuto con Gian Carlo Minardi al volante della M192 motorizzata Lamborghini uno dei momenti più emozionanti. Alle ore 11.30 il manager faentino ha firmato il suo esordio assoluto al volante della monoposto di proprietà del collezionista olandese Frits Van Eerd, percorrendo a velocità ridotta un intero giro di pista, accompagnato da un caloroso applauso.

“Credo di aver segnato il record della pista di Imola come giro più lento con una vettura da corsa – scherza Gian Carlo Minardi, appena sceso dalla monoposto -. Devo ringraziare l’amico Frits che mi ha messo a disposizione tutto. Dalla macchina al casco. E’ stato un regalo bellissimo ed emozionante. A 70 anni e con gomme slick nonostante la pista bagnata ho realizzato un sogno, rimandato per troppo tempo. Devo ringraziare tutti i collezionisti e i piloti per l’affetto e il calore dimostrato, unito a quelle degli appassionati. Uno degli obiettivo dell’Historic Minardi Day era di riportare in autodromo le famiglie, riavvicinandole a quello che per me resta lo sport più bello. Obiettivo pienamente raggiunto nonostante il maltempo e la pioggia”

“Grazie anche alla presenza di un amico come Max Gazzè che nonostante le pessime condizioni climatiche ci ha allietato con ottima musica il sabato sera, vivendo l’atmosfera del box nell’intero weekend” conclude il manager faentino

“Di tanti concerti fatti, di questo conserverò la simpatia di Gian Carlo Minardi che, in un’atmosfera surreale, si muoveva a ritmo di musica sotto l’ombrello” commenta il cantautore romano.

“Nonostante il tempo non abbia assistito la manifestazione, sono stati davvero tantissimi gli appassionati che hanno preso parte a questa seconda edizione dell’Historic Minardi Day. Un segnale che quando si parla di Formula 1, sia storica che attuale, il circuito di Imola evoca emozioni che vivono continuamente nella mente e nel cuore di chi ama questo sport. Vogliamo ringraziare la famiglia Minardi per averci fatto vivere queste emozioni e mi auguro che questa manifestazione diventi sempre più un appuntamento irrinunciabile nel calendario dell’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari” dichiara Pier Giovanni Ricci (Direttore Autodromo).

Consensi positivi da parte di tutti i protagonisti “Ho aspettato 55 anni per guidare una Minardi e finalmente ci sono riuscito. Stiamo festeggiando la storia di un uomo e di una scuderia che ha scritto la storia del motor sport, una storia di passione, tenacia e sfidare le difficoltà. Weekend incredibile. Spero che possa diventare un appuntamento fisso negli avvenire” commenta entusiasta Emanuele Pirro. A distanza di 17 anni Gaston Mazzacane è tornato al volante della Minardi M02, protagonista nel mondiale di F1 del 2000 insieme a Marc Genè. “Un sogno tornare a Imola e a guidare una F1. Ho le medesime sensazioni di allora. Complimenti a tutta la famiglia Minardi. Un evento sensazionale. Incredibile la qualità e la quantità di vetture in pista” commenta il pilota argentino.

“Amo Gian Carlo. Ho corso con lui per 7 anni – commenta con il suo inconfondibile entusiasmo e sarcasmo Alessandro Nannini, protagonista anche al Golf Club Le Cicogne di Faenza –. L’anno scorso non ho potuto esserci, ma mi sono già prenotato per l’edizione 2018” conclude l’asso senese.

“Con Gian Carlo ho vissuto anni bellissimi e sono legato in modo particolare a lui e alla sua scuderia. Gli devo molto. E’ stata un bellissimo evento che neanche la pioggia ha rovinato e fermato. Sono venuto come ospite, ma il prossimo anno sarebbe bello poterci tornare con tuta e casco” commenta Luca Badoer che ora è impegnato a seguire il figlio nei primi passi col kart.

Una seconda edizione dell’Historic Minardi Day che ha anche invaso le colline e i borghi medioevali romagnoli con la carovana di oltre trenta vetture storiche della Minardi Classic.

Video-messaggio di Max gazzè “Vi aspetto all’ Historic Minardi Day”

Il cantautore Max Gazze, reduce dal successo del suo ultimo tour vi aspetta all’Historic Minardi Day “La festa dove Motori e Musica si incontrano. Vi aspetto a Imola con un Live sabato sera e nei box”

I biglietti sono in vendita su TickeOne.it

Vi aspettiamo sabato e domenica all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola

Max Gazzè e Gian Carlo Minardi

Historic Minardi Day | Dieci buoni motivi per venire a Imola

La tua passione è la Formula 1 e il motor sport? Hai sempre sognato di toccare con mano i bolidi e incontrare i tuoi beniamini? Vuoi passare un intero weekend all’insegna dei motori, musica e spettacolo?

La risposta è l’Historic Minardi Day, la Kermes dedicata ai motori e al team faentino in programma sabato 6 e domenica 7 maggio all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Abbiamo trovato almeno 10 buoni motivi …

1) Fantastiche monoposto tornano a rombare a Imola La Formula 1 dell’era Turbo e dei V10 e V12 torna a rombare a Imola. Oltre 25 fantastiche monoposto del Mondiale per un viaggio lungo oltre quarant’anni nella storia della Formula 1, insieme a 30 vetture di Formula 2 e Formula 3 storiche e a vetture GT, ti aspettano nei box e in pista al Santerno a partire dalle 9,00 di sabato e fino alle 18,30 di domenica (costo del biglietto 12€ acquistabile su TicketOne – gratis per gli under 12). Ingegneri e piloti ti aspettano nel paddock e nei box insieme ai loro bolidi.

2) A “tu per tu” con piloti, ingegneri e personaggi dello spettacolo

Comminando per il paddock dell’autodromo ed entrando all’interno dei box avrai la possibilità di incontrare il Team Principal Gian Carlo Minardi insieme ai piloti e ingegneri che hanno scritto pagine importanti della scuderia faentina e del motor sport come Alessandro Nannini, Pierluigi Martini, Paolo Barilla, Luca Badoer, Tarso Marques, Jarno Trulli, Gaston Mazzacane, Gabriele Tarquini, Emanuele Pirro, Riccardo Patrese, Andrea Montermini, Giorgio Pantano. Non mancherà Simone Resta, Chief Designer della Scuderia Ferrari, insieme a Gabriele Tredozi e a personaggi dello spettacolo come il pilota-cantante Max Gazzè.

3) Spettacolo col Live Music Show di Max Gazze. Motori e Musica si incontrano a Imola Sabato sera all’insegna della musica con Max Gazzè, reduce dal successo del suo ultimo tour. All’interno del paddock il cantante ci regalerà un Live coi suoi più importanti successi sul palco del Live Music Show. I biglietti sono in vendita su TicketOne insieme all’abbonamento “due giorni” per vivere da vero protagonista un intero weekend all’insegna dei motori, musica.

4) Le Formula 1 a portata di “mano” per un viaggio nel tempo unico Si partirà dalla Maserati 250 F di Manuel Fangio del 1957 per arrivare alla Minardi 2005 passando per le Minardi M186 di Alessandro Nannini, M189, M192 motorizzata Lamborghini, M198, la M01 di Marc Genè e Gaston Mazzacane e la M01 di Fernando Alonso. Non mancheranno le vetture della Scuderia Ferrari che quest’anno festeggia i 70anni dalla sua fondazione, la Williams campione del mondo, la Benetton di Alesi e Berger oltre alla Dallara, alla Fondmetal, l’Osella e l’Alfa Romea e a tanti altri modelli unici. Potrai vedere queste fantastiche vetture smontate e uscire dai box, prima di sfrecciare sul Santerno.

5) Diventa il protagonista con la gara fotografica e fai un giro in pista A partire dalle ore 9.00 di sabato 6 fino alle ore 12.00 di domenica 7 maggio tutti gli appassionati potranno partecipare alla gara fotografica. Basterà pubblicare sul proprio profilo Instagram gli scatti usando l’hashtag #MinardiDay. L’autore della foto prescelta avrà il privilegio di fare un giro sulla pista di Imola a fianco di un pilota professionista.

6) Visita la mostra “Imola Formula 1 1963-2006: la storia continua” La mostra allestita all’interno del museo “Checco Costa” sarà arricchita con numerosi esemplari di vetture realizzate da Gian Carlo Minardi, per un viaggio tra le più belle e importanti monoposto del mondiale di Formula 1 che hanno solcato il tracciato di Imola.

7) Feste del Golf con tanti personaggi dello sport e dello spettacolo Il prologo della Kermesse avverrà venerdì 5 con la Festa del Golf, a partire dalle ore 14,00, presso il Golf Club “Le Cicogne” di Faenza con piloti e celebrità dello sport e vip si sfideranno una partita di fronte a tutti gli appassionati che potranno accedere gratuitamente all’interno del club.

8) Spazio alle auto classiche storiche All’interno dell’autodromo non mancheranno fantastiche vetture storiche come l’Alfa Romeo 33 degli anni ’70 e tanti altri modelli della casa del Biscione che sfileranno anche tra i borghi medioevali romagnoli.

9) Sfida i tuoi amici coi simulatori Ti senti un vero Campione del Mondo? Allora non potrai sottrarti dalla sfida coi tuoi amici al volante dei Simulatori GT Challenge e F1 nell’area gaming all’interno del paddock

10) La comodità di arrivare a Imola Raggiungere l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola non è come scalare l’Everest J! Comodo arrivarci in treno (la stazione dista 3,5 km dall’ingresso) ed in Auto (Uscita A14 IMOLA).

Un tracciato che è parte della storia del Motorsport, un weekend da non perdere e vivere insieme a tutta la famiglia e agli amici.

F1 | Gp Russia, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Gara emozionante su ritmi elevatissimi. Ora vi aspetto a Imola”

Nonostante un circuito non esaltante e la presenza di pochi sorpassi abbiamo assistito ad uno dei gran premi più emozionanti degli ultimi anni, corso su ritmi elevatissimi fin dai primi passaggi. Vettel e Bottas hanno battagliato sul filo dei decimi lottando col coltello tra i denti. In particolare, dal 36esimo passaggio in avanti il monitor dei tempi era tutto un colore tra “fucsia” – miglior tempo in gara – e “rosso” – miglior tempo del pilota.

Dopo la strepitosa pole position di Sebastian Vettel, Kimi Raikkonen ha marchiato il miglior giro della corsa sul finale. Il campionato costruttori è certamente alla loro portato, ma bisogna continuare su questa strada, lasciando uno dei due piloti Mercedes fuori dal podio. La Ferrari sta dimostrando di esserci e di saper sviluppare la vetture, mettendo la giusta pressione agli avversari.

Molto bravo Valtteri Bottas che al via ha dimostrato cosa sia capace di fare questa Mercedes, oltre ad aver surclassato Lewis Hamilton che non riusciva a darsi pace per i tempi. Di questo passo potrebbe già finire la pace all’interno del team.

L’unica sbavatura in casa Ferrari è arrivata durante il pit-stop del tedesco che ha perso quattro – cinque decimi, forse determinanti per il risultato finale insieme all’incomprensione durante il doppiaggio di Felipe Massa.

Se queste sono le premesse, ci aspetta una stagione esaltante soprattutto con l’arrivo in Europa e in Spagna teatro di tutte le prove invernali. Abbiamo vissuto una lotta vera e pulita tra due grandi costruttori, aperta solamente a questi quattro piloti, poiché Verstappen (il primo degli altri) ha tagliato il traguardo con quasi 60” di distacco.

Una Red Bull che ha molto lavoro da fare, non solo a causa della Power Unit transalpina, ma anche sull’affidabilità. Il ritiro di Daniel Ricciardo nei primi giri è un segnale importante.

In attesa del gran premio di Spagna, il prossimo fine settimana si accenderanno i riflettori sulla seconda edizione dell’Historic Minardi Day all’autodromo di Imola. Un weekend all’insegna dei motori, musica e spettacolo disegnato su cosa mi piacerebbe vedere durante un fine settimana della Formula 1. Reduce dallo strepitoso tour, Sabato sera Max Gazzè ci regalerà un Live, oltre a poterlo incontrare nel paddock insieme a tanti piloti che hanno fatto la storia di questo sport e alla presenza di tante Formula 1 che ci faranno sognare per il sound e l’estetica. Sarà un fine settimana all’insegna dello sport, ma soprattutto del divertimento e dell’intrattenimento insieme a tanti personaggi dello spettacolo.

Gian Carlo Minardi

Historic Minardi Day 2017 | Minardi “Fatto qualcosa di nuovo per avvicinare gli appassionati”

 

Ad una settimana dalla seconda edizione dell’Historic Minardi Day all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola (sabato 6 a domenica 7 maggio) abbiamo incontrato l’ideatore della manifestazione, Gian Carlo Minardi

Abbiamo studiato l’Historic Minardi Day con l’obiettivo di avvicinare gli appassionati al mondo del motorsport. Solo col loro supporto sapremo se abbiamo intrapreso la strada giusta – racconta il manager faentino – Il nostro DNA sono le ruote scoperte e abbiamo avuto una grande risposta con numero monoposto di F1 degli anni 70-80-90 che scenderanno in pista insieme a tante altre vetture, ma sarà interessante entrare nei box per toccare con mano questo sport incontrando piloti, ingegneri e personaggi che hanno scritto le pagine più importanti dei mondiali” prosegue Minardi

Un fine settimana per tutta la famiglia “Abbiamo creato un programma diversificato adatto a tutte le età. Motori ma anche musica grazie all’amico Max Gazzè che sabato sera sarà tra i protagonisti sul palco del Live Music Show.” I biglietti sono in vendita sul circuito TicketOne.it

Oltre alle monoposto di Formula 1 spazio anche alle auto classiche “Porteremo in autodromo macchine spettacolari con palmares incredibili, come l’Alfa Romeo 33 degli anni ’70. Saranno due giornate di sport da vivere all’aria aperta.”

Gian Carlo Minardi e il Team Minardi vi aspettano a Imola a partire dalle ore 9,00 di sabato 6 e fino alle ore 18,30 di domenica 7 maggio.

F1 | Gp Russia, Minardi “Ferrari può puntare al titolo costruttori, ma Hamilton favorito su Vettel”

Riparte da Sochi la sfida tra Ferrari e Mercedes. Dopo tre appuntamenti Sebastian Vettel e il Cavallino Rampante guidano, di misura, la classifica sul diretti avversari grazie ai successi di Melbourne e Bahrein. In questo momento è importante stare coi piedi per terra senza lanciarsi a proclami prematuri o gridare alla catastrofe alle prime difficoltà.

Nonostante l’ultimo sigillo la Mercedes resta la vettura di riferimento, ma con il giusto supporto di Kimi Raikkonen la Ferrari può puntare con decisione al titolo costruttori, mentre sul fronte piloti vedo Lewis Hamilton ancora favorito sul ferrarista che in questo momento sta dando il 101%.

La Formula 1 si appresta a fare il suo ingresso in Russia, anticamera ai gran premi europei, i cui 5848 metri presentato un asfalto stradale molto sollecitato dagli sbalzi di temperatura. La Pirelli ha puntato sui compound più morbidi: ultra-soft, super soft e soft. Questa scelta potrebbe avvantaggiare la scuderia di Maranello che ha dimostrato di essere più gentile con le mescole rispetto ai tedeschi.

Causa il gap del propulsore Renault nei confronti dei due principali rivali, vedo una Red Bull momentaneamente tagliata fuori dai giochi. Proseguono i problemi in casa Honda, anche se finalmente stanno dando segnali di un’apertura verso l’esterno. Questa ennesima débâcle è il risultato di una politica troppo chiusa tra i propri confini. I giapponesi si stanno aprendo al know-how europeo. E’ importante che i giapponesi restino nel mondiale.

Gian Carlo Minardi

F1 | L’analisi prestazionale del Gp del Bahrain

Un weekend che non sembrava essere troppo promettente al sabato, si è trasformato alla domenica in un sogno ad occhi aperti per ogni ferrarista!

Andiamo dunque a scoprire quali sono i dettagli nascosti che hanno reso tale questo Gran Premio.

In primo luogo facciamo un breve accenno alle caratteristiche del circuito.

In generale la pista è molto stressante per le PU in quanto vanno tenuti molto sotto controllo il consumo di carburante e dei freni. Nel primo settore serve più motore e trazione, vista la presenza di due rettilinei e di due serie di curve ad angolo molto stretto nelle quali scaricare correttamente la potenza a terra è fondamentale.

Il secondo settore richiede sempre buoni sforzi di trazione, ma in generale vi prevale il fattore downforce. Perciò risulta l’intermedio più guidato, dove è fondamentale avere il giusto bilancio aerodinamico per avere una vettura sempre rapida ed efficace nei curvoni e nei rapidi cambi di direzione.

Il terzo settore, con i suoi lunghi rettilinei, è un settore in cui l’efficienza in rettilineo (PU e Cx) è l’unico elemento davvero importante.

Un primo dato interessante di questo weekend è il confronto con i tempi registrati in qualifica lo scorso anno. In una pista dove l’efficienza in rettilieno conta molto, la maggiore superficie frontale di queste vetture (data dalle ali più grandi e dalle gomme più larghe) si è fatta decisamente sentire e non ha permesso alle vetture miglioramenti significativi, tant’è che Mercedes e Ferrari hanno guadagnato meno di un secondo.

Passando ora all’analisi vera e propria, risulta sempre importante fare un richiamo al confronto tra il giro ideale (dato dalla somma dei migliori settori) e il tempo reale segnato nel Q3.

Notiamo che in generale i piloti non si sono discostati più di tanto dalla loro miglior performance, e soprattutto che Hamilton aveva effettivamente il potenziale (seppur di soli 30 millesimi) per accaparrarsi la pole nei confronti di Bottas.
Un altro particolare che si nota da questo grafico è l’importante gap fra i tempi delle diverse squadre, con un distacco dell’ultimo classificato in Q3 di circa 2 secondi e mezzo rispetto alla Mercedes di Bottas.

Rimanendo sempre sul tema “gap”, diamo un’ occhiata al grafico che visualizza i distacchi percentuali dalla pole delle due squadre al momento più competitive (ovvero Ferrari e Red Bull).

Il piccolo exploit di Ferrari è ben conosciuto da tutti e dopo ve ne darò la mia interpretazione.

Il trend positivo della Red Bull invece non è stato molto notato. La vettura dalla filosofia “low drag” è riuscita a contenere i distacchi nonostante i risaputi handicap dell’unità motrice Francese.

Per dare dunque una spiegazione al piccolo exploit in qualifica della Ferrari, risulta importante guardare quelli che sono i miglioramenti registrati tra la seconda e la terza sessione di qualifica.

Dal Q2 al Q3, come ben sappiamo, le squadre passano alle mappature più aggressive delle PU, Parlando sia in termini di motore termico e soprattutto di sistema elettrico, con un maggiore sfruttamento dell’MGU-H e dell’MGU-K.

Di solito il passaggio alle mappe motore più estreme porta a miglioramenti nell’ordine degli 8 decimi, come possiamo vedere in questo caso per le Mercedes.

Guardando però i tre motorizzati Ferrari notiamo che sono stati di fatto loro ad aver avuto i delta di miglioramento più bassi.

Perciò, unendo questo dato numerico alle sostituzioni delle PU avvenute su entrambe le rosse precedentemente alla qualifica, (trovate la tabella dei componenti usati da ogni pilota in fondo alla pagina) viene facile pensare e capire che in Ferrari hanno semplicemente scelto di non andare ad utilizzare le mappe motore più aggressive in modo da scongiurare il rischio di rotture.

Un altro elemento che ci conferma questa teoria è che nel Q2 il distacco tra la Ferrari e la Mercedes era solo di 40 centesimi… sarebbe dunque abbastanza strano che il gap si fosse trasformato in quattro decimi se entrambe le squadre avessero girato i manettini in posizione da qualifica!

Si è poi parlato di una Ferrari più carica rispetto alla Mercedes in funzione della gara e, che a causa di questa scelta, la rossa non sia riuscita ad essere veramente efficace in qualifica.

Questa considerazione è senz’altro vera ma, questo maggior carico non rappresenta di fatto un handicap per le piste veloci, e le velocità massime alla speed trap ce ne danno conferma.

La Ferrari risulta essere più carica dal punto di vista della sezione frontale, è vero, ma in realtà tutto ciò non danneggia le velocità sui rettilinei.

L’utilizzo di un assetto rake, le permette di poter viaggiare più carica in curva ma poi di abbassarsi in rettilineo, riducendo l’incidenza dei profili alari (filosofia introdotta da Newey sulla Red Bull).

Questo abbassamento, accompagnato dalla flessione dei flap anteriori, chiude il quadro di una vettura che da quanto emerso fino ad adesso, sembra avere una grande efficienza aerodinamica (rapporto tra Cx e Cz). Tali caratteristiche portano a consumi di carburante che non sembrano essere alti e un migliore comportamento sulle gomme durante la gara.

Ulteriore conferma di questa scelta per le qualifiche e anche della filosofia della vettura ci viene data dal grafico in cui viene riportata la velocità guadagnata dalla linea del traguardo fino alla speed trap.

Il sistema elettrico delle PU offre infatti grandi miglioramenti nelle performance in accelerazione. Quando però si arriva alle top speed e dunque oltre la soglia dei 300km/h l’apporto del sistema elettrico diventa quasi ininfluente e le velocità vanno a plafonare.

Notiamo dunque che, dopo essere passate sotto il traguardo con velocità più lente dovute sia alla sezione frontale maggiore sia alla mappatura più aggressiva, le Ferrari hanno guadagnato di più delle Mercedes (ricordiamoci che in F1 3 km/h non sono pochi!).

Tutto ciò grazie all’unità endotermica che ha avuto più possibilità di lavoro non avendo avuto tutto il contributo dell’elettrico, ma anche al grande abbassamento dell’assetto della vettura che avviene ad alte velocità.

Mercedes invece viaggia più leggera di ali, cercando scorrevolezza in rettilineo (si noti l’ala a cucchiaio) e probabilmente trova il carico nel suo fondo e nel suo corpo vettura più ampio; entrambi risultati della scelta del passo lungo. Una filosofia di progettazione diametralmente opposta a quella della rossa.

Filosofia progettuale che in qualche punto pecca e tende a far lavorare tanto (anche troppo) le gomme, creando cosi problemi a gomme low working range (per esempio le supersoft nella gara di domenica).

L’analisi dei settori nel confronto tra Ferrari e Mercedes risulta dunque poco interessante e significativa in questo gran premio.

In generale analizzandoli emerge solo una Ferrari più veloce nel misto e meno efficace nei settori veloci (+carico ma – accelerazione ).

Un po’ la stessa situazione della Red Bull, che cercando di non perdere sul dritto, si ritrova a dover viaggiare più scarica. In questo modo perde tanta velocità in curva, come si nota dalla velocità nel secondo settore (rilevamento posto subito dopo la veloce curva 12). La situazione della Red Bull è difficile da interpretare al momento Forse si potrà chiarire solo nelle prossime gare.

Rimane da menzionare la performance della Renault, che è riuscita a portare entrambe le auto nel Q3, nonostante una forte differenziazione di set up, con un Palmer molto più carico di Hulkenberg; una scelta che alla fine non ha poi pagato nel confronto con il compagno. In generale si tratta di un risultato dato dalla caratteristica stessa della macchina di essere abbastanza scarica caratteristica premiante in questo circuito.

Per il momento è tutto. Ci vediamo in Russia dove cercherò di scoprire nuovi dettagli sullo scontro Mercedes e Ferrari.
Ciao e sempre keeep pushing !!!

di Gianluca Medeot

F1 | Gp Bahrain, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Ferrari perfetta”

Con questa vittoria la Ferrari ha dimostrato di rispondere presente appena gli altri commettono una minima sbavature e di indurre gli avversari all’errore mettendoli sotto pressione. Una vittoria costruita sulla prestazione in gara. Fin dalle prove del venerdì era emerso un buon passo-gara. E’ chiaro che la Mercedes resta la vettura da battere come si è visto, in particolare, sul giro secco in qualifica e nel tentativo di rimonta da parte di Lewis Hamilton. Parliamo di un divario tra i due team di circa 4-5 decimi a vantaggio dei tedeschi.

La Ferrari ha azzeccato la strategia e Sebastian Vettel non ha commesso il minimo errore, capitalizzando al meglio il materiale a disposizione, compreso il lavoro ai box. L’azione ai danni di Volttari Bottas è il sorpasso più bello del gran premio (oltre ad essere stato determinante ai fini del risultato finale).

Una Ferrari che è stata aiutata anche da un’ingenuità di Lewis Hamilton e da una eccessiva severità dei commissari sportivi. Forse avremo visto un finale più combattuto tra i due protagonisti di questo mondiale. L’inglese ha confermato il suo punto debole in partenza, rendendosi successivamente protagonista di una gara eccezionale con una serie di giri da qualifica.

Il ritiro di Nico Rosberg ha portato nel team una seconda guida, come si è capito anche dai team-radio. E’ evidente che non avremo le bagarre degli ultimi anni. Il poleman in gara ha deluso anche se è arrivato davanti a Kimi Raikkonen.

Diversi team hanno accusato problemi dovuti al caldo. L’incidente di Verstappen potrebbe aver condizionato la corsa di Ricciardo. Una Red Bull che in qualifica emerge, mentre in gara è ancora distaccata a causa della power-unit.

Appuntamento tra quindici giorni con il gran premio di Russia

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Bahrein, Minardi “Positiva la lotta Mercedes-Ferrari”

A distanza di una settimana dal gran premio della Cina la Formula 1 è pronta a tornare in pista per il terzo round sulla pista del Bahrein, un tracciato normalmente disturbato dalla sabbia del deserto dove però le condizioni meteo non dovrebbero condizionare il lavoro dei team nell’intero week-end.

I primi gran premi ci hanno regalato, insieme ad una bella lotta tra Ferrari e Mercedes – soprattutto tra Hamilton e Vettel visto le differenze in termini di prestazioni coi rispettivi compagni -, bellissimi sorpassi dovuti all’abilità del pilota e non artefatti dal DRS. I nuovi regolamenti stanno favorendo lo spettacolo. Soprattutto in Cina abbiamo assistito a staccate al limite.

Ad oggi la Mercedes ha un vantaggio sulla Ferrari, ma questa lotta tra due colossi dell’automobilismo è certamente un toccasana per l’immagine della Formula 1. Da un lato a Maranello sono stati molto bravi a fare un grande passo in avanti rispetto alla passata stagione, ma dall’altra la Mercedes si è indebolita sul fronte piloti. La Ferrari può lottare per il titolo costruttori, ma serve un Raikkonen più reattivo e sopra le righe rispetto al connazionale di casa Mercedes. In questi giorni la parole del presidente Marchionne sono state pesanti e importanti. Di questo passo potrebbe aprirsi anticipatamente il mercato-piloti.

La Sauber ha annunciato che Wehrlein tornerà al suo posto. In Cina, coi due errori Giovinazzi ha vanificato l’ottima lavoro dell’Albert Park. La colpa però è anche del team stesso. E’ assurdo cercare degli azzardi con un esordiente considerando anche il livello della vettura. Questa ricerca esasperata dell’exploit non la condivido.

Partenza col freno a mano per la Williams che sta soffrendo più di quanto potessimo aspettarci ad inizio anno, considerando anche la power unit di cui dispone. Ne stanno approfittano la Toro Rosso (quarta nel mondiale) e la Force India.

Sul fronte delle mescole, la Pirelli porterà le Soft, SuperSoft e Medium. Potremo assistere a strategie fotocopia di Shanghai.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Cina, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Ferrari da titolo, ma serve Raikkonen”

Sul circuito di Shanghai abbiamo assistito ad uno dei gran premi più belli delle ultime stagioni. I nuovi regolamenti e l’introduzione delle gomme larghe ci stanno regalando sorpassi veri e non artefatti dal DRS. Da applausi le azioni di Verstappen e Vettel ai danni di Daniel Ricciardo. Molto bello anche il sorpasso del tedesco sul compagno di box.

Dopo la gara inaugurale di Melbourne, la lotta tra Mercedes e Ferrari sta diventando una realtà interessante. Maranello conferma di essere in netta ripresa.  Lewis Hamilton e Sebastian Vettel saranno i veri antagonisti di questo mondiale e ci sono le premesse per assistere ad una bella lotta per tutto il campionato. La Mercedes dimostra di avere ancora un vantaggio che, diversamente dall’anno precedente, resta costante sia in qualifica e in gara sull’ordine dei 2-3 dec.

Una Ferrari che può ambire al titolo Costruttori, complice anche una Mercedes che dimostra di essersi indebolita con Valtteri Bottas – protagonista di un errore da dilettante che potrebbe riaprire velocemente il mercato-piloti -, ma serve un Raikkonen decisamente più reattivo. Venti secondi di ritardo nei confronti di Sebastian Vettel sono decisamente troppi, oltre ad aver compromesso la possibile rimonta sul britannico di casa Mercedes, facendogli perdere quei secondi che sono stati determinanti.

A Maranello dovranno guardarsi le spalle da una Red Bull che non lascia niente al caso. Il terzo e quarto posto di Verstappen-Ricciardo da fastidio in termini di punti. L’olandese ci ha regalato numerosi sorpassi agguantando velocemente la zona podio dopo esser partito dal fondo, uniti ad una bella lotta col compagno conclusa con un sorpasso all’esterno.

Week-end difficile per Antonio Giovinazzi. Dopo l’errore di gioventù commesso in qualifica (dopo aver agguantato la Q2) si è ripetuto in gara. La scelta delle gomme slick è stato un azzardo e il team aveva il compito di proteggerlo. Invece di cercare l’azzardo, sarebbe stato più utile dargli la possibilità di macinare chilometri. Purtroppo ha vanificato il bel lavoro fatto in Australia. Mi auguro che tra sei giorni, in Bahrein, abbia la possibilità di un pronto riscatto.

Azzardo che ha pagato in casa Toro Rosso con l’importante settimo posto di Carlos Sainz. Dimostra di essere un gran pilota e di avere un bel futuro davanti a sé.

Tra una settimana avremo il terzo capitolo di un campionato che si prospetta interessante.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Cina, Minardi “Grande occasione per Giovinazzi”

Per orgoglio nazionale mi fa piacere apprendere che Antonio Giovinazzi sarà nuovamente al volante della Sauber. Un segnale sicuramente positivo anche se mi spiace per quanto successo a Wehrlein. Dopo il positivo esordio nel gran premio inaugurale in Australia, Antonio ha ricevuto riscontri positivi dalla stampa sia nazionale che internazionale, specialmente dall’Inghilterra. Un risultato doppiamente importante perché arrivato su un circuito in cui è difficile fare esperienza diretta, così come sulla pista di Shanghai.

Dopo il semi-circuito australiano il Circus arriva su un tracciato vero e sarà interessante vedere come si comporteranno le nuove gomme Pirelli, che ha scelto di portare le Mediun, Soft e Supersoft. Parliamo di un manto stradale sicuramente più abrasivo.

Ripartirà la sfida tra Ferrari e Mercedes. La Mercedes ha dimostrato il suo vantaggio in qualifica con la pole conquistata da Lewis Hamilton, ma per la prima volta dall’introduzione dei motori ibridi i tedeschi hanno perso un gran premio non per problemi di affidabilità o errori, ma perchè sono stati sconfitti in pista. Shanghai, come i prossimi circuiti, sarà importante per delineare il potenziale della Red Bull – ancora alle prese con una power unit non al top – e della Force India e Williams che all’Apbert Park hanno accusato ritardi importanti.

Renault è al lavoro per preparare una nuova power-unit dopo i problemi emersi a Melbourne, così come Honda anche se la situazione dei giapponesi è decisamente più tragica.

Nei giorni scorsi c’è stata una riunione importante tra tutti i costruttori, a cui hanno partecipato anche i responsabili di Alfa Romeo e Volkswagen. Il 2020 è ancora lontano, ma è un piccolo segnale di apertura ed interessamento verso il mondo della F1, oltre ad un abbandono quasi definitivo della tecnologia aspirata.

I motori verranno accesi venerdì mattina per le prime due sessioni di prove libere (ore 4,00 e 8,00) con la qualifica a partire dalle 9,00 (ora italiana) di sabato. Il  gran premio scatterà invece alle 8,00 (ora italiana)

Gian Carlo Minardi

F1 | L’analisi prestazionale del Gp d’Australia

Dopo un inverno di articoli e rumors su una Ferrari in difficoltà con il progetto della nuova vettura, da parte di piccole e grandi testate, e mille altre baggianate sul suo conto, la Ferrari è scesa in pista a Melbourne con una grinta e una determinazione che non si vedevano da tempo. Una vettura molto competitiva da subito, che assieme ad un magistrale Vettel, hanno fatto ingoiare i rospi a chi aveva tanto parlato male di loro, non con le parole ma con i semplici fatti.

Analizziamo dunque quali sono le informazioni che ci sono giunte dall’Australia, per avere una prima idea di quelle che sono le forze in campo. Mi manterrò però molto cauto ed eviterò di andare nel profondo, in quanto è solo il primo appuntamento della stagione, tra l’altro su un circuito un po’ atipico, solo con il tempo avremmo un idea più chiara e dettagliata delle qualità delle vetture e se le performance (in positivo o negativo) in questo weekend sono state solo degli eventi a se stanti.

Per prima cosa, al fine di una analisi più chiara ed efficace, risulta importante delineare le caratteristiche del circuito di Melbourne.

Con i suoi 5.3 km è uno dei circuiti più lunghi del mondiale e per le sue numerose curve e sezioni tecniche richiede un livello medio alto di carico aerodinamico.

Si presenta come un circuito impegnativo per il consumo dei carburante e molto stressante per i freni.

Il primo settore è quello più veloce, che predilige una buona efficienza in rettilineo (intesa come connubio tra potenza della PU e cx ), ma richiede anche dei buoni sforzi di trazione per la sequenza di curva 3/4/5.

Nel secondo settore serve invece un ottimo bilancio aerodinamico e carico per poter affrontare al meglio i curvoni veloci.

Nel terzo settore, infine, servono  carico e tanta trazione per le curve tecniche come la 13, la 14 e il tornantino della 15.

Premesse le caratteristiche del tracciato andiamo dunque a vedere cosa è emerso dalle qualifiche ad Albert Park, in particolare prenderemo in analisi le vetture entrate nel Q3.

In primo luogo risulta interessante analizzare il delta tra i tempi registrati nelle qualifiche del 2016 e del 2017. Mediamente il guadagno rispetto allo scorso anno è stato di circa 1,5 secondi, con l’eccezione della Haas, che lo scorso anno si presentava per la prima volta ad un gran premio.

Bisognerà aspettare circuiti con caratteristiche meno atipiche, per vedere i famosi 4 secondi di guadagno, anche se già a Melbourne abbiamo comunque visto delle vetture estremamente rapide in curva, a volte anche 20 km/h più veloci.

Risulta importante anche un richiamo al grafico con il confronto fra i tempi reali segnati nel Q3 e i tempi “ideali” dati dalla somma dei migliori intermedi, così da capire se i piloti sono effettivamente riusciti a dare il massimo nel momento più critico.
Questa volta quasi tutti i piloti sono riusciti ad inanellare il giro più veloce, solo Vettel (strano a dirsi) ha perso per strada un decimo e mezzo (dopo vedremo dove), che lo avrebbe portato a solo un decimo da Hamilton; un dato da non sottovalutare assolutamente!

Risultano dunque questi, in percentuale, i distacchi dalla pole di quelli che al momento si presentano i “top team”, con una Red Bull in seria difficoltà e la Haas e la Toro Rosso che lanciano la sfida alla Williams. Sarà interessante vedere l’evoluzione di questo grafico durante la stagione.

Prima importante chiave di lettura delle performance delle vetture è la velocità massima alla speed trap, confrontata con la posizione in qualifica. I distacchi sono abbastanza ristretti tra i diversi competitors se non per l’eccezione della Williams, che come negli scorsi anni è una delle vetture con la migliore efficienza in rettilineo (Stroll ha segnato la velocità massima più alta: 328 km/h), e di Hamilton. Sembra esserci stata una differenziazione di set up tra i due Mercedes, con Hamilton che ha preferito una configurazione più scarica rispetto a quella del compagno.

Non fanno vedere segni di sofferenza le due motorizzate Renault, anche nonostante il gap esistente tra la PU francese e quelle degli avversari (sul quale girano insistenti voci), a conferma della linea progettuale “low drag” che sembra essere stata perseguita da Newey sulla Red Bull.

Da segnalare che in questo primo gran premio Renault ha usato un MGU-K in configurazione 2016.

Andiamo ora più nel dettaglio (sempre con una certa cautela però), analizzando i grafici in cui vengono riportati i distacchi percentuali tra i migliori piloti della top ten e le relative top speed nei tre intermedi.

Emerge una Mercedes molto competitiva ovunque, in particolare nel primo settore con Hamilton, probabilmente grazie al suo set up più scarico, scelta che  non ha molto pagato poi nel secondo e terzo settore, dove hanno prevalso Vettel e Bottas con i loro assetti più carichi.

In generale la vettura sembra essere molto composta e facile da guidare, con la solita capacità di assorbire perfettamente i cordoli senza scomporsi. Un po’ come lo scorso anno, ma con la sostanziale differenza che questa volta c’è una minacciosa rossa che gli sta dietro a poco più di un decimo, mettendo così pressione sui piloti e i tecnici della casa tedesca, condizione che hanno potuto sperimentare solo poche volte negli scorsi anni.

C’è poi un particolare molto interessante emerso dagli on board (di cui trovate le immagini sotto i grafici del terzo settore), ovvero la velocità di percorrenza di curva 12.

Guardando i camera car si nota che Vettel affronta questa sezione senza mai alzare il piede, a differenza di Hamilton e Bottas che lo alzano entrambi per un attimino perdendo così ben 10km/h di velocità all’apice della curva.

E’ quasi impossibile potersi pronunciare sul perché di ciò, ma un idea potrebbe essere che uno degli svantaggi (evidentemente minore dei vantaggi) che emerge dal passo più lungo, sia una minore rapidità della vettura nei cambi di direzione veloci, ma ripeto è solo un ipotesi.

Di certo c’è di sicuro la bontà della Ferrari, che finalmente abbiamo visto composta e facile da guidare, a differenza degli anni passati.

Ce ne dà conferma il tempo di Vettel nel terzo settore, quello più tecnico e  più di trazione, dove è risultato il più veloce, ma anche quello a solo lo 0,1% da Hamilton nel secondo intermedio.

Una vettura sincera che è riuscita a dare il giusto feeling di guida a Vettel, un po’ meno a Raikkonen e che con le sue ali che flettono molto e il rake molto alto ricorda quasi la Red Bull degli anni scorsi. E soprattutto che finalmente (perlomeno in questo primo Gp) ha saputo gestire le gomme al meglio sia in gara che qualifica.

Tornando a quanto vi avevo accennato prima, il potenziale reale di Vettel era stare ad un decimo e due da Hamilton, ma a causa di due errori il distacco reale nel Q3 è risultato il doppio.

Entrambi gli errori sono simili, in quanto si tratta di un dannoso sovrasterzo in uscita di curva dopo aver preso forse con troppa violenza il cordolo interno della curva, portando il posteriore della monoposto a scomporsi.

I due errori sono avvenuti in curva 1 e curva 12 (le immagini di curva 12 sono qui sotto), ma del resto sono soltanto il segnale di un Sebastian che stava davvero cercando il limite.

Poco da dire sulla Red Bull, che oltre a non essere efficace in curva come gli scorsi anni, a causa di quella che ad una semplice analisi visiva della vettura sembra essere una filosofia “low drag”, è risultata pure molto nervosa e difficile da guidare, probabilmente a causa del sistema sospensivo a cui è dovuta ricorrere dopo il banno della FIA.

Molto meglio la sorellina Toro Rosso e la Haas, che hanno entrambe evidenziato interessanti doti telaistiche e che risulterà molto interessante vedere e analizzare nelle prossime gare.

Per il momento è tutto, ci vediamo in Cina, sperando di avere qualche conferma in più.

Ciao e keep pushing !!!

di Gianluca Medeot