F1 | Toro Rosso – Honda. Fumata nera

Dopo il dietrofront della Sauber (attualmente motorizzata Ferrari), che già nei mesi scorsi aveva rinunciato alla fornitura del propulsore giapponese, nonostante un pre-accordo stipulato dall’allora Team Principal Monisha Kaltenborn, nel paddock ungherese si era vociferato di un possibile approdo al fianco della Toro Rosso (attualmente motorizzata Renault).

Per il team satellite della Red Bull si sarebbe trattato di un’importante opportunità poiché insieme alle power unit Honda sarebbe arrivato anche un importante liquidità (oltre al pilota Nobuharu Matsushita). Per di più avrebbero potuto contare su una motorizzazione ufficiale. Una novità assoluta per Faenza.

“Per il 2018 resterà tutto invariato. Toro Rosso proseguirà con Renault rispettando il contratto in essere e Sauber con Ferrari. Stando alle ultime parole del presidente Marchionne, la Sauber potrebbe diventare il Junior Team della Ferrari. Le trattative tra Toro Rosso e Honda sono state concrete, ma i giapponesi si sarebbero stancati del continuo tira-molla. Per TR sarebbe stata una grande occasione, potendo contare finalmente su un motore ufficiale accompagnata da una buona dose di liquidità” commenta Gian Carlo Minardi

“In questo momento Liberty Media non può permettersi di perdere un costruttore importante come Honda, la cui unica opzione è sperare di proseguire la collaborazione con McLaren che a Budapest hanno festeggiato il sesto posto e il giro più veloce della gara grazie a Fernando Alonso”

F1 | Minardi “Singapore, possibile spartiacque per i sedili 2018”

Siamo entrati nel girone di ritorno e tra quindici giorni si riaccenderanno i motori dopo una pausa estiva solo apparentemente silenziosa. La Ferrari si presenterà a Spa-Francorchamps forte della vittoria e della doppietta conquistata a Budapest. Per Maranello si è trattato di un banco di prova importante, superato brillantemente e a pieni voti poiché conquistato su una pista a lei congeniale.

Ora ci aspettano nove gran premi di cui, sempre sulla carta, quattro a vantaggio della Mercedes e quattro pro-Ferrari con l’incognita della Malesia. Sarà certamente importante per gli uomini in rosso arrivare all’ultimo appuntamento di Abu Dhabi con un buon vantaggio sugli avversari. Si inizierà con due weekend pro-Mercedes marchiati Belgio e Monza. Vettel proverà a difendere la leadership (14 punti di vantaggio su Hamilton) con la Mercedes che guida la classifica costruttori con 39 punti di vantaggio sulla coppia del Cavallino Rampante.

Tradizionalmente questi due appuntamenti sono tappe importante anche per il mercato piloti e quest’anno non sarà da meno col sedile di Sebastian Vettel vero punto focale. Sulla scrivania del tedesco la Ferrari avrebbe fatto arrivare un contratto pluriennale da 120 milioni di dollari pur di blindare il suo pupillo il quale però, dal canto suo, sarebbe allettato da un prolungamento di un solo anno..

Possibile la coppia Vettel-Hamilton

I prossimi risultati saranno determinanti per il futuro di Vettel in Ferrari e Singapore potrebbe rappresentare lo spartiacque per il mercato piloti. Difficilmente rinnoverà il contratto qualora il mondiale non dovesse andare per il verso giusto. Il casa Mercedes il rinnovo di Valtteri Bottas sarebbe slittato a metà settembre, nonostante il finlandese sia in lotta per il titolo. L’arrivo di Vettel a Brackley insieme ad Hamilton non sarebbe così improbabile, considerando che gli uomini di Toto Wolff hanno già dato prova di saper gestire due campioni del mondo, vincendo insieme tre titoli mondiali. Nonostante i quattro titoli con la Red Bull il tedesco è ancora “affamato” e se il 2017 dovesse prendere una piega sbagliata, il rinnovo sarebbe in salita. Il solo cachet non basta.

Robert Kubica scalpita

I test in Ungheria ci hanno regalato diversi spunti e segnali positivo. Uno di questi è certamente il ritorno in un appuntamento ufficiale di Robert Kubica, a distanza di sei anni dal terribile schianto nel rally. Il driver polacco ha messo a segno 142 tornate al volante della Renault firmando il quarto tempo di giornata e creando non poco scompiglio all’interno del team transalpino.

Luca Ghiotto e Antonio Giovinazzi. Lavoro encomiabile

I giorni successivi al gran premio di Ungheria hanno sorriso anche al tricolore. Luca Ghiotto, al volante della Williams a Budapest, e Antonio Giovinazzi a Barcellona con la Ferrari nei test Pirelli, hanno ben figurato compiendo a pieni voti il loro compito e completando l’intero programma di giornata. Per Ghiotto si è trattato dell’esordio assoluto al volante di una F1 riuscendo a mettere insieme la distanza di quasi tre gran premi. Meritano un momento di serenità.

Stroll pronto ad acquisire la Force India

Alcune voci parlano di un interessamento di Lawrence Stroll (padre di Lance) verso la Force India che da due anni si sta confermando quarta forza del mondiale, nonostante i problemi economici. Questo potrebbe scompigliare ulteriormente il mercato, legato anche all’eventuale ritiro di Felipe Massa. Se così fosse il giovane Stroll lascerebbe la Williams, prendendo il posto di Sergio Perez o Esteban Ocon (pilota Mercedes insieme a Pascal Wehrlein attualmente in forza alla Sauber).

Da tenere sott’occhio anche il giovane francese Charles Leclerc che a Budapest ha firmato il miglior crono alla fine della prima giornata di test al volante della SF70H attirando l’interesse su di se di diversi team principal. La stessa Sauber, pronta a diventare Junior Team Ferrari, ha espresso parole favorevoli.

Insomma, c’è tanta carne al fuoco.

F1 | GP Ungheria, Banco di prova per Mercedes e Ferrari

Questo weekend la Formula 1 sbarca a Budapest, inaugurando la seconda parte di stagione. Si arriva su un tracciato tradizionalmente baciato dal sole e dalle alte temperature in cui i team dovranno scoprire velocemente la migliore mescola (tra Medie, Soft e SuperSoft) da usate su un asfalto stradale e poco usato durante la stagione. Le condizioni del tracciato cambieranno velocemente dopo ogni sessione così come le performance delle vetture andranno migliorando.

Sulla carta parliamo di un layout (molto simile ad un kartodromo) favorevole a Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, anche se l’anno scorso dietro alle due Mercedes arrivarono le Red Bull, anche oggi sono in fase di recuperato giocando un ruolo da guastafeste.

Davanti ad una Mercedes così competitiva c’è poco da stare tranquilli e a Maranello ne sono consapevoli. Dopo il difficile fine settimana britannico, è stato molto apprezzabile il supporto alla squadra arrivato dal Presidente Sergio Marchionne.

L’Hungaroring sarà un bel banco di prova per Mercedes, ma soprattutto per la Ferrari in ottica campionato. Se i ragazzi di Toto Wolff dovessero ripetere il risultato eclatante di quindici giorni fa su una pista che la vede meno favorita, il campionato si può (quasi) ritenere concluso, aprendo ad un’estata bollente sul fronte dei rinnovi contrattuali in casa del Cavallino Rampante.

Non dimentichiamoci che da martedì inizieranno due giorni di test in cui rivedremo in pista Robert Kubica al volante della Renault R.S. 17. Davanti ad un risultato positivo l’ambiente potrebbe destabilizzarsi. Sarà una sfida importate per il polacco che firmerà il suo debutto sulla vettura di nuova generazione. Con grande piacere ho appreso la notizia dell’esordio (mercoledì) di Luca Ghiotto al volante della Williams FW40. Un ragazzo che ho avuto modo di seguire insieme alla Scuola Federali fin dai suoi esordi nelle formule. Antonio Giovinazzi, terzo pilota Ferrari, sarà invece al volante della Haas motorizzata Ferrari durante le prove libere del gran premio.

Gian Carlo Minardi

F1 | Robert Kubica in Ungheria con Renault nel test post-GP. Minardi “Saranno in molti a temere questa uscita”

Durante i test post-Ungheria, che inizieranno martedì 1 agosto, la Renault porterà in pista Robert Kubica. Il 32enne polacco sarà alla sua terza uscita col team transalpino dopo il terribile incidente, ma alla prima esperienza con la vettura 2017 e in occasione di un test ufficiale insieme a tutti gli altri piloti.

“I primi due test hanno permesso al team e a Robert di raccogliere numerose informazioni. Con la prossima uscita sulla pista ungherese al volante della R.S. 17 avremo un raffronto diretto sulle condizioni di Robert” commenta il diretto tecnico Renault F1 Cyril Abiteboul

“Dando a Robert questa importante occasione, Renault sta facendo un’azione molto bella. Il pilota polacco aveva tutte le carte per diventare un grande pilota in questo ambiente e con caparbietà si sta rimettendo in discussione. Saranno in molti a temere questo confronto, anche se dovrà fare i conti con la poca esperienza con queste vetture di nuova generazione. Sarà una sfida nella sfida, ma sono sicuro che non deluderà” commenta Gian Carlo Minardi, entusiasta di rivedere il polacco in azione

“Robert potrebbe destabilizzare l’ambiente della F1 e non solamente all’interno del team Renault” conclude il manager faentino

Ultim’ora: La Williams farà esordire sulla vettura di Felipe Massa e Lance Stroll il nostro connazionale Luca Ghiotto, pilota impegnato in F2 coi colori del Russian Time e alfiere dell’ACI Team Italia. Il 22enne pilota veneto sarà al lavoro sulla FW40 mercoledì 2 agosto

“Devo ringraziare la Williams per questa grande occasione. Il primo test in F1 è un momento speciale per qualsiasi pilota e poterlo fare con una squadra con un passato così glorioso è ancora meglio. Non vedo l’ora di scendere in pista. Naturalmente ora mi concentrerà sul weekend in F2” sono le prime parole di Luca Ghiotto

 

F1 | Haas conferma i piloti. Minardi “Sconfitta per il sistema Ferrari”

Alle porte del weekend di Ungheria, undicesima tappa del Mondiale di Formula 1 che inaugurerà la seconda parte di stagione, Gene Haas – fondatore e proprietario dell’omonima scuderia che ha debuttato nel Circus la passata stagione – durante un’intervista rilasciata al sito ufficiale del campionato ha confermato entrambi i suoi piloti. Anche nel 2018 Romain Grosjean e Kevin Magnussen difenderanno i colori della scuderia statunitense.

“Se così fosse sarebbe un’occasione persa per la Ferrari. Resto ottimista e voglio pensare che sia un’azione volta solamente a mantenere la serenità all’interno di un team che sta facendo molto bene, col solo obiettivo di conquistare altrettanti punti anche nella seconda metà di stagione” commenta Gian Carlo Minardi.

Dopo dieci Gran Premi il team Haas occupa la settima posizione nella classifica costruttori con ventinove punti, lo stesso bottino messo assieme nell’intera stagione di esordio.

“Diversamente sarebbe una sconfitta per l’intero sistema Ferrari volto ai giovani piloti e per l’automobilismo Italiano” analizza duramente il manager faentino che si dichiara “… dispiaciuto, avvilito e deluso. Col concretizzarsi di questo scenario sarebbe evidente che i piloti Ferrari non godono di alcuna tutela. La Ferrari non avrebbe più potere decisionale nei confronti dei suoi clienti. Mi rifiuto di pensare ad uno scenario simile” conclude Minardi

F1 | Dal 2018 arriva Halo. Minardi “Decisione superficiale”

A sorpresa, dopo il Gran Premio d’Inghilterra, lo strategy-group ha ufficializzato l’ingresso nel mondiale di Formula 1,a partire dalla prossima stagione, di Halo.

La protezione ideata dalla Mercedes e provata per la prima volta l’anno scorso da diverse scuderie, tra cui la Ferrari, diventerà parte dell’abitacolo delle monoposto di F1 nonostante il forte dissenso da parte dei piloti che avevano avuto modo di testarlo.

L’annuncio ai team è arrivato durante l’incontro tenutosi a Ginevra.

“Trovo strano che ancora una volta sia stata presa una decisione da parte dello strategy-group e non direttamente dalla Federazione considerando che stiamo parlando di un argomento legato alla sicurezza” analizza Gian Carlo Minardi, interpellato dai microfoni di www.minardi.it

“Questa decisione è arrivata a ciel sereno e, soprattutto, contro il parere dei diretti interessati che hanno avuto modo di provarlo direttamente in pista” prosegue il manager faentino

“Non è corretto imporre una soluzione quando i piloti stessi non sono convinti della sua efficacia. Come al solito è stata presa una soluzione affrettata e superficiale”

Proprio durante il weekend di Silverstone Sebastian Vettel aveva portato in pista Shield, il cupolino

“Soluzione a dir poco demenziale che credo sia stata abbandonata velocemente. Pensiamo a quanto olio potrebbe raccogliere solamente nel momento della partenza della gara…”

Sui social i tifosi non hanno perso tempo dichiarando il loro dissenso verso questa decisione. Naturalmente non sono mancate le parodie verso il nuovo arrivato, paragonandolo ad un infradito.

In alternativa ad Halo, la Red Bull aveva proposto Canopy, la cui principale differenza col sistema targato Mercedes, era la mancanza del supporto verticale che limita parzialmente la visibilità del pilota, oltre ad essere completamente schermato sui tre lati.

F1 | Gp Inghilterra, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Ferrari in affanno davanti allo strapotere Mercedes”

Bisogna riconoscere lo strapotere Mercedes, partito fin dal sabato con una stratosferica pole position di Lewis Hamilton e continuata con la doppietta in gara. Il team ha dimostrato, ancora una volta, tutta la sua forza e supremazia sia sul fronte motore che telaio. Lo si è visto in particolar modo nella rimonta di Valtteri Bottas che dalla nona posizione ha chiuso alle spalle del compagno di box.

Una Ferrari in affanno che si è difesa soprattutto con un Kimi Raikkonen (in spolvero rispetto a Vettel) che con un guizzo è riuscito a portare la sua SF70H in prima fila. Cercando di tenere il passo degli avversari le rosse sono andate in affanno e proprio sul finale la classifica è stata stravolta per colpa di una doppia foratura.

Silverstone era una gara favorevole alle Mercedes e i pronostici sono stati rispettati pienamente anche se si sperava in una “sconfitta” meno dolorosa da parte del team di Maranello. Rispetto ad un anno fa c’è stato un miglioramento grazie al podio del finlandese. Col settimo posto finale, Vettel ha visto praticamente azzerato tutto il suo vantaggio nei confronti del campione britannico, che si è portato ad una sola lunghezza dal ferrarista. La Ferrari perde ulteriore terreno anche nella classifica costruttori.

Tra quindici giorni si arriverà a Budapest, una pista che potrebbe giocare in favore della Ferrari, anche se davanti ad una Mercedes così competitiva nulla è scontato. Una Ferrari che dovrà guardarsi dalla Red Bull pronta a rovinarle i piani. Max Verstappen, esente da problemi tecnici, è tornato il solito guerriero mentre Ricciardo si è reso protagonista di una grande rimonta, chiudendo in quinta posizione alle spalle dell’olandese.

Gian Carlo Minardi

F1 | Valtteri Bottas strizza l’occhio al mondiale. Minardi “Sta facendo la differenza”

Con la vittoria in Austria, la seconda della stagione dopo il trionfo in Russia, Valtteri Bottas si è portato a ridosso del compagno di box nella classifica piloti, potendo contare su un bottino di 136 punti (contro i 151 di Lewis Hamilton) frutto anche dei podi conquistati in Australia e Bahrain (terzo posto) e i due secondi posti consecutivi in Canada e Azerbaijan. Nei primi nove appuntamenti del mondiale solamente a Barcellona il finlandese non ha visto la bandiera a scacchi.

“Sono rimasto positivamente sorpreso dalla prima parti di stagione di Bottas. Davanti alle difficoltà di Lewis Hamilton si è fatto trovare sempre pronto” commenta Gian Carlo Minardi “Sta facendo la differenza dando un contributo importante all’interno del team Mercedes in termini di punteggio per il campionato costruttori” prosegue il manager faentino che all’inizio della stagione non aveva visto di buon occhio la scelta d Toto Wolff “Devo fare un passo indietro. Bottas è certamente una seconda guida, ma si sta mettendo in risalto trovandosi a poche lunghezze dal campione britannico (quindici punti di distacco n.d.r)”

Un rullino di marcia col quale sta contribuendo a far restare la Mercedes al comando della classifica costruttori davanti alla Ferrari “Sta facendo quello che manca in Ferrari con Kimi Raikkonen. La scuderia di Maranello ha la possibilità di lottare per il costruttori, come ho già avuto modo di sottolineare all’inizio dell’anno, ma serve l’apporto del finlandese. Anche al Red Bull Ring è venuto meno, chiudendo alle spalle dei due driver di Brackley, permettendo così alla Mercedes di allungare in classifica. Valtteri sta sfruttando degnamente tutte le opportunità cercando il rinnovo contrattuale” conclude l’ex patron del Minardi Team

F1 | Silverstone, Minardi “E’ la pista di Lewis, ma la Ferrari c’è. Nel 1989 l’emozione più bella”

A distanza di una settimana si riaccende la sfida tra Mercedes e Ferrari, con la Red Bull terzo incomodo. Arriviamo al giro di boa della stagione su una pista, Silverstone, che tradizionalmente è favorevole alla Mercedes e a Lewis Hamilton, ma la Ferrari c’è ed è uscita molto bene dal confronto austriaco.

Il meteo sarà certamente una componente importante, ma stiamo assistendo ad un’entusiasmante lotta a cinque giocata sul filo dei centesimi tra Hamilton-Bottas-Vettel-Raikkonen-Ricciardo come hanno dimostrato la sequenza dei tempi messi a segno negli ultimi dieci giri al Red Bull Ring.

Al di la delle qualifiche in cui tutti hanno i loro segreti (vedi il doppio overboost messo a punto a Brackley) in gara abbiamo un livellamento delle forze in campo, anche se la W08 resta la vettura da battere. Se l’anno scorso Hamilton o Rosberg potevano permettersi di partire dal fondo dello schieramento agguantando ugualmente il podio, quest’anno il lavoro è più tosto. In Austria il pilota britannico, scattando dalla quarta fila, si è dovuto accontentare della quarta piazza alle spalle di un agguerrito Ricciardo che ha conquistato il quinto podio consecutivo.

Silverstone è un circuito affascinante con un pubblico eccezionale il cui tifo darà certamente la carica ad Hamilton, chiamato a reagire alla sconfitta austriaca provando a ripetere il successo della passata stagione. Vettel si presenta con venti punti di vantaggio e cercherà il riscatto dopo la débâcle 2016 dove non riuscì ad andare oltre il nono posto (quinto Kimi Raikkonen). La situazione a Maranello rispetto ad un anno fa è decisamente diversa e la Ferrari porterà un’evoluzione della Power Unit per contrastare la corrazzata tedesca che qualche crepa sul lato dell’affidabilità la sta mostrando. E’ una pista molto veloce e assisteremo all’ennesimo abbassamento dei tempi sia un qualifiche che in gara. Sul fronte dei pneumatici, la Pirelli porterà le mescole Medium, Soft e SuperSoft. Una scelta che gioca in favore della Mercedes.

Silverstone ha regalato al Minardi Team diverse soddisfazioni. La più importante è sicuramente marchiata 1989 quando con “Piero” Martini e Luis Perez Sala conquistammo un insperato quinto e sesto posto, salvando le sorti del team restando nei primi dieci della classifica costruttori (fondamentale per la spartizione dei diritti televisivi). In quegli anni solamente i primi sei classificati entravano nella zona punti. Fu certamente una grandissima soddisfazione anche perché al primo giro Piero rientrò ai box per un surriscaldamento delle temperature del motore. Decisi di rimandarlo in pista per la disperazione. Per fortuna il guasto era causato solamente da una bolla che venne riassorbita permettendogli di tagliare il traguardo.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Austria, Il PUNTO di Gian Carlo Minardi

In Austria la Mercedes ha dato prova ancora una volta della sua forza e di essere il team da battere. E’ stata protagonista con due piloti nonostante Lewis Hamilton non sia riuscito ad agguantare il podio finale in favore di un ottimo Ricciardo. Nella parte finale la Ferrari ha sfiorato il successo con Sebastian Vettel ma deve ottimizzare tutto al 101% per cercare di contrastare questo strapotere Mercedes che ogni tanto mostra qualche “crepa” sul lato affidabilità.

E’ stato un gran premio lottato sulle strategie in cui le gomme hanno giocato un ruolo importante. Dal 50esimo al 71esimo passaggio la sequenza dei giri veloci è stata impressionante. Vettel, Ricciardo, Hamilton e Raikkonen giravano su tempi vicinissimi racchiusi in una forbice di pochi millesimi.

Al via Valtteri Bottas si è reso protagonista di una partenza perfetta, determinante per restare in vetta e passare indenne la prima curva che è costata cara invece a Verstappen ed Alonso causa Kvyat. Start non ottimo per Kimi Raikkonen che si è trovato a lottare con Daniel Ricciardo, col ferrarista costretto ad andare largo alla prima curva perdendo alcune posizioni.

Come era prevedibile la Red Bull sarà il vero termometro di questo mondiale. Quinto podio consecutivo in questa stagione per Ricciardo. Grazie al secondo posto “Seb” porta a 20 punti il suo vantaggio nei confronti di uno scatenato Lewis Hamilton che ha provato in tutti in modi ad agguantare almeno il podio nonostante i problemi di blister sulle sue Pirelli, mentre sul fronte Costruttori la casa di Maranello cede ancora qualche punto. Non siamo neanche a metà mondiale e c’è tutto il tempo per recuperare. Nella seconda parte della stagione l’affidabilità sarà determinante, così come le penalità per l’eventuale sostituzione delle componenti della Power-Unit.

Tra una settimana si arriverà a Silverstone, circuito particolarmente ostico per la Ferrari che l’anno scorso vide il trionfo di Lewis Hamilton. A casa sua proverà a recuperare terreno. La Ferrari dovrà stare attenta a sfruttare ogni occasione.

Gian Carlo Minardi

F1 | Minardi “Ferrari deve pensare al futuro”

Siamo solamente alle porte del nono gran premio del Mondiale di Formula 1, ma all’interno delle factory fervono già i lavori sulle vetture della prossima stagione. Da quanto ho potuto apprendere la Ferrari 2018 sta nascendo veramente molto bene e si respira un grande ottimismo intorno a questo nuovo progetto.

Mi auguro che a Maranello si stia lavorando anche al fronte piloti, poiché sarebbe una follia proseguire il rapporto con Kimi Raikkonen. E’ sicuramente un bravo ragazzo, ma il suo rendimento non è costante. Non è un pilota all’altezza della Ferrari e del suo compagno di squadra. In tutta la sua carriera è andato a corrente alternata. In McLaren ha perso dei mondiali molto abbordabili e nel 2007 ha raggiunto il titolo anche grazie agli errori dei suoi avversari. A parer mio è arrivato il momento di voltare pagina.

Sirene provenienti dall’estero annunciano una probabile fuga di Sebastian Vettel (salvo conquista del titolo mondiale), con destinazione Brackley a fianco di Lewis Hamilton. A questo punto non escluderei un ritorno di Fernando Alonso in Ferrari poiché all’interno della scuderia non ci sono più i manager di tre anni fa con cui lo spagnolo aveva avuto da ridire, a cui affiancare un pilota di seconda fascia o un giovane da far crescere.

Sono un forte sostenitore della linea intrapresa da Ferrari volta a valorizzare i suoi uomini al suo interno e questo potrebbe aprire le porte ad un pilota giovane già nell’organigramma. La Ferrari deve guardare al futuro e avere la forza di continuare a lavorare per ricostruire un ciclo vincente. Al momento la Mercedes resta la vettura da battere.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Austria, Minardi “Arriviamo da una settimana ridicola”

Si è chiusa una settimana a dir poco ridicola, ricca di tante parole sgonfiate come una bolla di sapone nell’incontro a Parigi del tutto inutile poiché non ha portato a nient’altro tranne che una reprimenda nei confronti di un atto che resta discutibile.

Durante il weekend austriaco, Sebastian Vettel avrà gli occhi dei commissari sportivi puntati addossi e questo potrebbe giocare a favore di Lewis Hamilton in una possibile bagarre col diretto avversario. Tra i due piloti ci sarà certamente tensione, anche se non ho mai creduto ad una convivenza idilliaca visto che sono in piena lotta per il mondiale. Un grattacapo in più per la Mercedes considerando che le mie sirene parlano di un possibile approdo del ferrarista, già nel 2018, a Brackley.

Si arriva su un circuito corto (lungo appena 4.318 metri) in cui il meteo potrebbe giocare un ruolo importante, ma abbastanza veloce da regalarci prestazioni ravvicinate. La pole position potrebbe giocarsi sul filo dei millesimi.

La Ferrari dovrà essere pronta a controbattere lo strapotere Mercedes, guardandosi le spalle dai padroni di casa della Red Bull che tenteranno il tutto per tutto in qualifica per portarsi in prima fila e infastidire la lotta al vertice, avendo optato per 9 set di UltraSoft (contro gli otto di casa Mercedes e 7 di Vettel e Raikkonen).

La sorpresa di questa stagione è la Force India che sta confermando il quarto posto nel mondiale costruttori conquistato nella passata stagione. Un risultato straordinario per un piccolo team disturbato da non pochi problemi economici, chiamato anche a gestire un’incandescente lotta tra Perez ed Ocon. Il messicano deve riscattare l’episodio negativo canadese in cui non ha ascoltato l’ordine di scuderia, soprattutto in vista del mercato piloti.

Gian Carlo Minardi

F1 | Minardi “Vettel graziato. Hamilton non ha rispettato il regolamento”

Gli episodi del controverso gran premio di Azerbaijan continuano tenere banco. Le numerose safety-car hanno contribuito a cambiare la classifica finale, in concomitanza con le strategie per i pit-stop e, specialmente, il contatto tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton.

“Vettel ha sicuramente sbagliato a reagire. Le immagini sono chiare e la penalità dello stop and go è più che giusta, anzi forse il ferrarista è stato anche graziato. Un quattro volte campione del mondo come il tedesco non può permettersi di perdere la testa commettendo un gesto decisamente anti-sportivo” analizza in modo determinato Gian Carlo Minardi

“Seb avrebbe dovuto contattare immediatamente il suo team informandolo che Hamilton non aveva rispettato il regolamento” prosegue il manager faentino che spiega perché anche il pilota della Mercedes era da penalizzare “Il regolamento è chiaro. Tra la safety-car e la prima monoposto non può esserci una distanza superiore allo spazio di dieci vetture. Inoltre dal momento che la safety-car spegne le luci, non sono ammesse ripartenze”. In quella circostanza invece Hamilton ha volontariamente e vistosamente rallentato, andando contro il regolamento, come succede praticamente in tutte le occasioni”

Il manager faentino pone l’attenzione anche sull’episodio che è risultato determinante al fine del risultato

“Mi è sembrano molto strano che la penalità a Vettel sia arrivata così in ritardo, considerando anche l’interruzione della corsa, e in concomitanza al problema di carattere tecnico accusato dal suo diretto avversario.”

“Nonostante la supremazia tecnica la Mercedes non è esente da errori e la Ferrari dovrà essere abile a sfruttare anche queste occasioni e il quarto posto finale di Baku rappresenta un risultato positivo per Vettel, che ha allungato leggermente su Lewis. A inizio gara, e soprattutto dopo le qualifiche, era quasi impensabile pensare ad traguardo di questo tipo” conclude l’ex-costruttore.