L’Historic Minardi Day premiato col Casco D’Oro Autosprint

“Voglio ringraziare tutti i collezionisti, piloti, appassionati, sponsor e volontari per l’affetto e il calore dimostrato e aver trasformato in realtà il progetto dell’Historic Minardi Day dimostrando di essere più forti del maltempo. Uno dei nostri obiettivi era di riportare in autodromo le famiglie, riavvicinandole a quello che per me resta lo sport più bello. Obiettivo che è stato pienamente raggiunto.

Il Casco d’Oro ripaga di tutti gli sforzi compiuti per portare in pista vetture stupende che difficilmente si potrebbero vedere, dando la possibilità a tutti i tifosi di poterle ammirare in azione oltre a rappresentare un’importante stimolo in previsione della prossima edizione che sta nascendo insieme a Formula Imola. Questo Casco d’Oro è dedicato a tutti voi” commenta entusiasta Gian Carlo Minardi

A due anni dalla sua nascita l’Historic Minardi Day, la kermesse dedicata a piloti, fan, collezionisti ed appassionati che vogliono rivivere dal vivo le emozioni legate alla storia della Formula 1 e del team faentino fondato da Gian Carlo Minardi, è stato premiato col Casco d’Oro Autosprint come Miglior evento motor sport dell’anno.

I Caschi d’Oro di Autosprint tagliano il traguardo della 52esima edizione e in oltre mezzo secolo il magazine ha premiato i più grandi campioni del motor sport. Anche per il 2017 sono state celebrate stelle di prima grandezza delle quattro ruote, di ieri e di oggi.

L’Historic Minardi Day ha avuto il grande compito di restituire il mondo della Formula 1 e delle competizioni a tutti gli appassionati portandoli nel cuore del circuito ad ammirare e incontrare le vetture e i protagonisti che hanno fatto la storia del motor sport. All’interno dell’Autodromo di Imola oltre 70 monoposto del mondiale, insieme a tantissime altre vetture di Gran Turismo, monoposto delle Formule propedeutiche e vetture classiche come le Alfa Romeo, sono tornate a rombare animando la festa dei motori.

L’edizione 2017 è stato segnata dall’esordio assoluto di Gian Carlo Minardi – a 70anni – al volante di una sua creatura, la Minardi M192 motorizzata Lamborghini, percorrendo un intero giro di pista  accompagnato da un caloroso applauso.

“In quell’occasione credo di aver segnato il record della pista di Imola come giro più lento con una vettura da corsa – ricorda sorridente Gian Carlo Minardi – Devo ringraziare nuovamente l’amico Frits per avermi messo a disposizione tutto. Dalla macchina al casco. E’ stato un regalo bellissimo ed emozionante. A 70 anni ho realizzato un sogno, rimandato per troppo tempo. La macchina organizzativa per la terza edizione dell’Historic Minardi Day è già al lavoro e vi aspettiamo il 4-5-6 maggio 2018, naturalmente all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, con ancora tantissime novità” conclude il manager faentino

F1 | Gp Abu Dhabi, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi

Voglio iniziare con un’analisi fredda e severa nei confronti di una Ferrari che, comunque, nel corso della stagione è riuscita ad impensierire la corazzata tedesca arrivando a firmare cinque successi e il secondo posto sia nel mondiale costruttori che piloti con Sebastian Vettel, mettendo le basi per provare a tornare ad essere un team vincente anche se non sarà facile contro questa Mercedes alla luce anche dei risultati di Abu Dhabi.

La Mercedes è riuscita ad archiviare un’altra entusiasmante stagione con la vittoria di Valtteri Bottas e la doppietta, mettendo tra loro e il primo degli inseguitori – Sebastian Vettel – quasi venti secondi che equivalgono ad un vantaggio medio sul giro di 350 millesimi di secondo, che salgono addirittura a 8 decimi ai danni di Kimi Raikkonen (+5 dec nei confronti del compagno di box, quarto al traguardo). Sarebbe interessante capire come mai Vettel ha avuto prestazioni altalenanti durante la corsa.

Questi numeri devono far riflettere la Ferrari su due aspetti: sul lato tecnico-meccanico e piloti in previsioni di un 2018 e di un inverno che si preannunciare intenso, caldo e molto corto poiché mancano solamente venti settimane ai prossimi test pre-stagionali, sperando di rivedere in griglia anche un pilota italiano.

Abbiamo assistito ad un gran premio certamente non spettacolare (salvo qualche bagarre nelle retrovie come tra i due ex-compagni Alonso e Massa e Stroll-Grosjean), ma corso a ritmi intensi con tempi ravvicinati tra i primi dieci piloti. E’ stato assegnato anche l’ultimo verdetto con l’inevitabile sorpasso della Renault – sesta tra i Costruttori – ai danni della Toro Rosso che è riuscita a difendersi da un’incolore Haas.

Anche in casa Red Bull ci sarà molto lavoro da fare da qui alla fine di febbraio considerando gli oltre 40” accusati da Verstappen (quinto al traguardo) nei confronti del finlandese di casa Mercedes.

Per tutte le scuderia e costruttori saranno mesi intensi considerando anche l’aumento dei gran premi (che passano dai venti attuali a 21) e la diminuzione delle Power-Unit a disposizioni per ciascun pilota (solamente tre). Ora la maggior parte dei Team Principal puntano il dito contro questo regolamento approvato da loro stessi. Mi chiedo: dov’èrano o cosa pensavano quando è stata l’ora di deliberarli? Solo la Mercedes può guardare con serenità al prossimi futuro. Intanto, a fine gran premio,  Liberty Media ha svelato il nuovo logo della F1….

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Abu Dhabi, Minardi “In palio diversi milioni”

Col Gran Premio di Abu Dhabi calerà il sipario su un’altra stagione, scivolata via velocemente tra alti e bassi per tutti i team, eccezion fatta per la Mercedes che ancora una volta l’ha fatta da padrona. Ferrari e Renault hanno rincorso le stelle d’argento anche se c’è ancora molto lavoro da fare in previsione 2018.

Più volte abbiamo visto quanto sia ampio il vantaggio della Mercedes e salvo stravolgimenti o acquisizione del know-how da parte della concorrenza, sarà molto difficile avvicinarli. Il Circus arriva su una pista condizionata dal cambiamento delle temperature sia durante l’intero weekend che durante lo svolgimento della corsa poiché si partirà al tramonto per terminare nella notte illuminata solamente dalle luci artificiali. Diversamente dall’anno scorso, la Pirelli porterà le mescole più morbide con Ultra-Soft, SuperSoft e Soft che ci regaleranno nuovi record del tracciato.

Arriviamo all’ultimo appuntamento con ancora alcuni verdetti da assegnare come il secondo posto tra i piloti, con Sebastian Vettel forte di un vantaggio importante su Valtteri Bottas e la lotta a tre tra Toro Rosso – Renault – Haas per il sesto posto, con in palio la bellezza di dodici milioni di dollari derivanti dai diritti televisivi. Una percentuale importante in funzione del budgets 2018.

Grazie ad una stagione straordinaria, la Force India potrà affrontare l’appuntamento al  Yas Marina Circuit senza pressioni e preoccupazioni particolari avendo già conquistato da tempo il quarto posto nel mondiale (per il secondo anno consecutivo). Nonostante le traversie affrontate in questi anni hanno dimostrato di avere un gruppo forte e unito, sfruttando nel migliore dei modi tutte le risorse. Sono l’immagine di un team di altri tempi. Una famiglia ben amalgamata.

Prima di mandare definitivamente in pensione queste monoposto e aspettare l’esordio di Halo, ci aspettano i test Pirelli. Sarà un inverno caldo sul fronte del mercato piloti poiché ci sono ancora alcuni tasselli mancanti in casa Williams e Sauber, sperando ci possa essere spazio anche per Antonio Giovinazzi che quest’anno ha avuto la possibilità di mettersi alla prova al volante di Ferrari, Sauber e Haas.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gian Carlo Minardi “Ferrari ha posto le basi per tornare a sognare in grande”

Dopo una scalinata fatta di corsa, l’ultimo scalino resta sempre il più difficile da affrontare” così Gian Carlo Minardi riassume l’attuale situazione in casa Ferrari, reduce dal successo di Interlagos e dalla conferma di seconda forza del mondiale, con Sebastian Vettel che ha consolidato il secondo posto davanti a Valtteri Bottas.

“Dopo un 2016 avaro di vittorie e il terzo posto tra i Costruttori, i cinque sigilli di quest’anno e il secondo posto nelle due classifiche rappresentano uno spiraglio importante per tornare ad imporsi nel mondiale, anche se la differenza con la Mercedes resta importante com’è emerso in Brasile con la straordinaria rimonta di Hamilton che ha messo in mostra il potenziale della Mercedes coadiuvata da un’ottima affidabilità” prosegue il manager faentino

“L’inglese è stato in grado di usare per quasi tutta la durata del gran premio l’overboost, mettendo un importante tassello sul 2018 in cui ciascun pilota avrà solamente a disposizione tre unità motrici”

Dalla prossima stagione i regolamenti diventeranno ancora più severi sulla durata delle Power-Unit, con ciascuna unità chiamata a percorrere oltre 7000 chilometri.

“Lo trovo veramente assurdo poiché questa decisione porterà ad un’esasperazione nella ricerca dei materiali innovativi (lubrificanti compresi) e ad un aumento vertiginoso dei costi, con ricadute pesanti soprattutto verso i piccoli team. Consideriamo poi che dal 2021 si dovrà procedere una progettazione completamente nuova con ulteriori costi nella ricerca. Inoltre oggi abbiamo motoristi che fatica a concludere un weekend.”

“Sull’esito della stagione della Ferrari pesano in modo determinante gli errori dei suoi piloti. Sebastian Vettel si è dimostrato nervoso e fragile nel momento cruciale del mondiale (Baku e Singapore), causato forse dalla consapevolezza di non poter realmente competere con Lewis. Ancora una volta Kimi Raikkonen non è stato in grado di portare al team quei punti indispensabili per vincere il titolo costruttori, ma a Maranello hanno comunque deciso di puntare sul finlandese.”

Sul finale la Ferrari è stata scottata anche da problemi di affidabilità (vedi Malesia e Giappone) che hanno vanificato la rimonta nei confronti della corazzata anglo-tedesca

“Ad un certo punto della stagione la Ferrari ha provato a spremere le componentistiche credendo di aver chiuso il gap con la Mercedes, perdendo però in affidabilità. Era un tentativo che andava fatto proprio per trovare il limite e capire realmente il punto che si era raggiunto. L’affidabilità ritrovata nei gran premi successivi è dovuto principalmente ad aver fatto un passo indietro sulla performance.”

Bisogna dare atto alla Ferrari di aver costruito una vettura in grado di tracciare la strada per tornare al successo conquistando risultati insperati all’inizio della stagione. Tra una settimana, ad Abu Dhabi, potrà provare a chiudere la stagione con un nuovo successo, Hamilton permettendo.

F1 | Gp Brasile Vince la Ferrari con Vettel. Minardi “Errore di Hamilton? Qualcosa non mi convince”

Un doppio podio targato Ferrari con la vittoria di Sebastian Vettel e il terzo posto di Kimi Raikkonen che porterà un po’ di serenità all’interno del team di Maranello anche se è emerso il vantaggio abissale di cui gode la Mercedes, in particolare col Lewis Hamilton poiché Bottas ha dato conferma di essere una buona seconda guida.

Lewis Hamilton è stato strepitoso per l’intero gran premio imponendo un ritmo impressionante. Questo deve far pensare molto sul prossimo futuro soprattutto in casa Ferrari poiché il gap da colmare è impressionante. Se non fosse stato costretto a partire dalla pit-line molto probabilmente avrebbe imposto ai suoi avversari un distacco intorno ai diciotto secondi. Bravo Raikkonen che è riuscito a gestire e a placare la cavalcata dell’inglese nonostante delle gomme più usurate portando a casa un podio preziosi. Una Ferrari che si conferma la seconda forza del mondiale, salvo problemi di affabilità. Con questo successo anche Vettel ha praticamente messo in cassaforte il titolo di vice-campione.

Ho sentito e letto molte critiche verso Hamilton per il suo errore in qualifica. Sinceramente andrei cauto poiché ho l’impressione che sia stato frutto di qualche esperimento già proiettato al 2018. Ho l’impressione che la Mercedes voglia utilizzare questi due gran premi per testare qualche soluzione innovativa. Guardando al rallentatore l’episodio incriminato qualcosa non mi convince. E’ come se l’inglese sia stato colto di sorpresa da un comportamento inaspettato del posteriore della sua vettura ….

E’ stato un gran premio ricco di sorpassi corso su un ritmo elevato con un bella lotta in casa Red Bull tra Verstappen e Ricciardo che si confermando la terza forza del mondiale. Mi sono divertito vedere due vechietti, Massa e Alonso, combattere per tutti i 71 giri in una forbice di 2 decimi. Sono stati protagonisti di una gara pulita e una lotta regolare.

Nonostante un motore meno performante rispetto al Mercedes della Williams, Nando è riuscito a stare costantemente a nove decimi dal brasiliano. Una delle migliori gare della McLaren.

Non resta che avviarci verso l’ultima gara di Abu Dhabi che farà calare il sipario su questa stagione.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Brasile, Minardi “La Mercedes cercherà il triplete”

Dopo aver conquistato il quarto titolo mondiale costruttori di fila in occasione del gran premio di Austin e aver festeggiato il titolo piloti con Lewis Hamilton il weekend successivo, la Mercedes negli ultimi due appuntamenti tenterà il colpaccio. Gli manca solamente la doppietta nella classifica pilota. Ad oggi tra Hamilton e Bottas c’è Sebastian Vettel che può contare su quindici punti di vantaggio sul finlandese.

La Mercedes non ha più nulla da perdere e sia ad Interlagos che ad Abu Dhabi potrà spremere al massimo vettura e power unit per aiutare il suo pilota e prepararsi alla prossima stagione in cui i team avranno a disposizione solamente tre unità motrici per ciascun driver. Diminuiscono i motori, ma aumentano i circuiti in calendario e i chilometri da percorrere. Certamente una bella sfida per tutti motoristi, dove i tedeschi la fanno da padrone. Come ho già avuto modo di esprimere, non sono favorevole a questa scelta tecnica poiché comporterà un elevato aumento dei costi (anziché abbassarsi). Tutti staranno lavorando per raggiungere la massima affidabilità e i problemi accusati da Renault negli ultimi appuntamenti ne sono un esempio.

Il casa Ferrari il momento è delicato poiché sono chiamati a fare dei cambiamenti e l’eventuale perdita del secondo posto creerebbe non pochi problemi di stabilità e serenità all’interno del team.

Si arriva in Brasile, Interlagos per il penultimo appuntamento del mondiale, su un tracciato storico, corto e veloce che anche quest’anno potrebbe premiare il telaio della Red Bull. Certamente la pole dell’anno scorso verrà battuta, ma in qualifica bisognerà fare attenzione al traffico. Anche il meteo potrebbe coprire nuovamente un ruolo importante. Resta aperta anche la sfida tra Toro Rosso-Haas-Renault. La TR parte svantaggiata anche se forse è già orientate al 2018 dove monterà la nuova power-unit giapponese.

Ci aspetta un weekend ricco di sfaccettature.

Gian Carlo Minardi

La Formula 1 del futuro, Minardi “Un plauso a Liberty Media ma non è facile trovare il mix giusto”

Dall’ingresso in Formula 1, Liberty Media ha voluto attribuire al mondiale un’impronta volta a riavvicinare il pubblico e gli appassionati introducendo novità che hanno creato una prima spaccatura con la gestione precedente. Apprezzabile l’iniziativa di portare vetture e piloti al di fuori del paddock durante il weekend di gara, conquistando i centri storici delle capitali o la nuova presentazione di ciascun pilota che ha preceduto la partenza del gran premio di Austin.

“Liberty Media sta dando un’impronta molto americana a questa nuova era della Formula 1, puntando con decisione sull’aspetto coreografico come abbiamo visto proprio ad Austin. Anche se si tratta di cambiamenti non determinanti per migliorarne lo spettacolo in pista, hanno portato una ventata di freschezza sul fronte della cronaca nel pre-griglia” racconta Gian Carlo Minardi

L’ultima proposta in ordine cronologico riguarda una griglia di partenza composta da una prima fila con tre vetture, in modo da aumentare le possibilità di bagarre nella prima fase di corsa. Sul fronte dei regolamenti tecnici invece, dal prossimo anno, ciascun pilota avrà a disposizione per l’intera stagione un numero massimo di tre power-unit (contro le quattro unità di quest’anno). L’obiettivo dichiarato è quello di contenere i costi

“Se da una parte si tratta di uno step importante per trasportare questa tecnologia sulla vetture di serie, dall’altro certamente non porterà ad una diminuzione dei costi, anzi comporterà una ricerca esasperata nello sviluppo delle varie componenti che dovranno durare sette gran premi col risultato di un innalzamento vertiginoso dei costi. Se già oggi abbiamo dei costruttori in difficoltà a concludere il chilometraggio richiesto non oso pensare cosa potrà succedere il prossimo anno” prosegue il manager faentino che punta il dito contro l’attuale sistema di penalità per lo sostituzione dell’unità motrice o delle sue componenti principali

“Trovo assurdo che sia il pilota a pagare per un problema tecnico con delle penalità incredibili che destabilizzano lo spettatore stesso. Quando leggo penalità del calibro di 20-25-30 o addirittura 35 posizione in una griglia composta da venti piloti mi viene quasi da sorridere. Le prime volte non volevo crederci. Dovrebbe essere il team a prendersi le responsabilità provvedendo a pagare una sanzione pecuniaria o vedendosi decurtare dalla classifica costruttori dei punti”

Se da un lato vi vuole allungare la vita dei motori, dall’altra Liberty Media vorrebbe eliminare le prove libere del venerdì in favore di un calendario composto da 25 gran premi

“Sono un numero di gran premi esorbitante nonché un impegno notevole sia per gli addetti ai lavori (per i team più piccoli è difficile organizzare un turnover coi meccanici e tecnici) che per lo spettatore. Si sarebbe costretti a correre in periodi particolari dell’anno come durante le festività o l’estete. Un calendario così intenso andrà veramente in favore dell’audience?” sottolinea Minardi

“Non è facile cambiare il format e trovare il giusto equilibrio. Sono però del’avviso che si debba intervenire velocemente su un’area specifica, ossia il gruppo di lavoro intorno a Charles Whiting per evitare quegli episodi spiacevoli che possono anche sfalsare il risultato di una gara. Come c’è un unico direttore di gara sarebbe corretto avere anche un unico gruppo di commissari, dall’inizio alla fine del mondiale. Solo così si limitata la possibilità di errori o valutazioni soggettive”

“Inoltre si potrebbero posizionare dei dissuasori per evitare che il pilota superi il track-limit. Si è lavorato molto sulla sicurezza dei circuiti scegliendo di avere tracciati con vie di fuga asfaltate. Questo ha dato ai piloti una maggiore sicurezza. Le penality post-gara danneggiano l’immagine dello sport e disorientano lo spettatore” conclude Gian Carlo Minardi, di ritorno dal Salone Auto e Moto d’Epoca di Padova insieme ad ACI e ACI Storico

Le dichiarazioni del Presidente Sergio Marchionne, rilasciate dal circuito del Mugello in occasione delle Finale Mondiali Ferrari riguardanti la permanenza della scuderia nel mondiale di F1, faranno certamente discutere ma dovranno far meditare la nuova proprietà.

La Formula 1 non può fare a meno della Ferrari, ma è altrettanto vero che la Ferrari non può fare a meno della Formula 1.

Il Mondiale non può essere solo uno show poiché la Ferrari è un Costruttore importante, così come Mercedes Renault e McLaren, e come tali hanno degli interessi legati allo sviluppo della tecnologia da trasportare sullo  vetture stradali.

F1 | Gp Messico, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Chapeau Verstappen” Hamilton campione


Con la vittoria in Messico, per Max Verstappen si chiude un weekend favoloso in cui gli è mancata solamente la pole position, sfuggita per merito di un altrettanto strepitoso Sebastian Vettel. L’olandese della Red Bull si è reso protagonista di una grande partenza aiutato anche dalla sua incoscienza e da essere libero da qualsiasi pressione. Rispetto ad Hamilton e Vettel infatti non aveva nulla da perdere e si è conquistato la prima posizione di prepotenza dettando successivamente il ritmo.

Un mondiale che rispecchia le forze in campo con una Red Bull in grande crescita e una Renault che sta lavorando molto bene in ottica 2018. Il contatto iniziale fa parte di un episodio di gara, anche se ci ha privato di due grandi primi attori. Bravo Vettel che è riuscito a rimontare fino ai piedi del podio, anche se purtroppo per lui non è bastata per tenere aperto il mondiale che per la quarta volta è finito tra le mani di Lewis Hamilton. I due zeri hanno pesato nella ricorsa al titolo.

Anche il mondiale piloti è stato assegnato, ma i prossimi due gran premi saranno molto interessanti soprattutto in prospettiva 2018 poiché sono convinto che finalmente la Mercedes spremerà la sua vettura e le sue power-unit, considerando che oramai non hanno più nulla da perdere. I due piloti saranno liberi di lottare e potremo vederne il reale potenziale.

Si chiude una gara incolore per le seconde guida di casa Mercedes e Ferrari. Un podio è sempre un risultato positivo, ma il distacco accusato da Bottas e Raikkonen nei confronti di Verstappen è troppo ampio. Solo i problemi accusati dai rispettivi compagni di box gli hanno dato la possibilità di trovarsi in quelle posizioni. Certamente sono stati autori di un risultato poco positivo.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Messico, Gian Carlo Minardi “Speriamo sia un weekend senza penality”

E’ già ora del gran premio del Messico. Si arriva su un circuito particolare, posizionato ad oltre 2000 mt s.l.m. che richiede un’adeguata configurazione delle power unit con un rettilineo tanto lungo da far firmare nel 2016 a Bottas il nuovo record di 372,5 km/h con la sua Williams. L’anno scorso avevamo vissuto un weekend decisamente caotico con diverse penalizzazione che avevamo mutato la classifica finale. Un po’ come successo ad Austin la scorsa settimana.

Mi auguro pertanto che possa essere un fine settimana sereno e aperto alle varie valutazioni. Nei confronti di questa F1 moderna è prioritario intervenire sul gruppo di lavoro intorno al direttore di gara, che dovrebbe essere il medesimo per l’intera stagione. Solo in questo modo si possono limitare al minimo i possibile errori di valutazione dei singoli episodi di gara. Con un medesimo gruppo si avrebbe un unico metro di giudizio evitando gli spiacevoli episodi che certamente non fanno bene all’immagine di questo sport.

Sono convinto che Liberty Media dovrebbe intervenire proprio su quest’area, contestualmente alle varie novità che sta introducendo e che pensa di introdurre, per aumentare l’appeal del Circus. Proprio in questi giorni si è parlato della possibilità di portare a 25 i gran premi, eliminando le prove libere del venerdì. 25 gare sarebbe un impegno notevole sia per i protagonisti stessi – team e piloti – ma anche per lo spettatore.

Tornando al gran premio la Pirelli lascia a casa le mescole Media usate nella passata stagione dando spazio alle Soft-SuperSoft-UltraSoft. Sarà un gran premio in cui la Ferrari dovrà pensare a difendere il titolo di vice-campione piloti e costruttori soprattutto da una Red Bull che già l’anno scorso andò molto bene. Anche quest’anno sarà un cliente scomodo e molto forte.

Dopo aver festeggiato la conquista del titolo costruttori ad Austin, la Mercedes cercherà di raddoppiare la festa col titolo piloti. Dopo il successo in Texas Lewis Hamilton è veramente ad un passo. Resta invece molto aperta la lotta per il quinto posto con quattro team racchiusi in un manciata di punti. La Toro Rosso si presenterà, ancora una volta, con una line-up nuova. A Kvyat non è bastato il punto conquistato ad Austin per guadagnarsi la conferma e la fiducia della Red Bull che dovrà far posto al rientrante Gasly al fianco del 28enne Brendon Hartley

Gian Carlo Minardi

F1 | GP USA, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi. Vince Hamilton davanti alle due Ferrari. “Regolamenti discutibili”

Se l’assegnazione del titolo piloti è solamente posticipato, in casa Mercedes si sono aperti i festeggiamenti per la conquista del titolo Costruttori, a cui vanno i miei più calorosi complimenti. Anche ad Austin Lewis Hamilton ha dominato in lungo e in largo. La differenza prestazionale tra le due macchine è importante e lo si è visto sia in qualifica che nel sorpasso ai danni di Vettel – autore di una bella partenza – dopo pochi giri dal via.

Dopo la debacle delle ultime gare, la Ferrari ha trovato il compromesso tra prestazione e affidabilità. Molto probabilmente sacrificando parte degli ultimi sviluppi, legati soprattutto alla power-unit, contendendo agli avversari un ulteriore vantaggio. Anche se la matematica tiene in gioco ancora Sebastian Vettel, il mondiale pilota si può dire concluso. La Ferrari dovrà pensare al 2018, mentre il tedesco dovrà cercare di portare a casa almeno il titolo di vice-campione ai danni di un Bottas che in quest’ultima parte sembra in difficoltà, come dimostra il cronometro.

E’ stato un gran premio che ci ha regalato diverse lotte e sorpassi, altre alle novità iniziali con una scenografia molto americana. Bellissima la rimonta di Max Verstappen che dimostra quanto stia crescendo la Red Bull. Peccato per un regolamento al quanto discutibile che lo ha privato di un podio meritato. Questi episodi ledono l’immagine dello sport. Sarà importante vedere come si comporterà la FIA davanti alle esternazioni pesanti che il giovane Verstappen ha rivolto ai commissari. Purtroppo esiste un regolamento e come tale va rispettato. Quotidianamente assisto a questo tipo di irregolarità nelle gara di Formula 4 e credo che in un mondiale si debba dare il buon esempio.

Verstappen è stato “vittima” dei circuiti moderni, con ampie carreggiate e vie di fuga asfaltate. Guarda caso nei tracciati storici questo non succede poiché si rischia di restare insabbiati. Da troppo tempo sostengo che sia sbagliato avere ad ogni gran premio un gruppo di lavoro diverso poiché difficilmente si riesce ad avere lo stesso metro di giudizio nel valutare gli episodi. Si rischia di avere un giudizio soggettivo, anziché oggettivo. Come c’è un unico direttore di gara, nella figura di Charlie Whiting, sarebbe corretto che il suo gruppo di lavoro fosse sempre il medesimo dall’inizio alla fine del mondiale. Non mi sembra una cosa così impossibile e difficile da applicare.

Da sottolineare anche la mossa vincente della Renault con “l’acquisto” di Sainz che ha già portato punti importanti dimezzando il divario dalla sua ex-squadra, la Toro Rosso, che si è dovuta accontentare di un solo punto, chiudendo il weekend anche alle spalle della Williams di Felipe Massa che rafforza il quinto posto tra i costruttori.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Stati Uniti, Hamilton batte 4 a 1 Vettel

Parte questo fine settimana da Austin l’ultimo poker di gran premi che ci porterà fino ad Abu Dhabi per il gran finale, passando per il Messico e Brasile, consegnandoci il nuovo campione del mondo. Il Circus della Formula 1 arriva in Texas, circuito impegnativo con venti curve e diversi sali-scendi nonché terreno fertile per Lewis Hamilton e la Mercedes che hanno trionfato la bellezza di quattro volte nelle cinque edizioni della corsa, lasciando solamente un sigillo al suo diretto avversario Sebastian Vettel, ancora a digiuno però coi colori della Ferrari.

Dopo le ultime debacle la Ferrari è chiamata a dare un segno di riscossa, dimostrando di essersi lasciata alle spalle le difficoltà e di aver risolto i problemi di affidabilità. Probabilmente saranno stati costretti a fare un passo indietro nello step evolutivo che aveva evidenziato un aumento nelle prestazioni, sacrificando contestualmente l’affidabilità. Non sarà un weekend per provare ad attaccare il britannico, ma per difendere il secondo posto, tra i piloti e costruttori, da Valtteri Bottas e dalla Red Bull.

Williams nel mirino
Si accende la sfida nelle retrovie con quattro team racchiusi in una forbice di appena ventiquattro punti. Ad aprire le fila la Williams, quinta, che si sta difendendo prepotentemente dagli assalti di Toro Rosso, Haas e Renault. Al momento il team diretto da Franz Tost è quello più in difficoltà, dovendo fare i conti coi nuovi rapporti politici con Honda che ha voluto Gasly per provare a vincere la Super Formula in Giappone, costringendo la scuderia ad affiancare al rientrante Kvyat il debuttante Hartley mentre la Renault potrà far affidamento sulle qualità dell’ex “torero” Carlos Sainz per conquistare quei punti che gli mancano per lasciare l’ottavo posto. Tra i team “minori” solamente la Force India potrà dormire sonni tranquilli da qui fino al 26 novembre grazie ad un campionato eccezionale in cui è riuscita ad imporsi per il secondo anno consecutivo come quarta forza del mondiale.

Vettel incontra i giovani piloti
Durante lo stage formativo a Fiorano tra i piloti selezionati da FDA e dalla Scuola Federale, in preparazione del Supercorso ACI Sport di inizio novembre, è arrivato a sorpresa anche Sebastian Vettel che si è intrattenuto coi ragazzi. Prosegue il lavoro e il connubio tra le Federazione e la Ferrari volto alla crescita dei giovani piloti partendo proprio dal kart. Questo fine settimana, a Monza, calerà il sipario sul campionato italiano di Formula 4 con l’italiano Lorenzo Colombo  impegnato a difendere il terzo posto.

Gian Carlo Minardi

Carlos Sainz pronto a fare lo sgambetto alla Toro Rosso

Il Gran Premio del Giappone è stata l’ultima corsa dello spagnolo coi colori della Scuderia Toro Rosso. A partire dalla trasferta negli Stati Uniti Sainz dividerà il box Renault col tedesco Nico Hulkenbeg, prendendo il posto dell’appiedato Palmer.

Si preannuncia un finale incandescente nelle posizioni di rincalzo poiché tra la Toro Rosso (sesta nel mondiale costruttori) e la Renault (all’ottavo posto) ci sono solamente dieci lunghezze. In mezzo l’americana Haas con all’attivo un punto in più del costruttore transalpino.

Franz Tost sarà chiamato ad affrontare una vera e propria allerta pilota. Rimasto orfano del figlio d’arte in grado di conquistare 48 dei 52 punti (i restanti quattro sono a firma di Kvyat) trascinando la scuderia in scia al quinto posto della Williams, tra una settimana dovrà fare a meno anche del giovane Gasly, chiamato a sua volta a sostituire l’appiedato Kvyat dal Gran Premio della Malesia. Il transalpino sarà infatti impegnato in Giappone a conquistare il titolo nell’ultimo round del Campionato Super Formula. La Honda avrebbe deciso di non svincolare il pilota.

Se da una parte Carlos Sainz proverà ad aiutare la Renault a scalare la classifica proprio ai danni del suo ex-team, la Toro Rosso tenterà di controbattere la rimonta col ritorno di Kvyat al volante della STR12, mentre è ancora incerto a chi andrà il secondo sedile.

Il passaggio dello spagnolo al fianco di Nico Hulkenberg rientra nella trattativa che porterà nel 2018 i motori Honda a Faenza, lascando anzitempo le power-unit francesi che continueranno ad alimentare la Red Bull di Verstappen e Ricciardo.

“Mi auguro che l’eventuale perdita in denaro derivante dai mancati diritti televisivi sia compensata da accordi economici di cui non siamo a conoscenza poiché in tutti questi movimenti la Scuderia Toro Rosso ne esce, per il momento, indebolita. Si vedono privati del loro pilota di punta, che passa ad un diretto avversario, in un momento cruciale della stagione. Potrebbero attaccare il quinto posto della Williams, ma anche scivolare indietro fino all’ottavo posto con un grave danno in termini di budgets per il 2018” commenta Gian Carlo Minardi

L’ex FIA Budkowski approda in Renault. Minardi “Azione scorretta”

A pochi giorni dall’annuncio di Marcin Budkowski di lasciare il ruolo ricoperto in FIA, la casa francese ha annunciato il suo ingaggio in qualità di direttore esecutivo. Per la Renault si tratta di un acquisto molto importante poiché l’ingegnere polacco, ex responsabile tecnico della Federazione in Formula 1, nonostante non sia un nome conosciuto agli appassionati, è a conoscenza dei segreti tecnologici di tutti i team visto il suo ruolo di spicco all’interno della FIA.

Fin dal momento della sua decisione si sono scatenate reazioni da parte dei team principal, preoccupati proprio per la concretizzazione di questo scenario. Il costruttore transalpino, con questo annuncio repentino, avrebbe voluto giocare di anticipo proprio per evitare dei provvedimenti in aggiunta ai tre mesi di gardening che il polacco dovrà scontare prima di iniziare a coprire il suo nuovo ruolo all’interno del team proprio legato allo sviluppo e alla produzione del telaio R.S. 32.

“Trovo veramente sconcertante questa situazione considerando il ruolo cruciare coperto da Budkowski all’interno della FIA in tutti questi anni. Essendo a conoscenza della maggior parte dei segreti tecnologici dei team, sia attuali che in ottica 2018, trovo assurdo che possa trasferirsi all’interno di un team con un periodo di gardening così ristretto” commenta Gian Carlo Minardi ai microfoni di Minardi.it

“Chi copre dei ruoli così importanti all’interno della Federazione non dovrebbe avere la possibilità di lavorare successivamente in un team. Almeno questa è la mia idea. Mi sembra una scorrettezza. La Renault avrà certamente un vantaggio” conclude il manager faentino