Debutto a Le Mans e WEC per Fernando Alonso

Dopo averla rincorsa nella passata stagione, quest’anno Fernando Alonso riuscirà a realizzare il suo obiettivo partecipando alle 24 Ore di Le Mans al volante della Toyota TS050 Hybrid. Per il Campione del Mondo si apre una stagione ricca di impegni poiché ai 21 gran premi di F1 con McLaren-Renault aggiungerà non solamente la maratona del Sarthe, ma prenderà parte anche alla super season 18/19 del FIA WEC sempre con la vettura+ giapponese numero 8, in coppia con Kazuki Nakajima e Sebastien Buemi.

Per Nando si tratterà di un altro debutto dopo la positiva parentesi nella 500 Miglia di Indianapolis (conclusa col ritiro per il cedimento del motore Honda), reso possibile anche grazie al benestare arrivato proprio dalla scuderia di Woking.
Reduce da una deludente 24 ore di Daytona al volante della Ligier LMP2 della scuderia United Autosports, Alonso firmerà il debutto nel Campionato del Mondo Endurance al volante della LMP1 in occasione della 6 Ore di Spa-Francorchamps (5-6 maggio) che anticiperà la 24 ore di Le Mans (16-17 giugno), saltando successivamente solamente la 6 Ore del Fuji per la sovrapposizione con il GP degli USA di Formula 1, che resta l’impegno prioritario.

“Faccio un grande in bocca al lupo a Fernando poiché è chiamato ad un impegno notevole. Si troverà in una situazione non facile dovendo passare da una categoria all’altra e, soprattutto, da modelli di vetture molto differenti tra loro. Le gare endurance (6 Ore o 24 Ore ndr) richiedono una preparazione molto differente rispetto ad un GP di F1” commenta Gian Carlo Minardi

“Non condanno e non appoggio questa scelta, ma vedo molta discontinuità nel programma. Dopo aver preso parte a Daytona con una Ligie LMP2, affronterà Le Mans e il WEC con una Toyota LMP1, mentre l’anno scorso aveva corso la 500 Miglia di Indianapolis. Nando sta dando un segno importante di quanto sia forte la sua voglia di correre andando a caccia di nuove sfide. e tutto questo fa bene allo sport poiché genera interesse, ma lo trovo eccessivo” conclude il manager faentino

F1 | Gian Carlo Minardi ottimista sul futuro di Giovinazzi

“Il lavoro svolto da Antonio Giovinazzi nella passata stagione è stato riconosciuto da tutti in modo positivo”

Sono le prime parole di Gian Carlo Minardi, interpellato da www.minardi.it sul futuro del giovane driver di Martina Franca che quest’anno ricoprirà il ruolo di terzo pilota sia in Ferrari che in Alfa Romeo-Sauber. Per il pugliese sarà una stagione in “panchina” ma il manager faentino si dice fiducioso

“Sono dispiaciuto che in questo momento Antonio sia ancora uno spettatore. Se avessi ancora un team probabilmente lo avrei già fatto debuttare da qualche anno. La sua situazione è ingarbugliata, ma molto dipenderà dall’inizio dell’anno della Ferrari dove abbiamo un Raikkonen vicino ai quarant’anni che se non dovesse dare quelle conferme che si attende potrebbe innescare un terremoto di sedili. Sono moderatamente ottimista sul suo futuro” prosegue l’ex costruttore faentino

Sul circuito cittadino di Marrakech, Giovinazzi ha preso parte ai rookiy test della Formula E restandone positivamente colpito, confermando però di voler restare concentrato sul mondiale di F1

“Antonio vuole proseguire la sua carriera in F1 e per il momento non c’è la volontà, da parte sua che di Ferrari, di andare verso la direzione dell’elettrico” conclude Minardi

F1 | Gian Carlo Minardi “Estenuante il silenzio di questa F1”

Dal gran premio di Abu Dhabi sono passati questi due mesi e ci aspettano ancora altri trenta giorni prima di rivedere le vetture in pista, in occasione della prima giornata di test collettivi. In mezzo le presentazione con la Renault (20 febbraio) che farà da apripista a cui faranno seguito Ferrari e Mercedes, i cui veli cadranno giovedì 22 febbraio.

Pausa troppo lunga? Lo abbiamo chiesto a Gian Carlo Minardi

“La pausa non è certamente troppo lunga se consideriamo una stagione con 21 gran premi. Tutti stanno lavorando duramente per preparare ogni singolo dettaglio anche perché non dobbiamo dimenticarci che la sfida può importante è legata alla durata delle power unit che quest’anno dovranno essere solamente tre per ciascun pilota. Un rapporto di 1 a 7” sottolinea Gian Carlo Minardi

“La parte dolente è questo silenzio da parte dei team che non emettono nessun comunicato e non organizzato conferenze per tenere aggiornati gli appassionati. Purtroppo da qualche tempo sta prendendo piede questa moda che trovo assurda, così come farsi lo sgambetto fissando le presentazioni il medesimo giorno. In tutte le altre realtà sportive le squadre forniscono delle informazioni e il mondo mediatico va avanti.” prosegue il manager faentino

“I team sono impegnati a cercare di raggiungere la Mercedes che resta il punto di riferimento e la Ferrari è chiamata ad un salto di qualità che non sarà facile dopo le cinque vittorie della passata stagione. Da seguire anche la lotta in famiglia tra Renault, McLaren e Red Bull che avranno la medesima unità motrice e l’incognita Toro Rosso-Honda. I giapponesi arrivano tra tre stagioni deludenti, i cui problemi sono legati all’uso del carburante e dei lubrificanti il cui utilizzo e sviluppo sono una parte integrante delle prestazioni e affidabilità””

F1 | Gian Carlo Minardi “Incuriosito dalla coppia Williams”

Con l’annuncio di Sergej Sirotkin da parte del team Williams al fianco di Lance Stroll si è conclusa la favola di Robert Kubica, anche se il polacco farà comunque il suo ritorno nel mondiale di F1 in qualità di terzo pilota proprio nella scuderia di Grove.

L’annuncio non è stato esente da numerose critiche da parte degli addetti ai lavori, ma Gian Carlo Minardi va contro corrente

“Nonostante sia molto dispiaciuto di non  vedere un pilota del calibro di Robert impegnato nel mondiale come primo attore, sarà curioso di vedere in azione questi due ragazzi” commenta il manager faentino interpellato da www.minardi.it

Lance Stroll e Sergej Sirotkin daranno vita alla coppia più giovane della griglia con un’età media di appena 21 anni.

“Il mio DNA è sempre stato quello di lavorare coi giovani e pertanto questa scelta, da una parte, mi fa piacere, anche se un team importante come la Williams potrebbe pagare questa scelta in termini di sviluppo della vettura” prosegue Minardi che ha avuto modo di seguire da vicino i primi passi dei due ragazzi nel mondo delle monoposto

“Sono due ragazzi che sono cresciuti sul nostro territorio e all’interno dei campionati ACI-Sport e questo deve essere motivo di orgoglio. Purtroppo non sono italiani e questo deve essere di stimolo per continuare a lavorare”

“E’ inutile nasconderci dietro ad un vetro: alle spalle di Lance e Sergej c’è rispettivamente un padre facoltoso (Lawrence Stroll) e una banca russa. Esattamente quello che manca ai nostri ragazzi. Starà solamente loro dimostrare di meritare il posto che ricoprono” conclude l’ex costruttore.

F1 | Hamilton appoggia Minardi. Anche il campione contro le vie di fuga asfaltate

Le vie di fuga asfaltate dei nuovi circuiti tornano all’ordine del giorno. Questa volta è il quattro volte Campione del Mondo Lewis Hamilton a puntare il dito contro la nuova conformazione dei tracciati confermando quanto già dichiarato nei mesi scorsi da Gian Carlo Minardi. Proprio in occasione del gran premio degli USA, e a seguito della penalità a Verstappen, il manager faentino dichiarava

“…Le vie di fuga asfaltate danno troppa tranquillità ai piloti e questo li spinge ad andare oltre il limite consentito della pista, incappando poi in penalizzazioni che generano polemiche e che non sono favorevoli all’immagine del mondiale. Guarda caso questi episodi non succedono nelle piste storiche come Suzuka, Spa-Francorchamps o Monza, dove l’errore o la bravata viene pagata pesantemente poiché si rischia di restare insabbiati”

Dello stessa idea anche il Campione del Mondo britannico 2017

“La Federazione ha fatto un lavoro incredibile sul tema della sicurezza, ma è arrivato il momento di fare un passo indietro tornando alle vie di figa in erba o ghiaia. Un pilota non dovrebbe poter tagliare le curve così facilmente, con la consapevolezza che tanto se commette un errore ha a sua disposizione un’ampia striscia di asfalto.. Quello che amo del passato era il rischio di perdere tempo – o la gara – se si usciva di pista. Oggi puoi affrontare una curva anche il 5% più forte poiché anche se sbagli puoi comunque rientrare in pista”

Proprio in merito alla penalità attribuita a Verstappen per il sorpasso ai danni di Raikkonen ad Austin, Minardi aveva aggiunto un’ulteriore analisi

“Sarebbe fondamentale avere per l’intera durata della stagione il medesimo gruppo di lavoro a fianco del direttore di gara, Charlie Whiting. Solamente così si eviterebbero i giudizi soggettivi. Nel corso della passata stagione” aggiunge l’ex costruttore “si sono verificati diversi episodi simili tra loro a cui sono state attribuite valutazioni differenti e questo non fa bene allo sport. Una soluzione per venire in contro ai circuiti e non fargli spendere ulteriori soldi, salvaguardando la sicurezza, potrebbe essere imporre pesanti penalità in caso di tagli” conclude Minardi

F1 | Gian Carlo Minardi “2018 anno cruciale” – Parte seconda

Il 2018 sarà un anno cruciale non solamente sul fronte dei piloti (come abbiamo già affrontato nei giorni scorsi), ma anche sul fronte delle motorizzazioni. Da un lato la Mercedes si presenterà ai nastri di partenza con una power-unit completamente riprogettata, dall’altro Ferrari, Renault e, soprattutto, Honda, avranno il compito di compiere un importante salto in avanti per controbattere la corazzata tedesca.

Coi nuovi regolamenti il compito sarà ancora più arduo poiché le unità motrici a disposizione per ciascun pilota saranno solamente tre, che in una stagione composta da ventuno appuntamenti equivale ad una copertura di sette GP per ciascuna PU, prima di incappare nel conteggio delle penalizzazioni (anch’esso rivisto).

La passata stagione a Maranello hanno posto le basi per provare a riaprire un ciclo, anche se hanno pagato un dazio pesante sul fronte dell’affidabilità nella seconda parte della stagione (unitamente ad alcuni errori da parte dei suoi piloti), dovendo fare successivamente un passo indietro sacrificando le prestazioni.

Le novità principali le troviamo in casa McLaren e Toro Rosso, protagoniste di uno scambio: dopo tre stagioni decisamente deludenti la Honda si trasferisce a Faenza il cui posto lasciato libero a Woking sarà preso dalla Renault.

“Con gli attuali regolamenti la power unit è una componente determinante nel risultato finale e sette gran premi per ogni PU rappresentano una spada di Damocle incredibile. La Mercedes sta lavorando su un motore completamente nuovo e auspico che a Maranello siano in grado di tenere il passo. Da quanto si apprende, il telaio della nuova Ferrari sta nascendo sotto la migliore stella e spero che anche l’unità motrice sia all’altezza. Con le cinque vittorie della passata stagione hanno posto le basi per continuare a crescere e provare a riaprire un ciclo, anche se non è facile contro questa Mercedes” commenta Gian Carlo Minardi

“Oltre alla sfida Ferrari-Mercedes sarà altamente interessante seguire lo scambio Renault-Honda. Per la prima volta a Faenza arriva un motore ufficiale e un programma così a lungo termine può solamente giovare alla squadra che si trova nella condizione ottimale per progettare e programmare al meglio la nuova (e future) vettura. Negli ultimi anno sono stati costretti a lavorare con motori non di ultima generazione e senza una continuità nella fornitura da parte del medesimo costruttore. E’ una situazione che conoscono fin troppo bene poichè in diverse occasioni ci siamo trovati a novembre senza una certezza sul propulsore per l’anno successivo.” prosegue il manager faentino

“Sotto la lente ci saranno, per motivi differenti, anche Renault, chiamata a migliorare il sesto posto della passata stagione ma anche le prestazioni del suo motore (che continuerà a fornire anche la Red Bull) e  Force India – motorizzata Mercedes – protagonista di una stagione esemplare conclusa per il secondo anno consecutivo al quarto posto.” conclude Gian Carlo Minardi

F1 | Gian Carlo Minardi “Il 2018 anno cruciale” – Prima parte

Mancano oltre due mesi al gran premio di Melbourne (23-25 marzo) che inaugurerà la stagione 2018 di Formula 1, ma nel mezzo ci saranno le presentazioni delle nuove monoposto e dodici giorni di test per mettere a punto le nuove vetture in vista dei primi impegni extra-europei, che ci daranno un primo assaggio della stagione che verrà. Si partirà dalla Catalogna con quattro giorni consecutivi di prove (dal 26 febbraio al 1 marzo) per poi tornare nuovamente in pista dal 6 al 9 marzo, sempre a Barcellona.

Sul fronte delle presentazioni sarà la Ferrari a fare da apripista con la cerimonia fissata per giovedì 22 febbraio, prima della partenza per la Spagna dove invece caleranno i veli dalla Red Bull, Scuderia Toro Rosso, Williams e Haas. In casa Williams devono anche sciogliere il nodo sul nome del pilota che prenderà il posto di Felipe Massa, a fianco di Lance Stroll, col russo Sergej Sirotkin in vantaggio su Robert Kubica.

Il lavoro nelle factory procede senza sosta e insieme a Gian Carlo Minardi abbiamo fatto il punto sulla stagione che verrà

“Sarà una stagione molto importante poiché abbiamo diversi piloti in scadenza di contratto, che dovranno dare il massimo per cercare la riconferma all’interno del team oppure attirare l’attenzione verso nuovi lidi.”

L’anno scorso Ferrari ha confermato per un anno Kimi Raikkonen, mentre in casa Red Bull c’è il contratto di Daniel Ricciardo in scadenza a fine anno, così come quelli di Valtteri Bottas alla Mercedes, Romanin Grosjean alla Haas, Sergio Perez in Force India e Fernando Alonso all’ultimo anno con la McLaren.

“I motori sono ancora spenti, ma si preannuncia una stagione movimenta soprattutto nella prima parte. Il rinnovo di Raikkonen è arrivato in un momento particolare e, a mio avviso, dettato principalmente dall’esigenza di andare in contro alle richiesti di Vettel, ma il finale di stagione del finlandese è stato decisamente incostante. Per vincere il mondiale costruttori e provare a battere la corazzata tedesca servono due piloti costanti. Per questo si potrebbe vedere un avvicendamento già a stagione in corso in previsione 2019” prosegue il manager faentino

“Sarà anche l’ultimo anno per Fernando Alonso con la McLaren, che dopo i tre anni travagliati con la Honda sarà spinta dalla power-unit Renault, ma occhio anche a cosa potrà succedere nei piccoli team dove è certamente possibile emergere com’è successo in Minardi. Sarà interessante seguire il debutto di Charles Leclerc al volante della Sauber”

Il 2018 si preannuncia una stagione ricca di colpi di scena e molti Team Principal saranno chiamati a gestire al meglio la rivalità tra i propri piloti. Per maggiori informazioni si può chiedere in casa Force India con le accesissime bagarre tra Ocon-Perez.

F1 | Sirotkin vs Kubica, Minardi “Si interrompe una bella favola”

Manca ancora l’ufficialità, ma proprio quando sembrava cosa fatta per il ritorno in Formula 1 di Robert Kubica al fianco di Lance Stroll alla Williams, gli ultimi rumors parlano di Sergej Sirotkin come nuovo pilota di Grove, formando la coppia più giovane del Circus.

Durante i test Pirelli ad Abu Dhabi il polacco e il russo si erano divisi il volante della Williams per l’ultimo confronto. Abbiamo incontrato Gian Carlo Minardi che nel 2010 ha visto muovere i primi passi del giovane pilota russo nella Formula ACI CSAI Abarth organizzata da ACI Sport, conquistando il titolo l’anno successivo.

“Robert Kubica sarebbe stata una scelta tecnica, ma il fattore economico ha avuto la meglio. Potrebbe esserci anche lo zampino di papà Stroll, che avrebbe preferito affiancare al figlio un giovane debuttante piuttosto che un pilota esperto che ha fatto molto bene durante i test” analizza il manager faentino

“Il ritorno di Robert sarebbe stata una bella favola che si stava concretizzando, ma con Sirotkin-Stroll la Williams formerà la coppia più giovane della griglia, proiettata nel futuro. Ho avuto la possibilità di seguire da vicino il debutto di Sergej nel mondo delle monoposto. E’ un pilota molto veloce, anche se è incappato in diversi incidenti. Se da un lato sono dispiaciuto per Robert, dall’altro mi fa piacere vedere in F1 un giovane cresciuto nei nostri campionati” conclude Minardi

L’Historic Minardi Day premiato col Casco D’Oro Autosprint

“Voglio ringraziare tutti i collezionisti, piloti, appassionati, sponsor e volontari per l’affetto e il calore dimostrato e aver trasformato in realtà il progetto dell’Historic Minardi Day dimostrando di essere più forti del maltempo. Uno dei nostri obiettivi era di riportare in autodromo le famiglie, riavvicinandole a quello che per me resta lo sport più bello. Obiettivo che è stato pienamente raggiunto.

Il Casco d’Oro ripaga di tutti gli sforzi compiuti per portare in pista vetture stupende che difficilmente si potrebbero vedere, dando la possibilità a tutti i tifosi di poterle ammirare in azione oltre a rappresentare un’importante stimolo in previsione della prossima edizione che sta nascendo insieme a Formula Imola. Questo Casco d’Oro è dedicato a tutti voi” commenta entusiasta Gian Carlo Minardi

A due anni dalla sua nascita l’Historic Minardi Day, la kermesse dedicata a piloti, fan, collezionisti ed appassionati che vogliono rivivere dal vivo le emozioni legate alla storia della Formula 1 e del team faentino fondato da Gian Carlo Minardi, è stato premiato col Casco d’Oro Autosprint come Miglior evento motor sport dell’anno.

I Caschi d’Oro di Autosprint tagliano il traguardo della 52esima edizione e in oltre mezzo secolo il magazine ha premiato i più grandi campioni del motor sport. Anche per il 2017 sono state celebrate stelle di prima grandezza delle quattro ruote, di ieri e di oggi.

L’Historic Minardi Day ha avuto il grande compito di restituire il mondo della Formula 1 e delle competizioni a tutti gli appassionati portandoli nel cuore del circuito ad ammirare e incontrare le vetture e i protagonisti che hanno fatto la storia del motor sport. All’interno dell’Autodromo di Imola oltre 70 monoposto del mondiale, insieme a tantissime altre vetture di Gran Turismo, monoposto delle Formule propedeutiche e vetture classiche come le Alfa Romeo, sono tornate a rombare animando la festa dei motori.

L’edizione 2017 è stato segnata dall’esordio assoluto di Gian Carlo Minardi – a 70anni – al volante di una sua creatura, la Minardi M192 motorizzata Lamborghini, percorrendo un intero giro di pista  accompagnato da un caloroso applauso.

“In quell’occasione credo di aver segnato il record della pista di Imola come giro più lento con una vettura da corsa – ricorda sorridente Gian Carlo Minardi – Devo ringraziare nuovamente l’amico Frits per avermi messo a disposizione tutto. Dalla macchina al casco. E’ stato un regalo bellissimo ed emozionante. A 70 anni ho realizzato un sogno, rimandato per troppo tempo. La macchina organizzativa per la terza edizione dell’Historic Minardi Day è già al lavoro e vi aspettiamo il 4-5-6 maggio 2018, naturalmente all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, con ancora tantissime novità” conclude il manager faentino

F1 | Gp Abu Dhabi, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi

Voglio iniziare con un’analisi fredda e severa nei confronti di una Ferrari che, comunque, nel corso della stagione è riuscita ad impensierire la corazzata tedesca arrivando a firmare cinque successi e il secondo posto sia nel mondiale costruttori che piloti con Sebastian Vettel, mettendo le basi per provare a tornare ad essere un team vincente anche se non sarà facile contro questa Mercedes alla luce anche dei risultati di Abu Dhabi.

La Mercedes è riuscita ad archiviare un’altra entusiasmante stagione con la vittoria di Valtteri Bottas e la doppietta, mettendo tra loro e il primo degli inseguitori – Sebastian Vettel – quasi venti secondi che equivalgono ad un vantaggio medio sul giro di 350 millesimi di secondo, che salgono addirittura a 8 decimi ai danni di Kimi Raikkonen (+5 dec nei confronti del compagno di box, quarto al traguardo). Sarebbe interessante capire come mai Vettel ha avuto prestazioni altalenanti durante la corsa.

Questi numeri devono far riflettere la Ferrari su due aspetti: sul lato tecnico-meccanico e piloti in previsioni di un 2018 e di un inverno che si preannunciare intenso, caldo e molto corto poiché mancano solamente venti settimane ai prossimi test pre-stagionali, sperando di rivedere in griglia anche un pilota italiano.

Abbiamo assistito ad un gran premio certamente non spettacolare (salvo qualche bagarre nelle retrovie come tra i due ex-compagni Alonso e Massa e Stroll-Grosjean), ma corso a ritmi intensi con tempi ravvicinati tra i primi dieci piloti. E’ stato assegnato anche l’ultimo verdetto con l’inevitabile sorpasso della Renault – sesta tra i Costruttori – ai danni della Toro Rosso che è riuscita a difendersi da un’incolore Haas.

Anche in casa Red Bull ci sarà molto lavoro da fare da qui alla fine di febbraio considerando gli oltre 40” accusati da Verstappen (quinto al traguardo) nei confronti del finlandese di casa Mercedes.

Per tutte le scuderia e costruttori saranno mesi intensi considerando anche l’aumento dei gran premi (che passano dai venti attuali a 21) e la diminuzione delle Power-Unit a disposizioni per ciascun pilota (solamente tre). Ora la maggior parte dei Team Principal puntano il dito contro questo regolamento approvato da loro stessi. Mi chiedo: dov’èrano o cosa pensavano quando è stata l’ora di deliberarli? Solo la Mercedes può guardare con serenità al prossimi futuro. Intanto, a fine gran premio,  Liberty Media ha svelato il nuovo logo della F1….

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Abu Dhabi, Minardi “In palio diversi milioni”

Col Gran Premio di Abu Dhabi calerà il sipario su un’altra stagione, scivolata via velocemente tra alti e bassi per tutti i team, eccezion fatta per la Mercedes che ancora una volta l’ha fatta da padrona. Ferrari e Renault hanno rincorso le stelle d’argento anche se c’è ancora molto lavoro da fare in previsione 2018.

Più volte abbiamo visto quanto sia ampio il vantaggio della Mercedes e salvo stravolgimenti o acquisizione del know-how da parte della concorrenza, sarà molto difficile avvicinarli. Il Circus arriva su una pista condizionata dal cambiamento delle temperature sia durante l’intero weekend che durante lo svolgimento della corsa poiché si partirà al tramonto per terminare nella notte illuminata solamente dalle luci artificiali. Diversamente dall’anno scorso, la Pirelli porterà le mescole più morbide con Ultra-Soft, SuperSoft e Soft che ci regaleranno nuovi record del tracciato.

Arriviamo all’ultimo appuntamento con ancora alcuni verdetti da assegnare come il secondo posto tra i piloti, con Sebastian Vettel forte di un vantaggio importante su Valtteri Bottas e la lotta a tre tra Toro Rosso – Renault – Haas per il sesto posto, con in palio la bellezza di dodici milioni di dollari derivanti dai diritti televisivi. Una percentuale importante in funzione del budgets 2018.

Grazie ad una stagione straordinaria, la Force India potrà affrontare l’appuntamento al  Yas Marina Circuit senza pressioni e preoccupazioni particolari avendo già conquistato da tempo il quarto posto nel mondiale (per il secondo anno consecutivo). Nonostante le traversie affrontate in questi anni hanno dimostrato di avere un gruppo forte e unito, sfruttando nel migliore dei modi tutte le risorse. Sono l’immagine di un team di altri tempi. Una famiglia ben amalgamata.

Prima di mandare definitivamente in pensione queste monoposto e aspettare l’esordio di Halo, ci aspettano i test Pirelli. Sarà un inverno caldo sul fronte del mercato piloti poiché ci sono ancora alcuni tasselli mancanti in casa Williams e Sauber, sperando ci possa essere spazio anche per Antonio Giovinazzi che quest’anno ha avuto la possibilità di mettersi alla prova al volante di Ferrari, Sauber e Haas.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gian Carlo Minardi “Ferrari ha posto le basi per tornare a sognare in grande”

Dopo una scalinata fatta di corsa, l’ultimo scalino resta sempre il più difficile da affrontare” così Gian Carlo Minardi riassume l’attuale situazione in casa Ferrari, reduce dal successo di Interlagos e dalla conferma di seconda forza del mondiale, con Sebastian Vettel che ha consolidato il secondo posto davanti a Valtteri Bottas.

“Dopo un 2016 avaro di vittorie e il terzo posto tra i Costruttori, i cinque sigilli di quest’anno e il secondo posto nelle due classifiche rappresentano uno spiraglio importante per tornare ad imporsi nel mondiale, anche se la differenza con la Mercedes resta importante com’è emerso in Brasile con la straordinaria rimonta di Hamilton che ha messo in mostra il potenziale della Mercedes coadiuvata da un’ottima affidabilità” prosegue il manager faentino

“L’inglese è stato in grado di usare per quasi tutta la durata del gran premio l’overboost, mettendo un importante tassello sul 2018 in cui ciascun pilota avrà solamente a disposizione tre unità motrici”

Dalla prossima stagione i regolamenti diventeranno ancora più severi sulla durata delle Power-Unit, con ciascuna unità chiamata a percorrere oltre 7000 chilometri.

“Lo trovo veramente assurdo poiché questa decisione porterà ad un’esasperazione nella ricerca dei materiali innovativi (lubrificanti compresi) e ad un aumento vertiginoso dei costi, con ricadute pesanti soprattutto verso i piccoli team. Consideriamo poi che dal 2021 si dovrà procedere una progettazione completamente nuova con ulteriori costi nella ricerca. Inoltre oggi abbiamo motoristi che fatica a concludere un weekend.”

“Sull’esito della stagione della Ferrari pesano in modo determinante gli errori dei suoi piloti. Sebastian Vettel si è dimostrato nervoso e fragile nel momento cruciale del mondiale (Baku e Singapore), causato forse dalla consapevolezza di non poter realmente competere con Lewis. Ancora una volta Kimi Raikkonen non è stato in grado di portare al team quei punti indispensabili per vincere il titolo costruttori, ma a Maranello hanno comunque deciso di puntare sul finlandese.”

Sul finale la Ferrari è stata scottata anche da problemi di affidabilità (vedi Malesia e Giappone) che hanno vanificato la rimonta nei confronti della corazzata anglo-tedesca

“Ad un certo punto della stagione la Ferrari ha provato a spremere le componentistiche credendo di aver chiuso il gap con la Mercedes, perdendo però in affidabilità. Era un tentativo che andava fatto proprio per trovare il limite e capire realmente il punto che si era raggiunto. L’affidabilità ritrovata nei gran premi successivi è dovuto principalmente ad aver fatto un passo indietro sulla performance.”

Bisogna dare atto alla Ferrari di aver costruito una vettura in grado di tracciare la strada per tornare al successo conquistando risultati insperati all’inizio della stagione. Tra una settimana, ad Abu Dhabi, potrà provare a chiudere la stagione con un nuovo successo, Hamilton permettendo.

F1 | Gp Brasile Vince la Ferrari con Vettel. Minardi “Errore di Hamilton? Qualcosa non mi convince”

Un doppio podio targato Ferrari con la vittoria di Sebastian Vettel e il terzo posto di Kimi Raikkonen che porterà un po’ di serenità all’interno del team di Maranello anche se è emerso il vantaggio abissale di cui gode la Mercedes, in particolare col Lewis Hamilton poiché Bottas ha dato conferma di essere una buona seconda guida.

Lewis Hamilton è stato strepitoso per l’intero gran premio imponendo un ritmo impressionante. Questo deve far pensare molto sul prossimo futuro soprattutto in casa Ferrari poiché il gap da colmare è impressionante. Se non fosse stato costretto a partire dalla pit-line molto probabilmente avrebbe imposto ai suoi avversari un distacco intorno ai diciotto secondi. Bravo Raikkonen che è riuscito a gestire e a placare la cavalcata dell’inglese nonostante delle gomme più usurate portando a casa un podio preziosi. Una Ferrari che si conferma la seconda forza del mondiale, salvo problemi di affabilità. Con questo successo anche Vettel ha praticamente messo in cassaforte il titolo di vice-campione.

Ho sentito e letto molte critiche verso Hamilton per il suo errore in qualifica. Sinceramente andrei cauto poiché ho l’impressione che sia stato frutto di qualche esperimento già proiettato al 2018. Ho l’impressione che la Mercedes voglia utilizzare questi due gran premi per testare qualche soluzione innovativa. Guardando al rallentatore l’episodio incriminato qualcosa non mi convince. E’ come se l’inglese sia stato colto di sorpresa da un comportamento inaspettato del posteriore della sua vettura ….

E’ stato un gran premio ricco di sorpassi corso su un ritmo elevato con un bella lotta in casa Red Bull tra Verstappen e Ricciardo che si confermando la terza forza del mondiale. Mi sono divertito vedere due vechietti, Massa e Alonso, combattere per tutti i 71 giri in una forbice di 2 decimi. Sono stati protagonisti di una gara pulita e una lotta regolare.

Nonostante un motore meno performante rispetto al Mercedes della Williams, Nando è riuscito a stare costantemente a nove decimi dal brasiliano. Una delle migliori gare della McLaren.

Non resta che avviarci verso l’ultima gara di Abu Dhabi che farà calare il sipario su questa stagione.

Gian Carlo Minardi