F1 | Gp Canada, PRESENTAZIONI di Gian Carlo Minardi

Questo fine settimana la Formula 1 arriva a casa di Gilles Villeneuve, su una pista decisamente diversa da Montecarlo caratterizzata da velocità elevate seguite da frenate importanti che dovrebbero regalarci sorpassi, dove le condizioni atmosferiche e la safety-car sono terreno fertile per variabili importanti.

Un gran premio che parte già in salita per Daniel Ricciardo e la Red Bull, costretta a sostituire la MGU-K andata in crisi durante il gran premio di Montecarlo (vinto comunque dell’australiano), pagando dieci posizioni di penalità sulla griglia. Occhio però a Verstappen che potrebbe diventare il terzo incomodo nella lotta tra Ferrari e Mercedes. La Renault poterà una versione aggiornata della sua Power Unit così come la Mercedes che doterà tutti i team della specifica 2.

Sul fronte pneumatici la Pirelli preannuncia numerosi pit-stop confermando le mescole viste quindici giorni fa con hypersoft, ultrasoft e supersoft. Diversa strategie in casa Ferrari e Mercedes con Maranello che predilige la mescola più morbida, al debutto in Canada, con otto set per ciascun pilota contro i cinque per Hamilton/Bottas.

Sono state due settimane interessanti contraddistinte dall’annuncio del cambio di casacca “speedy” di Simone Resta che saluta Maranello per approdare immediatamente alla Sauber. Questa operazione mi fa pensare che sia un’ulteriore passo verso il ritorno concreto dell’Alfa Romeo in F1 che proprio in questi giorni ha lanciato la nuova supercar 8C. La Ferrari ha bisogno di un junior team, soprattutto dopo quanto visto nel principato col sorpasso facile di Hamilton ai danni di Ocon al volante della sua Force India motorizzata Mercedes.

Sinceramente non mi scandalizzo per questi episodi poiché ci sono sempre stati anche tra Red Bull e Toro Rosso. La Mercedes sta investendo molto denaro sia in piloti che nella Force India che ha chiuso gli ultimi due campioni al quarto posto, quindi mi auspico che presto anche la Ferrari vada in questa direzione aiutata, magari, da una Sauber più competitiva. Inoltre un maggiore coinvolgimento di Maranello potrebbe essere anche un aiuto per i nostri piloti.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Montecarlo, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi


Con la vittoria nel gran premio di Montecarlo, Daniel Ricciardo raggiunge Hamilton e Vettel a quota due successi ciascuno e la differenza nel punteggio è data solamente dai vari piazzamenti, aprendo ad un campionato estremamente interessante con la Red Bull che diventa l’ago della bilancia nella lotta tra Mercedes e Ferrari.

Sarà interessante vedere come si comporterà adesso il team, considerando che Max Verstappen è già fuori dai giochi. Imperdonabile il suo errore a pochi minuti dalla fine delle Prove Libere 3 col quale ha compromesso l’intero suo weekend. Dopo tre stagioni trovo inaccettabile quell’errore e in Red Bull dovrebbero intervenire anche perché il futuro di Ricciardo è sempre più lontano da Milton Keynes, ma sempre più vicina a Marenallo. Qualora si concretizzasse l’addio, Marko ed Horner dovranno risolvere un problema non di poco conto sul fronte pilota, che si aggiunge all’incognita fornitura power-unit. Hanno ancora un opzione nei confronti di Carlos Sainz jr, attualmente impegnato col team Reanult, ma per la prima volta potrebbero dover optare per un pilota fuori dal loro ambiente.

Abbiamo assistito ad un gran premio estremamente tecnico e competitivo con cinque vetture racchiuse in sei secondi. Con questi numeri, in un tracciato come Montecarlo, è praticamente impossibile assistere a sorpassi al vertice. Con autorevolezza e determinazione Ricciardo si è conquistata la vittoria nonostante i problemi sulla sua vettura, con Vettel ed Hamilton che chiudono alle sue spalle.

Resto sempre più perplesso da queste gomme. La differenza suI tempo sul giro tra Hypersoft, Ultrasoft e Supersoft è stata praticamente nulla.

Tra quindi giorni si torna in pista col Gran Premio del Canada

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Montecarlo, si accende il mercato piloti. Ricciardo-Ferrari, ma Vettel punta su Raikkonen

Per il sesto appuntamento del mondiale, questo fine settimana la Formula 1 farà tappa a Montecarlo. Come da trazione i motori si accenderanno con un giorno di anticipo – il giovedì per le prove libere – fermandosi venerdì. Dopo le ultime due vittorie conquistate dalla Mercedes, la Ferrari è chiamata a dare una risposta concreta cercando di ripetere il risultato 2017, archiviato con la doppietta Vettel-Raikkonen davanti alla Red Bull di Ricciardo.

E’ fuori discussione che, stando ai risultati dei primi cinque gran premi (con due vittorie a testa per Lewis Hamilton e Sebastian Vettel) saranno le strategie e gli errori a fare la differenza. L’attuale distacco tra i due piloti (17 punti a vantaggio del britannico) è dettato dai migliori piazzamenti. Sulla carta la Ferrari ha davanti a se due appuntamenti (Montecarlo e Canada) favorevoli e sarà importante sfruttarli al massimo.

Oltre alla lotta tecnica tra Mercedes, Ferrari e Red Bull il lungo weekend monegasco sarà cruciale per l’inizio del mercato piloti. Da sempre il principato è teatro di innumerevoli riunioni, soprattutto durante la pausa del venerdì, che andranno a disegnare la griglia del 2019, anche perché con l’arrivo del mese di giugno partiranno i programmi tecnici legati alla nuova vettura.

A guidare le fila ci sarà ancora una volta la Ferrari con Kimi Raikkonen il cui contratto è in scadenza a fine anno. Maranello ha un’opzione su Daniel Ricciardo il quale potrebbe approdare anche in Mercedes al posto di Valtteri Bottas. Di contro Sebastian Vettel non vede di buon occhio l’arrivo dell’australiano (con cui ha già diviso i box in casa Red Bull) puntando ad un prolungamento del rapporto col finlandese. Se questo dovesse accadere sarebbe abbastanza allucinante poiché per tornare a vincere il Mondiale Costruttori la Ferrari ha bisogno di due top driver e, soprattutto, creare un confronto diretto tra i due piloti.

Al momento ci sono molti nodi da sciogliere:

– In casa Red Bull è in scadenza il contratto per la fornitura dei propulsori Renault. I transalpini hanno già fatto sapere che potrebbero proseguire l’avventura in F1 anche senza fornire le Power Unit alla Red Bull che, dal canto suo, può raccogliere informazioni sul fronte Honda tramite la Toro Rosso.

– In casa Toro Rosso tiene banco il caso Brendon Hartley, autore di numeri errori e di un inizio di stagione negativo, soprattutto se paragonato col compagno Gasly. Si è fatto il nome di Pascal Wehrlein (pilota Mercedes), ma nelle ultime ore anche Lando Norris avrebbe bussato alle porte di Franz Tost soprattutto dopo l’arrivo in casa McLaren dei nuovi capitali canadesi di Mr. Latifi. Sarebbe uno scenario inconsueto poiché per la prima volta Red Bull si troverebbero a dover cercare un driver fuori dal suo gruppo. Al momento esiste solo un’opzione con Carlos Sainz che potrebbe essere richiamato per rimediare all’eventuale partenza di Ricciardo.

– Nelle prove libere e nei test collettivi al Montmelò abbiamo rivisto al volante Robert Kubica che ha dimostrato quanto sia ancora importante il pilota nella F1 moderna. Il polacco è riuscito a dare al team numerose indicazioni per lo sviluppo di una vettura che sta relegando un team storico e vincente come la Williams all’ultimo posto. E’ evidente che la scelta giovane correlata al business non sta dando i risultati sperati.

– In casa Alfa Romeo Sauber sta pagando invece la scelta di Charles Leclerc. Il monegasco ha già conquistato 9 punti ( sette in più del compagno Ericsson). Arrivare sui tracciati già conosciuti, gli ha dato quella tranquillità fondamentale per concentrarsi sullo sviluppo della macchina, oltre che accumulare quel chilometraggio indispensabile per raggiungere il feeling pilota-vettura.

– In Spagna abbiamo rivisto al volante di Sauber e Ferrari anche Antonio Giovinazzi, autore di un grande lavoro. Sarebbe bello vederlo in pista regolarmente.

Gian Carlo Minardi

F1BlogTech | Tante chiacchiere ma niente arrosto…

Barcellona, 13 Maggio 2018. Un weekend pieno di polemiche e discussioni che hanno nascosto un complicato ma davvero interessante quadro tecnico. Andiamo dunque ad analizzare i motivi delle diverse performance dei tre top team.

Queste le caratteristiche del circuito di Barcellona: è un tracciato da medio/alto carico aerodinamico e di media severità per i propulsori.

Presenta una configurazione molto completa e si tratta infatti di un circuito che può ben delineare ed esaltare le caratteristiche di una vettura.

Il primo settore è molto veloce quindi conta l’efficienza aerodinamica in rettilineo. Non dimenticandoci però di curva tre dove c’è bisogno di un ottimo bilancio aerodinamico ( rapporto tra il carico sull’asse anteriore e il carico totale). Bilancio aerodinamico che ritorna molto importante nel secondo settore, abbinato al giusto carico aerodinamico.

Il terzo settore è invece un intermedio in cui conta più di tutto la motricità e dunque la capacità di scaricare i cavalli a terra, assieme anche ad un comportamento equilibrato nella sequenza di curva 13.14 e 15.

In primis risulta importante evidenziare qual’è stata e cosa comporta la tanto discussa modifica sulle gomme.

Sono stati eliminati 0,4 mm di battistrada alla mescola (ovvero il 12% del suo totale). Una modifica molto “leggera” ma che comunque porta ad una diminuzione della parte della gomma sottoposta a deformazione. In questo modo si va a diminuire l’energia (in questo caso calore) che viene trasferito alla gomma.

Un’operazione comunemente attuata quando è necessario eliminare del calore in eccesso che si genera sullo pneumatico (si parla di 7/10° in meno).

In questo caso Pirelli è intervenuta per evitare i dannosi (dal punto di vista della performance) e pericolosi fenomeni di blistering che si erano evidenziati su diverse vetture durante i test invernali.

La modifica non va dunque a diminuire le performance della gomma, ma influisce invece sulla sua durata. Questa premessa ci fornisce un primo importante elemento di analisi, da collegare ai prossimi dati.

Il grafico con il distacco percentuale rispetto alla pole position evidenzia un inversione di posizione rispetto a Baku tra la Ferrari e la Mercedes, evidenziando da subito come i dati emersi dalle qualifiche non siano tragici per i tifosi della Rossa.

Un weekend con un piccolo scivolone ci può stare, basti guardare alla Mercedes in Cina e alla sua successiva riscossa.

Più negativo il quadro per la Red Bull, che con la sua linea di tendenza, va a creare, assieme a quella della Mercedes, quasi un iperbole. Si evidenzia così un trend esattamente inverso rispetto alle Frecce d’argento.

Spostandoci sul grafico con il confronto fra il tempo realmente segnato in Q3 e quello “ideale” (dato dalla somma dei migliori settori), notiamo che i piloti, a differenza degli scorsi appuntamenti, sono riusciti in media a mantenere delle performance molto vicine ai loro ideali.

Ricciardo è l’unico che poteva aspirare a qualcosa di più, portandosi a ridosso di Raikkonen e davanti al compagno di squadra.

Questa discrepanza molto contenuta fra i tempi (reali e ideali) delinea una generale facilità a portare la gomma in temperatura una volta compreso quale fosse la mescola migliore per la propria vettura e per il proprio feeling. Inoltre la scelta poteva anche essere influenzata dall’analisi del guadagno che si poteva avere montando la SS. Si sapeva infatti che la SS tendeva a calare di performance (e a surriscaldarsi) già nel terzo settore, ed era dunque fondamentale capire se effettivamente il guadagno nel primo e nel secondo settore era tale da compensare il tempo perso nel terzo.

Il grafico con il confronto tra la posizione di qualifica e la velocità massima rilevata alla speed trap non ci offre particolari spunti di analisi.

Notiamo un generale livellamento tra i vari rilevamenti, in particolare tra Mercedes e Ferrari, a conferma dell’efficacia degli ulteriori aggiornamenti per la mappatura da qualifica apportati sulle frecce d’argento dopo il Gp di Baku. Situazione inversa per la Ferrari che si si è ritrovata a dover essere più cauta dopo i problemi nelle PL2, che hanno portato ad un grave danneggiamento dell’ICE 1 sulla vettura di Raikkonen.

Analizzando i grafici con i distacchi percentuali nei diversi settori, si può subito notare che Mercedes ha fatto davvero la differenza rispetto alla Ferrari nel secondo settore.

Dagli onboard si nota che Vettel ha avuto del sottosterzo in curva 4 e in curva 5 che gli ha fatto perdere molto tempo. Si è poi portato avanti questo distacco fino al terzo settore.

Vettel in questo intermedio è risultato invece il più veloce insieme a Ricciardo (comunque un buon segnale in vista di Montecarlo), recuperando parzialmente il gap formatosi precedentemente.

Entrambi i piloti si trovavano su gomma soft che, come ho sottolineato prima, garantiva una performance più continua nell’arco dell’intero giro.

Proprio qui le due Mercedes ( e Verstappen) su gomma supersoft sono state relegate ad un distacco dello 0,60%. Parlando della Ferrari ci tengo a sottolineare come, i vari complottisti e tutti gli “esperti” che attribuiscono la causa delle performance Ferrari solo alle nuove gomme, si sbaglino.

Negli scorsi gran premi abbiamo potuto constatare come la SF71H fosse una delle vetture in griglia con la migliore gestione della finestra termica delle gomme. Chiaramente ci sono state delle difficoltà anche per loro, (perché di fatto nessun team ha ancora realizzato un tyre model e capito esattamente come funzionino queste Pirelli 2018) ma di sicuro non erano impiccati agli estremi delle finestre operative come ad esempio lo è o lo era (questo lo capiremo nei prossimi Gp) la Mercedes.

Capite dunque che è estremamente improbabile che con un cambiamento così, definiamolo “moderato”, una vettura passi dall’avere una gestione ottimale della gomma alla situazione di non riuscire neanche a mandarla in temperatura (in certi momenti).

Ci devono essere state per forza altre variabili che hanno causato tale performance.

La prima è legata ad un livellamento delle potenze delle PU (come vi ho accennato prima).

La seconda a rigor di logica è legata ad un set up meccanico non ottimale della vettura. Sappiamo infatti che la Ferrari è scesa in pista con diversi aggiornamenti tecnici al posteriore, fra i quali il più importante è un nuovo attacco del braccio del mozzo posteriore.

E’ dunque probabile che i tecnici abbiano riscontrato delle difficoltà nella scelta del set up, che abbinato alle variazioni sulle gomme, hanno portato la rossa ad una cattiva gestione della SS in qualifica. La scelta per il Q3 è dunque ricaduta sulla soft, con la quale i piloti avevano un miglior feeling ma che ovviamente non poteva garantire performance da pole.

In gara invece ci sono stati degli errori di strategia causati forse da una previsione errata del degrado della gomma (gara che adesso analizzeremo nel dettaglio).

Ritengo dunque assolutamente inutile qualsiasi polemica esterna su quanto accaduto questo weekend.

Sta ai team giudicare il tutto e solo i prossimi gran premi potranno darci conferma di quanto abbia inciso il fattore gomme e di quale sia il ranking parziale della stagione (essendoci state troppe variabili durante questo Gp).

GRAFICI SULLA GARA (a cura di Niccolò Arnerich)

LE SIMULAZIONI DI GARA DEL VENERDI’ Nelle prove libere non si è vista molta differenza tra la gomma SS e la gomma S, con quest’ultima che sembrava perfino avere una miglior performance. La SS, secondo quanto riportato dalla Pirelli, non garantiva una buona stabilità in frenata.

Questo è stato uno dei fattori per cui i team hanno deciso di non usare le SS in gara. Inoltre i team non hanno usato la gomma rossa anche per tentare la strategia ad una sola sosta, partendo con la S e montando poi la M. Due tipi di gomma che non davano problemi in frenata, a differenza della SS, e che offrivano una buona prestazione.

Tutti i team delle prime file hanno quindi optato per questa strategia e nessuno ha provato qualcosa di differente.

Solo Alonso è partito con SS e ha provato la strategia ad unica sosta SS-M.

Grafici sulle simulazioni di strategia. Li potete trovare su nostri social (Twitter e Facebook) durante ogni weekend di gara dopo le seconde prove libere.

LA STRATEGIA DI GARA, LA PARTENZA Molto importante lo start a Barcellona poichè la pista offre pochi punti di sorpasso e guadagnare alcune posizioni in partenza è fondamentale. I primi tre hanno avuto una partenza molto pulita con Vettel che è riuscito a sopravanzare Bottas prendendogli la scia prima di curva uno.

Per quanto riguarda i passi gara, le performance tra Ferrari e Mercedes durante le prove libere erano piuttosto simili

LE CONDIZIONI DELLA PISTA Le temperature dell’asfalto non sono andate oltre i 35°C. A metà gara si è scesi per alcuni minuti a 29°C per poi tornare sui 35°C.

IL PRIMO STINT Al primo giro è entrata la SC in pista, ma nessun team, giustamente, ha pittato.

Nel primo stint Hamilton è riuscito a tenere un passo molto competitivo su S, ( una mescola HWR). Infatti era di ben 4 decimi al giro più veloce di Vettel e di 5 rispetto a Bottas. L’inglese ha quindi costruito un gap di sicurezza molto ampio sui due piloti alle sue spalle e si è messo a fare il ritmo.

Vettel non è mai riuscito a mantenere la gomma Soft nella giusta temperatura. Ciò ha provocato non pochi problemi di bilanciamento alla SF71H e, alla lunga, ha generato anche un degrado più marcato rispetto alla W09. Vettel è comunque riuscito a difendersi da Bottas che in diverse volte si è avvicinato di molto.

Dal grafico del passo gara con la correzione dell’effeto peso si nota molto chiaramente come il ritmo di Hamilton sia stato molto competitivo e anche come Vettel abbia avuto un degrado della gomme ben più marcato rispetto agli altri top drivers.

Il degrado maggiore è stato causato soprattutto da un assetto non perfetto della vettura durante tutto il week-end. Il degrado, ripetiamo, non è stato causato dai 0,4mm di spessore tirati via dai compound dalla Pirelli per questa gara e dal conseguente minor moving sensation della gomma.

Per quanto riguarda il primo stint analizzando anche l’evoluzione del degrado troviamo conferma di ciò che è già stato visto nel grafico precedente.

Inoltre, da questo grafico si può ben vedere il miglioramento della Red Bull durante lo stint. Questa, ormai, è una caratteristica della RB14. Infatti, la vettura non manda in temperatura subito la mescola, ma ci mette alcuni giri e per questo non riescono subito ad esprimere la loro performance.

IL SECONDO STINT E IL TERZO STINT (focus su Vettel) La Ferrari non poteva neanche impensierire Hamilton prima dello stop. Doveva piuttosto preoccuparsi del possibile under-cut di Mercedes con Bottas. Per coprire questo tentativo, infatti, Vettel si è fermato per primo al 17°giro e ha montato la Media per andare fino in fondo. Una sosta comunque molto anticipata, sintomo di un degrado maggiore.

Bottas si è fermato al giro successivo, mettendo la M anche lui, e provando l’overcut su Vettel. Questa strategia avrebbe potuto funzionare perchè il tedesco era rallentato dalla Haas di Magnussen, ma lo stop Mercedes è stato molto lento (3,9s). Ciò non ha permesso al finlandese di scavalcare la Ferrari.

Al 25° giro Raikkonen ha avuto dei problemi alla Power unit e la Mercedes, pensando ad una VSC, ha fermato Hamilton il quale è passato quindi alla Media. Notevoli i giri di Hamilton prima del pit stop, ancora molto competitivi.

Decisiva la VSC, dovuta allo stop di Ocon, al 42° giro. Il muretto Mercedes ha fatto uscire i propri uomini facendo pensare alla Ferrari di voler fare un free stop e montare una gomma nuova per fare un ultimo stint da qualifica e tentare il sorpasso su Vettel in pista, guadagnando così il secondo posto. Gli strateghi Ferrari, memori anche del gp della Cina, hanno deciso di coprire questa strategia e di fermare Vettel.

La Mercedes, però, non si è fermata e la gomma nuova non ha dato quel miglioramento sperato. Per di più, il pit stop Ferrari è stato molto lento e facendo così perdere la posizione anche su Verstappen.

Si sapeva che non c’era molta differenza tra gomma nuova e usata e soprattutto si sapeva che in un circuito come quello di Barcellona è difficile superare. Per questi motivi, a nostro parere, la decisione di fermarsi sotto regime di VSC era sbagliata, anche nel caso che se non si fossero fermati loro, si sarebbe fermato Bottas. Questa strategia non avrebbe fruttato e tenere la posizione su Bottas sarebbe stato più sicuro.

Vettel nell’ultimo stint non è riuscito a sorpassare Verstappen, il quale stava correndo anche con l’ala danneggiata. I due Mercedes, in prima e seconda posizione, hanno continuato a tenere un ritmo molto buono soprattutto perché rallentando il loro passo avrebbero fatto uscire la gomma dalla giusta finestra operattiva.

Grafico del Race Pace con l’Effetto Peso. Si nota un miglioramento di Vettel, anche se non ai livelli di Mercedes, che stava controllando la gara.

Bottas e Hamilton stavano gestendo, ma comunque continuavano a fare tempi molto buoni poichè, stando a quanto detto dal finlandese, dovevano mantenere in temperatura le gomme. 21 L’evoluzione del degrado durante il secondo stint

In questa tabella si riassumono in numeri i passi gara dei primi quattro piloti

Nel primo grafico si analizza il passo gara “puro”, ossia senza il Fuel Weight Effect.

Questo grafico invece mostra il passo gara tenendo conto del Fuel Weight Effect, ossia la perdita di peso della vettura durante la gara a causa del consumo di carburante.

Infine il grafico dell’evoluzione del degrado durante tutto l’arco della gara.

I TEAM DI SECONDA FASCIA Per la consueta analisi dei team minori, analizzeremo Magnussen, Sainz, Alonso e Perez.

I primi due si sono tenuti sulla strategia considerata più “sicura” ossia quella ad uno stop S-M. Alonso ha provato qualcosa di diverso utilizzando nel primo stint la gomma SS. Per questo ha dovuto allungare di un po’ il secondo stint su gomma gialla. Perez è andato su una strategia a due soste dopo essersi accorto che la gomma media, montata al primo stop, non funzionava. Ha quindi pittato per montare una gomma Soft, più adatta alla vettura.

Sottolineiamo nuovamente come la Renault abbia un eccessivo degrado. Infatti, nelle ultime gare, sono sempre stati tra i primi a doversi fermare. Ovviamente, fermarsi troppo presto li relega nel traffico e ciò rende la gara più difficile.

Anche per i team minori proponiamo il grafico del Fuel Weight Effect.

Infine anche il grafico del degrado cosiddetto “non lineare”

Per il momento è tutto! Ci vediamo a Montercarlo!! 😉

ps: occhio alle sorprese che ci potrebbero regalare le Red Bull

Gianluca Medeot

F1 | Gp Spagna, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi

Lewis Hamilton e la Mercedes dominano il Gran Premio di Spagna con Valtteri Bottas che completa l’ottima prestazione col secondo posto regalando al team la prima doppietta stagionale davanti alla Red Bull di Verstappen. Che fossimo davanti ad un weekend non facile per la Ferrari lo si era già intuito fin dalle prove e il risultato della corsa e i tempi sul giro sono stati una conferma. Non credo che la Ferrari abbia sbagliato la strategia richiamando al 42esimo giro Sebastian Vettel, in quanto avevano problemi di gomme. Un quarto posto che lascia dell’amaro in bocca anche se lasciano Barcellona con dei punti. Peccato per il ritiro di Kimi Raikkonen.

E’ stato un gran premio all’insegna di Lewis Hamilton che ha girato su tempi importanti mettendo tra lui e il suo compagno di box 20” a cui bisogna aggiungerne ulteriori 6” per trovare in classifica Verstappen e 7” ai danni di Vettel. Bravo l’olandese che nonostante il contatto durante il doppiaggio di Sirotkin e l’ala anteriore danneggiata è riuscito a portare a casa il terzo posto ai danni del ferrarista, che montava gomme più fresche.

Per questo fine settimana la Pirelli ha optato per delle mescole nuove con un battistrada più basso di 4 millimetri, che ritroveremo in altri due GP, Francia e Inghilterra. Sinceramente non capisco questa alternanza tecnica che destabilizza lo sviluppo progressivo delle vetture poiché un battistrada minore influisce anche sui parametri aerodinamici. Sarà interessante vedere se nei prossimi appuntamenti (Montecarlo, Canada) in cui tornerà il battistrada tradizionale saranno confermati i distacchi. Quello che è certo è che la Mercedes, in gara, ha confermato la supremazia mostrata in qualifica e nei test invernali.

Dietro i tre top team, punti importanti sono stati conquistati da Magnussun, Sainz, Alonso (reduce dal primo successo nel WEC sul tracciato di Spa), Perez e Leclerc.

Tra quindici giorni sarà Montecarlo ad ospitare il Circo della F1 e la Ferrari dovrà provare a recuperare il terreno perso qui in Spagna.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Spagna, PRESENTAZIONE di Gian Carlo Minardi


Prima di tuffarci nel Gran Premio di Spagna, quinta tappa del Campionato del Mondo di Formula 1, ci tengo particolarmente a ringraziare tutti i protagonisti e gli appassionati che hanno trasformato il sogno dell’Historic Minardi Day in un successo. Grazie particolare a Toto Wolff e alla Mercedes che ancora una volta si sono dimostrati grandi appassionati e sportivi che ha regalato al suo progettista, Aldo Costa, la possibilità di debuttare al volante di una F1: la Mercedes W04.

Salutato Baku, questo fine settimana il Circo farà il suo ingresso in Europa su un tracciato – Montmelò – teatro dei test pre-campionato. I team avranno a disposizione riferimenti realistici, anche se ci saranno delle differenze notevoli rispetto a due mesi fa.

Sul fronte gomme la Pirelli porterà le Soft, Supersoft e Medium, ma sopratutto avremo 4 millimetri in meno di battistrada dei pneumatici – questo perchè l’asfalto è decisamente meno abrasivo rispetto al passato – e condizioni più calde rispetto ai mesi di febbraio e, sopratutto, marzo. La differenza nel battistrada si farà sentire sopratutto in gara coi long run.

Arriviamo a Barcellona dopo quattro appuntamenti in cui errori e strategie sono stati prioritari nei risultati finali in un gruppo di tre team – Ferrari, Mercedes, Red Bull – molto vicini tra loro. Sul fronte delle scelte team e piloti hanno studiato delle strategie diverse rispetto alle prove dove la squadra di Stoccarda aveva coperto quasi la totalità dei chilometri con le medium. Rispetto a Vettel e Ricciardo, i due piloti Mercedes hanno optato per due set in meno di Supersoft e una in più di mescola Media.

Sarà ancora una volta un weekend avvincente. Vedremo se sarà battuto il nuovo record della pista segnato dalla Ferrari durante le prove collettive (1’17.182)

Gian Carlo Minardi

9.000 presenze decretano il successo dell’Historic Minardi Day con special guest Valtteri Bottas

Gian Carlo Minardi, insieme a Formula Imola e al Trofeo Bandini, è riuscito nell’impresa di condensare in un solo weekend oltre mezzo secolo di competizioni sportive attraverso vetture storiche, scese in pista all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, e una parata eccezionale di Campioni.

Nelle due giornate 9000 appassionati sono accorsi al Santerno per vivere da protagonisti un fine settimana Internazionale di Motorsport incontrando all’interno dei box, paddock e pit-lane piloti, tecnici e vetture di Formula 1, Formula 2, Formula 3, Formula 3000, Gran Turismo e Prototipi che hanno scritto le pagine più emozionanti del panorama sportivo a quattro ruote.

Diversi i momenti emozionati che hanno segnato particolarmente la terza edizione dell’ Historic Minardi Day, a cominciare dall’arrivo in Autodromo del pilota Mercedes – AMG Petronas Motorsport Valtteri Bottas per una sessione di autografi e una camminata in corsia box in compagnia di Gian Carlo Minardi e del Presidente dell’Autodromo Uberto Selvatico Estense prima di volare a Faenza per arrivare, al volante della Mercedes W07 Campione del Mondo, al borgo Medioevale di Brisighella per ritirare il Trofeo Bandini, giunto quest’anno alla 25° edizione. Tra i premiati della giornata anche il Presidente ACI , nonché’ Vicepresidente FIA, Ing Angelo Sticchi Damiani, Aldo Costa progettista delle F1 Campione del mondo e Riccardo Mosconi Ingegnere di Pista del Pilota Lewis Hamilton e il pilota della Formula E Nick Heldfeld protagonista con la sua Mahindra Racing di un’esibizione tra le stradine del borgo.

Nella giornata di domenica l’ingegnere Aldo Costa ha infiammato il pubblico firmando il suo esordio al volante di una vettura di Formula 1, scendendo in pista a bordo della Mercedes W04, la prima monoposto della casa di Stoccarda progettata dal tecnico di Parma cresciuto nelle fila del Minardi Team. L’incredibile viaggio tra passato, presente e futuro, costruito da Gian Carlo Minardi per questo terzo anno, con anche la partecipazione di Toro Rosso è stato concluso dall’esibizione della Mahindra protagonista nel Campionato del Mondo di Formula E. La giornata si è conclusa con una straordinaria carovana composta dalle oltre cento vetture protagoniste della parata d’auto d’epoca, del 1° Trofeo Circuito del Savio e Ruote della Storia all’interno dell’Autodromo.

Tanti i personaggi che hanno fatto tappa a Faenza, in occasione della gara di golf tra Vip e piloti che ha inaugurato la kermesse, e Imola in questi tre giorni, a partire da Prisca Taruffi, Gabriele Tarquini, Gianni Morbidelli, Pierluigi Martini, Alessandro Nannini, Luca Badoer, Riccardo Patrese, Miguel Angel Guerra, Gabriele Lancieri, Sergio Campana, Emanuele Pirro, Paolo Barilla, Matteo Bobbi, Alex Caffi, Carlo Facetti, Roberto Ravaglia, i giovani Kartisti Andrea Kimi Antonelli e Nicholas Pujatti e gli ingegneri Gabriele Tredozi, Aldo Costa e Mauro Forghieri protagonista anche della presentazione del suo libro “Capire la Formula 1. I segreti della sua evoluzione dagli anni ’60 a oggi” presso la sala conferenze “Ayrton Senna” insieme ai giornalisti Pino Allievi con “VITE DI CORSA Incontri in pista con piloti, manager, astronauti, cantanti, gente strana” Mario Donnini “Formula 1 dal 1950 ad oggi” – “Senna & Imola una storia nella storia” – “Mario Andretti Immagini di una vita” alla Scuderia Tazio Nuvolari con “Giorgio Lucchini – una vita per le corse” e al pilota Siegfried Stohr che ha portato in scena il suo spettacolo “Piloti d’altri tempi”

Presi d’assalto anche i box Alfa Romeo, Lamborghini e Dallara Stradala che hanno regalato agli appassionati un giro di pista a Imola, insieme alla biposto della Coloni Motorsport. In questa cornice di Supercar impagabile la carovana delle Pagani con il suo fondatore Horacio Pagani a fare da apripista.

Gian Carlo MinardiE’ stato un fine settimana incredibile ed emozionante. Devo ringraziare tutti i partecipanti per la passione che ogni anno mettono portando all’Historic Minardi Day pezzi unici ed incredibili regalando emozioni indescrivibili e gli appassionati per il calore dimostrato. Non capita tutti gli anni di avere ospite contemporaneamente Valtteri Bottas, Aldo Costa al volante della Mercedes F1 e la Formula E. Concludo con un grande grazie a tutto lo staff e ai volontari ex-Minardi. Non resta che metterci al lavoro sulla quarta edizione”.

Pier Giovanni Ricci (Direttore Autodromo):Il successo di questa terza edizione dell’Historic Minardi Day conferma quanto l’Autodromo di Imola sia il palcoscenico perfetto quando si parla di storia del motorsport, di grandi emozioni e dell’inconfondibile sound delle vetture di Formula 1. Voglio ringraziare Gian Carlo Minardi e Francesco Assirelli, patron del Trofeo Bandini, per averci portato un campione del calibro di Valtteri Bottas, un passaggio tra passato e presente che noi viviamo sempre con grande passione. Con uno sguardo al futuro prossimo, come testimonia anche la presenza della Mahindra, vettura della Formula E, settore, quello della mobilità sostenibile, su cui stiamo puntando con grande impegno e convinzione. Concludo con un grande grazie allo staff di Formula Imola, al servizio medico, ai commissari di percorso, al servizio di sicurezza e antincendio: tutti stanno contribuendo in maniera sostanziale al successo degli eventi in un momento particolarmente impegnativo. Ed ora pronti per la Superbike”.

[VIDEO] la Minardi PS04 scalda i motori e vi aspetta all’ Historic Minardi Day

Tutto pronto all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari per ospitare l’Historic Minardi Day, giunto quest’anno alla sua terza edizione

La Minardi PS04 sta già scaldando i motori e vi aspetta sabato 5 e domenica 6 maggio all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola per vivere, insieme a Gian Carlo Minardi e a tanti Campioni del Motorsport, un weekend all’insegna della Passione e della Storia del Motorsport con accesso al paddock, box e terrazza.

F1 | Gp Azerbaijan, IL PUNTO di Minardi “Seb, i Mondiali si vincono anche coi piazzamenti”

Abbiamo assistito ad un gran premio ricco di colpi di scena grazie ad errori da parte dei piloti, ma anche per comportamenti inaspettati da parte delle gomme Pirelli che hanno portato a strategie diverse.

Un risultato finale falsato dall’incidente tra le due Red Bull frutto di un’ennesima manovra sconsiderata da parte di Verstappen nei confronti del suo compagno di squadra. In casa RB dovrebbero iniziare a prendere dei seri provvedimenti nei confronti dell’olandese.

Errore altrettanto grave quello commesso da Sebastian Vettel con cui ha vanificato un weekend praticamente perfetto della Ferrari. Pur di cercare a tutti i costi la vittoria e’ arrivato lungo in frenata perdendo diverse posizioni e punti preziosi in ottica mondiale, in favore di Lewis Hamilton che con la prima vittoria stagionale si e’ portato anche al comando del Mondiale. A volte bisogna essere freddi accontentandosi anche di un piazzamento a podio. Bravo Kimi Raikkonen, incolpevole nel contatto con Ocon a inizio gara.

Fantastico Charles Leclerc, sesto al traguardo. Arrivando su piste già conosciute e’ emerso il talento riuscendo a fare la differenza è dimostrandosi all altezza del ruolo ricoperto.

Il prossimo weekend, a partire da sabato 5, vi aspetto a Imola in occasione della Terza Edizione dell’Historic Minardi Day

 

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Baku, PRESENTAZIONE di Minardi

Questo fine settimana torna l’appuntamento con la Formula 1 col quarto Gran Premio sul circuito cittadino di Baku che l’anno scorso, diversamente da ogni previsione, ci aveva regalato una gara ricca di colpi di scena accendendo di fatto la rivalità tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel protagonisti di un contatto in regime di safety-car col ferrarista che aveva reagito alla frenata eccessiva del britannico (innescando un tamponamento tra i due) con una “sportellata”.

La gara fu vinta da Daniel Ricciardo su Red Bull davanti a Valtteri Bottas e Lance Stroll.

Proprio per la conformazione del circuito sarà un fine settimana condizionato dalla presenza della vettura di sicurezza, anche se non presenta particolari caratteristiche dal punto di vista tecnico, sia sul fronte aerodinamico che di gomme dove la Pirelli porterà le Soft-SuperSoft e UltraSoft.

Diversamente dalle aspettative di inizio stagioni arriviamo a questo appuntamento con una Mercedes che corre in difesa e ancora senza vittoria, diversamente da una Ferrari che è riuscita a sfruttare al meglio le occasioni conquistando due vittorie con Vettel e il terzo posto con Raikkonen in Cina, dove sono stati molto bravi in casa Red Bull a sfruttare gli errori altrui.

In questi giorni si è discusso molto sulla strategia adottata dalla Ferrari nei confronti di Kimi Raikkonen, ma non bisogna dimenticare che il rinnovo del finlandese è dettato da condizioni interne e pertanto non capisco questo malumore. Gli obiettivi del team sono prioritari e chi lavora per il team si deve adeguare alle scelte della squadra. Giusto o no, Sebastian Vettel è la prima guida, così come in Mercedes Lewis Hamilton è il pilota di punta. Nonostante l’inizio non esaltante della Mercedes e del suo campione, sarà una lotta serratissima tra i due piloti e sono convinto che il britannico riuscirà a ribaltare questa situazione.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Cina, IL PUNTO di Minardi “Verstappen arbitro sconsiderato del mondiale”

Un gran premio il cui disegno è cambiato con l’ingresso della safety-car in seguito all’incidente tra le due Toro Rosso, innescato da un grande errore da parte di Gasly. Daniel Ricciardo e la Red Bull hanno conquistato con autorevolezza la vittoria, segnando anche il giro più veloce della gara, grazie ad un’ottima intuizione e un’esecuzione perfetta dei due pit-stop consecutivi da parte dei meccanici.

Sono stati anche aiutati dalla dea bendata perché sia Ricciardo che Verstappen erano al posto giusto nel momento giusto. Mercedes e Ferrari, al momento dell’ingresso della vettura di sicurezza, avevano già superato la linea non avendo più la possibilità di entrare in pit lane.

Questo risultato dovrà comunque far pensare molto gli uomini di Horner, poiché si stanno facendo scappare un pilota (con un piede già in Italia) che è stato autore di una grande gara, priva di errori a differenza del suo compagno.

Con un’azione irruenta Verstappen è riuscito a rovinare non solamente quanto di buono costruito fino a quel momento nel suo weekend a Shanghai, ma è stato un arbitro sconsiderato del mondiale condizionando pesantemente le prestazioni e il risultato di Sebastian Vettel. Il ferrarista è riuscito solo in parte a limitare i danni. Trovo poco severa la penalità di 10” inflitta dai commissari all’olandese che hanno paragonato il contatto con l’episodio Gasly- Hartley (anche al francese è stata comminata la medesima penalità). Peccato che Verstappen abbia rovinato la corsa al leader del mondiale. I commissari dovrebbero usare il pugno duro con chi è recidivo e valutare sia la gravità dell’azione che le conseguenze dell’incidente.

Dopo i primi tre gran premi un campionato che diventa sempre più affascinante con cinque piloti racchiusi in una manciata di punti e un’avvincente lotta tra tre scuderie con una Red Bul in crescita, una Ferrari che per il secondo GP consecutivo ha conquistato l’intera prima fila e una Mercedes che è ancora a secco di vittorie. La W09 sembra soffrire gli sbalzi di temperatura con un Hamilton non al massimo della sua competitività, ma da campione qual è riuscirà a ribaltare la situazione.

Abbiamo assistito ad un gran premio intenso anche nelle retrovie con un sorpasso al limite di Alonso ai danni di un Vettel in difficoltà con la vettura. Una gara nella gara conclusa con tre piloti diversi di altrettante scuderie sul podio (Ricciardo-Bottas-Raikkonen). Il finlandese si è sacrificato in favore della squadra ritardando la sosta, difendendo poi il risultato con una gara costante concludendo alle spalle di Bottas.

Tra quindici giorni si arriverà in Azerbaijan, circuito ricco di insidie e teatro l’anno scorso del contatto Vettel-Hamilton in regime di safety-car che ha acceso la rivalità tra i due. Tra i due litiganti uscì vincitore Daniel Ricciardo davanti a Valtteri Bottas e a Lance Stroll.

Gian Carlo Minardi

F1 | Minardi “Inizio al cardiopalma ma i team stanno cercando la loro dimensione”

Ci stiamo avvicinando solamente al terzo gran premio, in programma in Cina questo fine settimana, ma tra Australia e Bahrain i colpi di scena e i momenti di alta tensioni non sono mancati, vedi i problemi di affidabilità al cambio accusati dai due piloti Mercedes, gli errori in casa Red Bull, l’arrivo di Sakir con solamente 6 decimi di distacco tra Vettel e Bottas passando per la bellissima sorpresa Toro Rosso.

Siamo in un momento in cui i team stanno cercando la loro dimensioni poiché il mondiale è iniziato solamente dopo otto giornate di test, di cui condizioni dal maltempo e dalla pioggia. Certamente insufficienti. Le reali forze in campo non sono ancora emerse. Abbiamo avuto prestazioni altalenanti tra qualifica e gara, anche se la Ferrari ha conquistato due vittorie meritare con Sebastian Vette. Una Ferrari che ha sfruttato il 101% del potenziale della sua vetture e del suo pilota coprendo un numero impressionante di giri mai provato con le Soft.

Analizzando i tempi abbiamo però ancora una Mercedes molto veloce, soprattutto con le mescole Medium e in Cina la Pirelli le riproporrà insieme alle Soft e Ultra Soft. Pertanto sarà interessante vedere il comportamento e le strategie che verranno adottata su una pista che tradizionalmente gioca in favore degli uomini di Toto Wolff. Il gap tra le mescole scelte per Shanghai è piuttosto ampio e questo dovrebbe favorire un maggior numero di strategie.

In casa Toro Rosso sono stati abilissimi a sfruttare con Gasly, protagonista di un fine settimana eccezionale, la debacle Red Bull. La sua sequenza di giri è stata impressionante e gli ha permesso di mettere in sicurezza il risultato da un eventuale attacco di Magnussen agguantando un quarto posto incredibile. Mi auguro che possano continuare su questa strada e che l’aria della Motor Valley faccia bene anche alla Power Unit Honda.

Le novità più interessanti rispetto alla stagione passata stanno arrivando proprio dalla seconda parte della griglia con la sorpresa TR accompagnata dalle ottime prestazioni di Haas e da una buona difesa di Renault con la McLaren che si è portata attualmente al terzo posto nel mondiale. Decisamente sotto le aspettative i risultati di Force India, che arriva da due stagione concluse al quarto posto, e dalla Williams.

Auspici di poter assistere ancora a gran premi così interessanti e carichi di adrenalina con un notevole compattamento della griglia. La qualifica di Sakir ci ha consegnato venti macchine racchiuse in una forbice di 3”.

Gian Carlo Minardi

F1 | Gp Bahrain, IL PUNTO di Gian Carlo Minardi “Vittoria fantastica di Vettel e della Ferrari”

Weekend all’insegna della perfezione, maturità e sicurezza che ci ha consegnato una Ferrari vincente fin dalle qualifiche e concluso con la vittoria di Vettel davanti a Bottas ed Hamilton. E’ stato un gran premio entusiasmante con gli ultimi otto giri corsi al cardiopalma con Sebastian Vettel che ha dimostrato di essere un quattro volte Campione del mondo, come lo aveva dimostrato in Australia Lewis Hamilton mettendo a segna un’incredibile giro in qualifica.

Il tedesco della Ferrari ha coronato al meglio i suoi 200 GP firmando il suo 47esimo successo. Gli uomini di Maranello non hanno commesso alcun errore nella strategia costruendo la corsa sul diretto avversario, Lewis Hamilton poiché il mondiale sarà una lotta tra loro due. Peccato per l’incidente ai box con Kimi Raikkonen che rovina in parte la festa, ma sono episodi che fatto parte di questo sport. Faccio i migliori auguri di pronta guarigione al meccanico.

Questa corsa deve far riflettere chi denigra la Formula 1, poiché su un tracciato vero abbiamo visto bei sorpassi consegnandoci una classifica con venti macchine racchiuse in 3” e un distacco di appena 6dec tra il primo e secondo. Nonostante sia mancata la Red Bull, Ferrari e Mercedes hanno saputo far divertirci tenendoci in tensione fino all’ultimo giro.

Straordinario il quarto posto del binomio Toro Rosso-Honda frutto di una qualifica fantastica da parte di Gasly, protagonista anche di una partenza da campione, che ha sfruttato al massimo macchina e strategia mettendo, con una serie di giri veloci tra il 37esimo e 47esimo passaggio, in sicurezza il risultato da un eventuale attacco di Magnussen.

Con queste premesse sono ansioso di assistere ai prossimi 19 gran premi, e tra solamente sette giorni i motori si riaccenderanno in Cina

Gian Carlo Minardi