F1 – GP Cina: IL PUNTO … di Gian Carlo Minardi
Con il terzo appuntamento le carte in gioco iniziano a mescolarsi. La McLaren e Lewis Hamilton interrompono un dominio targato Red Bull e Sebastian Vettel. L’inglese ha fatto tutti i giri da qualifica resistendo prima agli attacchi del tedesco e per poi tenerlo a debita distanza. E’ stata una delle sue migliori gare e le novità portate dal team hanno dato i loro frutti. I due driver, che erano su una strategie di tre soste contro le due dell’alfiere Red Bull, e la scuderia hanno dimostrato di aver fatto un ottimo salto in avanti.
Strepitosa anche la prestazione di Mark Webber, autore di ottimi sorpassi e di una gara organizzata sui tre pit che hanno aiutato l’australiano a risalire tornata dopo tornata la classifica senza poter usufruire, ancora una volta, del kers. Anche senza questa tecnologia è possibile sorpassare e portare a termine rimonte importanti. Questo dovrebbe far riflettere la FIA. Sembra che il non utilizzo porti maggiori benefici.
Rimanendo tra le note positive della tappa cinese, Renault e Sauber si confermano le vere sorprese di inizio stagione. Durante le prove invernali avevamo già avuto ottime sensazioni dalla scuderia francese, mentre il team svizzero ha vissuto nuovamente un ottimo week end inserendosi come sesta forza. Diversamente la Toro Rosso, che aveva fatto vedere cosa importanti durante il sabato, si è un po’ persa commettendo gravi errori come la perdita della gomma dopo la sosta. Un plauso va anche a Di Resta che sta facendo molto bene. E’ un debuttante in Formula però non bisogna dimenticare che ha accumulato una grande esperienza in DTM che ha macchine molto complesse.
Arriviamo invece in casa Ferrari. La gara è stata in linea con le qualifiche, diversamente da quanto era successo una settimana fa dove la corsa aveva dato dei segnali di ripresa. In questo momento la macchina non è certamente competitiva e i tempi sul giro lo dimostrano con Massa e Alonso dispersi. C’è sicuramente un problema da risolvere legato alla macchina, prima di puntare il dito verso le strategie. Quando accusi questi distacchi cerchi di giocare d’azzardo con la speranza di azzeccare la mossa. Ai miei tempi accusare un distacco di 1.4 secondi voleva dire riprogettare la macchina. C’è molto da lavorare e ora ci saranno tre settimane di sosta prima della Turchia. La Ferrari dovrà reagire per trovare il bando della matassa. Qualcuno da la colpa all’interpretazione delle gomme. Sinceramente io intravedo problemi seri da risolvere sulla vettura. Credo sia sbagliato nascondersi dietro alle strategie o accusare i piloti. Meccanicamente e tecnicamente forse bisogna rivedere anche la procedure di partenza.
Gian Carlo Minardi
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