F1 – Il gran premio di Germania secondo Gian Carlo Minardi
20.07.08 – GP Germania. Oggi voglio incominciare facendo i miei complimenti a Lewis Hamilton, perché questa volta è stato superiore agli errori cronici della sua scuderia McLaren Mercedes. E’ stato bravo a non innervosirsi in una situazione del genere sfruttando nel migliore dei modi la “pecca” della Ferrari, incominciata fin dalle prove libere del venerdì e conclusa la domenica con una gara in cui ha dimostrato di essere leggermente più lenta in tutte le soluzioni: anche davanti ad una corretta strategia degli uomini in rosso, Felipe Massa non è riuscito ad ottimizzare al meglio l’uscita in pista della safety car e soprattutto l’errore della scuderia inglese. In questo fine settimana la F2008 non è stata competitiva e lo dimostra anche la classifica dei tempi: il giro più veloce è stato segnato da Nick Heidfeld seguito da Hamilton e poi i piloti Ferrari, distaccati sempre di quei 2-3 decimi.
Proprio il pilota della BMW Heidfeld è riuscito a ribaltare il risultato delle qualifiche dove il suo compagno di scuderia Robert Kubica era riuscito ad accedere per l’ennesima volta alla Q3. In gara è riuscito ad ottimizzare il potenziale della sua BMW: una monoposto che è cresciuta notevolmente rispetto al 2007 riuscendo a portare a casa risultati anche al di sopra delle loro possibilità, sfruttando al massimo ogni occasione. Stanno continuando a conquistare punti importanti per il Campionato Costruttori, dove in questo momento occupano la seconda piazza davanti alla McLaren Mercedes, anche se ormai il distacco si è ridotto a tre punti.
Abbiamo assistito ad una gara a senza unico, caratterizzata comunque da numerosi sorpassi con un Nelson Piquet che è stato ripagato alla grande da una strategia molti azzardata, dovuta alla deludente qualifica che lo ha visto eliminato fin dalla Q1: questo risultato potrà ridare morale al giovane pilota brasiliano, visto il suo momento particolarmente difficile. Questo pilota non ha nulla di meno di Nico Rosberg, Timo Glock e dello stesso Hamilton: fa parte di quel gruppo di piloti proveniente dalla GP2 Main Series che ha dimostrato di saper e di poter rimanere in Formula 1. E’ evidente che la Renault, come dimostrano anche il nervosismo e gli errori commessi da Fernando Alonso, è una macchina molto difficile da guidare e chi non ha alle spalle la giusta esperienza può incappare in alcuni errori, proprio come ha fatto Piquet. Bisogna anche dire che come giro veloce il brasiliano è stato superiore al suo compagno di scuderia ed è stato molto bravo a sfruttare al meglio una difficile strategia di una sola sosta come la sua. Inoltre proprio Alonso è stato autore di un errore che gli ha compromesso il risultato finale facendolo uscire dalla zona punti.
Un altro giovane pilota che ancora una volta ha fatto molto bene e che si sta riscattando da una prima parte di stagione caratterizzata da alti e bassi è il tedesco di casa Toro Rosso, Sebastian Vettel, che è riuscito a fare una buona gara mantenere la sua posizione arrivando a giri pieni a soli 33 secondi dal vincitore. Questo significa “che ci sei” e il punto conquisto non è certo dovuto alla fortuna, ma alle sue capacità. Anche in qualifica è stato molto vicino a Mark Webber e questo è sicuramente un aspetto molto positivo, sia perché il prossimo anno saranno compagni di scuderia sia perché la macchina, che è un clone della Red Bull Racing, è a pochi millesimi dal “team principal”. E’ una macchina che sta crescendo bene e che con molta probabilità riuscirà ad andare a punti anche nel proseguo della stagione. Una scuderia che invece sta soffrendo molto rispetto al suo inizio di stagione è certamente la Williams: visti i risultati di inizio anno sembra potesse lottare per il quarto/quinto posto nel Mondiale, mentre ora sta soffrendo parecchio e, soprattutto Rosberg non sta ottimizzando quello che è il suo potenziale. Evidentemente c’è qualcosa nella vettura che lo penalizza, anche se non altro questa volta Nico è riuscito a stare davanti al suo compagno di scuderia.
La Toyota invece, grazie al suo pilota Trulli, riesce a fare molto bene il giro secco. Nella prestazione di domenica credo abbia inciso anche l’incidente del suo compagno di scuderia e che quindi abbiano preferito non prendere rischi: è evidente che il problema alla ruota è stato causato dal passaggio sul cordolo o comunque dalla bagarre iniziale. Fatto sta che Glock è andato a sbattere in seguito alla rottura della sospensione e questo avrà inciso anche sulla prestazione di Jarno, che tra le altre cose ha commesso anche un errore; e se lui vuole conquistare la zona punti deve cercare di ottimizzare al massimo la sua vettura. Bisogna però fare anche una cosiderazione aggiuntiva: è’ vero che è arrivato a soli 37’’ da Hamilton, ma sempre fuori dalla zona che conta. Ancora una volta infatti questa corsa ci ha dimostrato che la F1 attuale è ad altissimo livello in quantoBourdais, che si è classificato in dodicesima posizione, è arrivato a soli 39 sec dall’inglese. Fino a qualche anno fa un distacco simile ti permetteva di arrivare tranquillamente a punti, se non addirittura a podio. Anche in qualifica ormai con un distacco di 1.5 sec rimani fuori dalla Q1. Proprio per questo dobbiamo fare attenzione a criticare una scuderia.
Tornando in casa Ferrari abbiamo sentito proprio in questi giorni i commenti del loro presidente e a mio avviso non credo che il team abbia bisogno di queste esternazioni esterne e soprattutto pubbliche Il team di Maranello è sempre stata una squadra che nei momenti di difficoltà ha avuto delle reazioni come nessun altro team ha mai saputo fare e proprio per questo non credo che saranno le dichiarazioni sui giornali a fargli fare il salto. La Ferrari in queste due ultime gare ha dimostrato un punto debole: abbiamo visto una McLaren in grande spolvero e dal camera car si poteva ammirare con quale facilità Hamilton riuscisse a guidare la sua vettura, senza nessuna sbavatura, controsterzo, correzione e mai un sobbalzo. E’ una macchina con una buona trazione, come si è visto quando ha preso dei rischi andando fuori traiettoria. In questo momento nel team inglese qualcosa è arrivato a “maturazione” ed hanno una vettura che ha fatto un buon salto di qualità che gli ha permesso di recuperare quei 2-3 decimi, rifilandoli alle “rosse”. Come ho detto qualche riga sopra la Ferrari ha la forza di reagire, continuando così a regalarci un campionato aperto come non mai.
Ora ci avviamo verso un circuito un po’ anomalo per avere un riscatto, l’Ungheria, in quanto è più un kartodromo che una pista da F1; subito dopo però avremo gare importanti come Valencia sul nuovo tracciato cittadino, Spa-Francorchamps e Monza … quindi c’è tutto il tempo per recuperare senza farsi prendere dall’affanno e lavorare come sanno fare. I sette punti di ritardo di Raikkonen posso essere tanto come pochi, infatti basta una gara sfortunata e la classifica viene ribaltata in un attimo: come abbiamo visto senza il controllo di trazione è più facile commettere errori e tutti e tre (Hamilton – Massa – Raikkonen) hanno commesso molti errori e certamente in questa seconda fase cercheranno di stare molto più attenti. Ricordiamo nuovamente che la McLaren ha solo Hamilton che può giocarsi il titolo, mentre la Ferrari ha in lotta tutti e due i suoi piloti e questo potrebbe essere un fattore in più a loro svantaggio. Il fatto di avere un campionato così aperto è dovuto si ai vari errori, ma è anche la somma di regole sportive e tecniche: sportive perché sono state fatte delle modifiche alle qualifiche ad esempio e tecniche perché hanno tolto alcuni aiuto ai piloti (vedi il TC), ma anche il congelamento dello sviluppo del propulsori fino al 2011 e avere motori con alcune componenti molti simili tra loro, poi l’unico fornitore di pneumatici e che le regole aerodinamiche sono circoscritte in un regolamento dove tutti lo stanno sfruttando al massimo. Tutti questi aspetti sommati l’uno con l’altro aumentano la competitività facendo diminuire così il divario tra le scuderie.
Prima dell’Ungheria ci saranno 15 giorni e sarà interessante vedere se la Ferrari riuscirà a recuperare il gap e quando la McLaren riuscirà a mantenere inalterato il suo vantaggio. Ora andiamo in un tracciato molto particolare, in quanto oltre ad essere molto breve (poco più di 3 km) è difficile sorpassare e l’asfalto ha poco grip in quanto viene utilizzato poco durante l’anno. Questo potrò regalarci alcune sorprese ….
Per quanto riguarda invece un gran premio di Germania del Minardi Team vorrei tornare indietro al 2000, quando si parti con pista bagnata e noi decidemmo di adottare una strategia azzardata con un solo pit stop. Al momento del pit stop Genè ci aveva chiesto di montare le gomme da asciutto, come aveva fatto anche Rubens Barrichello con la sua Ferrari andando poi a vincere la corsa. Noi non avremmo certamente vinto la corsa, ma avremmo potuto conquistare un risultato estremamente importate per il nostro team. Purtroppo 4 giri dopo, mentre occupavamo le prime posizioni dietro al ferrarista, il motore ci abbandonò….
Un saluto a tutti gli appassionati e al prossimo Gran Premio: Ungheria
Come sempre rimango a vostra disposizioni. Potete inviarmi le vostre curiosita’ anche a: media@minardi.it