F1 – GP Corea si, GP Corea no?
E’ partito il toto-scommessa. A poco più di quindici giorni dal primo Gran Premio della Corea (in programma il 24 ottobre), team, piloti, tifosi e addetti al lavori non sanno ancora se il diciassettesimo appuntamento del Mondiale di Formula 1 si correrà oppure no.
A questo punto della stagione, e con un campionato così aperto che vede ben cinque piloti in lotta per il titolo e racchiusi in appena 25 punti – Mark Webber guida il gruppo con 202 punti, l’inglese della McLaren Jenson Button chiude con 177 – un gran premio in meno può fare la differenza sotto tantissimi aspetti, sia strategici – come l’usura e il numero dei motori – sia di punteggio. In una F.1 dove i centesimi di secondo possono fare la differenza, nessun aspetto può essere lasciato al caso, figurarsi una corsa in più o in meno, soprattutto poi in una stagione così tirata e combattuta come questa.
Dopo il gran premio del Giappone, in programma questo fine settimana sul tracciato di Suzuka, il direttore di gara della FIA Charlie Whiting si trasferirà sul circuito di Yeongam per l’ispezione finale, che da regolamento sarebbe dovuta avvenire più di sei settimane fa .Solo a quel punto, ovvero con quindici giorni di anticipo si saprà tutta la verità.
“A questo punto della stagione è essenziale sciogliere il dubbio sul Gran Premio della Corea. Avere quattro gare in calendario o solamente tre non è poco. Cambierebbero tutte le strategie, soprattutto per chi ha già raggiunto il numero massimo di motori e dei cambi. Ci sono cinque piloti in lotta per il mondiale e quindi bisogna sapere se i punti in ballo sono 100 oppure solo 75. Lunedì 11 ottobre ci sarebbe l’ispezione finale. In caso di esito negativo non credo che ci sarà la possibilità di sostituire in corsa l’appuntamento coreano, a meno che Ecclestone non abbia già aperto un paracadute. Automaticamente le corse diventerebbero tre” Analizza Gian Carlo Minardi
Proprio in questi giorni un primo campanello d’allarme è suonato anche in “casa Austin”, nel Texas, che nel 2012 dovrebbe (ormai il condizionale in F.1 è d’obbligo) ospitare il primo Gran Premio degli Stati Uniti. Gli organizzatori della corsa avevano annunciato di voler presentare il progetto già a fine settembre, ma a quanto riporta l”Austin Business Journal” questa scadenza non è stata rispettata. Ovviamente nulla di grave visto che la data era stata scelta dagli stessi organizzatori e non imposta dalla FIA.
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