F1 – GP Singapore: IL PUNTO…di Gian Carlo Minardi
La Ferrari, sul tracciato di Singapore, come aveva già fatto a Monza, ha lavorato molto bene azzeccando le mosse tecniche, aiutata da un grande Fernando Alonso che ha fatto bottino pieno con pole position, giro veloce e vittoria.
Non ha commesso il minimo errore nonostante la pressione di un bravissimo Sebastian Vettel, al quale bisogna fare certamente un plauso. Per tutti i 61 giri è rimasto attaccato agli scarichi della Ferrari arrivando poi sotto la bandiera a scacchi a due decimi. E’ stato un GP corso al limite, che ha cancellato una prima parte noiosa. Nella fase finale Kubica si è reso protagonisti di numerosi sorpassi, dopo un cambio gomme che sembrava avesse compromesso completamente il suo weekend. E’ stata invece una mossa azzeccata e il polacco è stato molto bravo a recuperare le posizioni perse.
Alonso e Vettel ci hanno tenuto in tensione fino alla fine, completando le ultime tornate a tempo di record. La forza dello spagnolo è sottolineata anche dalla gara sottotono di Felipe Massa, anche se partito dall’ultima posizione. Questo risultato è sicuramente di buon auspicio per il finale di campionato, sperando che il Gran Premio della Corea rimanga in calendario. A questo punto occorrono tutte le gare per portare a casa il titolo dedicato ai piloti. Sul fronte costruttori credo che la Ferrari sia tagliata fuori: anche se la matematica non li condanna ancora, sarà veramente ardua l’impresa.
Di contro, Lewis Hamilton ha segnato il secondo zero consecutivo, che a questo punto del campionato è molto pesante, anche se rimane in piena lotta per il titolo. Proprio sull’incidente Hamilton-Webber non è stato usato lo stesso metro. Al di là della sua irruenza, Hamilton era decisamente davanti all’australiano, che avrebbe dovuto rallentare. A mio modesto parere ci stava una piccola penalità nei confronti del pilota della Red Bull.
A questo proposito, i commissari mi sono sembrati molto meno severi che in altre circostanze. Ci sta tutto, l’importante è che venga usato sempre lo steso metro di giudizio. Ieri la fortuna è stata dalla parte di Mark, sia perché non ha subito danni dal contatto, sia per aver evitato un possibile passaggio in corsia box. Proprio Webber aveva tentato una strategia azzardata per cercare di stare vicino ai due davanti, che però alla fine non ha pagato.
Tra i “fantastici 5” Jenson Button è quello che in questa gara ha sofferto maggiormente. L’inglese è un regolarista, come dimostra il suo settimo tempo in gara, decisamente lontano dai primi. Evidentemente qui la McLaren regalava qualcosa ai suoi avversari, e solo il talento di Hamilton riusciva a metterci una pezza.
Ora andiamo verso il Giappone, con una Ferrari fiduciosa e rigenerata dopo questo doppietta. In questo momento avere questa carica è importante, perché ti permette di disegnare gare perfette senza sbavature, come ha fatto Fernando. Con un Alonso in queste condizioni sono moderatamente ottimista, anche se l’affidabilità e la sfortuna giocheranno un ruolo importante.
In questi termini il pilota di Maranello ha già dato nell’arco della stagione. Sabato in qualifica è stato più che perfetto, accarezzando i muretti. Non bisogna dimenticare, però, che la Ferrari ha usato il numero massimo di motori nuovi ammissibili – otto – anche se bisognerà vedere quanti chilometri hanno effettivamente percorso alcune unità. I motori di oggi, infatti, sono progettati e realizzati per coprire un gran numero di km.
Una citazione la merita anche Nico Hulkenberg. Al di là della penalizzazione, che ritengo fin troppo severa, il tedesco credo sia una delle rivelazioni di questo campionato, insieme al suo team. Due Williams in top ten è un ottimo risultato. Barrichello ha combattuto con il coltello tra i denti quando aveva Webber alle spalle, facendo perdere secondi preziosi all’australiano.
Tra quindici giorni ci aspetta la gara di Suzuka, su un tracciato vero con guard rail vicini e via di fuga all’antica. Quando c’è da guidare, i veri campioni escono allo scoperto. Ci aspetta un finale di stagione tosto, con quattro piloti racchiusi in 21 punti. Credo che a questo punto Button sia tagliato fuori.
Bisognerà anche vedere come evolveranno i giochi di squadra in casa Red Bull: la comunicazione di servizio a Vettel (relativa al surriscaldamento dei freni) sembrava tanto un messaggio in codice in quanto, al di là della telemetria, il pilota è il primo che si accorge se i freni perdono in prestazioni, soprattutto su un tracciato così severo come Singapore, e non il contrario. Evidentemente c’è stato un momento in cui il muretto ha pensato per un attimo se far passare in seconda posizione il leader del campionato.
di Gian Carlo Minardi
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