F1 – Il gran premio di Singapore secondo Gian Carlo Minardi
In collaborazione con F1GrandPrix.it
Prima di iniziare il commento a questo gran premio, che ancora una volta ci ha regalato numerosi colpi di scena, voglio spendere due parole per Valerio Maioli, uomo di Ravenna e l’artefice dello spettacolo a cui domenica pomeriggio abbiamo assistito, ovvero quello del primo gran premio in notturna. Maioli viene da un’esperienza in Formula 1 in cui era stato penalizzato (e non sto a dilungarmi) e quindi gli va riconosciuto un merito ancora maggiore per il suo rientro alla grande, senza alcun problema e con un’organizzazione che con molto probabilità sarà quella del futuro, ovvero la segnaletica elettronica attraverso l’uso di led, come abbiamo potuto ammirare al momento della safety car o delle bandiere. Sono riusciti a fare tutto in modo perfetto e quindi era giusto dedicargli le prime righe.
Ora possiamo passare ad analizzare il gran premio, la quattordicesima tappa di un mondiale sempre più incerto in cui il monopolio non esiste: fino ad oggi abbiamo infatti visto vincere degli esordienti come Kubica e Vettel, il ritorno alla vittoria di Fernando Alonso e una grande varietà di piloti che hanno messo il loro sigillo in questa stagione. In aggiunta quando ci sono delle variabile che non sono programmabili il gran premio è ancora più spettacolare, anche se queste possono non rendere felici i tifosi di quella determinata scuderia.
E’ stata una corsa caratterizzata da grandi colpi di scena fin dal qualifiche, infatti il problema che ha fermato Fernando Alonso ha salvato Lewis Hamilton: diversamente l’inglese sarebbe partito dall’undicesima piazza. Abbiamo visto ancora una volta come questo campionato sia basato sulla capacità/abilità/fortuna che un pilota può avere. Purtroppo tutti abbiamo visto quello che è successo in casa Ferrari con i problemi nei pit stop, dove c’entra in piccolissima parte l’incidente di Nelson Piquet che ha aiutato il suo compagno di squadra, il quale però era andato forte fin dalle prove libere del venerdì dimostrando di trovarsi a suo agio tra le strade di Singapore. L’esasperazione e la perfezione dell’elettronica questa volta ha giocato un ruolo chiave nel risultato finale perchè se in Ferrari avessero utilizzato il normale “lecca lecca” invece del semaforo questo errore non sarebbe successo: è un rischio eccessivo in quanto il dispositivo elettronico, una volta che si attiva, non riesce a tornare automaticamente indietro e fermare il pilota. Pochi giri dopo abbiamo visto proprio l’esempio pratico con il pit stop di David Coulthard dove c’è stato un piccolo intoppo: in quel caso il meccanico che teneva il lecca lecca è riuscito a fermare subito il suo pilota evitando quindi l’irreparabile, cosa che non è avvenuto in casa Ferrari, dove Massa, una volta vista la luce verde, e è partito; questa è una fase da non rendere meccanizzata. Certamente ci può essere sempre l’errore umano, che però può essere rimediato in una frazione di secondo.
E’ stata comunque una gara al limite delle due ore, molto intensa, con errori e con alcune strategie che hanno premiato, come quella attuata dalla Renault con Alonso il quale però negli ultimi giri ha continuato a girare su ritmi impressionanti facendo capire che il risultato non era dovuto solo alla fortuna. Sul secondo gradino del podio è poi salito il tedesco di casa Williams Nico Rosberg che, come lo spagnolo era partito con gomme morbide (gli unici piloti). Purtroppo è stato penalizzato dalla safety car, infatti avendo finito la benzina si è visto costretto a fermansi quando la pit era ancora chiusa, andando incontro ad un drive through . Nonostante questa penalizzazione è stato autore di una grande gara rendendosi protagonista di alcuni bei sorpassi e riuscendo a tagliare il traguardo al secondo posto davanti ad Hamilton. Chi è stata “vittima” della safety car e degli incidenti in pista è la BMW la cui strategia è andata a coincidere con il primo incidente del brasiliano della Renault: Kubica aveva fatto una buona qualifica e al via era riuscito a scattare bene portandosi al quinto posto. Purtroppo poi non è più riuscito a recuperare.
Ancora una buona prestazione è arrivata dalla Toro Rosso con Sebastian Vattel che è riuscito ad essere uno dei protagonisti fin dalle qualifiche portando la sua vettura nuovamente nella top ten. Ad inizio gara ha fatto solo un piccolo errore con il tedesco di casa Toyota che lo ha rallentato: senza l’inconveniente iniziale anche lui poteva lottare per il podio. Con questo risultato sono comunque riusciti a consolidare la loro classifica aumentando il vantaggio nei confronti della Red Bull e questo è sicuramente un segno positivo.
Tra i piloti che hanno commesso un errore purtroppo c’è ancora una volta il pilota della ferrari Kimi Raikkone il quale negli ultimi giri è arrivato leggermente lungo alla staccata andando a toccare pesantemente il cordolo e facendo alzare la monoposto. In quel punto la parte interna del cordolo è particolarmente alto e, come abbiamo potuto vendere anche con Fisichella nelle qualifiche, quando si arriva larghi la macchina tende a sollevarsi da terra. Ha fatto un errore di valutazione e anche se dice di stare attaccando, a mio avviso, era ancora molto lontano da Glock per poterlo impensierire. Fa parte di quei numerosi errori che sia lui che Felipe hanno commesso in questa stagione. Questo ennesimo gran premio senza punti ha favorito la McLaren che, pur correndo praticamente solo con un pilota, è riuscita a portarsi al comando della classifica costruttori, seppur di una sola lunghezza. A mio avviso comune dal lato costruttori la Ferrari non credo che avrà problemi, in quanto la somma di punti che Raikkonen e Massa possono conquistare è maggiore a quella della coppia McLaren Mercedes in quanto l’inglese praticamente corre da solo: anche oggi il suo compagno di scuderia è stato dato per disperso terminando fuori dalla zona punti. Dal lato piloti indubbiamente la battuta di arresto di domenica inizia ad avere un peso notevole, in quanto i punti di distacco sono saliti a sette e ad Hamilton è andato tutto bene, fin dalle qualifiche. Ora rimangono ancora tre gare in cui per la Ferrari deve andare tutto per il meglio perché in caso di errore questo avrebbe un peso triplo.
La monoposto di Maranello nelle qualifiche aveva comune dato dimostrazione di grande forza riuscendo con il suo pilota a fare un giro straordinario e conquistando con prepotenza la pole position. Negli ultimi gran premi Ferrari e McLaren potranno giocarsi la vittoria alla pari e, come ho detto prima, hanno il vantaggio di avere due piloti che possono lottare per la vittoria: questo vantaggio va sicuramente sfruttato e valutato, anche se c’è sempre la variabile dell’errore che ti fa andare a monte una corsa. Non credo che l’errore ai box sia dovuto alla sfortuna o all’incidente di Piquet come ho potuto ascoltare dalla televisione, in quanto Massa era rientrato ai box in prima posizione e il vantaggi accumulato gli avrebbe permesso di tornare in pista ancora da leader. Il sistema elettronico è la vera causa che ha fatto perdere al pilota punti preziosi per il campionato.
Per concludere due battute sulla nuova pista, che rispetto a quello che ci si poteva aspettare ci ha regalato una bella corsa in cui abbiamo potuto assistere a diversi sorpassi, indipendentemente dagli incidenti e dalla safety car. Abbiamo visto che ci sono due punti in cui i piloti si davano battaglia ed è già una bella cosa, considerando che in altre piste questo è impossibile. In più essendo una pista cittadina ha la variante degli inconveniente che può regalare agli spettatori gare ancora più emozionanti e risultati imprevedibili, com’è successo questo fine settimana.