Il Gran Premio del Giappone è andato in archivio con la nuova doppietta Mercedes e il quinto e sesto posto della Ferrari. In mezzo le due vetture Red Bull di Max Verstappen e Daniel Ricciardo.
Non sono mancati gli strascichi e i colpi di scena, vedi il contatto tra Verstappen-Raikkonen, Verstappen-Vettel e Magnussen-Leclerc con il danese che, nel tentativo di non farsi superare nel rettilineo dal monegasco, si è spostato all’ultimo istante tagliando la strada al pilota Sauber. “Magnussen è da ritiro della licenza poiché non è la prima volta che si rende protagonista in negativo di questi episodi” commenta duro Gian Carlo Minardi che pone l’accento anche su un altro argomento.
“In favore della sicurezza si stanno facendo troppe concessioni che vanno a discapito della correttezza e questa non va bene. Prendiamo come esempio i due punti della pista in cui sono avvenuti i contatti tra Verstappen e i piloti Ferrari senza accentrarci su chi ha ragione e torto. Fino a qualche anno fa a bordo dalla pista – quel tratto di asfalto compreso tra le due linee bianche – si trovava la sabbia, fatale a chi commetteva un errore” analizza il manager faentino
“Nel primo episodio Verstappen è arrivato lungo in staccata, ma passando attraverso il cordolo è rientrato in pista arrivando poi al successivo contatto col finlandese, rovinando la gara di Raikkonen e ricevendo un penality di appena 5”. Nell’episodio con Vettel, il tedesco ha avuto la peggio uscendo di pista, trovando però l’asfalto della via di fuga che gli ha evitato il peggio”
“Ho l’impressione che ci stiamo nascondendo dietro al fattore sicurezza per permettere azioni non chiare e non facilmente confrontabili l’una con l’altra che portano i commissari a emettere giudizi soggettivi. Resto dell’idea che quanto una vettura supera con più di due ruote la linea bianca, il pilota vada penalizzato pesantemente”
“Diversamente cambiamo le regole e lasciamo liberi i piloti di lottare, classificando tutti i contatti come incidenti di gara senza prevedere sanzioni” conclude Minardi.