L’annosa questione dei motori
La scorsa stagione non sarà ricordata solamente per il dominio Mercedes e per il terzo titolo mondiale di Lewis Hamilton, ma anche per la forte diatriba legata alla fornitura delle Power-Unit, con protagonisti gli uomini della Red Bull.
Dopo aver aspramente criticato la Renault, Horner & C. avevano bussato alla porta di Mercedes e Ferrari, ricevendo però in cambio una fornitura datata di un anno, oltre che il “benservito” da parte dello stesso presidente Carlos Ghosn. Una soluzione insostenibile per un team i cui intenti sono quelli di vittoria, dopo aver dominato la scena per quattro stagioni consecutive, con gli ultimi due anni lontani dalle posizioni di vertice. Come sappiamo, dopo un tira e molla, è tornata la pace (pagata a peso d’oro) tra i “bibitari” e il costruttore transalpino. Situazione diversa per la Toro Rosso che tornerà ad ospitare il Ferrari, con fornitura 2015 grazie ad una deroga “La fornitura delle motorizzazioni clienti è una situazione che conosco fin troppo bene. Escludendo la parentesi “Motori Moderni” in cui ci trovammo a combattere, con un motore privato costruito e sviluppato da zero, contro case automobilistiche ufficiali del calibro di Ferrari, Honda e BMW, dal 1988 in avanti abbiamo sempre avuto propulsori clienti che pagano almeno 70-80 CV” ricorda Gian Carlo Minardi
“Anche nel 1991, coi motori Ferrari, eravamo tre step indietro. In quegli anni, inoltre, a fare la grande differenza erano anche la benzina e i lubrificanti. Per anni ci siamo battuti affinché i costruttori fornissero a tutti le stese motorizzazioni” Praticamente come succede da qualche anno, salvo deroghe “Prima dell’introduzione delle PU, l’utilizzo delle medesime motorizzazioni aveva portato ad un livellamento delle prestazioni, e anche i team privati potevano togliersi grandi soddisfazioni, come la Brawn Gp ci ha fatto vedere” prosegue il manager faentino “Con piacere però, nonostante i motori clienti, ci siamo tolti delle soddisfazioni” come la prima fila conquistata da Martini nel 1990 durante le qualifiche a Phoenix, il quarto posto di Estoril e il quinto di Webber nel 2002 a Melbourne che piazzò la sua Minardi PS02 davanti alla Toyota nonostante un Asiatech “In alcune occasioni, con motorizzazioni ufficiali, avremo potuto essere molto competitivi”