F.1 – Intervista a Gian Carlo Minardi
Gian Carlo Minardi, intervenuto a RealSports.it ha parlato di questo inizio di Mondiale, caratterizzato da molte sorprese e novità come il progetto della Brawn GP, la crescita della Red Bull Racing e il ritardo di Ferrari, McLaren e Renault, passando anche per la questione diffusori, sul GP di Roma e sulla possibile sanzione al campione del mondo Lewis Hamilton.
– Giancarlo dopo una settimana di polemiche per la vicenda dei diffusori, una vittoria perentoria di Sebastian Vettel sotto la pioggia a Shanghai, che ha ricordato l’incredibile successo del campioncino tedesco a Monza. Una ventata di freschezza e di energia positiva per la Formula 1?
Questo è il campionato di quest’anno, all’insegna delle novità e delle realtà. Sebastian Vettel è entrambe le cose, nel senso che ha dimostrato di essere competitivo non solo con pista bagnata ma anche su pista asciutta facendo la pole position, per poi dominare la corsa sotto la pioggia
– La Red Bull ha ottenuto addirittura la prima doppietta della sua storia. Dove può arrivare la monoposto progettata da Adrian Newey, che è bene ricordare non utilizza i tanto discussi diffusori, né il famigerato KERS?
E’ una macchina che sicuramente farà parlare ancora molto di se con un’aerodinamica molto esasperata e anche molto bella da vedere, con delle novità molto interessanti. Più volte avevo sottolineato la validità del progetto di Newey, che si sta consolidando. Con questo campionato è molto difficile fare delle previsioni.
– In testa al Mondiale, dopo tre gare, cè Jenson Button, che guida la classifica con 21 punti, seguito dal suo compagno di team Barrichello a 15. Quando hai capito che le monoposto di Ross Brawn avrebbero dominato l’inizio di stagione? Davvero sorprendente, se pensiamo che a fino poche settimane prima del via del Mondiale, era in dubbio la sola partecipazione alla gara di Melbourne, dopo che la Honda si era ritirata, abbandonando una scuderia che non riusciva a trovare acquirenti.
Fin dai primi test è stata una macchina che ha sorpreso un po’ tutti, non tanto per i riscontri cronometrici, ma soprattutto per la sua affidabilità. Poi, visto che insieme all’affidabilità c’erano anche le prestazioni, era facile presagire che ci trovassimo di fronte ad un progetto valido, come hanno poi confermato le prime gare.
– Qual’è la tua opinione sui diffusori? La Fia, mercoledi scorso a Parigi, ha preso la decisione giusta dichiarandoli legali? E’ un giudizio che può, in qualche maniera, mettere in dubbio la credibilità di questo Campionato?
Penso che sia una decisione giusta, perché se uno legge il regolamento si capisce che l’interpretazione data dai tre team (Brawn, Toyota e Williams) è quella giusta. Ross Brawn, avendo partecipato alla stesura, sapeva benissimo fin dove si sarebbe potuto spingere.
– Fa un certo effetto, vedere la Ferrari ferma a 0 punti, dopo 3 gare. Quando il team di Maranello si riprenderà dalla crisi e tornerà a lottare per la vittoria? Ce la farà a lottare per il titolo?
La Ferrari ha un grosso potenziale, anche se in questo momento è molto indietro. Ha comunque tutte le carte in regola per reagire e tornare al vertice. Ha scelto una strada sbagliata e devono lavorare molto. Speriamo, per lo spettacolo e per i tifosi, che possano recuperare. In Cina comunque hanno dato un primo segnale di miglioramento, e se Massa non si fosse fermato avrebbe potuto lottare anche per il podio.
– Chi ha le maggiori responsabilità? Pensi che siano stati più gli errori di interpretazione da parte degli uomini della Rossa, o i problemi dovuti al cambiamento regolamentare? Quali colpe hanno i piloti in questo momento?
L’interpretazione del regolamento è fatto da tecnici e da uomini e 7 team l’anno dato in un modo, mentre gli altri 3 in un altro. Ad oggi sembrerebbe la “banda col buco” abbia ragione anche se l’ultima gara è stata vinta da una monoposto priva del diffusore e del Kers. In tutto questo i piloti non sono esenti da critiche in quanto anche loro non hanno aiutato gli ingegneri durante i test.
– In settimana, ha trovato ampio risalto la polemica innescata da Flavio Briatore, che ha messo in dubbio la credibilità di un Mondiale, in cui è in testa la Brawn Gp, mentre altre scuderie blasonate arrancano vistosamente. Come giudichi queste dichiarazioni del team principal della Renault? Per te il Mondiale ha perso o ha acquisito fascino?
Con tutti questi cambiamenti il mondiale ha acquistato fascino e lo dimostra il fatto che su tre gare abbiamo avuto 2 vincitori diversi, di cui un team al debutto e la prima doppietta di una scuderia con alle spalle diverse stagioni. Inoltre come non succedeva da molto tempo i team che hanno fatto la storia della Formula 1 oggi sono indietro, vedi Ferrari e McLaren. Andando avanti la battaglia sarà sempre più dura anche perché il divario è minimo: questo week end abbiamo avuto tutte le macchine racchiuse in 1’6 sec. Basta fare un errore e sei fuori. Non c’è nulla di certo.
Per quanto riguarda Briatore non condivido il suo modo di pensare e giudicare i piloti, in quanto i piloti che fanno parte della Formula 1 sono il top di quello che l’automobilismo può offrire (salvo qualche piccola eccezione). Poi è chiaro che alla lunga sono i veri campioni a emergere, che però di contano solo sulle dita di una mano. Un conto è vincere uno o due corse, un altro è diventare campione del mondo.
– La Renault di Alonso sembrava rinata dopo le qualifiche grazie ad un’ ”imitazione cinese” del diffusore della Brawn. Poi, invece, in gara è arrivato solo un nono posto, a causa della pioggia, che ha spento le speranze del team di Alonso, che sperava in una gara asciutta. Pensi che sia comunque un primo segno di ripresa? Quale ruolo reciterà l’asturiano, due volte campione del mondo, in questo Campionato?
E’ ancora prematuro giudicare la prestazione, in quanto ci troviamo di fronte ad una macchina che ha fatto un grande passo in avanti con la qualifica (aiutato forse dalla poca benzina), ma le condizioni atmosferiche non ci hanno permesso di capire il vero passo in avanti, in quanto all’inizio con molto probabilitàe ha cambiato la sua strategia. La macchina è migliorata e Fernando sfrutta sempre al massimo la macchina. Considero Alonso uno dei migliori attuali piloti e, nonostante questo, anche lui ha avuto bisogno dell’aiuto dei tecnici e degli ingegneri per migliorare le sue prestazioni. La Renault come team (vettura-tecnici-piloti) ha un grande potenziale: è difficile però stabilire dove possano arrivare.
– Un segnale di ripresa vero, invece, è arrivato dalla McLaren – Mercedes,quinta con Kovalainen e sesta con Hamilton. Quando il campione del mondo tornerà a vestire il ruolo del protagonista? Potrà difendere il suo titolo con la MP4-24?
In gara Hamilton ha fatto vedere di che pasta è fatto, che è il campione in carica, anche se non è stato esente da qualche piccolo errore. McLaren e Renault hanno anticipato il debutto dell’estrattore e in Bahrain vedremo chi porterà ulteriori aggiornamenti. Poi con il ritorno del circus in Europa (10 maggio c’è il GP della Spagna) potremo avere ulteriori indicazioni sulla crescita dei team.
– Sulla testa dell’inglese aleggia il fantasma della possibile squalifica per le bugie dette ai commissari di gara a Melbourne, dopo il famoso caso del podio tolto e poi restituito a Trulli. Menzogne che sono costate il posto allo storico direttore sportivo delle Frecce d’Argento, Dave Ryan, un capro espiatorio, immediatamente silurato dalla Scuderia di Woking. Pensi che il 29 Aprile l’inglese verrà condannato per aver violato l’articolo 151 c del Codice Sportivo Internazionale? Che tipo di sanzioni subirà?
Mi auguro che la questione sia chiusa. Ha già avuto la penalizzazione con l’esclusione dalla classifica del GP in Australia.
– Da quest’anno i pesi delle vetture dopo le qualifiche sono resi noti. Trovi che sia positiva questa apertura in nome della trasparenza, o che manchi quell’alone di mistero sul reale carico di carburante, che coinvolgeva appassionati e addetti ai lavori prima delle gare?
Era il segreto di Pulcinella: se uno seguiva con attenzione in week end poteva capire la strategia. Ora si può sapere se durante la gara un team cambia la sua strategia e se ha la possibilità di variarla.
– Si è parlato molto di un Gp a Roma dal 2012. Cosa ne pensi?
Sono favorevole perché il GP di Roma non andrebbe a disturbare la gara di Monza. Sarebbe un appuntamento a se. Bisogna vederla sotto un’ottica di immagine e marketing per rilanciare il turismo e l’economia della nostra capitale. Dal punto di vita del turismo Roma ha un bagaglio culturale che fa impallidire tutte le altre capitali: se però guardiamo il giro d’affari di Londra o Parigi ci accorgiamo che Roma deve fare qualcosa per rilanciarsi. Un gran premio, come i mondiali di calcio, le olimpiadi, l’Expo… può creare un trend positivo.
– Tornando a Vettel, l’uomo del giorno, sembra già pronto per un top team. Pensi che ci arriverà presto?
Bisogna vedere cosa farà la Red Bull stessa, perché ha un potenziale tecnico ed economico per diventare lei stessa un top team. Non è scritto da nessuno parte che i top tema devono essere solo Ferrari e McLaren. Anche in passato abbiamo avuto altre squadre molto forti come la Benetton quando ha vinto 2 titoli, la Williams… Sarebbe molto meglio se il Mondiale fosse combattuto da 4-5 team… allora si che si parlerebbe di un bel mondiale. Proprio quest’anno potremmo avere questa situazione. Io non darei comunque per spacciata la Ferrari perché dopo 3 gare è a zero, come non darei per vincente una Brawn che ha 21 punti.
– Facciamo un gioco. Se fossi Montezemolo, e dovessi scegliere la coppia piloti per la stagione 2010, prenderesti il giovane tedesco o Alonso? Sostituiresti solo Raikkonen, solo Massa, entrambi o li confermeresti?
Indubbiamente a breve la Ferrari avrà bisogna di un pilota da Mondiale. Chi mi delude e ha deluso maggiormente è Kimi Raikkonen, che io con molta probabilità non avrei mai preso. Massa invece lo apprezzo per tutto quello che sta facendo perché a mio avviso sta andando oltre le sue potenzialità: è un onesto lavoratore inserito molto bene in un team al quale andrei ad affiancare un pilota più forte del finlandese.
– Un’ultima domanda, altrettanto difficile. Chi vincerà il Campionato?
Questa è una bella domanda: stando ai primi tre gran premi è un campionato in cui è moto difficile fare delle previsione e non darei così per scontato il successo della Brawn, in quanto alla lunga entreranno in gioco diversi fattori, come ad esempio le risorse economiche e la capacità organizzativa di un team. Secondo me stiamo vivendo uno dei campionato più belli: è troppo poco il divario tra il primo e il quindicesimo. In alcuni casi in Q2 abbiamo avuto 10 vetture in 6 decimi e su un percorso di 5 km vuol dire perdere solo 1 dec ogni chilometro.
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